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    Saldi, Federconsumatori: “Poco più di un terzo delle famiglie ricorrerà alle promozioni”

    (Teleborsa) – Con il nuovo anno parte la nuova stagione dei saldi invernali: le vendite promozionali prendono il via oggi in Valle d’Aosta, il 4 gennaio nella maggior parte d’Italia. Anche quest’anno l’O.N.F. – Osservatorio Nazionale Federconsumatori stima una corsa contenuta ai saldi: la spesa media sarà di 174,80 euro a famiglia (+3% rispetto a gennaio 2024), ma poco più di un terzo delle famiglie ricorrerà ai saldi. Tra queste, esiste un forte divario: vi sono infatti famiglie che spenderanno cifre ben superiori a questa media (anche oltre 320 euro), altre che acquisteranno solo il necessario e altre ancora che non effettueranno alcun acquisto.Oltre alle condizioni economiche delle famiglie, ancora precarie e aggravate dalla previsione di stangata in arrivo nel 2025 pari a 912,20 euro per ogni nucleo familiare, a pesare sull’andamento dei saldi è il lungo periodo del Black Friday. Ma, se durante tale promozione molti hanno acquistato soprattutto regali o prodotti tecnologici a prezzo scontato, con i saldi i cittadini comprano qualcosa per sé.Re della stagione è senza dubbio il settore dell’abbigliamento, dove gli sconti sono più incisivi rispetto agli anni passati, seguito dal settore delle calzature.”Chi ha intenzione di effettuare acquisti approfittando dei saldi deve comunque tenere a mente alcune regole e raccomandazioni importanti: il rischio di incorrere in un inganno – sottolinea Federconsumatori – è sempre dietro l’angolo ed è diffusa la possibilità di imbattersi in promozioni decisamente poco vantaggiose.Nuove regoleSono ormai entrate in vigore da oltre un anno le norme che impongono maggiore trasparenza negli sconti di fine stagione, che si applicano sia ai negozi fisici che ai siti di e-commerce con lo scopo di smascherare i falsi sconti. La normativa ha introdotto l’obbligo, per i negozianti, di indicare chiaramente, oltre alla percentuale di sconto e al prezzo finale, anche il prezzo più basso applicato nei 30 giorni antecedenti l’avvio dei saldi. Anche nel caso in cui la riduzione di prezzo, nel corso della stessa campagna promozionale, aumenti, il prezzo di riferimento per il periodo precedente dovrà essere lo stesso prezzo esposto inizialmente. La nuova regola è, però, derogata solo: se i prodotti in promozione sono stati immessi sul mercato da meno di 30 giorni (in questo caso il “prezzo precedente” sarà quello che il venditore ha applicato nell’arco di tempo inferiore a 30 giorni che precede la promozione); e nel caso di prezzi di lancio, di vendite sottocosto e di vendita di prodotti agricoli e alimentari deperibili. I commercianti che non si atterranno a questa nuova regola andranno incontro al rischio di una sanzione da 516 a 3.098 euro. “Ma – commenta Federconsumatori – sarebbe necessario avviare maggiori controlli per verificare che questa normativa sia rispettata da tutti (nelle passate stagioni ci risulta non sia stato così)”.PrezziL’art. 15 del D.Lgs. n. 114/98 dispone che il cartellino debba indicare sia il prezzo “pieno” che quello ridotto nonché la percentuale di sconto (a cui ora si aggiunge anche il prezzo più basso applicato nei 30 giorni antecedenti l’avvio della stagione dei saldi). Per evitare che i potenziali clienti possano confondere la merce in saldo con gli altri articoli in vendita, negli espositori, le due categorie di prodotto dovranno essere separate. Lo sconto riportato sul cartellino è quello che l’esercente è tenuto ad applicare e perciò, se alla cassa venisse chiesto il pagamento di una cifra differente, è opportuno farlo subito presente al negoziante. La normativa vigente obbliga gli esercizi commerciali a garantire ai clienti il pagamento tramite POS, quindi con carta di credito o bancomat. Nel caso in cui l’esercente non consenta tale opzione di pagamento, è possibile segnalare l’episodio alla Guardia di Finanza. In linea di massima è preferibile evitare di acquistare nei punti vendita che non espongano la percentuale di sconto ed i prezzi (quello pieno, quello scontato e quello più basso applicato nei 30 giorni antecedenti), nonché diffidare delle offerte eccessivamente vantaggiose (pari o superiori al 60%), dietro a cui potrebbe nascondersi un tentativo di truffa o un prodotto contraffatto. Accade spesso che nei negozi vengano aggiunti, tra la merce in saldo, prodotti che non sono di fine stagione ma che, semplicemente, sono