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    UniCredit, riunisce a Roma il Terzo Settore per discutere di “Economia sociale per lo sviluppo dei territori”

    (Teleborsa) – Le voci che rappresentano il mondo del sociale si sono riunite oggi in un incontro organizzato a Roma da UniCredit sul tema “Economia sociale per lo sviluppo dei territori”, per discutere modalità efficaci per sostenere il Terzo Settore italiano. Per UniCredit si è trattato anche di un’occasione per riaffermare l’impegno della Banca sulle questioni sociali in Italia, per aiutare il Terzo Settore a offrire opportunità di sviluppo alle persone e alle loro comunità e per promuovere la crescita dei loro territori.Il Terzo Settore italiano è composto da 360mila istituzioni, 4,6 milioni di volontari e oltre 870mila dipendenti. A causa della varietà di forme, dimensioni e obiettivi delle realtà del settore, esso presenta una gamma di esigenze, anche finanziarie, diverse che richiedono diversi tipi di supporto per essere soddisfatte.Anche se ciò significa che non esiste una soluzione semplice per sostenere tutte le realtà del Terzo Settore, UniCredit resta impegnata a promuovere la sinergia, la cooperazione e la co-pianificazione tra il Terzo Settore e la finanza, al fine di potenziare un settore in continua espansione, che svolge un ruolo vitale in Italia e nel mondo e ha implicazioni significative anche sull’occupazione nazionale.L’incontro è stato aperto da Roberto Fiorini, Regional Manager Centro Italia di UniCredit, e ha visto la presentazione di Mario Calderini, Professore della School of Management del Politecnico di Milano sulla nuova economia sociale che coinvolge il terzo settore nel sostegno alle comunità e l’intervento di Stefano Gallo, Responsabile Sviluppo Territoriale di UniCredit sulle modalità con cui UniCredit sostiene il Terzo Settore.L’iniziativa è stata arricchita da una tavola rotonda su “Progetti, soluzioni e strumenti di partecipazione attiva per le comunità” che ha visto confrontarsi Giuseppe Toro, Presidente?AIL Nazionale, Don Marco Pagniello, Direttore Caritas Italiana, Stefano Carmenati, Amministratore Comunità di S. Egidio, Andrea Varotti, membro del Consiglio Direttivo ASSIF (Associazione Italiana Fundraiser) ed Elisa Ercoli, Presidente Differenza Donna APS.”Come banca, UniCredit ritiene di avere una responsabilità che va ben oltre il finanziamento”, ha affermato Stefano Gallo, Responsabile Sviluppo Territoriale di UniCredit. “Abbiamo sempre prestato molta attenzione ai bisogni delle comunità. Lo scopo della nostra Banca è consentire alle comunità di progredire e siamo orgogliosi di farlo e di sostenere il Terzo Settore, che condivide con noi questo obiettivo, per realizzare il nostro scopo. Lo scorso anno nei nostri mercati abbiamo erogato 36,5 milioni a sostegno delle comunità. Siamo lieti che questo impegno sia stato recentemente riconosciuto da MSCI, che ha innalzato l’ESG di UniCredit rating ‘AA’ in riconoscimento del nostro impegno nei confronti delle questioni sociali.””La grande sfida è mettere il Terzo Settore nelle condizioni di essere più efficiente, di crescere e di rispondere ai problemi in modo più strutturato”, ha affermato Mario Calderini, Professore della School of Management del Politecnico di Milano. “In questo modo il Terzo Settore può svolgere un ruolo attivo nell’economia e nella politica sia a livello nazionale che europeo. Un modo per raggiungere questo obiettivo è attraverso la tecnologia, che può aiutare a promuovere opportunità di crescita e sviluppo”.”Per gestire le esigenze specifiche di questo settore, UniCredit dispone da tempo di un polo di consulenza specialistica, composto da esperti del settore e dalla Filiale Non Profit. Si tratta dell’unica filiale del genere in Italia, con sede a Roma”, ha concluso Gallo. “Vogliamo estendere questo modello di successo a livello nazionale, rafforzando ulteriormente la specializzazione e investendo nelle competenze dei nostri colleghi”. LEGGI TUTTO

