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    Giappone, produzione industriale rimbalza più delle attese a febbraio

    (Teleborsa) – In aumento più delle attese la produzione industriale giapponese a febbraio 2025. Secondo il Ministero del Commercio Internazionale e dell’Industria giapponese (METI), l’indice della produzione industriale destagionalizzato ha registrato un incremento del 2,5% su base mensile, dopo il -1,1% registrato a gennaio. Le stime degli analisti erano per una crescita dell’1,9%. L’indice grezzo ha segnato un incremento su base annuale dello 0,3%.All’aumento della produzione contribuisce la crescita delle consegne (+3% su mese) mentre diminuiscono le scorte (-1,7%). La ratio delle scorte è pari a -3,5%. LEGGI TUTTO

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    Ucraina, Zelensky: Putin vuole prolungare la guerra

    (Teleborsa) – Il presidente ucraino VolodymyrZelensky ha risposto al presidente Vladimir Putin che aveva suggerito la possibilità di un governance temporanea in Ucraina sotto gli auspici delle Nazioni Unite. Zelensky ha accusato Putin di cercare di prolungare la guerra. “Tutto ciò che sta facendo è ritardare qualsiasi possibilità (…) di negoziazione” per “porre fine alla guerra”, ha commentato Zelensky in una conferenza stampa a Kiev.Il presidente russo Vladimir Putin aveva ipotizzato colloqui “con gli Stati Uniti e persino con i Paesi europei, oltre che con i nostri partner e amici” sulla “possibilità di una governance temporanea in Ucraina sotto gli auspici delle Nazioni Unite” che consenta al Paese di tenere le elezioni e “insediare un governo che goda della fiducia del popolo”. Un governo con cui “poi avviare i negoziati su un trattato di pace, firmare documenti legittimi che saranno riconosciuti in tutto il mondo e saranno affidabili e stabili”. La Casa Bianca ha subito respinto la proposta avanzata da Putin.Il presidente ucraino ha dichiarato che potrebbe accettare di parlare con qualcuno della Russia se ha una visione di come porre fine alla guerra, ma non con Putin, che trova costantemente una ragione o un’altra per non porre fine alla guerra e ha paura dei negoziati con l’Ucraina.Zelensky ha poi dichiarato che consegnerà agli Stati Uniti le prove della violazione da parte della Russia della moratoria sugli attacchi alle infrastrutture energetiche. “La questione più importante è il monitoraggio. Oggi ho chiesto al Ministro della Difesa ucraino di consegnare agli Stati Uniti tutte le prove della violazione di questi impegni, che gli Stati Uniti hanno assunto come garante e mediatore. Fino a quando non ci saranno Paesi terzi responsabili del monitoraggio, gli Stati Uniti sono il nostro contatto”, ha spiegato durante un briefing. “Abbiamo appreso che gli Stati Uniti terranno consultazioni sia con la Turchia che con l’Arabia Saudita sulla loro disponibilità a condurre il monitoraggio. Non conosco ancora i risultati di questi colloqui”, ha aggiunto. LEGGI TUTTO

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    Fisco, emendamento lega per correggere acconti Irpef

    (Teleborsa) – Con un emendamento la Lega chiede di intervenire sugli acconti Irpef per rimediare al problema del mancato allineamento al taglio delle aliquote. L’emendamento, a prima firma del presidente della commissione Attività produttive, Alberto Gusmeroli, è stato presentato al Dl sulla Pubblica amministrazione, all’esame delle Commissioni Affari costituzionali e Lavoro della Camera. “Al fine di non penalizzare i lavoratori dipendenti e pensionati, con particolare riguardo al settore del pubblico impiego, – si legge nella proposta di modifica – a decorrere dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto legge, gli acconti Irpef per il 2025 sono calcolati sulla base dei dati reddituali e di imposta riferiti all’anno solare 2024”. La Cgil aveva denunciato che, nonostante il passaggio a tre aliquote Irpef, quest’anno si sarebbero comunque dovuto pagare gli acconti con il vecchio regime a quattro scaglioni, “nettamente superiori agli attuali”. LEGGI TUTTO

