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    Elettricità, Arera: bolletta in tutela +18,6% nel quarto trimestre

    (Teleborsa) – Bolletta elettrica per la famiglia tipo in tutela a +18,6% nel quarto trimestre del 2023 e contributo integrativo straordinario per aumentare i bonus elettricità. Terminato il sistema di rafforzamento in vigore negli ultimi 2 anni, vengono aggiornati i bonus sociali base al fine di garantire un risparmio del 30% sulla bolletta elettrica (al lordo delle imposte) e del 15% su quella gas (al netto delle imposte). Per l’ultimo trimestre dell’anno, inoltre, viene introdotta una novità: un contributo straordinario crescente con il numero dei componenti familiari, che arriverà in automatico a chi già riceve il bonus elettrico, cioè le famiglie con livello Isee fino a 15.000 euro (30.000 euro per le famiglie numerose), per un valore totale di 300 milioni di euro. Misure che attuano quanto previsto dal Governo nel decreto approvato nella riunione del Consiglio dei Ministri dello scorso 25 settembre.L’intervento si affianca a quelli relativi al gas, con la conferma anche nel quarto trimestre del 2023 dell’azzeramento degli oneri generali e della riduzione Iva al 5%, come anche per la gestione calore e teleriscaldamento.”E’ vero che i prezzi dell’energia non mordono con l’aggressività di un anno fa ma le oscillazioni sono indice di un settore energetico ancora alla ricerca di un suo equilibrio, con inevitabili riflessi nella bolletta anche a causa della stagionalità a cui andiamo incontro – afferma il presidente di ARERA, Stefano Besseghini – Anche senza lo stimolo dei prezzi alti è importante in questa stagione invernale prestare molta attenzione al contenimento dei consumi e, per quanto possibile, a sviluppare investimenti di efficienza energetica”.L’aumento del prezzo dell’energia elettrica, per chi è ancora in tutela, è dovuto all’andamento delle attuali quotazioni all’ingrosso (PUN), previste in aumento per il quarto trimestre 2023 anche a causa del costo del gas naturale che normalmente cresce nelle stagioni più fredde.A livello di scenario, positivo il riempimento degli stoccaggi gas italiani ed europei, che hanno raggiunto già ad agosto oltre il 90% della capacità disponibile, in largo anticipo rispetto alla scadenza del 1° novembre prevista dalle norme europee. Il prezzo del gas per i clienti ancora in tutela, per il gas consumato nel mese di settembre, verrà pubblicato il prossimo 3 ottobre 2023 (secondo giorno lavorativo, dopo la fine del mese di riferimento – delibera 374/2022/R/gas).La spesa per l’energia elettrica per la famiglia-tipo nell’anno scorrevole (compreso tra il 1° gennaio e il 31 dicembre 2023) sarà di circa 889,60 euro, segnando un -32,7% rispetto ai 12 mesi equivalenti dell’anno precedente (1° gennaio – 31 dicembre 2022).Nel dettaglio delle singole componenti in bolletta, per l’energia elettrica si registra un +18,6% del prezzo finale della famiglia tipo, a 28,29 centesimi di euro al kWh, in netta diminuzione rispetto ai 66,01 centesimi che caratterizzavano il quarto trimestre 2022 (-57% circa). Il prezzo attuale è sostanzialmente legato al forte incremento della componente PE a copertura dei costi di acquisto dell’energia elettrica (+19,4%), e della voce oneri di sistema (+0,4%), leggermente compensata da una riduzione della componente PD a copertura dei costi di dispacciamento (-1,2%); la componente PPE per il corrispettivo di perequazione è rimasta invariata. Restano invariate le tariffe di rete regolate (Trasporto, distribuzione e misura).Rimane rilevante il supporto fornito dai bonus sociali energia a sostegno delle famiglie. Questi vengono erogati direttamente in bolletta a tutte le famiglie aventi diritto, a condizione che abbiano un ISEE valido nel corso del 2023 ed entro la soglia di 15.000 euro (30.000 euro per le famiglie numerose con almeno 4 figli a carico). A tal proposito si ricorda che l’ISEE ha una validità coincidente con l’anno solare ed è quindi importante presentare la Dichiarazione Sostitutiva Unica (DSU), qualora non sia stato già fatto nel corso di quest’anno, per ottenere la certificazione per il 2023.In occasione delle recenti analisi effettuate sui consumi elettrici è emersa l’opportunità di affiancare alla famiglia tipo con consumo annuo di 2.700 kWh, da sempre utilizzata come indice di riferimento per l’aggiornamento trimestrale delle condizioni di tutela, il cliente domestico con consumo medio riscontrato pari a 2.000 kWh/anno. Pertanto, sul sito di ARERA saranno disponibili anche i dati sull’aggiornamento delle bollette elettriche per il cliente domestico in tutela calcolati sui consumi di 2.000 kWh/anno, in aggiunta a quelli della famiglia tipo da 2.700 kWh/anno. LEGGI TUTTO

