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    Codice della crisi d’impresa e dell’insolvenza: opportunità e criticità in un documento dell’Odcec di Roma

    (Teleborsa) – Dall’entrata in vigore delle prime norme del Codice della Crisi d’Impresa alle modifiche in corso d’opera, fino agli approfondimenti che hanno cristallizzato il concetto di “precrisi” disciplinato dal Legislatore, tra opportunità e criticità della nuova norma. È tutto contenuto nel nuovo documento dal titolo “Gli adeguati assetti organizzativi, amministrativi e contabili alla luce del riformato art. 3 del codice della crisi e dell’insolvenza”, pubblicato dalla commissione Diritto Societario dell’Ordine dei Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili di Roma, presieduta da Emanuele Rossi. Un “quaderno” che vede come coautori anche altri componenti della commissione, tra cui Simona Caricasulo (vicepresidente), Alessandro Coppola, Marco Morolli e Massimo Nardinocchi (curatore del documento insieme a Rossi). “Un lavoro di ricerca complesso – spiega Rossi – che ha l’obiettivo di rendere ai colleghi più agevole, anche attraverso alcuni esempi pratici e commento a sentenze di merito, l’approccio al nuovo sistema degli adeguati assetti organizzativi, amministrativi e contabili, così come delineati a seguito del recepimento della Direttiva Insolvency”. Il documento pubblicato da Odcec Roma, l’ente guidato dal presidente Giovanni Battista Calì, – spiega Rossi – analizza “gli aspetti di diritto societario e le varie modifiche del c.c.i.i. che sono accorse da marzo 2019 a luglio 2022 per permettere la piena entrata in vigore del nuovo Codice della Crisi e dell’Insolvenza così come gli arresti giurisprudenziali, in particolare quelli dei tribunali di Roma, Milano e Cagliari, succedutisi in tale periodo e che hanno orientato gli operatori durante la vacatio legis”. Ricerca, analisi e commento di tutti gli aspetti che, poi, hanno portato alla riscrittura dell’articolo 3 del Codice della Crisi e dell’insolvenza, con l’inserimento dei commi 3 e 4. “Con queste modifiche – aggiunge il presidente della Commissione Diritto Societario Ocdec Roma – sono stati disciplinati i requisiti qualitativi degli assetti organizzativi, amministrativi e contabili (comma 3) e i segnali della precrisi (comma 4). E ancora, tutti gli obblighi che spettano all’imprenditore ed all’organo di controllo, in merito all’obbligo per la società di adottare idonee procedure funzionali sia all’individuazione di tali segnali, che alla costruzione del panel informativo necessario per la scelta dello strumento giuridico idoneo a fronteggiare stati di precrisi, crisi o insolvenza”. Infine, nell’ultimo capitolo si forniscono spunti di riflessione ed alcuni accorgimenti pratici al fine di facilitare il compito agli operatori. LEGGI TUTTO

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    UK, l’inflazione è stabile al 6,7% su anno a settembre

    (Teleborsa) – L’indice dei prezzi al consumo (CPI) del Regno Unito è aumentato del 6,7% nei 12 mesi fino a settembre 2023, lo stesso ritmo di agosto e superiore al +6,6% atteso dal mercato, secondo i dati pubblicati dall’Office for National Statistics (ONS). Su base mensile, l’inflazione è aumentata dello 0,5% a settembre 2023, contro il +0,3% del mese precedente e il +0,5% atteso.I maggiori contributi al ribasso sono arrivati da prodotti alimentari e bevande analcoliche, dove i prezzi sono scesi nel mese per la prima volta da settembre 2021, e da mobili e articoli per la casa, dove i prezzi sono aumentati meno di un anno fa.L’aumento dei prezzi dei carburanti ha dato il maggiore contributo al rialzo alla variazione delle tariffe annuali.L’inflazione core (esclusi energia, alimentari, alcol e tabacco) è aumentata del 6,1% nei 12 mesi fino a settembre 2023, in calo rispetto al 6,2% di agosto ma superiore al +6% atteso. LEGGI TUTTO

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    UK, prezzi produzione settembre +0,4% mese -0,1% anno

