More stories

  • in

    UE autorizza acquisizione di Worldpay da parte di GTCR

    (Teleborsa) – La Commissione europea ha approvato, ai sensi del regolamento UE sulle concentrazioni, l’acquisizione del controllo esclusivo di New Boost Holdco, LLC (insieme alle sue controllate “Worldpay”) da parte della società di private equity GTCR, entrambe statunitensi. L’operazione riguarda principalmente il settore dei servizi finanziari, in particolare i servizi di merchant acquiring e i relativi servizi tecnologici.La Commissione ha concluso che l’operazione notificata non solleverebbe problemi sotto il profilo della concorrenza, dato che le società non operano sugli stessi mercati o su mercati verticalmente correlati. L’operazione notificata è stata esaminata secondo la procedura semplificata. LEGGI TUTTO

  • in

    Energia, Enea: nuove batterie calcio-ione per mobilità elettrica e smart grid

    (Teleborsa) – Nuove batterie calcio-ione in alternativa a quelle litio-ione per applicazioni nella mobilità elettrica e per lo stoccaggio di energia nelle smart grid, saranno messe a punto nell’ambito del progetto “ACTEA”, condotto da ENEA e Sapienza Università di Roma (coordinatore) e finanziato dalla Regione Lazio. Il team di ricercatori si propone di sviluppare sistemi di accumulo elettrochimico di nuova generazione caratterizzati da bassi costi di produzione e standard sempre più elevati di efficienza, sostenibilità e sicurezza, aprendo la strada a una nuova filiera industriale lungo l’intero ciclo del valore, dalla produzione di materie prime al riciclo di componenti esausti a fine vita.”La tecnologia calcio-ione è ancora ai primi stadi di sviluppo e l’obiettivo è quello di contribuire a una migliore comprensione del suo funzionamento anche se, in linea di principio, i processi elettrochimici che stanno alla base sono analoghi a quelli delle batterie litio-ione dove, però, il calcio sostituisce il litio nel ruolo di shuttle, ossia di portatore della carica elettrica”, spiega Laura Silvestri, ricercatrice del Laboratorio Accumulo di energia, batterie e tecnologie per la produzione e l’uso dell’idrogeno del Dipartimento tecnologie energetiche e fonti rinnovabili dell’ENEA.Il progetto si muove in ambiti pressoché inesplorati, ma i vantaggi chiave – spiega ENEA in una nota – sono già ben chiari: l’utilizzo del calcio è un’opzione promettente per migliorare le densità energetiche delle batterie riducendo al contempo i costi di produzione grazie al basso costo della materia prima e, soprattutto, alla sua abbondanza sulla crosta terrestre. “Attraverso lo sviluppo di tecnologie di accumulo elettrochimico calcio-ione sarà possibile – aggiunge Silvestri – risolvere le principali criticità legate all’approvvigionamento, alla sicurezza e ai costi di produzione. Non solo: si disporrà di un’alternativa ecosostenibile ai sistemi litio-ione, una tecnologia di accumulo matura che ha quasi raggiunto il limite teorico delle sue prestazioni”.La metodologia progettuale di ACTEA si focalizza sullo sviluppo di processi e materiali con un ridotto impatto ambientale e sull’impiego di elementi molto comuni quali il ferro, il silicio o il titanio (oltre al calcio), attraverso la minimizzazione dell’uso di materie prime tossiche e critiche come, ad esempio, il cobalto e il litio. “Questa strategia potrebbe declinare in modo innovativo e sostenibile lo scenario di una transizione da un paradigma tecnologico ad alto impatto ambientale (batterie litio-ione) ad uno nuovo più green (batterie calcio-ione). Inoltre, l’introduzione del calcio e dei materiali ad esso correlati nella catena del valore delle batterie aprirebbe un nuovo mercato per tutti i produttori di materie prime tradizionali quali il carbonato di calcio e l’ossido di calcio, ampiamente utilizzati in edilizia e nei pigmenti”, conclude Giulia Monteleone, responsabile della Divisione ENEA di Produzione, storage e utilizzo dell’energia del Dipartimento tecnologie energetiche e fonti rinnovabili dell’ENEA. LEGGI TUTTO

