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    Fondi UE per la crescita dei territori: CDP lancia nuovi strumenti al servizio della Pa

    (Teleborsa) – Ampliare la capacità di spesa delle Pubbliche Amministrazioni velocizzando i processi di utilizzo delle risorse a disposizione e accrescendo i benefici per il territorio sul piano economico e sociale. Con questo obiettivo evolve il ruolo di Cassa Depositi e Prestiti nella gestione dei fondi europei con una nuova forma di supporto tecnico-finanziario offerto agli Enti, in linea con quanto previsto dal Piano strategico. Un’operatività di CDP per la PA che debutta oggi con la sottoscrizione di una convenzione firmata dall’amministratore delegato di CDP, Dario Scannapieco e dal presidente della Regione Basilicata, Vito Bardi, e che consentirà di sviluppare un meccanismo virtuoso per la messa a terra degli stanziamenti della programmazione comunitaria a favore di PA e imprese. L’evoluzione del ruolo di Cassa Depositi e Prestiti prevede che, su richiesta di Ministeri o Regioni, l’Istituto si possa attivare per gestire le risorse pubbliche accompagnando la singola PA titolare degli importi nelle diverse fasi dell’investimento, dalla selezione dei progetti all’utilizzo dei fondi, dal monitoraggio alle erogazioni a soggetti pubblici o imprese. CDP combinerà più opzioni, fra le quali l’utilizzo di propria finanza o la realizzazione di partnership con il sistema bancario, che potrà contribuire anche con forme di cofinanziamento.”Gli accordi siglati oggi – ha evidenziato Scannapieco – inaugurano una nuova modalità di servizio di Cassa Depositi e Prestiti a favore degli Enti, che ci consentirà di sviluppare ulteriori soluzioni volte a favorire l’efficace utilizzo delle risorse comunitarie. Rafforzando il nostro ruolo nella gestione dei fondi, in attuazione di una delle principali novità del Piano Strategico 2025-2027, avremo la possibilità di accelerare la realizzazione dei progetti nei territori e accrescere i benefici che ne derivano per il Paese. Ringraziamo la Regione Basilicata per essere stata partner apripista di questo nuovo modello di intervento”. “La firma della convenzione con Cassa Depositi e Prestiti – ha commentato Bardi – rappresenta un passo importante e concreto per rafforzare la capacità della Regione Basilicata di utilizzare in modo efficace e tempestivo le risorse europee e nazionali. Parliamo di strumenti che ci consentiranno di trasformare i fondi disponibili in interventi reali, utili e misurabili, a beneficio del nostro territorio e dei nostri cittadini. Grazie a questo accordo, potremo sostenere con maggiore forza le imprese lucane nei loro progetti di innovazione e modernizzazione, accompagnare gli enti pubblici locali in interventi di efficientamento energetico e mobilità sostenibile, e promuovere iniziative culturali che valorizzino la nostra identità e stimolino nuova economia. Ringrazio CDP e il suo Amministratore Delegato, Dario Scannapieco, per la fiducia e per la volontà di costruire insieme percorsi virtuosi. È un modello di collaborazione che rafforza la nostra Regione e ci consente di affrontare con maggiore efficacia le sfide della crescita, dell’occupazione e della coesione sociale”.Nello specifico, con l’intesa sottoscritta oggi la Regione Basilicata affida a CDP circa 100 milioni di euro che rientrano nel Programma finanziato dal Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (FESR) per il ciclo 2021-2027. Cassa Depostiti e Prestiti, in accordo con la Regione e nel rispetto delle scelte di politica territoriale, destinerà parte delle somme in via diretta a Enti pubblici principalmente per interventi di efficientamento energetico, di promozione della mobilità urbana sostenibile e di innovative iniziative culturali, mentre la parte restante sarà indirizzata tramite il sistema bancario ad aziende locali per progetti dedicati all’avanzamento tecnologico e alla transizione energetica. LEGGI TUTTO

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    USA, PIL 1° trimestre rivisto al ribasso al -0,5%

    (Teleborsa) – Rallenta più delle attese la crescita dell’economia statunitense nel 1° trimestre del 2025. Secondo quanto rilevato dal Bureau of Economic Analysis, che pubblica oggi i dati definitivi, il PIL americano è sceso dello 0,5% su base trimestrale, rispetto al +2,4% del trimestre precedente. Il dato è peggiore della seconda stima, che aveva rivisto lievemente al rialzo la preliminare. Si è registrata una netta contrazione della crescita dei consumi, che segnano un +0,5% dal +4% registrato nel trimestre precedente. I profitti invece ha calati del 3,3% dal -0,4% precedente. Il PCE price index, una misura dell’inflazione, è salito al 3,7%, mentre l’indice core registra un +3,5%(Foto: Nik Shuliahin on Unsplash ) LEGGI TUTTO