    (Teleborsa) – Giungono dati contrastanti dai prezzi alla produzione del Regno Unito nel mese di settembre 2023. Secondo l’Ufficio Nazionale di Statistica (ONS), l’indice dei prezzi alla produzione (output) è aumentato dello 0,4% su base mensile, contro aspettative di mercato per un aumento dello 0,3% e rispetto al +0,2% del mese precedente.A livello annuale, si è registrata una variazione negativa dello 0,1%, contro il -0,5% del mese precedente (rivisto da un preliminare di -0,4%) e il -0,2% atteso dal mercato.L’indice core, al netto di cibo, bevande, tabacchi e petrolio, è rimasto invariato su mese (-0,1% ad agosto) e salito su base annuale dello 0,7% dal +1,5% precedente.(Foto: Clayton Cardinalli su Unsplash) LEGGI TUTTO

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    Cina, PIL cresce oltre le attese nel 3° trimestre con miglioramento spesa consumatori

    (Teleborsa) – L’economia cinese è cresciuta ad un ritmo più veloce del previsto nel terzo trimestre, sostenuta dai consumi e dall’attività industriale, suggerendo che l’ondata di misure governative per sostenere la crescita sta avendo effetto, dopo mesi di preoccupazione per la saluta della più grande economia asiatica.In particolare, il prodotto interno lordo (PIL) è cresciuto del 4,9% nel periodo luglio-settembre rispetto all’anno precedente, secondo i dati rilasciati dall’Ufficio nazionale di statistica, rispetto alle aspettative degli analisti per un aumento del 4,4% ma più lento dell’espansione del 6,3% nel secondo trimestre.Su base trimestrale, il PIL è cresciuto dell’1,3% nel terzo trimestre, accelerando rispetto allo 0,5% nel secondo trimestre e al di sopra della previsione del mercato dell’1,0%.La nazione è “molto fiduciosa” di poter raggiungere un obiettivo di crescita annuale di circa il 5% per il 2023, ha detto il vice capo dell’Ufficio nazionale di statistica Sheng Laiyun in una conferenza stampa di discussione dei dati, secondo quanto riporta Bloomberg. Per raggiungere tale obiettivo il PIL dovrà crescere di oltre il 4,4% negli ultimi tre mesi dell’anno.Tra gli altri dati diffusi da Pechino, la produzione industriale è aumentata del 4,5% a settembre rispetto all’anno precedente, al di sopra della stima di un aumento del 4,3%; le vendite al dettaglio sono aumentate del 5,5% a settembre, contro una previsione di un +4,9%; gli investimenti fissi sono aumentati del 3,1% nei primi nove mesi dell’anno rispetto allo stesso periodo del 2022, inferiore alla previsione del 3,2%; il tasso di disoccupazione era al 5% alla fine di settembre, rispetto al 5,2% atteso e del mese precedente. LEGGI TUTTO

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    Via libera del Parlamento Ue a nuove norme sulla pesca: maggiori controlli sulle barche

