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    USA, indice CFNAI gennaio peggiora a -0,3 punti

    (Teleborsa) – Giungono segnali negativi per la crescita dell’attività economica americana. L’indice FED Chicago sull’attività nazionale (CFNAI) è pari a -0,30 punti a gennaio 2024 rispetto ai +0,02 punti di dicembre (rivisto da un preliminare di -0,15 punti).La media mobile a tre mesi, sempre a gennaio, si è portata a -0,02 punti rispetto a -0,14 precedenti.L’indice CFNAI è una media pesata di ben 85 indicatori che riflettono lo stato di salute dell’attività economica nazionale.(Foto: Nik Shuliahin on Unsplash ) LEGGI TUTTO

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    USA, richieste sussidi disoccupazione calano a 201 mila unità

    (Teleborsa) – Calano, contro attese per un aumento, le richieste di sussidio alla disoccupazione negli USA. Nella settimana al 17 febbraio 2024, i “claims” sono risultati pari a 201 mila unità, in calo di 12.000 mila unità rispetto alle 213.000 unità della settimana precedente (dato rivisto da un preliminare di 212 mila). Le stime degli analisti erano per una salita fino a 217 mila unità. La media delle ultime quattro settimane – in base ai dati del Dipartimento del Lavoro americano – si è assestata a 215.250 unità, in diminuzione di 3.500 unità rispetto al dato della settimana precedente. La media a quattro settimane viene ritenuta un indicatore più accurato dello stato di salute del mercato del lavoro, in quanto appiana le forti oscillazioni osservate settimanalmente. Infine, nella settimana al 10 febbraio, le richieste continuative di sussidio si sono attestate a 1.862.000, in calo di 27.000 mila unità rispetto alle 1.889.000 unità della settimana precedente. Gli analisti si aspettavano un valore pari a 1.885.000. LEGGI TUTTO

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    Cripto-investitori, in Italia sono 1,5 milioni: il 44,5% è Millennial

    (Teleborsa) – Il 2,5% della popolazione in Italia possiede criptovalute. Sono 1,5 milioni, infatti, gli italiani che operano nel mercato delle monete digitali, per un controvalore di circa 912 milioni di euro. Ma il mondo cripto coinvolge tutte le fasce di età, e in che misura? YouHodler, piattaforma FinTech web3, risponde a questa domanda attraverso uno studio sui detentori di criptovalute che prende in considerazione le operazioni avvenute in Italia negli ultimi tre mesi. Dall’analisi effettuata emerge che il 44,5% degli investitori in cripto fa parte dei Millennials (o Generazione Y), i quali effettuano principalmente transazioni su asset come BTC (Bitcoin, 37%), ETH (Ethereum, 16%), SOL (Solana, 8%), XRP (Ripple, 5%) e SUI (Sui, 5%).Circa il 31% di coloro che scambiano cripto è invece della Gen Z che, in confronto ai Millennials, accumula maggiormente BTC (41%) e preferisce avere posizioni più consolidate su LTC (Litecoin, 7%) e SUI (5,5%), a discapito di ETH e SOL, scelte rispettivamente nel 13,5% e 7,5% dei casi. Dai dati raccolti, si nota una minore propensione a investire in Bitcoin (31%) rispetto alle altre generazioni, nonostante resti comunque l’asset preferito. Al tempo stesso, non solo si registrano volumi più alti su Ethereum (ETH, 16,5%) e Solana (SOL, 10%), ma si osserva anche una presenza maggiore nel wallet di altcoin come Cardano (ADA, 5,5%), Avalanche (AVAX, 5,5%), Sui (5%) e Litecoin ( LTC, 5%).”Il crescente coinvolgimento degli italiani nel mercato delle criptovalute – spiegano gli esperti di YouHolder – è un indicatore positivo della fiducia degli investitori verso gli asset digitali. Questa fiducia si riscontra in tutte le fasce di età, pur con scelte differenti. Analizzando quello che avviene sulla nostra piattaforma, emerge che i più propensi alla diversificazione sono gli investitori della Generazione X, che approcciano al digitale con le stesse metodologie applicate negli investimenti tradizionali: una scelta meno aggressiva e più conservativa che tutela il patrimonio, limitando sia i guadagni, sia i rischi”. LEGGI TUTTO

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    Milleproroghe, via libera definitivo dal Senato con 93 sì: è legge

