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    BCE, in rialzo i tassi dei titoli di Stato. Cosa attendersi dal meeting

    (Teleborsa) – Si muovono al rialzo i rendimenti dei titoli di Stato, in vista delle prossime mosse delle banche centrali, in materia di politica monetaria. A prendere le prime decisioni, del nuovo anno, è la BCE che si riunirà giovedì 25 gennaio. La settimana dopo toccherà alla Federal Reserve. Oggi, la Bank of Japan ha mantenuto i tassi fermi al -0,10%, lasciando invariato il meccanismo di controllo della curva dei rendimenti del JGB, il titolo decennale giapponese. Lo spread tra BTP e Bund si attesta a 160 punti, con il tasso del decennale italiano che aumenta di sei punti base al 3,91%. Sale anche il Bund tedesco che si attesta al 2,31% (+3 punti). In aumento il decennale spagnolo al 3,21% (+5 punti) e quello greco al 3,35% (+6 punti).Una BCE fermamente in attesa”Prevediamo che la Banca Centrale Europea manterrà invariati i tassi di riferimento nella riunione di gennaio e ribadirà il suo approccio dipendente dai dati – spiega Konstantin Veit, Portfolio Manager di PIMCO – aggiungendo che la riunione di marzo, con le nuove proiezioni macroeconomiche dello staff della BCE, fornirà probabilmente ulteriori indicazioni”. La crescita a breve termine – sottolinea l’esperto – dovrebbe essere più debole del previsto. Tuttavia, le previsioni sull’inflazione di dicembre si basavano sul percorso dei tassi di interesse indicato dai dati di mercato al 23 novembre 2023. Questi dati suggerivano una riduzione dei tassi di circa 75 punti base per il 2024. Da allora le condizioni finanziarie si sono notevolmente allentate e le proiezioni aggiornate saranno rese note in occasione della riunione di marzo. Le previsioni del mercato suggeriscono attualmente circa 140 punti base di tagli dei tassi per quest’anno, a partire da aprile, e un tasso terminale vicino al 2% nel 2025. A causa dell’incertezza sulle prospettive inflazionistiche, “dubitiamo che la BCE attuerà tagli dei tassi così presto – spiega Konstantin Veit -. È probabile che la BCE continui a monitorare attentamente l’inflazione senza dichiarare prematuramente il proprio successo”.”Nonostante i chiari segnali di indebolimento dell’area dell’euro e il ritorno dell’inflazione verso l’obiettivo, ci aspettiamo che la BCE mantenga i tassi invariati al prossimo meeting e che la prospettiva di tagli sia ancora lontana – afferma Katharine Neiss, chief European economist di PGIM Fixed Income -. Il nostro ragionamento deriva dai commenti della BCE, che suggeriscono che il Consiglio direttivo vorrebbe vedere un allentamento di una serie di fattori che influenzano la pressione inflazionistica interna sottostante. Ciò – aggiunge – include non solo l’inflazione core e dei servizi, ma anche i salari e i margini di profitto delle imprese. Dunque il secondo trimestre sarebbe il periodo più prossimo per i tagli. In parole povere, i responsabili della politica monetaria vorranno andare con i piedi di piombo ed essere sicuri che il genio dell’inflazione sia stato rimesso saldamente nella bottiglia. Oltre ad essere “dipendente dai dati”, la BCE ha dichiarato che gli aumenti dei tassi d’interesse nell’ultima parte del 2023 rappresentano un’assicurazione contro la possibilità di ulteriori shock dei prezzi dei generi alimentari e dell’energia e contro la prospettiva di un disancoraggio delle aspettative d’inflazione. Sebbene i prezzi dei generi alimentari e dell’energia siano recentemente diminuiti e le riserve di energia in Europa rimangano elevate – sottolinea Katharine Neiss – l’escalation delle tensioni in Medio Oriente suggerisce che potrebbe essere troppo presto per abbandonare questa assicurazione. La nostra ipotesi di base è quindi che la BCE tagli i tassi in estate, lasciando i tassi più vicini al 3% entro la fine dell’anno. Detto questo, il rapido deterioramento dell’attività alla fine dello scorso anno ha aumentato il rischio che la BCE possa avere adottato una politica eccessivamente restrittiva nel 2023. L’inflazione a breve termine ha registrato una chiara tendenza al ribasso sia per l’inflazione core che per quella dei servizi, ed è ora pari o inferiore al livello coerente con l’obiettivo del 2%. In un simile contesto, un’azione più tardiva anziché tempestiva aggraverebbe la pressione al ribasso sull’inflazione, rischiando di tornare al periodo pre-pandemico di inflazione cronica al di sotto dell’obiettivo nella zona. In questo caso, “potremmo vedere la BCE rimuovere l’assicurazione prima piuttosto che dopo, e tagliare i tassi in modo più aggressivo rispetto al nostro scenario di base”, conclude l’esperta. LEGGI TUTTO

