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    Regno Unito, produzione industriale sopra le attese ad agosto

    (Teleborsa) – Giungono dati contrastanti dalla produzioneindustriale e manifatturiera del Regno Unito.Gli ultimi dati diffusi dall’Istituto Nazionale di Statistica della Gran Bretagna (ONS) segnalano che l’indice della produzione industriale ha registrato, nel mese di agosto, un aumento dello 0,4% su base mensile rispetto al -0,4% del mese precedente, superiore alle attese dagli analisti che prevedevano un +0,2%.Il dato tendenziale registra un calo dello 0,7% dopo il -0,1% di luglio e rispetto al -0,6% del consensus.La produzione manifatturiera, su base mensile, registra una crescita dello 0,7% contro il +0,2% stimato dagli analisti ed a fronte del -1,1% di luglio. La variazione annua registra un calo dello 0,8% rispetto al -1% del consensus e dopo il -0,1% precedente. LEGGI TUTTO

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    Giappone, ordini macchinari core del settore privato delude le attese ad agosto

    (Teleborsa) – In calo gli ordinidi macchinari del settore privato in Giappone ad agosto 2025. È quanto emerso dall’ultimo report dell’Istituto di Ricerca Economica e Sociale del Giappone (ESRI). Il totale degli ordinativi al settore privato segna un decremento su base mensile del 10,7% dopo il +3,7% riportato a luglio.In calo dello 0,9% gli ordini core, cioè al netto delle componenti più volatili, dopo il -4,6% precedente e contro il +0,4% del consensus.Al dato complessivo degli ordini, che risulta in aumento del 7,3% dopo il -4,2% precedente, ha contribuito il calo di quelli governativi (-41,4%) e l’aumento di quelli esteri (+28,4%). LEGGI TUTTO

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    Piano Difesa Ue, fare coalizioni per colmare carenze Stati

    (Teleborsa) – La Roadmap per la Difesa Ue prevede che gli Stati membri “colmino collettivamente” le loro carenze militari entro il 2030, istituiscano delle “coalizioni di capacità” in tutte le aree prioritarie già concordate e decidano quali saranno “i Paesi capofila e i paesi co-capofila e definiscano “i rispettivi piani di attuazione fino al 2030”. Il tutto “entro il primo trimestre del 2026”. Lo apprende Ansa sottolineando che viene disposto che “almeno il 40% degli appalti nel settore della difesa” prendano la forma di “appalti congiunti entro la fine del 2027”. Le iniziative saranno “aperte a tutti gli Stati membri che desiderano partecipare”, di carattere “trasversale” e implicano progressi in diversi settori di competenza e in settori che vanno “oltre la difesa tradizionale”.La protezione delle infrastrutture critiche, la gestione delle frontiere e la sicurezza interna rivestiranno “particolare importanza”. Ma nessun approccio dall’alto. Saranno infatti gli Stati membri a decidere nonché a eventuali iniziative aggiuntive (ad esempio nel settore cibernetico, marittimo). “Saranno loro a guidare queste iniziative, concordando come ritengono opportuno gli obiettivi concreti, la distribuzione dei compiti, l’assegnazione dei fondi dei bilanci nazionali e il quadro più appropriato per realizzarli”. LEGGI TUTTO

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    Manovra, Orsini: servono misure semplici, iper e super ammortamento buona via

    (Teleborsa) – “Stiamo collaborando” con il governo sulla manovra “e stiamo lavorando insieme con i vari ministeri anche in queste ore: siamo consapevoli che la coperta non è lunga e dobbiamo fare delle scelte che possano dare più possibilità e opportunità alle nostre imprese, con gli investimenti devono essere semplici e automatici”. Lo ha detto il presidente di Confindustria, Emanuele Orsini, all’assemblea congiunta di Confindustria Como e Confindustria Lecco e Sondrio in corso a Erba (Como). “Credo che la via dell’Iper ammortamento sia una buona via, che comunque aiuti le nostre imprese”, ha aggiunto Orsini che è tornato a chiedere “una visione almeno di tre anni” e la necessità di “sostenere il nostro Sud””Il ministro Giancarlo Giorgetti ha fatto molto bene per la parte che riguarda il debito del Paese, è la via giusta. Poi serve un set di misure per la crescita e mettere al centro gli investimenti delle imprese” che “è fondamentale perché abbiamo diversi problemi di produttività”, ha evidenziato il leader degli industriali.Sulla manovra c’è “apprezzamento per la tenuta del debito che darà vantaggio al nostro Paese, ma serve anche la crescita. Mi sembra che in questi giorni si stia lavorando andando verso questa direzione”. Il tema dell’energia è un problema enorme”, soprattutto per quanto riguarda i costi, “è un tema importantissimo di competitività”. Orsini è tornato a ribadire la necessità del disaccoppiamento, che “si può fare ed è finalmente entrato nel vocabolario del Governo. Ci sono alcune fonti che possono darci energia a un costo minore, penso all’idroelettrico”. LEGGI TUTTO

