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    USA, CFNAI: a novembre risale a -0,12 punti

    (Teleborsa) – Segnali ancora negativi per la crescita dell’attività economica americana. L’indice Fed Chicago sull’attività nazionale (CFNAI) è pari a -0,12 punti a novembre rispetto ai -0,5 punti di ottobre. La media mobile a tre mesi, sempre a ottobre, si è portata a -0,31 punti rispetto ai -0,27 precedenti.L’indice CFNAI è una media pesata di ben 85 indicatori che riflettono lo stato di salute dell’attività economica nazionale. LEGGI TUTTO

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    Auto, Confcommercio Mobilità-Federmotorizzazione: “Implosione del mercato. No all’effetto Cuba”

    (Teleborsa) – Con i risultati di questo dicembre 2024, il settore italiano dell’auto vedrà poco meno di 1,6 milioni di immatricolazioni in un anno. Dati – rileva Confcommercio Mobilità con Federmotorizzazione – che confermano l’implosione del mercato, causata dalle scelte UE. Le immatricolazioni delle vetture elettriche pure (BEV) sono 65mila (il 4% del mercato), in lieve calo rispetto al 2023, nonostante le incentivazioni alla domanda; anche negli altri Paesi europei la penetrazione di BEV è lontana dagli obiettivi.La crisi del settore – si legge nell’analisi – è conclamata ed i dati dei produttori europei (con l’annuncio di chiusura di stabilimenti) lo dimostrano, con la prospettiva di caduta del PIL e il rischio disoccupazione. “La sciagurata decisione assunta dalla Commissione Europea nel 2019 – rileva Simonpaolo Buongiardino, presidente di Confcommercio Mobilità e Federmotorizzazione – con l’imposizione della transizione verso l’elettrico del sistema automotive ed il divieto di vendita di vetture endotermiche nuove a partire dal 2035, senza tenere conto dello sviluppo tecnologico, del mercato e delle conseguenze sul settore, ha generato il collasso della produzione automobilistica europea. Poiché le auto elettriche costano almeno il 30% in più di quelle tradizionali, l’UE ha scavato un solco tra i cittadini ricchi e quelli meno abbienti, lasciando inoltre un enorme vantaggio competitivo alla Cina nel segmento delle vetture endotermiche economiche. La sostenibilità non può essere solo ambientale, ma, contemporaneamente sociale ed economica Occorre invertire la rotta. Confidiamo nell’Alleanza delle 36 regioni UE dell’Automotive – la Lombardia ne assume con il nuovo anno la presidenza – perché si avvii un percorso di dialogo comune e di revisione delle decisioni europee. Confcommercio Mobilità con Federmotorizzazione è stata da subito l’unica voce fortemente critica: la decarbonizzazione dev’essere raggiunta con un mix di soluzioni, in funzione delle modalità di utilizzo dell’auto, a cominciare dai biocarburanti, e, grazie allo sviluppo tecnologico, dall’idrogeno. Non sconfessando l’obiettivo, ma interpretandolo sotto il concetto di neutralità tecnologica, ovvero con la ricerca di ogni possibile modalità di trazione e di carburante, che ottenga lo scopo. Il rischio, altrimenti – prosegue Buongiardino – sarà quello di assistere al declino finale dell’economia automotive europea dando vita al cosiddetto ‘effetto Cuba’, con l’invecchiamento ulteriore del parco circolante, che è già in atto. La Commissione dovrà inoltre anticipare la revisione del programma di elettrificazione del sistema Automotive per congelare le multe milionarie in previsione a carico delle Case automobilistiche dal 2025”. LEGGI TUTTO

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    Ferrero, le novità trainano l’esercizio 2023-2024. Utile della holding a 169 milioni

