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    Scuola, le novità nel nuovo ddl approvato in Cdm: focus su istruzione tecnica, condotta e sospensioni

    (Teleborsa) – Ieri sera il Consiglio dei Ministri ha dato l’ok al disegno di legge per l’istituzione della filiera formativa tecnico-professionale e per la revisione della valutazione del comportamento delle studentesse e degli studenti. “Oggi l’istruzione tecnica e professionale diventa finalmente un canale di serie A, in grado di garantire agli studenti una formazione che valorizzi i talenti e le potenzialità di ognuno e sia spendibile nel mondo del lavoro, garantendo competitività al nostro sistema produttivo”, ha dichiarato il Ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, dopo l’approvazione del disegno di legge.”L’Italia è il secondo Paese manifatturiero in Europa: secondo i dati Unioncamere Excelsior, dalla meccatronica all’informatica serviranno da qui al 2027 almeno 508mila addetti, ma Confindustria calcola che il 48% di questi sarà di difficile reperimento – ha sottolineato il ministro –. A settembre 2023 questo dato ha già raggiunto quota 48% (+ 5 punti rispetto al 43% di un anno fa, nel 2019 era il 33%). Il decreto approvato oggi ha l’obiettivo di trasformare questi numeri allarmanti in una grande opportunità per i nostri giovani”.Per quanto riguarda la riforma degli Istituti tecnici e professionali, l’obiettivo è l’avvio, dal 2024/25, di una sperimentazione in larga scala del modello 4+2, percorsi quadriennali più due ulteriori annualità negli Its Academy. Sarà utilizzata una metodologia “on-the-job”, con un massiccio utilizzo della formazione pratica. Un aspetto nuovo è il concetto di “campus tecnologico-professionale”, che coinvolgerà istituti tecnici e professionali in un percorso unico e integrato. Questo prevede l’ingresso di docenti ed esperti dal mondo del lavoro.Novità anche sul voto in condotta che arriva anche alle scuole medie. Sarà espresso in decimi e avrà peso sui crediti per l’ammissione all’esame di maturità alle superiori. La normativa attuale prevede che la bocciatura, in seguito al 5 per la condotta, sia attuata esclusivamente in presenza di gravi atti di violenza o di commissione di reati. Con la riforma, si stabilisce invece che l’assegnazione del 5, e quindi della conseguente bocciatura, potrà avvenire anche a fronte di comportamenti che costituiscano gravi e reiterate violazioni del Regolamento di Istituto. Il 6 per la condotta genererà un debito scolastico, nella scuola superiore in materia di Educazione civica, che dovrà essere recuperato a settembre con una verifica che avrà al centro i valori di cittadinanza. Solo chi prenderà 9 o 10 in condotta avrà diritto al massimo dei crediti che fanno media nel voto finale per la maturità. La sospensione, intesa come semplice allontanamento dalla scuola, invece non ci sarà più: lo studente sospeso sarà coinvolto in attività scolastiche – assegnate dal consiglio di classe – di riflessione e di approfondimento sui temi legati ai comportamenti che hanno causato il provvedimento. Un percorso che si concluderà con la produzione di un elaborato su quanto è stato appreso. Se poi la sospensione supera i 2 giorni, lo studente dovrà svolgere attività di cittadinanza solidale presso strutture convenzionate.”Con la riforma del voto di condotta e della sospensione riportiamo la cultura del rispetto nelle scuole, e rafforziamo la autorevolezza dei docenti. È una svolta molto attesa dalla società italiana”, ha dichiarato la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, in Cdm. Meloni ha poi elogiato il ministro Giuseppe Valditara, anche per la riforma della istruzione tecnico professionale, “molto attesa dalla scuola italiana, dall’opinione pubblica e dalle forze produttive. Si tratta di una riforma che rende competitiva la filiera della istruzione tecnica e professionale trasformandola in un percorso formativo di serie A e collegandola con il mondo del lavoro e dell’impresa. Offriamo così importanti opportunità lavorative ai nostri giovani e rendiamo più competitivo il nostro sistema produttivo”. LEGGI TUTTO

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    Migranti, il piano del Governo: più Cpr e permanenza fino a 18 mesi

