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    S&P conferma frenata economia Eurozona quest’anno a +0,6%

    (Teleborsa) – Non cambiano le previsioni di crescita formulate da S&P per l’Eurozona, la cui stima rimane invariata nel complesso (+0,6% per il 2023 è +0,9% per il 2024), mentre cambia la composizione geografica della crescita, indicando una maggiore contrazione in b(-0,2% quest’anno e +0,6% il prossimo) e una maggiore espansione in Spagna (+2,1% nel 2023 e +1,6% nel 2024).Previsioni che tengono conto di eventuali shock esterni – spiega S&P- di fattori geopolitici e dell’andamento del commercio internazionale, ma assumono un mercato del lavoro resiliente ed una politica invariata della BCE fino alla seconda metà dell’anno prossimo.S&P ha anche abbassato le previsioni di inflazione per quest’anno al 5,6% dal 5,8% precedente, tenendo in considerazione una caduta più pronunciata del previsto dei prezzi dell’energia nel secondo trimestre dell’anno, ed ha confermato una crescita del 2,7% per il 2024.”Con l’inflazione che continua a rallentare – spiega S&P – la crescita dei salari accrescerà il reddito disponibile reale l’anno prossimo, allentando i vincoli di reddito per le famiglie e sostenendo i consumi. Ma una flessione pronunciata del mercato del lavoro potrebbe spingere l’economia dell’eurozona verso una recessione”.”La debole performance delle esportazioni nell’Eurozona negli ultimi trimestri non segnala ancora perdite nel commercio globale. Tuttavia, il surplus commerciale rimane inferiore rispetto al passato a causa dell’aumento dei prezzi dell’energia”.Per quanto concerne la politica della BCE, S&P ritiene che i tassi di riferimento potrebbero aver raggiunto il picco ed i tempi per la loro stabilizzazione potrebbero essere piuttosto lunghe. L’agenzia non si aspetta quindi che la BCE tagli i tassi prima della seconda metà del 2024 e ritiene, anzi, che l’Istituto di Francoforte possa voler accelerare il percorso di quantitative tightening (QT). LEGGI TUTTO

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    Salone Nautico, la visita di Meloni: intesa con la Liguria, sboccati 230 milioni di opere strategiche

    (Teleborsa) – Il Governo ha firmato un accordo con la Regione Liguria che sblocca oltre 230 milioni di euro su opere strategiche in diversi settori. Alla firma, avvenuta al Salone Nautico di Genova, presente la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, che ha spiegato che “ci sono circa 85 investimenti strategici”. Meloni ha citato i 29,5 milioni aggiuntivi per il canale scolmatore Basagno a Genova (ne sappiamo qualcosa, annosa vicenda e opera fondamentale per la messa in sicurezza della città dal rischio idrogeologico), gli interventi per la mitigazione del rischio del bacino del fiume Entella, gli 83 milioni per il potenziamento della regione specie con nuove strade, il completamento del nuovo terminal dell’aeroporto di Genova, del bacino di carenaggio del porto di Genova e l’adeguamento della stazione di Ventimiglia.”La Liguria è stata la più veloce, come molto spesso accade, nella definizione dell’accordo di coesione – ha dichiarato Meloni prima della firma –. Ma è solo il primo esempio di una nuova stagione della capacità che avrà l’Italia per spendere i fondi europei. Vogliamo rappresentare una nazione responsabile, capace, in grado, quando attraversa le difficoltà, di non raccontare al mondo che disperde le risorse ma che è la prima e la più brava a spendere quelle risorse”.”Cerchiamo di far sì che l’Italia, troppo spesso fanalino di coda nella spesa dei fondi europei, diventi invece una nazione che sia di esempio su questo” ha dichiarato Meloni nel suo intervento al salone nautico di Genova. E ha concluso: “l’obiettivo è non perdere nemmeno un euro perché l’Italia non se lo può permettere”.”Il mare è una delle infrastrutture più strategiche che l’Italia possiede”, ha aggiunto . “La settimana scorsa – ha ricordato Meloni – è stato presentato il piano del mare. Il Governo ha ascoltato e raccolto le isatnze che venivano dalle imprese. E dalla prossima legge di bilancio noi abbiamo un collegato legato all’economia del mare”. “E con questo collegato – ha assicurato – risponderemo alle richieste che arrivano dalle istanze del settore”. La presidente del Consiglio è stata accolta dal presidente di Confindustria Nautica Saverio Cecchi insieme con il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti, il sindaco di Genova Marco Bucci e il prefetto Renato Franceschelli. “In base alle ricerche storiche Giorgia Meloni è il primo primo ministro che visita il Salone nautico internazionale di Genova dal 1986, era presidente del Consiglio Bettino Craxi. Gli va un ringraziamento doppio perché interrompe una lunga assenza da parte dei vertici istituzionali del nostro Paese”, ha sottolineato il presidente Toti. LEGGI TUTTO