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    Aumento dei costi orari del lavoro nell’UE e nell’area dell’euro nel 2024

    (Teleborsa) – Nel 2024, i costi orari medi del lavoro nell’intera economia sono stati stimati in 33,5 euro nell’UE e 37,3 euro nell’area dell’euro, in aumento rispetto ai 31,9 euro e 35,7 euro, rispettivamente, nel 2023. Queste stime provengono dai dati sui livelli dei costi del lavoro pubblicati oggi da Eurostat. I costi orari del lavoro più bassi in Bulgaria, i più alti in LussemburgoI costi orari medi del lavoro mostrano divari significativi tra i paesi dell’UE, con i costi orari del lavoro più bassi registrati in Bulgaria (10,6 euro), Romania (12,5 euro) e Ungheria (14,1 euro) mentre i più alti in Lussemburgo (55,2 euro), Danimarca (50,1 euro) e Belgio (48,2 euro).I costi medi orari del lavoro nell’industria erano di 33,9 euro nell’UE e di 39,8 euro nell’area dell’euro. Nelle costruzioni, erano rispettivamente di 30 euro e 33,4 euro. Nei servizi, i costi orari del lavoro variavano tra 33,3 euro nell’UE e 36,4 euro nell’area dell’euro. Nell’economia prevalentemente non commerciale (esclusa la pubblica amministrazione) erano rispettivamente di 34,2 euro e 37,5 euro.Le due componenti principali dei costi del lavoro sono salari e stipendi e costi non salariali (ad esempio, contributi sociali dei datori di lavoro). La quota di costi non salariali nei costi del lavoro totali per l’intera economia era del 24,7% nell’UE e del 25,5% nell’area dell’euro. Le quote più basse di costi non salariali nell’UE sono state registrate in Romania (4,8%), Lituania (5,4%) e Malta (5,8%) e le più alte in Francia (32,2%) e Svezia (31,6%).I costi orari del lavoro sono aumentati del 5% nell’UE tra il 2023 e il 2024Nel 2024, rispetto al 2023, i costi orari del lavoro a livello dell’intera economia espressi in euro sono aumentati del 5,0% nell’UE e del 4,5% nell’area dell’euro.All’interno dell’area dell’euro, i costi orari del lavoro sono aumentati in tutti i paesi. Gli aumenti maggiori sono stati registrati in Croazia (+14,2%), Lettonia (+12,1%) e Lituania (+10,8%) e il più basso in Repubblica Ceca (+1,3%), seguito da Finlandia (+1,8%) e Lussemburgo (+2,1%).Per i paesi dell’UE al di fuori dell’area dell’euro, i costi orari del lavoro espressi in valuta nazionale sono aumentati nel 2024 in tutti i paesi, con gli aumenti maggiori registrati in Romania (+14,2%), Bulgaria (+13,9%), Ungheria (+13,6%) e Polonia (+12,8%). Sono aumentati meno in Svezia (+3,6%).(Foto: Carrie Allen www.carrieallen.com on Unsplash) LEGGI TUTTO

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    Disabilità a scuola, Istat: “Migliora offerta di insegnanti di sostegno ma ancora ritardi per l’inclusione”

