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    USA, ISM non manifatturiero novembre scende a 52,1 punti

    (Teleborsa) – L’andamento del settore terziario americano risulta inferiore alle attese a novembre 2024, pur confermandosi in fase di espansione. Secondo il sondaggio condotto dall’Institute for Supply Management fra i direttori acquisti delle aziende dei servizi, l’ISM non manifatturiero a novembre si è portato a 52,1 punti, dai 56 punti del mese precedente, risultando inferiore alle attese del mercato (55,5 punti).Va ricordato che un indice inferiore a 50 denota una fase di contrazione degli affari ed una prevalenza di pessimismo fra i direttori acquisti delle aziende.Guardando alle singole componenti, quella sull’attività aziendale cala a 53,7 punti da 57,2, mentre quella sugli ordini scivola a 53,7 punti da 57,4. Quella dell’occupazione cala a 51,5 punti da 53. Aumenta, invece, la componente sui prezzi a 58,2 punti da 58,1. LEGGI TUTTO

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    USA, PMI servizi novembre rivisto al ribasso a 56,1 punti

    (Teleborsa) – Si espande il settore dei servizi negli Stati Uniti. L’indice PMI dei servizi definitivo, elaborato da S&P Global, si è portato a 56,1 punti nel mese di novembre 2024 dai 55 del mese precedente, e risulta inferiore alla stima preliminare (57).L’indice, che rappresenta un sondaggio sui direttori acquisto delle aziende attive nel settore terziario, resta al di sopra la soglia dei 50 punti, che fa da spartiacque con tra espansione e contrazione. Migliora anche l’indice composito, che tiene conto anche della variazione del PMI manifatturiero, e si attesta a 54,9 punti, contro i 54,1 punti di ottobre, al di sotto dei 55,3 punti della prima lettura.”Il miglioramento della produzione nel settore dei servizi ha compensato un ulteriore calo nel settore manifatturiero durante novembre, contribuendo a spingere il ritmo complessivo di crescita dell’attività aziendale al più rapido da oltre due anni e mezzo – ha detto Chris Williamson, Chief Business Economist presso S&P Global Market Intelligence – I dati del sondaggio recente sono coerenti con un PIL in crescita a un tasso annualizzato del 2,6% nel quarto trimestre, supponendo che si verifichi un’espansione altrettanto robusta a dicembre”. (Foto: Nik Shuliahin on Unsplash ) LEGGI TUTTO

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    Enel Energia, arriva a dicembre “Bonus+ Per Te” per i clienti più vulnerabili

    (Teleborsa) – Arriva a dicembre “Bonus+ Per Te”, un sostegno concreto per i clienti di Enel Energia, ai quali verrà riconosciuto un contributo straordinario pari al 20% del valore del bonus sociale per disagio economico percepito per il 2024 nelle bollette di Enel Energia. Il “Bonus+ Per Te” – spiega Enel in una nota – è dedicato ai clienti Enel Energia titolari di un solo contratto (luce, gas o entrambi), con un esborso per la spesa energetica negli ultimi 12 mesi, che siano over 75 o appartenenti a famiglie con più di quattro persone e attualmente beneficiari del bonus sociale per disagio economico erogato da Enel Energia secondo i requisiti previsti per il 2024 dal Governo e da Arera. Il “Bonus+ Per Te” sarà riconosciuto per una sola volta e nella prima bolletta utile. LEGGI TUTTO

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    Rapporto Fondazione Aletheia: “L’inattività fisica costa 1 miliardo all’anno per l’Italia”

