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    USA, vendite al dettaglio novembre +0,7% su mese

    (Teleborsa) – Accelera la crescita delle vendite al dettaglio negli Stati Uniti. Nel mese di novembre 2024, si è registrata una variazione positiva dello 0,7% su base mensile a 724,6 miliardi di dollari, dopo il +0,5% del mese precedente. Il dato comunicato dall’US Census Bureau, tuttavia, è migliore delle attese degli analisti che avevano stimato un incremento dello 0,6%. Su base annua si è registrato un aumento del 3,8% dopo il +2,9% di ottobre.Il dato “core”, ossia le vendite al dettaglio escluse le auto, registra un +0,2% su base mensile, uguale al +0,2% del mese precedente e al di sotto del +0,4% del consensus.(Foto: Alexander Kovacs on Unsplash) LEGGI TUTTO

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    Manovra, testo in aula mercoledì ma senza accordo con le opposizioni

    (Teleborsa) – Sono ripresi alle 20 i lavori sulla manovra in commissione Bilancio alla Camera. Governo e maggioranza hanno annunciato l’arrivo della manovra in Aula per mercoledì 18, dalle ore 14, con l’idea di porre la fiducia sempre in giornata. È quanto emerso dalla conferenza dei capigruppo che però non ha registrato alcun accordo tra maggioranza e opposizione al riguardo. Le opposizioni hanno respinto la proposta del presidente Lorenzo Fontana di chiudere domattina l’esame in Commissione Bilancio per portare il testo mercoledì, in modo da porre la fiducia e chiudere l’esame venerdì con il voto finale. La maggioranza va avanti ma rimane il rischio che i tempi previsti e annunciati in Aula a Montecitorio possano saltare con il rinvio del voto finale al Senato dopo Natale.Nel corso delle votazioni agli emendamenti alla manovra in commissione Bilancio alla Camera è arrivato il sì a tante micromisure: dai fondi per valorizzare gli oratori, alle risorse per promuovere il mare e le gare ciclistiche fino a un fondo ad hoc presso il ministero dell’Economia da oltre cento milioni nel triennio a favore di interventi localistici. Un pacchetto di misure che trova spazio accanto a temi di respiro più ampio, dal taglio dell’Ires alla rivisitazione della web tax passando per il rifinanziamento del Reddito di libertà. ORATORI, MARE, PISTE CICLABILI – Cinquecentomila euro per incentivare la funzione sociale, civile ed educativa svolta dagli oratori; ma anche tre milioni nel 2025 per “promuovere un’economia e una crescita blu sostenibili”. E ancora: fondi per le gare ciclistiche professionistiche (2 milioni di euro per l’anno 2025) ed un incremento di 100 euro, da 1.000 a 1.100 euro, la spesa detraibile per i non vedenti per il mantenimento dei cani guida. Spunta infine un fondo al Mef per misure in favore degli enti locali e per micro-interventi da ripartire sulla base di uno specifico atto di indirizzo delle Camere. VIOLENZA SULLE DONNE – Rifinanziato con un ulteriore milione il reddito di libertà “per garantire l’effettiva indipendenza economica delle donne vittime di violenza”. MISSIONI INTERNAZIONALI – Aumentano con 120 milioni nel 2025 i fondi per le missioni internazionali. STIPENDI PARLAMENTARI – Scatta il divieto di incarichi retribuiti nei Paesi extra Ue per i componenti di governo e i parlamentari, europarlamentari e governatori. In caso di inosservanza, il versamento delle somme percepite va all’erario. IRES PREMIALE – Cala nel 2025 dal 24 al 20% l’aliquota per le imprese che accantonano almeno l’80% degli utili e ne reinvestono il 30% per acquistare beni strumentali, destinati a strutture produttive in Italia. Previsti anche dei paletti occupazionali, tra cui l’assunzione a tempo indeterminato dell’1% di lavoratori in più. Le risorse – tra i 400 e i 500 milioni – arrivano dalle banche attraverso la riduzione ulteriore (dal 65% al 54%) della quota di deduzione delle svalutazioni e perdite su crediti. FLAT TAX DIPENDENTI – Sale da 30mila a 35mila euro la soglia del reddito da lavoro dipendente per poter usufruire della