More stories

  • in

    GB, rimpasto di governo: Cleverly rimpiazza Braverman. Cameron agli Esteri

    (Teleborsa) – Dopo il siluramento della sua controversa ministra dell’Interno, Suella Braverman, falco della destra Tory più oltranzista, il premier conservatore britannico di Rishi Sunak ha completato l’annunciato rimpasto di governo. È James Cleverly, finora ministro degli Esteri, il nuovo titolare in pectore del dicastero dell’Interno. Braverman nei giorni scorsi si era resa protagonista di un inedito attacco a mezzo stampa ai vertici della polizia, da lei accusati di non reprimere a sufficienza gli eccessi attribuiti a frange di partecipanti degli imponenti raduni di protesta filo-palestinesi svoltisi nel Regno Unito per invocare il cessate il fuoco israeliano sulla Striscia di Gaza. Clamoroso ritorno al governo confermato per David Cameron. L’ex premier – travolto del 2016 dal risultato del referendum sulla Brexit che lui stesso aveva convocato, salvo far poi campagna per il no e perdere – è stato designato oggi ministro degli Esteri da Sunak. Cameron, premier Tory dal 2010 al 2016, è stato parallelamente cooptato d’urgenza nella Camera non elettiva dei Lord: non essendo più in Parlamento – cosa obbligatoria per i membri del governo britannico – fin dalle sue dimissioni da deputato di 7 anni fa. Sunak nel completare l’ampio rimpasto del suo governo ha cambiato altri ruoli chiave per avere al suo fianco, come affermano i commentatori del Regno Unito, il maggior numero possibile di esponenti a lui fedeli e più vicini alla sua linea rispetto al precedente esecutivo. Un primo avvicendamento di rilievo riguarda il ministero della Sanità, di cui diventa titolare l’ex viceministra del Tesoro Victoria Atkins, al posto di Steve Barclay. Quest’ultimo è stato sostituito dopo la gestione non fortunata della crisi del servizio sanitario pubblico (Nhs) e degli scioperi del personale medico ma resta comunque nel gabinetto di Sunak con l’incarico, meno di peso, di ministro dell’Ambiente in seguito alle dimissioni di Thérèse Coffey, fedelissima dell’ex premier Liz Truss e non adatta alla nuova squadra del primo ministro non più impegnato, come in passato, a circondarsi di esponenti delle diverse espressioni della compagine Tory. Cambia inoltre il presidente del partito conservatore, con l’uscita di Greg Hands che paga il prezzo delle recenti sconfitte nelle elezioni suppletive, sostituito dal 38enne Richard Holden, in precedenza sottosegretario ai Trasporti. Diversi gli esponenti giovani scelti per incarichi importanti, come anche Laura Trott, 38 anni, che diventa la numero 2 del ministero del Tesoro al posto di John Glen, a poco più di una settimana dalla presentazione della manovra d’autunno. Si era parlato addirittura di una sostituzione al vertice, ma Jeremy Hunt resta al suo posto di Cancelliere dello Scacchiere. Una serie di avvicendamenti sono avvenuti anche per gli incarichi dei viceministri con l’idea di presentare una squadra il più possibile rinnovata in vista dei prossimi mesi di avvicinamento alla sfida delle elezioni politiche in programma fra la fine del 2024 e l’inizio del 2025.(Foto: © Eros Erika / 123RF) LEGGI TUTTO

  • in

    Manovra, Banca d’Italia conferma stime PIL 2023 (+0,7%) ma avverte: rischi da crisi in Medio Oriente