    (Teleborsa) – Il Parlamento Europeo ha approvato le nuove misure di regolamentazione del controllo della pesca con 438 voti favorevoli, 146 contrari e 40 astensioni. Secondo le nuove norme, tutte le imbarcazioni dovranno portare a bordo un dispositivo di localizzazione che consenta alle autorità nazionali di localizzarle e identificarle a intervalli regolari. Alcune navi da pesca artigianali potranno essere esentate da questo obbligo fino al 2030 e tutte le flotte di pesca artigianale avranno fino a quattro anni per adattarsi ai nuovi requisiti. Inoltre, per la prima volta anche le imbarcazioni da diporto dovranno dichiarare le catture, attraverso sistemi elettronici predisposti dalle autorità nazionali o dalla Commissione. Ancora, tutte le navi dell’UE dovranno registrare e dichiarare le proprie catture in modo digitalizzato. Una volta adottato formalmente dal Consiglio, il regolamento entrerà in vigore 20 giorni dopo la sua pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale. Tuttavia, diverse misure verranno attuate gradualmente, dando agli Stati membri e alle flotte pescherecce tempo sufficiente per adattarsi. Per la relatrice Clara Aguilera (S&D, ES), è stato raggiunto “un accordo equilibrato per il settore della pesca dell’UE. Le nuove regole di controllo saranno armonizzate e più trasparenti, con procedure completamente digitali. I pescatori avranno quattro anni per adattarsi ai cambiamenti e il settore della pesca su piccola scala beneficerà di obblighi di rendicontazione semplificati. In questo modo gli eurodeputati rispondono alla richiesta dei consumatori di informazioni sull’origine di tutto il cibo che mangiano”.Il regolamento affronta anche le attuali ampie disparità tra i paesi dell’UE per quanto riguarda le sanzioni. Il valore dei prodotti della pesca catturati da una nave definira’ ora il livello minimo delle ammende applicate in caso di grave violazione delle norme. Il margine di tolleranza – la differenza tra la stima del pesce catturato e il peso al porto di sbarco – sarà fissato al 10% per specie, con alcune eccezioni per le catture di piccoli volumi e per alcune specie particolari. Per garantire il rispetto del cosiddetto obbligo di sbarco, le navi dell’UE di 18 metri o più che possono presentare un rischio elevato di non conformità dovranno avere a bordo sistemi di monitoraggio elettronico a distanza, compresa la televisione a circuito chiuso, al più tardi quattro anni dall’entrata in vigore della normativa. Gli operatori dovranno conservare le informazioni provenienti da tutta la catena di approvvigionamento, dal mare al piatto, compresa la prima vendita fino alla fase di vendita al dettaglio dei prodotti della pesca e dell’acquacoltura.(Foto: © European Union 2019 – Source : EP) LEGGI TUTTO

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    Medio Oriente, missione di Biden contro escalation: prima Israele, poi Giordania

    (Teleborsa) – Visita lampo del presidente Usa Joe Biden in Medio Oriente che domani resterà in Israele per circa 5 ore. Lo riferisce la tv israeliana canale 12. Confermata – secondo la stessa fonte – anche la successiva vista ad Amman dove parteciperà ad un Summit a quattro al quale, come ha annunciato il Palazzo reale giordano, parteciperanno, oltre appunto al presidente Usa e al re Abdullah II di Giordania, il presidente egiziano Abdel Fattah al-Sisi e il presidente dell’Autorità Palestinese Abu Mazen (Mahmoud Abbas).Sempre secondo il palazzo reale, il vertice “discuterà dei pericolosi sviluppi a Gaza e delle loro ripercussioni sulla regione”. I quattro leader cercheranno anche di lavorare per “trovare un orizzonte politico che rilanci il processo di pace israelo-palestinese”, bloccato da anni. Gli sforzi per creare uno Stato palestinese che conviva accanto a Israele sono ad un punto morto. Il governo del primo ministro israeliano Benyamin Netanyahu si è fermamente opposto e l’amministrazione Biden ha sostenuto le richieste per una soluzione a due Stati, ma hafatto poco a livello diplomatico per portare avanti tale obiettivo.Prima del vertice, Abdullah II incontrerà separatamente i tre leader per discutere “come garantire l’ingresso degli aiuti umanitari e dei generi di prima necessità nella Striscia di Gaza”. Il segretario di Stato americano Antony Blinken è in tournée nella regione da quasi una settimana. In agenda un nuovo incontro ad Amman con il re giordano e Abu Mazen prima di raggiungere Biden in Israele. LEGGI TUTTO

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    Cripto-attività, via libera Ecofin a nuove norme sulla trasparenza

