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    USA, sale a sorpresa l’attività manifatturiera nell’area di Philadelphia

    (Teleborsa) – Migliora, a sorpresa, l’attività del settore manifatturiero nell’area di Philadelphia (Stati Uniti). A marzo, l’indice relativo all’attività manifatturiera del distretto Fed di Philadelphia (Philly Fed) si è portato a +3,2 punti dai +5,2 di febbraio. Il dato è nettamente migliore delle attese degli analisti, che indicavano un livello di -2,6 punti. Va detto che un indice superiore allo zero indica che all’interno del distretto di Philadelphia ci sono nel settore manifatturiero più imprese ottimiste che pessimiste, viceversa un indice sotto lo zero indica il prevalere del numero di imprese pessimiste.Fra le componenti dell’indice, quello dei nuovi ordini si è attestato a +5,4 punti da -5,2 punti, quello sulle condizioni di business è salito a +38,6 punti da +7,2 e quello sulla spesa per investimenti (capex) è pari a 23,6 da 12,7, mentre l’indice sull’occupazione si attesta a -9,6 da -10,3 punti e quello sui prezzi a 3,7 da 16,8 punti. LEGGI TUTTO

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    TLC, Open Fiber completa i lavori a Villa San Giovanni

    (Teleborsa) – Chiusi i lavori di Open Fiber nell’ambito del Piano governativo per lo sviluppo di internet veloce a Villa San Giovanni (Reggio Calabria) dove è entrata in funzione la nuova rete pubblica di telecomunicazioni a banda ultralarga realizzata nell’ambito del Piano BUL (Banda Ultra Larga). L’infrastruttura di ultima generazione copre 280 unità immobiliari, attraverso la modalità FTTH (Fiber-to-the-home, cioè la fibra ottica stesa fino all’interno degli edifici) l’unica in grado di restituire velocità di connessione fino a 10 Gigabit al secondo. Le aree comunali interessate dall’intervento – fa sapere Open Fiber – sono nello specifico il borgo di Piale e l’area industriale Corap. La rete di telecomunicazioni si estende per circa 6 chilometri e, tra gli altri edifici, raggiunge in particolare l’Istituto Nautico “Fermi” che potrà dunque avvalersi di tutti quei servizi ad alto tasso tecnologico finora impossibili da implementare. L’importo complessivo del progetto è di circa 300mila euro. I lavori sono stati condotti da Open Fiber, società per azioni chiamata a realizzare l’infrastruttura che consente a cittadini e imprese di accedere a Internet con prestazioni efficaci e all’avanguardia. Le risorse stanziate non gravano sul bilancio del Comune: l’infrastruttura è infatti finanziata con fondi regionali e statali e resterà di proprietà pubblica. Le attività sono coordinate da Infratel Italia, società in house del Ministero dello Sviluppo Economico, con l’attenta supervisione della Regione Calabria.”Grazie alla rete FTTH e al progetto di cablaggio di Open Fiber, la zona industriale di Villa e la frazione di Piale – zone finora ai margini del processo di digitalizzazione – si dotano di una rete ultrabroadband in grado di erogare volumi di traffico dati sempre maggiori. Questo permette così a cittadini, operatori economici ed enti presenti in quelle aree di poter finalmente competere alla pari con altri territori maggiormente interessati in passato da investimenti tecnologici”, spiega Giuseppe Crupi, field manager dell’azienda guidata dall’amministratore delegato Giuseppe Gola. LEGGI TUTTO

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    Trasporti, Polo Logistica FS e Marcegaglia insieme per nuovi terminal e raccordi ferroviari