    (Teleborsa) – L’inattività fisica costa 1 miliardo all’anno per l’Italia e a livello globale potrebbe generare entro il 2030 circa 500 milioni di nuovi casi di malattie non trasmissibili prevenibili, con costi di trattamento a livello globale che potrebbero superare i 300 miliardi di euro. È quanto emerge dal rapporto presentato oggi al Senato dalla Fondazione Aletheia – primo think tank scientifico italiano dedicato all’educazione alimentare – dal titolo “Cibo e Sport: buona alimentazione e attività fisica, un connubio perfetto per la salute”.L’analisi della Fondazione Aletheia pone l’attenzione su una serie di malattie croniche non trasmissibili, prevenibili attraverso una corretta alimentazione e un’attività fisica regolare. L’inattività fisica continua a rappresentare, infatti, una delle principali sfide per la salute pubblica, con impatti diretti non solo sul benessere individuale, ma anche sui sistemi sanitari globali. Alla presenza del Ministro della Salute Orazio Schillaci e del Ministro per lo Sport e giovani Andrea Abodi, la Fondazione – guidata dal Presidente Stefano Lucchini e dal Direttore Riccardo Fargione – ha illustrato in anteprima i risultati di una ricerca coordinata dal comitato scientifico della Fondazione – presieduto dal professor Antonio Gasbarrini. Lo studio è stato realizzato con il patrocinio del Senato della Repubblica, del Ministero della Salute e dal Ministero per lo Sport e i giovani.L’impatto economico delle abitudini alimentari e sportive in Italia e nel mondoSecondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), l’inattività fisica è un fenomeno in aumento a livello globale, con la percentuale di persone inattive salita dal 26% nel 2010 al 31% nel 2020. Se la tendenza non si invertirà, si stima una ulteriore crescita entro il 2030 con un’incidenza della popolazione inattiva che potrebbe toccare il 35% della popolazione mondiale. Chi non pratica attività fisica regolare presenta un rischio maggiore compreso tra il 20% e il 30% di sviluppare patologie croniche, con un impatto diretto sui sistemi sanitari. L’inattività fisica potrebbe generare nel decennio 2020-2030 circa 500 milioni di nuovi casi di malattie non trasmissibili prevenibili, con costi di trattamento a livello globale pari a 300 miliardi di euro. Per l’Italia l’inattività fisica costa 1 miliardo all’anno per la cura di malattie non trasmissibili e per la salute mentale, con la Penisola che si colloca al secondo posto in Ue per costi derivanti l’inattività fisica subito dopo la Germania (2,8 miliardi di euro) e prima di Francia (932 milioni) e Spagna (446 milioni). Si tratta di un costo per ogni cittadino italiano di 17 euro l’anno imputabile solo alla mancanza di attività fisica adeguata e regolare. Peggio solo la Germania con 34 euro pro-capite/anno ed il Portogallo con 22 euro pro-capite/anno. In Italia, il Rapporto Annuale Istat 2024 evidenzia un miglioramento nella pratica dell’attività fisica. Negli ultimi vent’anni, la percentuale di adulti inattivi è scesa dal 39,5% al 31,5%, con aumenti significativi nella pratica sportiva tra giovani e anziani. La fascia 16-24 anni ha registrato un incremento, passando dal 54,2% del 2003 al 57,7% del 2023, mentre tra gli over 65 si è assistito a una crescita che ha visto raddoppiare i praticanti, dal 6,7% al 16,4%. Le abitudini alimentari e sportive hanno un notevole peso anche dal punto di vista economico poiché agendo su queste leve in un’ottica di prevenzione è possibile ridurre i costi del servizio sanitario nazionale dovuti a patologie riconducibili una cattiva alimentazione e sedentarietà.Abitudini sportive degli italiani: frequenza, motivazioni e preferenzeSecondo il Rapporto della Fondazione Aletheia, gli italiani dedicano in media dalle 3 alle 4 volte a settimana all’attività fisica, con il 47,2% che pratica sport almeno una volta ogni sette giorni. Le sessioni durano in media 64 minuti, un tempo in linea con le raccomandazioni minime per ottenere benefici per la salute. Le differenze tra genere ed età sono lievi: gli uomini praticano sport per circa 68 minuti a sessione, le donne per 60, mentre i giovani tra i 18 e i 24 anni raggiungono i 69 minuti. Tra le attività più diffuse spiccano la camminata veloce (36,6%), la ginnastica generica (23%) e il fitness, incluso spinning e palestra (20,4%). Anche il ciclismo (14%) e il nuoto (9,2%) sono diffusi. Per il 63,5% degli intervistati, lo sport è sinonimo di salute fisica, seguito da relax (38,1%) ed equilibrio mentale (28,9%). I giovani (18-24 anni) sono motivati dal divertimento e dalla competizione, mentre gli over 55 lo praticano per seguire raccomandazioni mediche. Il 47,5% preferisce allenarsi all’aperto, il 31,3% in palestra e il 23,4% in casa. Preoccupante è inoltre il trend crescente di bambini ed adolescenti che passano sempre piu` tempo davanti smartphone, pc, tablet e tv riducendo sempre di piu` l’attivita` fisica e sportiva. Infatti per quanto riguarda la sedentarietà i dati rilevano una preoccupante situazione per i piu` giovani contro un lieve miglioramento sulla popolazione in generale. Relativamente all’utilizzo quotidiano del cellulare nella fascia dei piu` giovani tra i 6 e i 10 anni si rileva un forte incremento con un’incidenza triplicata che passa dal 10,8% nel 2013 al 33,4% nel 2023.Differenze nell’alimentazione e consumo di integratori: giovani vs over 65L’indagine evidenzia tuttavia differenze marcate nelle scelte alimentari. I giovani consumano più snack, piatti pronti e bevande energetiche (fino a 2,5 volte a settimana), mentre gli over 65 limitano tali prodotti fino a 6 volte in meno. Tuttavia, nessuna fascia d’età raggiunge pienamente le raccomandazioni di consumo giornaliero di frutta e verdura, con solo l’8,5% degli intervistati che dichiara di consumarne le cinque porzioni consigliate. Il consumo di integratori alimentari è diffuso, con il 43% degli intervistati che ha utilizzato integratori vitaminici negli ultimi sei mesi e il 30% che ha scelto sali minerali o altri integratori. I giovani (25-34 anni) sono i principali consumatori di integratori vitaminici (59%) e proteici (30%), rispetto al 29% e al 13% degli over 65. Interessante, inoltre, l’approccio agli integratori naturali, con i più anziani che li prediligono (80%) rispetto a quelli sintetici (5%). Situazione diversa invece per i più giovani che mostrano un’apertura maggiore verso gli integratori di sintesi (23%).Gli ostacoli alla pratica sportivaTra le principali barriere all’attività fisica si segnalano la mancanza di tempo (46,2%), problemi di salute o età (34,1%) e pigrizia (31,5%). Per i giovani, la difficoltà a bilanciare studio e lavoro rappresenta un fattore critico, mentre nelle fasce più anziane incidono le condizioni fisiche e l’età.(Foto: kinkate) LEGGI TUTTO