    (Teleborsa) – Il Senato ha dato il via libera definitivo al decreto legge Milleproroghe, approvando con 93 voti favorevoli, 61 contrari e un astenuto, la fiducia posta dal governo sul testo già licenziato dalla Camera. Il decreto, varato dal Consiglio dei Ministri il 28 dicembre scorso, è arrivato in Aula senza però aver concluso l’esame in commissione. “Occorre aprire una riflessione sulle regole che sovrintendono i nostri lavori – ha detto il presidente della Affari costituzionali a Palazzo Madama, Alberto Balboni –. La nostra Costituzione impone l’esame dei testi in entrambi i rami del Parlamento”. Nel decreto, che è diventato omnibus, sono state introdotte misure che governo e maggioranza non avevano potuto inserire in legge di bilancio perché ancora non completamente definite, soprattutto nelle coperture. Tra le misure principali contenute nel decreto le norme a favore dei medici, un nuovo scudo erariale per i funzionari della pubblica amministrazione, la rottamazione quater e più tempo per i contratti a tempo senza causale. Il decreto è stato anche lo strumento per veicolare il pacchetto di misure per gli agricoltori dopo le proteste con i trattori. SCUDO ERARIALE AMMINISTRATORI – Per tutto il 2024 gli amministratori pubblici saranno sollevati da responsabilità contabili in caso di colpa grave.PER I MEDICI, SCUDO PENALE IN CORSIA FINO A 72 ANNI – Si limita “ai soli casi di colpa grave” la punibilità per chi in modo colposo causa morte o lesioni personali “in situazioni di grave carenza di personale sanitario”. Per riempire i vuoti in corsia, si dà ai medici la possibilità di lavorare fino ai 72 anni, anche rientrando in servizio, ma solo fino alla fine del 2025. DISTURBI ALIMENTARI E BONUS PSICOLOGO – Rifinanziato il fondo per la lotta ai disturbi alimentari. Le risorse a disposizione sono pari a 10 milioni di euro per il 2024. Rifinanziato, sempre con 10 milioni, il bonus psicologo. TAGLIO DELL’IRPEF AGRICOLA – Scatta la l’esenzione per i redditi agrari e dominicali fino a 10.000 euro e si riduce del 50% l’importo da pagare per quelli tra i 10mila e i 15mila euro. Slitta fino al 30 giugno l’obbligo di assicurare i trattori se non vanno in strada. NIENTE MULTE AI NO VAX – Prorogata di sei mesi, fino al 31 dicembre, la sospensione delle multe per chi ha violato l’obbligo di vaccinazione Covid. ROTTAMAZIONE QUATER E RAVVEDIMENTO – Si riaprono i termini della rottamazione quater. Si può pagare entro il 15 marzo 2024 le prime due rate scadute. Riapre i battenti il ravvedimento speciale per le dichiarazioni annuali Iva, redditi e Irap del 2022, validamente presentate. -PIÙ TEMPO PER I CONTRATTI A TERMINE SENZA CAUSALE – Scadenza rinviata a dicembre 2024 per le aziende che vogliano prorogare fino a 24 mesi i contratti a termine senza causale ma ‘per esigenze di natura tecnica, organizzativa o produttiva individuate dalle partì. AUTOSTRADE PIÙ CARE NEL 2024 – Incremento delle tariffe autostradali del 2,3 %. Rinvio al 30 marzo 2024 della scadenza entro la quale le società concessionarie di tratte autostradali devono predisporre una proposta aggiornata del Piano economico finanziario. -TASER ANCHE NEI PICCOLI COMUNI – In via sperimentale tutti i comuni potranno dotare la Polizia Municipale di questo strumento. MUTUI UNDER 36 PIÙ FACILI – Le agevolazioni per i mutui sulla prima casa agli under 36 con Isee fino a 40mila euro si applicano anche nei casi in cui entro il termine del 31 dicembre 2023 sia stato solo registrato il contratto preliminare, purché il rogito sia formalizzato entro il 31 dicembre 2024. PROROGA AGEVOLAZIONI FISCALI AL TERZO SETTORE – Prorogate al primo gennaio 2025 le agevolazioni e le semplificazioni fiscali per il terzo settore. ASSUNZIONI – Dal ministero dell’Economia a quello dell’Interno, passando per i Vigili del fuoco e la Regione Calabria, sono tantissimi i rinvii che riguardano le assunzioni nell’amministrazione centale e locale. EDITORIA, TAGLI RINVIATI DI 2 ANNI – Slitta di altri due anni, dal 2025 al 2027, il taglio dei contributi all’editoria. LEGGI TUTTO