delle rimanenze di magazzino. In questo caso lo sconto potrebbe non essere così conveniente, soprattutto se si considera che si tratta di uno sconto applicato su merce che sta in deposito da molto tempo.Prove e CambiI punti vendita non sono tenuti per legge a permettere la prova dei capi di abbigliamento prima dell’acquisto, così come, in assenza di vizi o difetti, il cambio del prodotto è rimesso alla discrezionalità del commerciante. In generale consigliamo di diffidare di quegli esercizi che non consentono di provare i capi: potrebbe essere indice di poca trasparenza. Inoltre, prima di acquistare qualcosa in saldo, assicuratevi di poterla restituire se e qualora non dovesse andare bene. È poi buona norma evitare di acquistare prodotti la cui etichetta non indichi, oltre alla composizione, anche le modalità di manutenzione: si eviteranno così spiacevoli incidenti nelle operazioni di lavaggio.GaranzieSe da una parte il negoziante non è tenuto per legge a sostituire un prodotto integro, la situazione cambia radicalmente in caso di prodotto difettoso. Il periodo di garanzia per i prodotti nuovi è di due anni anche nel caso di merce acquistata a saldo: è quindi bene conservare lo scontrino (e possibilmente fotocopiarlo, considerando che le ricevute in carta chimica tendono a sbiadire dopo pochi mesi) per chiedere al negoziante la sostituzione del prodotto difettoso o che comunque presenti un vizio di conformità che ne pregiudichi l’utilizzo, emerso entro i 24 mesi dall’acquisto. In alternativa alla sostituzione è possibile usufruire della riparazione o richiedere una riduzione proporzionale del prezzo o ancora scegliere la risoluzione del contratto. Va precisato che l’opzione non deve risultare eccessivamente onerosa o oggettivamente impossibile per il venditore. Il bene deve essere conforme al contratto di vendita o comunque alle descrizioni rilasciate: nel caso in cui questo non avvenga, il cliente può chiedere il rimborso del prezzo pagato. Segnaliamo che anche la pubblicità deve rispondere a tale criterio. Qualora il venditore rifiuti di ottemperare ai propri doveri o venga richiesto il pagamento delle riparazioni adducendo la mancata copertura del difetto nel quadro della garanzia, ma tali dichiarazioni non risultino opportunamente dimostrabili, il consumatore potrà chiedere assistenza ad uno sportello Federconsumatori per ricorrere al Giudice di pace del Tribunale più vicino. Al fine di evitare equivoci, è opportuno tenere presente che gli impegni assunti dal produttore, cioè le garanzie convenzionali, sono vincolanti per il produttore stesso, ma non sostituiscono la garanzia legale; quindi, riparazioni e sostituzioni devono essere richieste direttamente al negoziante: sarà poi quest’ultimo, in presenza di garanzia convenzionale, ad indirizzare eventualmente il cliente al servizio assistenza del produttore.Acquisti onlineA differenza di quanto accade per gli acquisti effettuati direttamente nei negozi, nel caso dello shopping online non è sempre possibile consultare tutte le informazioni relative al prodotto. È pertanto opportuno controllare con attenzione la completezza e l’esaustività della descrizione e la buona qualità delle immagini disponibili per inquadrare il prodotto nel suo complesso. Proprio tenendo in considerazione l’impossibilità di verificare fisicamente le condizioni e la qualità dei prodotti, il Codice del Consumo prevede particolari tutele per gli acquisti online e a distanza: è il caso, ad esempio, del diritto di ripensamento, qui previsto, che invece, come già precisato, non sussiste per gli articoli comprati nei locali commerciali. L’utente ha 14 giorni di tempo a partire dal momento della consegna per restituire il prodotto e richiedere il rimborso totale dell’importo pagato. Ad ogni modo è preferibile consultare sul sito scelto le indicazioni relative al diritto di recesso. Nel caso in cui l’acquisto non avvenga dal sito dell’azienda ma attraverso un’altra piattaforma, è necessario verificare l’affidabilità dell’intermediario e la provenienza della merce. Per garantire la sicurezza dei pagamenti, siano essi effettuati tramite carta di credito, carta di debito, bonifico o altri mezzi, è importante utilizzare una connessione protetta, controllare che l’indirizzo del sito web sia preceduto da HTTPS (e non da HTTP) e verificare la presenza dell’immagine di un lucchetto, in alto a sinistra nella barra degli indirizzi del browser del sito o della pagina della transazione. LEGGI TUTTO

