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    Trasporto aereo, compagnie aeree: tassa su carburanti aviazione danneggerà economia

    (Teleborsa) – Airlines for Europe, European Regions Airline Association, Italian Board Airline Representatives e l’Associazione Italiana Compagnie Aeree Low Fares – alcune delle principali associazioni di categoria delle compagnie aeree – hanno affermato che “un nuovo rapporto dimostra che l’introduzione di una tassa sul carburante per l’aviazione a livello europeo ridurrà la spesa turistica, inciderà sulla crescita economica e diminuirà i posti di lavoro in Italia e in Lazio”. Un rapporto commissionato alla società di consulenza economica globale Steer ha calcolato che una tassa sul carburante per l’aviazione porterebbe a una riduzione del PIL del Lazio di 640 milioni di euro e a una riduzione più ampia di 4,1 miliardi di euro nell’economia italiana. La tassa avrebbe anche un impatto sull’occupazione, con una perdita di 39.200 posti di lavoro in tutta Italia. Il rapporto, proseguono i vettori, “mette in evidenza come una tassa sul cherosene per l’aviazione non contribuirà in alcun modo agli sforzi di sostenibilità delle compagnie aeree, in quanto il denaro raccolto non sarà destinato alla decarbonizzazione dell’aviazione”. Il rapporto rileva inoltre che l’introduzione di una tassa sui carburanti per l’aviazione porterebbe a una riduzione del 6,1% della domanda di passeggeri, a una diminuzione di 5,4 miliardi di euro della spesa turistica e a una riduzione del PIL di 4,1 miliardi di euro in tutta Italia. Nella regione Lazio, ciò si tradurrà in una riduzione del PIL di 640 milioni di euro. Le associazioni chiedono che l’UE si concentri sull’attuazione di misure direttamente legate alla riduzione dell’impatto ambientale dell’aviazione e che preservino la competitività economica e i benefici sociali dell’aviazione europea.”L’Italia – ha affermato Ourania Georgoutsakou, managing director di Airlines for Europe – è una delle destinazioni turistiche più popolari per gli europei. Il nostro rapporto mostra che una tassa sul cherosene metterà in discussione questo dato e incoraggerà gli europei a cercare destinazioni al di fuori dell’Europa. L’aviazione intende fare la sua parte, ma misure come questa non serviranno ad accelerare la decarbonizzazione dell’aviazione. Incoraggiamo i decisori pubblici a concentrarsi sulla realizzazione di soluzioni che funzionino davvero”. “L’aviazione svolge un ruolo cruciale per la connettivita’ regionale, in particolare in regioni come il Lazio, le cui economie si basano sul turismo – ha aggiunto Montserrat Barriga, direttore generale della European Regions Airline Association –. Se da un lato una tassa sul carburante per l’aviazione a livello europeo comporterà un aumento dei prezzi dei biglietti e creerà conseguenze importanti per le economie regionali locali, dall’altro l’industria aeronautica avrà comunque bisogno di investimenti per favorire il suo percorso di decarbonizzazione. È necessario un approccio collaborativo tra industria e politica per trovare soluzioni adeguate a beneficio dell’ambiente, dell’industria, dei consumatori e delle regioni”. “Nel nostro ruolo di associazione che rappresenta 50 compagnie aeree operanti in Italia, ci impegniamo a rendere l’Italia una destinazione attraente – ha proseguito Luciano Neri, segretario generale dell’Italian Board Airline Representatives –. La tassazione drena risorse che potrebbero altrimenti essere utilizzate per raggiungere gli ambiziosi obiettivi di decarbonizzazione del nostro settore. Questo studio evidenzia la necessità che le decisioni politiche tengano conto dell’impatto complessivo e non si concentrino solo sul breve termine”. “L’introduzione di questa nuova tassa – ha concluso Alessandro Fonti, presidente dell’Associazione Italiana Compagnie Aeree Low Fares – aumenterà subito i prezzi dei biglietti per i voli all’interno dell’Ue danneggiando la connettività aerea intraeuropea”.(Foto: Gary Lopater su Unsplash ) LEGGI TUTTO

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    UE, nuovo piano per rafforzare la leadership industriale nei materiali avanzati