    (Teleborsa) – Ferrero, colosso italiano dei prodotti dolciari, ha chiuso l’esercizio 2023-2024 in crescita, spiegando che è stata l’innovazione di prodotto a trainare i risultati. La holding delle attività italiane, Ferrero SpA, ha generato un utile di 168,7 milioni di euro dai 139,6 milioni ad agosto 2023. Tale risultato è determinato da un sensibile incremento sia dei ricavi netti, pari a 235,6 milioni di euro, in aumento di 13,4 milioni rispetto all’esercizio precedente (222,2 milioni al 31 agosto 2023), che del risultato della gestione finanziaria. Il fatturato di Ferrero Commerciale Italia, la società che, tra le altre cose, si occupa della distribuzione e della vendita di prodotti dolciari ed affini sul mercato italiano, ha raggiunto gli 1,817 miliardi di euro di fatturato, in crescita del 3,5% rispetto agli 1,757 miliardi al 31 agosto 2023 e un utile di esercizio di 57 milioni di euro, in crescita del 7,1% dai 53,2 al 31 agosto 2023. La performance delle vendite (sell-out) sul mercato nazionale (distribuzione moderna, negozi tradizionali e discount) dell’insieme dei prodotti Ferrero è stata caratterizzata da crescita a valore. Per il conseguimento di questo risultato, spiega il gruppo di Alba, sono stati decisivi i contributi delle innovazioni grazie ai lanci dei biscotti Kinder Kinderini, di Nutella gelato e di Nutella croissant. È stato rilevante anche il contributo del lancio di Fulfil e delle vendite realizzate nell’ambito delle occasioni per il segmento Chocolate, in continuità con quanto consuntivato negli esercizi precedenti. Per quanto riguarda Ferrero Industriale Italia, attiva nella lavorazione e trasformazione di materie prime in prodotti finiti nonché nella gestione dei rapporti con i terzisti e dei controlli inerenti la qualità attraverso i quattro stabilimenti di Alba, Pozzuolo Martesana, Balvano e Sant’Angelo dei Lombardi ha realizzato un fatturato al 31 agosto 2024 pari a 860,7 milioni di euro (+6,8% vs. 805,7 milioni al 31 agosto 2023) e un utile di 59,6 milioni di euro (in aumento rispetto ai 56,5 milioni al 31 agosto 2023). In materia di investimenti produttivi, l’azienda di Alba ha confermato il proprio impegno nel contesto italiano investendo nei 4 poli produttivi (Alba, Pozzuolo Martesana, Sant’Angelo dei Lombardi eBalvano) tramite Ferrero Industriale Italia 98 milioni di euro in beni materiali. Negli ultimi 10 anni di attività e nel solo perimetro nazionale gli investimenti industriali realizzati dal gruppo Ferrero sul territorio hanno raggiunto 1,4 miliardi di euro. Sul fronte del lavoro, in particolare, l’organico medio dell’esercizio 2023-2024, aggregando il dato della holding e quello delle quattro società controllate, risulta pari a 7.004 unità, in incremento rispetto all’esercizio precedente di 77 unità. L’organico puntuale al 31 agosto 2024 risulta pari a 7.776 unità.Ferrero SpA ha nominato il Consiglio di Amministrazione. Bartolomeo Salomone viene confermato presidente e il CdA, oltre allo stesso, risulta composto da: Fabrizio Gavelli, Massimo Micieli, Gian Mauro Perrone, Gian Luca Bassi e Matteo Ravera. LEGGI TUTTO

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    Gas, Goldman Sachs: prezzi più alti con riallocazione di GNL da USA a UE

