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    Turismo Confcommercio, Pasqua e 25 aprile: 20 milioni di italiani con la valigia in mano

    (Teleborsa) – La voglia di viaggiare degli italiani sembra non affievolirsi nonostante le tensioni internazionali e le ormai consuete “incertezze” del tempo. Secondo il Focus dell’Osservatorio Turismo Confcommercio, realizzato in collaborazione con Swg, dieci milioni di italiani sono pronti a partire per le vacanze di Pasqua, di cui due ancora indecisi per il meteo incerto, ma pronti a fare le valigie mentre altri 8 milioni e mezzo stanno programmando un viaggio per il ponte del 25 aprile. La spesa complessiva si aggira sui 3,5 miliardi, 350 euro a persona e l’Italia resta la meta preferita nell’85% dei casi. Il 61% dei viaggiatori sceglie vacanze più brevi con 2 pernottamenti a destinazione. Aumenta dall’11% al 15% la quota dei viaggi all’estero, con Spagna, Francia e Austria tra le destinazioni preferite indipendentemente dal numero di pernottamenti programmati.Il mare in testa alle preferenze – Siamo ancora a marzo ma per gli italiani il mare è già un’opzione prioritaria per le vacanze con il 25% di preferenze. Seguono le città d’arte scelte dal 21% e la montagna dal 15% degli intervistati. Per quel che riguarda la soluzione di alloggio, il 51% opta per un albergo o un b&b, il 30%, invece, approfitta della Pasqua per riaprire seconde case di proprietà o per andare a trovare parenti e amici. C’è tanta voglia di Sud in quel 46% di italiani che, restando nella penisola, faranno un viaggio al di fuori della propria regione: Campania, Sicilia e Puglia sono la meta scelta per 3 intervistati su 10 mentre, tra le regioni del Nord, Emilia Romagna, Lombardia e Toscana distanziano di poco Liguria e Veneto. Sangalli: “Velocizzare riforma fiscale per sostenere i consumi” – Commentando i dati dell’Osservatorio Turismo, il presidente di Confcommercio Carlo Sangalli ha sottolineato che “aprile, tra Pasqua e ponti, si annuncia in crescita per il turismo. Meteo e tensioni internazionali, infatti, non penalizzano la voglia di viaggiare degli italiani. È necessario, però, sostenere la capacità di spesa delle famiglie accelerando i tempi di applicazione della riforma fiscale”. LEGGI TUTTO

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    USA, scorte ingrosso in aumento più delle attese a febbraio

    (Teleborsa) – Sono salite più delle attese le scorte di magazzino negli Stati Uniti. Nel mese di febbraio 2024, secondo quanto comunicato dal Bureau of Census statunitense, si è registrata una crescita dello 0,5% a 901,1 miliardi di dollari, contro il +0,2% atteso e rispetto al -0,3% del mese precedente. Su base annua si registra un calo dell’1,6%.Il deficit del commercio internazionale è stato di 91,8 miliardi di dollari a febbraio, in aumento di 1,3 miliardi di dollari rispetto ai 90,5 miliardi di dollari di gennaio. Le esportazioni di beni di febbraio sono state di 175,1 miliardi di dollari, 4,8 miliardi di dollari in più rispetto alle esportazioni di gennaio. Le importazioni di beni per febbraio sono state di 266,9 miliardi di dollari, 6,1 miliardi di dollari in più rispetto alle importazioni di gennaio(Foto: Photo by Adrian Sulyok on Unsplash) LEGGI TUTTO

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    USA, a febbraio spese personali +0,8% e redditi +0,3%

    (Teleborsa) – Crescono meno delle attese i redditi delle famiglie americane, mentre sono cresciute più delle previsioni le spese personali. Secondo il Bureau of Economic Analysis (BEA) degli Stati Uniti, i consumi personali (PCE) sono aumentati dello 0,8% a febbraio 2024 dopo il +0,2% del mese precedente e rispetto al +0,5% atteso dagli analisti. I consumi reali hanno registrato un +0,4%, dopo il -0,2% del mese precedente.I redditi personali hanno registrato un incremento dello 0,3%, sotto il +1% registrato il mese precedente e rispetto al +0,4% del consensus.Il PCE price index core, una misura dell’inflazione, evidenzia una variazione positiva dello 0,3% su mese (rispetto al +0,3% atteso e al +0,5% registrato il mese precedente) e del 2,8% su anno (+2,9% il mese precedente, +2,8% le attese) LEGGI TUTTO

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    Cooperative, commercialisti presentano focus sulla relazione unitaria del Collegio sindacale

