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    Medio Oriente, Israele chiede le dimissioni di Guterres: ecco perchè

    (Teleborsa) – Si accende lo scontro tra Nazioni Unite e Israele in scia alle parole pronunciate dal segretario generale Antonio Guterres. “È importante – ha detto Guterres intervenendo a Palazzo di Vetro in un clima incandescente – riconoscere che gli attacchi di Hamas non sono arrivati dal nulla. Il popolo palestinese è stato sottoposto a 56 anni di soffocante occupazione”.Poi ha aggiunto che certo, “le sofferenze del popolo palestinese non possono giustificare gli spaventosi attacchi di Hamas”, ma anche che quegli stessi attacchi “non possono giustificare la punizione collettiva del popolo palestinese.Tanto che il ministro degli Esteri Eli Cohen, presente a New York, ha rifiutato di incontrarlo, mentre l’ambasciatore israeliano Gilad Erdan ne ha invocato le dimissioni immediate. Il primo a reagire è stato il rappresentante israeliano: “Un segretario generale dell’Onu che mostra comprensione per la campagna di sterminio di massa di bambini, donne e anziani non è adatto a guidare l’Onu. Lo invito a dimettersi immediatamente”.In serata è arrivato anche il commento del portavoce del consiglio per la sicurezza nazionale americana John Kirby che sottolinea come la “responsabilità del 7 ottobre è di Hamas, solo di Hamas. Non di Israele, né dei civili innocenti”. E su Guterres è intervenuto anche Matteo Salvini che ha definito le parole pronunciate dal Segretario Generale “gravi e inaccettabili”. LEGGI TUTTO

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    Collegio sindacale quotate: in pubblica consultazione le nuove Norme di comportamento

    (Teleborsa) – Il Consiglio nazionale dei commercialisti ha posto in pubblica consultazione le nuove Norme di comportamento del collegio sindacale di società quotate, documento che aggiorna e integra i contenuti della versione pubblicata nel 2018. Oltre a un rinnovato ordine espositivo, le modifiche apportate intendono adeguare i contenuti delle Norme di comportamento all’evoluzione del quadro normativo, venutasi a determinare anche a seguito della definitiva entrata in vigore del Codice della crisi d’impresa e dell’insolvenza, e ai nuovi Principi e Raccomandazioni del Codice di Corporate Governance approvato il mese di gennaio 2020. Sotto questo angolo prospettico, è stata sottolineata la rilevanza che rivestono l’ordinaria collaborazione e il continuo scambio di informazioni con le funzioni aziendali che assolvono specifici compiti di controllo interno, con i comitati endoconsiliari e, in particolare, con il comitato controllo e rischi, quando esistente. In considerazione delle attribuzioni relative alla vigilanza sull’adeguatezza del sistema di controllo interno e del sistema amministrativo-contabile e sull’affidabilità di quest’ultimo nel rappresentare correttamente i fatti di gestione, di cui all’art. 149 TUF da leggersi, oggi, in combinazione con quanto anche previsto nel Codice della crisi d’impresa e dell’insolvenza e delle attribuzioni relative al controllo dell’efficacia dei sistemi di controllo interno della qualità e di gestione del rischio dell’impresa, le Norme sono state riviste e integrate nei contenuti privilegiando tale prospettiva. Al contempo, l’attenzione mostrata in ambito europeo alle tematiche e alle politiche sulla sostenibilità che, nell’attuazione interna, ha comportato per il collegio sindacale nuovi obblighi di vigilanza, ha reso necessario prestare, più di quanto fatto nel passato, attenzione a queste tematiche. LEGGI TUTTO

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    Sanità: 14 milioni di italiani hanno rinunciato a curarsi nell’ultimo anno