    (Teleborsa) – La Banca d’Italia ha confermato per 2023 una crescita del PIL pari allo 0,7% ma ha anche sottolineato che esistono “significativi rischi al ribasso” derivanti dalla crisi in Medio Oriente e dall’irrigidimento delle condizioni di finanziamento. Andrea Brandolini, Vice Capo Dipartimento Economia e Statistica della Banca d’Italia, ha illustrato la posizione dell’Istituto di via Nazionale nel corso dell’audizione sulla manovra nelle Commissioni bilancio di Camera e Senato. “Le nuove informazioni non alterano le valutazioni pubblicate lo scorso ottobre dalla Banca d’Italia, secondo le quali la crescita del prodotto si attesterebbe allo 0,7 per cento quest’anno. L’attività – ha spiegato Brandolini – si rinforzerebbe gradualmente nel corso del prossimo biennio, grazie soprattutto al recupero del potere d’acquisto delle famiglie, all’irrobustimento degli scambi internazionali e all’attuazione delle misure previste dal Piano nazionale di ripresa e resilienza”. Brandolini ha poi evidenziato che la manovra implica che “il rapporto tra il debito pubblico e il PIL scenda solo marginalmente nel prossimo triennio” e il debito elevato “è un elemento di vulnerabilità per il Paese”. “Anche per effetto della restrizione monetaria attuata dalla BCE, nell’attuale contesto il differenziale tra i tassi di interesse sul debito pubblico e la crescita del PIL nominale è meno favorevole che nel recente passato – ha detto dirigente di Bankitalia – permangono inoltre i costi assai significativi per la finanza pubblica di misure decise negli 20 anni precedenti”.La Banca d’Italia ha poi commentato le misure in materia fiscale. In particolare, Brandolini ha spiegato che se il taglio del cuneo contributivo fosse reso permanente “tale riduzione degli oneri previdenziali a carico dei lavoratori modificherebbe il nesso tra contributi versati e benefici erogati alla base del sistema pensionistico contributivo, con conseguenze che andrebbero attentamente valutate”. “Lo sgravio contributivo, la voce che assorbe più risorse nell’attuale manovra, ha natura transitoria, come nello scorso biennio, con un impatto limitato al prossimo anno. Per evitare di dover ricorrere tra un anno a bruschi aumenti delle aliquote contributive o a nuovi scostamenti di bilancio, sembra opportuno definire nei prossimi mesi l’orientamento per il medio termine”, ha sottolineato. “Se si decidesse di rendere permanente la riduzione del cuneo andrebbero individuate coperture certe e strutturali”, ha però avvertito il rappresentante di Bankitalia.”Le tendenze illustrate nella NADEF e l’aumento del finanziamento al Servizio sanitario nazionale indicano che la spesa sanitaria pubblica in rapporto al PIL nel prossimo triennio diminuirebbe gradualmente, al di sotto del livello medio nel quinquennio precedente la pandemia (6,5 per cento)”, ha rilevato la Banca d’Italia in audizione. “In prospettiva – secondo Bankitalia – l’invecchiamento della popolazione italiana, tra i più pronunciati al mondo, e l’associata diffusione di patologie croniche genereranno ulteriori pressioni per un incremento dell’offerta pubblica di prestazioni sanitarie”. LEGGI TUTTO

  • in

    Ue, Gentiloni: “PIL frena ma in 2024 potremmo avere ancora crescita”

    (Teleborsa) – “L’economia europea ha dimostrato una notevole resilienza di fronte agli shock che si sono succeduti negli ultimi anni. E se guardiamo alla prospettiva per il prossimo anno, potremmo avere ancora un certo livello di crescita. Abbiamo evitato la recessione ma sappiamo che la crescita sta perdendo slancio e presenterò le previsioni economiche aggiornate dell’Ue mercoledì”. È quanto ha affermato il commissario europeo all’Economia, Paolo Gentiloni intervenendo al Jubilee Vienna Economic Forum. In Europa – ha sottolineato Gentiloni – cedere alla tentazione di chiudersi agli scambi internazionali per riportare dentro i confini le catene di approvvigionamento sarebbe “un grave errore”. Secondo Gentiloni “di fronte alle tensioni geopolitiche potrebbe esserci la tentazione di chiudere” gli scambi “e riportare nei nostri confini la produzione”. “Si parla tanto di restringere e proteggere le catene di forniture. Penso – ha aggiunto – che anche una versione semplificata sarebbe un grave errore”. Una stretta cooperazione con le regioni più vicine all’Ue è “un destino geografico”. Ma secondo Gentiloni “dobbiamo cogliere questo momento per rafforzare la cooperazione. E questo forum non potrebbe essere più tempestivo visto che cade cinque giorni dopo l’adozione di un importante pacchetto di allargamento dell’Ue”.”Ci può piacere o no ma il processo guidato dalla guerra in Ucraina e della crisi sta cambiando il meccanismo di adesione all’Ue e introducendo una diversità nella velocità. Non abbiamo alternative e dobbiamo discutere di come l’Ue cambierà in questo processo inevitabile – ha detto il commissario europeo all’Economia –. Se guardi a tutte le crisi che abbiamo visto, ci serve una Unione europea più ampia e con diversi livelli di integrazione. Questo – ha aggiunto Gentiloni – è facile da descrivere ma un po’ più complicato da attuare”. LEGGI TUTTO