    (Teleborsa) – Mercitalia Logistics, capofila del Polo Logistica del Gruppo FS, e Marcegaglia Carbon Steel, “core” dell’omonimo gruppo siderurgico mantovano, hanno firmato un accordo per la progettazione e la realizzazione di nuovi terminal e raccordi ferroviari e per la gestione di un nuovo parco vagoni in grado di soddisfare le più ampie esigenze di trasporto del Gruppo. La partnership prevede, inoltre, nuove soluzioni logistiche per il trasporto su ferro dei prodotti siderurgici in entrata e in uscita dagli stabilimenti Marcegaglia. Nello specifico, il progetto permetterà la realizzazione di un nuovo raccordo ferroviario di circa 11 km tra la stazione di Castellucchio e lo stabilimento Marcegaglia di Gazoldo degli Ippoliti, in provincia di Mantova. A questo si aggiungerà, successivamente, la costruzione di un nuovo terminal ferroviario a servizio della zona industriale dei Comuni di Gazoldo degli Ippoliti e Rodigo.”L’accordo con il Gruppo Marcegaglia conferma il nostro impegno per garantire servizi sempre più tailor made verso i nostri clienti e partner, anche attraverso progetti pluriennali e strutturati che possano portare valore aggiunto a tutta la catena della logistica – ha dichiarato Sabrina De Filippis, amministratore delegato di Mercitalia Logistics –. Il nostro piano prosegue con una nuova partnership che ha valenza strategica sia per lo sviluppo economico che per la sostenibilità ambientale con grande attenzione al territorio”.”Con questo accordo si pongono le basi concrete per la realizzazione di un’infrastruttura importante non solo per la nostra azienda, ma soprattutto per il mantovano. Alle istituzioni regionali e locali, e al polo logistica di FS va il nostro apprezzamento per il lavoro che abbiamo fatto insieme – sottolineano Antonio ed Emma Marcegaglia, alla guida dell’omonimo Gruppo –. La nuova modalità di trasporto andrà ad integrare le soluzioni che già oggi utilizziamo per i flussi sul territorio e si rende necessaria per le prospettive di crescita, in primis, dello stabilimento di Gazoldo degli Ippoliti. Inoltre, si muove in direzione di una maggiore sostenibilità ambientale, tematica cui siamo da sempre molto attenti”. L’opera infrastrutturale aumenterà l’utilizzo del trasporto su ferro, consentendo di diminuire il traffico di camion sulle strade della provincia di Mantova. Con un duplice obiettivo: di sostenibilità ambientale, perché contribuirà efficacemente alla riduzione dei gas serra e delle altre sostanze nocive emesse nell’atmosfera dai mezzi di trasporto su gomma; e di maggiore sicurezza stradale, perché un solo treno toglie dalla strada 30 camion, garantendo condizioni di maggiore sicurezza per il trasporto merci, ma anche per tutti coloro che utilizzano l’auto per i loro spostamenti. LEGGI TUTTO

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    Nomisma, Osservatorio Immobiliare: nel 2023, 48mila nuclei familiari scelgono l’affitto invece di acquistare