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    La Germania frena: per il 2023 si prevede una contrazione dell’economia tedesca

    (Teleborsa) – L’agenzia di stampa tedesca Dpa ha riportato che il forte aumento dei prezzi dell’energia nel 2022 che ha soffocato la ripresa dalla pandemia del Coronavirus, l’inflazione che sta riducendo il potere d’acquisto delle famiglie e i recenti aumenti dei tassi che pesano sul settore delle costruzioni hanno convinto i principali istituti di ricerca economica tedeschi ha rivedere le stime di crescita del prodotto interno lordo, abbassandola di 0,9 punti percentuali e portandole a -0,6%, rispetto alla stima fatta in primavera.Il sentimento delle imprese si è nuovamente deteriorato di recente e a questo contribuisce l’incertezza politica. “Di recente, i salari sono aumentati a causa dell’inflazione, i prezzi dell’energia sono diminuiti e gli esportatori hanno parzialmente trasferito i costi più elevati, quindi il potere d’acquisto sta tornando”, si legge comunque in un comunicato. Di conseguenza, la previsione è che la flessione si attenuerà entro la fine dell’anno. Secondo gli istituti di ricerca la disoccupazione aumenterà moderatamente quest’anno, raggiungendo i 2,6 milioni, mentre per il 2024 si prevede un leggero calo. È inoltre prevedibile una riduzione del tasso di inflazione che dovrebbe essere del 6,1% quest’anno e scendere al 2,6% nel 2024.Per il 2024 i cinque massimi istituti di ricerca economica tedesca prevedono un aumento del Pil della Germania dell’1,3%. Il vicepresidente dell’Istituto Leibniz per la ricerca economica di Halle (Iwh), Oliver Holtemoeller, ha dichiarato che “la ragione più importante” della contrazione di quest’anno “è che l’industria e i consumi privati si stanno riprendendo più lentamente di quanto ci aspettassimo in primavera”. LEGGI TUTTO

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    USA, stoccaggi gas ultima settimana +90 BCF

    (Teleborsa) – Aumentano gli stoccaggi settimanali di gas negli USA. Secondo l’Energy Information Administration (EIA), divisione del Dipartimento dell’Energia americano, gli stoccaggi di gas nella settimana terminata il 22 settembre 2023 sono risultati in crescita di 90 BCF (billion cubic feet).Il dato si rivela leggermente superiore al consensus (+88 BCF). La settimana prima si era registrato un incremento di 64 BCF.Le scorte totali si sono dunque portate a 3.359 miliardi di piedi cubici, risultando in aumento del 13,4% rispetto a un anno fa (quando erano pari a 2.962) e in crescita del 6% rispetto alla media degli ultimi cinque anni di 3.170 BCF. LEGGI TUTTO

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    Migranti, stretta su falsi minori ed espulsioni