  • in

    Sciopero generale, Commissione di garanzia: “Mancano requisiti”

    (Teleborsa) – “All’esito dell’audizione odierna con le Confederazioni sindacali Cgil e Uil, in merito alla proclamazione dello sciopero nazionale del 17 novembre la Commissione di garanzia ha ritenuto di confermare il contenuto del provvedimento adottato in data 8 novembre, ai sensi dell’articolo 13, lett. d) della legge n. 146/90. Lo sciopero, così come proclamato dalle Confederazioni sindacali (con esclusione di numerosi settori) non può essere considerato, come da consolidato orientamento della Commissione, quale sciopero generale, ai fini dell’applicazione della disciplina che consente delle deroghe alle normative di settore sui servizi pubblici (delibera n. 03/134)”. È quanto comunica la Commissione di garanzia sugli scioperi in una nota sottolineando, in merito allo sciopero di venerdì 17 proclamato da Cgil e Uil contro la manovra del Governo, la necessità della rimodulazione dello stop in alcuni settori tra cui i trasporti. “La Commissione di garanzia, con la decisione assunta, – si legge ancora – non intende in alcun modo mettere in discussione l’esercizio del diritto di sciopero, ma continuare ad assicurare l’osservanza delle regole che ne garantiscono il contemperamento con i diritti costituzionali della persona”. Nel dettaglio la Commissione di garanzia sugli scioperi ha invitato la Cgil e la Uil ad escludere dallo sciopero nazionale indetto contro la legge di bilancio, i settori del trasporto aereo e dell’igiene ambientale, a rimodulare l’orario dell’astensione per il Corpo nazionale dei Vigili del Fuoco e a ridurre la durata dell’astensione nel trasporto ferroviario, Tpl, trasporto merci su rotaia, circolazione e sicurezza stradale e elicotteri. La Commissione ha sottolineato le violazioni del mancato rispetto della regola della rarefazione oggettiva e della regola della durata massima della prima azione di sciopero. In alternativa, la Commissione di garanzia dell’attuazione della legge sullo sciopero nei servizi pubblici essenziali, ha invitato i sindacati a riformulare la proclamazione dello sciopero nazionale indetto per il 17 novembre, in conformità alla legge e alle discipline di settore.”Quello proclamato per venerdì 17 novembre è e rimane uno sciopero generale e non uno sciopero intersettoriale come vorrebbe far passare l’autorità garante degli scioperi ed è per questo motivo che la Uiltrasporti è intenzionata ad andare avanti con questa protesta non ottemperando alle limitazioni richieste – commenta il segretario generale della Uiltrasporti Claudio Tarlazzi –. il diritto dei lavoratori allo sciopero va preservato e difeso e non capiamo come mai ad essere fermati siano solo gli scioperi indetti dalle organizzazioni confederali, mentre per i quattro scioperi proclamati nei mesi scorsi dai sindacati autonomi non sia intervenuto nessuno. I trasporti – continua Tarlazzi – vivono un momento particolarmente problematico con vere e proprie emergenze aperte su più fronti, a partire dal mancato finanziamento del trasporto pubblico locale, che in questo modo rischia di diventare un servizio sempre più obsoleto, ma anche il taglio previsto dalla legge di bilancio all’indennità di malattia dei marittimi, il taglio delle aliquote per il calcolo delle pensioni che penalizza i lavoratori dell’igiene ambientale pubblica e aumenta a tutti i lavoratori del settore a 63,5 anni la possibilità di uscire con l’opzione dell’Ape social; e molte altre questioni irrisolte. Servono in generale risorse per rinnovare i contratti con salari adeguati al costo della vita e riduzioni di orari e carichi di lavoro; interventi normativi che riducano la precarietà e serve l’applicazione e il rafforzamento delle norme sulla sicurezza sul lavoro che rimane un problema gravissimo per i settori dei trasporti. Problematiche che il Governo, occupato a fare cassa attraverso nuove privatizzazioni come con il Gruppo Fs Italiane ed Enav, che indebolirebbero le poche aziende strategiche italiane ancora rimaste, ha deciso di non affrontare. Necessità per le quali noi continueremo a batterci e venerdì 17 novembre scenderemo in piazza, per far sentire forte e chiara la voce delle lavoratrici e dei lavoratori dei trasporti”. In vista delle sciopero generale proclamato da alcune sigle sindacali per il 17 novembre, il Mit ha ribadito in una nota che “la mobilitazione non potrà paralizzare il settore trasporti per l’intera giornata (guardacaso come sempre prima del weekend), e con milioni di italiani il cui diritto alla mobilità non può essere cancellato. In questo senso, pur auspicando una soluzione ragionevole, – prosegue la nota – il vicepremier e ministro Matteo Salvini ribadisce la determinazione affinché vengano limitati al massimo i disagi. Ed è pronto ad assumere tutti i provvedimenti del caso consentiti dalla legge”. LEGGI TUTTO

