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    PNRR, Confesercenti: patente a punti per sicurezza sul lavoro non ha mai funzionato

    (Teleborsa) – Confesercenti boccia la cosiddetta “patente a punti” per la sicurezza nei cantieri, di cui le imprese e i lavoratori autonomi che operano nei cantieri temporanei o mobili in base al nuovo decreto sul PNRR dovrebbero dotarsi dal primo ottobre. “Non ha mai funzionato”, ha sottolineato in audizione in Commissione bilancio alla Camera sul decreto. Il meccanismo della patente a punti non ha mai funzionato, ha ribadito Confesercenti, “pur essendo stato introdotto nel nostro ordinamento da oltre quindici anni. Il nuovo regime è ancor più complicato di quello che viene abrogato”. “Le PMI, imprese più fragili nel mercato, sarebbero indirettamente penalizzate dal sistema patente a punti perché non potrebbero, se non con sforzi enormi, restare nel mercato”, ha aggiunto. LEGGI TUTTO

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    Banca, Fabi, ‘al via il 21 marzo il negoziato per il contratto Bcc’

    (Teleborsa) – Parte il prossimo 21 marzo il negoziato tra la Fabi e le altre organizzazioni sindacali con Federcasse per il rinnovo del contratto collettivo nazionale di lavoro delle banche di credito cooperativo. Il rinnovo interessa 36.500 lavoratrici e lavoratori dipendenti delle bcc italiane. La piattaforma sindacale è stata approvata col 99% dei consensi delle assemblee dei lavoratori che si sono svolte negli scorsi mesi. Lo rende noto il sindacato autonomo dei bancari.Tra i principali temi della piattaforma: occupazione ed enti bilaterali, inquadramenti ed organizzazione del lavoro, conciliazione tempi di vita e di lavoro, esg, azioni sociali, ed ovviamente la parte economica con la rivendicazione salariale di 435 euro per la figura di riferimento, gli arretrati e la destinazione di ulteriori risorse nella previdenza complementare e nella assistenza sanitaria integrativa. A livello nazionale sono le bcc sono 223, hanno 4.098 sportelli e 36.200 dipendenti, di cui 29.100 impiegati nelle banche e 7.100 nelle società di sistema e nelle capogruppo. (Foto: Carrie Allen www.carrieallen.com on Unsplash) LEGGI TUTTO

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    Fisco, in Cdm la bozza per il riordino del sistema nazionale della riscossione: le novità