    (Teleborsa) – “Rendiamo più veloci le espulsioni degli immigrati irregolari pericolosi, introduciamo la piena tutela per tutte le donne e manteniamo quella per i minori ma con le nuove regole non sarà più possibile mentire sull’età reale”.Con queste parole la premier Giorgia Meloni sintetizza il perimetro fissato dal decreto su immigrazione e sicurezza approvato ieri in CdM, rintuzzando le polemiche arrivate da più parti – Garante per l’infanzia in testa – relative ad alcune misure introdotte sui minori soli, in primis la possibilità di ospitare i 16enni nei centri ordinari e non esclusivamente nelle strutture appositamente dedicate alla loro fascia d’età. Rimane fuori una misura presente nella bozza finale e cioè la possibilità da parte del ministero dell’Interno di avvalersi della Guardia costiera negli hotspot: sembra che mancasse la copertura finanziaria.Hanno illustrato il provvedimento il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi e quello della Giustizia, Carlo Nordio. Sui minori stranieri non accompagnati, ha sottolineato il primo, “non deroghiamo alle tutele. Semplicemente viene previsto che in caso di rilevante afflusso e indisponibilità di strutture, il prefetto possa disporre la permanenza provvisoria per un periodo non superiore a 90 giorni” nei centri ordinari, ma “non vengono meno le tutele ed il trattamento differenziato per il sedicente minore”. Previsti controlli antropometrici per determinare l’età.Nordio ha segnalato l’inadeguatezza delle leggi vigenti. “La prima normativa sulla disciplina dell’immigrazione – ha ricordato – è la legge Turco Napolitano. Abbiamo assistito ad un fallimento normativo negli ultimi 25 anni, interveniamo ora in modo efficace”. Soddisfazione espressa dal vicepremier Matteo Salvini: “meno criminalità violenza, più controlli e sicurezza: avanti così”. Mentre per il ministro della Difesa, Guido Crosetto, “questa decisione testimonia l’impegno a fornire risposte concrete alle esigenze del Paese”. Perplessità, oltre che dall’opposizione, dalla Cei. “Esprimiamo tutta la nostra preoccupazione – ha affermato il segretario generale, monsignor Giuseppe Baturi, – per una soluzione del problema dei migranti solo in termini di respingimento, di contenimento e di ordine pubblico”. Ed i minori, ha sottolineato, “hanno bisogno di maggiore tutela, così come le donne”. Intanto, la presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha inviato ai partner del formato EuMed9 una lettera , in vista del vertice di Malta di venerdì, e per conoscenza a Ursula von der Leyen e Charles Michel. “L’importanza di lavorare a una posizione comune e coesa, per rendere l’azione più efficace. E la necessità di insistere sull’attuazione rapida dell’approccio comune, concordato nel Consiglio europeo di febbraio”, scrive Meloni. L’appello, spiegano fonti diplomatiche, è quello di continuare a impegnarsi per dare segnali e avere risultati immediati, con un riferimento al Memorandum con la Tunisia. LEGGI TUTTO

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    Amministrazione giudiziaria, insediato Osservatorio azionale dei commercialisti