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    La Freccia di gennaio: il 2025 si apre con l’avvio del piano strategico del Gruppo FS

    (Teleborsa) – Il Gruppo FS apre il 2025 con l’avvio del Piano strategico che si svilupperà per i prossimi cinque anni. Un programma concreto di rinnovamento – con un investimento di oltre 100 miliardi di euro – per rafforzare la rete ferroviaria e stradale, migliorare la qualità del servizio, supportare il completamento delle infrastrutture e promuovere una mobilità sempre più sostenibile. Tutti i dettagli di questa ambiziosa trasformazione, caratterizzata da una forte spinta tecnologica, li racconta l’amministratore delegato Stefano Antonio Donnarumma su La Freccia di gennaio.Nel nuovo numero anche l’intervista a Carlo Conti che anticipa in esclusiva a La Freccia la novità su come saranno resi noti i cantanti più votati durante il Festival di Sanremo: “la comunicazione dei primi cinque artisti di ogni serata, compresi i finalisti, non seguirà un ordine legato alla reale classifica, ma sarà randomico. Non si saprà, quindi, chi ha ottenuto più voti. In questo modo sarà più sorprendente la proclamazione del vincitore”. Il conduttore, inoltre, conferma che Selvaggia Lucarelli farà parte del Dopofestival come ospite fissa e che saranno Bianca Guaccero, Gabriele Corsi e Mariasole Pollio a presentare il PrimaFestival. E, ancora, un viaggio verso il futuro come quello preconizzato agli inizi del ‘900 dal movimento artistico fondato da Filippo Tommaso Marinetti, a cui è dedicata la mostra Il Tempo del Futurismo alla Galleria Nazionale di Arte Moderna di Roma. L’esposizione, sponsorizzata dal Gruppo FS, trova ampio spazio tra le pagine del magazine, sottolineando così l’impegno dell’azienda nel connettere le persone al sapere, sostenendo e valorizzando il patrimonio artistico del Paese.Impossibile non parlare, a questo proposito, di Agrigento, città nominata Capitale italiana della cultura 2025 grazie a un progetto che esplora le relazioni tra individuo, natura e territorio. Tanti gli eventi in programma nel corso del 2025 che, ispirandosi ai quattro elementi – Aria, Acqua, Terra e Fuoco –, offrono prospettive inedite su temi quali inclusione sociale, innovazione e valorizzazione del territorio.Il 2025 sarà anche l’anno del Giubileo della Speranza a cui La Freccia dedica una rubrica che accompagnerà i lettori durante tutto l’anno. E, dopo il sacro, il profano con l’oroscopo di Lumpa che suggerisce ai dodici segni zodiacali la meta italiana ideale per quest’anno. LEGGI TUTTO

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    INPS aderisce a nuovo sistema Re.Tes. della Bankitalia