    (Teleborsa) – Sale da 6 a 18 mesi il tempo massimo di trattenimento nei Cpr e la rete dei Centri di permanenza per il rimpatrio – attualmente 9 per 493 ospiti complessivi – sarà potenziata dal Genio militare che realizzerà nuove strutture in località “a bassissima densità abitativa e facilmente perimetrabili e sorvegliabili”, senza creare “ulteriore disagio e insicurezza nelle città italiane”. Queste le due misure concordate oggi in Consiglio dei ministri. Provvedimento che finiranno nel decreto Sud dal momento che non era stato ancora bollinato. Un’altra stretta sui migranti è prevista nel prossimo Cdm: al centro falsi minorenni e canali differenziati per l’ingresso di donne, bambini e under 14.Il giorno dopo la visita a Lampedusa con la presidente della commissione Ue Ursula von der Leyen, Giorgia Meloni ha illustrato le “soluzioni concrete alla forte pressione” che ha portato già 130mila arrivi nel 2023. La premier definisce “sorprendente” il piano in 10 punti presentato da Bruxelles, perché “perfettamente in linea con quel cambio di paradigma che questo Governo ha sostenuto fin dal suo insediamento e che ora si è affermato a livello europeo”: la difesa dei confini esterni dell’Unione e lo stop “a monte” dei trafficanti di esseri umani e “dell’immigrazione illegale di massa”. Nel dettaglio con la misura deliberata oggi, il tempo di permanenza all’interno dei Cpr torna a 6 mesi, prorogabili per ulteriori 12, per un totale di 18 mesi. “Quindi – afferma Meloni – tutto il tempo necessario, non solo per fare gli accertamenti dovuti, ma anche per procedere con il rimpatrio di chi non ha diritto alla protezione internazionale”. È stato dato mandato al ministero della Difesa di realizzare le strutture nel più breve tempo possibile. Potranno essere caserme, aree militari dismesse o altri edifici che dovranno essere ristrutturati dai genieri militari. E sarà un Dpcm ad individuare i criteri del piano con i nuovi centri. L’ultima finanziaria ha stanziato 42,5 milioni di euro per i prossimi tre anni proprio per l’ampliamento della rete. Il nuovo decreto, che sarà approvato la settimana prossima, conterrà poi il giro di vite sui “falsi minori”: migranti, cioè, che dichiarano di essere under 18 per usufruire delle tutele previste. La norma introdurrà accertamenti per dirimere velocemente i casi sospetti. Saranno inoltre previsti canali differenziati per donne, bambini e under 14. LEGGI TUTTO

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    Professioni, Cresti (IUYA): “Missione a Barcellona occasione per esplorare mercati esteri”

    (Teleborsa) – “Tre giorni intensi, proficui e costruttivi, in cui un gruppo di giovani commercialisti italiani ha avuto la possibilità di conoscere un’altra realtà europea e confrontarsi con colleghi che operano in Spagna. Un incontro che ha fatto emergere differenze di approccio e di impostazione nell’esercizio della professione, ma anche aspettative di progresso simili, che risiedono soprattutto nell’intensificare i processi di sviluppo in ambito di sostenibilità, aggregazione tra professionisti, specializzazioni; oltre alla volontà di lavorare congiuntamente in tavoli internazionali per contribuire allo sviluppo delle nostre professioni”. Lo ha detto Erika Cresti, presidente International Union of Young Accountants (IUYA), tracciando un bilancio della seconda missione organizzata da IUYA, Unione Nazionale Giovani Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili e Fondazione Centro Studi Ungdcec, che si è svolta a Barcellona, in Spagna, dal 13 al 16 settembre scorsi.”I contributi offerti da istituzioni e professionisti spagnoli, coinvolti nella tre giorni di lavori, hanno permesso ai colleghi di apprendere la modalità di fare business in Spagna – spiega Matteo De Lise, presidente Ungdcec –. Quello iberico è un Paese che, anche grazie alle relazioni e agli accordi di partnership con economisti locali e IUYA, può rappresentare per i colleghi italiani e per le aziende un vettore concreto per approcciarsi a mercati più ampi, tramite accordi commerciali favorevoli”.”La Missione a Barcellona, che segue quella di Singapore, rappresenta un importante passo in avanti nell’obiettivo primario di intensificare relazioni e collaborazioni con i colleghi esteri, per conoscere le nostre potenzialità al di fuori dei confini nazionali e fare rete, per aprire nuove opportunità consulenziali anche a beneficio dei nostri clienti”, evidenzia Francesco Puccio, presidente Fondazione Centro Studi Ungdcec. La prima giornata della missione, mercoledì 13 settembre, è stata dedicata agli interventi delle autorità e dei professionisti locali. Erano presenti, tra gli altri, Alexander Salvador, presidente di GAJ Barcelona (Grup de l’Advocacia jove); Eva Sagrista, rappresentante nazionale per la Spagna di AIJA (International Association of Young Lawyers); Carolina Mateo, componente della Cómision de Jóvenes Economistas del Consejo General de Economistas de España. Nel pomeriggio, tavola rotonda sul futuro delle professioni; un dialogo tra associazioni che hanno condiviso l’obiettivo di contribuire allo sviluppo della professione a livello internazionale. È emersa l’importanza dell’utilizzo delle nuove tecnologie a servizio delle attività di consulenza svolte, evidenziando l’impossibilità che queste ultime possano sostituirsi integralmente all’attività svolta dai professionisti. Giovedì sono stati presentati gli aspetti legali e fiscali del sistema spagnolo, oltre a individuare best practices relative ai rapporti commerciali. Nel pomeriggio la delegazione IUYA ha partecipato a un incontro presso l’Ordine degli Avvocati spagnoli di Barcellona, avviato da Alexander Salvador, presidente del gruppo dei giovani legali. Venerdì, infine, sono stati presentati casi aziendali di successo di realtà italiane che hanno affrontato il processo di internazionalizzazione nel mercato spagnolo, nonché un caso di collaborazione tra colleghi italiani e spagnoli per la chiusura di una operazione di acquisizione in terra iberica. È stata anche aperta una finestra su due interessanti paesi dell’area LATAM, Messico e Colombia, grazie alla presenza di Gabriel Arriga, legale specializzato sulle politiche fiscali messicane, e Pascual Martinez, direttore dell’ufficio spagnolo di Procolombia. LEGGI TUTTO