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    Sostenibilità, UN Global Compact Network Italia: cresce l’impegno delle imprese italiane nella dimensione sociale

    (Teleborsa) – Il settore privato italiano mostra segnali positivi in tema di sostenibilità sociale, ma resta ancora molta strada da percorrere per generare un cambiamento sistemico e duraturo. È questo il messaggio che UN Global Compact Network Italia (UNGCN Italia) rilancia oggi a due anni dalla pubblicazione del Manifesto Imprese per le Persone e la Società, un appello rivolto alle imprese italiane per rafforzare il proprio impegno nella dimensione sociale della sostenibilità in azienda, lungo le catene di fornitura e nelle comunità di appartenenza.Secondo i dati 2024 della Communication on Progress, la rendicontazione annuale richiesta alle aziende aderenti a UNGCN, l’87% delle imprese italiane che fanno parte dell’iniziativa onusiana ha adottato policy sull’aspetto dei diritti umani, una percentuale leggermente più alta della media europea, che si attesta all’86%. Sono in particolare le grandi imprese a mostrare un forte impegno su questo fronte (il 98% delle associate a UNGCN), ma anche le PMI evidenziano una significativa attenzione al tema, con il 79% del totale.Anche a livello di due diligence le aziende italiane si dimostrano virtuose, con un 65% ad avere già intrapreso i processi in linea con standard normativi in media con il resto d’Europa. Anche in questo caso, sono le grandi aziende a essere maggiormente coinvolte (73% del totale delle aderenti), con le PMI che si attestano al 60%.Permangono tuttavia molteplici sfide per estendere queste politiche alla catena del valore. Infatti, solo il 43% delle aziende italiane ha una forma di impegno pubblico che include operations, catena di fornitura e catena del valore, mentre, parlando di due diligence, solo il 18% delle aziende italiane aderenti a UNGC ha adottato un processo che copra l’intera catena del valore.Con la sottoscrizione al Manifesto Imprese per le Persone e la Società, le aziende si impegnano a garantire standard lavorativi adeguati ai dipendenti e a richiederli ai fornitori, a ridurre le disuguaglianze sociali e di genere nella comunità, a supportare azioni per il benessere della collettività e a investire nella formazione e nella sensibilizzazione dentro e fuori dal luogo di lavoro. Il documento è stato fino a oggi firmato da oltre 200 amministratori delegati italiani, anche di realtà non aderenti a UN Global Compact. Le imprese firmatarie sono equamente suddivise tra PMI e grandi aziende e appartenenti a tutti i settori.”In un contesto europeo in forte evoluzione normativa – con l’adozione della Direttiva sulla due diligence (CSDDD) e degli standard ESRS per la rendicontazione di sostenibilità – le imprese sono chiamate a un ruolo prioritario nel generare valore condiviso e a lungo termine”ha dichiarato Daniela Bernacchi, executive director di UN Global Compact Network Italia –. L’azione che il settore privato può mettere in campo, in qualità di attore chiave per l’attuazione dell’Agenda 2030, è oggi più che mai fondamentale. Alla luce di una crescente domanda di trasparenza sull’impatto sociale delle attività economiche, occorre rafforzare l’ambizione, non solo nel rispetto delle regole, ma nel promuovere cultura, consapevolezza e cambiamento”. LEGGI TUTTO

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    Aeroporto di Bologna, intercettati 4 milioni di euro di valuta non dichiarata nei primi cinque mesi