    (Teleborsa) – Nell’ultimo anno 1 italiano su 3 (vale a dire quasi 14 milioni di individui) ha rinunciato ad una o più cure mediche, percentuale che arriva addirittura a 37,5% al Sud e nelle Isole. Fra chi ha scelto di non curarsi, il 64% lo ha fatto a causa dei tempi di attesa troppo lunghi, il 60% per via del costo elevato. È quanto emerge dall’indagine commissionata da Facile.it agli istituti mUp Research e Norstat. Tra coloro che hanno rinunciato a esami, visite e operazioni, le frequenze maggiori si sono riscontrate per l’oculistica (36%), la dermatologia (35,6%) e l’odontoiatria (35,5%), ma non manca chi ha scelto di non curarsi anche in aree mediche come la ginecologia (25%) o la cardiologia (26%).I tempi di attesa – Numeri così alti non sorprendono se si considera che, come dimostrato dallo studio, chi nell’ultimo anno si è curato solo attraverso il SSN ha affrontato, in media, liste di attesa di circa 77 giorni, valore influenzato certamente anche dalla scarsità di personale medico nelle strutture pubbliche. Liste d’attesa che tendono ad allungarsi fino a quasi raddoppiare a seconda dell’area geografica e della specializzazione richiesta. Proprio a causa dei tempi così dilatati 14 milioni di italiani hanno dichiarato di essersi rivolti ad una struttura privata; chi ha fatto questa scelta si è dovuto confrontare, in media, con liste di attesa non di 77 giorni bensì di circa 15 giorni.I costi – Molti italiani (circa 8,3 milioni) hanno rinunciato nell’ultimo anno a una o più cure mediche per ragioni economiche, un dato che non sorprende analizzando i costi della sanità privata messi in luce dall’indagine; chi si è curato in una struttura a pagamento ha detto di aver speso, in media, 335 euro per ciascun approfondimento specialistico (valore che arriva a sfiorare i 400 euro nelle regioni del Centro Italia) e che va moltiplicato per il numero dei componenti della famiglia che hanno dovuto fare ricorso a una o più spese mediche. Gli importi medi pagati dai pazienti sono stati sensibilmente diversi anche a seconda dell’area specialistica: si va dai 117 euro per gli esami del sangue ai 144 euro per la ginecologia; dai 210 euro per la dermatologia ai 610 euro per la chirurgia generale e 716 euro per l’odontoiatria. Per far fronte a questi costi il 77% degli intervistati ha utilizzato i propri risparmi e appena il 20% ha potuto usufruire di un’assicurazione sanitaria; se si continuano a leggere i risultati dell’analisi, si scopre che il 15% del campione ha dovuto chiedere un sostegno economico ai familiari e il 5% si è rivolto ad una banca o una società finanziaria.”Anche se in Italia possiamo contare su un sistema sanitario nazionale gratuito, avere un’assicurazione salute può essere uno strumento di grande utilità soprattutto perché, come evidenziato anche dall’indagine, per ottenere cure in tempi brevi spesso si è costretti a rivolgersi a strutture private – spiega Andrea Ghizzoni, Managing Director assicurazioni di Facile.it –. Il consiglio, quando si è alle prese con la scelta di questo tipo di assicurazione, è di verificare i fascicoli informativi e valutare con attenzione le prestazioni sanitarie garantite e quelle escluse, tenendo in considerazione, ad esempio, che le patologie preesistenti al momento della sottoscrizione normalmente non sono coperte dalla polizza”.Cambiare regione per curarsi – L’indagine ha messo in luce anche un altro fenomeno; nell’ultimo anno oltre 2,4 milioni di persone hanno dovuto cambiare regione per sottoporsi a esami, visite o interventi. Sebbene il fenomeno sia stato rilevato in tutto il Paese, sono le aree del Centro Italia quelle dove la percentuale di chi ha cambiato regione per curarsi è più alta (11,5% rispetto al 7,4% rilevato a livello nazionale). Le regioni verso cui ci si è spostati con più frequenza per ricevere cure sono il Lazio (27%), la Lombardia (19%), l’Emilia-Romagna (15%) e il Veneto (11%). LEGGI TUTTO