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    Commissione UE riduce limiti per nitriti e nitrati come additivi alimentari

    (Teleborsa) – Per garantire che gli alimenti sul mercato dell’UE siano il più sicuri possibile per i consumatori e proteggerli dalle sostanze cancerogene nell’ambito delle azioni previste dal Piano europeo di lotta contro il cancro, la Commissione europea sta fissando nuovi limiti per l’uso di nitriti e nitrati come additivi alimentari. Questi nuovi limiti significativamente ridotti proteggono dai batteri patogeni (ad esempio Listeria, Salmonella, Clostridia), oltre a ridurre l’esposizione alle nitrosammine, alcune delle quali sono cancerogene. Sulla base di una rigorosa valutazione scientifica dell’EFSA, i nuovi limiti sono stati approvati all’unanimità dagli Stati membri la primavera scorsa, si legge in una nota.”I nostri cittadini si aspettano la tranquillità che deriva da alimenti sicuri da mangiare, questa è sempre stata una pietra angolare del mio mandato – ha commentato la Commissaria Stella Kyriakides, responsabile per la Salute e la sicurezza alimentare – Oggi, fissando nuovi limiti per i nitriti e gli additivi nitrati negli alimenti, stiamo facendo un altro passo in questa direzione e realizzando un’altra importante azione nell’ambito del Piano europeo di lotta contro il cancro. Invito ora l’industria alimentare ad attuare rapidamente queste regole basate sulla scienza e, ove possibile, a ridurle ulteriormente per proteggere la salute dei cittadini”.(Foto: Louis Hansel on Unsplash) LEGGI TUTTO

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    Spending review, in arrivo linee guida di Meloni a ministri

    (Teleborsa) – Sono in arrivo le “linee guida emanate” dalla premier Giorgia Meloni indirizzate ai ministri” per avviare celermente” il percorso di monitoraggio e revisione della spesa pubblica. Lo ha spiegato, come si apprende, il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano nell’informativa sulla spending review ieri sera in CdM.A quella lettera, ha chiarito, “seguirà l’attività di competenza del ministro dell’Economia”. Per raggiungere questi obiettivi ciascun ministero può avvalersi di esperti, come già previsto dall’ultima manovra che ha assegnato complessivamente 20 milioni per quest’anno, 25 per il 2024 e 30 dal 2025. Il mese scorso il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti aveva annunciato una nuova revisione della spesa pubblica per 2 miliardi di euro di tagli nel 2024, “compresi quelli già previsti”. “Ho due testimoni qui accanto a me, ho detto durante la riunione del gabinetto che il lavoro che non è stato fatto dai singoli ministri lo farà il ministro dell’Economia al loro posto, e i tagli alla spesa saranno ancora maggiori”, ha aggiunto.La Meloni si è detta d’accordo con la richiesta di Giorgetti “di invitare ciascun ministero a verificare nel dettaglio le risorse attualmente spese, i capitoli di spesa, le misure attualmente finanziate”.”Bisogna tagliare gli sprechi e le inefficienze e spendere le poche risorse che abbiamo nel miglior modo possibile, perché questo è un governo politico e i governi sono politici se scelgono e si assumono le proprie responsabilità”, ha aggiunto. LEGGI TUTTO

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    Il turismo in Italia, CDP: “I visitatori stranieri trainano la ripresa”

