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    Pnrr: interrogazione Pd su ritardi fondi ai Comuni

    (Teleborsa) – Le lunghe procedure burocratiche per la richiesta di anticipazione dei fondi “stanno producendo forti rallentamenti nell’attuazione degli interventi del Pnrr di competenza dei Comuni”. È quanto sottolineano i senatori Antonio Misiani e Alessandro Alfieri, rispettivamente responsabile economico e responsabile Riforme e PNRR del Pd che hanno presentato una interrogazione Parlamentare sulla questione al ministro per gli Affari Europei, il Sud, le politiche di coesione e il Pnrr, Raffaele Fitto, e al ministro dell’Economia e delle Finanze, Giancarlo Giorgetti. “Gran parte dei sindaci – osservano Misiani e Alfieri – lamentano da tempo un’eccessiva e farraginosa complessità amministrativa legata sia alla rendicontazione degli interventi sia ai tempi e alle modalità di erogazione delle risorse per l’attuazione dei rispettivi interventi. I Comuni, nonostante le risorse del Pnrr siano state già trasferite al nostro Paese e iscritte al bilancio dello Stato sono costretti di fatto ad attivare anticipazione di tesoreria con aggravio di spesa per interessi. L’effetto collaterale pericolosissimo è che i ritardi legati ai pagamenti possano causare il blocco dei lavori e conseguentemente il mancato rispetto del cronoprogramma e più in generale il raggiungimento degli obbiettivi programmati. Per questo motivo – concludono i senatori dem – abbiamo presentato una interrogazione al governo con la quale chiediamo di sapere: quali iniziative intendano assumere al fine di accelerare il processo di validazione della spesa e trasferire immediatamente le risorse ai Comuni; quali siano le motivazioni che hanno finora impedito il riconoscimento ai Comuni dei pagamenti intermedi necessari per la prosecuzione e la conclusione degli investimenti relativi al Pnrr; quali ulteriori iniziative urgenti intendano adottare al fine di favorire il rispetto del cronoprogramma degli interventi Pnrr di competenza dei comuni ed evitare la rinuncia alla prosecuzione degli interventi da parte delle amministrazioni locali a causa del protrarsi ingiustificato dei ritardi nelle erogazioni loro spettanti”. LEGGI TUTTO

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    Sostenibilità, UE: “Nel 2023 il consumo di materie prime è diminuito del 5 percento”

    (Teleborsa) – Nel 2023 il consumo di materie prime nell’UE è diminuito del 5 percento (14,1 tonnellate pro capite) rispetto al 2018 (14,9 tonnellate pro capite). La quota di materie prime secondarie rispetto a tutti i fattori produttivi nell’economia (“tasso di circolarità”) si è attestata all’11,5 percento nel 2022. Ciò significa che non ci sono stati cambiamenti dal 2017. Inoltre, nel 2021 il valore aggiunto lordo nel settore dei beni e dei servizi ambientali è aumentato di 0,28 punti percentuali (pp), passando dal 2,24 percento nel 2016 al 2,52 percento del PIL. È quanto emerge da un report dell’Eurostat, l’Ufficio statistico dell’Unione europea, su Consumo e produzione responsabili.”I modelli di consumo e di produzione – si legge nel report – hanno ampi impatti ambientali e sociali. L’obiettivo di sviluppo sostenibile ‘Consumo e produzione responsabili’ (SDG 12) richiede un’azione su molti fronti, tra cui l’adozione di pratiche sostenibili da parte delle imprese, la promozione di pratiche di appalto sostenibili da parte dei responsabili politici e stili di vita rispettosi dell’ambiente dei consumatori. Il monitoraggio dell’SDG 12 nel contesto dell’UE si concentra sui progressi compiuti nel dissociare gli impatti ambientali dalla crescita economica, nel promuovere l’economia verde e nel contrastare la produzione e la gestione dei rifiuti.Il consumo di materie prime (impronta materiale) indica la quantità di estrazione necessaria per produrre i prodotti richiesti dagli utilizzatori finali nella zona geografica di riferimento. Nel 2023 i minerali non metallici rappresentano la percentuale più elevata del 52,3 percento, seguiti dalla biomassa (21,8 percento), dai vettori di energia fossile (18,1 percento) e dai minerali metallici (7,8 percento). La Commissione europea ha recentemente adottato un importante pacchetto di misure per l’uso sostenibile delle principali risorse naturali. L’obiettivo è rafforzare la resilienza degli ecosistemi naturali in tutta l’UE, aiutare meglio l’Europa ad adattarsi ai cambiamenti climatici e garantire una sicurezza alimentare e materiale duratura. LEGGI TUTTO