    (Teleborsa) – Si è insediato oggi presso il Consiglio nazionale dei commercialisti l’Osservatorio Nazionale Amministrazione Giudiziaria composto da magistrati, rappresentanti delle istituzioni e accademici. L’Osservatorio, dedicato alle misure ablative e non ablative, rappresenta un ulteriore strumento del Consiglio nazionale finalizzato ad assicurare il necessario ausilio al commercialista quotidianamente chiamato ad esercitare la funzione di garante della legalità.L’Osservatorio è intitolato a Raffaele Fulvio D’Isa, già presidente della Sezione misure di prevenzione presso il Tribunale di Firenze, scomparso prematuramente quest’anno, le cui capacità tecniche e organizzative hanno portato la sezione da lui presieduta a contraddistinguersi per aver adottato – per la prima volta in Italia – apposite linee guida organiche nella gestione dei beni sequestrati e confiscati.La tematica delle misure ablative e non ablative è di significativa attualità e di grande impatto per la categoria dei commercialisti chiamati, a vario titolo, a supportare le istituzioni nei diversi istituti previsti nell’ordinamento giuridico e posti a presidio della legalità per bonificare le aziende infiltrate o per gestire i patrimoni illecitamente accumulati dalle consorterie criminali.I lavori dell’Osservatorio saranno organizzati sulla linea di due grandi direttrici: le proposte emendative al Codice antimafia e la realizzazione del progetto “Atlante dell’amministrazione giudiziaria”. Il progetto, in particolare, ha la finalità di recepire le prassi dei singoli Tribunali, dell’ANBSC (Agenzia nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata) e degli Ordini locali dei commercialisti attraverso la somministrazione di un questionario su tutte le tematiche di interesse (nomine e rotazione incarichi, gestione, compensi, ruolo del coadiutore, procedure di destinazione e assegnazione, criticità riscontrate). In seguito, verrà elaborata una sintesi commentata delle varie prassi e verrà pubblicato il volume “Atlante Nazionale dell’Amministrazione Giudiziaria”.”Il legislatore del Codice antimafia ha affidato a noi commercialisti un ruolo chiave – ha affermato il presidente del Consiglio nazionale dei commercialisti, Elbano de Nuccio –, caratterizzato da una pluralità di funzioni connotate tutte da un comune denominatore: il commercialista quale garante della legalità che opera, sovente, anche quale pubblico ufficiale allorché chiamato ad espletare la funzione di amministratore giudiziario per favorire la rimozione dei condizionamenti del mercato, in particolare di quelli illegali, e promuovere un ambiente idoneo per tutti gli attori istituzionali ed economici”.”L’Atlante dell’amministrazione giudiziaria rappresenta un progetto ambizioso necessario per consentire al commercialista di supportare adeguatamente le Istituzioni – ha spiegato Giovanna Greco, consigliere segretario del Consiglio nazionale delegato a Funzioni giudiziarie e ADR –, nella consapevolezza che la conoscenza, tramite la divulgazione delle buone prassi, può consentire di gestire efficacemente i beni sottratti alle consorterie criminali o bonificare aziende che hanno stabilmente o occasionalmente agevolato la criminalità organizzata. Il volume verrà divulgato presso gli Ordini territoriali e le Università, facendo specifica formazione in materia anche e soprattutto dal punto di vista operativo, mediante la previsione di esercitazioni pratiche all’interno dei cosiddetti laboratori della legalità”.I componenti dell’Osservatorio sono: Giovanna Greco, Luca D’Amore, Enzo Agate, Giuseppe Amarelli, Antonio Balsamo, Francesco Caruso, Maria Grazia Casella, Silvia Cipriani, Maria Antonietta Ciriaco, Bruno Corda, Gianluca Francolini, Giorgio Giannetti, Alessandra Ilari, Raffaello Magi, Giovanni Melillo, Giuliana Merola, Michele Monteleone, Guglielmo Muntoni, Natina Pratticò, Edi Ragaglia, Maria Gaetana Rispoli, Giulia Romanazzi, Patrizia Romanazzi, Mario Santoemma, Gaetano Sgroia, Giovanbattista Tona, Maria Pia Urso, Gianluca Varraso. LEGGI TUTTO

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    PA, Zangrillo: “Al lavoro su proroga smart working dipendenti fragili”