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    Pubblicità, crescono gli investimenti a luglio (+0,6%): positivi anche i primi 7 mesi del 2023 (+1,8%)

    (Teleborsa) – Gli investimenti in pubblicità nel mese di agosto in Italia hanno fatto segnare un incremento dello 0,6%, portando la raccolta pubblicitaria dei primi sette mesi a +1.8%. Se si esclude dalla raccolta web, sul search, social, classified (annunci sponsorizzati) e dei cosiddetti “Over The Top” (OTT), l’andamento nei primi sette mesi del 2023 si attesta a +0,9%. È quanto emerge dal rapporto curato da Nielsen. “La previsione Nielsen di chiusura anno rimane positiva, ci aspettiamo tuttavia una crescita più contenuta nel secondo semestre visto l’emergere di alcuni punti d’attenzione. Gli elementi da considerare sono infatti la mancanza dei grandi eventi sportivi e il possibile rallentamento delle recenti previsioni economiche dovute all’aumento dei tassi di interesse e l’inasprimento delle condizioni di credito che potrebbero peggiorare le previsioni sull’andamento della domanda interna, oltre alle incertezze legate agli sviluppi della crisi Ucraina” dichiara Luca Bordin, Country Leader Italia.Relativamente ai singoli mezzi, la TV è in calo -1,1% a luglio e in crescita dello 0,3% nei primi sette mesi. I Quotidiani sono in calo del -10,8% (primi sette mesi -4,4%), i Periodici si contraggono del -17,2% (primi sette mesi -2,3%). In crescita la Radio +6,8% (primi sette mesi +6,0%). Sulla base delle stime realizzate da Nielsen, la raccolta dell’intero universo del Web advertising nei primi sette mesi 2023 chiude con un +3,4% (+5,1% se si considera il solo perimetro Fcp AssoInternet). Segno positivo anche per l’Out of home (Transit e Outdoor) e la Go Tv che nei primi sette mesi crescono rispettivamente del 12,8% e 35,6%. In negativo il Direct mail -9,5%, mentre è in crescita il mezzo Cinema +7,4%. Sono 12 i settori merceologici in crescita nel mese di luglio, il contributo maggiore è portato da Industria/Edilizia/Attività (+104,7%), Alimentari (+32,8%) e Automobili (+24,3%). In calo a luglio gli investimenti di Telecomunicazioni (-30,1%), Bevande/Alcoolici (-23,6%) e Turismo/Viaggi (-44,7%). Relativamente ai comparti con la maggiore quota di mercato, si evidenzia, nel periodo gennaio/luglio 2023, l’andamento positivo di Automobili (+21,5%), Gestione casa (+25,4%) e Alimentari (+6,2%). “Nel mese di luglio torna in positivo il settore Media/Editoria +20%, dopo cinque mesi in negativo, grazie alla comunicazione di contenuti streaming e cinematografici – sottolinea Bordin –. Nel contempo continua la costante e decisa ripresa del settore Automobili, in crescita di oltre il 20% sia sul periodo cumulato che sul mese. Dopo le importanti crescite del settore degli ultimi anni, il comparto del Turismo/Viaggi, registra i primi due mesi dell’anno in positivo, ma inverte poi la tendenza chiudendo il Gen./Lug. a -11%. Nonostante cio’ il valore risulta allineato ai livelli pre-Covid, confermando la sua funzione trainante per l’economia italiana nel 2023, secondo quanto affermato da Confcommercio”. LEGGI TUTTO

