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    USA, S&P Case-Shiller: prezzi immobili in aumento a novembre

    (Teleborsa) – In crescita i prezzi delle case negli Stati Uniti a novembre 2023. Secondo quanto rilevato da Standard & Poor’s, l’indice S&P Case-Shiller, che misura l’andamento dei prezzi nelle principali venti aree metropolitane degli Stati Uniti, ha evidenziato un incremento su base annua del 5,4% rispetto al +4,9% del mese precedente e rispetto al +5,8% del consensus.Su base mensile si registra un aumento dello 0,1%, dopo il +0,6% del mese precedente.L’indice destagionalizzato ha riportato una flessione dello 0,2% su base mensile, dopo il +0,1% di ottobre. LEGGI TUTTO

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    Borghi digitali, Open Fiber: al via ad Agira il “Piano Italia a 1 Giga”

    (Teleborsa) – Prende il via ad Agira il “Piano Italia a 1 Giga” finanziato con i fondi del PNRR. L’intervento di Open Fiber nel borgo in provincia di Enna prevede il cablaggio in modalità FTTH (Fiber To The Home, la fibra ottica fino a casa) e FWA (Fixed Wireless Access) di 1.813 civici distribuiti sul territorio che corrispondono a circa 2.200 unità immobiliari (abitazioni, attività commerciali e imprese). L’intervento, in particolare, si concentrerà nei quartieri Santa Margherita, Santa Maria, Santissimo Salvatore, nelle contrade Urselluzzo e Sant’Anna, e interesserà anche le vie Marconi, Santa Chiara, Nocera, Lunga, Collegio-Calvario e le strade limitrofe. La connettività in fibra ottica realizzata da Open Fiber può raggiungere la velocità di 10 Gigabit al secondo. L’intervento su Agira prevede il riuso di infrastrutture già esistenti e – fa sapere Open Fiber in una nota – limiterà al minimo l’impatto e gli eventuali disagi per la comunità. Come nei cantieri aperti da Open Fiber in tutta Italia, gli scavi saranno effettuati privilegiando metodologie innovative e a basso impatto ambientale. Le potenzialità della tecnologia FTTH sono inoltre di fondamentale importanza anche in termini di ecosostenibilità. I cavi in fibra ottica, infatti, consumano meno energia riducendo l’emissione di anidride carbonica e calore in atmosfera.”Grazie al progetto di Open Fiber, il nostro Comune è stato inserito all’interno di un grande piano nazionale di investimento che consentirà alla comunità di avere un’infrastruttura di telecomunicazioni che potenzierà la connettività alla pari dei grandi centri urbani – dice la sindaca di Agira Maria Greco –. La fibra ottica, oltre a ridurre il divario digitale dei territori, porterà benefici alla vita quotidiana delle famiglie, dei professionisti e delle imprese che fanno un utilizzo intensivo dei collegamenti digitali”.”L’obiettivo di Open Fiber è realizzare un’infrastruttura a banda ultra larga di ultima generazione che garantisce performance elevate in termini di velocità, latenza ed affidabilità – spiega Giuseppe D’Itria, field manager dell’azienda guidata dall’amministratore delegato Giuseppe Gola –. Un traguardo di innovazione che stiamo raggiungendo per accelerare il processo di infrastrutturazione e garantire in tempi rapidi una rete ultraveloce a tutti i cittadini, i professionisti e le attività produttive di Agira”. Open Fiber ha già realizzato ad Agira l’infrastruttura di telecomunicazioni a banda ultra larga finanziata con fondi regionali e statali nell’ambito del Piano Banda Ultra Larga (BUL), che oggi rendono il borgo dell’Ennese digitalmente avanzato e connesso. Diversi edifici pubblici, tra i quali la palestra comunale di contrada Urselluzzo e il centro veterinario, sono raggiunti dalla rete FTTH. Il “Piano Italia a 1 Giga” rientra nei piani di intervento pubblico della Strategia italiana per la Banda Ultra Larga, finanziato e promosso dal Dipartimento per la trasformazione digitale della Presidenza del Consiglio grazie ai fondi del PNRR, e attuato da Infratel Italia. Open Fiber si è aggiudicata complessivamente 8 lotti in gara, per un totale di 3.881 comuni in 9 regioni: Puglia, Campania, Emilia-Romagna, Friuli-Venezia Giulia, Lazio, Lombardia, Sicilia, Toscana e Veneto. LEGGI TUTTO

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    ITA airways ripristina voli su Tel Aviv dal 1° marzo