    (Teleborsa) – L’Inps aderisce al nuovo sistema Re.Tes. della Banca d’Italia, che punta a modernizzare incassi e pagamenti pubblici. Lo fa sapere l’Istituto spiegando che il sistema è in vigore dal primo gennaio e che “durante i primi giorni di operatività di Re.Tes., potrebbero verificarsi alcuni, eventuali ritardi nei pagamenti delle prestazioni non pensionistiche e nella contabilizzazione degli incassi dei contributi, in particolare per i pagamenti effettuati tramite Modelli F24 nei primi giorni dell’anno”. Il pagamento delle pensioni continuerà ad avvenire nei tempi stabiliti e con le modalità ordinarie. L’Inps ha già predisposto speciali presidi tecnici e amministrativi, al fine di minimizzare i possibili impatti sulle tempistiche di accredito delle prestazioni e sui versamenti effettuati.L’innovazione, si legge in una nota, “introduce modalità di dialogo completamente telematiche per le operazioni di pagamento delle prestazioni non pensionistiche e per l’incasso dei contributi. Sono coinvolti non solo l’Inps e la Banca d’Italia, ma anche le altre principali Amministrazioni dello Stato, tra cui la Ragioneria Generale, la Corte dei Conti, l’Agenzia delle Entrate. L’obiettivo è quello di modernizzare il sistema, semplificare i processi e migliorare l’uso dei dati per rispondere adeguatamente alle esigenze dell’attuale contesto”. LEGGI TUTTO

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    Industrie Saleri Italo, finanziamento di 3,5 milioni di euro da fondo Azimut

    (Teleborsa) – Industrie Saleri Italo, società italiana che opera nella progettazione e produzione di sistemi di Thermal Management per il mercato automotive, ha ottenuto un finanziamento di 3,5 milioni di euro strutturato e concesso dal Fondo Azimut Diversified Corporate Credit Esg-8 SCSp RAIF grazie all’attività di origination di Azimut Direct, società del Gruppo Azimut specializzata in corporate finance, e dalla presenza territoriale della rete dei consulenti finanziari di Azimut. Il finanziamento di 3,5 milioni ha l’obiettivo di “supportare l’espansione del business internazionale e gli investimenti in ricerca e sviluppo, per rispondere alle nuove esigenze dell’industria automobilistica”, si legge in una nota.”Questo è un segnale significativo, specialmente in questo momento per l’automotive – ha detto Francesco Italo Saleri, presidente di Industrie Saleri Italo – Non solo per il nostro Gruppo, ma anche per il mercato di destinazione dei nostri prodotti. In un periodo di incertezza per il settore, la decisione di un istituto finanziario di investire e sostenere un player automotive come noi è particolarmente incoraggiante. Questo risultato offre stabilità e fiducia, consentendoci di affrontare il futuro con prospettive favorevoli”. “Le imprese che riconoscono l’importanza del percorso Esg non sono solo virtuose, ma anche lungimiranti. Essere Esg-compliant oggi rappresenta un vero motore di crescita e rafforza l’accesso ai capitali da parte delle imprese”, ha dichiarato Andrea Belloni, director di Azimut Direct. LEGGI TUTTO

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    Regionale di Trenitalia, nel 2025 cento nuovi treni: investimento di 850 milioni di euro