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    Il 52% di donne fra i pensionati, agli uomini gli assegni più pesanti

    (Teleborsa) – In Italia nel 2022 su 16,1 milioni circa di pensionati il 52% è di genere femminile, però “le donne sono prevalentemente rappresentate nelle classi di reddito pensionistico più basso (fino a 1.500 euro mensili) mentre oltre il 70% dei percettori di assegni nella classe più alta (oltre i 3.000 euro mensili) è di genere maschile”.E’ quanto emerso in un evento promosso dal Consiglio di indirizzo e vigilanza (Civ) dell’Inps a causa di “una differenza nella tipologia di prestazione incassata: nel 2022, il 50% degli uomini riceveva una pensione anticipata – quelle di importo più elevato in media – contro il 20% delle donne, che sono in maggioranza fra quanti sono titolari di pensioni ai superstiti”. Se, poi, si considerano gli importi medi dei trattamenti pensionistici, risalta un vantaggio maschile medio di oltre il 60% (1.430 euro contro 884, nel 2022).Per il presidente del Civ dell’Inps, Roberto Ghiselli, “si sta affermando nelle nuove generazioni una consapevolezza maggiore della disparità di genere, malgrado questo ‘gap’ sia ancora evidente, soprattutto per ciò che concerne le differenze retributive e la maggiore discontinuità lavorativa tra uomini e donne”, ha aggiunto. Quanto al commissario straordinario dell’Inps, Micaela Gelera, ha affermato che quello della disparità di genere è un problema ancora molto evidente nel nostro Paese oggi, e che rende necessario rafforzare e rendere strutturali le misure messe in campo dal decisore politico per conciliare i carichi familiari con la vita lavorativa delle donne. Penso ai congedi, al bonus asili nido, all’assegno unico universale e alla recente misura, introdotta dal governo, per favorire la retribuzione in busta paga delle madri lavoratrici, consentendo loro di affrontare con maggiore serenità il carico familiare legato alla presenza dei figli. Analogamente, tutte le misure finalizzate alla cura degli anziani non autosufficienti permetteranno di alleggerire ulteriormente il carico familiare delle donne”, ha chiuso Gelera. LEGGI TUTTO

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    Commissione Ue: nuove iniziative per le infrastrutture digitali di domani