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    Salario minimo, Calderone: soluzione compresa nel tema più ampio dell’estensione e rinnovo dei contratti

    (Teleborsa) – Il ministro del Lavoro, Marina Calderone, ha dichiarato che “la funzione del Cnel è importante e attuale. Questa fase di cambiamento del lavoro deve necessariamente coinvolgere il Cnel”. Nel suo intervento alla cerimonia di insediamento della XI consiliatura del Cnel, Calderone ha aggiunto che il cambiamento va affrontato con il dialogo sociale “a cui il Cnel può dare un prezioso contributo”.”Mi commuove pensare che a 20 anni dall’approvazione della legge Biagi abbiamo costituito il Siisl. Vorrei che quella piattaforma fosse dedicata a Marco Biagi”, ha poi dichiarato il ministro. Il nuovo sistema informativo per l’inclusione sociale è l’inizio di “una visione più moderna del mercato del lavoro”.Per quel che riguarda la questione del salario minimo, “la soluzione deve essere compresa nel tema più ampio dei trattamenti retributivi, dell’estensione e dei rinnovi contrattuali e dell’andamento della produttività e dell’innovazione della nostra economia”. LEGGI TUTTO

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    USA, S&P Global: manifattura sopra attese ma resta in zona contrazione

    (Teleborsa) – Migliora oltre le attese l’attività manifatturiera e dei servizi degli Stati Uniti nel mese di settembre. La stima flash sull’indice PMI Manifatturiero elaborato da S&P Global indica infatti un livello di 48,9 punti, in salita dai 47,9 punti di agosto e sopra i 48 punti attesi dagli analisti. L’indicatore si mantiene comunque al di sotto della soglia chiave dei 50 punti, che fa da spartiacque tra espansione e contrazione. In calo, invece, l’indice del settore terziario, sempre nel mese di settembre. La stima flash sul PMI dei servizi, pubblicata da S&P Global, indica un valore di 50,2 punti, che si confronta con i 50,5 di agosto ed i 50,6 del consensus. Il PMI composito si attesta così a 50,1 punti, dai 50,2 precedenti. LEGGI TUTTO

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    Lavoro, Giorgetti: stop sussidi a pioggia, servono riforme strutturali per aumentare competitività

    (Teleborsa) – Il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, ha dichiarato che “il mandato recentemente conferito dal Presidente del Consiglio dei Ministri in materia di salario minimo e lavoro povero costituisce la conferma della giustezza del ruolo che l’articolo 99 della nostra Costituzione conferisce al Consiglio nazionale dell’economia e del lavoro”. “Ma sarà solo l’inizio – ha sottolineato Giorgetti nel suo intervento alla cerimonia di insediamento della XI consiliatura del Cnel –. Il Cnel va restituito non solo all’architettura del nostro sistema istituzionale, ma soprattutto alla piena legittimità del dibattito politico, dalla quale è stata sostanzialmente allontanata nel corso degli ultimi anni”.”Il tema dei salari e il tema della produttività debbono assieme contribuire alla ripresa di uno sviluppo inclusivo che permei tutta l’Italia, e realizzi un giusto allineamento delle retribuzioni basato sul principio incomprimibile della libera contrattazione tra le parti sociali”, ha aggiunto il ministro.Stop a sussidi a pioggia o facili misure. Il ruolo del Governo è quello di impegnarsi in riforme strutturali per aumentare la competitività del sistema, ha poi affermato il ministro. “Intervenire con ogni genere di invenzioni pur di spendere denaro pubblico e sussidiare qualcuno o qualcosa, sempre più si è rivelato denso di conseguenze non volute e anzi nocive. Certamente sussidiare è più facile – ha spiegato Giorgetti –; impegnarsi invece in un coerente disegno di riforma dell’economia italiana che ne aumenti la produttività, è più complicato”. “Tuttavia questo è il compito che la ragione economica e la morale impongono alla nostra attività di governo. Non possiamo più surrogare con facili misure il compito strutturale che ci è imposto”, ha aggiunto. LEGGI TUTTO