    (Teleborsa) – “In attesa che la prospettiva economica si faccia più nitida, il mercato immobiliare italiano restituisce segnali di ulteriore indebolimento. Il progressivo incremento dei tassi di interesse, unito alla ritrovata selettività del ceto bancario, hanno bruscamente interrotto un meccanismo che pareva destinato ad accrescere in maniera costante anche le aspirazioni più fragili”. È quanto si legge nel primo Osservatorio sul Mercato Immobiliare di Nomisma presentato oggi, che analizza la congiuntura del settore con focus su 13 mercati intermedi (Ancona, Bergamo, Brescia, Livorno, Messina, Modena, Novara, Parma, Perugia, Salerno Taranto, Trieste e Verona). A fare da metronomo della risalita del mercato sarà, secondo Nomisma, la componente creditizia, la cui imprescindibilità risulta ormai acclarata, specie in una fase di debolezza ciclica. L’elevato costo del denaro ha fatto si che la quota di compravendite assistita da mutuo si sia ridotta dal 48,4% del 2022 al 39,9% del totale degli acquisti del 2023. Le difficoltà di accesso al mercato della compravendita hanno favorito un potenziale spostamento di interesse della domanda verso l’affitto, che rispetto allo scorso anno ècresciuta di 3 punti percentuali. In altre parole, nel 2023, 48mila nuclei familiari hanno rinunciato ad acquistare una casa a favore dell’affitto. In questo contesto la rigidità dei valori immobiliari, che in Italia caratterizza storicamente le fasi di inversione ciclica, finisce inevitabilmente per ampliare le distanze tra aspettative dell’offerta e disponibilità della domanda, contribuendo a rallentare ulteriormente l’attività transattiva. Nel 2023 le compravendite hanno subito un calo prossimo al 10% con quasi 710mila abitazioni totali che sono passate di mano sul mercato. Secondo Nomisma, il calo delle compravendite registrato nel 2023 è imputabile esclusivamente alla componente di domanda che è uscita dal mercato perchè dipendente dal credito (-26%), mentre gli acquisti senza mutuo continuano a crescere (+4,8%). La variazione positiva che ha interessato i valori delle abitazioni dei mercati intermedi, seppur di modesta entità (+1,2% per l’usato e 1,7% per l’ottimo stato) èuna sintesi di dinamiche locali tutt’altro che omogenee. Ad esempio, se i mercati di Messina e Ancona fanno segnare una flessione nominale dei prezzi (rispettivamente -2,2% e -1%), quelli di Trieste e Novara (rispettivamente +3,2% e +3%) evidenziano una variazione positiva di entità doppia rispetto alla media dei mercati. Alla luce di tale quadro, per Nomisma non basterà un atteggiamento più accomodante da parte della BCE per determinare un’immediata risalita delle transazioni, ma sarà necessaria una fase di normalizzazione che agevoli il ripristino di condizioni più favorevoli alla domanda. “L’incertezza sulle prospettive rappresenta un fattore di inevitabile differimento delle scelte, soprattutto di quelle che presuppongono un ingente impegno di capitale, come l’acquisto della casa. Non deve pertanto stupire che nell’ultimo anno la domanda di acquisto si sia ridimensionata rispetto ai livelli del 2022, quando il vento dell’euforia ingrossava le fila degli aspiranti proprietari. Ad essere venuto meno non ètanto l’interesse potenziale, che nel nostro Paese rimane strutturalmente sovrabbondante, quanto la disponibilità del settore bancario a supportare il percorso degli aspiranti mutuatari – commenta Luca Dondi, Amministratore Delegato di Nomisma -. Non sono poche le incognite che punteggiano la traiettoria del mercato immobiliare italiano nel 2024, anche se la principale rimane legata all’orientamento delle istituzioni finanziarie ad ogni livello. Il possibile ritorno a condizioni di maggior favore, in termini di propensione all’erogazione e di onerosità del credito, consentirebbe di scongiurare riflessi sui prezzi della flessione di domanda e transazioni. Se nel primo semestre il quadro non pare ormai destinato a mutare, dal secondo è lecito attendersi un cambio di rotta, con effetti che almeno inizialmente saranno piuttosto timidi”.Sul fronte della locazione non si arresta la crescita dei canoni (+2,9% annuo). La media sintetizza una certa variabilità tra i mercati monitorati: dal calo di Messina (-1,3%), alla stabilità di Bergamo (+5,1%) fino ad arrivare al picco di Perugia (+5,2%). Lo spostamento di interesse verso la locazione metterà ancora più in evidenza il sovraffollamento di un comparto che già oggi sconta un’evidente carenza di offerta. Nel residenziale la migliore performance del segmento locativo rispetto a quello dell’acquisto ha sostenuto la crescita – anche se lieve – dei rendimenti lordi da locazione che si attestano al 5,6% annuo. Considerando i tempi medi di vendita nel residenziale si assiste ad una certa stabilizzazione, nell’ordine di 5,2 mesi per le abitazioni in ottimo stato e di 5,6 mesi per quelle in buono stato. Anche in questo caso tra i mercati si assiste a una certa variabilità, con i tempi di vendita che oscillano tra i 3,5 mesi di Trieste e i 6 mesi di Ancona. Infine, dall’Osservatorio Immobiliare emerge come la domanda abitativa, sia rivolta all’acquisto che alla locazione, sia sempre di più è orientata a privilegiare le dotazioni interne quali il balcone o terrazzo, il doppio bagno, la luminosità degli ambienti e la disponibilità del posto auto o del garage, oltre a servizi di connettività. A seguire, la ricerca privilegia le caratteristiche del contesto, quali la presenza di verde e la vicinanza ai servizi e trasporti pubblici e, infine, la tipologia dell’edificio, che viene valutata in termini di condizione d’uso e performance energetica. “Gli operatori immobiliari prevedono, per il 2024, una ulteriore diminuzione delle quantità scambiate sul mercato (47,5% dei giudizi) o, tuttalpiù, un’invarianza sui livelli dello scorso anno (44,3%). Solo l’8,2% degli intervistati prevede una ripresa delle compravendite per effetto di una maggiore accessibilità al credito, della disponibilità di nuove abitazioni in vendita e di un’accresciuta propensione all’acquisto, sostenuta anche dall’onerosità dei canoni di locazione”, conclude Elena Molignoni, Head of Real Estate Nomisma.(Foto: Tierra Mallorca on Unsplash) LEGGI TUTTO

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    Giappone, bilancia commerciale ancora in deficit a febbraio ma balza export

    (Teleborsa) – Si chiude in deficit la bilancia commerciale del Giappone nel mese di febbraio. Secondo il Ministero delle Finanze del Giappone (MOF), il saldo commerciale destagionalizzato ha registrato un disavanzo di 379,3 miliardi di yen. Il dato si confronta con il disavanzo di 928,9 miliardi di yen di febbraio 2023. In termini di volumi, l’export segnala una crescita tendenziale del 7,8% a 7.249,2 miliardi di yen, mentre le importazioni hanno registrato una modesta crescita dello 0,5% a 8.628,5 miliardi di yen. LEGGI TUTTO

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    La Fed lascia i tassi fermi, ma prevede tre tagli nel 2024