    (Teleborsa) – “Stiamo cercando di trovare una soluzione a tutela dei dipendenti fragili della Pubblica amministrazione, salvaguardando la salute di persone con patologie plurime o sottoposte a terapie salvavita ed evitando discriminazioni con le lavoratrici e i lavoratori del settore privato”. È quanto ha fatto sapere in una nota il ministro per la Pubblica amministrazione, Paolo Zangrillo in merito all’ipotesi di proroga al 31 dicembre dello smart working per i dipendenti fragili della Pubblica amministrazione, tema in corso di discussione in Consiglio dei ministri. “Non ho mai avuto preclusioni ideologiche nei confronti dello smart working, che durante la pandemia ha garantito la continuità di moltissimi servizi e che ancora oggi rappresenta una opportunità – sottolinea Zangrillo –. Molte aziende stanno continuando a utilizzarlo, non vedo quindi perché la stessa cosa non possa e non debba valere per la Pubblica amministrazione, tanto più nei confronti di chi è esposto a gravi rischi non dovuti soltanto al Covid-19. Sono convinto dell’opportunità di dare maggiore attenzione ai cosiddetti fragili, ma ora che non siamo più nella fase emergenziale serve un differente approccio. Per questo motivo con la contrattazione collettiva nazionale per il comparto pubblico ci siamo occupati di regolamentare il lavoro agile come forma di prestazione lavorativa organizzata. La nuova disciplina prevede la sottoscrizione di accordi individuali tra singoli dipendenti e il dirigente responsabile, con l’indicazione degli obiettivi da raggiungere e dei risultati collegati. Un sistema che mette al centro il rapporto di fiducia con il dirigente, che è responsabile della performance del proprio dipendente, dell’individuazione degli obiettivi da assegnare e della misurazione di questi ultimi attraverso il controllo e il monitoraggio dell’attività svolta. Una vera rivoluzione, che ribadisce il ruolo del dirigente come gestore di persone con la responsabilità di valorizzare il capitale umano, per una Pubblica amministrazione moderna e innovativa, capace di mettere al centro le proprie risorse e di garantire a cittadini e imprese servizi sempre efficienti ed efficaci”. La norma sullo smart working rispondeva nel periodo del Covid a “una logica emergenziale”, ma in questo momento la situazione è differente, afferma la ministra del Lavoro, Marina Calderone. “Stiamo però facendo delle valutazioni sui fragili che saranno oggetto di scelte nei prossimi giorni. Stiamo ragionando – ha aggiunto Calderone – su un’eventuale proroga perché quella era una norma a fini emergenziali”. LEGGI TUTTO

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    Patto Ue sulla migrazione: proseguono i negoziati. Via libera da Scholz