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    Npl Meeting: nel 2023 il tasso deterioramento del credito all’1,2%, minimo storico dal 2006

    (Teleborsa) – A fine 2023, il tasso di deterioramento del credito delle banche italiane si dovrebbe attestare all’1,2%, un livello inferiore ai minimi del periodo precedente alla crisi dei mutui subprime. Contestualmente, il lavoro dell’industria italiana degli Npl continua a favorire una migliore qualità del credito grazie al lavoro sinergico con il settore bancario che sta favorendo il risanamento dei bilanci. Negli ultimi 8 anni, l’industria italiana del credito deteriorato ha contribuito a generare 55 miliardi di euro di riduzione dello stock Npe, portandolo dai 361 miliardi dieuro di inizio 2015 ai 306 miliardi di euro di fine 2022. Nello stesso periodo, gli operatori specializzati nel mercato degli Npl hanno favorito il processo di de-risking degli istituti bancari italiani, con 352 miliardi di euro di crediti deteriorati transati tra il 2015 e il 2022. Di questi, ben 42 miliardi di euro sono stati ceduti nel 2022, sebbene fosse già stato raggiunto nel 2021 il target EBA del 5%, a conferma di sinergie destinate a proseguire anche nel prossimo trienniograzie al lavoro di una industry Npl strutturata. Questo lo scenario tracciato dal “Market Watch Npl: scenario 2023-2025” elaborato dall’Ufficio Studi di Banca Ifis e presentato in occasione della 12esima edizione del Npl Meeting, l’annuale appuntamento dedicato all’industria del credito deteriorato tenutosi oggi a Villa Erba, Cernobbio, che è stata intitolata “Step Up”.L’analisi di Banca Ifis ha acceso i riflettori sul percorso di de-risking delle banche italiane: un percorso che non trova eguali in Europa e che ha messo il sistema finanziario nazionale nelle condizioni di generare una migliore qualità del nuovo credito, come dimostrato dall’evoluzione dell’Npe ratio. Questo è diminuito di quasi 14 punti percentuali, passando dal 17% del 2015 al 3,1% del 2022, con una ulteriore diminuzione prevista per fine 2023 quando dovrebbe attestarsi al 3%, un livello di gran lunga inferiore alla soglia del 5% definita da EBA.Anche se le principali previsioni di scenario delineano una forte resilienza delle economie globali, sul futuro del credito italiano permane l’incognita dello scenario macro: il mix tra il prolungato periodo di tassi elevati, l’eventuale mancanza di correzione delle politiche sui tassi da parte delle banche centrali in relazione al rallentamento economico e le tensioni geopolitiche potrebbe generare nuovi flussi di crediti deteriorati. Il Market Watch di Banca Ifis offre, inoltre, uno sguardo prospettico sul futuro dell’industria italiana degli Npl. Nel corso del 2023, si prevede che saranno completate transazioni Npe per 32 miliardi di euro, cifra che include anche circa 8 miliardi di euro di transazioni il cui closing potrebbe essere posticipato a inizio 2024. Più in generale, nel triennio 2023-2025 si prevede che saranno portate a termine operazioni per circa 84 miliardi di euro. L’evoluzione del mercato sarà caratterizzata da un crescente peso del secondario, il quale arriverà a guidare circa il 50% dell’intero transato. In particolare, l’aumento dell’incidenza del mercato secondario sarà guidato dallo sviluppo delle piattaforme di vendita e dalle cessioni da parte di operatori storicamente acquisitivi, dall’interesse degli investitori per i portafogli assistiti da GACS e dall’attività di nuovi operatori. Il mercato primario, invece, sarà caratterizzato prevalentemente dal proseguo del processo di de-risking delle principali banche e dal potenziale moderato aumento dei nuovi flussi di deteriorato. In quest’ottica, la previsione del tasso di nuovo deterioramento del credito nel triennio 2023-25 fa segnare una sensibile riduzione, come dimostra il tasso previsto per il 