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    Pensioni, concluso confronto con le parti sociali: dossier a giorni sul tavolo di Calderone

    (Teleborsa) – A giorni, probabilmente già giovedì prossimo, il pacchetto pensioni sarà sul tavolo della ministra del Lavoro Marina Calderone che poi fisserà una riunione conclusiva a carattere politico. È quanto si apprende al termine dell’incontro conclusivo il ciclo di round tecnici tra l’Osservatorio per la spesa Previdenziale e le parti sociali, imprese e sindacati, avviati sul dossier pensioni dalla ministro del Lavoro in vista della prossima legge di bilancio. Il rapporto finale che farà il punto su tutti i quattro capitoli aperti: pensione di garanzia per i giovani; flessibilità in uscita ed esodi; mansioni lavorative gravose e tutele previdenziali per le donne; previdenza complementare.Sull’incontro di questa mattina, riferiscono fonti presenti alle riunione, si è discusso di come potenziare e differenziare i vantaggi fiscali per chi aderisce ai fondi pensione. Per chi ha carriere frazionate l’incentivo potrebbe essere maggiore come potrebbe esserlo per i familiari a carico. Sul silenzio-assenso non è stato detto nulla, ma appare chiaro che un nuovo semestre non piace alle piccole imprese e a quelle del commercio perché utilizzano il Tfr come forma di finanziamento. Un’ipotesi allo studio, inoltre, è quella di cercare di far dialogare la previdenza pubblica con quella complementare con l’obiettivo di arrivare alle soglie minime per andare in pensione. La partita, aggiungono le stesse fonti, è connessa alla riforma fiscale. “Il Governo rimedi all’errore commesso con il decreto 98/2023, con il quale, senza alcuna condivisione con le parti sociali, ha deciso di assegnare ad un soggetto privato le funzioni e le risorse per la promozione della previdenza complementare. Riteniamo fondamentale rilanciare la previdenza complementare a partire dai giovani, ma crediamo sia sbagliato, nel metodo e nel merito, quello che il Governo ha deciso di fare con questo blitz, e chiediamo che nei decreti attuativi previsti a ottobre si faccia un passo indietro”. Questa la prima richiesta avanzata dal segretario confederale della Cgil, Lara Ghiglione, al tavolo di questa mattina con l’osservatorio del ministero del Lavoro per la spesa previdenziale, che oggi aveva all’ordine del giorno la previdenza complementare. “Abbiamo ribadito le necessità di introdurre un semestre di silenzio-assenso e di istituire di una sede protetta per garantire che la scelta delle lavoratrici e dei lavoratori di trattenere il Tfr in azienda sia ragionata e soprattutto libera. Abbiamo chiesto – ha aggiunto Ghiglione – che la previdenza complementare sia riconosciuta al personale del comparto difesa, sicurezza e soccorso pubblico. È importante riportare la tassazione sui rendimenti a parametri precedenti e più vantaggiosi per chi aderisce, ed è fondamentale promuovere le condizioni, anche attraverso la leva fiscale, perché i fondi negoziali investano nell’economia reale, innanzitutto al fine di creare nuova e buona occupazione e determinare un maggiore sviluppo del Paese. Il progetto avviato da Assofondipensione e Cassa depositi e prestiti è un primo tassello, bisogna fare di più. Torniamo a ripetere – ha concluso – che gli incontri tecnici in assenza di un’interlocuzione vera con il ministero sui punti affrontati e senza un confronto degno di tale nome con il Governo rischiano di diventare appuntamenti di facciata, incapaci di produrre alcun risultato. Se è una scelta politica ne prendiamo atto, e il 7 ottobre saremo in piazza anche per rivendicare le nostre proposte sulla previdenza”. Nell’incontro tecnico sulle pensioni al ministero del lavoro la Uil ha chiesto al Governo di “riaccendere le luci sulla previdenza complementare attraverso