    (Teleborsa) – Cento nuovi treni regionali nel 2025, per un investimento economico di 850 milioni di euro e oltre 430 milioni di viaggiatori stimati. In cifre, il 2025 per il Regionale di Trenitalia si apre all’insegna della crescita in linea con quanto previsto dal Piano strategico 2025-2029 del Gruppo FS Italiane. Grazie ai Contratti di Servizio con le Regioni e Province Autonome, committenti del servizio, nel 2024 sono stati consegnati 540 treni di nuova generazione che, sommati ai 335 già acquistati in precedenza, porta a 875 il numero dei nuovi treni in circolazione. Numero destinato a crescere poiché, con le ulteriori consegne previste fino al 2027, Regionale potrà contare su 1.061 nuovi convogli, pari all’80% dell’intera flotta rinnovata, per un investimento complessivo di sette miliardi di euro.Le novità del 2025Tra le principali novità in vigore dal mese di gennaio, l’indennizzo automatico per coloro che hanno acquistato il Biglietto Digitale Regionale: in caso di ritardo del treno, i passeggeri riceveranno automaticamente – senza dover fare alcun tipo di richiesta – l’indennizzo da ritardo entro 30 giorni.Riprende, inoltre, la nuova edizione di X-GO, il programma loyalty che, dopo il successo del 2024 chiuso con oltre un milione di iscritti, quest’anno permetterà di accumulare i punti più facilmente poiché ne verranno assegnati due ogni euro speso per viaggiare. Infine, l’iniziativa “Viaggi in Regionale” realizzata in collaborazione con Lonely Planet e dedicata ai panorami italiani da scoprire con i collegamenti Line del Regionale. Si tratta di una guida che esplora cinque itinerari (Tuscany Line, Trasimeno Line, Trabocchi Line, Salento Line e Taormina Line) che propongono esperienze eno-gastronomiche e naturalistiche in tipico stile Lonely Planet, da raggiungere comodamente in treno anche grazie alla Promo Italia in Tour che, nelle sue varianti 3 e 5 giorni, consente viaggi illimitati sui treni di Trenitalia.L’impegno per il Giubileo 2025In occasione del Giubileo 2025, per facilitare gli spostamenti dei pellegrini che raggiungeranno Roma, è stata attivata, in collaborazione con ATAC, la vendita dei biglietti Metrebus sull’APP Trenitalia, per viaggiare sui mezzi pubblici della Capitale e della sua area metropolitana. Inoltre, sono state aggiunte nuove corse al Leonardo Express con partenze da Roma Termini fino alle 23:35 e dall’Aeroporto di Fiumicino fino alle 00:23. Per incentivare l’utilizzo del Regionale anche in occasione di viaggi spirituali e pellegrinaggi, Trenitalia ha realizzato – in collaborazione con Opera Romana Pellegrinaggi – un travel book sul patrimonio di cattedrali, chiese e santuari che è possibile raggiungere comodamente in treno. L’iniziativa editoriale si concentra in particolare su venti destinazioni tra le principali mete di culto, tutte da esplorare.I numeri e le sfide del 2024Nel 2024 sono stati 415 milioni i passeggeri del Regionale, 8 milioni in più rispetto all’anno precedente. Circa il 45% del totale dei passeggeri ha scelto il Regionale per motivi di svago e turismo. Tra i traguardi più importanti dell’anno appena trascorso c’è la nascita del nuovo brand Regionale, caratterizzato dal rinnovo della flotta all’insegna della sostenibilità. Sono aumentati i collegamenti intermodali del servizio Link del Regionale – treno+bus e/o treno+nave – arrivando ad essere circa 200 in tutta Italia, per un servizio ancora più capillare in grado di raggiungere anche le località dove non arriva il treno. Il 2024, inoltre, ha visto un maggiore utilizzo del Biglietto Digitale, che oggi rappresenta il 43% dei biglietti di corsa semplice venduti e che consente di ricevere informazioni sul viaggio in tempo reale. Infine, l’attivazione di Tap&Tap – il nuovo sistema di pagamento, rapido e digitale – che, dopo il Veneto, è stato introdotto anche lungo le tratte che collegano con gli aeroporti (Fiumicino, Torino, Cagliari e Palermo) e sulle linee Firenze-Pisa-Livorno e Torino-Bardonecchia. LEGGI TUTTO

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    GDF, accertato danno erariale per 2 milioni di euro da dirigente medico dell’ASL Caserta