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    CatNat: i cinque consigli di IIA per una protezione più consapevole e inclusiva

    (Teleborsa) – Con l’entrata in vigore dell’obbligo assicurativo per le polizze catastrofali destinate alle piccole e medie imprese, il mercato italiano si prepara a un passaggio di sistema che coinvolge direttamente compagnie e imprese. Secondo i dati ANIA, in Italia solo il 5% delle imprese è attualmente coperto contro eventi catastrofali, a fronte di un potenziale di rischio tra i più elevati in Europa. Nel 2023 i danni assicurati per calamità naturali hanno superato i 6 miliardi di euro e nel 2024 si stima una cifra altrettanto elevata, a testimonianza dell’urgenza di ampliare la platea di soggetti protetti. La nuova normativa introduce un modello di relazione più diretta tra assicuratori e aziende, prevedendo la sottoscrizione delle coperture CatNat direttamente con le compagnie o tramite soluzioni digitali integrate nei servizi già attivi.In questo contesto, Italian Insurtech Association (IIA) individua cinque priorità per accompagnare la transizione verso un approccio più consapevole, trasparente e inclusivo alla protezione del rischio.”L’obbligo CatNat non deve essere interpretato come un vincolo, ma come un punto di partenza – afferma Simone Ranucci Brandimarte, Presidente di Italian Insurtech Association –. È una misura che può favorire una reale insurance inclusion, avvicinando al mercato assicurativo migliaia di imprese che finora ne erano escluse. Le compagnie devono agire ora: informare, guidare, formare — mettendo a disposizione strumenti digitali e soluzioni agili che semplifichino la vita delle imprese. Allo stesso tempo, le imprese hanno l’opportunità di comprendere e misurare meglio il proprio profilo di rischio, migliorare la resilienza interna e integrare modelli previsionali nella gestione quotidiana. È un momento decisivo per l’intero comparto: innovazione nei prodotti, trasparenza nei contratti e fiducia nel mercato possono diventare i pilastri di un sistema assicurativo più inclusivo ed efficace”.Cinque consigli per un approccio consapevole e trasparente alle polizze CatNatComunicare in modo chiaro e basato sui dati: trasparenza e linguaggio semplice, supportati da strumenti digitali di simulazione e dati comparativi, per rendere comprensibili costi, benefici e rischi.Fare dell’educazione un servizio continuo: l’educazione assicurativa deve diventare parte integrante dell’offerta: webinar, guide interattive e percorsi digitali di autovalutazione.Costruire la cultura del rischio come valore aziendale: le PMI devono imparare a mappare i propri rischi, comprendere la vulnerabilità territoriale e inserire la prevenzione nei processi gestionali.Sfruttare la tecnologia per semplificare e includere: l’insurtech consente di rendere la protezione più accessibile: soluzioni embedded, intelligenza artificiale e automazione della sottoscrizione riducono le barriere d’accesso.Creare un dialogo continuo fondato su educazione e fiducia: le polizze CatNat devono essere solo l’inizio di un rapporto educativo e informativo costante tra compagnie e imprese. La formazione periodica, la condivisione dei dati sui nuovi rischi climatici e la trasparenza nei rinnovi devono diventare elementi permanenti del rapporto assicurativo, trasformando l’obbligo in cultura e partecipazione. Secondo Italian Insurtech Association solo la collaborazione attiva tra compagnie e imprese può trasformare l’obbligatorietà in una vera inclusione assicurativa, ampliando la base delle imprese protette e riducendo le disuguaglianze territoriali. LEGGI TUTTO

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    Neuralink: veterano paralizzato torna ad abbracciare la figlia grazie a chip cerebrale

