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    Giappone, leading indicator rivisto al ribasso a gennaio

    (Teleborsa) – Peggiorano le condizioni economiche del Giappone nel mese di gennaio. Il leading indicator è stato rivisto lievemente al ribasso a 109,5 punti dai 109,9 preliminari, e risulta in calo dello 0,4% rispetto ai 109,9 punti del mese precedente (dato rivisto da 1102). Lo rende noto il Cabinet Office del Giappone nella sua lettura definitiva. Nello stesso periodo l’indice coincidente sulle condizioni attuali scivola del 3,3% a 112,1 punti dai 115,9 punti precedenti, mentre l’indice differitosulle condizioni future (lagging index) si porta a 106 punti dai 107,6 punti precedenti. LEGGI TUTTO

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    Ue, Gentiloni: eurobond tema fondamentale, metodo per incentivare anche difesa comune

    (Teleborsa) – Il commissario Ue agli Affari economici, PaoloGentiloni, ha dichiarato che quello degli eurobond “sarà uno dei temi assolutamente fondamentali nel prossimo ciclo politico: penso sia interesse comune di noi italiani portarlo in campagna elettorale”. Intervenendo agli stati generali dell’Italia a Bruxelles, Gentiloni ha parlato anche di PNRR. “I patti vanno rispettati, il programma Next Generation Eu è un programma one off che chiuderà nel 2026. Contemporaneamente abbiamo tutti chiaro che con quella operazione nel 2021 la commissione ha raccolto 140 miliardi. La commissione raccoglie tra 100 e 120 miliardi conservando la tripla A e indicando un metodo molto utile per incentivare la difesa comune”. Proprio in merito alla difesa comune la quale, Gentiloni ha dichiarato che “non possiamo mettere solo dei traguardi” come “gli acquisti in comune”. “Dobbiamo avere incentivi che consentano di andare in quella direzione. È un metodo su cui bisogna continuare a lavorare per l’avvenire”, ha aggiunto. Gentiloni ha quindi evidenziato il ruolo degli italiani nello “sfondare il tetto di cristallo degli eurobond” prima con il programma Sure e poi con Next Generation Eu. LEGGI TUTTO

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    Infrastrutture, Toti: nei prossimi anni a Genova e in Liguria investimenti strategici

    (Teleborsa) – Il presidente della Regione Liguria, GiovanniToti, ha dichiarato che “nei prossimi 10 anni Genova e la Liguria saranno i luoghi in Italia dove arriveranno più investimenti infrastrutturali. Stiamo parlando di miliardi di euro che saranno strategici anche per potenziare i nostri porti e la nostra logistica: pensiamo ad esempio al Terzo Valico, alla nuova diga che presto offrirà piu’ spazi marittimi a Genova, alle nuove banchine, al passante ferroviario, ai treni completamente nuovi di cui Regione Liguria ha dotato il servizio di trasporto pubblico, tutte azioni che vanno nella direzione del recupero del territorio e dell’integrazione tra mare e città”. Intervenendo all’assemblea generale dei soci di Spediporto, Toti ha aggiunto che “la chiave per lo sviluppo sta proprio nell’integrazione tra i vari punti della catena logistica e occorre quindi lavorare per espanderla ancora di più. Pensiamo all’interporto di Alessandria, che verrà realizzato da Ferrovie e che diventerà un ulteriore bacino retro portuale per le nostre banchine o, rimanendo a Genova, a quella nuova viabilità separata tra città e porto nel ponente cittadino, con i nuovi varchi d’accesso e la nuova sopraelevata portuale, che sono un’ulteriore integrazione in termini logistici con il tessuto cittadino”. “C’e’ ancora tanto da costruire – ha concluso il presidente Toti – ma la direzione è indubbiamente questa: sostenibilità economico-sociale, indispensabile per qualsiasi politica, e di sostenibilità ambientale, che deve però discende evidentemente dalla sostenibilità economica e sociale. Non ci può essere tutale dell’ambiente senza equità sociale e senza produzione di ricchezza”. LEGGI TUTTO

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    ADM, avviata riforma che porta a fusione uffici Dogane e Monopoli