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    USA, Fed Richmond: settore manifatturiero peggiora a gennaio

    (Teleborsa) – Peggiora a gennaio l’indice Fed di Richmond sullo stato del settore manifatturiero. L’indicatore che sintetizza lo stato dell’attività del distretto si porta a -15 punti dai -11 di dicembre, risultano peggiore delle aspettative (-7). Il dato, pubblicato dal Distretto Fed della capitale della Virginia, evidenzia invece un miglioramento della componente delle consegne che si porta a -15 punti dai -817 del mese precedente, mentre quella dei servizi si porta a +4 da 0 punti. LEGGI TUTTO

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    Giorgetti: “continuare politiche strutturali rispettando conti”

    (Teleborsa) – L’Italia deve continuare le sue politiche strutturali “nel rispetto dei conti pubblici e della sostenibilità del debito”. Lo ha detto il ministro dell’Economia e delle Finanze Giancarlo Giorgetti inaugurando l’anno accademico della Scuola di polizia economico-finanziaria della Guardia di Finanza a Ostia sottolineando che lo scenario economico attuale è “complesso e in continua evoluzione”, con le sfide geopolitiche che mettono a rischio la crescita economica.”Nell’attuale difficile contingenza resta cruciale continuare le politiche strutturali già avviate dal governo nei settori strategici della competitività dei settori economici, della transizione ecologica e digitale, della sanità e del welfare, nel pieno rispetto dei conti pubblici e della sostenibilità del debito”, ha affermato Giorgetti. Sul PNRR -“Sarà decisiva – ha proseguito – la massa senza precedenti di finanziamenti europei a disposizione dell’Italia”. È la “straordinaria occasione di un programma di portata e ambizioni senza precedenti che rappresenta un’opportunità senza precedenti per il rilancio degli investimenti pubblici e privati, per la realizzazione di fondamentali riforme strutturali nell’ambito di un disegno di revisione complessiva verso un’economia più sostenibile, innovativa e inclusiva”. Riforme strutturali che devono però “rispettare i conti e la sostenibilità del debito”.”Il nostro impegno – ha detto ancora – deve essere di parlare meno di target, milestone e rate in modo astratto, e di più di parlare di quello che tutti insieme stiamo realizzando grazie al piano anche per monitorare e correggere i problemi e le difficoltà che fatalmente emergono”. Il fatto stesso che si tratta di risorse a debito “innalza la responsabilità” affinché siano utilizzate bene, evitando che i risultati attesi siano “compromessi” da frodi e utilizzi non in linea con gli obiettivi. Queste responsabilità “chiamano in campo tutti: sindaci, presidenti di regione, ministri e ovviamente e direttamente anche la Guardia di Finanza quale polizia economico-finanziaria per prevenire e reprimere possibili illeciti utilizzi delle risorse del piano”. LEGGI TUTTO