    (Teleborsa) – RJ Tanner – veterano che vive in Missisipi con due figlie – quattro anni fa ha subito un grave incidente in moto rimanendo completamente paralizzato. Neuralink,l’azienda di neurotecnologie fondata da Elon Musk, lo ha selezionato come paziente per l’impianto di un chip cerebrale in grado di donare a lui e alla sua famiglia una speranza ed oggi è tornato ad abbracciare le figlie grazie ad un braccio robotico. RJ ha partecipato allo studio PRIME (Precise Robotically Implanted Brain-Computer Interface) di Neuralink sottoponendosi a mesi di visite mediche e scansioni per determinare la sua idoneità al dispositivo e, nell’aprile 2025, è diventato il quinto paziente dell’azienda a ricevere il chip cerebrale.”Grazie a Neuralink sono passato dall’impossibilità di fare nulla a muovere il cursore sul computer in pochi minuti – ha detto RJ –. Mi ha restituito il senso di indipendenza e libertà.”RJ ora utilizza l’impianto per controllare il computer, il telefono e la televisione tramite una connessione Bluetooth alla sua corteccia motoria. Ha osservato che, oltre alla comunicazione e ai giochi, il dispositivo gli restituisce un più profondo senso di autostima. Ora RJ può inviare messaggi, navigare sul web e utilizzare la navigazione vocale, e questa ritrovata indipendenza gli ha dato la motivazione per andare avanti. Durante i primi test di simulazione, il team gli ha insegnato a controllare un braccio robotico sullo schermo di un computer, e ora può giocare con sua figlia. “È la prima interazione (fisica) che io e lei abbiamo mai avuto – ha detto RJ –. Non ricorda mai che la tenessi in braccio, non ricorda niente di tutto ciò. Ma poi, quando ha visto che potevo muovere la mano robotica ha pensato che fosse la cosa più bella del mondo. Grazie a Neuralink, potrò dare un nuovo senso alla mia vita”. LEGGI TUTTO

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    Lollobrigida: Italia ha assunto ruolo che merita, Ue sia credibile e forte