    (Teleborsa) – Come da attese la Federal Reserve ha annunciato tassi invariati, per la quinta volta consecutiva. La banca centrale americana, guidata da Jerome Powell, ha lasciato il costo del denaro nel range fra il 5,25% e il 5,50%. “I recenti indicatori suggeriscono che l’attività economica si sta espandendo a una velocità solida. L’inflazione è rallentata nell’ultimo anno ma resta elevata”, si legge nel comunicato diffuso al termine del FOMC dove si sottolinea che l’outlook economico “è incerto e la Fed continuerà a fare attenzione ai rischi di inflazione”.”La Fed non ritiene appropriato ridurre i tassi fino a quando non avrà maggiore fiducia sul fatto che l’inflazione si muova in modo sostanziale verso il 2%”, si legge ancora nel comunicato.Dal dot-plot, la tabella allegata alla decisione di politica monetaria, emerge che l’istituto centrale prevede tre tagli dei tassi, quest’anno, per un totale di 75 punti base. La discesa che per il mercato sembrava irrefrenabile ormai si è ridimensionata: da sei tagli, previsti a inizio anno, a tre. Il dot-plot è la griglia che indica dove i governatori centrali si aspettano i tassi nei prossimi mesi, per capire qual è il clima a Washington in tema di taglio al costo del denaro. La Fed prevede che il PIL americano crescerà del 2,1% quest’anno per poi frenare a 2% nel 2025 e, nel 2026. Il tasso di disoccupazione è stimato quest’anno al 4% e, in aumento, al 4,1% nel 2025, per poi tornare al 4% nel 2026. Quanto all’inflazione è attesa nel 2024 al 2,4%, per poi scendere al 2,2% nel 2025 e al 2% nel 2026. Il tasso core nell’inflazione sarà al 2,6% quest’anno per poi calare nel 2025 e, nel 2026. LEGGI TUTTO

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    Conflitto di interessi, maggioranza riscrive il testo

    (Teleborsa) – “Il governo è delegato ad adottare, entro ventiquattro mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge, un decreto legislativo di riforma della disciplina in materia di conflitto di interessi per i titolari di cariche di governo statali, regionali e per i presidenti e i componenti delle autorità indipendenti di garanzia, vigilanza e regolazione”. È quanto prevede l’emendamento presentato dal relatore Paolo Emilio Russo (Fi) alla proposta di legge a prima firma del leader M5s Giuseppe Conte sul conflitto di interessi depositato in commissione Affari Costituzionali alla Camera. La proposta di modifica sostituisce interamente l’articolo 1 del testo Cinque stelle e sopprime tutti gli altri 17 articoli. La riforma che il governo è delegato ad adottare, prevede l’emendamento, riguarda solo i titolari di cariche di governo statali e regionali, cioè il presidente del Consiglio dei ministri; i vicepresidenti del Consiglio dei ministri, i ministri, i vice ministri, i sottosegretari di Stato e i commissari straordinari del Governo, il presidente della regione e i componenti della giunta regionale. La proposta di legge Conte disciplinava, invece, anche il conflitto di interessi di presidenti di provincia, sindaci e assessori comunali.L’emendamento stabilisce che la riforma che il governo dovrà adottare disciplini l’incompatibilità per i titolari di cariche statali o regionali con la proprietà, il possesso o la disponibilità di partecipazioni superiori al 50 per cento (nella proposta Conte bastava superare il 2% per far scattare l’incompatibilità) del capitale sociale di un’impresa che svolge la propria attività in regime di concessione rilasciata dallo Stato o dalle regioni, di un’impresa che sia titolare di diritti esclusivi o che operi in regime di monopolio. Abolita l’incompatibilità, prevista dal testo M5s, con la partecipazione in imprese che operino nei settori della radiotelevisione e dell’editoria o della diffusione tramite internet o di altre imprese di interesse nazionale. La delega prevede che nel decreto legislativo il governo attribuisca poteri di vigilanza, di accertamento e di eventuale sanzione delle violazioni all’Autorità garante della concorrenza e del mercato (AGCM) e, con riferimento alle violazioni imputabili al presidente e ai componenti dell’AGCM, all’Autorità nazionale anticorruzione. LEGGI TUTTO

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    Consiglio UE, colloquio Meloni-Mattarella: “Arrivare a posizione comune su Medio oriente”

    (Teleborsa) – Arrivare a una posizione “chiara e comune” sulla questione del Medio oriente. Questo l’auspicio emerso dalla tradizionale colazione di lavoro che precede il Consiglio europeo che ha riunito al Quirinale il presidente della Repubblica Sergio Mattarella con la premier Giorgia Meloni e diversi ministri del governo. Tra questi quello della Difesa, Maurizio Crosetto, degli Esteri, Antonio Tajani, degli Interni, Matteo Piantedosi, dell’Economia Giancarlo Giorgetti, dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida, degli Affari europei, le politiche di coesione e il Pnrr, Raffaele Fitto, e il ministro delle imprese e del made in Italy Adolfo Urso. Presenti anche i sottosegretari Alfredo Mantovano Giovanbattista Fazzolari. Sul tavolo i temi in agenda al Consiglio europeo che si apre domani a Bruxelles: la crisi Ucraina, l’allargamento, la Difesa comune e la crisi mediorientale. LEGGI TUTTO