    (Teleborsa) – Aumentano gli alunni con disabilità che frequentano le scuole italiane di ogni ordine e grado: quasi 359mila nell’anno scolastico 2023-2024, il 4,5% del totale degli iscritti (+6% rispetto al precedente anno scolastico), 75mila in più negli ultimi cinque anni (+26%). Cresce la quota di docenti per il sostegno con una formazione specifica: dal 63% al 73% in quattro anni, ma sono ancora molti gli insegnanti non specializzati (27%, nel Nord 38%) e l’11% viene assegnato in ritardo. Elevata la discontinuità nella didattica: più di un alunno su due (il 57% degli alunni con disabilità) ha cambiato insegnante per il sostegno da un anno all’altro, l’8,4% nel corso dello stesso anno scolastico.È quanto rileva l’Istat nel report “L’inclusione scolastica degli alunni con disabilità – Anno scolastico 2023-2024”.Ancora in aumento gli alunni con disabilità: più 75mila in cinque anniNell’anno scolastico 2023/2024 sono quasi 359mila gli alunni con disabilità che frequentano le scuole di ogni ordine e grado (il 4,5% degli iscritti, fonte MIM), circa 21mila in più rispetto all’anno precedente (+6%). La quota di alunni con disabilità è più alta nella scuola primaria e secondaria di primo grado, dove si attesta al 5,5%, mentre diminuisce nella scuola dell’infanzia e nella secondaria di secondo grado (rispettivamente il 3,2% e il 3,5%). L’aumento degli alunni con disabilità nelle scuole italiane è particolarmente evidente se si va poco più indietro nel tempo. Rispetto all’anno scolastico 2018/2019 l’incremento è stato del 26%, circa 75mila in più.Notevoli le differenze in termini di genere: gli alunni con disabilità sono prevalentemente maschi, 228 ogni 100 femmine. Tale evidenza è in linea con le statistiche epidemiologiche che da tempo evidenziano sensibili differenze di genere in vari disturbi dello sviluppo neurologico, tra cui i disturbi dello spettro autistico e i disturbi del comportamento e dell’attenzione.Il problema più diffuso è la disabilità intellettiva, che riguarda il 40% degli studenti con disabilità, quota che cresce nelle scuole secondarie di primo e secondo grado, attestandosi rispettivamente al 46% e al 52%; seguono i disturbi dello sviluppo psicologico (35% degli studenti), questi ultimi più frequenti nella scuola primaria (39%) e nella scuola dell’infanzia (63%). I disturbi dell’apprendimento e dell’attenzione riguardano quasi un quinto degli alunni con disabilità; entrambi sono più diffusi tra gli alunni delle scuole secondarie di primo grado (rispettivamente il 24% e il 20% degli alunni). Meno frequenti invece sono le problematiche relative alla disabilità motoria (9%) e alla disabilità visiva o uditiva (circa 7%), con differenze poco rilevanti tra gli ordini scolastici. Il 37% degli alunni con disabilità presenta più tipologie di problema; in particolare, la condizione di pluri-disabilità è più frequente tra gli alunni con disabilità intellettiva (53% dei casi). Più di un quarto degli studenti (28%) ha un problema di autonomia, legato alla difficoltà nello spostarsi all’interno dell’edificio, nel mangiare, nell’andare in bagno o nel comunicare; la difficoltà più diffusa riguarda la comunicazione (21%) o l’andare in bagno (19%); meno frequenti appaiono le difficoltà nello spostarsi o nel mangiare (rispettivamente 13% e 8%). Tra gli studenti con problemi di autonomia, uno su cinque non è in grado di svolgere autonomamente nessuna delle quattro attività.Quasi tutti gli alunni presentano una certificazione di disabilità o di invalidità (98%) che permette l’attivazione del sostegno scolastico. Inoltre, una quota marginale di alunni (1,3%) usufruisce del sostegno didattico pur non disponendo di una certificazione; si tratta spesso di alunni in attesa di certificazione o con problematiche borderline a cui la scuola decide di dedicare una parte delle risorse disponibili. LEGGI TUTTO

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    Metalmeccanici, Sciopero nazionale: sindacati in piazza per il rinnovo del contratto