tassa piatta al 15% o al 5 per dipendenti e pensionati. WEB E CRIPTO – La tassa digitale torna solo per le grandi imprese, con fatturato oltre i 750 milioni di euro. Si allenta anche la stretta sulle cripto attività: scompare per il 2025 il maxi aumento al 42% dell’imposta sostitutiva che resta dunque al 26%, mentre nel 2026 il prelievo salirà al 33 per cento. SUD E ZES – Aumenta da 1,6 a 2,2 miliardi il credito d’imposta per investimenti nella Zona economica speciale del mezzogiorno. Per “mantenere i livelli di crescita occupazionale e contribuire alla riduzione dei divari territoriali” arriva anche lo sgravio del 25% sui contributi per i lavoratori. GIOVANI – I nuovi assunti potranno aumentare il proprio montante contributivo versando all’Inps una maggiorazione della quota di aliquota pensionistica a proprio carico. Si va invece verso un aumento di 8 euro al mese delle pensioni dei soggetti disagiati over 70. NASPI – Chi ha dato dimissioni volontarie da un lavoro a tempo indeterminato nei 12 mesi precedenti avrà diritto alla Naspi in caso di licenziamento da un nuovo impiego solo se ha almeno 13 settimane di contribuzione dal nuovo impiego, perso il quale si richiede l’indennità. TURN OVER E INFERMIERI – Niente riduzione nel 2025 del turn over per forze di polizia e vigili del fuoco nonché per i ricercatori universitari; gli straordinari del personale infermieristico vengono tassati con una aliquota del 5%. SCUOLA E FAMIGLIA – Arriva il “Fondo dote famiglia” da 30 milioni di euro per rimborsare le spese per lo sport o le attività extrascolastiche per i figli tra i 6 e 14 anni dei nuclei con Isee sotto i 15mila euro. BONUS, DALLA LAVATRICE ALLO SPORT – Cento euro in arrivo per chi deve cambiare elettrodomestico, che salgono a 200 se l’Isee è sotto i 25mila euro. Torna anche, ma solo per i titolari di reddito d’impresa, il credito d’imposta per interventi di manutenzione e restauro di impianti sportivi. SCOMMESSE, TARIFFE AUTOSTRADALI, CONCESSIONI ELETTRICHE – Scommesse e tasse sui giochi saranno più care, le tasse d’imbarco saliranno invece di 50 centesimi per i voli extra Ue, alcune tariffe autostradali saranno incrementate dell’1,8%. Arriva anche “la proroga di 40 anni delle concessioni relative alla distribuzione elettrica”, denuncia il Pd. RAI, FUORI IL PERSONALE DALLA SPENDING – I costi per il personale vengono esclusi dalla stretta prevista per la Rai, che viene limitata alle sole consulenze esterne. VENTI MILIONI DI EURO IN FAVORE DELL’EDITORIA NEL 2025 – In considerazione degli effetti economici derivanti dall’eccezionale incremento dei costi di produzione e al fine di sostenere la domanda di informazione, il Fondo unico per il pluralismo e l’innovazione digitale dell’informazione e dell’editoria è “incrementato di 20 milioni di euro per l’anno 2025, per la quota destinata agli interventi di competenza della Presidenza del Consiglio dei ministri”. Le risorse sono ripartite “con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri”, nell’ambito “degli interventi a sostegno dell’editoria di competenza della Presidenza del Consiglio dei ministri, previste dal Fondo unico per il pluralismo e l’innovazione digitale dell’informazione e dell’editoria”. Inoltre, lo stesso emendamento proroga per il 2025 il contratto tra il ministero dello Sviluppo economico e la società Centro di produzione. E stabilisce che “per lo svolgimento del servizio di trasmissione radiofonica delle sedute parlamentari è autorizzata la spesa di 8.000.000 di euro per il 2025”.PROROGA A 2025 SPERIMENTAZIONE FARMACIA DEI SERVIZI – La sperimentazione della farmacia dei servizi viene prorogata al 2025. Le attività della farmacia dei servizi comprendono la partecipazione all’assistenza domiciliare attraverso la consegna a domicilio dei farmaci, la messa a disposizione di infermieri e fisioterapisti. Entro il 30 settembre 2025 sarà effettuato una verifica dell’attività con rendicontazione, per una eventuale stabilizzazione dei servizi. LEGGI TUTTO