  • in

    Da NaDEF a caro carburanti, cosa ha detto Urso

    (Teleborsa) – “La NaDEF che viene approvata oggi, è documento che ci dà la strada da percorrere e in cui il primo elemento è che abbiamo dovuto rivedere le stime sulla crescita quest’anno a 0,8% e anche le stime sulla crescita del prossimo anno. Siamo un governo responsabile, consapevole, coerente e pragmatico allo stesso tempo ben sapendo che abbiamo bisogno di mantenere la rotta della sostenibilità del nostro debito pubblico così elevato”. Lo ha detto il ministro per le Imprese e il Made in Italy Adolfo Urso nel corso del suo intervento alla assemblea della Faib.Il Ministro ha anticipato la volontà di “prorogare, vediamo in che misura, il credito di imposta che garantisce un supporto significativo ai trasportatori, a coloro che fanno trasporto merci su gomma per evitare che l’aumento del carburante possa alimentare la spirale inflattiva”. “Questa misura la prenderemo all’interno della manovra economica anche perché il bonus trasporti scade il 31 dicembre e siamo consapevoli che questa misura è importante”, ha aggiunto Urso.”Ovviamente bisogna comprendere, il ministero dell’Economia, e dell’Ambiente, quando essa dovesse eventualmente scattare e c’è una visione complessiva del governo se fronteggiare, ove ve ne fosse necessità il caro carburanti con l’accisa mobile o se farlo con altri strumenti. In tutto questo per coerenza e rispetto dei cittadini e del Parlamento, ci sarà una riflessione del Governo su cosa fare ulteriormente per il settore energetico a cominciare dalla Nadef”.Urso ha anche annunciato che “è stato chiesto alle compagnie petrolifere di fare la loro parte come hanno fatto le organizzazioni che rappresentano la grande distribuzione organizzata per quanto riguarda i possessori di social card. Lo stato Finanzia la social card con altri 100 milioni di euro destinati appunto principalmente al carburante e io credo che lo stesso possono fare e abbiamo chiesto loro di fare la loro parte per quanto riaguarda le loro reti. E abbiamo avuto i primi riscontri positivi”. Tra le prime a rispondere ENI ma ci sono altre “compagnie che definiranno le loro modalità e annunceranno quello che potranno fare in maniera del tutto volontaria”, ha detto Urso.Positiva anche la cartellonistica sul prezzo medio regionale dei carburanti che – secondo Urso – “ha funzionato”. LEGGI TUTTO