    (Teleborsa) – Dal prossimo 1° marzo ITA Airways riavvierà i voli per Tel Aviv, interrotti con l’inizio delle ostilità fra Israele ed Hamas. La decisione segue l’analoga ripresa annunciata da altre compagnie aeree.Saranno ripristinati gradualmente i collegamenti tra Roma Fiumicino e Tel Aviv Ben Gurion, inizialmente, con 3 frequenze settimanali (martedì, giovedì, domenica), che verranno incrementate nel corso della Summer 2024, compatibilmente con l’evoluzione dello scenario geopolitico.Gli aerei ITA, in partenza da Fiumicino alle ore 10, arriveranno all’aeroporto Ben Gurion alle 14:20 (ora locale); il ritorno da tel Aviv è programmato per le ore 15:20 (ora locale) con arrivo a Fiumicino alle ore 18:05. A partire dal 31 marzo e per il resto della stagione Summer 24, invece, la programmazione sarà la seguente: partenza da Roma Fiumicino alle ore 9:10 e arrivo all’aeroporto di Tel Aviv Ben Gurion alle 13:30 (ora locale); partenza da Tel Aviv Ben Gurion alle 14:30 (ora locale) con arrivo a Roma Fiumicino alle 17:15.La ripresa dei voli fra Roma e Tel Aviv, possibile anche grazie alla collaborazione con le autorità italiane e israeliane, ha una valenza strategica per ITA Airways e assume particolare importanza per il Sistema Paese rafforzando le relazioni commerciali, sociali e culturali che legano i due mercati. LEGGI TUTTO

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    UE autorizza acquisizione di PLG da parte di Oakley e 21 Invest

    (Teleborsa) – La Commissione europea ha approvato, ai sensi del regolamento europeo sulle concentrazioni, l’acquisizione del controllo congiunto di PLG Capital, con sede in Francia, da parte di Oakley Capital, con sede nel Regno Unito, e 21 Invest Group, con sede in Italia. L’operazione riguarda principalmente la fornitura di servizi di outsourcing ad aziende farmaceutiche.La Commissione ha concluso che la concentrazione proposta non solleverebbe problemi sotto il profilo della concorrenza, data la posizione di mercato limitata derivante dall’operazione proposta. L’operazione notificata è stata esaminata secondo la procedura semplificata di controllo delle concentrazioni. LEGGI TUTTO

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    Mercitalia Logistics, De Filippis: “Polo logistica punta a diventare player in Italia ed Europa”

    (Teleborsa) – Sinergie con operatori e partner, integrazione mare-gomma-ferro e il piano d’impresa decennale sostenuto da tre miliardi di investimenti per il trasporto merci. Questi i temi discussi da Sabrina De Filippis, AD di Mercitalia Logistics, durante l’intervista nella trasmissione Contianer di Radio 24. Nell’ambito dell’approfondimento settimanale dedicato ai trasporti e alla logistica, l’AD della capofila del Polo Logistica del Gruppo FS, ha ribadito l’obiettivo di “diventare un player della logistica non solo in Italia, ma anche in Europa”. Con il piano industriale 2022-2031 il Gruppo – riporta FS News, il portale di informazione del Gruppo FS – vuole raddoppiare la quota di traffico merci su rotaie rispetto al 2019, migliorare i terminal esistenti, crearne di nuovi e lavorare in un’ottica di sistema sull’intera supply chain per rendere più competitivo questo settore e raggiungere i target europei. Uno degli asset strategici di questo progetto è la digitalizzazione della filiera, pertanto, il Polo Logistica, guidato da Mercitalia Logistics, si sta concentrando su partnership strategiche per espandere la propria presenza internazionale.Recentemente, il Gruppo ha fatto un passo significativo nel mercato europeo con l’acquisizione dell’impresa di trasporto merci Exploris, diventando così il secondo operatore del trasporto merci su rotaia in Germania. Questo nuovo sviluppo ha esteso la presenza del polo logistica in 11 paesi, influenzando notevolmente i flussi di traffico e l’import-export italiani.”Come Polo Logistica lavoriamo per avere un ruolo principale in una vera e propria rivoluzione condivisa che darà sicuramente un contributo fondamentale al rilancio del traffico merci in Italia. Deve essere prevalentemente un rilancio competitivo, ma anche e soprattutto sostenibile. È importante che Mercitalia Logistics svolga un ruolo più centrale come operatore di sistema e quindi diventare un player europeo della logistica integrata”, commenta De Filippis.Il contesto europeo aggiunge ulteriore slancio a questa visione, con l’accordo politico raggiunto tra Consiglio e Parlamento europeo sul nuovo regolamento TEN-T. Questo nuovo orientamento mira a costruire, tra il 2030 e il 2051, una rete di trasporto ferroviario, stradale e via acqua affidabile e di alta qualità, promuovendo connessioni sostenibili in tutta Europa. Il Gruppo FS vuole ridefinire il futuro del trasporto merci, con un impegno verso l’innovazione, la sostenibilità e la creazione di una rete logistica integrata a livello europeo. Difatti, l’azienda sta attivamente ampliando il suo network e stringendo collaborazioni strategiche per integrare trasporto su rotaia, su strada e via mare.”È fondamentale – sottolinea De Filippis – realizzare delle partnership e che ogni operatore svolga appieno quello che è il proprio ruolo. È fondamentale, inoltre, che ci sia un operatore in grado di integrare ferro, gomma e mare. Proprio per questo stiamo lavorando tantissimo affinché Mercitalia Logistics diventi un operatore di sistema e che sia la ferrovia a guidare la logistica del Paese. Noi stiamo ampliando il nostro network e stiamo attivando queste nuove sinergie. Abbiamo anche un piano investimenti molto importante di circa 3 miliardi, dedicati al rinnovo della flotta, perché dobbiamo essere pronti nel momento in cui il gestore dell’infrastruttura rilascerà le grandi opere del PNRR, al potenziamento dei terminal esistenti, alla creazione di nuovi terminali e alla digitalizzazione”. LEGGI TUTTO