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    Lavoro, Inapp: “Occupazione aumenta ma non migliora il gap di genere che il paese non si può più permettere”

    (Teleborsa) – Nonostante l’incremento numerico delle donne nel mercato del lavoro (il tasso di occupazione femminile tra i 15-64 anni ha raggiunto il 52,5% con +1,4 punti percentuali dall’anno precedente), le problematiche che hanno determinato e continuano a determinare i gender gap nel mercato del lavoro non appaiono risolte. Il gap di genere tra i tassi di occupazione resta mediamente a 18 punti percentuali di differenza e nonostante il leggero calo annuale del tasso dell’inattività, ad oggi il 64% dell’inattività in Italia continua ad essere femminile e motivato prevalentemente da esigenze di carattere familiare. Non lavorano per motivi di cura il 34% delle donne e il 2,8% degli uomini tra i 15 e 64 anni e il 43,7% delle donne e il 4% degli uomini tra i 25-34 anni (classe di età della fecondità media femminile). La motivazione prevalente dell’inattività maschile resta invece lo studio e la formazione. Sono le principali evidenze emerse dal nuovo Gender Policy Report curato dall’INAPP.In particolare, il Rapporto mette in luce che nel primo semestre 2024 sono state attivate 4.294.151 nuove assunzioni, di cui solo il 42% a donne. Il 24,4% di tutte le assunzioni è avvenuto tramite incentivo, ma nonostante la politica agevolativa restano critici tre indicatori di qualità del lavoro: Livello di stabilità dell’occupazione. La modalità prevalente di assunzione resta il tempo determinato (45,5% per uomini e 40,4% per donne). Il tempo indeterminato copre il 18,3% delle assunzioni maschili e solo il 13,5% di quelle femminili, quota inferiore ai contratti stagionali (17,6%). Incidenza del part time. Di tutti i contratti a donne (che sono il 42% del totale), sono a part time quasi la metà (49,2% contro il 27,3% degli uomini). La “doppia debolezza” di tempo determinato associato a part time colpisce soprattutto le donne. Sono a part time il 64,5% dei contratti a termine delle donne contro il 33% degli uomini.Nel Rapporto si evidenzia inoltre lo squilibrio dei carichi di cura tra uomini e donne che continua ad avere ripercussioni su occupazione e redditi. Secondo l’indagine Inapp Plus, a seguito della maternità il 16% delle donne smette di lavorare, contro il 2,8% degli uomini. I congedi parentali sono richiesti per l’80% da donne, ma essendo a parziale copertura della retribuzione determinano, secondo le stime Inapp Plus, un gender pay gap (grezzo) di 5mila euro. Altro aspetto da prendere in considerazione è il lavoro povero che ha una forte connotazione di genere: per le donne, date le caratteristiche della loro partecipazione (in primis basse retribuzioni orarie e bassa intensità lavorativa), l’incidenza del lavoro a bassa paga è circa il triplo di quella che si registra sull’occupazione maschile (18,5% contro 6,4%).Infine, il background migratorio per le donne ha determinato al 2023 un tasso di occupazione più basso rispetto alle donne native (48,7% contro 53,0%) e una disoccupazione più elevata (14,2% contro 8,3%). A parità di lavoro e qualifiche, le donne immigrate, guadagnano comunque meno sia rispetto ai loro colleghi uomini sia alle donne italiane, con una concentrazione nei decili inferiori della distribuzione del reddito. La presenza di figli rappresenta un ulteriore penalità: se la migrazione è per ricongiungimento o matrimonio l’inattività risulta maggiore sia delle donne native sia delle donne che migrano per lavoro. Per le donne migrate per lavoro, invece, aumenta il tema degli “orfani bianchi”, figli lasciati nel paese di origine. La complessità delle procedure di ricongiungimento e la parziale copertura di tutele di cui gode il settore del lavoro domestico e familiare in cui sono prevalentemente impiegate rappresenta un ulteriore fattore di marginalità.Il report propone anche l’analisi di tre direttive europee, in tema di parità di genere, che l’Italia dovrà recepire entro la primavera 2026: le direttive 1499 e 1500 del 2024 sulla razionalizzazione e sostegno degli organismi per la parità e la direttiva 970 del 2023 dedicata al rafforzamento del principio di parità retributiva per uno stesso lavoro o per un lavoro di pari valore attraverso misure di trasparenza retributiva.”L’occupazione femminile è una risorsa strategica ma l’incremento del tasso di occupazione per avvicinarlo alla media europea trova l’ostacolo della difficoltà di avere servizi adeguati al lavoro di cura, per l’infanzia e per le persone non autosufficienti – ha dichiarato Natale Forlani, presidente dell’Inapp –. Il lavoro femminile ne risente in termini di qualità dei rapporti di lavoro e una quota significativa di donne rinuncia a cercarlo. L’obiettivo di aumentare la dotazione di servizi e di migliorare la quantità e la qualità dei rapporti di lavoro delle donne, diventa pertanto una priorità delle politiche del lavoro”. (Foto: Carrie Allen www.carrieallen.com on Unsplash) LEGGI TUTTO