    (Teleborsa) – Le importazioni di GNL russo nell’UE potrebbero essere completamente sostituite con GNL statunitense da un punto di vista fisico, ma ciò aumenterebbe probabilmente i costi di trasporto e porterebbe potenzialmente a prezzi europei più elevati per motivare il reindirizzamento dei carichi statunitensi che altrimenti avrebbero optato per la consegna altrove. Lo afferma una ricerca di Goldman Sachs dopo che il presidente eletto Donald Trump ha scritto sui social che potrebbe imporre tariffe all’UE a meno che non riduca il suo surplus commerciale con gli Stati Uniti acquistando più petrolio e gas dagli Stati Uniti.Le esportazioni di GNL degli Stati Uniti hanno raggiunto una media di 91 mt nell’ultimo anno (23 dicembre-24 novembre), di cui 47 mt o il 51% sono state consegnate in Europa. Le esportazioni di GNL degli Stati Uniti verso l’Europa sono cresciute in modo significativo in termini di livelli e come quota delle esportazioni totali di GNL degli Stati Uniti dalla crisi energetica europea nel 2022, raggiungendo il picco nel 2023.Gli Stati Uniti sono diventati la principale fonte di GNL per l’Europa, con una media del 46% delle importazioni nella regione negli ultimi 12 mesi. La maggior parte delle importazioni di GNL europee proviene da fornitori del bacino atlantico per ridurre al minimo i costi di spedizione.”È importante sottolineare che gli Stati Uniti sono anche la principale fonte di probabile crescita delle importazioni di GNL europee, sulla base dei contratti di GNL a lungo termine firmati dagli acquirenti europei dall’inizio della guerra in Ucraina – si legge nella ricerca – I volumi statunitensi contrattati dagli acquirenti europei nel periodo ammontano a poco meno di 16 mtpa, ovvero più di qualsiasi altro singolo fornitore a livello globale”.Le consegne di GNL degli Stati Uniti ai paesi extra-UE sono attualmente circa 18 mtpa superiori ai livelli osservati durante il picco della crisi energetica europea, il che suggerisce che c’è abbastanza flessibilità nel mercato per sostituire gli attuali 17 mtpa di esportazioni di GNL della Russia nella regione. Tuttavia, una tale riallocazione dei flussi potrebbe offrire “pochi benefici, se non nessuno, all’Europa o agli Stati Uniti”, sottolinea Goldman Sachs. Percorsi meno ottimali per le consegne di GNL porterebbero probabilmente a costi di trasporto più elevati. Inoltre, i costi di importazione europei potrebbero aumentare per motivare il reindirizzamento dei carichi statunitensi che altrimenti avrebbero optato per la consegna altrove. Anche le esportazioni totali di GNL degli Stati Uniti non aumenterebbero a seguito di questa riallocazione, dato che la capacità di esportazione di GNL degli Stati Uniti non verrebbe influenzata dal processo.Secondo la banca d’affari, ulteriori contratti a lungo termine da parte degli acquirenti europei con progetti di GNL statunitensi proposti sarebbero la misura più incisiva che l’UE potrebbe adottare per sostenere maggiori future esportazioni di GNL degli Stati Uniti. Detto questo, gli obiettivi di decarbonizzazione dell’Europa potrebbero limitare l’appetito delle aziende europee per impegni a lungo termine per aumentare l’uso del gas naturale. LEGGI TUTTO

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    BEI: 200 milioni di euro al Gruppo Electrolux per elettrodomestici più green