    (Teleborsa) – Sono gli stranieri a trainare la ripresa del settore turistico in Italia. Lo dimostra il bilancio dell’estate appena conclusa che ha confermato un fenomeno in corso almeno da due decenni: dal 2003 le presenze estere nei mesi estivi sono cresciute del 54%, compensando quelle nazionali, scese del 7%. È quanto evidenzia il brief degli analisti di Cassa Depositi e Prestiti (CDP) sul settore del turismo italiano, comparto strategico per l’economia del Paese e che risulta essere tra i cinque meno inquinanti dell’Unione Europea. L’aumento dei flussi turistici globali previsto nel prossimo decennio potrebbe valere per l’Italia fino a circa 30 milioni di arrivi in più, evidenzia l’approfondimento intitolato “La ripresa turistica in Italia: quale futuro dopo l’estate?”. I grandi eventi come il Giubileo del 2025, le Olimpiadi 2026 di Milano Cortina, e l’eventuale Expo 2030 a Roma potranno essere i principali catalizzatori.Il Paese – spiega CDP – ha il potenziale per intercettare la crescita del turismo internazionale. Guardando alle stime, i mesi tra giugno e agosto di quest’anno hanno fatto raggiungere un nuovo record, con oltre 100 milioni di presenze straniere, mentre per gli italiani si è registrato un orientamento verso mete estere meno costose, che ha portato ad un dato sotto le attese per la componente domestica dei movimenti turistici. L’analisi indica tre tendenze che stanno emergendo a livello globale e con cui il settore turistico sarà chiamato a confrontarsi nel prossimo decennio: i flussi proverranno soprattutto dall’Asia, dove sarà più marcata la crescita della classe media, e saranno caratterizzati da una crescente ricerca di esperienze uniche, meglio se di lusso; la vacanza sarà ancor più sostenibile e digitalizzata, spingendo gli operatori a competere su servizi green e su offerte che, ricorrendo alla tecnologia, potranno essere sempre più personalizzate;saranno più apprezzate mete ad oggi meno comuni, con gli impatti del riscaldamento globale che eserciteranno un’influenza crescente sulle scelte delle destinazioni. Già oggi l’Italia – evidenzia il rapporto – vanta un punto di forza, poco conosciuto, in materia di sostenibilità: il turismo italiano infatti è tra i cinque meno inquinanti nell’Unione europea grazie all’elevata incidenza delle rinnovabili sul consumo energetico totale degli alberghi. Ma per restare competitivi, massimizzando il potenziale offerto ai visitatori stranieri, il documento indica un mix di interventi volti a indirizzare il comparto verso: una crescente industrializzazione dei suoi operatori, anche attraverso un maggior ricorso al capitale di rischio e a modelli di gestione alberghiera più flessibili, così da ridurre la frammentazione dell’offerta ricettiva e favorire la creazione di campioni nazionali; un accorciamento del divario tra domanda e offerta di lavoro, facendo leva su un miglioramento dei programmi di formazione, un numero maggiore di scuole dedicate all’ospitalità e di percorsi di aggiornamento e potenziamento per gli operatori del comparto; una valorizzazione di località secondarie e forme di turismo meno stagionali, attrattive non solo in un limitato periodo dell’anno, come il cicloturismo, il turismo montano non sciistico, quello termale ed enogastronomico. LEGGI TUTTO

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    Giappone, leading indicator in aumento ad agosto

    (Teleborsa) – In miglioramento le condizioni economiche del Giappone ad agosto. Secondo la stima preliminare del Cabinet Office, il leading indicator (superindice) si sarebbe portato a 109,5 punti, in aumento dell’1,3% rispetto ai 108,2 punti di luglio. Il dato è migliore anche delle stime degli analisti che indicavano un 109.Nello stesso periodo, l’indice coincidente che sintetizza la situazione attuale dell’economia, è indicato in lieve aumento dello 0,1% a 114,3 punti da 114,2. L’indice differito, che invece cattura le prospettive per i prossimi 12 mesi (lagging index), è visto in salita a 106 punti da 105,7. LEGGI TUTTO

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    Giappone, spese famiglie agosto in aumento oltre attese