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    CGA by NIQ: in Italia i consumi fuori casa premiano la qualità

    (Teleborsa) – I consumi italiani stanno virando verso prodotti di qualità superiore. È quanto rileva l’Italy On Premise Consumer Pulse Report redatto da CGA by NIQ, rapporto che fornisce un’istantanea del canale e dei consumatori che frequentano bar e ristoranti nel Bel Paese. Guardando al contesto generale, nel mese di settembre le visite degli italiani ai locali sono rimaste invariate sia rispetto ad agosto sia se confrontate all’anno precedente. Nell’arco della settimana, il sabato continua ad essere il giorno che registra l’affluenza maggiore, mentre le fasce orarie di punta coincidono con il momento dell’aperitivo e il dopocena. In merito ai prodotti consumati, la birra, i drink da aperitivo, il vino, insieme a bevande calde e analcoliche, restano le scelte più popolari. Diversamente, i cocktail sono ora ordinati in quantità minori rispetto al passato, mentre i RTD (Ready-To-Drink, le bevande pronte da bere) continuano a riscuotere successo dovuto soprattutto alla loro qualità. A causa del recente spostamento delle scelte dei consumatori italiani, oggi più propensi ad acquistare prodotti di qualità, CGA by NIQ ha analizzato questo elemento cruciale, focalizzandosi sui comportamenti dei consumatori e le tendenze alla premiumizzazione.Nello specifico, alla domanda su quali caratteristiche permettano a un drink di essere definito premium, oltre la metà dei consumatori ha citato la qualità, un terzo ha parlato di preparazione esperta e quasi un terzo ha fatto riferimento all’unicità dell’offerta del locale, data per esempio dai cocktail d’autore. Inoltre, quasi la metà dei consumatori è più incline a scegliere bevande di qualità superiore nei bar notturni (48%) e nei ristoranti (43%). In particolare le occasioni speciali (46%) e l’aperitivo (31%) sono ritenuti momenti in cui i consumatori sono più propensi a scegliere prodotti di qualità superiore.Ciò che rende un posizionamento premium è dato da un’attenta elaborazione di strategie per attirare l’attenzione sulla bevanda e per proporre allettanti esperienze di abbinamento al cibo: i consumatori cercano prove tangibili dello status attraverso la qualità, l’innovazione e la narrazione.I dati contenuti all’interno del report di CGA by NIQ suggeriscono agli operatori del settore di perfezionare la loro strategia concentrandosi sull’educazione dei consumatori al valore dei prodotti premium sia per rispondere alla domanda emergente sia per incrementare le vendite.”L’On Premise continua a essere un terreno fertile per costruire la brand equity e fidelizzare i consumatori. È fondamentale tenere presente che la premiumizzazione non riguarda esclusivamente il prezzo, ma implica anche la creazione di esperienze eccezionali che giustifichino l’investimento da parte dei consumatori. In un contesto in cui gli italiani mostrano un crescente interesse per nuove categorie di bevande e offerte distintive, si presenta un’enorme opportunità di innovazione e, di conseguenza, di massimizzazione delle vendite” ha dichiarato Valeria Bosisio, Client Success & Insights Manager Italia.(Foto: Bjarne Vijfvinkel su Unsplash) LEGGI TUTTO