    (Teleborsa) – Approvata dall’Agenzia delle dogane e dei monopoli la riforma dell’intera Amministrazione finanziaria, in applicazione del Titolo V della Costituzione e dei principi di sussidiarietà, differenziazione e adeguatezza che prevedono la valorizzazione del territorio. Secondo quanto riporta un comunicato, la riforma, attuativa di un decreto del 2012, ha disposto l’incorporazione dell’Amministrazione autonoma dei Monopoli di Stato nell’Agenzia delle dogane e ha, in sostanza, avviato la fusione degli uffici delle Dogane e dei Monopoli presenti sul territorio e fino a oggi rimasti separati per competenze.La Riforma – si legge – è stata deliberata dal Comitato di Gestione dell’Adm, presieduto dal direttore dell’Agenzia, Roberto Alesse. Il processo di riforma, previsto dalla norma del 2012, non era ancora stato attuato per l’estrema complessità ed eterogeneità delle amministrazioni da accorpare. Con la direzione di Alesse, prosegue il comunicato, si mette in moto, finalmente, un ampio e atteso processo di riordino dell’Agenzia. Presto l’ADM sarà presente sul territorio con uffici unici e i suoi strategici centri decisionali, che hanno competenze nelle diverse materie dei giochi, dei tabacchi, delle dogane e delle accise, saranno fruibili dai cittadini in modo più semplice e veloce. “Dopo 12 anni di attendismo, ho voluto portare a compimento una riforma strategica per il Paese, che punta a disciplinare tutti i procedimenti amministrativi, tributari ed extratributari di competenza dell’Agenzia, per assicurare agli utenti un servizio chiaro ed efficiente su tutto il territorio nazionale” ha detto Alesse a conclusione dell’iter deliberativo. LEGGI TUTTO

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    Crypto, Buch (BCE): “servono regole per prevenire potenziali rischi sistemici”

    (Teleborsa) – “I cripto asset non rappresentano ancora un pericolo di rilevanza sistemica data la loro limitata capitalizzazione di mercato”. Ma “la storia ci insegna a essere vigilanti”. Lo ha affermato Claudia Buch, presidente del ramo di vigilanza bancaria della BCE nel suo intervento a una cerimonia organizzata per il suo commiato dall Bundesbank, la banca centrale tedesca sottolineando che “per i regolatori il compito coinvolge una valutazione ampia dei futuri potenziali rischi sistemici, che richiede una regolamentazione preventiva per intervenire su questi rischi prima che si materializzino”. “Questo implica uno stretto monitoraggio e cooperazione internazionale per chiudere le lacune regolamentari. E uno sforzo concertato per prevenire l’arbitrio delle autorità. In questa ottica la MICA (la regolamentazione sul settore elaborata dall’Unione europea, ndr) è una risposta chiave per i servizi di cripto asset”.Intanto, secondo un recente studio il 2,5% della popolazione in Italia possiede criptovalute. Sono 1,5 milioni, infatti, gli italiani che operano nel mercato delle monete digitali, per un controvalore di circa 912 milioni di euro. Ma il mondo cripto coinvolge tutte le fasce di età, e in che misura? YouHodler, piattaforma FinTech web3, ha risposto a questa domanda attraverso, appunto, uno studio sui detentori di criptovalute che prende in considerazione le operazioni avvenute in Italia negli ultimi tre mesi. Dall’analisi effettuata emerge che il 44,5% degli investitori in cripto fa parte dei Millennials (o Generazione Y), i quali effettuano principalmente transazioni su asset come BTC (Bitcoin, 37%), ETH (Ethereum, 16%), SOL (Solana, 8%), XRP (Ripple, 5%) e SUI (Sui, 5%).(Foto: Kanchanara on Unsplash) LEGGI TUTTO

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    Carraro, fatturato 2023 sale a 846 milioni di euro. Previsto calo nel 2024