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    USA, domande mutuo in risalita nell’ultima settimana

    (Teleborsa) – Risalgono le domande di mutuo negli Stati Uniti. Nella settimana al 23 agosto, l’indice che misura il volume delle domande di mutuo ipotecario registra un incremento dello 0,5%, dopo il -10,1% della settimana precedente.L’indice relativo alle richieste di rifinanziamento è sceso dello 0,1%, mentre quello relativo alle nuove domande registra un incremento dello 0,9%.Lo rende noto la Mortgage Bankers Associations (MBA), indicando che i tassi sui mutui trentennali sono scesi al 6,44% dal 6,50% della settimana precedente. LEGGI TUTTO

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    Ministero della Salute dispone ritiro dai supermercati di uova a rischio contaminazione da salmonella

    (Teleborsa) – Il ministero della Salute a scopo cautelativo ha deciso per il ritiro di diversi lotti di uova. Il rischio è quello di una contaminazione da salmonella. Sul sito del ministero sono state segnalate le uova “Conad da galline allevate a terra” con i seguenti parametri: lotto 4700609926 con scadenza 31/08/2024; lotto 4832759926 con scadenza 01/09/2024; lotto 4501159926 con scadenza 05/09/2024; lotto 4679409926 con 07/09/2024; lotto 4736619926 con scadenza 09/09/2024; lotto 4282789926 con scadenza 12/09/2024; lotto 4179019926 con scadenza 14/09/2024; lotto 4700609926 con scadenza 31/08/2024; lotto 4700629926 con scadenza 31/08/2024; lotto 4736619926 con scadenza 09/09/2024; lotto 4501159926 con scadenza 05/09/2024; lotto 4679409926 con scadenza 07/09/2024, lotto 4736619926 con scadenza 09/09/2024; lotto 4700609926 con scadenza 31/08/2024; lotto 4700629926 con scadenza 31/08/2024; lotto 4736619926 con scadenza 09/09/2024.I richiami di uova fresche da allevamento a terra e vendute con diversi marchi sono stati in tutto 28. Tra i marchi coinvolti vi sono Cascina Italia, Smart (vendute da Esselunga), Ovonovo, Delizie dal Sole (vendute a Eurospin), Lactis (Parmalat), Latteria Chiuro, Gesco, Amadori, Conad e Del Campo. Sul sito del ministero della Salute sono stati riportati i numeri dei lotti interessati dai richiami da parte del produttore, ovvero Cascina Italia (stabilimento di Spirano, in provincia di Bergamo). La raccomandazione è quella di non consumare il prodotto e non buttarlo ma di “restituire le uova al punto vendita in cui sono state acquistate”. LEGGI TUTTO

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    Spese obbligate, Unc: “Ridurre carico fiscale ai meno abbienti”

    (Teleborsa) – “Per rilanciare i consumi delle famiglie, che rappresentano il 60% del Pil, urge ridare capacità di spesa ai ceto meno abbienti. Con un debito pubblico che sta raggiungendo i 3mila miliardi non possiamo pensare di ridurre il carico fiscale a tutti, ma dobbiamo concentrare le poche risorse disponibili sugli italiani che faticano ad arrivare a fine mese, sia per un fatto di equità, sia per una ragione economica, dato che il primo quintile della popolazione, ossia il 20% più povero, ha una propensione marginale al consumo che è doppia rispetto all’ultimo quintile, ossia al 20% della popolazione più benestante”. È quanto afferma Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori, commentando l’analisi dell’Ufficio Studi di Confcommercio sulle spese obbligate delle famiglie italiane tra il 1995 e il 2024. Secondo Confcommercio le spese obbligate sono pari al 41,8% dei consumi delle famiglie e occorre accorpare le aliquote Irpef riducendo il carico fiscale.”Se si riducono le tasse anche a chi non ha comunque problemi a spendere, gli effetti sul Pil saranno minimi. Serve poi – prosegue Dona – una legge sulla concorrenza completamente rinnovata rispetto a quella presentata dal Governo e che abbia come scopo quello di ridurre le spese obbligate degli italiani, aumentando la concorrenza in quei settori”. LEGGI TUTTO