    (Teleborsa) – Tra gennaio e maggio 2025, presso l’aeroporto Guglielmo Marconi di Bologna, sono stati fermati numerosi passeggeri in entrata o in uscita dal territorio nazionale, trovati in possesso di ingenti somme di denaro contante non dichiarato. I controlli, effettuati in maniera mirata su voli e tratte considerati a maggiore rischio, hanno permesso di rinvenire valuta per un importo complessivo di quasi 4 milioni di euro. Lo fanno sapere Guardia di Finanza e Agenzia delle Dogane e dei Monopoli.Circa 150.000 euro di sanzioni amministrative sono stati irrogati in applicazione del D.Lgs.n.211/2024, entrato in vigore il 17 gennaio 2025: per somme oltre la soglia di 10.000 euro, le pene pecuniarie variano dal 30% al 100% dell’eccedenza, mentre per dichiarazioni errate o incomplete dal 15% al 70%.Tra i casi più significativi, si segnalano i controlli dell’11 febbraio, quando due passeggeri provenienti da Varsavia sono stati trovati con 57.000 euro e 49.000 euro in contanti non dichiarati. Un altro importante intervento, il 20 marzo, ha coinvolto un passeggero su un volo da Atene con 36.000 euro in contanti. In altri casi, sono state rinvenute valute estere, tra cui franchi svizzeri e dollari statunitensi, anch’esse in eccesso rispetto al limite dichiarativo.”L’esperienza operativa dimostra infatti come la violazione delle disposizioni valutarie, spesso ritenuta una semplice infrazione amministrativa, possa costituire in realtà un indicatore di fenomeni illeciti più complessi, quali evasione fiscale, riciclaggio di denaro o traffici transfrontalieri”, si legge in una nota. LEGGI TUTTO

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    Germania, indice GFK luglio peggiora a -20,3 punti

    (Teleborsa) – Attesa in peggioramento la fiducia dei consumatori tedeschi nel mese di luglio 2025. L’indice GFK, in base al sondaggio condotto questo mese, evidenzia un valore pari a -20,3 punti, rispetto al -20 di giugno (dato rivisto da un preliminare di -19,9). Gli analisti stimavano un miglioramento del sentiment fino a -19,1 punti.Migliorano le aspettative sulla situazione economica, con l’indicatore che sale di 7 punti a quota 20,1 punti. Aumenta di 0,2 punti l’indicatore sulla propensione all’acquisto che si attesta a -6,2 punti. Quello sulle aspettative dei redditi sale di 2,4 punti e si posiziona a 12,8 punti.”Dopo tre aumenti consecutivi, il clima dei consumatori ha subito una leggera battuta d’arresto – spiega Rolf Burkl, esperto di consumi presso il Nuremberg Institute for Market Decisions (NIM) – Ciò è dovuto principalmente alla maggiore propensione al risparmio, che attualmente contrasta l’impulso positivo fornito dalle migliori prospettive di reddito. Un’elevata propensione al risparmio tra i consumatori è anche espressione della loro persistente incertezza e quindi di una mancanza di sicurezza nella pianificazione. Quest’ultima è particolarmente importante per i consumatori quando si tratta di acquisti o spese più consistenti. Ecco perché anche la propensione all’acquisto subisce lievi perdite questo mese”.(Foto: Increa – stock.adobe.com (ex Fotolia.it)) LEGGI TUTTO

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    Arriva lo Space Act europeo: dalla sicurezza alla tutela delle risorse

    (Teleborsa) – Via libera della Commissione europea all’EU Space Act, un pacchetto di norme sullo spazio per rendere il settore più pulito, più sicuro e più competitivo. Le nuove norme si applicheranno sia alle imprese spaziali dell’UE che a quelle nazionali, nonché agli operatori di paesi terzi che offrono servizi in Europa. Le regole sullo spazio sono attualmente frammentate, con approcci diversi a carattere nazionale e questo frena l’innovazione, riduce la quota di mercato dell’UE e crea extra costi. Un quadro chiaro e armonizzato a livello europeo garantirà poi sicurezza, resilienza e tutela ambientale in tutta l’Unione, aiutando nel contempo le imprese a crescere e ad espandersi a livello transfrontaliero. La normativa spaziale intende ridurre la burocrazia, proteggere le risorse spaziali e creare condizioni di concorrenza eque e prevedibili per le imprese. La proposta si basa su tre pilastri fondamentali: Sicurezza, Resilienza e Sostenibilità.Oggi lo lo spazio è sempre più congestionato (11.000 satelliti sono già in orbita e altri 50.000 dovrebbero essere lanciati nel prossimo decennio) e allo stesso tempo, più di 128 milioni di pezzi di detriti stanno già circolando nello spazio, aumentando drasticamente il rischio di collisioni. Per evitare ciò, la normativa europea introduce misure di sicurezza, volte a migliorare il tracciamento degli oggetti spaziali e a limitare i nuovi detriti, compreso lo smaltimento sicuro dei satelliti al termine della loro vita operativa. Lo spazio sta diventando sempre più conteso. Le infrastrutture spaziali devono far fronte a crescenti minacce derivanti da attacchi informatici e interferenze elettroniche che colpiscono satelliti, stazioni di terra e collegamenti di comunicazione. Questi attacchi possono portare alla perdita di satelliti o all’interruzione di servizi critici. La normativa spaziale dell’UE richiederà pertanto a tutti gli operatori spaziali di effettuare valutazioni approfondite dei rischi ed applicare le norme in materia di cybersicurezza.Quanto alla sostenibilità, man mano che le attività spaziali crescono, la gestione delle risorse, delle emissioni di CO2 e dello smaltimento dei detriti diventa cruciale. La misurazione dell’impatto ambientale, quindi, consentirà all’industria di ridurre la propria impronta e garantire la sostenibilità.Sarà offerto un sostegno per mitigare i costi potenziali per l’industria spaziale, compresa la condivisione degli impianti di testing e l’aiuto per preparare la domanda di autorizzazione, in particolare per le start-up e le PMI. In aggiunta allo Space Act, Bruxelles ha presentato anche la sua view per l’economia spaziale europea, per affrontare l’evoluzione dell’economia spaziale globale e le sfide poste dalla concorrenza internazionale e dalle tensioni geopolitiche. Lo spazio, infatti, è un settore di mercato in forte crescita che contribuisce alla competitività dell’UE. Il settore comprende l’industria spaziale europea (fabbricazione e servizi), i servizi spaziali in numerosi settori di mercato, dal clima e dall’ambiente, dall’agricoltura all’energia, ai trasporti, alle assicurazioni e alle banche o alla sicurezza e alla difesa. LEGGI TUTTO