    (Teleborsa) – I Finanzieri del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Caserta hanno eseguito un provvedimento di sequestro conservativo, su richiesta della Procura Regionale Corte dei Conti per la Campania, di oltre 2 milioni di euro nei confronti di un dirigente medico dell’ASL di Caserta in regime di rapporto a tempo pieno ed esclusivo.Le indagini hanno accertato che il medico dal 2006 al 2020 ha esercitato illegittimamente attività extra – istituzionali, riscontrando l’originaria denuncia dell’ASL di Caserta sul conto dello stesso in ordine ad incarichi extraistituzionali non autorizzabili.In particolare, dal 2006 al 2017, sono risultati conferiti incarichi non autorizzabili direttamente al dirigente medico, mentre a partire dal 2018 e fino al 2020, lo stesso ha continuato a svolgere attività extra – istituzionale non autorizzata (e comunque non autorizzabile) dall’ASL, attraverso lo schermo di una società di diagnostica medica di proprietà della moglie (99% del capitale sociale, nonché amministratore), atteso che tutte le prestazioni sanitarie svolte dalla società a favore dei diversi committenti sono state eseguite unicamente dal dirigente medico, risultato socio minoritario e referente sanitario della stessa.Al termine degli accertamenti, è stato segnalato alla Magistratura contabile un nocumento erariale complessivo pari a 2.173.177,70 euro, corrispondente alla somma indebitamente percepita per gli incarichi extra-istituzionali svolti dal professionista, nonché a quella delle indennità di esclusività indebitamente percepite in spregio delle condizioni contrattuali assunti con la citata Azienda sanitaria, per aver mantenuto rapporti prestazionali con strutture accreditate con il S.S.R fino alla data delle sue dimissioni.Le operazioni di sequestro hanno riguardato beni immobili, conti correnti allo stesso riconducibili, sino a concorrenza del danno erariale contestato. LEGGI TUTTO

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    Pnrr, Unimpresa: nel 2025 rate per 56 miliardi (29% del totale)