  • in

    Lavoro: per il 45% dei dipendenti la carriera non è prioritaria

    (Teleborsa) – In Italia solo tre persone su dieci si dichiarano pienamente soddisfatte della propria posizione lavorativa e circa una su due si sente abbastanza apprezzata e stimata sul posto di lavoro. Sono tra le principali evidenze di “Le nuove lenti per il mercato del lavoro”, la ricerca firmata MAW, l’agenzia per il lavoro e parte di W-Group, condotta su un campione di oltre 2.600 lavoratori in tutta Italia, che ha l’obiettivo di indagare bisogni, desideri e priorità dei lavoratori italiani in un momento di grandi sfide per il settore, e per fornire alle imprese uno strumento utile ad affrontare l’incremento del mismatching tra domanda e offerta di lavoro. Gli intervistati, 46% uomini e 50% donne (4% preferisce non dirlo), hanno un’età media di 37 anni, prevalentemente lavorano da almeno 1 anno (88%) e provengono dai settori più svariati (da Metalmeccanica, Alimentare, Servizi, Commercio, Chimica, Gommaplastica, PA, Trasporto e Multiservizi). La maggior parte (62%) lavora in aziende con più di 50 dipendenti. I bisogni lavorativi – Sul posto di lavoro, i dipendenti cercano principalmente due cose: uno stipendio adeguato (76%) e un bel clima lavorativo (56%). La crescita professionale conta quanto l’avere un carico di lavoro adeguato, registrati al 40% e 37%. Il dato è quanto più significativo se si considera il 33% dei dipendenti ha dichiarato di voler lavorare con bassi livelli di stress. “Incrociando questi dati con l’evidenza che una persona su due non si sente abbastanza apprezzata e stimata sul posto di lavoro, emerge che le strategie di retention spesso non sono adeguate ai reali bisogni dei lavoratori, a loro volta non ascoltati a sufficienza. Abbiamo chiesto loro di indicare le priorità sul lavoro e ne è emerso che ciò che chiedono è un compenso adeguato e un buon clima lavorativo. Nessun benefit o premialità speciale è tra le risposte più gettonate, a dimostrazione di come spesso trattenere i talenti in azienda possa essere meno complicato di quanto si pensa” ha aggiunto Vione. La carriera è molto importante per il 55% degli intervistati ma, paragonata ad altri aspetti personali, si classifica al quarto posto dopo famiglia (28%), realizzazione personale (23%), e vita privata in generale (15%). Viene vista come di prioritaria importanza per la Gen Z (25%) rispetto alla fascia 35-50 (12%).I benefit aziendali – I benefit sul posto di lavoro svolgono un ruolo determinante nell’attrarre, coinvolgere e trattenere i talenti. Dall’analisi emerge tuttavia un parziale scollamento tra l’offerta dei datori di lavoro e i desiderata dei dipendenti in materia di benefit: il 38% dei rispondenti, infatti, non ne percepisce nessuno. I maggiormente diffusi sono i buoni pasto (31%), i pacchetti welfare (25%), i corsi di formazione (21%) mentre lo smart working viene concesso solo al 9%. Tra i benefit più ambiti dai dipendenti spiccano invece i bonus in denaro (54%), seguiti dai buoni pasto (33%), i corsi di formazione (22%). La quota di chi desidera lo smart working è registrata al 16%, soprattutto dai lavoratori delle grandi aziende, mentre i lavoratori di piccole imprese chiedono maggiormente formazione. In generale, la fascia d’età di lavoratori tra 25 e 34 anni è quella con una maggior distribuzione di benefit rispetto alle fasce più alte. I rapporti sul luogo di lavoro – Sul lavoro sono fondamentali i rapporti umani, di cui i colleghi sono un pezzo insostituibile. L’unione del team è tra i principali bisogni espressi, ma non solo. Dalla ricerca MAW è emerso anche che il rapporto con i colleghi è tra le principali ragioni (31%) per cui i lavoratori decidono di restare nell’attuale posto di lavoro. Altre ragioni sono la vicinanza della sede di lavoro a casa (30%), la libertà di organizzazione e il bilanciamento vita-lavoro (entrambe le ragioni scelte dal 16%). Il rapporto con il proprio superiore determina in maniera netta il sentirsi a proprio agio sul posto di lavoro. In generale si registrano rapporti positivi con questa figura apicale, per il 37% è di fiducia e per il 35% è amichevole, anche se c’è un 31% che lo considera migliorabile e una minoranza (10%) che lo definisce stressante. Inoltre, il rapporto migliora o peggiora in base all’età: se la Gen Z ha un rapporto più amichevole e stimolante con il proprio superiore, altre fasce d’età (25-34 e 35-50 anni) lo ritengono migliorabile. Sono poi state individuate le migliori caratteristiche che un leader dovrebbe avere: compare al primo posto il saper ascoltare (26%), seguito dall’essere in grado di valorizzare i talenti (19%), dalla capacità di dare fiducia (17%), e dal saper stimolare il lavoro in team. Oltre sei rispondenti su dieci non hanno lasciato il loro “miglior” datore di lavoro, ovvero colui o colei che incarnava tutte queste caratteristiche, e se l’hanno fatto sono stati condizionati per il 13% dal fallimento di quell’azienda o dall’impossibilità di fare carriera (10%).La decisione di cambiare lavoro – Chi ha deciso di cambiare lavoro almeno una volta nel corso della sua vita professionale (56%), lo ha fatto perché si è sentito sfruttato (22%), non valorizzato (19%), perché non si trovava bene con il proprio capo (16%), o per i carichi di lavoro eccessivi che non consentivano di avere un buon bilanciamento vita-lavoro (16%). A dichiararsi insoddisfatti della scelta compiuta è stato solo il 14% del campione. Di questa percentuale, solo il 4% tornerebbe al lavoro precedente, mentre il restante 10% – pur insoddisfatto – non tornerebbe sui propri passi. Nell’indirizzare la scelta del cambio lavoro, la tipologia di contratto offerto ha contato per il 54%, seguito dalla vicinanza a casa (48%), la flessibilità di orario (45%), la possibilità di fare carriera (39%).(Foto: Carrie Allen www.carrieallen.com on Unsplash) LEGGI TUTTO