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    UE autorizza acquisto di Nordic Paper da parte di Strategic Value Partners

    (Teleborsa) – La Commissione europea ha approvato, ai sensi del Regolamento sulle concentrazioni dell’UE, l’acquisizione del controllo esclusivo della svedese Nordic Paper Holding da parte della statunitense Strategic Value Partners. La transazione riguarda principalmente la vendita di carta speciale, in particolare carta kraft e carta antigrasso.La Commissione ha concluso che la transazione notificata non solleverebbe preoccupazioni in materia di concorrenza, data la limitata posizione di mercato combinata delle società derivante dalla transazione proposta. La transazione notificata è stata esaminata ai sensi della procedura di revisione semplificata delle concentrazioni.(Foto: © andreykuzmin / 123RF) LEGGI TUTTO

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    Enac, Di Palma: “Avviato percorso verso realizzazione spazioporto di Grottaglie e volo suborbitale”

    (Teleborsa) – “Ringrazio il Presidente Alberto Luigi Gusmeroli, per averci dato la possibilità di intervenire in questa audizione per presentare il ruolo e le attività dell’Enac nel settore del Trasporto Spaziale Commerciale e promuovere l’inserimento di alcune misure sul volo suborbitale nel disegno di legge in materia di economia dello spazio che riconoscano all’Enac il ruolo di regolatore di questo particolare settore”. È quanto ha affermato il presidente dell’Enac, Pierluigi Di Palma, accompagnato dal direttore Innovazione Tecnologica Giovanni Di Antonio, in audizione alla Commissione Attività produttive, commercio e turismo della Camera dei deputati, nell’ambito dell’esame del disegno di legge recante Disposizioni in materia di economia dello spazio.”Il nostro percorso verso la realizzazione dello spazioporto di Grottaglie e il volo suborbitale – ha proseguito Di Palma – è già iniziato, con l’adozione di alcuni regolamenti basati sulla normativa USA che, grazie alla sua flessibilità, ha consentito il rapido sviluppo di realtà come quella di Elon Musk. Un percorso condiviso la scorsa settimana dal presidente del Consiglio Giorgia Meloni che ha inserito la realizzazione dello spazioporto di Grottaglie tra gli investimenti strategici previsti nell’accordo per lo sviluppo e la coesione tra Governo e Regione Puglia, in grado di mettere il nostro Paese al centro della grande sfida rappresentata dallo spazio, uno dei domini geopolitici del futuro. Enac presenterà la prossima settimana a Washington, in occasione dello Space Day, l’accordo con Virgin Galactic per lo studio di fattibilità dei voli suborbitali in Italia. Questa collaborazione rappresenta un passo decisivo verso l’operatività dello spazioporto, aprendo opportunità significative non solo per il settore civile, ma anche per quello militare, data la natura duale del progetto. È pertanto importante – ha concluso Di Palma – creare una solida sinergia istituzionale, accompagnata da uno sviluppo normativo efficace, per garantire che l’Italia diventi una destinazione preferenziale rispetto ad altri Paesi in questo settore”. LEGGI TUTTO