    (Teleborsa) – La Commissione europea ha presentato oggi una strategia per sostenere la leadership industriale dell’UE nel settore dei materiali avanzati, fondamentale per la transizione verde e digitale. La cosiddetta “Communication on Advanced Materials for Industrial Leadership” propone misure concrete che consentano di allineare le priorità e gli investimenti in ricerca e innovazione nell’UE. Questa iniziativa, attesa con impazienza dagli Stati membri e dall’industria, rappresenta il primo passo verso un approccio comune europeo per i materiali avanzati, ponendo le basi per ulteriori azioni.L’esecutivo UE spiega che i materiali avanzati sono materiali intenzionalmente progettati e ingegnerizzati per mostrare prestazioni superiori o funzioni speciali, che possono essere sviluppate con una velocità senza precedenti grazie alla comprensione scientifica e alla potenza di calcolo di oggi. Sono fondamentali ad esempio per l’innovazione nei settori dell’energia, dell’elettronica, dell’edilizia e della mobilità. Si prevede che il primo elenco di aree di ricerca verrà ampliato nel corso del tempo in dialogo con il Technology Council da istituire.La strategia mira a rafforzare la competitività a lungo termine dell’UE garantendo che l’Unione rimanga all’avanguardia nelle nuove tecnologie dei materiali, sostenendo le capacità di sviluppo, sperimentazione e dispiegamento. Le azioni rafforzeranno inoltre l’autonomia strategica aperta e la sicurezza economica dell’UE riducendo la dipendenza dai materiali critici sostituendoli o sostenendone il riciclaggio e il riutilizzo.La Communication propone azioni lungo cinque pilastri principali da attuare insieme agli Stati membri dell’UE, agli operatori del settore e ad altre principali parti interessate: rafforzare l’ecosistema europeo di ricerca e innovazione sui materiali avanzati; immissione rapida di materiali innovativi sul mercato; aumentare gli investimenti e l’accesso ai finanziamenti (nell’ambito di questo pacchetto di azioni, l’UE istituirà un nuovo partenariato con l’industria nell’ambito di Horizon Europe, puntando a 500 milioni di euro di investimenti per il periodo 2025-2027, di cui almeno 250 milioni di euro provenienti da fonti private); promuovere la produzione e l’utilizzo di materiali avanzati; creare un Technology Council per i materiali avanzati per fornire consulenza sulla gestione di questa iniziativa.”La competitività dell’UE si basa sul nostro vantaggio tecnologico e sulla fornitura costante di materiali avanzati per le nostre transizioni verde e digitale – ha commentato Margrethe Vestager, vicepresidente esecutiva della Commissione UE – Dobbiamo sostenere lo sviluppo di questi materiali e utilizzarli in modo efficiente e sostenibile. Dopo aver ascoltato le parti interessate dell’industria e le autorità nazionali, proponiamo una via da seguire che sia vantaggiosa per la nostra resilienza economica a lungo termine”. LEGGI TUTTO

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    UE, via libera dal Parlamento alla legge sul ripristino della natura