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    Scuola, Maeci: firmato decreto per terzo indirizzo studi IIS Galilei Addis Abeba (Etiopia)

    (Teleborsa) – Il decreto del 13 dicembre 2023, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale del 23 gennaio 2024, fortemente voluto anche dal Dirigente scolastico Venturella e da tutto il collegio docenti della scuola italiana estero potenzierà l’offerta formativa con l’introduzione dall’as 2024/2025 dell’indirizzo di istruzione tecnica, settore tecnologico: “Informatica e telecomunicazioni”. La delegazione Anief con il coordinatore Fina aveva manifestato all’ambasciata la necessità di realizzare il progetto formativo pensato già nella primavera scorsa e recentemente anche il presente Anief Marcello Pacifico aveva chiesto un intervento diretto del ministro Valditara, dei sottosegretari Frassinetti e Tripodi.L’obiettivo del giovane sindacato, proprio mentre si svolge il summit con l’unione africana a Roma all’indomani dell’approvazione definitiva del piano Mattei, è di potenziare il sistema di formazione e cultura italiana nel mondo a partire proprio dalle scuole.Il presidente Pacifico per l’occasione d’accordo con il dirigente scolastico dell’ISS Galilei ha lanciato una raccolta di libri in lingua italiana da spedire in donazione alla biblioteca della scuola Galilei al fine di promuovere e rendere accessibile la lettura in lingua italiana di opere nella capitale etiope. I libri possono essere spediti alla sede Anief di Roma entro il 31 marzo 2024, via Aurelia 39886, 00165 con oggetto “Raccolta Anief per Donazione libri biblioteca Addis Abeba”, affinché in unica spedizione possano essere inviati in Etiopia.L’iniziativa è stata assunta all’interno di quella più generale per la promozione della lingua e cultura italiana in Africa che ha visto il presidente Pacifico impegnato nei mesi scorsi in continente. Nei prossimi giorni, su delibera del Consiglio nazionale di Anief, infatti, sarà aperto un conto corrente dedicato per raccogliere finanziamenti per la costruzione di un dormitorio, per la costruzione di una scuola cattolica nella diocesi di Moshi in Tanzania, dopo i colloqui con il vescovo Minde del novembre scorso.“Nei prossimi mesi – conclude il coordinatore Anief Salvatore Fina – si svolgeranno nuove assemblee sindacali di Anief rivolte al personale all’estero dopo il recente successo del seminario informativo sulle nuove procedure di selezione organizzato con Eurosofia”. LEGGI TUTTO

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    Ex Ilva, oltre 6mila in corteo: “Mittal via da Taranto”