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    Regionale: al via acquisto biglietti Atac in formato digitale anche su sito e app Trenitalia

    (Teleborsa) – A partire da oggi nei canali app e web di Trenitalia sarà possibile acquistare i titoli di viaggio Metrebus in formato digitale per viaggiare sui mezzi pubblici della Capitale e della sua area metropolitana. Trenitalia ha siglato un accordo di partnership con ATAC per la vendita dei più acquistati titoli di viaggio integrati Metrebus: il BIT, il biglietto di corsa semplice valido 100 minuti e i ROMA24/48/72h validi rispettivamente 24, 48 e 72 ore dalla prima timbratura.I biglietti possono essere utilizzati: sui treni del Regionale (seconda classe – percorso urbano), su tutti gli autobus, tram e filobus ATAC, Roma TPL e COTRAL, sulle linee della metropolitana A, B, B1 e C, sulla linea ferroviaria ATAC Termini – Centocelle e su quelle gestite da Cotral Roma-Lido, Roma-Viterbo (tratta urbana).L’integrazione dei biglietti Metrebus nei canali Trenitalia rappresenta un ulteriore passo avanti verso una mobilità sempre più digitale e sostenibile soprattutto in vista di un periodo di grande afflusso turistico come il Giubileo.Un’unica piattaforma, che permette di pianificare un viaggio urbano e interurbano in modo rapido, rende – spiega Trenitalia in una nota – più semplice e accessibile per i milioni di pellegrini attesi l’utilizzo del trasporto pubblico in modo integrato. Può contribuire, inoltre, a ridurre il traffico, migliorare la qualità dell’aria e diminuire il rischio di congestione nelle aree più critiche della città, come il centro storico e i luoghi di culto.La vendita dei biglietti in formato digitale – resa possibile dall’integrazione dei sistemi IT di Trenitalia e ATAC – si affianca alla vendita dei titoli di viaggio cartacei nelle biglietterie e nelle self service Trenitalia. LEGGI TUTTO

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    Germania, Scholz perde la fiducia: verso elezioni anticipate a febbraio 2025