    (Teleborsa) – Fornire strumenti a supporto delle professionalità dei commercialisti che rivestono il delicato ruolo di componente del Collegio Sindacale nelle Società Cooperative. È la finalità del documento “La relazione unitaria del Collegio sindacale ai soci delle società cooperative”, pubblicato dal Consiglio nazionale dei commercialisti, predisposto dalla sua Commissione “Società Cooperative”, presieduta da Paola Maria Rho.”La normativa specifica che riguarda le Società Cooperative – afferma il presidente nazionale della categoria, Elbano de Nuccio – conferisce al Collegio Sindacale compiti di controllo determinati, i cui esiti trovano manifestazione all’interno della relazione ai Soci delle Società Cooperative in occasione dell’approvazione del bilancio di esercizio. Con questo documento il Consiglio Nazionale consolida il proprio impegno anche rispetto a tale tipologia di organizzazioni, le cui finalità e caratteristiche richiedono un’attenzione e iniziative peculiari. Il documento vuole mantenere e rafforzare l’impegno del Consiglio nazionale al servizio dei nostri professionisti, fornendo una tipizzazione dei contenuti obbligatori, e di altri consigliati, della relazione del collegio sindacale all’assemblea dei soci di cooperative in merito al bilancio di esercizio”.Il consigliere nazionale delegato all’area Società cooperative (adempimenti, reporting, revisione), Gian Luca Galletti, sottolinea come “il lavoro contiene primariamente l’inquadramento normativo relativo agli obblighi in capo ai componenti del collegio sindacale di società cooperative e a seguire una proposta di integrazione dei contenuti specifici dei modelli di relazione – ‘La relazione unitaria di controllo societario del collegio sindacale incaricato della revisione legale dei conti’ e ‘La relazione del collegio sindacale all’assemblea dei soci di cooperative in occasione dell’approvazione del bilancio di esercizio chiuso al 31 dicembre 2023 redatta ai sensi dell’art. 2429, comma 2, c.c.’ – emanati dal nostro Consiglio nazionale, adeguandoli alle peculiarità del controllo nelle società cooperative”. LEGGI TUTTO

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    Gruppo FS cede scali ferroviari Farini e San Cristoforo per 490 milioni di euro

    (Teleborsa) – FS Italiane ha comunicato che è stata perfezionata la vendita a REDEUS Fund – Fondo di investimento alternativo immobiliare chiuso gestito da Prelios SGR – degli scali ferroviari dismessi Farini e San Cristoforo da parte di FS Sistemi Urbani, società capofila del Polo Urbano del gruppo. L’importo della cessione è di 489,5 milioni di euro.Con il closing di questa operazione, prosegue il programma di rigenerazione urbana dei sette scali ferroviari dismessi nel capoluogo lombardo, avviato nel 2017 con la sottoscrizione dell’Accordo di Programma “Scali Milano” da parte di Gruppo FS Italiane, Comune di Milano e Regione Lombardia. L’intesa è nata con l’obiettivo di riqualificare gli ex scali ferroviari Farini, Porta Romana, Porta Genova, Greco-Breda, Lambrate, Rogoredo e San Cristoforo in un’ottica di ricucitura urbana e destinare spazi verdi di aggregazione per la cittadinanza per oltre la metà della loro superficie complessiva. LEGGI TUTTO

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    Sistema elettrico nazionale, Terna: con l’ora legale circa 90 milioni di euro di risparmi

    (Teleborsa) – Secondo le stime di Terna, la società che gestisce la rete elettrica di trasmissione nazionale, durante i sette mesi di ora legale l’Italia risparmierà circa 90 milioni di euro, grazie a un minor consumo di energia elettrica pari a circa 370 milioni di kWh che genererà, inoltre, un rilevante beneficio ambientale, quantificabile nella riduzione di circa 170 mila tonnellate di emissioni di anidride carbonica in atmosfera.L’ora legale sarà in vigore da domenica 31 marzo, quando alle due di notte bisognerà spostare le lancette avanti di sessanta minuti, e terminerà il 27 ottobre, con il ritorno all’ora solare.Il beneficio economico stimato per il periodo di ora legale nel 2024 è calcolato considerando che il costo del kWh medio per il ‘cliente domestico tipo in tutela’ (secondo i dati dell’ARERA) è, attualmente, pari a circa 24,3 centesimi di euro al lordo delle imposte. I circa 370 milioni di kWh di minori consumi di elettricità equivalgono al fabbisogno medio annuo di oltre 150 mila famiglie.Dal 2004 al 2023, secondo l’analisi della società guidata da Giuseppina Di Foggia, il minor consumo di energia elettrica per l’Italia dovuto all’ora legale è stato complessivamente di circa 11,7 miliardi di kWh e ha comportato, in termini economici, un risparmio per i cittadini di circa 2,2 miliardi di euro. LEGGI TUTTO