    (Teleborsa) – Arrivano le prime indicazioni sul riordino del sistema nazionale della riscossione all’esame preliminare del Consiglio dei ministri di oggi. Ci sono novità per quanto riguarda L’Agenzia delle Entrate-Riscossione e l’introduzione di una Commissione di esperti per smaltire i carichi fiscali tra misure sui è chiamato a discutere il governo oggi a Palazzo Chigi. Nelle bozze che circolano nelle ultime ore si apprende che le quote affidate all’Agenzia delle Entrate-Riscossione a decorrere dal primo gennaio 2025 e non riscosse entro il 31 dicembre del quinto anno successivo a quello di affidamento saranno “automaticamente discaricate”. In ogni caso, riporta il testo, l’Agenzia delle Entrate-Riscossione può trasmettere in qualsiasi momento all’ente titolare del credito la comunicazione di discaricoanticipato delle quote nei casi in cui abbia rilevato la chiusura del fallimento o della liquidazione giudiziale del debitore oppure una volta che sia stata verificata l’assenza di beni del debitore che possono essere aggrediti per il pagamento del debito fiscale. Fino alla prescrizione del diritto di credito, il cui termine di decorrenza è computato dall’ultimo atto notificato anteriormente al discarico automatico, la riscossione coattiva delle somme discaricate può essere gestita direttamente dall’ente creditore, oppure affidata dall’ente creditore in concessione a soggetti privati individuati mediante procedura di gara a evidenza pubblica. Prevista inoltre la possibilità di riaffidare la riscossione per due anni dall’ente creditore all’Agenzia. In questo caso l’ente deve aderire alle condizioni di servizio rese disponibili dall’Agenzia mediante loro pubblicazione sul suo sito istituzionale.Nella bozza è prevista anche l’introduzione di una Commissione di esperti che dovrà trovare una soluzione per smaltire “tutto o parte” del magazzino di carichi fiscali gestito dall’Agenzia delle Entrate-Riscossione, arrivato a superare i 1.200 miliardi di euro. Il decreto legislativo prevede che con un decreto del Ministro dell’economia e delle finanze venga costituita una commissione “composta da un presidente di sezione della Corte dei conti, anche a riposo, che la presiede, e da un rappresentante, rispettivamente, del Dipartimento delle finanze e del Dipartimento della Ragioneria generale dello Stato del predetto Ministero”. La commissione con il supporto dell’Agenzia delle entrate, prosegue il dlgs, “procede all’analisi del magazzino in carico all’Agenzia delle Entrate-Riscossione e, sentiti altresì gli enti previdenziali che hanno affidato carichi agli agenti della riscossione e acquisita l’intesa con la Conferenza unificata, relaziona conseguentemente al Ministro dell’economia e delle finanze, proponendogli le possibili soluzioni, da attuare con successivi provvedimenti legislativi, per conseguire il discarico di tutto o parte del predetto magazzino”. Previsti anche tempi più veloci per l’invio da parte dell’Agenzia delle Entrate-Riscossione delle cartelle esattoriali. Si prevede infatti che “a decorrere dal primo gennaio 2025” l’Agenzia delle Entrate-Riscossione, per le quote che le vengono affidate dagli enti creditori, assicura “un tempestivo tentativo di notificazione della cartella di pagamento” che dovrà avvenire “non oltre il nono mese successivo a quello di affidamento del carico” oppure, in caso di eventi eccezionali, “nel più ampio termine” previsto dai relativi provvedimenti. La notifica può avvenire con la consegna nelle mani del destinatario da parte della polizia municipale oppure in modalità digitale. Con le stesse modaità l’Agenzia deve provvedere al tentativo di notificazione di atti interruttivi della prescrizione del credito. La bozza di decreto legislativo prevede infine che i contribuenti che dimostrano di essere in una situazione di “obiettiva difficolta’” possono ottenere di pagare i debiti con il fisco dilazionati fino a 120 rate mensili. In particolare la bozza di testo riporta che “su semplice richiesta del contribuente che dichiara di versare in temporanea situazione di obiettiva difficoltà”, l’Agenzia delle Entrate-Riscossione per le somme iscritte a ruolo di importo inferiore o pari a 120.000 euro, concede la ripartizione del pagamento delle somme in un numero di rate mensili comprese tra 84 (per le richieste presentate nel 2025 e 2026) e 108 (per le richieste presentate a decorrere dal primo gennaio 2029). Se invece il contribuente chiede la dilazione dei pagamenti delle somme iscritte a ruolo e “documenta” la temporanea situazione di obiettiva difficoltà, l’Agenzia delle Entrate-Riscossione concede il pagamento a rate mensili che possono arrivare a 120 per importi inferiori o pari a 120.000 euro per ciascuna richiesta di dilazione. LEGGI TUTTO

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    Corte dei Conti: nel PNRR, divergenza tra spesa attuale e sostenuta, previsto aumento della spesa effettiva

    (Teleborsa) – Lo stato di attuazione degli interventi Pnrr e Pnc esaminati nel 2023 dalla Corte dei Conti “evidenzia un sostanziale raggiungimento degli obiettivi procedurali legati all’adozione dei provvedimenti amministrativi, alla pubblicazione degli avvisi, alla stipula delle convenzioni con i soggetti attuatori, all’emanazione dei decreti direttoriali e ai trasferimenti di somme a titolo di anticipazione.Ciò, a fronte di uno scostamento rilevato tra spesa attesa e spesa sostenuta che, seppur attenuatosi, è destinato a determinare uno slittamento di quella effettiva negli ultimi anni di adozione del Piano”. È quanto fa emergere la Corte dei conti nella relazione approvata dalla Sezione centrale di controllo sulla gestione con Delibera n. 59/2024/G, in cui la magistratura contabile sottolinea “l’importanza delle modifiche apportate dal Governo sulla struttura iniziale del Pnrr (ufficializzate dalla Commissione UE a dicembre 2023), allo scopo di superare le difficoltà legate alla realizzazione di alcune delle riforme o investimenti nella loro configurazione originaria. Questo – evidenzia la Corte – in una nota comporterà certamente una revisione anche e soprattutto delle disponibilità e coperture finanziarie legate ai progetti in essere. Un problema che appare affrontato già con i provvedimenti legislativi in itinere, dei quali la magistratura contabile si riserva la valutazione”.”L’importante percorso di monitoraggio sull’attuazione del Pnrr avviato dall’esecutivo a gennaio 2023, si legge, si incentra su una significativa ricerca di semplificazione dei procedimenti orientata anche a garantire la maggior coerenza possibile agli interventi di coesione territoriale che coinvolgono, in particolare, le comunità minori, caratterizzate da una maggiore fragilità amministrativa e organizzativa. Ed è proprio la capacità amministrativa – conclude la Corte – a evidenziarsi come elemento critico del Piano e della sua esecuzione, nell’ottica ulteriore di preservare la qualità degli interventi”. LEGGI TUTTO