    (Teleborsa) – La strada verso le elezioni anticipate in Germania il 23 febbraio 2025 è spianata. Con 394 voti contrari, 207 a favore e 116 astenuti, il cancelliere tedesco Olaf Scholz (Spd) ha perso la votazione sulla fiducia al Bundestag. Per ottenere la fiducia Scholz avrebbe dovuto ottenere almeno 366 voti.Come previsto dalla procedura, Scholz si è diretto al castello di Bellevue a Berlino per incontrare il presidente della Repubblica, Frank Walter Steinmeier, e chiedere lo scioglimento della Camera dei deputati. Il Kanzler è stato sfiduciato dal Bundestag, ma è apparso sorridente e sollevato, perché il suo obiettivo era proprio aprire la strada al voto anticipato in Germania. Il presidente tedesco ha adesso 21 giorni di tempo per decidere se i tedeschi andranno alle urne entro i prossimi 60. Steinmeier ha segnalato già nelle scorse settimane di essere d’accordo sull’ipotesi di votare il 23 febbraio. Prima del voto c’è stato un dibattito molto acceso in aula. Nel suo intervento Scholz ha accusato i suoi ex partner di coalizione della Fdp di “sabotare” il lavoro del governo. “La politica non è un gioco”, ha detto Scholz, rivolgendosi al partito liberale, responsabile della caduta del governo. Scholz ha usato il discorso sulla mozione di fiducia anche per illustrare il proprio programma, se dovesse essere rieletto. Ha promesso di promuovere l’energia rinnovabile, di rinnovare le infrastrutture e di rimuovere gli ostacoli burocratici, oltre a investimenti massicci nella sicurezza e difesa. “Oggi, – ha detto Scholz – una potenza nucleare pesantemente armata sta conducendo una guerra in Europa, a sole due ore di volo da qui. Dobbiamo investire massicciamente nella nostra sicurezza e difesa per affrontare queste sfide”. LEGGI TUTTO

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    AIE: elettricità in aumento da rinnovabili e nucleare, cala da fonti fossili

    (Teleborsa) – Cala l’elettricità generata da fonti fossili nelle economie che aderiscono all’Ocse, mentre aumenta quella ottenuta dalle rinnovabili e dal nucleare. E’ la fotografia scattata dall’Agenzia internazionale per l’energia (AIE) nel suo ultimo rapporto sulla generazione di elettricità nell’area Ocse (Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico), in cui evidenzia che a fare da capofila in queste dinamiche sono i paesi europei. Complessivamente lo scorso settembre la produzione di elettricità di tutti i paesi dell’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico è stata di 882,1 Twh, in aumento dell’1,2% su base annua. Nei primi nove mesi dell’anno, la produzione di elettricità è aumentata del 2,5%. Secondo l’AIE le fonti fossili hanno contribuito per poco meno della metà del totale della produzione di elettricità: il 49,6% – pari a 437,5 Twh – con un calo del 3,3% rispetto al settembre del 2023. A causare la diminuzione di elettricità da fonti fossili, spiega l’AIE, ha contribuito il carbone, con una flessione del 4,6%, la cui quota di produzione sul totale a settembre risultava ridotta al 16,3%. In Europa si è registrato il calo più consistente con un -10,8%. Quanto alle rinnovabili l’Ocse riporta che a settembre la loro quota sulla produzione totale di elettricità ha raggiunto il 33,6%, con un aumento del 9,2% su base annua. Nei primi nove mesi l’incremento complessivo è stato dell’8,6%, trainato prevalentemente da solare (+18,5%) e eolico (+7,8%). L’elettricità prodotta da centrali nucleari è stata pari al 16,4% per l’insieme dell’area a settembre, in aumento dello 0,3% su base annua. Nel totale dei primi nove mesi dell’anno l’aumento è stato del 2,8% e anche in questo caso l’incremento più forte è stato quello registrato nei paesi europei (+5%). LEGGI TUTTO

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    Osservatorio sulla Cybersecurity: solo il 61% delle imprese hanno intrapreso un cammino strutturato verso la NIS2