2023 che dovrebbe attestarsi all’1,2%. Pur in questo contesto di miglioramento, le banche italiane presentano un rischio prospettico superiore a quello delle banche europee, sia nei crediti classificati in stage 2 sia in quelli forebone performing. “Nonostante il contesto congiunturale presenti più di una incognita, l’economia italiana si conferma resiliente grazie soprattutto agli stimoli fiscali espansivi e alla positiva dinamica dei consumi privati. I bilanci bancari – commenta l’amministratore delegato di Banca Ifis, Frederik Geertman – presentano un tasso di deterioramento al minimo storico, inferiore anche ai livelli del periodo antecedente alla crisi del subprime, anche se sui nostri istituti permane un rischio prospettico superiore alla media Ue come confermano i ratios predittivi. Il nostro Market Watch evidenzia un trend positivo del flusso di nuovo deteriorato per gli anni a venire. Anche per questo motivo, il futuro del mercato italiano degli Npl vedrà un crescente ruolo del mercato secondario che sarà spinto dalla necessità di intervenire sugli incassi delle cartolarizzazioni, tra le quali le Gacs rappresenteranno una importante componente. Molto interessante è infine notare l’andamento del divario territoriale con la differenza del tasso di deterioramento tra Nord e Mezzogiorno che raggiunge il minimo storico. Si tratta di numeri positivi sui quali è evidente il ruolo di forte supporto al sistema bancario giocato dall’industria italiana degli Npl”.Nel corso dell’evento, aperto dal presidente di Banca Ifis Ernesto Fürstenberg Fassio, sono intervenuti il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, che ha affrontato come la riforma della giustizia possa contribuire a rendere più efficiente la gestione dei crediti deteriorati; e il viceministro delle Imprese e del Made in Italy, Valentino Valentini, il quale ha delineato lo stato di salute delle imprese italiane e la loro resilienza agli shock energetici, inflattivi e alle tensioni geopolitiche grazie alla competitività del Made in Italy. Geertman, ha offerto una panoramica sulle principali dinamiche del mercato italiano ed europeo degli Npl, prima di lasciare la parola a Michael Spence, Premio Nobel per l’Economia 2001, che ha illustrato le tendenze macroeconomiche e lo scenario geopoliticointernazionale. Il panel dedicato alla vigilanza ha visto il dialogo tra Stefano Cappiello, direttore Regolamentazione e Vigilanza del Sistema Finanziario del Dipartimento del Tesoro, Ministero dell’Economia e delle Finanze, e Ida Mercanti,vice capo Dipartimento Vigilanza Bancaria e Finanziaria Banca d’Italia, che hanno affrontato il tema della nuova normativa sul mercato secondario Npl e sulla supervisione delle authorities. Sono infine seguite due tavole rotonde. La prima, dedicata ad approfondire le principali tendenze e sfide del mercato del credito, ha visto gli interventi di Gian Luca Sichel, ceo di Compass; Corrado Pavanati, head of Risk Italy di Unicredit; Roberto Parazzini ceo Deutsche Bank Italia. La seconda tavola rotonda si è invece focalizzata su come l’industria europea del recupero dei Npl sta affrontando questo periodo storico e i suoi impatti sui prezzi dei portafogli, attraverso gli interventi di Katia Mariotti, ceo di Ifis Npl Investing, Marco Grimaldi ceo di Arrow Global Italy, Francesco Buffi director AB CarVal.Il credito deteriorato nelle banche, Italia e Ue a confronto – Nel primo trimestre 2023, lo stock di crediti deteriorati nei bilanci delle banche Ue è salito dell’1% rispetto all’ultimo trimestre 2022, passando da 355 miliardi di euro a 357 miliardi di euro, mantenendo però invariata l’incidenza sul totale dei finanziamenti. Il leggero aumento rappresenta una minima inversione di tendenza verso un trend di forte riduzione dello stock, che nelle banche europee è diminuito del 64% da inizio 2015 quando si