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    Auto, a febbraio bene le immatricolazioni di benzina (+30,1%) e ibride (+16,1%)

    (Teleborsa) – A febbraio molto bene le immatricolazioni di auto a benzina e quelle a alimentazionealternativa, in particolare le ibride, mentre il diesel continua a registrare il segno meno. In aumento anche le immatricolazioni di vetture alimentate a gas. Sono alcune delle evidenze emerse dal focus di approfondimento elaborato dall’Area Studi e Statistiche di Anfia sull’andamento e sulla struttura del mercato auto italiano. A febbraio sono state immatricolate 147.000 auto (+12,8% rispetto allo stesso mese del 2023). Le vendite di auto a benzina sono aumentate del 33,4% raggiungendo una quota di mercato del 31,2% mentre quelle a diesel sono scese dell’11,8% con un market share del 14,6%. Nel cumulato del bimestre, le immatricolazioni sono state circa 289 mila, in aumento dell’11,7%. Nei primi due mesi dell’anno, le immatricolazioni di autovetture a benzina sono aumentate del 30,1% (30,9% di quota) mentre continua il calo delle auto diesel (-10,2% e 15,0% di quota nel periodo). Le immatricolazioni delle auto ad alimentazione alternativa rappresentano il 54,2% del mercato del solo mese di febbraio, con volumi in aumento rispetto allo stesso mese del 2023 (+11,3%). Nel cumulato, le alternative aumentano del 10,4% e salgono ad una quota di mercato del 54,1% (+0,1% rispetto al primo bimestre del 2023). Nel dettaglio, le autovetture elettrificate rappresentano il 44,3% del mercato di febbraio, mentre, nel cumulato hanno una quota del 43,6%, con volumi in crescita (+11,8% nel mese e +9,8% nel cumulato). Tra queste, le ibride mild e full aumentano del 16,1% nel mese, con una quota di mercato del 37,7%, mentre, nel cumulato, risultano in crescita del 15,2%, con una market share del 37,8%. Le immatricolazioni di autovetture ricaricabili calano del 7,4% nel mese (quota di mercato 6,6%) e del 15,9% nel cumulato (market share 5,8%). In particolare, le auto elettriche hanno una quota del 3,4% e aumentano del 3,1% nel mese. Calano, al contrario, le ibride plug-in (-16,6%) con il 3,2% del mercato del mese. Nel cumulato, le alimentazioni risultano entrambe in calo, rispettivamente -2,7% e -25,2%. Infine, le auto a gas rappresentano il 9,9% dell’immatricolato di febbraio, di cui il 9,7% è composto da autovetture Gpl (+8,3% su febbraio 2023) e lo 0,2% da autovetture a metano (+38,9%). Nel cumulato dei primi due mesi del 2024, le autovetture Gpl risultano in crescita del 12,9% e quelle a metano incrementano del 6,3%.(Foto: @pixel7propix on Unsplash) LEGGI TUTTO

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    UE approva aiuto di Stato italiano da 750 milioni di euro per PMI