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    Eurozona: massa monetaria M3 cresce meno del previsto, prestiti in linea

    (Teleborsa) – Cresce meno del previsto la massa monetaria M3 nell’Eurozona nel mese di luglio 2024. La variazione annualizzata dell’aggregato M3, rilevata mensilmente dalla Banca Centrale Europea (BCE), si attesta infatti a +2,3%, dopo il +2,2% del mese precedente, e si confronta con il +2,7% atteso dagli analisti. La crescita dei prestiti al settore privato, in particolare i prestiti alle famiglie, si assesta a +0,5%, in linea con le attese, dopo il +0,3% di giugno, mentre i prestiti alle imprese non finanziarie salgono dello 0,6% dopo il +0,7% del mese precedente. LEGGI TUTTO

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    Enac: al via i lavori della 14esima Air Navigation Conference ICAO

    (Teleborsa) – La delegazione italiana guidata dal presidente Enac, Pierluigi Di Palma, e composta dal direttore generale Enac Alessio Quaranta, dal vicedirettore generale Enac Fabio Nicolai e dal rappresentante permanente dell’Italia presso l’ICAO, Amb. Sergio Martes, ha partecipato alla quattordicesima edizione dell’Air Navigation Conference, organizzata a Montreal presso la sede dell’ICAO, che si concluderà il 6 settembre. Nel corso della Conferenza, dal tema “Performance Improvement Driving Sustainability”, verranno condotte discussioni tecniche volte alla definizione di una serie di raccomandazioni nei settori della navigazione aerea e della sicurezza da sottoporre al Consiglio ICAO. L’obiettivo – fa sapere Enac in una nota – è raggiungere un consenso globale sulle iniziative di miglioramento delle prestazioni che consentiranno all’ICAO, agli Stati membri e all’industria di affrontare le sfide ambientali e l’evoluzione delle operazioni e delle tecnologie aeronautiche.Nel corso della prima giornata, Di Palma, capo Delegazione, è intervenuto a supporto del documento “Need for a global framework for aviation safety data and intelligence management”, presentato nel corso dei lavori dalla Commissione europea, evidenziando che la definizione di un framework globale per la gestione dei dati e dell’intelligence, basato sull’aggregazione delle informazioni provenienti da diverse iniziative regionali, è fondamentale per colmare eventuali lacune informative e incrementare i livelli di safety dell’aviazione.I lavori della prima giornata sono stati preceduti dal primo Coordinamento europeo, presieduto da Quaranta, in qualità dipPresidente ECAC, con la partecipazione della Commissione europea e dei rappresentanti degli Stati membri dell’ECAC, per definire le priorità e le linee guida europee da seguire nel corso della Conferenza.Completano la delegazione italiana Marco Silanos, vice rappresentante permanente dell’Italia presso l’ICAO, Yonara Capitani della Direzione Relazioni Istituzionali e Comunicazione, Donato Corrado, funzionario Enac presso la Rappresentanza italiana all’ICAO e Francesco Maria Bartimmo della Direzione Generale per gli aeroporti, il trasporto aereo e i servizi satellitari del MIT. LEGGI TUTTO

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    Spese obbligate, Confcommercio: “Nel 2024 si mangiano il 41,8% dei consumi delle famiglie”