    (Teleborsa) – I ministri delle Finanze dell’Unione europea hanno dato l’ok a nuove norme in materia di trasparenza fiscale applicabili a tutti i prestatori di servizi che agevolano le operazioni in cripto-attività per i clienti residenti nell’Unione. Secondo quanto riporta un comunicato diffuso al termine dell’Ecofin, le nuove norme integrano il regolamento relativo ai mercati delle cripto-attivita’ (MiCA) e il regolamento sui trasferimenti di fondi e sono pienamente in linea con l’iniziativa dell’Ocse sul quadro per la comunicazione delle cripto-attività. Una tassazione equa ed efficace, si legge, è fondamentale per garantire entrate per gli investimenti e i servizi pubblici e nel contempo pone le basi per un contesto imprenditoriale in cui l’innovazione possa prosperare. Le autorità fiscali, tuttavia, non dispongono attualmente delle informazioni necessarie per monitorare i proventi ottenuti utilizzando cripto-attività, che sono facilmente scambiate a livello transfrontaliero. Questo limita fortemente la loro capacità di garantire che le imposte siano effettivamente pagate, il che comporta perdite ingenti di gettito fiscale per i cittadini europei. La direttiva migliorerà la capacita’ degli Stati membri di individuare e contrastare la frode, afferma l’Ue, l’evasione e l’elusione fiscali, imponendo a tutti i prestatori di servizi per le cripto-attività stabiliti nell’Ue, indipendentemente dalle loro dimensioni, di comunicare le operazioni di clienti residenti nell’Unione. L’ambito di applicazione della direttiva aggiornata è inoltre stato esteso agli obblighi di segnalazione degli istituti finanziari per quanto riguarda la moneta elettronica e le valute digitali della banca centrale e allo scambio automatico di informazioni sui ruling preventivi transfrontalieri utilizzati dalle persone fisiche. I nuovi obblighi di segnalazione sulle cripto-attività, la moneta elettronica e le valute digitali delle banche centrali entreranno in vigore il primo gennaio 2026. L’adozione definitiva delle nuove norme sarà possibile dal momento in cui sarà disponibile il parere consultivo del Parlamento europeo. Contestualmente, con provvedimento separato gli Stati membri dell’Ue hanno modificato la lista delle “giurisdizioni non cooperative a fini fiscali”, aggiungendo Antigua e Barbuda, Belize e Seychelles “poiché – recita una nota – non sono state in grado di applicare correttamente le norme di trasparenza fiscale, come valutato dal forum globale sulla trasparenza e lo scambio di informazioni a fini fiscali”. Con l’aggiornamento nella lista compaiono 16 giurisdizioni: Anguilla, Antigua e Barbuda, Bahamas, Belize, Figi, Guam, Isole Turks e Caicos, Isole Vergini americane, Palau, Panama, Russia, Samoa, Samoa americane, Seychelles, Trinidad e Tobago e Vanuatu. Altre 14 giurisdizioni figurano attualmente nell’allegato II sulla base degli impegni assunti per migliorare la loro buona governance fiscale. L’Ue, si legge, monitorerà attentamente tali impegni per assicurarsi che vengano rispettati. LEGGI TUTTO

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    Come cresce l’export agroalimentare italiano: la fotografia ISMEA

    (Teleborsa) – Numeri decisamente positivi per l’export agroalimentare italiano che è cresciuto del 7,6% all’anno negli ultimi 10 anni: un incremento medio annuo superiore a quello mondiale, pari al +5,6% nel decennio. E, per l’agroalimentare made in Italy, la quota di mercato è passata dal 2,8% del 2012 al 3,4% nel 2022.È la fotografia scattata dal rapporto sull’Agroalimentare italiano presentato oggi a Roma da Ismea. Il peso dell’export tricolore sulle spedizioni comunitarie si attesta al 10%, al pari di quello spagnolo, più contenuto di quello francese e tedesco. Ma in generale, e presso la quasi totalità dei principali paesi acquirenti, l’Italia ha migliorato il suo posizionamento competitivo. Nel triennio più recente, tra il 2019 e il 2022, le esportazioni agroalimentari italiane sono aumentate del 34%, superando il record di 60 miliardi di euro nel 2022 e, nello stesso periodo, le importazioni sono cresciute del 37%. La bilancia commerciale agroalimentare, aggiunge Ismea, è migliorata nel triennio, con il saldo in attivo nel 2020 e nel 2021; mentre nel 2022 il saldo è tornato in negativo, anche se di poco. Nel confronto con i partner europei, il settore agroalimentare tedesco è quello che mostra il maggior livello d’integrazione commerciale internazionale; la Francia, al contrario, è il paese più orientato al proprio mercato interno (vini a parte). LEGGI TUTTO