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    Superbonus, arriva la deroga per le zone terremotate

    (Teleborsa) – Ancora novità sul fronte Superbonus. Nell’ultima bozza di decreto dedicato alla misura infatti il governo ha previsto che lo stop allo sconto in fattura e alla cessione del credito non si applicherà agli immobili danneggiati dai terremoti di Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria verificatisi il 6 aprile 2009 e a far data dal 24 agosto 2016. Fissato però un tetto alla deroga che sarà di “400 milioni di euro per l’anno 2024 di cui 70 milioni per gli eventi sismici verificatesi il 6 aprile 2009”. Il testo ha poi precisato che spetta al Commissario straordinario per la ricostruzione assicurare “il rispetto del limite di spesa, verificandone il raggiungimento ai fini della sospensione della deroga, anche avvalendosi dei dati resi disponibili sul Portale nazionale delle classificazioni sismiche gestito dal Dipartimento Casa Italia della Presidenza del Consiglio dei ministri”.”Il governo nella sua azione di tutela e sostegno delle comunità colpite – ha dichiarato il sottosegretario al MEF, Lucia Albano – a seguito della giornata di lavoro al ministero dell’Economia e in raccordo con la Presidenza del consiglio”, assicura che non sarà previsto alcun blocco per i crediti “superbonus sisma”.Sono state quindi accolte le proteste dei territori coinvolti – le 140 amministrazioni del cosiddetto cratere: Abruzzo, Lazio, Umbria e Marche – che prima della revisione avevano sottolineato che lo stop al Superbonus sarebbe stato un “colpo mortale” alla ricostruzione e di un freno alla ripartenza dei quei territori devastati dai terremoti del 2009 e del 2016. Si era mosso in prima persona anche il commissario per la ricostruzione Guido Castelli. Anche il sindaco dell’Aquila Pierluigi Biondi ed il presidente della Regione Abruzzo Marco Marsilio, avevano chiesto di “mantenere gli incentivi previsti per i bonus edilizi nelle aree colpite dai terremoti 2009 e 2016-17 per non compromettere i processi di rinascita in atto”. LEGGI TUTTO

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    Banca Popolare di Lajatico, utile record a 8,4 milioni di euro nel 2023

    (Teleborsa) – La Banca Popolare di Lajatico ha chiuso il 2023 con un utile netto di 8,4 milioni di euro (ex 5,3 milioni di euro, +57,86%), con l’indicatore di redditività ROE al 9,85%, anche grazie al margine di interesse che si è collocato a 27,2 milioni di euro (in aumento annuo del 29,80%). Alla luce del positivo risultato d’esercizio, il CdA propone all’assemblea la distribuzione di un dividendo pari a 0,75 euro per azione, in incremento rispetto allo scorso anno del 25%, che rappresenta una redditività dell’azione, rispetto al prezzo corrente, del 4,55%.”L’importante risultato netto, in progressiva crescita, esprime la concreta efficacia e valenza della nostra Banca, una Banca autonoma e sana che si conferma un interlocutore di riferimento per il territorio – ha dichiarato il presidente Nicola Luigi Giorgi – A fine esercizio 2023, infatti, l’evoluzione dei principali aggregati patrimoniali ha evidenziato un consolidamento del dato relativo ai volumi operativi, malgrado le tensioni internazionali e il conseguente rallentamento dell’economia; contemporaneamente si è registrato un miglioramento dei profili di rischiosità del portafoglio crediti e dell’indice di produttività del personale con un risultato economico eccellente, il più alto livello di utile netto mai registrato nell’arco della storia ultracentenaria della Banca”.La raccolta indiretta si attesta a fine esercizio a 657,5 milioni di euro (+12,04% annuo), con un rilevante incremento della componente amministrata, passata da 254,2 milioni di euro di fine 2022 a 333,4 milioni di euro a fine 2023 (+31,14%). Il dato è stato influenzato da nuovi acquisti su titoli di Stato ritornati attrattivi nei rendimenti: il comparto ha infatti registrato una raccolta netta da inizio anno di 66 milioni di euro.Il totale degli impieghi netti a fine esercizio ammonta a euro 702,1 milioni di euro, confermando lo stesso livello dell’anno precedente, seppur con una leggera differenza nella distribuzione dei volumi fra le varie forme tecniche. LEGGI TUTTO