    (Teleborsa) – La futura competitività dell’economia europea dipende dalle infrastrutture digitali e dai servizi di rete digitale avanzati, dal momento che una connettività rapida, sicura e diffusa è essenziale per la diffusione delle tecnologie che ci porteranno nel mondo di domani: telemedicina, guida automatizzata, manutenzione predittiva degli edifici o agricoltura di precisione. In tale scenario la Commissione europea ha presentato oggi una serie di possibili azioni per promuovere l’innovazione, la sicurezza e la resilienza delle infrastrutture digitali avviando una consultazione pubblica sui 12 scenari delineati nel Libro bianco che terminerà il 30 giugno 2024. Il pacchetto sulla connettività digitale – spiega la Commissione Ue in una nota – mira ad avviare una discussione su proposte concrete con i portatori di interessi, gli Stati membri e i partner che condividono gli stessi principi su come definire la futura azione politica dell’UE al fine di raggiungere un consenso:Il Libro bianco “Come padroneggiare le esigenze dell’infrastruttura digitale europea?” analizza le sfide che l’Europa si trova attualmente ad affrontare nella diffusione delle future reti di connettività e presenta possibili scenari per attrarre investimenti, promuovere l’innovazione, aumentare la sicurezza e realizzare un vero mercato unico digitale.La raccomandazione sulla sicurezza e la resilienza delle infrastrutture dei cavi sottomarini presenta una serie di azioni a livello nazionale e dell’UE volte a migliorare la sicurezza e la resilienza dei cavi sottomarini attraverso un migliore coordinamento in tutta l’UE, sia in termini di governance che di finanziamento. L’UE – sottolinea la Commissione – “dovrebbe promuovere una comunità dinamica di innovatori europei, promuovendo lo sviluppo di una connettività integrata e di infrastrutture informatiche collaborative”. Per raggiungere tale obiettivo, il Libro bianco prevede la creazione di una “rete informatica collaborativa connessa” (“rete3C”) per creare infrastrutture e piattaforme integrate da punto a punto per il cloud e l’edge telco, che potrebbero essere utilizzate per organizzare lo sviluppo di tecnologie innovative e di applicazioni di IA per vari casi d’uso. Tale approccio collaborativo potrebbe essere preparato attraverso la creazione di progetti pilota su larga scala o un eventuale nuovo importante progetto di comune interesse europeo (IPCEI) nel continuum di calcolo.È inoltre essenziale – prosegue la Commissione – sfruttare meglio le sinergie tra le iniziative esistenti, come l’IPCEI sulle infrastrutture e i servizi cloud di prossima generazione, e i programmi di finanziamento quali il meccanismo per collegare l’Europa e l’Europa digitale. Ciò potrebbe includere un eventuale ruolo di coordinamento dell’impresa comune “Reti e servizi intelligenti” (impresa comune SNS) per sostenere la creazione di un ecosistema collaborativo di connettività e calcolo. Inoltre, l’UE deve realizzare appieno il potenziale del mercato unico digitale delle telecomunicazioni, prendendo in considerazione misure volte a garantire una reale parità di condizioni e a ripensare l’ ambito di applicazione e gli obiettivi del suo attuale quadro normativo. Tale riflessione – evidenzia la Commissione – dovrebbe tenere conto della convergenza tecnologica tra telecomunicazioni e cloud, che sono comunque soggetti a quadri normativi diversi, nonché della necessità di garantire che tutti gli operatori che investono nelle infrastrutture digitali possano beneficiare della portata necessaria per effettuare investimenti massicci. Ciò potrebbe comportare un approccio più armonizzato alle procedure di autorizzazione degli operatori delle telecomunicazioni, una governance più integrata a livello dell’Unione per lo spettro radio e possibili modifiche della politica di accesso all’ingrosso. La Commissione potrebbe inoltre prendere in considerazione misure volte ad accelerare lo switch-off del rame entro il 2030 e a promuovere l’ecologizzazione delle reti digitali migliorandone l’efficienza.”Per proteggere le infrastrutture di rete e di calcolo europee, un elemento essenziale della nostra sicurezza economica, l’UE – scrive la Commissione – dovrebbe incentivare la diffusione e rafforzare la sicurezza e la resilienza delle infrastrutture strategiche dei cavi sottomarini. Sulla base della raccomandazione adottata insieme al Libro bianco, si potrebbe prendere in considerazione un sistema di governance comune dell’UE a lungo termine, unitamente a una revisione degli strumenti disponibili volti a stimolare meglio gli investimenti privati a sostegno dei progetti di interesse europeo (Cable Projects of European Interest — CPEI). Come azione immediata in risposta alle richieste degli Stati membri e dei portatori di interessi, la raccomandazione mira a migliorare il coordinamento all’interno dell’UE, ad esempio valutando e attenuando i rischi per la sicurezza, istituendo un pacchetto di strumenti per la sicurezza dei cavi e razionalizzando le procedure per il rilascio delle autorizzazioni. Inoltre, per sostenere il seguito dato alla raccomandazione, la Commissione sta istituendo il gruppo di esperti sulle infrastrutture sottomarine per i cavi, composto dalle autorità degli Stati membri.L’UE ha già intrapreso diverse azioni per promuovere la transizione delle reti di connettività tradizionali verso le infrastrutture del futuro. Il 23 febbraio 2023 la Commissione ha avviato un’ampia consultazione esplorativa sul futuro del settore della connettività e delle sue infrastrutture, i cui risultati sono stati pubblicati nell’ottobre 2023. Insieme alla consultazione, la Commissione ha inoltre presentato la legge sull’infrastruttura Gigabit (GIA), per la quale è stato raggiunto un accordo politico il 5 febbraio 2024, un anno dopo la proposta. Il GIA introduce una serie di azioni volte a semplificare e accelerare lo sviluppo di reti ad altissima capacità, riducendo gli oneri amministrativi e i costi di installazione. L’accordo è stato raggiunto contemporaneamente all’adozione della raccomandazione sulla promozione normativa della connettività Gigabit (raccomandazione Gigabit), che fornisce alle autorità nazionali di regolamentazione orientamenti su come progettare l’accesso all’ingrosso agli obblighi di porre rimedio agli obblighi per gli operatori che detengono un significativo potere di mercato. L’UE ha inoltre adottato misure per rafforzare la nostra connettività portante attraverso, ad esempio, partenariati Global Gateway, che garantiscono una connettività di alta qualità con tutte le parti dell’Unione, comprese le regioni ultraperiferiche, le isole, gli Stati membri con coste e i paesi e territori d’oltremare. Il partenariato Global NAVFOR ways, finanziato attraverso l’MCE, sostiene infrastrutture chiave come i cavi sottomarini.(Foto: © andreykuzmin / 123RF) LEGGI TUTTO