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    USA, Fed Richmond: indice manifatturiero peggiora a ottobre

    (Teleborsa) – Peggiora a ottobre l’indice Fed di Richmond sullo stato del settore manifatturiero.L’indicatore che sintetizza lo stato dell’attività del distretto si porta a 3 punti dai +5 di settembre ed in linea con le aspettative. Il dato, pubblicato dal Distretto Fed della capitale della Virginia, evidenzia un lieve miglioramento invece della componente delle consegne che si porta a +9 punti dai +7 del mese precedente, mentre quella dei servizi peggiora a -11 da +4 punti. LEGGI TUTTO

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    Manovra: da quota 104 con “penalizzazioni” a Titoli di Stato, le novità in bozza

    (Teleborsa) – E’ composta da novantuno articoli la bozza della Manovra per il 2024 approvata dal Consiglio dei Ministri del governo Meloni che sarà inviata in Parlamento entro la fine della settimana.Il documento contiene i principali provvedimenti annunciati, dal taglio del cuneo fiscale per i redditi medio-bassi alle nuove regole per andare in pensione. Vediamo i principali interventi. Arriva quota 104 come misura di flessibilità in uscita per il 2024, con pensione anticipata a 63 anni e 41 di contributi. E’ questa una della novità della legge di bilancio, che prevede tuttavia una decurtazione per gli anni di versamento contributivo precedenti al 1996, con un ricalcolo contributivo.Chi ha i requisiti per Quota 104 e sceglie di non andare in pensione potrà usufruire del cosiddetto ‘bonus Maroni’, riconfermato anche per il 2024, con la quota di contributi previdenziali a carico del lavoratore che confluiranno in busta paga. Altra novità, l’estensione della durata delle finestre: passano da 3 a 6 mesi per il settore privato e da 6 a 9 nel pubblico.Adeguamento pieno all’inflazione per le pensioni fino a 4 volte il minimo, sotto cioè 2.000 euro circa, al 90% per quelle tra 4 e 5 volte il minimo, e al 22% (con un taglio rispetto al 32% delle norme in vigore quest’anno) per quelle più alte, ovvero sopra 10 volte il minimo, pari a circa 5.000 euro al mese. La nuova indicizzazione sale quindi dall’85% (previsto nella precedente legge di bilancio) al 90% per gli assegni tra 4 e 5 volte il minimo (tra 2.000-2.500 euro circa); viene confermata al 53% per gli assegni pari a 5-6 volte il minimo; al 47% per quelli tra 6 e 8 volte; al 37% per quelli tra 8 e 10 volte. Viene infine ridotta dal 32% al 22% per i trattamenti superiori a 10 volte il minimo.Nel 2024 si potrà andare in pensione anticipata con Opzione donna, ma serviranno 61 anni di età, anzichè 60 anni come è previsto nel 2023, oltre a 35 anni di contributi. L’eta anagrafica viene ridotta di un anno per figlio fino ad un massimo di due. Confermati i requisiti per accedere a Opzione donna, di cui possono usufruire caregivers, invalide al 74%, dipendenti o licenziate da aziende in crisi. Prorogate per tutto il 2024 le agevolazioni per i mutui degli under 36 . La norma rifinanzia con ulteriori 282 milioni per il 2024 il fondo di garanzia prima casa.La bozza prevede anche che i titoli di stato siano esclusi dal calcolo dell’ISEE. La norma prevede infatti che “nella determinazione dell’indicatore della situazione economico equivalente (ISEE) sono esclusi i titoli di stato”.Arriva un fondo di 300 milioni per la prosecuzione nel 2024 delle “attivita’ connesse alla protezione temporanea delle persone in fuga dalla guerra in Ucraina”. Un’altra norma stanzia 100 milioni di euro per il rilascio di garanzie a sostegno dell’iniziativa della Banca europea per gli investimenti denominata EU for Ukraine Fund (EU4U), nell’ambito del Pacchetto di Supporto all’Ucraina LEGGI TUTTO