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    Euro Zona, peggiora la fiducia dei consumatori a gennaio

    (Teleborsa) – Segnali di peggioramento per la fiducia dei consumatori europei a gennaio. La stima flash dell’ultimo sondaggio mensile, condotto dalla Direzione Generale degli Affari Economici e Finanziari della Comunità europea (DG ECFIN), evidenzia che il sentiment dei consumatori nell’eurozona è negativo e si porta a -16 punti rispetto ai -15 di dicembre 2023.Il dato è anche peggiore delle attese del mercato che erano per un livello a -14,3 punti. LEGGI TUTTO

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    ITA-Lufthansa, UE avvia indagine: può ridurre concorrenza su diverse rotte

    (Teleborsa) – La Commissione europea ha avviato un’indagine approfondita per valutare, a norma del regolamento UE sulle concentrazioni, il progetto di acquisizione del controllo comune di ITA Airways da parte di Deutsche Lufthansa e del ministero italiano dell’Economia e delle finanze (MEF). La Commissione ha espresso “riserve preliminari” in quanto ritiene che l’operazione possa ridurre la concorrenza sul mercato dei servizi di trasporto aereo di passeggeri su diverse rotte a corto e a lungo raggio da e verso l’Italia, si legge in una nota.Le rotte sono la lente della CommissioneIn particolare, la Commissione ha constatato che l’operazione può ridurre la concorrenza sulle rotte a corto raggio che collegano l’Italia con i paesi dell’Europa centrale (su alcune di queste rotte le due compagnie hanno concorrenza limitata da parte di altre compagnie aeree, soprattutto vettori low cost, come Ryanair, che in molti casi operano da aeroporti più difficilmente raggiungibili. Inoltre, per quanto riguarda le rotte a lungo raggio tra l’Italia e l’America settentrionale, la Commissione valuterà inoltre se, dopo la fusione, le attività di ITA, Lufthansa e dei partner della sua joint venture (United Airlines e Air Canada) debbano essere trattate come attività di un’unica entità.Viene anche segnalato che l’operazione potrebbe ridurre la concorrenza su alcune rotte a lungo raggio tra l’Italia e gli Stati Uniti, il Canada, il Giappone e l’India perché ITA, Lufthansa o i partner della joint venture di Lufthansa sono in stretta concorrenza tra loro con pratici voli diretti e siti aeroportuali di facile accesso e, presumibilmente, altre compagnie aeree potranno esercitare una limitata pressione concorrenziale con collegamenti attraenti.La possibile posizione dominante a LinateSecondo la Commissione, l’operazione potrebbe dar luogo a una posizione dominante di ITA nell’aeroporto di Milano Linate, o rafforzarla, rendendo più difficile per i concorrenti fornire servizi di trasporto aereo di passeggeri da e verso Milano Linate. Infine, la Commissione esaminerà inoltre le possibili ripercussioni negative su rotte per le quali altre compagnie aeree fanno affidamento sulla rete nazionale e a corto raggio di ITA per operare i propri voli, con un impatto possibile sui loro servizi verso destinazioni internazionali servite anche da Lufthansa.Le tempistiche dell’indagine L’operazione è stata notificata alla Commissione il 30 novembre 2023. L’8 gennaio 2024 Lufthansa ha presentato una serie di impegni per rispondere ad alcune delle riserve preliminari della Commissione. Tuttavia questi impegni “sono risultati insufficienti, sia per portata che efficacia, ad eliminare le riserve della Commissione, che non li ha quindi sottoposti a verifica con i partecipanti al mercato”, si legge nella nota.La Commissione dispone ora di 90 giorni lavorativi, quindi fino al 6 giugno 2024, per adottare una decisione. L’avvio di un’indagine approfondita non pregiudica l’esito del procedimento.Il commento di Vestager”Con l’avvio dell’indagine approfondita intendiamo valutare più nel dettaglio l’operazione e garantire che l’acquisizione di ITA non riduca la concorrenza nel settore del traffico a corto e a lungo raggio e non comporti un aumento dei prezzi, una minore disponibilità o una qualità inferiore dei servizi di trasporto aereo di passeggeri da e verso l’Italia”, ha commentato Margrethe Vestager, vicepresidente esecutiva della Commissione UE e responsabile per la Concorrenza. LEGGI TUTTO