attestava a 1.098 miliardi di euro. Gli indicatori prospettici delle banche significative Ue sono in miglioramento, pur mantenendo ancora livelli superiori al pre-Covid. Nel primo trimestre 2023, i crediti presenti nei bilanci bancari Ue e classificati come stage 2 si attestano a 1.439 miliardi di euro (9,1% del totale), in diminuzione rispetto ai 1.458 miliardi di euro (9,4% del totale) di fine 2022. Nello stesso periodo, lo stock di crediti classificati come forebone perfoming è sceso invece a 164 miliardi di euro (pari allo 0,87% del totale) dai 171 miliardi di euro di fine 2022 (0,93%). L’Italia presenta un rischio prospettico superiore alla media Ue: i crediti classificati in stage 2 rappresentano l’11,3% mentre quelli forebone performing lo 1,41%. Lo stock complessivo di Npe (bilanci bancari e degli investitori) in Italia – A fine 2022, il totale degli Npe in Italia ha raggiunto quota 306 miliardi di euro, in netta diminuzione rispetto al picco di 361 miliardi di euro raggiunto a fine 2015. Per il triennio 2023-2025 si prevede che le incerte condizioni macroeconomiche possano determinare un nuovo ma moderato incremento dello stock, portandolo a 311 miliardi nel 2023, a 317 miliardi di euro nel 2024 e a 321 miliardi di euro a fine 2025. Transazioni Npl e UtP – Per il 2023, si stima che saranno effettuate transazioni Npe per un ammontare di 32 miliardi di euro. Questa cifra incorpora circa 8 miliardi di euro di operazioni la cui contabilizzazione potrebbe slittare a inizio 2024. Più in generale, nel triennio 2023-2025 si stimano 84 miliardi di euro di transazioni Npe. Queste saranno sostenute prevalentemente dal mercato secondario dei portafogli Npl, il cui peso aumenterà fino acirca il 50% sia nel 2023 che nel 2024. Le transazioni sul primario saranno guidate invece dalla prosecuzione del processo di de-risking delle principali banche e dai flussi di deteriorato del triennio. La composizione degli asset transati sul mercato secondario vedrà invece un sensibile aumento dei portafogli misti e unsecured come conseguenza dell’ipotizzata cessione di quote di portafogli assistiti da GACS. Evoluzione della rischiosità italiana a livello geografico – Nel periodo 2015-2023, il processo di de-risking del credito deteriorato ha portato al progressivo riallineamento dei livelli di rischio delle diverse aree del nostro Paese. In particolare, a marzo 2023 il divario in termini di Npe ratio delle aree del Mezzogiorno sul Nord Italia si è ridotto a soli 2,2 punti percentuali, rispetto ai 6,4 punti percentuali del 2015. Ancora più marcato è il riallineamento del livello di rischiosità, rappresentato dal tasso di deterioramento dei prestiti, tra Mezzogiorno e Nord Italia: questo è passato da un differenziale del 2,1% di inizio 2015 a un differenziale dello 0,4% del marzo 2023. I trend dell’industria del credito deteriorato – Pur avendo già raggiunto nel 2021 il target EBA del 5%, l’industria del credito deteriorato ha continuato anche nel 2022 a favorire il processo di de-risking delle banche italiane. Nel 2023, si stima che il totale dei crediti deteriorati nei bilanci degli istituti di credito si attesterà al 3%, in leggera contrazione rispetto al 3,1% di fine 2022 e in continuità con un trend di forte alleggerimento che prosegue dal picco del 2015. Negli ultimi 8 anni, infatti, sono stati transati crediti deteriorati per 352 miliardi di euro, di cui 39 miliardi di UtP. In questo modo, il settore bancario è riuscito a ridurre l’Npe ratio di 14 punti percentuali, portandolo dal 17% di inizio 2015 al 3% stimato per la fine del 2023. Per effetto di questo processo, il totale dei crediti deteriorati presente nei bilanci bancari è passato da 341 miliardi di euro di inizio 2015 ai 58 miliardi di euro di fine 2022, con una ulteriore riduzione a 56 miliardi di euro prevista per la fine del 2023. LEGGI TUTTO