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    Dialogo ECAC/UE, Quaranta: “Bilanciare crescita trasporto aereo con un quadro equo e sostenibile”

    (Teleborsa) – “È necessario bilanciare la crescita del trasporto aereo con un quadro equo e sostenibile che riesca a fornire benefici globali. Il tema della sostenibilità nell’aviazione invita a una moltitudine di riflessioni e l’impegno per raggiungere Net Zero entro il 2050 è diventato parte integrante del settore che richiede, però, approcci a livello nazionale, regionale e internazionale, tra cui la riduzione delle emissioni di CO2 attraverso il CORSIA (Carbon Offsetting and Reduction Scheme for International Aviation)”. È quanto ha affermato il Direttore Generale Enac, Alessio Quaranta, nel suo ruolo di Presidente ECAC – European Civil Aviation Conference, la conferenza intergovernativa paneuropea che riunisce 44 Paesi membri (27 comunitari più 17 non comunitari) aprendo oggi, a Valencia, la dodicesima edizione del Dialogo ECAC/UE, “Flying sustainably – from buzz to reality”, dedicato quest’anno ai temi della sostenibilità nel trasporto aereo. “Ma – ha aggiunto Quaranta – ci sarà bisogno di nuove iniziative guidate dall’industria: introdurre operazioni aeree più efficienti dal punto di vista energetico, sviluppare tecnologie più pulite e innovative, costruire infrastrutture verdi per gli aeroporti, fornire servizi digitalmente all’avanguardia e di elevata qualità per i passeggeri. Dobbiamo anche tenere in considerazione le esigenze di chi, nel settore, lavora per raggiungere questi obiettivi, prevedendo un trattamento etico ed equo dei dipendenti e opportunità di sviluppo e crescita. Le strategie guidate dall’industria possono valorizzare il comparto rendendolo professionalmente appetibile, sia per le nuove reclute di talento sia per i lavoratori esperti”.L’incontro, ospitato dal Ministero dei Trasporti, Mobilità e Agenda Urbana della Spagna nell’ambito della Presidenza spagnola del Consiglio dell’Unione europea, vede la partecipazione oltre che delle Istituzioni e dei vertici delle autorità per l’aviazione civile europea, anche di operatori del settore, compagnie aeree e gestori aeroportuali, fornitori di servizi per la navigazione aerea, industria, università e ricerca. Durante i due giorni di lavori, 24 e 25 ottobre, i partecipanti al Dialogo ECAC/UE si confronteranno su quali debbano essere le caratteristiche di un’aviazione civile veramente sostenibile in termini sociali, ambientali ed economici, in quanto la combinazione di questi tre fattori costituisce una guida verso un cambiamento positivo.Il primo dialogo ECAC/UE si è tenuto ventotto anni fa, nel 1995. È stato istituito congiuntamente dall’ECAC e dalla Commissione Europea, che hanno concordato sulla necessità di un forum per i rappresentanti dell’industria e i regolatori per analizzare le sfide e le opportunità nel settore dell’aviazione e per dare origine a nuove idee. LEGGI TUTTO

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    USA, l’attività manifatturiera torna a espandersi in ottobre

    (Teleborsa) – Migliora oltre le attese l’attività manifatturiera e dei servizi degli Stati Uniti nel mese di ottobre. La stima flash sull’indice PMI Manifatturiero elaborato da S&P Global indica infatti un livello di 50 punti, in salita dai 49,8 punti di settembre e sopra i 49,5 punti attesi dagli analisti. L’indicatore risale dunque sopra la soglia chiave dei 50 punti, che fa da spartiacque tra espansione e contrazione. In aumento, anche, l’indice del settore terziario, sempre nel mese di ottobre. La stima flash sul PMI dei servizi, pubblicata da S&P Global, indica un valore di 50,9 punti, che si confronta con i 50,1 di settembre ed i 49,8 del consensus. Il PMI composito si attesta così a 51 punti dai 50,2 precedenti. LEGGI TUTTO