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    UE, la proposta di Panetta: “Un patto europeo per la produttività”

    (Teleborsa) – Per affrontare le sfide attuali – la doppia transizione digitale e climatica, il deterioramento dello scenario geopolitico, le pressioni demografiche e migratorie, la frammentazione del commercio globale – è necessario “costruire un’economia capace di crescere, innovare e generare benessere diffuso. Nessuno Stato membro può riuscirci da solo”. Questo l’appello lanciato dal governatore della Banca d’Italia Fabio Panetta nel suo intervento al XX Foro di dialogo Spagna-Italia a Barcellona. Obiettivo prioritario è, per Panetta, “collocare l’innovazione al centro delle politiche economiche come motore della produttività e della crescita, mobilitando a tal fine risorse pubbliche e private”. “È essenziale – ha spiegato Panetta – un’azione coordinata a livello europeo: un productivity compact che mobiliti investimenti pubblici e privati in beni comuni strategici. Questa iniziativa non è solo una risposta alla necessità di colmare i nostri ritardi, ma una prospettiva per il futuro. Significa rafforzare la sovranità tecnologica, creare posti di lavoro, migliorare la qualità della vita dei cittadini e proteggere valori fondamentali come la libertà e il pluralismo. Per raggiungere questi obiettivi è cruciale introdurre un titolo europeo privo di rischio, completare l’Unione bancaria, sviluppare un mercato europeo dei capitali in grado di finanziare progetti innovativi ad alto rischio. Dobbiamo anche creare un ambiente economico che incentivi l’imprenditorialità e l’innovazione, superando le rigidità normative e amministrative che frenano il nostro potenziale di sviluppo”.Productivity compact – La proposta di Panetta è quella di “creare una capacità di bilancio comune per finanziare beni pubblici” . “È importante essere chiari: questa proposta – ha spiegato il governatore – non implica la creazione di una fiscal union né richiede un ministro delle finanze europeo o meccanismi di trasferimenti sistematici tra paesi. Si tratta invece di istituire un programma di spesa comune per finanziare investimenti indispensabili per tutti i cittadini europei, realizzando un productivity compact a livello continentale. Parafrasando Keynes, l’obiettivo non è fare meglio o peggio ciò che gli Stati membri già fanno, ma fare ciò che essi non fanno. Per rendere più concreta la proposta, è utile considerare un esempio numerico. Se si decidesse di finanziare il 25 per cento di un piano di investimenti da 800 miliardi all’anno per sei anni, il debito comune europeo raggiungerebbe il 6 per cento del PIL della UE nel 2030. Includendo i titoli NGEU e altri programmi gestiti dalla Commissione europea, si arriverebbe al 10 per cento del PIL. Questo aumento di passività a livello centrale sarebbe contenuto e finalizzato esclusivamente ad accrescere la produttività dell’economia europea; esso limiterebbe la necessità di spese per investimenti da parte degli Stati membri, che potrebbero così ridurre più rapidamente il proprio debito pubblico. La creazione di un mercato secondario liquido permetterebbe di ridurre i rendimenti dei titoli europei, attualmente penalizzati dalla bassa liquidità degli scambi e dall’assenza di strumenti derivati adeguati per gestire i rischi di mercato. Secondo nostre stime, il superamento di queste criticità potrebbe abbassare i tassi di interesse sui titoli europei di oltre 20 punti base. Emissioni regolari di titoli da parte della UE renderebbero inoltre disponibile un titolo europeo privo di rischio, indispensabile per lo sviluppo di un mercato dei capitali europeo. Il percorso appena descritto dovrà tenere conto di tre esigenze fondamentali: razionalizzare le risorse già destinate ai programmi comunitari; impegnare gli Stati membri con alto debito a migliorare i propri conti pubblici, al fine di evitare un eccessivo incremento del debito complessivo dell’Unione; garantire una gestione trasparente dei progetti comuni, assicurando che le risorse siano impiegate per aumentare la produttività e rendendo pienamente conto delle scelte effettuate”.Un mercato dei capitali europeo per l’innovazione – “Una maggiore integrazione finanziaria – ha detto Panetta – renderebbe l’area dell’euro più attraente per gli investitori sia domestici sia esteri. L’economia europea registra da anni un surplus della bilancia dei pagamenti: essa genera quindi risparmi superiori agli investimenti interni, impiegandoli in parte all’estero. Prima della pandemia le risorse interne investite fuori dall’area ammontavano in media a oltre 300 miliardi di euro all’anno, quasi il 3 per cento del PIL. Se tali risorse fossero state destinate a iniziative imprenditoriali domestiche, gli investimenti produttivi nel continente sarebbero aumentati di un quinto.Un mercato unico dei capitali migliorerebbe l’allocazione del risparmio. Rafforzerebbe inoltre i flussi finanziari tra i paesi membri, offrendo a famiglie, imprese e intermediari europei migliori opportunità di diversificazione degli investimenti. Questo permetterebbe loro di attenuare l’impatto di shock locali e di partecipare a progetti con rischi e rendimenti più elevati. Attualmente il settore finanziario consente agli investitori europei di assorbire solo un quarto degli shock locali al PIL, contro i tre quarti degli Stati Uniti”. Precondizioni necessarie per creare un mercato unico dei capitali sono – secondo Panetta – “l’introduzione di un titolo europeo privo di rischio” e il “completamento dell’Unione bancaria”. Ma non basta. “Non va dimenticata – ha aggiunto il governatore – l’importanza di definire un Testo unico dellafinanza europeo, di rafforzare l’attività di supervisione centralizzata e di omogeneizzare i meccanismi di gestione delle crisi di impresa”.Introduzione di un titolo pubblico europeo privo di rischio – “Un titolo comune – ha sottolineato il governatore di Bankitalia – è essenziale per il funzionamento dei mercati dei capitali sviluppati. La possibilità di scambiare un benchmark privo di rischi faciliterebbe la determinazione del prezzo di prodotti finanziari quali le obbligazioni societarie e i derivati, stimolandone lo sviluppo. Inoltre, costituirebbe una forma di garanzia finanziaria utilizzabile in ogni paese e in tutti i segmenti di mercato, agevolando gli scambi interbancari collateralizzati e migliorando la capacità di diversificare i rischi per gli intermediari. Un titolo privo di rischio attrarrebbe anche investimenti esteri, rafforzando il ruolo internazionale dell’euro.Completamento dell’Unione bancaria – “L’incompletezza dell’Unione bancaria – ha detto Panetta – costringe le bancheeuropee a operare prevalentemente in mercati nazionali. L’istituzione del Meccanismo di vigilanza unico e del Meccanismo di risoluzione unico ha rappresentato un importante passo in avanti, ma non è bastata a creare un mercato bancario europeo pienamente integrato. Si è seguito un approccio sequenziale e basato sui piccoli passi, che non ha funzionato. Le banche svolgono un ruolo cruciale nei principali mercati dei capitali: dalla gestione del risparmio alla sottoscrizione e collocamento di titoli obbligazionari e azionari, dalle operazioni di quotazione in borsa fino alla consulenza finanziaria e al market-making. La loro piena operatività in tutta l’area dell’euro è indispensabile per un mercato dei capitali integrato”. LEGGI TUTTO