    (Teleborsa) – La normativa europea sul ripristino della natura, concordata con i governi dell’UE, è stata approvata dal Parlamento europeo con 329 voti favorevoli, 275 contrari e 24 astensioni. Il regolamento mira a garantire il ripristino degli ecosistemi degradati in tutti i Paesi dell’UE, contribuire al raggiungimento degli obiettivi europei in materia di clima e biodiversità e migliorare la sicurezza alimentare.Per conseguire gli obiettivi fissati dall’UE, entro il 2030 gli Stati membri dovranno ripristinare il buono stato di salute di almeno il 30% degli habitat contemplati dalla nuova legge (che vanno da foreste, praterie e zone umide a fiumi, laghi e coralli). Questa percentuale aumenterà poi al 60% entro il 2040 e al 90% entro il 2050.Ecosistemi agricoliPer migliorare la biodiversità negli ecosistemi agricoli, i paesi dell’UE dovranno registrare progressi in due di questi tre indicatori: indice delle farfalle comuni; percentuale di superficie agricola con elementi caratteristici del paesaggio con elevata diversità; stock di carbonio organico nei terreni minerali coltivati. Dovranno anche adottare misure per migliorare l’indice dell’avifauna comune, dato che gli uccelli sono un buon indicatore dello stato di salute generale della biodiversità.Poiché le torbiere sono una delle soluzioni più economiche per ridurre le emissioni nel settore agricolo, i paesi dell’UE dovranno ripristinare almeno il 30% delle torbiere drenate entro il 2030 (almeno un quarto dovrà essere riumidificato), il 40% entro il 2040 e il 50% entro il 2050 (con almeno un terzo riumidificato). La riumidificazione continuerà a essere volontaria per agricoltori e proprietari terrieri privati.Come richiesto dal Parlamento, la legge prevede un freno di emergenza che, in circostanze eccezionali, consentirà di sospendere gli obiettivi relativi agli ecosistemi agricoli qualora questi obiettivi riducano la superficie coltivata al punto da compromettere la produzione alimentare e renderla inadeguata ai consumi dell’UE.Altri ecosistemiLa legge impone anche di registrare una tendenza positiva in diversi indicatori che riguardano gli ecosistemi forestali e di piantare tre miliardi di nuovi alberi. Gli Stati membri dovranno inoltre ripristinare almeno 25.000 km di fiumi, trasformandoli in fiumi a scorrimento libero, e garantire che non vi sia alcuna perdita netta né della superficie nazionale totale degli spazi verdi urbani, né di copertura arborea urbana.(Foto: Photo by Matt Palmer on Unsplash) LEGGI TUTTO

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    Precompilata, Ruffini: numeri testimoniano crescente fiducia e consapevolezza cittadini

    (Teleborsa) – Dall’avvio del progetto della dichiarazione dei redditi precompilata, si è registrato “un incremento costante delle dichiarazioni trasmesse direttamente dal cittadino, senza l’intervento degli intermediari, passando dai circa 1,4 milioni del 2015 ai 4,5 milioni del 2023”. Lo ha riferito il direttore dell’Agenzia delle Entrate, Ernesto Maria Ruffini, nell’audizione in Commissione finanze al Senato sull’atto di indirizzo sugli sviluppi della politica fiscale. “Questo risultato – ha aggiunto – deriva dalla sempre maggiore fiducia e consapevolezza dei cittadini circa l’utilità e la facilità d’uso del servizio telematico della dichiarazione precompilata, grazie anche al costante arricchimento delle informazioni presenti in dichiarazione, alla sempre più elevata qualità dei dati trasmessi dagli enti esterni e ai perfezionamenti apportati alla procedura web messa a disposizione dei contribuenti”. Ruffini ha aggiunto che nel 2015 “i dati utilizzati per la precompilazione erano complessivamente circa 157 milioni mentre” mentre nel 2023, le informazioni precaricate dall’Agenzia “hanno superato quota 1,3 miliardi””A fronte degli atti emessi dall’Agenzia delle entrate e dalla Riscossione abbiamo un tasso di impugnativa pari al 4%. Di questi quasi l’80% è definitivamente oggetto di giudizio favorevole all’amministrazione finanziaria da parte della giustizia triobutaria. Il che vuol dire che nel 96% dei casi gli atti non sono impugnati e quindi divetano definitivi”. Un risultato, ha sottolineato, “in continuo miglioramento anche per la bontà del dato a monte e dell’analisi del rischio. Anche se c’è un margine del 20% comunque migliorabile”.Quanto al “magazzino” dei crediti fiscali è in “costante crescita” e ha ormai assunto una “consistenza anomala”, oggi pari a oltre 1.200 miliardi di euro di cui l’importo recuperabile è valutabile soltanto in 101 miliardi. Al 31 dicembre 2023, il valore del carico contabile residuo dei crediti affidati dai diversi enti creditori all’agente della riscossione, dal 1? gennaio 2000, ammonta a circa 1.206,6 miliardi di euro. Circa il 40 per cento, pari a oltre 480 miliardi – ha spiegato Ruffini – è difficilmente recuperabile per le condizioni soggettive del contribuente (soggetti interessati da procedure concorsuali, persone decedute e imprese cessate, soggetti che risultano nullatenenti). Per l’8 per cento dei crediti (circa 100,4 miliardi di euro) l’attività di riscossione, alla data del 31 dicembre 2023, è sospesa per effetto di specifici provvedimenti emessi soprattutto dagli enti creditori o dall’autorità giudiziaria. Rientrano in questa casistica anche gli importi residui dei carichi indicati nelle domande di adesione alla rottamazione-quater, per i quali sono in corso i piani rateali di pagamento agevolato. Resta il 52 per cento dei crediti (pari circa a 623 miliardi di euro), di cui l’81 per cento (502,5 miliardi) si riferisce a contribuenti nei confronti dei quali l’agente della riscossione ha già svolto, in questi anni, azioni esecutive e/o cautelari. Al netto delle somme oggetto di rateizzazione (18,8 miliardi di euro), il magazzino residuo, su cui le azioni di recupero possono presumibilmente essere maggiormente efficaci, si riduce a 101,7 miliardi di euro. LEGGI TUTTO