    (Teleborsa) – Alla Sala Stampa della Camera dei deputati si è svolta stamattina lunedì 16 dicembre, la presentazione dell’Osservatorio sulla Cybersicurezza con focus sulla direttiva europea NIS2. L’iniziativa è stata promossa dall’ANGI – Associazione Nazionale Giovani Innovatori in collaborazione con Tinexta Cyber con l’alto patrocinio degli Uffici del Parlamento Europeo in Italia e di Assintel Confcommercio.La Direttiva NIS2, recentemente recepita in Italia con il Decreto Legislativo 138/2024, segna una pietra miliare nella costruzione di un sistema europeo più sicuro e resiliente. La normativa non è solo un compito obbligatorio da rispettare, ma un’opportunità per le imprese di ripensare la propria visione della sicurezza e della continuità operativa, in un mondo che cambia rapidamente. Il cuore della NIS2 è il concetto di “resilienza digitale”, un valore che deve permeare tutte le attività aziendali. La direttiva impone alle organizzazioni di adottare misure di sicurezza adeguate, di gestire i rischi in modo sistematico e di promuovere una cultura della sicurezza informatica a tutti i livelli. Le aziende, sia che operino nei settori critici sia che facciano parte di catene di fornitura fondamentali, sono chiamate a investire in una protezione che non solo difenda contro gli attacchi, ma che permetta loro di reagire e adattarsi in modo tempestivo e proattivo alle nuove minacce. Non si tratta semplicemente di adeguarsi a un insieme di regole, ma di intraprendere un percorso di maturazione e di consapevolezza.Ma qual è il livello di maturità delle imprese dinnanzi a questo cambiamento? Secondo l’analisi condotta da Tinexta Cyber sulle aziende italiane il livello medio di compliance è ancora lontano dalla piena conformità, con solo il 61% delle imprese che hanno intrapreso un cammino strutturato verso la NIS2. In particolare, settori fondamentali come la gestione del rischio e la formazione del personale sono ancora carenti, mettendo in evidenza una lacuna critica nella preparazione delle aziende a fronteggiare le sfide imposte dalla normativa. La riflessione che emerge da questa analisi è chiara: la compliance non è solo una questione di sanzioni o di adempimenti burocratici, ma una leva strategica per il rafforzamento della competitività. Adottare un approccio strutturato alla sicurezza significa non solo proteggere i propri asset, ma anche dimostrare una gestione responsabile dei rischi ai clienti, ai partner e alle istituzioni. In un panorama in cui la fiducia è un valore fondamentale, essere conformi alla NIS2 non è solo una questione legale, ma una dichiarazione di intenti verso un futuro più sicuro e trasparente. Questo percorso di adattamento alla NIS2 deve coinvolgere ogni livello aziendale, a partire dai vertici. Il consiglio di amministrazione (CdA) è chiamato a un ruolo attivo nella gestione dei rischi informatici, assumendo una responsabilità diretta nella definizione delle strategie di sicurezza. La crescente complessità delle minacce e l’evoluzione continua dei modelli di business impongono una visione integrata della sicurezza che deve partire dal top management, coinvolgendo tutte le funzioni aziendali, dalla governance alla gestione operativa.”Questa analisi Tinexta Cyber rappresenta un punto di partenza essenziale per comprendere lo stato di preparazione delle imprese italiane di fronte alle sfide della direttiva Nis2. E l’incontro di oggi un’opportunità unica per un confronto diretto tra aziende, istituzioni e politica, fondamentale per orientare le azioni future in tema di cybersecurity. Un passo cruciale per creare un ecosistema in grado di proteggere i dati e garantire la continuità operativa del sistema-paese. Solo un approccio condiviso potrà rafforzare la nostra sovranitàdigitale e garantire una reale resilienza” afferma Andrea Monti, direttore generale di Tinexta Cyber.”Le minacce cyber si sono evolute, spostandosi dal crimine organizzato verso un contesto geopolitico sempre più teso. Il vero cambio di paradigma portato dalla Nis2 è il concetto di resilienza: non solo protezione, ma anche la capacità di mantenere