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    Giornata mondiale disabilità, Anief: “Nelle scuole italiane mancano 100 mila docenti di sostegno di ruolo”

    (Teleborsa) – “Volere migliorare le condizioni a scuola dei giovani con disabilità significa dovere assumere in ruolo almeno 100 mila insegnanti di sostegno, oltre che mettere in organico gli assistenti all’autonomia e ai servizi per la persona”. Lo ha detto oggi Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, nella Giornata internazionale dei diritti delle persone con disabilità, istituita nel 1992 dall’ONU per promuovere l’inclusione delle persone con disabilità e combattere ogni forma di discriminazione.”La nostra associazione sindacale – ricorda Pacifico – è stata dalla sua nascita particolarmente vicina alle esigenze degli alunni con disabilità, come dei loro insegnanti, spesso nemmeno specializzati nella didattica speciale: la verità è che è arrivato il momento di assumere in ruolo tutti gli insegnanti specializzati e trasformare i posti in deroga per più di un anno assegnati alle scuole in organico di diritto, così anche da garantire la continuità didattica. Per arrivare a questo risultato occorre quindi specializzare in fretta tutti i precari con 36 mesi di sevizio, assumere a seguire anch’essi nei ruoli e gli specializzati all’estero. Fino a quando questo non accadrà – conclude Pacifico – continueremo ad avere, come avviene oggi, il 50% dell’organico complessivo di sostegno utilizzato su posto in supplenza”.Per opporsi al diritto al sostegno negato, da diversi anni il giovane sindacato ha attivato l’iniziativa gratuita “Anief “Sostegno: non un’ora di meno!”, attraverso la quale dinanzi alla mancata soddisfazione del diritto al sostegno per gli alunni con disabilità, ci si oppone in sede giudiziaria: di recente, anche il Tribunale di Roma ha ribadito che negare le ore di sostegno è discriminazione. LEGGI TUTTO