    (Teleborsa) – Con una previsione di 56 miliardi di euro stanziati, pari al 28,8% del totale delle risorse destinate all’Italia, il 2025 sarà l’anno più importante per l’attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza in Italia. Se a questa cifra si aggiungono i 48,6 miliardi previsti per il 2026, il biennio finale concentra oltre 105 miliardi, rappresentando il 53,8% dell’intero Pnrr. Nel periodo 2020-2024 sono stati già stanziati 89,9 miliardi, pari al 46,2% delle risorse complessive, con investimenti significativi nella digitalizzazione e innovazione (18,8 miliardi, 70% del cronoprogramma per quella missione), nella rivoluzione verde (18,5 miliardi, 68%) e nelle infrastrutture per una mobilità sostenibile (8,9 miliardi, 87%). È quanto emerge da un report del Centro studi di Unimpresa secondo il quale il biennio 2025-2026 sarà determinante non solo per garantire l’attuazione dei progetti previsti ma anche per rispettare gli obiettivi fissati dall’Unione europea. Tra le sfide principali emergono l’esecuzione delle missioni ancora in fase iniziale, come la coesione e inclusione (1,9 miliardi allocati finora, pari al 27% del totale per quella missione), e il potenziamento del sistema sanitario, dove sono stati spesi solo 2,1 miliardi (68%). Il prossimo biennio – sottolinea Unimpresa – rappresenta quindi non solo un banco di prova per la capacità amministrativa del Paese ma anche un’opportunità irripetibile per consolidare la ripresa economica italiana. “Il biennio 2025-2026 – commenta il presidente di Unimpresa, Giovanna Ferrara – sarà decisivo per il perfetto completamento del Pnrr, con oltre il 53% delle risorse complessive ancora da impiegare in questa fase cruciale. La concentrazione di investimenti prevista negli ultimi due anni del Piano richiede una governance stabile e una stretta collaborazione tra il governo centrale e le amministrazioni territoriali, in particolare regioni e comuni, che sono chiamati a svolgere un ruolo fondamentale nei settori in cui è prevista la codecisione. La capacità di coordinare in modo efficace gli interventi e garantire che i fondi vengano spesi in maniera oculata e nei tempi previsti è un elemento strategico per il successo dell’intero Pnrr. Stabilità politica e amministrativa sono quindi imprescindibili per affrontare le sfide di un biennio che segnerà il futuro del nostro Paese. La stabilità politica e la capacità di dialogo istituzionale, inoltre, saranno fattori cruciali per evitare ritardi e inefficienze È importante mantenere alta l’attenzione sul dialogo istituzionale e sul rispetto dei cronoprogrammi, per fare del Pnrr uno strumento di rilancio concreto e sostenibile per l’Italia”. Secondo il Centro studi di Unimpresa, che ha rielaborato dati della Corte dei conti, il Pnrr per l’Italia contempla risorse complessive pari a 194,4 miliardi per l’arco temporale dal 2020 al 2026. L’andamento della distribuzione delle quote nel corso degli anni evidenzia una progressione graduale, con una concentrazione significativa delle risorse nella fase finale del piano. Nel 2020, anno di avvio, sono stati stanziati appena 880 milioni, pari allo 0,4% del totale, una cifra simbolica destinata probabilmente a coprire le attività preliminari di pianificazione e organizzazione. Nel 2021, le risorse hanno raggiunto i 4,9 miliardi, pari al 2,5% del totale, segnando l’inizio concreto di alcune attività, ma ancora in una fase embrionale del piano. Nel 2022 si è registrata una prima crescita significativa, con 16,8 miliardi distribuiti, equivalenti all’8,6% delle risorse complessive. Questo dato ha indicato l’avvio di una fase più operativa, in cui sono stati implementati i primi progetti principali. Il 2023 ha rappresentato una tappa importante, con 24,1 miliardi destinati, pari al 12,4% del totale, confermando la progressiva maturità del piano e un’accelerazione delle attività. Il 2024 ha segnato una svolta fondamentale, con 43,2 miliardi, che hanno rappresentato il 22,2% delle risorse complessive. Questa cifra, che sfiora un quarto dell’intero piano, ha evidenziato l’entrata nel vivo dell’attuazione del PNRR, con la concretizzazione di progetti chiave e l’impiego di risorse su larga scala. Il biennio 2025-2026 concentra la maggior parte delle risorse, con il 53,8% del totale destinato a questa fase. In particolare, il 2025 raggiungerà il picco massimo, con 56 miliardi, pari al 28,8% delle risorse complessive, indicando la fase più intensa del piano, in cui si concentreranno gli sforzi per portare avanti le iniziative. Infine, nel 2026, le risorse si ridurranno leggermente a 48,6 miliardi, corrispondenti al 25,0% del totale, a conferma del completamento delle attività previste. La suddivisione temporale tra il periodo 2020-2024 e il biennio 2025-2026 ha evidenziato un progressivo aumento dell’intensità degli investimenti. Nei primi cinque anni, il piano ha previsto l’impiego di 89,9 miliardi, pari al 46,2% delle risorse complessive, una fase caratterizzata dall’avvio, dalla progettazione e dall’implementazione iniziale dei progetti. Al contrario, il biennio finale vede una concentrazione maggiore di risorse, con 104,6 miliardi, pari al 53,8% del totale, riflettendo la necessità di risorse significative per la chiusura e il completamento degli interventi. La distribuzione progressiva delle risorse risponde a una logica ben definita: i primi anni sono stati destinati alla preparazione e all’avvio delle iniziative, mentre il picco di risorse previsto per il biennio conclusivo indica una fase operativa culminante e determinante per il successo del piano. La progressione delle quote ha evidenziato una strategia attentamente calibrata, che ha privilegiato una distribuzione crescente delle risorse in funzione della maturazione dei progetti e delle esigenze operative. In questo contesto, i primi anni (2020-2022) sono stati caratterizzati da stanziamenti ridotti, seguiti da un aumento significativo a partire dal 2023. La fase finale, con oltre la metà delle risorse concentrate nel biennio 2025-2026, testimonierà l’intento di garantire il completamento delle iniziative previste, mantenendo un equilibrio tra la fase di avvio e quella conclusiva. Il piano, quindi, – evidenzia Unimpresa – “si configura come un meccanismo progressivo e dinamico, orientato a massimizzare l’efficacia degli interventi attraverso una distribuzione temporale delle risorse che rispecchia le esigenze operative di ogni fase”.La distribuzione delle risorse per missione (sono sette in tutto) evidenzia priorità chiare e differenziate, con una forte concentrazione su alcune aree strategiche, in linea con gli obiettivi di trasformazione e crescita del Paese. La missione che riceve la maggiore quota di fondi è quella relativa alla digitalizzazione, innovazione, competitività, cultura e turismo, a cui sono destinati 18,8 miliardi, pari al 70% della sua allocazione complessiva. Questo dato riflette la volontà di investire pesantemente nella modernizzazione tecnologica del sistema produttivo e amministrativo, oltre che nella valorizzazione del patrimonio culturale e turistico. Quasi pari importanza è data alla missione della rivoluzione verde e transizione ecologica, che riceve 18,5 miliardi, pari al 68% della sua quota totale. Questo sottolinea l’impegno del Paese verso una trasformazione sostenibile, attraverso progetti volti a ridurre le emissioni, aumentare l’efficienza energetica e promuovere l’uso delle fonti rinnovabili. Le infrastrutture per una mobilità sostenibile rappresentano un altro pilastro fondamentale del piano, con 8,9 miliardi stanziati, corrispondenti all’87% della loro allocazione. Questo elevato livello di avanzamento indica che le infrastrutture sono state una delle priorità assolute nella fase iniziale del cronoprogramma, con interventi mirati a migliorare i trasporti pubblici, ridurre l’impatto ambientale della mobilità e promuovere la connettività. La missione dedicata a istruzione e ricerca riceve 7,6 miliardi, pari al 60% della sua quota complessiva. Questo dato riflette un impegno importante per il miglioramento del sistema educativo e il rafforzamento della ricerca scientifica, considerati elementi chiave per garantire una crescita sostenibile e competitiva nel lungo termine. Più ridotte sono le risorse destinate a coesione e inclusione, con 1,9 miliardi stanziati, pari al 27% del totale. Questa missione sembra essere ancora in una fase preliminare, probabilmente per la complessità degli interventi richiesti e per il maggiore focus su altre priorità. Per la salute, invece, sono stati stanziati 2,1 miliardi, corrispondenti al 68% della sua quota. Questo dimostra l’attenzione al rafforzamento del sistema sanitario, soprattutto in risposta alle fragilità evidenziate dalla pandemia. LEGGI TUTTO