  • in

    Germania, indice GFK ottobre peggiora a -26,5 punti

    (Teleborsa) – Peggiora e delude le attese la fiducia dei consumatori tedeschi nel mese di ottobre 2023. L’indice GFK, in base al sondaggio condotto questo mese, evidenzia un valore pari a -26,5 punti, rispetto al -25,6 di settembre (dato rivisto da un preliminare di -25,5). La lettura è peggiore delle attese degli analisti, che erano per un livello del sentiment a -26 punti.Migliorano le aspettative sulla situazione economica, con l’indicatore che sale di 2,8 punti a quota -3,4 punti. Sale anche l’indicatore sulla propensione all’acquisto, che si porta a -16,4 punti (+0,6). Quello sulle aspettative dei redditi è pressoché stabile a -11,3 punti.Dopo un aumento di 7,5 punti, la propensione al risparmio è salita al valore di 8 punti, il livello più alto dall’aprile 2011 quando era pari a 8,8 punti. Questa crescita significativa ha causato un leggero calo della fiducia dei consumatori per la seconda volta consecutiva. “Ciò significa che le possibilità di una ripresa della fiducia dei consumatori quest’anno sono probabilmente scese a zero – spiega Rolf Burkl, esperto di consumi di GfK – Le ragioni di ciò sono un tasso di inflazione persistentemente elevato dovuto al forte aumento dei prezzi dei prodotti alimentari e dell’energia. Di conseguenza, quest’anno i consumi privati non potranno contribuire positivamente allo sviluppo economico complessivo”. LEGGI TUTTO

  • in

    Giappone, leading indicator luglio rivisto a 108,2 punti

    (Teleborsa) – Peggiorano le condizioni economiche del Giappone nel mese di luglio 2023. Il leading indicator è stato rivisto in rialzo a 108,2 punti, rispetto ai 107,6 punti della stima preliminare e ai 108,8 punti di giugno. Lo rende noto il Cabinet Office del Giappone nella sua lettura definitiva. Nello stesso periodo l’indice coincidente sulle condizioni attuali cala a 114,2 punti dai 115,6 punti precedenti mentre l’indice differito (lagging index) sulle condizioni future scende a 105,7 punti dai 106,5 punti precedenti.(Foto: Photo by Andre Benz on Unsplash) LEGGI TUTTO