  • in

    Alluvione Toscana, ARERA approva provvedimento per sospensione pagamento bollette

    (Teleborsa) – ARERA ha approvato un primo provvedimento di urgenza che sospende il pagamento delle bollette di acqua, luce e gas (compresi il GPL e altri gas distribuiti per mezzo di reti canalizzate) a tutela delle utenze e forniture site nel territorio delle province di Firenze, Livorno, Pisa, Pistoia e Prato colpite dagli eccezionali eventi meteorologici verificatisi a partire dal giorno 2 novembre 2023. In analogia e continuità con i provvedimenti già approvati per gli eventi verificatisi lo scorso maggio, la delibera 519/2023/R/com verrà applicata alle utenze e forniture site nei territori dei Comuni colpiti, che verranno puntualmente individuati dalle autorità competenti.Tra le bollette sospese rientrano tutte quelle emesse o da emettere con scadenza a partire dal 2 novembre 2023, comprese le eventuali fatture relative ai corrispettivi previsti dai venditori o dai gestori del Servizio Idrico Integrato per allacciamento, attivazione, disattivazione, voltura o subentro. Inoltre, per garantire la fruizione dei servizi essenziali nelle aree colpite, non si applicherà la disciplina delle sospensioni per morosità, anche nel caso di morosità verificatesi precedentemente alla medesima data del 2 novembre 2023. LEGGI TUTTO

  • in

    PNRR, Ue approva aiuti per agrovoltaico in Italia

    (Teleborsa) – La Commissione europea ha approvato oggi gli aiuti di Stato per 1,7 miliardi di euro previsti da un regime italiano di sostegno agli impianti agrovoltaici, incluso nel Pnrr e parzialmente finanziato dal Fondo Rrf (il dispositivo europeo per la ripresa e la resilienza dopo la crisi del Covid).La misura rientra nella strategia italiana per ridurre le emissioni di gas a effetto serra e aumentare la quota di energie rinnovabili nel mix energetico, in linea con gli obiettivi strategici dell’Ue relativi al Green Deal. Il regime di sostegno, che durerà fino al 31 dicembre 2024, riguarda la costruzione e la gestione in Italia di nuovi impianti agrovoltaici per una capacità totale di 1,04 GW e una produzione di energia elettrica di almeno 1.300 GWh/anno. I sistemi agrovoltaici consentono l’utilizzo simultaneo dei terreni sia per la produzione di energia fotovoltaica, attraverso l’installazione di pannelli solari, che per lo svolgimento di attività agricole. Nell’ambito del regime, l’aiuto sarà concesso ai produttori agricoli, cumulativamente, sotto forma di: 1) sovvenzioni agli investimenti, con un bilancio totale di 1,1 miliardi di euro, che coprono fino al 40% dei costi di investimento ammissibili; 2) tariffe elettriche incentivanti, con un bilancio stimato di 560 milioni di euro, da pagare durante la fase operativa dei progetti, per un periodo di 20 anni. Le tariffe incentivanti saranno determinate mediante una procedura di gara competitiva secondo il principio “pay-as-bid” (pagamento in base al prezzo di offerta) e assumeranno la forma di “contratti per differenza” bidirezionali. Il sostegno coprirà la differenza tra le tariffe incentivanti e i prezzi di mercato dell’energia. In caso di prezzi elevati dell’energia sul mercato interviene un meccanismo di recupero che consente il rimborso della differenza di prezzo rispetto alle tariffe d’incentivazione.I progetti agrovoltaici da sovvenzionare saranno selezionati mediante procedure di gara competitive, trasparenti e non discriminatorie, in cui i beneficiari saranno scelti in base alla tariffa di incentivazione più bassa offerta per la realizzazione di ogni singolo progetto. Per accedere al regime di sostegno, i beneficiari dovranno diventare operativi prima del 30 giugno 2026. LEGGI TUTTO