una campagna istituzionale di informazione, al fine di incrementare le adesioni ai fondi pensione”. “Occorre accentuare la fiscalità incentivante che valorizzi l’investimento previdenziale” ha commentato la confederazione guidata da Pierpaolo Bombardieri al termine della riunione. La Uil ha chiesto al Governo di eliminare la “gravissima scelta di affidare ad Assoprevidenza i fondi del comitato pubblico per la diffusione dei fondi pensione”. La previdenza complementare “è centrale, anche se non può essere considerata sostitutiva della previdenza pubblica, per cui va sostenuta attraverso campagne informative e, soprattutto, con politiche fiscali di vantaggio, volte a favorire le adesioni nel corso di tutta la vita lavorativa e professionale – ha dichiarato Fiovo Bitti, dirigente confederale dell’Ugl al termine del tavolo tecnico al ministero del Lavoro sulle pensioni –. In questo senso è fondamentale rivedere le soglie di esenzione, comprese quelle legate al welfare aziendale, e le aliquote applicate ai rendimenti il rafforzamento del sistema passa anche da un’azione volta a sostenere le aggregazioni tra i fondi, agendo pure sul versante della democrazia interna degli stessi. L’ipotesi di semestre bianco di adesione ai fondi è praticabile, come misura straordinaria e magari in forma semplificata, per rilanciare il tema della previdenza complementare, principalmente fra i giovani, ma senza interventi strutturali si rischia di non raggiungere gli obiettivi di lungo periodo che dovrebbero portare ad adesioni consapevoli. In questi anni sono emersi chiaramente alcuni ostacoli, legati, per ragioni diverse, al trattamento di fine rapporto, con i dipendenti restii a dover indirizzare il 100 per cento alla previdenza complementare e con i piccoli datori di lavoro a loro volta poco restii a rinunciare ad una forma di finanziamento agevolata. Altresì, è fondamentale allineare il settore pubblico, ancora troppo in ritardo, al privato, mentre è decisivo il ruolo che possono giocare la Covip e Assofondipensione”. “È necessaria una grande campagna informativa pubblica e un nuovo periodo di silenzio-assenso per l’adesione alla previdenza complementare. La previdenza complementare è oramai pilastro fondamentale del sistema previdenziale e deve essere accessibile per tutti i lavoratori e, in particolare, per i giovani – ha sottolineato il segretario confederale della Cisl, Ignazio Ganga, al termine del tavolo tecnico sulla riforma della previdenza –. I fondi pensione promossi dai contratti collettivi danno importanti vantaggi previdenziali e fiscali agli iscritti non solo al momento della pensione ma anche durante la vita lavorativa è quindi fondamentale diffondere la cultura della previdenza”. La Cisl nella riunione con l’osservatorio sulla spesa di questa mattina ha ribadito la richiesta di ridurre la tassazione sui rendimenti e maggiori agevolazioni fiscali in caso di investimenti di economia reale e infrastrutture da parte dei fondi pensione. “Il ministro del Lavoro ha manifestato in varie occasioni un particolare interesse verso la previdenza complementare, che la Cisl apprezza – ha aggiunto – e auspica che questa disponibilità si concretizzi in misure di sostegno alla previdenza complementare fin dalla prossima legge di bilancio”. La Cisl ha anche ribadito la propria posizione critica rispetto alla scelta del ministero che identifica come partner operativo in materia di secondo pilastro previdenziale Assoprevidenza, “soggetto privato non rappresentativo del mondo del lavoro e delle imprese con le quali è in corso il confronto” ha concluso Ganga invitando l’esecutivo a rivedere la scelta tornando indietro sui propri passi. LEGGI TUTTO

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    Migranti, sponda Roma-Bruxelles: Meloni e von der Leyen a Lampedusa