    (Teleborsa) – La Banca europea per gli investimenti (BEI) finanzia con 200 milioni di euro il Gruppo Electrolux, azienda svedese leader nella produzione di elettrodomestici, per sviluppare una gamma di beni di consumo più rispettosi dell’ambiente. Il Gruppo Electrolux utilizzerà le risorse per svolgere attività di ricerca, sviluppo e innovazione (RSI) incentrate sull’ambiente nei suoi stabilimenti in Italia, Svezia, Germania, Polonia e Romania.L’azienda svedese svilupperà apparecchi avanzati per la preparazione e la conservazione degli alimenti e per la cura di tessuti e stoviglie, e potenzierà le tecnologie digitali su tutte le piattaforme di prodotti. Il sostegno della BEI favorirà la ricerca pionieristica del Gruppo Electrolux volta a migliorare le prestazioni, la facilità d’uso e l’esperienza degli utenti, nonché a ridurre il consumo di energia e di risorse per una serie di elettrodomestici.Le attività di RSI, concluse entro il 2026, verranno realizzate prevalentemente negli impianti del Gruppo Electrolux in provincia di Pordenone. Il prestito della BEI è sostenuto da InvestEU, il programma dell’Unione europea diretto a mobilitare oltre 372 miliardi di euro di investimenti aggiuntivi entro il 2027.”Questo accordo sottolinea il nostro impegno a promuovere l’innovazione e la sostenibilità nelle industrie leader europee – ha dichiarato Gelsomina Vigliotti, vicepresidente della BEI –. Ridurre il consumo energetico e migliorare la sostenibilità degli elettrodomestici sono passi fondamentali verso un futuro più verde”.”Il sostegno della BEI ci aiuta in misura importante a conseguire il nostro secondo obiettivo climatico basato su dati scientifici, approvato dall’iniziativa Science Based Targets dopo che avevamo raggiunto il nostro primo obiettivo con tre anni di anticipo. Nei prossimi anni ci concentreremo sull’accelerazione delle sinergie fra tecnologia e sostenibilità al fine di sviluppare prodotti più intelligenti e più efficienti sotto il profilo delle risorse per aiutare i consumatori a vivere in modo maggiormente sostenibile”, ha dichiarato Elena Breda, chief Technology and Sustainability officer del Gruppo Electrolux.La ricerca, l’innovazione e la digitalizzazione sono fondamentali per la sostenibilità degli elettrodomestici in quanto circa l’85% dell’anidride carbonica emessa durante il loro ciclo di vita è ascrivibile alla fase di utilizzo.Il nuovo prestito è la quinta operazione finanziaria conclusa tra la BEI e il Gruppo Electrolux, che consolida un rapporto iniziato nel 1989. LEGGI TUTTO

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    ITA Airways, assemblea approva AuCap da 325 milioni di euro per ingresso Lufthansa

    (Teleborsa) – L’Assemblea Straordinaria degli Azionisti di ITA Airways ha deliberato l’aumento di capitale per 325 milioni di euro da offrire a Deutsche Lufthansa, che dovrà essere sottoscritto dalla stessa entro il 15 gennaio 2025. Tale passaggio consentirà alla compagnia tedesca il suo ingresso in ITA Airways con una partecipazione del 41% del capitale.L’Assemblea ha anche approvato il nuovo Statuto sociale, che prevede una serie di prerogative e diritti tipici in operazioni straordinarie di tale tipologia destinati ai due azionisti, il Ministero dell’Economia e delle Finanze e Lufthansa, in relazione alla gestione congiunta di ITA Airways.Il nuovo Statuto sociale diverrà efficace alla sottoscrizione dell’aumento di capitale da parte di Lufthansa, a seguito del quale si svolgerà una riunione dell’Assemblea ordinaria degli azionisti di ITA Airways, nel corso della quale i due Azionisti procederanno alla nomina del nuovo Consiglio di amministrazione della Compagnia, dando corso agli accordi stipulati a giugno 2023 e alla nuova governance della Compagnia.”La conclusione di queste formalità segnerà l’inizio di una nuova era per il trasporto aereo nazionale e continentale, che vedrà ITA Airways integrarsi nel più grande gruppo europeo di trasporto aereo civile”, viene sottolineato in una nota. LEGGI TUTTO

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    Scuola, Anief: “Più di 230mila over 60 continuano a lavorare”