  • in

    PNRR, cabina di regia Governo con imprese e sindacati: i commenti

    (Teleborsa) – Al centro dell’agenda di oggi anche gli incontri della Cabina di Regia PNRR con le imprese e i sindacati a Montecitorio. A presiedere l’incontro per il governo il ministro per gli Affari europei, il Sud, le politiche di coesione e il Pnrr Raffaele Fitto. Il calendario è stato riprogrammato in considerazione delle esequie di Stato di Giorgio Napolitano che si sono tenuti questa mattina.”Sicuramente siamo d’accordo sul definanziare cose che si capisce bene che non hanno le tempistiche adatte, non ci piace molto un metodo che sia un po’ trasversale di prendere interi gruppi di progetti e di opere e semplicemente toglierli. Su questo abbiamo ricevuto delle rassicurazioni”. Lo ha detto il vicepresidente dell’Ance Piero Petrucco a margine della Cabina di regia col governo sul PNRR. Nel corso della riunione, ha riferito, “abbiamo ribadito dei punti per noi fondamentali come quello delle garanzie: finalmente è stato messo a punto il sistema di controgaranzie con scadenza al 2023 e quindi è necessario che venga prorogato. Così come abbiamo chiesto una attenzione sul decreto aiuti per la compensazione sull’aumento dei prezzi che riteniamo sia indipensabile prorogare al 2024”. Con il ministro Fitto “c’è stato un clima davvero molto partecipato, tutti abbiamo detto che gradiamo questa possibilità di interlocuzione diretta” ha concluso.”Guardiamo con particolare interesse al nuovo capitolo RePowerEU inserito all’interno del Pnrr e, in particolare, alle misure di accompagnamento della transizione green del settore produttivo e di impulso all’autoproduzione da fonti rinnovabili da parte delle Pmi”. Così Luigi Taranto, segretario generale di Confcommercio, sulla cabina di regia Pnrr. “Titoli e descrizione delle misure sono sicuramente interessanti – prosegue Taranto – anche se rimane l’urgenza di mettere a terra tutti questi strumenti, rendendoli al più presto fruibili da parte di cittadini ed imprese. Occorre poi incentivare ulteriormente l’autoconsumo, sia in forma individuale che aggregata, e sbloccare i fondi già previsti a sostegno delle comunità energetiche. Resta in ogni caso da verificare l’effettiva inclusività, settoriale, dimensionale e territoriale, degli interventi del capitolo italiano di REPowerEU”.Con i prezzi del cibo saliti del +10% nel 2023 e le tensioni internazionali sul commercio e sulle quotazioni, il potenziamento dei fondi del Pnrr da investire sulla produzione agroalimentare è strategico per fermare le speculazioni nel carrello della spesa, ridurre la dipendenza dall’estero dalle importazioni, tagliare i costi dell’energia con il fotovoltaico sulle stalle e cascine e sostenere i trasporti con gli investimenti nella logistica. È quanto afferma il presidente della Coldiretti, Ettore Prandini, in occasione della cabina di regia del Pnrr a Palazzo Chigi con il Governo nel commentare positivamente l’incremento delle risorse per il settore, in attesa del via libera dall’Europa. “L’agroalimentare made in Italy ha dimostrato concretamente la propria capacità di saper cogliere l’opportunità del Pnrr con richieste di investimenti per i contratti di filiera superiori alla dotazione – sottolinea – e l’incremento dei fondi va nella direzione auspicata di aumentare la produzione in settori cardine, dalla pasta alla carne, dal latte all’olio, dalla frutta alla verdura e raffreddare il carovita che pesa sulle tasche degli italiani e sui costi delle imprese. Un’occasione unica, che non va sprecata per crescere e garantire una più equa distribuzione del valore lungo la filiera, dal produttore al consumatore”. “Il nostro Paese in questo momento ha credibilità in Europa grazie ai buoni negoziati del governo: con 61 miliardi ricevuti terza rata inclusa, abbiamo ottenuto il budget finora più alto per il Pnrr. L’Italia è quindi il più grande cantiere d’Europa, ma adesso le imprese devono essere messe in grado di concludere i lavori nei tempi pattuiti”. E’ quanto sottolinea Roberto Capobianco, presidente