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    Scontrini e fatture non in regola, spunta sanatoria per i commercianti

    (Teleborsa) – Sanatoria in arrivo per scontrini, ricevute fiscali e fatture non in regola. Tutti i contribuenti che hanno commesso una violazione fra il primo gennaio 2022 e il 30 giugno di quest’anno potranno mettersi in regola pagando però multe ridotte. Ci sarà tempo fino al 15 dicembre. La novità è in un articolo della bozza del decreto legge energia che sarà sul tavolo del Cdm lunedì prossimo.Intanto, spunta anche la proroga, fino alla fine dell’anno, degli aiuti agli under 36 per l’acquisto della prima casa.Contestualmente, si è ufficialmente aperte la partita sulla proroga ai sostegni alle bollette, in scadenza alla fine del mese e sul bonus carburanti – che ormai hanno sfondato quota dei 2 euro al litro – rivolti alla platea dei redditi più bassi.In particolare, il Governo potrebbe intervenire in tempi decisamente stretti sul caro carburanti nel Consiglio dei Ministri in programma, appunto, lunedì, guadagnando tempo rispetto alla Legge di bilancio.”I provvedimenti sul caro-benzina – ha anticipato Urso, a margine di un convegno della Cna – pensiamo di poterli configurare già nel prossimo consiglio ministri comunque dopo il confronto con i sindacati”. In particolare, si ragiona su un bonus benzina da 80 euro al mese destinato ai meno abbienti. La cifra potrebbe essere caricata sulla carta “Dedicata a te”, la social card con un contributo unico di 382,50 euro destinata a 1,3 milioni di famiglie con Isee fino a 15mila euro, per l’acquisto di beni e alimenti, includendo nel paniere i carburanti.Prima però l’incontro con i Sindacati, in programma oggi, 22 settembre: sul tavolo proprio le possibili soluzioni a difesa del potere d’acquisto delle famiglie, minacciato dalla corsa dell’inflazione. LEGGI TUTTO

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    Salvini incontra Ministro trasporti greco

    (Teleborsa) – Bilaterale tra il ministro dei trasporti Matteo Salvini e l’omologo greco Christos Komstantinou Staikouras prima dei lavori del consiglio informale dei ministri dei Trasporti in agenda oggi a Barcellona. È stata l’occasione per ribadire l’amicizia e la piena collaborazione tra i due Paesi. Lo riferisce una nota del MIT spiegando che Salvini ha sottolineato la soddisfazione per il coinvolgimento di diverse rilevanti realtà italiane in Grecia ed in particolare: la presenza del Gruppo FS, la gara per la Metropolitana di Salonicco a cui partecipa ATM, la gara per l’acquisto di 800 autobus urbani (a cui partecipa IVECO). Salvini ha ricordato anche l’importanza della candidatura di Roma per EXPO 2030. I due Ministri hanno approfondito il tema della cooperazione ferroviaria anche alla luce delle gravi inondazioni che hanno interessato la Tessaglia e condiviso l’opportunità di mantenere uno stretto coordinamento sul tema dell’ETS Marittimo che rischia di avere un impatto molto significativo sulla competitività dei Porti europei. Più tardi, Salvini incontrerà il Ministro dei Trasporti francese. LEGGI TUTTO