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    L’UE raccomanda agli Stati membri di continuare a risparmiare gas

    (Teleborsa) – Gli sforzi dei paesi UE per risparmiare gas sono andati “ben oltre” l’obiettivo di risparmio del 15% concordato nell’ambito della legislazione di emergenza adottata nell’estate 2022 e sono stati “essenziali” per preservare forniture stabili, stabilizzare i mercati energetici nell’UE e mostrare solidarietà con l’Ucraina. Nonostante ciò, la Commissione europea ha raccomandato oggi agli Stati membri di continuare a risparmiare gas, in vista della scadenza della legislazione di emergenza prevista per il 31 marzo e la situazione più stabile rispetto agli ultimi due anniComplessivamente, l’UE ha ridotto la domanda di gas del 18% tra agosto 2022 e dicembre 2023, risparmiando circa 101 miliardi di metri cubi di gas.Questa raccomandazione della Commissione, che dovrebbe essere adottata dal Consiglio, incoraggia gli Stati membri a continuare ad adottare misure volontarie per mantenere una riduzione collettiva della domanda di gas del 15%, rispetto alla domanda media tra aprile 2017 e marzo 2022. La proposta sarà discussa dal commissario per l’Energia Kadri Simson e dai ministri dell’Energia dell’UE al Consiglio Energia di lunedì 4 marzo.Grazie all’ampia gamma di misure di emergenza messe in atto dopo l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia, le prospettive energetiche dell’UE sono migliorate, secondo la Commissione: le forniture sono più diversificate, è stata installata una maggiore capacità di energia rinnovabile e sono stati realizzati notevoli risparmi energetici, con gli stoccaggi di gas ora a un livello più sano. Ciò è servito ad abbassare e stabilizzare i prezzi in tutta Europa. Tuttavia, “data la persistenza delle tensioni geopolitiche, la rigidità dei mercati globali del gas e l’obiettivo dell’UE di eliminare completamente i combustibili fossili russi, sono ancora necessari continui risparmi energetici”, viene sottolineato. I continui risparmi di gas contribuiranno a sostenere e migliorare l’attuale stabilità del mercato, anche facilitando il rifornimento degli stoccaggi di gas in primavera ed estate. Sosterrebbero inoltre gli sforzi di decarbonizzazione dell’UE.”Oggi l’UE è chiaramente in una posizione migliore rispetto a due anni fa – ha commentato Kadri Simson, Commissaria europea per l’Energia – Tuttavia, permangono incertezze e dobbiamo fare di più per porre fine completamente alle nostre importazioni di gas dalla Russia. Pertanto, incoraggio le famiglie e le imprese europee a continuare a risparmiare gas ogniqualvolta sia possibile. Ciò ci aiuterà a mantenere le nostre bollette energetiche accessibili e l’economia più forte, mentre restiamo al fianco dell’Ucraina mentre Putin continua la sua brutale aggressione”. LEGGI TUTTO

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    USA, fiducia consumatori febbraio scende a 106,7 punti