    (Teleborsa) – Ridurre l’età media dei docenti italiani e del personale scolastico è un obiettivo imprescindibile: bisogna andare in pensione a 60 anni, con riscatto gratuito della laurea, e non certo come adesso che si può lasciare il lavoro quasi a 70. A dirlo è Marcello Pacifico, presidente del sindacato autonomo Anief. Per Pacifico “è necessario attuare l’anticipo pensionistico nella scuola, perché è impensabile non riconoscere la presenza dell’elevato burnout per chi lavora negli istituti scolastici derivante dallo stress da lavoro correlato”.Il sindacalista invita quindi il personale interessato e i cittadini che vogliono il bene della scuola e del suo personale, in primis degli studenti, a sottoscrive la petizione online attraverso la quale per il personale che lavora negli istituti scolastici si chiede il pensionamento a 60 anni e il riscatto gratuito degli anni di formazione universitaria: in poche settimane la petizione ha raccolto oltre 75 mila adesioni. “Abbiamo visto – dichiara Pacifico – che ci sono delle norme che permettono al personale delle Forze armate di poter andare in pensione a 59 anni col massimo contributivo e non si comprende perché, invece, a scuola, dobbiamo avere più di 230mila over 60 che continuano a lavorare, aumentando quel gap generazionale tra alunni rispetto agli insegnanti e al personale scolastico. È evidente che bisogna riconoscere che, anche nella scuola, sia opportuno lasciare il lavoro a 60 anni e col massimo contributivo, come avveniva prima”.Secondo il leader dell’Anief “sarebbe un segno di riconoscimento per il personale scolastico, unitamente al fatto che per gli ufficiali dell’esercito è previsto ancora oggi il riscatto gratuito degli anni di formazione della laurea come avviene anche in Germania. Anche in questo caso – continua Pacifico – si comprende perché nella scuola bisogna pagare più di 7-8 mila euro per ogni anno di riscatto di un titolo, che poi serve per accedere alla formazione”. La gratuità del riconoscimento ai fini previdenziali – sottolinea il leader dell’Anief – “permetterebbe anche di poter aumentare il numero dei laureati e sarebbe anche un’importate misura di valorizzazione della laurea, in un Paese dove purtroppo da 15 anni si registrano sempre meno studenti che concludono l’Università. Questa proposta, tra l’altro, era stata già avanzata dall’ex presidente dell’Inps Raffale Tridico”.Il presidente Anief ha calcolato che per questa operazione “ci vogliono risorse per almeno un miliardo e mezzo di euro, ma è un investimento anche nei confronti delle giovani generazioni e, soprattutto, per il personale scolastico, che è deputato a costruire una società più giusta e più equa. È importante quindi valorizzare il personale”, conclude Pacifico, ricordando proprio che il sindacato “ha lanciato una petizione che ha raccolto in un mese più di 75mila firme per convincere il decisore politico a valorizzare chi lavora nella scuola”. LEGGI TUTTO

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    Migrazioni, Mediobanca: politiche di integrazioni generano crescita economica

    (Teleborsa) – Una ricerca dell’Area Studi Mediobanca sugli impatti economici delle migrazioni ha rilevato che le politiche di integrazione generano crescita economica, ma richiedono investimenti di lungo periodo che possono recare un beneficio economico contrastando il calo demografico e di produttivita’, uno dei principali nodi con cui il nostro Paese si confronta da ormai molti anni. Lo studio è stato presentata in occasione della prima Mediobanca CSR Conference ‘Migrazioni e inclusione, l’accoglienza dei minori stranieri non accompagnati’. Non mancano nel panorama internazionale modelli virtuosi, sottolinea lo studio. I Paesi europei che hanno ottenuto maggiori vantaggi economici dall’integrazione dei rifugiati sono quelli del Nord Europa, dalla Germania alla Danimarca fino alla penisola scandinava. Il “modello svedese”, in particolare, mette in campo avanzate politiche di integrazione che si completano con strutturate iniziative di partecipazione al mondo del lavoro di giovani e donne. Fuori dall’Europa, un altro Paese dotato di piani di accoglienza efficaci è il Canada. Secondo la ricerca, se la Ue adottasse una combinazione delle politiche di integrazione di Svezia e Canada riuscirebbe a conseguire al 2060 un miglioramento dei propri indici di dipendenza, che esprimono la gravità dello squilibrio demografico, prossimo al 20%. In particolare, l’adozione per l’Italia di un mix di politiche virtuose, ispirate ai modelli svedese e canadese, consentirebbe di abbattere al 2060 l’indice di dipendenza italiano in misura superiore al 40%, vincendo tutti i venti contrari della demografia. LEGGI TUTTO