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    Banca Asti autorizzata da Bankitalia a utilizzo rating interni per misurazione requisito patrimoniale

    (Teleborsa) – Banca di Asti ha reso noto che Banca d’Italia ha autorizzato il Gruppo all’utilizzo del sistema interno di misurazione del rischio di credito A-IRB (esposizioni “al dettaglio” e “verso imprese”) a partire dalle segnalazioni di vigilanza del 30 giugno 2025. L’autorizzazione all’utilizzo del sistema A-IRB costituisce un significativo punto di arrivo di un lungo percorso, nel quale Banca di Asti – nell’ambito di un innovativo Progetto di Pool frutto della collaborazione con due altre banche del territorio e la società fornitrice di servizi informatici Cedacri – ha progressivamente migliorato i propri sistemi di misurazione e gestione dei rischi creditizi.Gli impatti positivi attesi sui coefficienti patrimoniali del Gruppo – a partire dalla segnalazione di vigilanza del 30 giugno 2025 – rafforzeranno ulteriormente la solidità del Gruppo.”Da oggi la nostra banca raggiunge una migliorata capacità in materia di presidio dei rischi creditizi e potrà anche beneficiare di un ulteriore miglioramento dei coefficienti patrimoniali obbligatori, conseguente all’adozione dei nuovi modelli di rating – ha commentato l’AD Carlo Demartini – Questo si traduce in una maggiore competitività e capacità di perseguire obiettivi di crescita sia per linee interne che per linee esterne. Un particolare ringraziamento va a tutti i collaboratori che si sono impegnati per questo importante traguardo”. LEGGI TUTTO

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    Ciurli (Enel): “L’IA è qui per restare e creare valore”

    (Teleborsa) – “Le trasformazioni tecnologiche, se accolte con prontezza e spirito costruttivo, sono uno straordinario strumento di evoluzione, nella vita quotidiana come nel business”, ha dichiarato Stefano Ciurli, Head of Global Services di Enel, partecipando al convegno “La Rivoluzione dell’IA: dalle parole ai fatti”, promosso da Technopolis Forum Lab.”Immersi come siamo in un periodo storico di vertiginosi cambiamenti, economici, geopolitici e ambientali, l’intelligenza artificiale, rivoluzione tra le rivoluzioni, è certamente qui per rimanere, e per offrire nuove opportunità a chi sa comprenderne la portata innovativa e metterla al servizio delle persone. Enel, forte di 250 applicativi AI già attivi e oltre 100 in sviluppo, ne ha fatto un concreto supporto migliorativo per tutti coloro che ogni giorno sono impegnati lungo la catena del valore dell’energia – dalla generazione alla distribuzione, dal mercato ai processi interni – , nella consapevolezza che governance e formazione sono gli elementi imprescindibili per cogliere la complessità di questo fenomeno dirompente e farne una nuova chiave di creazione di valore”, conclude Ciurli. LEGGI TUTTO