    (Teleborsa) – Il regolamento sulle crisi, l’ultimo pilastro del Patto per l’asilo e la migrazione, sul quale i Paesi Ue non hanno ancora trovato l’intesa sarà sul tavolo del Consiglio Affari Interni previsto domani ma non ci sarà “una discussione sostanziale” sul testo. È quanto spiegano fonti Ue sottolineando che “la presidenza spagnola sta lavorando intensamente per trovare un’intesa il prima possibile”. L’obiettivo – secondo quanto si apprende – è “trovare il prima possibile una maggioranza qualificata e quindi un accordo” anche se “il margine di manovra è molto stretto perché si va incontro ad una parte dei Paesi se ne perde l’altra”. Dall’intesa tra i Ventisette passa il successo dell’intera riforma ormai da tre anni al centro dei negoziati a Bruxelles. Il testo per la gestione delle situazioni di crisi fissa le disposizioni da far scattare quando uno Stato membro si trova di fronte a un numero di sbarchi o arrivi molto superiore al normale, ad eventi eccezionali come una pandemia o a crisi artificiali prodotte dalle strumentalizzazioni dei migranti a scopi politici da parte di Paesi terzi. Presentato dalla Commissione europea nel settembre 2020, il disegno di regolamento prevede che a innescare lo stato d’emergenza siano i governi nazionali, chiamati a esprimersi su richiesta di una capitale Ue o della Commissione europea. E, una volta aperta la crisi, la procedura contempla alcune deroghe all’abituale sistema di asilo, aprendo ad esempio ad una maggiore flessibilità nelle procedure di screening delle domande. Tra i suoi capisaldi, la proposta include misure di solidarietà come la redistribuzione dei migranti in tutta l’Unione per andare incontro ai Paesi più esposti a sbarchi e arrivi. Il Parlamento europeo ha proposto l’introduzione di un meccanismo di quote obbligatorie, non incluso nel testo originario di Bruxelles e subito respinto dai governi. Il compromesso ora portato sul tavolo dalla presidenza di turno Ue della Spagna prevede invece la possibilità, in determinate situazioni, di derogare ad alcuni oneri previsti dalla procedura di frontiera, oppure di interrompere il trasferimento dei cosiddetti movimenti secondari dei “dublinanti” verso gli Stati di primo approdo. Al centro delle trattative c’è anche l’inclusione nel regolamento di quelle situazioni di crisi innescate dalla strumentalizzazione dei migranti. L’idea è di far scattare le deroghe non soltanto in caso di forza maggiore, ma anche quando governi extra-Ue utilizzino i migranti come “arma” per fare pressioni sui confini dei Paesi membri. Un fronte caldo soprattutto per i Paesi dell’Est, complice la guerra ibrida cavalcata dalla Bielorussia.La posizione dell’Italia – Il dossier migranti sarà al centro della prima sessione del vertice di Malta – che riunisce Italia, Spagna, Portogallo, Francia, Grecia, Cipro, Malta e da due anni anche Slovenia e Croazia – che affronterà il tema degli investimenti e della cooperazione con i Paesi del del vicinato Sud. In vista del vertice la presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha inviato ai partner del formato EuMed9, e per conoscenza a Ursula von der Leyen e Charles Michel, una lettera in cui sottolinea l’importanza di lavorare a una posizione comune e coesa, per rendere l’azione più efficace. Nella lettera Meloni ribadisce che la questione migratoria è una priorità per l’Italia, apprezza gli sviluppi positivi dopo la visita a Lampedusa con Ursula von der Leyen e il piano in dieci punti annunciato dalla presidente della Commissione. Il governo italiano, viene spiegato, è consapevole del fatto che serva tempo per mettere in pratica una strategia multilivello che prevede diverse azioni, ma l’obiettivo è mantenere il tema in cima all’agenda continuare a impegnarsi per avere soluzioni specifiche e risultati concreti. La questione sarà anche al centro, domani, del Consiglio Giustizia e Affari interni a cui il ministro Matteo Piantedosi, viene riferito, porterà alcune proposte italiane per velocizzare l’attuazione della strategia europea. Nella giornata a Malta la premier potrebbe avere anche degli incontri bilaterali, e proseguire il dialogo con il presidente francese Emmanuel Macron che ieri ha ricevuto, per un confronto informale, a Palazzo Chigi. Visione condivisa fra Italia e Francia – Tra la Francia e l’Italia c’è oggi “una visione condivisa della gestione della questione migratoria – fanno sapere fonti dell’Eliseo –. Da soli gli Stati membri non possono gestire la questione migratoria. Roma e Parigi andranno a promuovere una posizione comune al vertice di Malta e in occasione dei prossimi appuntamenti europei”. Fonti vicine al presidente Emmanuel Macron hanno sottolineato che Roma e Parigi intendono andare al vertice Med 9 di Malta con una posizione comune e proposte concrete. “Primo atto della strategia – precisano a Parigi – è intervenire con i Paesi d’origine, lavorare con loro, per prevenire questi flussi che poi transitano dalla Tunisia. Secondo atto: lavorare con la Tunisia per fermare le partenze e smantellare le filiere di trafficanti di esseri umani”. Il terzo atto riguarda il rafforzamento dei “controlli in mare”, mentre il quarto è relativo all’esame del diritto d’asilo. Secondo il Patto asilo e immigrazione attualmente in fase di negoziazione a Bruxelles, sottolineano le fonti francesi, questo esame deve avvenire nel Paese di arrivo, con un “rafforzamento” dei mezzi a disposizione nei cosiddetti hotspot. Una strategia, puntualizzano le fonti, ampiamente evocata dal ministro francese dell’Interno, Gérald Darmanin, nel corso della sua recente visita a Roma dall’omologo Piantedosi e anche ieri da Macron e Meloni a Roma. Meloni, si rallegrano a Parigi, “ha fatto davvero la scelta di un approccio europeo coordinato e questo è un segnale molto concreto e molto importante”.Via libera da Scholz al Patto Ue – Il cancelliere tedesco Olaf Scholz – secondo quanto scrive Bild – si sarebbe imposto oggi in gabinetto di governo per assicurare il via libera della Germania alla riforma del diritto di asilo Ue. Berlino non si dovrebbe quindi astenere domani all’incontro dei ministri dell’Interno di Bruxelles sul regolamento sulla gestione delle crisi. Scholz avrebbe così fatto valere la sua linea sulle contestazioni dei Verdi, in particolare quella della ministra degli Esteri, Annalena Baerbock.L’opposizione dell’Ungheria – “Bruxelles vuole farci andare giù il fallito patto sui migranti prima delle prossime elezioni europee. Mentre i migranti illegali attaccano i nostri poliziotti, Bruxelles vuole costringerci a farli entrare. Un’altra idea folle della bolla di Bruxelles. Non lo permetteremo!”scrive su X il premier ungherese, Viktor Orban, in merito al Patto Ue sulla migrazione. LEGGI TUTTO