    (Teleborsa) – Diminuisce la fiducia dei consumatori americani. Il sondaggio del Conference Board degli Stati Uniti sul sentiment dei consumatori ha segnalato un decremento dell’indice a 106,7 punti nel mese di febbraio 2024 rispetto ai 110,9 punti del mese di gennaio (dato rivisto da 114,8 punti) e contro attese di 114,8 punti del consensus. Nello stesso periodo l’indice sulla situazione presente si porta a 147,2 punti dai 154,9 precedenti, mentre l’indice sulle attese è sceso a 79,8 punti da 81,5 punti.”Il calo della fiducia dei consumatori a febbraio ha interrotto un aumento di tre mesi, riflettendo la persistente incertezza sull’economia statunitense – ha affermato Dana Peterson, capo economista del Conference Board – Il calo della fiducia è stato generalizzato e ha interessato tutti i gruppi di reddito, ad eccezione delle famiglie che guadagnano meno di 15.000 dollari e di quelle che guadagnano più di 125.000 dollari. La fiducia è peggiorata per i consumatori di età inferiore ai 35 anni e per quelli di età pari o superiore a 55 anni, mentre è leggermente migliorata per quelli di età compresa tra 35 e 54 anni”.(Foto: Nik Shuliahin on Unsplash ) LEGGI TUTTO

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    USA, indice manifatturiero Fed Richmond migliora a febbraio

    (Teleborsa) – Migliora a febbraio 2024 l’indice Fed di Richmond sullo stato del settore manifatturiero. L’indicatore che sintetizza lo stato dell’attività del distretto si porta a -5 punti dai -15 di gennaio, risultano peggiore delle aspettative (-9). Il dato, pubblicato dal Distretto Fed della capitale della Virginia, evidenzia invece un miglioramento della componente delle consegne che si porta a -15 punti dai -15 del mese precedente, mentre quella dei servizi si porta a -16 da 4 punti. LEGGI TUTTO

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    Eni celebra avvio della produzione di GNL in Congo

    (Teleborsa) – In occasione del primo carico di GNL dalla Repubblica del Congo, il presidente della Repubblica del Congo, Denis Sassou- N’Guesso, il presidente del Consiglio di Amministrazione di Eni, Giuseppe Zafarana e l’amministratore delegato di Eni, Claudio Descalzi, hanno celebrato l’avvio della produzione di GNL nel Paese. Con questo primo carico, la Repubblica del Congo entra nel gruppo dei Paesi esportatori di GNL, aprendosi a nuove opportunita` di crescita economica e contribuendo all’equilibrio energetico globale. “Il primo carico di GNL dal Congo – ha commentato Descalzi – e` il risultato del forte impegno di Eni e dei suoi partner e del costante supporto del Governo della Repubblica del Congo. Eni e i partner locali hanno condiviso competenze, know-how e tecnologie, garantendo ulteriori entrate al Paese e contribuendo alla sicurezza energetica dell’Europa”.Il progetto Congo LNG, approvato nel dicembre 2022, ha iniziato la produzione di gas dopo solo un anno, in linea con la tempistica iniziale: un risultato reso possibile dall’approccio fasato e parallelizzato caratteristico di Eni e da un suo piano di esecuzione altamente efficiente. Il primo carico di GNL e` in corso e salpera` per il terminale di rigassificazione di Piombino nei prossimi giorni. Il progetto, situato nel permesso Marine XII, raggiungera` una capacita` di liquefazione del gas a plateau di circa 4,5 miliardi di metri cubi all’anno e comportera` l’azzeramento del flaring dalle attivita` gestite nel Paese. I volumi saranno commercializzati da Eni, andando a rinforzare e ampliare il portfolio GNL dell’azienda, nel quadro del percorso verso la sicurezza e la transizione energetiche. Eni e` presente in Congo dal 1968 ed e` l’unica azienda attiva nello sviluppo delle risorse di gas del Paese: attualmente fornisce gas alla Centrale E´lectrique du Congo (CEC), che copre il 70% della capacita` di generazione elettrica del Paese. Eni e` fortemente impegnata a promuovere la transizione energetica nel Paese attraverso diverse iniziative, tra cui il Centro di Eccellenza Oyo per le Energie Rinnovabili e l’Efficienza Energetica, promosso e sostenuto da Eni e gestito dal Ministero dell’Istruzione Superiore, della Ricerca Scientifica e dell’Innovazione Tecnologica della Repubblica del Congo insieme all’UNIDO (Organizzazione delle Nazioni Unite per lo Sviluppo Industriale). Inoltre, Eni includera` il Congo nella catena del valore della mobilita` sostenibile attraverso la produzione di agri feedstock per la bioraffinazione, e promuove iniziative di cucina pulita, per ridurre il consumo di biomassa e le emissioni associate alla combustione. LEGGI TUTTO