    (Teleborsa) – Diverse centinaia di lavoratori metalmeccanici della provincia di Roma, insieme alle organizzazioni sindacali, si sono radunati in piazza Barberini, nella Capitale, in occasione dello sciopero nazionale di otto ore proclamato da Fim, Fiom e Uilm. L’obiettivo della manifestazione era sollecitare Federmeccanica, Assistal e Unionmeccanica alla ripresa della trattativa per il rinnovo del contratto collettivo nazionale di lavoro del comparto. Il corteo si è poi diretto verso la sede del Ministero delle Imprese e del Made in Italy, dove si è tenuto un presidio.Tra i manifestanti, che intonavano lo slogan “Contratto, contratto”, erano presenti anche il segretario generale della CGIL, Maurizio Landini, e la segretaria del PD, Elly Schlein. Salario, orario di lavoro, sicurezza e precarietà sono i temi principali delle rivendicazioni sindacali. Manifestazioni analoghe si sono svolte in tutta Italia a livello provinciale e regionale.Il capogruppo PD in Commissione Lavoro alla Camera, Arturo Scotto, ha criticato l’atteggiamento del governo, esortandolo a riaprire il tavolo delle trattative: “È una vergogna il silenzio dei ministri Calderone e Urso di fronte alla tracotanza di Federmeccanica”. Anche il segretario generale della UIL, Pierpaolo Bombardieri, ha sottolineato che lo sciopero è stato indetto per ottenere aumenti salariali che preservino il potere d’acquisto dei lavoratori, gravemente eroso negli ultimi anni. “Se non crescono i salari, se non si riduce e redistribuisce l’orario di lavoro, se non si costruisce una politica industriale per lo sviluppo, non c’è futuro per nessuno”, ha affermato Bombardieri.Maurizio Landini ha rimarcato che la vertenza non riguarda solo il salario, ma anche il modello di sviluppo industriale del Paese. “Le aziende hanno fatto profitti, mentre i lavoratori hanno garantito continuità durante la pandemia. Il rifiuto di Federmeccanica di trattare è un atteggiamento irresponsabile, non solo nei confronti dei lavoratori, ma dell’intero sistema produttivo”. Secondo Landini, per rilanciare la crescita economica è necessario aumentare i salari, ridurre la precarietà e investire nella formazione.Ferdinando Uliano (Fim), Michele De Palma (Fiom) e Rocco Palombella (Uilm) hanno espresso soddisfazione per la partecipazione massiccia allo sciopero, evidenziando che in totale le lavoratrici e i lavoratori metalmeccanici hanno già effettuato 24 ore di sciopero per ottenere il rinnovo contrattuale. “Nel contesto economico e sociale attuale, il rinnovo del CCNL è fondamentale per la difesa e il rilancio del lavoro industriale”, hanno dichiarato, annunciando che, in assenza di un’apertura delle trattative, nei primi giorni di aprile saranno decise ulteriori azioni di protesta.Rocco Palombella, segretario generale della Uilm, ha ribadito l’importanza della vertenza: “Durante la pandemia abbiamo lavorato per mantenere in piedi il Paese, ora chiediamo un giusto riconoscimento. Abbiamo avanzato una richiesta di aumento salariale di 280 euro, in linea con altri settori, ma Federmeccanica continua a ignorare le nostre istanze”. Palombella ha anche criticato l’atteggiamento del governo, sottolineando che “le giornate di sciopero non sono una scampagnata, ma una lotta per il diritto a un lavoro dignitoso”.Anche la leader della Cisl, Daniela Fumarola, ha definito inaccettabile il rifiuto di Federmeccanica di trattare: “Il contratto collettivo è essenziale per adeguare i salari al costo della vita e migliorare le condizioni di lavoro. Ignorare le richieste sindacali significa mortificare la dignità di chi contribuisce alla crescita del Paese”.Michele De Palma, segretario generale della Fiom Cgil, ha accusato Federmeccanica di un atteggiamento antidemocratico: “Tutti parlano di bassi salari, ma quando chiediamo di trattare, Federmeccanica si sottrae al confronto. Non ci fermeremo finché non avremo il rinnovo del contratto”.Infine, Palombella ha evidenziato che la vertenza non riguarda solo il salario, ma anche la transizione ecologica, le crisi industriali e il futuro delle imprese. “I lavoratori difendono l’Italia e la manifattura. Non accettiamo che Federmeccanica ci faccia pagare il prezzo della crisi mentre le aziende continuano a fare profitti”.Con lo sciopero di oggi, i metalmeccanici lanciano un segnale chiaro: senza un contratto equo e una politica industriale solida, non c’è futuro per il settore e per l’economia italiana. LEGGI TUTTO

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    Rekeep torna in utile nel 2024. Ricavi in crescita a 1,26 miliardi di euro