    (Teleborsa) – La Commissione europea ha approvato un piano italiano da 750 milioni di euro per sostenere le piccole e medie imprese (PMI) e le società a media capitalizzazione nel contesto della guerra della Russia contro l’Ucraina. Lo schema è stato approvato nell’ambito del quadro temporaneo di crisi e transizione per gli aiuti di Stato, adottato dalla Commissione il 9 marzo 2023 e modificato il 20 novembre 2023, per sostenere misure in settori fondamentali per accelerare la transizione green e ridurre la dipendenza dai combustibili.Secondo lo schema, gli aiuti assumeranno la forma di garanzie statali a sostegno delle PMI e delle imprese a media capitalizzazione colpite dalla crisi energetica. Lo scopo del regime è garantire che i beneficiari abbiano accesso a sufficiente liquidità finanziaria. Un regime simile è stato approvato dalla Commissione il 29 luglio 2022, compresa la sua proroga il 20 dicembre 2022, scaduto il 31 dicembre 2023. La Commissione ha ritenuto che il regime italiano sia in linea con il regime condizioni stabilite nel quadro temporaneo di crisi e transizione. In particolare, la garanzia non supererà i 280.000 euro per impresa attiva nella produzione primaria di prodotti agricoli, i 335.000 euro per impresa attiva nei settori della pesca e dell’acquacoltura e i 2 milioni di euro per impresa attiva in tutti gli altri settori; e sarà concesso entro il 30 giugno 2024. LEGGI TUTTO

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    Giappone, il PIL del 4° trimestre 2023 cresce inaspettatamente

    (Teleborsa) – Ribaltata la stima del PIL del Giappone nel 4° trimestre 2023. Secondo l’Istituto di ricerca economica e sociale del Cabinet Office giapponese, il Prodotto Interno Lordo (PIL) nei tre mesi ha registrato un incremento dello 0,1% su base trimestrale, rispetto al -0,1% indicato nella stima preliminare e indicato dagli analisti. Nel trimestre precedente, il PIL era scivolato dello 0,7%.Su base annua, il Prodotto Interno Lordo è stato rivisto al rialzo a +0,4%, dal -3,2% registrato nel terzo trimestre. Le aspettative di consensus e della stima preliminare erano per una discesa dello 0,4%.(Foto: Photo by Andre Benz on Unsplash) LEGGI TUTTO

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    Ex Ilva, ministro Urso a Genova: “Cinque multinazionali interessate”

    (Teleborsa) – “Per l’Ilva ci sono cinque multinazionali interessate”. Lo ha detto il ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso, durante un incontro con i lavoratori e i sindacati dell’ex Ilva di Genova. Urso ha poi spiegato che “qualunque investitore entrerà” verrà applicata la norma del golden power, “la procedura per cui il governo può porre dei divieti o prescrizioni per garantire il livello produttivo e gli investimenti”.”Gli eventi geopolitici fanno tornare centrale l’Italia e le grandi aree industriali. Sono convinto che Genova avrà un grande futuro perché le condizioni geopolitiche della nostra Europa non sono quelle del passato. Siamo circondati da eventi bellici che purtroppo hanno chiuso l’Europa orientale. Dato che l’Europa non potrà nei prossimi anni avanzare a Oriente perché si è alzata, non per nostra determinazione, un’altra e più grave cortina di ferro, l’Europa dovrà necessariamente guardare al Mediterraneo, crescere con e attraverso il Mediterraneo e quindi attraverso l’Italia e i grandi porti che hanno fatto la storia della civiltà: Genova, Venezia, Trieste, Taranto”. Lo ha detto il ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso, dopo aver visitato lo stabilimento ex ilva di Genova. “La nuova filiera siderurgica – ha aggiunto il ministro – necessita di realizzare la prima parte della produzione in Paesi a basso costo energetico, che guarda caso sono quelli della sponda Sud del Mediterraneo e del Golfo arabo, che passano attraverso i porti italiani””Siamo soddisfatti che il ministro Urso abbia tolto lo stabilimento ex Ilva di Genova dall’incertezza, tracciando una via che porterà al rilancio della siderurgia nel nostro Paese. Al tempo stesso si lavorerà per aumentare la capacità di questo sito produttivo così importante per Genova e la Liguria, ampliandolo anche a ulteriori lavorazioni che portino benessere e occupazione. Siamo al fianco dei commissari, ai quali auguro buon lavoro, per portare avanti questa operazione strategica di rilancio dell’acciaio per l’industria manifatturiera del Paese, che è la seconda d’Europa e per aumentare il lavoro di qualità nella nostra regione già ai vertici per crescita dell’occupazione”, ha detto il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti, a margine del sopralluogo all’interno dello stabilimento ex Ilva di Genova del ministro per le Imprese Urso. Presenti, oltre al sindaco di Genova Marco Bucci, anche i commissari Giancarlo Quaranta, Davide Tabarelli e Giovanni Fiori. LEGGI TUTTO