    (Teleborsa) – Carraro, società italiana attiva nei sistemi di trasmissione per veicoli off-highway e trattori specializzati, ha chiuso il 2023 con un fatturato consolidato pari a 846,3 milioni di euro, in incremento del 15,8% rispetto al precedente esercizio. L’EBITDA è pari a 81,1 milioni di euro (9,6% sul fatturato), in incremento del 43,3% rispetto ai 56,6 milioni di euro (7,7% sul fatturato) del 2022.La posizione finanziaria netta consolidata della gestione al 31 dicembre 2023, a debito per 234,451 milioni di euro, (al 31 dicembre 2022 era a debito per 205,378 milioni di euro), risente degli importanti investimenti industriali.”Chiudiamo l’ennesimo esercizio in crescita. Il 2023 che lasciamo alle spalle evidenzia il consolidamento dei nostri volumi, con un fatturato che supera gli 845 milioni di euro, ma soprattutto un importante miglioramento della marginalità, con un EBITDA pari a 81 milioni di euro, in crescita di oltre il 43% rispetto al 2022 – ha commentato Enrico Carraro, Presidente del gruppo – Ciò è il risultato di un ottimo lavoro di squadra, guidato dal nostro Amministratore Delegato Andrea Conchetto, che ci ha portato a crescere all’interno dei mercati di riferimento del gruppo grazie ad un’offerta prodotto in linea con le attese dei nostri clienti”. “In tale contesto la nostra solida capacità industriale, grazie all’entrata a regime degli importanti investimenti degli ultimi anni, ci ha consentito di registrare una redditività in crescita più che proporzionale rispetto a quella del fatturato raggiungendo, in termini percentuali, risultati di assoluto rilievo rispetto alla serie storica degli esercizi precedenti – ha aggiunto – Forti dei successi registrati negli ultimi esercizi, anche nel 2024 continueremo ad investire in modo importante, raggiungendo i 50 milioni di euro a sostegno della capacità produttiva e dello sviluppo tecnologico del gruppo”.Grazie alle azioni intraprese dal gruppo si prevede nel 2024 il mantenimento di una buona marginalità in linea con il 2023. I trend segnalano un rallentamento della domanda per il 2024 soprattutto per il mercato agricolo che si rifletterà prevedibilmente in una leggera contrazione del fatturato. LEGGI TUTTO

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    Gaza, veto di Russia e Cina alla risoluzione Usa all’Onu su cessate il fuoco immediato

    (Teleborsa) – Bloccata con il veto di Russia e Cina in Consiglio di Sicurezza Onu la risoluzione elaborata dagli Usa sulla tregua a Gaza che “determina l’imperativo di un cessate il fuoco immediato e prolungato per proteggere i civili di tutte le parti, consentire la consegna di assistenza umanitaria essenziale e alleviare la sofferenza umanitaria”. Il testo ha ottenuto 11 voti a favore, 3 voti contrari (l’Algeria oltre al veto di Russia e Cina), e un astenuto, la Guyana. “Ci sono due ragioni profondamente ciniche dietro questo veto: primo Russia e Cina non vogliono condannare Hamas per gli attacchi del 7 ottobre. Inoltre semplicemente non vogliono vedere adottato un testo elaborato dagli Stati Uniti – ha commentato l’ambasciatrice americana all’Onu Linda Thomas-Greenfield –. Sappiamo benissimo che dietro tutta la retorica, Russia e Cina non fanno nulla di diplomatico per una pace duratura o per contribuire sinceramente agli sforzi umanitari”. Thomas-Greenfield ha poi anticipato che l’altra bozza elaborata da alcuni membri non permanenti del Cds che chiede una tregua per il Ramadan a Gaza non usa un linguaggio corretto: “non possiamo adottare un prodotto che metta a rischio gli sforzi diplomatici nella regione”.”Il testo americano sul cessate il fuoco a Gaza è ambiguo e non è all’altezza delle aspettative della comunità internazionale – ha replicato l’ambasciatore cinese all’Onu Zhang Jun –. Inoltre il testo è sbilanciato su molti altri aspetti, ad esempio il fatto di non esprimere una chiara opposizione del Consiglio di Sicurezza a un attacco israeliano a Rafah manda un segnale sbagliato”. LEGGI TUTTO

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    Terna, a febbraio consumi elettrici +1,6%