    (Teleborsa) – “Noi guardiamo all’Europa come un modello positivo che si deve riportare alle ragioni per le quali stiamo insieme. Vogliamo un’Europa credibile e per questo forte. Un’Europa che risponda alle esigenze dei suoi cittadini e dei suoi popoli. Non vogliamo qualcosa in contrasto con i trattati fondativi della stessa”. Lo ha detto il ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, intervenendo al Forum dell’agricoltura e dell’alimentazione di Coldiretti in corso a Roma. “Oggi – ha detto – l’Europa deve tendere ancor di più a garantire la sovranità alimentare europea come garanzia anche di un modello di vivere civile. Il problema che oggi abbiamo legato alla PAC non è solo di natura finanziaria. La questione finanziaria è una precondizione per riuscire ad attuare delle politiche efficaci, ma c’è un’altra che è ancora più rilevante, una visione strategica comune che i popoli europei devono avere per raggiungere obiettivi comuni”, ha sottolineato il ministro ribadendo: “noi abbiamo avuto i palazzi di Bruxelles che si sono allontanati costantemente dall’economia reale. Questo è il problema che dobbiamo porci, il fatto che visioni ideologiche hanno distorto il senso pragmatico dei trattati di Roma”. Il ministro dell’Agricoltura ha poi sottolineato che “all’interno del bilancio dell’Unione europea il settore agricolo viene aggredito perché viene letto come un privilegio, perché c’è qualcuno che da anni racconta che gli agricoltori prendono soldi in più rispetto agli altri imprenditori. E oggi la nazionalizzazione delle politiche agricole è un pericolo”. “Noi abbiamo o avremmo teoricamente poco da temere perché c’è una consapevolezza di tutto il governo rispetto all’importanza del settore primario – ha detto – ma anche in Italia potrebbe arrivare un governo che consideri qualche fattore contingente o qualche investimento protempore che permette di raccogliere maggior consenso, ad esempio un provvedimento folle come un reddito di cittadinanza, migliore rispetto all’investimento sul settore agricolo. O può darsi che in altre nazioni i governi pensino di utilizzare i fondi dei destinati all’agricoltura per altri settori”, ha concluso. “Non siamo favorevoli a sistemi tariffari sempre e comunque. Non siamo contrari a sistemi tariffari sempre e comunque. Anche su questo dobbiamo dare parole chiare: dobbiamo spiegare anche perché noi vogliamo dazi anche in Europa più forti verso chi sfrutta il lavoro, non rispetta l’ambiente, non rispetta le regole che imponiamo ai nostri imprenditori, porta merci a basso costo non dovuti all’efficientamento delle imprese ma allo sfruttamento degli altri per fare concorrenza ai nostri imprenditori che invece rispettano le regole”, ha proseguito Lollobrigida. “Quei dazi noi li vogliamo con chiarezza. Non accettiamo – ha aggiunto il ministro – che si importi il riso a tasso zero da nazioni in cui vengono usati i bambini di 12 anni nelle risaie perché non affondano e sono più leggeri. Non è tollerabile un processo di questa natura”. “Ma crediamo, altrettanto sbagliato – ha proseguito Lollobrigida – avere dazi tra paesi che hanno regole comuni. Noi con gli Stati Uniti siamo convinti che dovremo arrivare ad azzerare i dazi, non tanto per rapporti commerciali ma per la difesa di principi istituzionali perché nel mondo si sta evolvendo una dinamica un po’ preoccupante che già abbiamo visto nei secoli scorsi”Sulla pasta “si è fatta molta confusione, i dazi sulla pasta italiana sono al 15% come sugli altri prodotti sulla base dell’accordo del 27 luglio di quest’anno fatto dalla Ue dopo una lunga trattativa con gli Stati Uniti. Poi c’è una procedura che va avanti da anni sulla base di ricorsi effettuati da imprese rispetto ad altre imprese a cui vengono imputati dei procedimenti irregolari per i quali si parla di penalizzazioni che noi vogliamo scongiurare”. Lo ha detto il ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, intervenendo al Forum dell’agricoltura e dell’alimentazione di Coldiretti in corso a Roma a Palazzo Rospigliosi. Lollobrigida ha spiegato che sulla questione si sta “lavorando in termini diplomatici con la Farnesina” e con il contributo del Masaf, ricordando di avere di persona incontrato l’ambasciatore italiano a Washington, “per rafforzare un’azione che si affianca a quella di resistenza giudiziaria delle imprese italiane coinvolte. Quando ci saranno elementi di novità – ha concluso – ovviamente verranno resi pubblici”. È necessaria una politica agricola comune “strategica tesa alla sovranità alimentare europea” ragionando “sempre più in termini strategici di incentivi all’agricoltura e alle imprese agricole, perché garantiscono la custodia del territorio e l’approvvigionamento alimentare di qualità, cose che l’Italia ritiene debbano essere prioritarie rispetto a scelte che invece vanno esattamente in senso opposto”, ha detto ribandendo che, per quanto riguarda la proposta della Commissione Ue sulla Pac post 2027, il Governo “non ha condiviso gran parte dell’impostazione del bilancio”. Sottolineando il lavoro del Commissario Fitto per “arrivare a una pianificazione, per esempio sulle infrastrutture idriche necessarie anche e soprattutto per l’agricoltura”, Lollobrigida ha ribadito che l’Italia “non può non considerare particolarmente impattante l’incertezza sull’aspetto del finanziamento all’agricoltura che lascia gli Stati nazionali la determinazione di quota parte degli investimenti”. “E – ha proseguito il ministro – se posso rassicurare per quanto riguarda il nostro governo che un’eventuale fondo nazionale garantirebbe lo stesso agli agricoltori la tenuta degli stanziamenti, non si può dire altrettanto dei governi di altre nazioni o di governi possibili anche in questa nazione, che potrebbero distorcere l’impostazione finora in essere collocando i fondi per spese che portano magari a un più facile consenso”, ha concluso.”Abbiamo confermato tutti gli interventi e addirittura previsto altri interventi: in Finanziaria la Carta Dedicata a te verrà confermata. Anzi, la rimoduleremo ancora di più per incentivare l’utilizzo di quei fondi per l’acquisto da filiere nazionali”, ha concluso il Ministro. “Quelli che finanziano la Carta, ha aggiunto il ministro, “sono fondi italiani e quindi più riusciamo a garantire l’acquisizione dei beni italiani più otteniamo due risultati: il rafforzamento del nostro sistema e anche il rafforzamento della qualità e del benessere che portano i nostri prodotti”. LEGGI TUTTO