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    PA, Giorgetti: 1 miliardo per rinnovo contratti pubblici in Legge di Bilancio

    (Teleborsa) – Il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, ha fatto sapere che, “nonostante la difficile congiuntura, il Governo ha destinato nella legge di Bilancio 2023 un primo stanziamento di un miliardo di euro” per il rinnovo dei contratti nel comparto pubblico. Nel corso di un Question Time alla Camera, Giorgetti ha precisato che ulteriori risorse per una nuova stagione di rinnovi contrattuali saranno decise “nell’ambito del quadro economico definito dalla Nota di aggiornamento del Documento di Economia e Finanza 2023 che oggi il Consiglio dei ministri si appresta ad approvare”.Il ministro ha risposto anche ad un’interrogazione in merito alle decisioni della BCE sui tassi di interesse. “Il Governo continua a monitorare con attenzione sia le decisioni prese dalle istituzioni europee sul tasso di interesse sia l’andamento dei prezzi, al fine di adottare eventuali interventi di sostegno per le famiglie più svantaggiate e per garantire la competitività delle imprese”. Giorgetti ha poi sottolineato che “la questione abitativa, a prescindere dall’andamento dei tassi, è comunque, un ambito di intervento prioritario del Governo” ricordando che “le condizioni eccezionalmente favorevoli degli anni scorsi, garantendo bassi tassi di interesse sui mutui, si riflettono ancora sul tasso d’interesse medio sulle consistenze dei mutui alle famiglie”.Il governo, ha aggiunto Giorgetti “è intervenuto prorogando più volte le misure di agevolazione per l’acquisto della prima casa in favore di giovani coppie, di giovani fino a 36 anni, di nuclei familiari monogenitoriali con figli minori nonché dei conduttori di alloggi IACP”. “Posso anticipare – ha aggiunto – che, con un decreto-legge che sarà sottoposto oggi al Consiglio dei ministri, tale misura sarà ulteriormente prorogata sino al 31 dicembre prossimo”.La regolarizzazione degli scontrini attraverso il ravvedimento operoso, ha poi dichiarato rispondendo ad un altro quesito posto dai deputari, “evita la pena di morte per migliaia di esercizi commerciali: “non è un atto di clemenza, ma di ragionevolezza”. “Il decreto-legge energia, appena approvato dal Consiglio dei ministri, detta norme che consentono di esercitare esclusivamente il ravvedimento operoso per la violazione di alcuni obblighi in materia di certificazione dei corrispettivi, commesse tra il primo gennaio 2022 e il 30 giugno 2023 – ha spiegato Giorgetti –, regolarizzando entro la fine dell’anno la posizione con il pagamento delle sanzioni previste dalla legge. In altre parole, si ribadisce, la norma consente ai contribuenti di avvalersi di un istituto gia’ esistente e attualmente in vigore, con la possibilità, previo pagamento delle somme dovute, di evitare la ‘pena di morte’ per migliaia di esercizi commerciali”. LEGGI TUTTO