    (Teleborsa) – Nel mese di agosto i consumi familiari in Giappone si sono attestati a 293.161 yen, in aumento del 3,9% su base mensile, dopo il -2,7% di luglio, ed al di sopra delle attese degli analisti, che indicavano un aumento dello 0,9%. Il dato è stato comunicato l’Ufficio statistico nazionale nipponico, secondo cui il dato tendenziale si attesta al -2,5% (+1,1% nominale).Sempre ad agosto la media mensile dei redditi delle famiglie operaie, si è attestata a 544.043 yen, con un calo tendenziale nominale del 5,5% ed un calo in termini reali del 6,9%. LEGGI TUTTO

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    Bankitalia, risparmi pandemia contribuiranno marginalmente a ripresa consumi

    (Teleborsa) – La pandemia di Covid-19 ha indotto un aumento significativo del risparmio delle famiglie in tutto il mondo: nel secondo trimestre del 2020 – durante la prima ondata della pandemia – il tasso di risparmio in Italia è più che raddoppiato, superando il 20%. Nonostante da allora abbia registrato un costante calo, il tasso di risparmio è rimasto significativamente al di sopra dei livelli pre-pandemia fino all’estate del 2022; nel primo trimestre del 2023 è tornato ai valori del 2019. Lo afferma un nuovo studio della Banca d’Italia – firmato da Andrea Colabella, Elisa Guglielminetti e Concetta Rondinelli – dove viene spiegato che la maggior parte di questo movimento è attribuibile a cambiamenti nel flusso di risparmio (il numeratore del tasso di risparmio) piuttosto che a cambiamenti nel reddito disponibile (il denominatore).Lo studio afferma che tra il 2020 e il 2022 più di 130 miliardi di euro (circa l’11% del reddito disponibile annuo delle famiglie) sono stati accumulati e allocati in attività finanziarie dagli italiani. Circa il 60% di tali risparmi era detenuto dalle famiglie ad alto reddito. Allo stesso tempo, anche le famiglie a basso reddito hanno potuto risparmiare parte del proprio reddito. Con l’impennata dei prezzi dell’energia nel 2021 e nel 2022, il processo si è interrotto, ma all’inizio del 2023 le “attività in eccesso” erano ancora consistenti (circa il 2,5% delle attività totali).Secondo i ricercatori, nella congiuntura attuale, il prelievo di asset da parte delle famiglie a basso reddito offrirà probabilmente un sostegno limitato all’espansione dei consumi, alla luce della modesta quantità di risparmio in eccesso accumulato da queste famiglie durante la pandemia. Allo stesso tempo, un sostegno maggiore arriverà probabilmente dalle famiglie benestanti, che stanno segnalando la loro disponibilità a spendere di più, soprattutto per articoli legati al tempo libero.(Foto: Photo by Mathieu Stern on Unsplash) LEGGI TUTTO

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    Taxi, si protesta contro decreto Asset: proclamato sciopero per il 10 ottobre

    (Teleborsa) – Taxi fermi il 10 ottobre per protestare contro il decreto Asset, divenuto legge proprio oggi. Un provvedimento omnibus – ricprda il sindacato Usb Taxi – “predisposto non a caso nel periodo estivo, con tempi di approvazione contingentati di 60 giorni”.”Inopportuno è la definizione più elegante per questo decreto e ce ne renderemo conto quando con il più classico scaricabarile gli enti locali e il governo si rimpalleranno le responsabilità dell’incremento delle licenze senza nessun dato concreto”. La protesta, che prevede un fermo di 24 ore martedì prossimo, è stata indetta assieme ad altre sigle sindacali e segue le critiche mosse al decreto dai sindaci di alcune grandi città, come il sindaco di Roma Roberto Gualtieri. Per i primi cittadini, infatti, non è facile aumentare le licenze come previsto dal decreto, ma anche i tassisti protestano per un’inflazione da licenze, affermando che c’è il rischio che diventino troppe. LEGGI TUTTO