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    Inps, sale numero di lavoratori assicurati: +727mila nel 2022, aumentano i contributi versati (+8,8%)

    (Teleborsa) – Aumenta il numero di lavoratori assicurati. In base al Rendiconto sociale dell’Inps presentato oggi dal presidente del Consiglio di indirizzo e vigilanza (Civ), Roberto Ghiselli, nel 2022 risultavano iscritti all’Istituto 727.357 unità in più rispetto all’anno precedente mentre i contributi versati sono aumentati dell’8,8%. Ghiselli ha sottolineato inoltre come si sia ridotta, dopo la pandemia, la spesa per la cassa integrazione passata da circa sei miliardi a circa un miliardo di euro con 145 milioni di ore effettivamente utilizzate dalle aziende nel 2022 a rispetto ai 989 milioni di ore nel 2021, con 865 mila lavoratori coinvolti dalle sospensioni rispetto ai 3 milioni dell’anno precedente. Dal Rendiconto è inoltre emerso come sia invece aumentata la spesa per le famiglie con l’introduzione dell’Assegno unico e universale. Sommando AU e ANF (Assegno al nucleo familiare), la spesa è aumentata da 6,6 miliardi di euro del 2021 a 16,3 miliardi di euro nel 2022. La spesa per le pensioni è invece cresciuta in termini nominali del 3,8%, valore inferiore alla variazione dell’indice dei prezzi al consumo registrata nell’anno, pari all’8,1%, e le pensioni previdenziali complessivamente liquidate nel 2023 sono state 28.375 in meno rispetto all’anno precedente (-3,1%).”Nel 2023 stiamo osservando una effetto combinato tra una lieve crescita dei pensionamenti, attraverso quota 103 rispetto a quota 102, e un crollo invece delle uscite con Opzione donna per effetto della mutata normativa – ha sottolineato Ghiselli –. Al di là di quelle che saranno le novità in materia previdenziale contenute nella prossima Legge di bilancio, il tema è importante considerando l’entità delle persone interessate, praticamente tutta la popolazione del Paese e delle risorse impegnate, con problemi di sostenibilità sia sociale che economica, attuali e di prospettiva”. “In questo contesto – ha aggiunto – mi limito a sottolineare che sarebbe necessaria una riflessione organica e una definizione normativa stabile che superi la prassi che ha caratterizzato questi ultimi venti anni di provvedimenti temporanei o sperimentali per dare certezza alle persone, stabilità e flessibilità al sistema”.Sul fronte della vigilanza, le ispezioni sono passate da 12.025 del 2021 a 10.576 del 2022 e l’evasione accertata passa dai 746 milioni di euro ai 719 milioni di euro. In controtendenza con l’andamento generale, si evidenzia un incremento del numero dei verbali a carico dei committenti obbligati solidali (2.015) e degli importi ad essi associati (163.642.072 euro), emessi dagli Ispettori Inps. “Questo dato, coerente con un trend di decrescita degli ultimi anni, è determinato – si legge nel rendiconto – dal drastico calo del numero di Ispettori Inps, a seguito del blocco delle assunzioni vigente dal 2015, attività non adeguatamente bilanciata dall’Inl, che non è stato in grado di realizzare adeguatamente i suoi obiettivi di integrazione. Su questo tema è necessario che il decisore politico scelga quale strada intraprendere in prospettiva: rafforzare e realizzare una effettiva ed efficace integrazione dell’attività ispettiva nell’Inl oppure, ripensare il percorso, sempre nell’ottica di una collaborazione fra gli Enti, attraverso il rafforzamento del nostro Istituto con lo sblocco delle assunzioni. LEGGI TUTTO