  • in

    BCE, Lagarde: livello tassi ci porterà a obiettivo inflazione al 2%

    (Teleborsa) – La presidente della BCE, Christine Lagarde, ha dichiarato che, date le nostre previsioni attuali sui tassi di interesse, “siamo a un livello a cui riteniamo che, se mantenuto abbastanza lungo, ci porterà all’obiettivo del 2% di inflazione nel medio termine”. In una intervista in trasmessa in diretta con il Financial Times, Lagarde ha insistito sul fatto che “abbastanza a lungo significa abbastanza a lungo” e più nello specifico “nei prossimi due trimestri non vedremo cambiamenti” sulla linea dei tassi e più a lungo termine “dipenderà dai criteri che indichiamo”.Nell’area euro “l’inflazione è calata in maniera massiccia” nell’ultimo anno: “a ottobre un anno fa era al 10,6%, adesso e’ al 2,9%: è un cambiamento pesante”, ha poi sottolineato, spiegando che molto di questo calo ha a che fare anche con il calo dei prezzi dell’energia. “Dobbiamo davvero monitorare cosa fanno i prezzi dell’energia più avanti. Se restasse relativamente piatta perderemmo l’effetto di base quindi non dobbiamo assumere che questo 2,9% come qualcosa che va preso per scontato a lungo, potrebbero esserci recrudescenze”, ha avvertito.Lagarde ha poi affermato che la Banca centrale europea non sta vendendo attivamente titoli di Stato e non ha preso decisioni in tal senso, mentre si limita a non rinnovare quelli che giungono a scadenza nel suo portafoglio. Per quanto riguarda il piano di acquisti varato durante la crisi Covid (Pepp) “per il momento continuiamo a reinvestire” i titoli che giungono a maturazione. La discussione sulla riduzione delle consistente del Pepp “si farà in futuro”, ha aggiunto.La presidente della BCE ha poi affermato di non sentirsi a suo agio con il fatto che i governi dell’Unione Europea non sono ancora riusciti a concordare un nuovo quadro di regole sulla gestione dei conti pubblici, con la riforma del Patto di stabilità e di crescita, mentre “un quadro di governance europea di bilancio è di importanza cruciale, visto che non abbiamo una unione di bilancio ma una unione monetaria”. “Anche per la nostra politica monetaria – ha spiegato – dobbiamo capire con quali parametri i ministri delle Finanze decideranno i loro bilanci e gestiranno le loro posizioni per ridurre i loro deficit quando necessario”. Lagarde ha comunque espresso apprezzamento per il lavoro compiuto all’ultimo Ecofin e per l’impegno che due paesi chiave, Francia e Germania, stanno portando avanti su questo negoziato.Infine ha commentato la decisione della Commissione Ue di affidare a Mario Draghi il compito di redigere uno studio sul futuro della competitività nell’Unione Europea. “Penso che sia ottimo che qualcuno con il calibro intellettuale di Mario Draghi si stia focalizzando su queste questioni e lo aiuteremo in ogni modo possibile, se chiederà aiuto ai nostri economisti”. Penso che questo compito “richieda di andare veramente in profondità nelle analisi settoriali, granulari, per identificare quelle aree in cui l’Europa è rimasta indietro – ha aggiunto –. La questione ci riguarda perché coinvolge la produttività e ha un impatto su inflazione e salari, fattori a cui siamo attenti”. LEGGI TUTTO

  • in

    USA, Università Michigan: fiducia consumatori attesa in calo a novembre, peggio di attese

    (Teleborsa) – Attesa in peggioramento la fiducia dei consumatori americani a novembre.Secondo i dati preliminari dell’Università del Michigan, il sentiment dei consumatori è stimato in flessione a 60,4 punti rispetto ai 63,8 punti del mese di ottobre ed inferiore alle attese degli analisti che si attendevano un livello in calo fino a 63,7 punti.Nello stesso periodo l’indice sulla situazione presente è sceso a 65,7 punti dai 70,6 punti precedenti (le attese erano per 69,5 punti), mentre l’indice sulle attese è calato a 56,9 punti dai 59,3 precedenti (il consensus era a 58,5 punti). LEGGI TUTTO