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    PNRR, Italia è il Paese che ha raggiunto il numero più alto di traguardi: 178 su 527

    (Teleborsa) – In base ad una valutazione di medio termine della Commissione europea sul dispositivo di ripresa e resilienza. L’Italia è il Paese che ha soddisfatto il numero più alto di traguardi e obiettivi del PNRR: 178 su 527. Segue la Spagna (121 su 416 traguardi e obiettivi) e la Croazia (104 su 372). Italia e Spagna sono i due Paesi ad aver i maggiori fondi con il PNRR tra prestiti e sovvenzioni. Degli 800 miliardi complessivi sono stati chiesti rispettivamente 194,4 miliardi dall’Italia e a 163 miliardi dalla Spagna. LEGGI TUTTO

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    Vino, top 5 mercati archiviano 2023 in calo. Vino italiano a -4,4% volume e -7,3% valore

    (Teleborsa) – Frena, nel 2023, l’import di vino italiano nelle 5 principali piazze mondiali. Secondo l’Osservatorio di Unione italiana vini (Uiv), i dati finali relativi alle importazioni da Stati Uniti, Germania, Regno Unito, Canada e Giappone (che insieme valgono il 56% dell’export complessivo del Belpaese), per il prodotto made in Italy il 2023 si è chiuso infatti con un calo tendenziale del 4,4% nei volumi e del 7,3% nei valori, a 4,45 miliardi di euro. L’analisi, realizzata da Uiv su base doganale, vede decrementi nei volumi in tutti i Paesi della domanda a eccezione della Germania, che chiude l’anno a +7% per effetto del boom di ordini di vino sfuso (+16%). Particolarmente negativo, anche a causa di un eccesso di scorte detenute dai distributori che hanno condizionato gli ordini di tutto il 2023, il mercato negli Stati Uniti, che totalizzano un -13% a volume, ma anche in Canada e Giappone, entrambe a -11% e in Uk (-9%). In contrazione, nonostante il surplus di costi produttivi per le imprese, il prezzo medio (-3%), per effetto della crescita import di sfusi (+9%, dove però i listini crollano a -11%) e grandi formati (+6%) e al contestuale minore impatto di prodotti imbottigliati (-7%) e spumanti, giù dell’11% nei volumi ma unica tipologia a crescere nel prezzo medio (+5%).”È innegabile che il 2023 – afferma Lamberto Frescobaldi, presidente UIV – abbia sofferto di fenomeni congiunturali, soprattutto il destocking di prodotto accumulato in eccesso in Nordamerica, ma è altrettanto vero che il nostro Paese ha l’esigenza primaria e non più rinviabile di allargare la propria base clienti: questi cinque Paesi rappresentano quasi il 60% del valore delle esportazioni italiane, contro il 50% della Francia e il 40% della Spagna. Il 2024 – ha aggiunto Frescobaldi – si annuncia molto complesso e sfidante: con una produzione italiana ai minimi storici, le nostre imprese avranno l’esigenza vitale di alzare il valore unitario dei propri prodotti, in un contesto macroeconomico che non è dei più favorevoli. Si è visto già l’anno passato, con le difficoltà patite nei circuiti retail dei principali Paesi, dove ad aumenti di prezzo anche limitati sono corrisposti in maniera quasi automatica cali degli acquisti a volume”.Secondo l’Osservatorio Uiv, l’anno si è però rivelato negativo per tutti i Paesi produttori, complice l’obiettivo destocking degli importatori unitamente alla crisi inflattiva e al conseguente minor potere di acquisto. L’import globale di vino dei 5 top buyer ha chiuso infatti a 16,9 miliardi di euro, il 7,5% in meno sull’anno precedente, con i volumi a -6,7%. Il principale Paese esportatore, la Francia, si è attestata su un trend volumico ancora peggiore rispetto all’Italia (-10%), ma meno deficitario in termini valoriali (-5%). LEGGI TUTTO