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    Austria compensa stop gas russo con maggiore import da Germania e Italia

    (Teleborsa) – I partecipanti al mercato e gli operatori delle infrastrutture dell’Austria erano “ben preparati” allo stop delle forniture russe, per il mancato rinnovo del precedente accordo tra Mosca e Kiev. Lo afferma l’Austria Gas Grid Management.Viene garantito l’approvvigionamento ininterrotto ai clienti austriaci del gas e anche l’approvvigionamento delle centrali elettriche a gas, che in questo periodo dell’anno svolgono una funzione particolarmente importante per la stabilità della rete elettrica e come fornitore di calore.”Con gli impianti di stoccaggio ben riempiti come cuscino di sicurezza e le capacità di importazione esistenti di Gas Connect Austria dalla Germania e TAG GmbH dall’Italia, la potente infrastruttura del gas è a disposizione per compensare la perdita di consegna a Baumgarten”, si legge in un post su LinkedIn. Con circa 79,5 TWh (circa il 78%), il livello di stoccaggio è leggermente inferiore rispetto allo scorso anno, ma rimane elevato rispetto alla media a lungo termine.I consumi attualmente moderati in Austria nonostante le condizioni invernali (circa 310 GWh al giorno) saranno coperti dai prelievi dagli stoccaggi, dalla produzione interna e dalle maggiori importazioni dalla Germania e – in misura minore – dall’Italia, ha spiegato l’Austria Gas Grid Management. Le importazioni di gas dalla Germania verso il Tirolo e il Vorarlberg continuano invariate. LEGGI TUTTO