    (Teleborsa) – Rekeep, principale player italiano attivo nell’integrated facility management, ha chiuso il 2024 con ricavi pari a 1,26 miliardi di euro, in crescita rispetto agli 1,19 miliardi di euro al 31 dicembre 2023, grazie principalmente alle buone performance conseguite dal Gruppo sui mercati internazionali.L’EBITDA Adjusted è pari a 155,9 milioni di euro. Normalizzato dagli effetti non ricorrenti che hanno impattato l’esercizio 2024 e 2023, l’EBITDA è pari a 126,9 milioni di euro, rispetto ai 110,4 milioni di euro al 31 dicembre 2023. L’Utile Netto è pari a 1,2 milioni di euro, rispetto a un Risultato Netto negativo per 12,5 milioni di euro al 31 dicembre 2023.L’Indebitamento Finanziario Netto è pari a 527,2 milioni di euro rispetto ai 461 milioni di euro al 31 dicembre 2023. Il portafoglio totale commesse e riaggiudicazioni è pari a 2,7 miliardi di euro (rispetto ai 3,1 miliardi di euro al 31 dicembre 2023).”In un anno di forti incertezze e complessità, Rekeep ha dimostrato una grande solidità e una capacità di crescita sui mercati internazionali che ci danno fiducia per il futuro – ha dichiarato il presidente Claudio Levorato – Il successo dell’operazione di rifinanziamento del debito, che ci ha co nsentito di gestire con largo anticipo la principale scadenza del Gruppo estendendone in modo sostanziale la durata, ha, inoltre, dimostrato il forte apprezzamento che ci viene riconosciuto dalla comunità finanziaria nazionale e internazionale, con una richiesta pari a 4 volte l’offerta per le Nuove Obbligazioni da parte di circa 180 investitori istituzionali europei e britannici, che ci ha permesso di incrementare il valore dell’emissione obbligazionaria, rispetto a quello proposto al lancio, e di migliorare i termini dell’offerta. Grazie alla nostra capacità di innovare, continuiamo, quindi ad affrontare ogni sfida con coraggio e visione di lungo termine, confidenti che i risultati ottenuti continueranno ad essere in linea con gli obiettivi dichiarati al mercato”. LEGGI TUTTO

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    BCE, aspettative di inflazione stabili nei prossimi mesi

    (Teleborsa) – Restano stabili le aspettative di inflazione dei consumatori per i prossimi 12 mesi, con previsioni più favorevoli in termini di redditi ed un maggior pessimismo per quanto concerne i consumo. Aspettative che presuppongono un quadro economico più negativo ed un tasso di disoccupazione in aumento.Per quanto concerne l’inflazione le aspettative sui passati 12 mesi hanno evidenziato un rallentamento, a febbraio, al 3,1%, dal 3,4% di gennaio. Si tratta del livello più basso da settembre 2021. Le aspettative per i prossimi 12 mesi sono rimaste invariate al 2,6%, così come quelle per i prossimi tre anni al 2,4%, confermandosi sotto il tasso di inflazione percepito in passato. L’incertezza sulle aspettative di inflazione è leggermente diminuita, raggiungendo il livello più basso da gennaio 2022.Quanto alla partita delle retribuzioni, le aspettative di crescita del reddito nominale nei prossimi 12 mesi sono aumentate all’1% a febbraio dallo 0,9% di gennaio. La crescita percepita della spesa negli ultimi 12 mesi precedenti è ulteriormente diminuita al 4,9% a febbraio, dal 5,1% di gennaio e dal 5,2% di dicembre. La crescita prevista nei prossimi 12 mesi è anch’essa diminuita al 3,5% a febbraio, lo stesso valore di dicembre, dal 3,6% di gennaio. Le prospettive di crescita economica peggiorano, attestandosi a -1,2%, rispetto a -1,1%, ma comunque superiori al valore di dicembre (-1,3%). Le aspettative per il tasso di disoccupazione sono aumentate al 10,5%, lo stesso di dicembre, dal 10,4% di gennaio. Relativamente al mercato immobiliare, i consumatori si aspettano che il prezzo della loro casa aumenti del 3% nei prossimi 12 mesi, dato invariato rispetto a gennaio. Le aspettative per i tassi di interesse sui mutui nei prossimi 12 mesi sono scese leggermente al 4,4% dal 4,5%. LEGGI TUTTO