    (Teleborsa) – “Morselli e Mittal via da Taranto”. Operai, sindacati e imprenditori – oltre seimila, secondo le organizzazioni sindacali – hanno sfilato in migliaia, attorno al perimetro dello stabilimento ex Ilva di Taranto per chiedere al governo di estromettere la multinazionale dalla compagine societaria di Acciaierie d’Italia e assumere il controllo dello stabilimento. ArcelorMittal detiene il 62% delle quote, mentre lnvitalia è in minoranza con il 38%. Tra i soci non c’è accordo sulla ricapitalizzazione e l’acquisto degli asset e diventa sempre più probabile il ricorso all’amministrazione straordinaria. La mobilitazione è stata organizzata dalle sigle metalmeccaniche, che denunciano il progressivo spegnimento degli impianti. Secondo le organizzazioni sindacali c’è “il rischio molto concreto di chiusura dello stabilimento” per una “volontà ben precisa dell’amministratore delegato (Lucia Morselli, ndr), espressione di fatto di ArcelorMittal”. Per questo chiedono, nell’iter di conversione dell’ultimo decreto che riguarda l’ex Ilva, di “trovare le opportune garanzie a tutela dei lavoratori e dei crediti delle imprese” e per la “salvaguardia ambientale, occupazionale e industriale”. Il governo, sostengono le sigle metalmeccaniche, deve innanzitutto “cacciare la multinazionale responsabile di un disastro sociale ed economico”. Da giorni Fim, Fiom, Uilm e Usb denunciano il progressivo spegnimento degli altoforni (attualmente è in funzione solo il numero 4), tanto che i commissari hanno chiesto ad AdI notizie urgenti sullo stato degli impianti e annunciato di voler fare un’ispezione in fabbrica. All’iniziativa hanno aderito anche l’Ugl Metalmeccanici e le associazioni datoriali Aigi, Casartigiani e Confapi Industria. I manifestanti sono partiti dalla portineria imprese del siderurgico per toccare prima la portineria dei tubifici, poi la portineria C, dove si sono uniti i lavoratori dell’indotto, tra i quali i trasportatori di Casartigiani con i loro tir, per andare successivamente sulla statale Appia verso la direzione di stabilimento. In testa al lungo serpentone c’erano gli operai di Acciaierie d’Italia, di Ilva in As e dell’indotto e i delegati sindacali che hanno mostrato bandiere e striscioni, acceso fumogeni e scandito slogan. A manifestare c’erano anche gli imprenditori dell’indotto, che lamentano il mancato pagamento delle fatture scadute e temono di perdere crediti per oltre 130 milioni di euro, così come accadde nel 2015 quando l’Ilva fu commissariata. Il governo sta valutando una serie di provvedimenti a tutela delle imprese, ma secondo Aigi le misure di prededucibilità preannunciate “non sono attuabili essendo AdI una società priva di asset”. Entro il primo febbraio è attesa una risposta alla lettera che Invitalia ha indirizzato, il 17 gennaio, ad Acciaierie d’Italia holding e Acciaierie d’Italia, che a sua volta aveva presentato istanza alla Camera di commercio di Milano per la composizione negoziata, chiedendo la verifica dei presupposti per avviare le procedure che portano all’amministrazione straordinaria. Se non dovesse arrivare, il governo potrà comunque agire. Nel frattempo si susseguono le interlocuzioni per trovare nuovi soci privati. Ma prima c’è da chiudere, possibilmente senza contenziosi, la partita con ArcelorMittal. LEGGI TUTTO

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    Antitrust: Roma valuti la possibilità di aprire alla concorrenza il trasporto pubblico locale

    (Teleborsa) – Secondo l’Antitrust Roma Capitale dovrebbe valutare la possibilità “di una iniziale e quantomeno graduale apertura alla concorrenza del mercato del trasporto pubblico locale non periferico”. In un parere sull’affidamento in house del servizio di trasporto pubblico locale non periferico per le annualità dal 2024 al 2027 deliberato dall’Assemblea capitolina, l’autorità ha anche avanzato “una soluzione”, cioè “attraverso una divisione in lotti opportunamente individuati e costituiti da sub-aree del territorio cittadino, nell’ambito di un piano programmatico che ne preveda la progressiva messa a gara”. “Il servizio di trasporto pubblico locale nella città di Roma Capitale – si legge nel documento dell’Antitrust – potrebbe infatti ben essere diviso in lotti, adeguatamente dimensionati, da un lato, per favorire la massima partecipazione, dall’altro, per minimizzare le esigenze di coordinamento tra operatori. A tale riguardo, vi sono diverse esperienze in altre capitali europee, con esempi virtuosi di lottizzazione anche estrema dei servizi da porre a gara”. “Non sembrano peraltro sussistere evidenze conclusive sull’esistenza di economie di scala nel servizio di trasporto pubblico su gomma, tali da rendere meno efficiente l’eventuale suddivisione e messa a gara del servizio in lotti – ha fatto notare l’Autorità –. Anzi, propendono a favore di tale soluzione non solo le efficienze immediate derivabili dalla concorrenza ‘per il mercato’, ma anche i benefici ottenibili dalla concorrenza “per confronto”, anche detta yardstick competition, che possono svilupparsi nel tempo mediante la coesistenza di più operatori dello stesso servizio attivi in aree limitrofe”. LEGGI TUTTO