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    Mercato immobiliare europeo, Scope: rischio sistemico rimane elevato

    (Teleborsa) – Fondamentali economici deboli, leva finanziaria elevata e tassi di interesse elevati hanno messo a dura prova l’accessibilità degli alloggi e hanno il “potenziale per scatenare un rischio sistemico” nel mercato immobiliare europeo. Lo afferma Scope Ratings in un report sul tema, evidenziando che le misure macroprudenziali possono aiutare ad attenuare i rischi, ma queste differiscono in tutta Europa. In particolare, la Germania potrebbe finalmente vedere misure basate sui mutuatari, ma queste dovranno essere attentamente calibrate per evitare di limitare ulteriormente l’offerta immobiliare.”Nonostante i progressi verso l’armonizzazione in tutta Europa, le differenze nei mercati ipotecari nazionali sono sorprendenti – ha affermato Mathias Pleissner, deputy head of covered bonds presso Scope – Abbiamo identificato i paesi che riteniamo abbiano una maggiore propensione al rischio sistemico derivante dalle caratteristiche dei mercati dei mutui residenziali. I fattori di rischio sistemico evidenziano debolezze intrinseche guidate dalla struttura del mercato ipotecario di un paese. Laddove il mercato ipotecario di un paese è esposto a un elevato indebitamento e leva finanziaria, nonché a una combinazione di erogazione di prestiti sensibili al tasso e crescita insostenibile dei prezzi delle case, questi potrebbero avere un effetto esagerato sulla società di quel paese”.Secondo Scope, sono Svezia, Paesi Bassi e Norvegia i paesi ad alto rischio. Svizzera e Austria sarebbero colpite meno a livello sistemico dalle turbolenze sui mutui poiché hanno bassi tassi di occupazione da parte dei proprietari e una leva debitoria inferiore alla media.”Oltre agli aumenti dei tassi, il rischio sistemico che colpisce le famiglie è determinato anche dall’andamento dei prezzi delle case. Le famiglie sono maggiormente esposte laddove i prezzi delle case sono sopravvalutati – ha spiegato Pleissner – Non esiste un modo semplice per valutare il grado di sopravvalutazione di un mercato, anche se per i paesi sviluppati la crescita a lungo termine dei prezzi immobiliari non dovrebbe superare in modo significativo la crescita economica”.Secondo questo parametro, la crescita dei prezzi delle case in Austria, Norvegia e Lussemburgo è stata pari a sette volte la crescita media annua del PIL reale per oltre un decennio. Per Svizzera e Portogallo il multiplo è cinque volte; per Francia e Svezia quattro volte. LEGGI TUTTO

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    EMA, via libera definitivo da Consiglio dell’UE a revisione sistema tariffario