    (Teleborsa) – A febbraio i consumi di energia elettrica in Italia sono in aumento dell’1,6% rispetto allo stesso mese del 2023. Secondo i dati di Terna, la società che gestisce la rete di trasmissione nazionale, il fabbisogno di energia elettrica è stato pari a 25,3 miliardi di kWh. Nel dettaglio, il 2024 è un anno bisestile e febbraio ha avuto un giorno lavorativo in più (21 invece di 20) e una temperatura media mensile superiore di ben 2,6 gradi rispetto allo stesso mese del 2023. Il dato della domanda elettrica, destagionalizzato e corretto dagli effetti contrapposti di calendario e temperatura, risulta sostanzialmente stabile (-0,3%). A livello territoriale, la variazione tendenziale di febbraio è stata ovunque positiva: +2% al Nord, +1,3% al Centro e +0,7% al Sud e Isole. Nei primi due mesi dell’anno, il fabbisogno nazionale è in crescita dell’1,8% rispetto al corrispondente periodo del 2023 (+0,5% il valore rettificato). L’indice IMCEI elaborato da Terna, che prende in esame i consumi industriali delle imprese cosiddette energivore, ha fatto registrare una crescita del 3,5% rispetto a febbraio 2023. Il dato dell’indice, destagionalizzato e corretto dall’effetto calendario, risulta stabile (+0,2%). In dettaglio, positivi i comparti dei mezzi di trasporto, della cartaria, della chimica, metalli non ferrosi, alimentare e siderurgia; in diminuzione cemento, calce e gesso, ceramiche e vetrarie e meccanica. In termini congiunturali, il valore della richiesta elettrica destagionalizzato e corretto dagli effetti di calendario e temperatura risulta pressoché stazionario rispetto a gennaio 2024 (-0,3%). Segno leggermente positivo per l’indice IMCEI, +0,3%.L’indice IMSER, che Terna pubblica sulla base dei dati dei consumi elettrici mensili forniti da alcuni gestori di rete di distribuzione (E-Distribuzione, UNARETI, A-Reti, Edyna e Deval), ha fatto registrare, nel mese di dicembre 2023, una variazione positiva del 2,4% rispetto a dicembre 2022. Complessivamente, la variazione del 2023 rispetto all’anno precedente risulta negativa (-1,2%). Tale andamento è determinato da un confronto con un 2022 a due velocità che si è traslato nel 2023: il primo semestre è stato infatti caratterizzato da una diminuzione che si è protratta fino ad agosto, iniziando a mostrare un recupero nella seconda parte dell’anno che però non è stato sufficiente a chiudere l’anno in positivo.Tornando al bilancio mensile di Terna, a febbraio 2024 la domanda di energia elettrica italiana è stata soddisfatta per il 75,8% dalla produzione nazionale e per la quota restante (24,2%) dal saldo dell’energia scambiata con l’estero. Il valore del saldo estero mensile risulta pari a 6,1 TWh, il 29,8% in più rispetto a febbraio 2023 (4,7 TWh), e supera il valore già molto elevato di gennaio, a conferma del ruolo sempre più strategico delle interconnessioni con l’estero sia per la sicurezza che per l’economia del sistema. In particolare, il saldo import-export è il risultato dell’effetto combinato di un aumento dell’import (+26,6%) e di una diminuzione dell’export (-37,8%). In dettaglio, la produzione nazionale netta è risultata pari a 19,3 miliardi di kWh. Le fonti rinnovabili hanno coperto il 32,7% della domanda elettrica (era il 26,8% a febbraio 2023). In aumento la fonte idrica +70,4%, eolica +26,4% e geotermica +4,3%. In diminuzione la fonte termica come diretta conseguenza della crescita di rinnovabili ed import: -17,5% rispetto a febbraio 2023. Nel dettaglio, si osserva il crollo della produzione a carbone: -75% in confronto allo stesso periodo dello scorso anno. Pressoché stabile la fonte fotovoltaica (-0,4%). Nel 2024 la capacità rinnovabile in esercizio è aumentata di 1.330 MW. Tale valore è superiore di 561 MW (+73%) rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. LEGGI TUTTO