continuità operativa in scenari complessi. Il nostro obiettivo deve essere quello di abbattere il rischio ove possibile e trasformare il rischio residuo in resilienza, adottando un approccio che consenta alle imprese di reagire rapidamente e mantenere la sicurezza anche in contesti imprevedibili. Il trasferimento delle best practice militari al contesto aziendale rappresenta una strategia fondamentale per affrontare le sfide attuali e future” ha detto Pierguido Iezzi, Strategic Business director di Tinexta Cyber.Al centro della conferenza anche le prospettive e le azioni sul mondo innovazione, difesa e sicurezza tra imprese e pubblica amministrazione.”Ringrazio ANGI per questa grandissima iniziativa e sono stato lieto di aver ospitato e promosso questo appuntamento nella Camera dei Deputati, la XIV Commissione permanente, che mi vede oggi presidente, ha trattato sia in fase ascendente sia in fase discendete il tema della Cybersicurezza. Il tema della Cybersecuriry è sempre più importante, oggi possiamo definirlo come uno degli asset strategici del nostro paese. Ancora una volta l’obiettivo è quello di fare rete con gli altri paesi del mondo occidentale in modo da costruire un muro difensivo digitale sempre più forte e più importante per proteggerci da Cyber attacchi e per sconfiggere fenomeni che potrebbero verificarsi di cyber terrorismo, quindi, è giusto che il nostro paese faccia squadra non solo con l’unione europea e con i paese membri ma anche con la Gran Bretagna, con i paesi del vicinato, con il mondo Transatlantico come Canada e Stati Uniti, con il Giappone, con Israele, con Taiwan e con tutti quei paesi che rientrano all’interno della grande famiglia delle Democrazie, con il cosiddetto mondo libero, ovvero l’occidente” ha detto Alessandro Giglio Vigna presidente Commissione Affari Europei Camera dei deputati.”Innanzitutto, complimenti all’ANGI e a tutte le sue rappresentanze per quello che state facendo sulla questione della cybersicurezza in Italia. È un aspetto davvero centrale e dovremmo fare il massimo per aumentare sia la sensibilità sul tema e sia predisporre tutti gli accorgimenti e le previsioni normative al fine di consentire una difesa più alta possibile verso i potenziali attacchi cyber. Tuttavia, mi sento di affermare che in questo settore, se non si fanno tutti gli investimenti necessari, come credo imponga la situazione in questo momento, passi in avanti significativi non se ne fanno. L’auspicio che io faccio è che tutte le forze politiche che compongono l’attuale maggioranza di governo, prendano coscienza della gravità del problema e quindi capiscono che solo con investimenti in infrastrutture e tecnologie si possa fare dei significativi passi in avanti, se non si fanno le ripercussioni saranno negative per i cittadini, le imprese e le istituzioni” ha detto Marco Pellegrini Commissione Difesa e membro del COPASIR – Comitato Parlamentare per la Sicurezza della Repubblica.”L’innovazione passa per la cybersicurezza, elemento fondante per lo sviluppo delle infrastrutture digitali sicure delle aziende e della pubblica amministrazione e come Associazione Nazionale Giovani Innovatori – ha commentato Gabriele Ferrieri, presidente dell’ANGI – siamo impegni con i principali player del settore e autorità governative preposte, tra cui l’ACN, per dare il nostro massimo contributo alla resilienza digitale e alla valorizzazione di tali sistema a difesa dell’ecosistema Paese”.In conclusione, la Direttiva deve essere vista come un’opportunità per riflettere su come la cybersecurity può essere un motore di innovazione. Le misure richieste dalla direttiva, se implementate in modo strategico, possono essere un punto di partenza per ripensare i processi aziendali, migliorare l’efficienza operativa e creare nuove opportunità di crescita. Un’azienda che investe in sicurezza non solo riduce i rischi, ma si prepara a cogliere le sfide del futuro con maggiore capacità di adattamento. In questo scenario, TinextaCyber si presenta come un interlocutore privilegiato per le imprese italiane che desiderano intraprendere questo percorso. LEGGI TUTTO