nazionale di Conflavoro PMI, oggi alla Cabina di Regia sul Pnrr a Palazzo Chigi. “C’è però preoccupazione rispetto all’effettività del ritorno economico della parte di debito che stiamo contraendo, che chiaramente si va a manifestare sulla realizzazione di investimenti e infrastrutture dello stesso Pnrr. Per annullare ogni timore è dunque fondamentale raggiungere ogni obiettivo del Piano – afferma Capobianco – e ciò è possibile solo favorendo al massimo l’operato delle imprese. Necessario quindi facilitare l’accesso al credito, agevolare la partecipazione equa delle PMI agli appalti, semplificare e ridurre la burocrazia. Apprezziamo le revisioni su digitalizzazione e turismo, infrastrutture, istruzione e inclusione sociale: viene dedicata attenzione alle PMI, al lavoro autonomo e alla formazione aziendale. Importante anche l’introduzione di una ZES unica nel Mezzogiorno per incentivare l’economia e lo sviluppo del Sud”. “Abbiamo apprezzato il clima positivo, questo continuo avanzamento della cabina di regia è sicuramente importante. Abbiamo detto però al Ministro che occorre fare un passo avanti per un coinvolgimento del mondo delle piccole e medie industrie perché fino ad oggi è rimasto un po’ ai margini sui piani del PNRR”. Lo ha detto il presidente di Confapi Cristian Camisa uscendo dalla riunione della Cabina di regia sul Pnrr presieduta dal ministro Raffaele Fitto. Confapi, ha aggiunto, ha sottolineato che “è sempre più importante che ci siano bandi semplici, intuitivi a misura delle nostre aziende perché questo ci possa permettere di poter aderire a questi bandi, migliorare, e avere un effetto leva fondamentale per poter sviluppare il nostro mondo e diventare sostenibili. Altrimenti il mondo delle Pmi rischia di venire nel futuro escluso dal mercato”.”Abbiamo fiducia nelle intenzioni del Governo di mantenere nel complesso investimenti e risorse in attuazione del Pnrr, senza disperdere le progettualità, e, al contempo, impegnarsi per il raggiungimento di obiettivi effettivamente realizzabili, senza creare problemi di finanza pubblica o di mancato incasso delle rate di rimborso del Piano nei prossimi anni”. Questo il commento di Maurizio Gardini, presidente dell’Alleanza delle cooperative, durante l’incontro con il ministro Raffaele Fitto sul Pnrr. “Occorre definire chiaramente quali fondi e per quali importi, con quali autorità competenti e con quali tempistiche – ha detto – anche nel rispetto della clausola del 40% di risorse al Mezzogiorno, ogni spostamento di risorse e/o riduzione del target di riferimento dovrebbe rispettare questa clausola, definendo maggiormente nel dettaglio tempistiche, amministrazioni competenti, ammontare di risorse assegnate e da quale fondo (con modalità gestionali diverse) Pur comprendendone le ragioni per finanziare il repowerEU”. L’Alleanza delle cooperative ha avanzato inoltre proposte sulle singole misure di stretto interesse per le cooperative”. LEGGI TUTTO

  • in

    Migranti, faccia a faccia Meloni-Macron senza delegazioni

    (Teleborsa) – E’ durato poco più di un’ora e venti minuti il colloquio a palazzo Chigi tra la premier Giorgia Meloni e il presidente francese Emmanuel Macron.Un faccia a faccia senza delegazioni, concentrato sul tema dei migranti, secondo quanto si è appreso. Meloni e Macron sono arrivati a piedi a Palazzo Chigi dopo avere assistito a Montecitorio alle esequie di Stato, con rito laico, del presidente emerito della Repubblica Giorgio Napolitano. I due leader hanno discusso delle principali tematiche internazionali, con particolare attenzione alla gestione del fenomeno migratorio e alle priorità economiche europee in vista del Vertice “Med 9” di venerdì a Malta e del Consiglio Europeo informale di settimana prossima a Granada.Macron e Meloni “hanno proseguito oggi i loro scambi di vedute sulla necessità di trovare una soluzione europea alla questione migratoria”: lo si è appreso a Parigi da fonti dell’Eliseo. Sul tavolo anche le priorità economiche dell’Unione europea”, ha aggiunto la fonte. LEGGI TUTTO