    (Teleborsa) – La presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha portato Ursula von der Leyen a Lampedusa, emblema delle difficoltà italiane nella gestione dell’ondata di sbarchi. Da New York, il ministro degli Esteri Antonio Tajani – rispondendo alla stampa italiana ad una domanda sulla pressione migratoria dall’Africa – afferma che “la situazione non è esplosiva, è già esplosa”.”L’Italia può contare sull’Ue”, promette la presidente della Commissione, prospettando una “risposta coordinata” alla sfida migratoria, declinata per ora in un piano in 10 punti, fra cui ci sono rimpatri più veloci, corridoi umanitari per l’immigrazione legale, e soprattutto la valutazione di nuove missioni navali. Riavviare un’operazione militare di sicurezza marittima come l’incompiuta Sophia è proprio quello che Roma vuole e chiederà formalmente al prossimo Consiglio europeo, dove la premier ora conta sulla sponda di “tanti leader molto sensibili”. Incluso Emmanuel Macron, In attesa di capire come si concilieranno le diverse sensibilità nel centrodestra alle elezioni europee di giugno, dal punto di vista di Meloni ora conta solo il “successo” della sua strategia, che si snoderà la prossima settimana nella richiesta di “maggiore coinvolgimento dell’Onu” davanti all’assemblea generale al Palazzo di vetro. Anche la presidente del Parlamento Ue Roberta Metsola sottolinea che sui migranti “ora dobbiamo passare dalle parole ai fatti, servono delle azioni quando parliamo della politica dei rimpatri, dell’asilo, della solidarietà”.Intanto la premier vede i frutti della “rivoluzione copernicana” imposta dal suo governo e sopravvissuta alla “strategia” della sinistra italiana ed europea che vuole “smontare la sua tela di Penelope”. Mentre per la leader Dem Elly Schlein è essenziale “superare Dublino, con una equa condivisione delle responsabilità sull’accoglienza”. LEGGI TUTTO

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    Ecofin, vogliamo rendere economia più green e digitale

    (Teleborsa) – L’Ecofin dei ministri delle Finanze Ue ha rilanciato “l’ambizione di rendere le nostre economie più verdi e digitali, per spingere la nostra resilienza”.E nella prima sessione del vertice informale a Santiago de Compostela, in Spagna “abbiamo discusso su due soluzioni concrete: primo l’agenda con America Latina e Caraibi che spingerà la crescita sostenibile la transizione equa e digitale”, ha riferito il vicepresidente della Commissione europea, Valdis Dombrovskis alla conferenza stampa al termine della prima sessione dell’Ecofin. “Secondo – ha proseguito – abbiamo parlato della la riforma dell’architettura finanziaria globale”, sempre allo scopo di rafforzare resilienza e equita’.Quanto alla riforma dell’architettura delle istituzioni finanziare globali “è stata discussa oggi dall’Ecofin, assieme alle iniziative per l’alleggerimento dei debiti dei Paesi in via di sviluppo, ha detto Dombrovskis spiegando come “dal punto di vista dell’Ue siamo aperti a discutere altre strade per assicurare che le istituzioni finanziarie multilaterali siano adatte ai loro compiti e anche alle transizioni green e digitale. Siamo pronti a discutere per fare i passi avanti”, ha detto. LEGGI TUTTO

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    Covid, casi ancora in crescita: “vaccinare i fragili”

    (Teleborsa) – Ancora in crescita, secondo il bollettino settimanale Covid, i casi in Italia: il dato al 13 settembre ne segna 30.777, rispetto ai 21.316 della scorsa settimana (+44%). L’incidenza sale a 52 casi per 100 mila abitanti rispetto ai 36 della scorsa settimana.Sale l’occupazione dei letti in Area medica: dal 3 al 3,8% con un totale di 2.378 ricoverati. Salgono lievemente anche le terapie intensive (0,9% rispetto allo 0,6%)della precedente rilevazione) con 76 persone. “In considerazione della situazione epidemiologica”, si legge nel documento, si suggerisce di rafforzare le misure di protezione e prevenzione, come la vaccinazione ai fragili.La fascia di età che registra il più alto tasso di incidenza settimanale per 100.000 abitanti, riferisce ancora il documento, è la fascia 90+ anni in aumento rispetto alla settimana precedente.Continua a crescere intanto anche in Italia, come in vari altri Paesi, la prevalenza della variante EG.5, denominata Eris, che raggiunge questa settimana il 43,5%. Il dato è contenuto nell’ultimo monitoraggio settimanale sul Covid-19 dell’Istituto superiore di sanità. Si tratta, secondo gli ultimi studi, di una variante più resistente e con una maggiore capacità di sfuggire alle difese anticorpali (generate sia da precedenti infezioni che dai vaccini) e ciò in virtù di una particolare mutazione (F456L) avvenuta a livello della proteina Spike del virus.(Foto: EPA/Biontech) LEGGI TUTTO