    (Teleborsa) – Complici anche le spinte inflazionistiche, l’incidenza delle spese obbligate sui bilanci familiari rimane elevata: per il 2024, infatti, la quota di queste spese sul totale dei consumi delle famiglie sfiora il 42%, con un incremento di oltre 5 punti dal 1995 ad oggi. Quota che non sembra destinata a tornare al livello pre-Covid pari a circa il 40%. Su un totale di circa 21.800 euro pro capite di consumi all’anno, oltre 9mila euro se ne vanno per il complesso delle spese obbligate (348 euro in più rispetto al 2019). Tra queste spese, a farla da padrone è la voce abitazione (4.830 euro), al cui interno un peso rilevante – anche se costantemente in calo dal 1995 ad oggi – viene dall’aggregato energia, gas e carburanti con 1.721 euro. Ad amplificare la dimensione e, quindi, il peso delle spese obbligate è anche la dinamica dei prezzi che mostra una notevole difformità rispetto a quella degli altri beni e servizi: tra il 1995 e il 2024, infatti, l’indice di prezzo degli obbligati (+122,7%) è cresciuto più del doppio rispetto a quello dei beni commercializzabili (+55,6%), dinamica influenzata anche da un deficit di concorrenza tra le imprese fornitrici di beni e servizi obbligati. Questi, in sintesi, i principali risultati che emergono da un’analisi dell’Ufficio Studi di Confcommercio sulle spese obbligate delle famiglie italiane tra il 1995 e il 2024.”Le spese obbligate, soprattutto quelle legate all’abitazione, penalizzano sempre di più i bilanci delle famiglie e di conseguenza riducono i consumi. Consumi che sono la principale componente della domanda interna. Per sostenerli occorre confermare l’accorpamento delle aliquote Irpef e ridurre progressivamente, e in modo strutturale, il carico fiscale” commenta il presidente di Confcommercio Carlo Sangalli.Le spese obbligateIl messaggio chiaro che emerge dalle elaborazioni (e dalle stime riferite al 2024) – spiega Confcommercio – è che a causa di prezzi fortemente crescenti e di quantità che si riducono meno che proporzionalmente, l’aggregato delle spese obbligate occupa quote crescenti del bilancio familiare. E, cosa alquanto preoccupante, non sembra si ritornerà al 40% circa del 2019. Rispetto alla scorsa edizione della nota (14 luglio 2023) la valutazione della quota delle spese obbligate per il 2023 passa dal 41,5% all’attuale 42,2%, con una moderata riduzione, comunque al 41,8%, per il 2024.Potendo, poi, immaginare, nell’orizzonte del prossimo biennio, un ritorno dei servizi commercializzabili oltre il 21% grazie ai turismi attivi (italiani in Italia e stranieri in Italia), si capisce che – evidenzia l’analisi – lo spazio per i beni commercializzabili, quelli che in larga parte passano dai negozi fisici, è destinato a ridursi ulteriormente. Le strutture commerciali che producono servizi di prossimità nelle nostre città, e soprattutto nei centri storici, saranno ancora di più sotto pressione, tenuto conto anche del continuo sviluppo del commercio online che prevediamo si rafforzerà ulteriormente.I consumi di obbligati a prezzi costanti si riducono per varie componenti, a cominciare dall’energia. Certo, gli obbligati coprono anche esigenze fondamentali delle famiglie, come la sanità. Si capisce che dentro l’aggregato si muovono tendenze di lungo termine come l’invecchiamento della popolazione italiana, fenomeno senz’altro positivo e benvenuto, ma che domanda investimenti e governance strutturale perché spese come quelle sanitarie o per l’abitazione non siano precluse ad alcuno.I prezzi dei consumi obbligatiPermangono problemi di offerta. In particolare, di concorrenza tra imprese che offrono beni e servizi che fanno parte dell’aggregato dei consumi obbligati. Le dinamiche di lungo termine sono inequivocabili: pure al netto di importanti fenomeni sociali e demografici – famiglie più piccole, crescita dei metri quadrati di abitazione disponibili pro capite, invecchiamento in buona salute della popolazione anziana – resta il fatto che il deflatore degli obbligati in trent’anni è cresciuto molto più del doppio di quanto sia aumentato l’indice di prezzo per i beni commercializzabili. Sul benessere economico – o sul disagio sociale, cambiando il segno all’effetto – questo fenomeno ha avuto certamente un impatto significativo, quando, per chi e quanto ha ridotto la libertà di scelta sui consumi. LEGGI TUTTO