    (Teleborsa) – Il Consiglio dell’UE ha adottato formalmente un regolamento volto a modernizzare e semplificare la struttura delle tariffe spettanti all’Agenzia europea per i medicinali (EMA). Le nuove norme garantiranno sia finanziamenti adeguati all’EMA sia sufficiente supporto alle autorità nazionali competenti per lo svolgimento dei loro compiti di valutazione scientifica, si legge in una nota.Il nuovo regolamento: prevede la transizione da un sistema di tariffe forfettario a uno basato sui costi; garantisce la sostenibilità della rete europea di regolamentazione costituita dall’EMA e dalle autorità nazionali competenti, fornendo una solida base finanziaria a sostegno delle loro operazioni; rende il sistema più flessibile e adattabile alle esigenze future, con disposizioni in materia di aggiornamento delle tariffe o di adattamento delle tariffe al mutare delle circostanze; semplifica la legislazione vigente e riunisce in un unico strumento giuridico il contenuto dei due regolamenti attualmente in vigore in materia di tariffe per le attività di farmacovigilanza e per le attività non connesse alla farmacovigilanza.”Negli ultimi anni l’Agenzia europea per i medicinali e le autorità nazionali competenti hanno lavorato intensamente e incessantemente per garantire vaccini e medicinali sicuri per tutti i cittadini dell’UE durante la pandemia di COVID-19 e nel periodo successivo – ha commentato Frank Vandenbroucke, vice primo ministro e ministro degli Affari sociali e della sanità pubblica del Belgio – Il nuovo regolamento e il nuovo sistema tariffario sosterranno ulteriormente le loro operazioni e i loro compiti”. LEGGI TUTTO

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    Ecobonus, ripartono gli incentivi per le auto nuove in attesa delle nuove regole

    (Teleborsa) – Da oggi è di nuovo possibile per le concessionarie effettuare prenotazioni per l’incentivo Ecobonus in base ai criteri fissati già nel passato e in attesa delle nuove modalità alle quali il ministero delle Imprese del Made in Italy sta lavorando. Da questa mattina è infatti possibile inserire sulla piattaforma Ecobonus le prenotazioni per i contributi per l’acquisto di veicoli non inquinanti di categoria M1 (autoveicoli), L1e – L7e (motocicli e ciclomotori) e N1 e N2 (veicoli commerciali).Il ministero delle Imprese e made in Italy ha comunque sottolineato che è a lavoro sulle modifiche del decreto vigente, al fine di migliorare l’incentivo, tenendo conto dell’andamento del mercato e delle esigenze dei consumatori. Lo stanziamento totale messo a disposizione per il 2024 è pari a euro 610 milioni, più i residui non spesi nel 2022 pari a circa 300-380 milioni. Il contributo viene riconosciuto come minor prezzo praticato dal concessionario in fattura al momento dell’acquisto. In base alle indicazioni fornite dal governo finora, con il nuovo pacchetto di incentivi allo studio del Ministero chi comprerà un’auto elettrica avrà un incentivo fino a 13.750 euro se ha un reddito familiare inferiore ai 30.000 euro e rottamerà una macchina tra Euro 0 e Euro 2. Per chi ha un reddito più alto il bonus sarà di 11.000 euro. Si attende però il dpcm che dovrebbe arrivare nelle prossime settimane tra gennaio e febbraio. Per questo nel frattempo saranno in vigore i “vecchi” incentivi. Le principali novità previste sono il potenziamento significativo del livello degli incentivi, soprattutto per l’elettrico, la differenziazione dei contributi a seconda della classe di euro della vettura rottamata: il contributo è maggiore se si rottama un’auto fra Euro 0 e Euro 2, la reintroduzione della maggiorazione del contributo per le famiglie con Isee basso (in vigore solo nel 2022), l’introduzione degli incentivi alle persone giuridiche, a eccezione dei concessionari auto (prima il contributo era previsto solo per le imprese di car sharing ed era dimezzato per le imprese di autonoleggio), il raddoppio del contributo previsto per i taxi e Ncc dal Decreto Asset. Chi non ha un’auto da rottamare avrà un contributo di 6.000 euro che sale a 7.500 con Isee sotto i 30.000 euro. Chi rottama un Euro 3 avrà sulla base del reddito fino a 12.500 euro di sconto. Lo stesso meccanismo vale per le ibride plug-in, mentre per le auto termiche (fascia emissioni 61-135 grammi) l’incentivo sarà tra 1.500 e 3.000 euro e scatterà solo se si rottama (non ci saranno incrementi sulla base del reddito).(Foto: @pixel7propix on Unsplash) LEGGI TUTTO