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    Enti sanitari privati, dai commercialisti un documento sui modelli organizzativi

    (Teleborsa) – Fornire indicazioni operative ai commercialisti impegnati sia nell’attività di consulenza e assistenza alle aziende sanitarie per la redazione dei modelli organizzativi sia in quella di verifica della loro efficace attuazione in qualità di componenti di Organismi di vigilanza. Con questo obiettivo il Consiglio nazionale dei commercialisti – nell’ambito dell’area di delega “Compliance e modelli organizzativi delle imprese” a cui sono delegati i consiglieri Fabrizio Escheri ed Eliana Quintili – ha pubblicato il documento “Il modello di organizzazione, gestione e controllo ex d.lgs. 231/2001 per gli enti privati del settore sanitario”, realizzato dalla Commissione di studio “Elaborazione modello 231 tipo per aziende sanitarie”.Il documento contiene una disamina ad ampio raggio del “catalogo” dei reati inclusi nel d.lgs. 231/2001, pur concentrando l’attenzione su quelli la cui commissione è più probabile nelle aziende sanitarie. Sotto questo aspetto, è evidenziata l’importanza del Codice Etico non solo quale strumento per l’affermazione dei valori morali e di trasparenza nei quali l’ente si riconosce, ma anche per l’importanza di personalizzare e umanizzare le prestazioni, attesa la specificità e la particolare delicatezza del servizio offerto dalle aziende sanitarie.Oltre alla necessaria parte descrittiva, il documento è completato da una serie di elaborati (disponibili in formato editabile) finalizzati a fornire strumenti utili al redattore del Modello 231, tra cui alcuni esempi di parti speciali del Modello, definite in base ai principali reati alla cui commissione le aziende sanitarie convenzionate possono essere esposte; un elaborato tecnico-pratico in formato Excel, utile per effettuare una ricerca specifica per reato, processo, attività sensibile o per tipi di presidi preventivi adottati; un esempio di procedura relativa alla gestione dei flussi informativi da e verso l’Organismo di Vigilanza.”Il Consiglio nazionale continua a concentrare la propria attenzione su settori economici in cui l’adozione di misure di organizzazione, gestione e controllo rappresenta un’opportunità, ma anche una vera e propria esigenza in un contesto competitivo in cui l’importanza di una compliance integrata è sempre più rilevante – afferma il presidente del Consiglio nazionale dei commercialisti Elbano de Nuccio –. In tal senso, quello della sanità privata convenzionata rappresenta uno dei settori maggiormente a rischio, anche in seguito all’emergenza pandemica che, dopo una prima fase convulsa in cui le aziende del sistema sanitario sono state messe sotto pressione, ha imposto una maggiore attenzione all’adozione e all’osservanza di protocolli e procedure organizzative”.”L’adozione dei modelli organizzativi ex d.lgs. 231/2001, oltre che a una logica di prevenzione dei reati e di limitazione della responsabilità dell’ente, risponde altresì alla necessità di implementazione di adeguati presidi organizzativi e di prevenzione dei rischi – affermano i consiglieri Fabrizio Escheri ed Eliana Quintili –. Il numero di aziende sanitarie che, anche a seguito della pandemia, ha adottato un modello organizzativo è in crescita ed è evidente il ruolo di supporto qualificato che i commercialisti possono ricoprire in tale ambito”. LEGGI TUTTO

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    Dombrovskis: dati confermano attese crescita Ue, inflazione “peggio alle spalle”

    (Teleborsa) – Mercoledì 15 maggio la Commissione europea pubblicherà le sue previsioni economiche aggiornate, “non sono nella posizione di preannunciare le cifre che saranno pubblicate ma in ogni caso ci attendiamo un lento recupero dell’economia europea quest’anno. E gli ultimi dati sembrano confermare quella tendenza”. Lo ha affermato il vicepresidente della Commissione, Valdis Dombrovskis giungendo all’Eurogruppo. “Al tempo stesso ci sono molti rischi che stiamo fronteggiando, prima di tutto l’incertezza geopolitica con la guerra in Ucraina e il conflitto in Medioriente. Quindi, mentre ci sono rafforzamenti” di alcuni elementi alla base della crescita dell’eurozona “ci sono anche rischi al ribasso”, ha conclusoNell’area euro “vediamo che l’inflazione sta andando verso il basso e quindi il peggio, in termini di inflazione, è alle nostre spalle. Ma sta alla BCE decidere quando esattamente sia il momento giusto per iniziare un calo dei tassi di interesse”.Sempre più concreto, dunque, lo scenario di un taglio dei tassi da parte della BCE a giugno. Secondo quanto si legge nei verbali del meeting pubblicati nei giorni scorsi, nella riunione del Consiglio direttivo della Banca centrale europea (BCE) del 10 e 11 aprile “un’ampia maggioranza dei membri” è stata d’accordo con la proposta del capo economista Philip Lane di mantenere i tre tassi di interesse chiave invariati. I membri hanno concordato sul fatto che “le informazioni più recenti hanno ampiamente confermato le proiezioni degli esperti di marzo, aumentando così la loro fiducia nel fatto che il processo disinflazionistico stia continuando. Allo stesso tempo, prima della riunione di giugno verranno diffusi nuovi dati importanti, tra cui nuove proiezioni relative al personale, consentendo al Consiglio direttivo di effettuare una valutazione più completa”. “Si è ritenuto plausibile che il Consiglio direttivo sarebbe stato in grado di iniziare ad allentare le restrizioni di politica monetaria nella riunione di giugno se ulteriori prove ricevute avessero confermato le prospettive di inflazione a medio termine contenute nelle proiezioni di marzo”, viene sottolineato.Nel complesso, i membri del Consiglio direttivo ritengono che “i mercati abbiano compreso la funzione di comunicazione e reazione della BCE e siano preparati alla possibilità di un taglio dei tassi nella riunione di giugno, qualora i dati confermassero le prospettive attuali”. LEGGI TUTTO

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    TTG Monitor, l’experience economy traina l’estate del turismo

    (Teleborsa) – Mare, località termali e città d’arte: italiani e stranieri non hanno dubbi, queste saranno le mete preferite per le vacanze 2024. Laghi e montagne, invece, sono molto più apprezzati dagli stranieri. Aumenta inoltre la richiesta di esperienze esclusive e private, per esempio visitare ambienti naturali (parchi e giardini) fuori dagli orari d’apertura, oppure avere la possibilità di entrare nei musei di notte, come vorrebbe il 34% degli stranieri. È questa la nuova tendenza del travel lover per l’estate 2024 secondo TTG Monitor, l’Osservatorio sul Turismo di TTG Travel Experience, appuntamento italiano di riferimento per la promozione del turismo mondiale di Italian Exhibition Group, dal 9 all’11 ottobre alla Fiera di Rimini. “In un mondo sempre più iperconnesso e digitale – ricorda Gloria Armiri a capo della manifestazione fieristica – ad attrarre il turista è una modalità di viaggio coinvolgente e improntata all’interazione con l’identità di un luogo: in altre parole la ricerca dell’autenticità, o della Veritas, filo conduttore della 61ª edizione della nostra TTG”.L’Osservatorio di TTG Monitor racconta poi l’attenzione dei turisti verso la sostenibilità sociale legata al viaggio: il 40% degli italiani e il 47% degli stranieri giudicano favorevolmente proposte ed esperienze a sostegno del lavoro delle comunità locali e delle produzioni artigiane e agroalimentari.In questo scenario si inserisce la necessità di scoprire mete meno battute dal turismo di massa, un tipo di viaggio che è anche un antidoto all’overtourism, fenomeno che preoccupa il 63% degli stranieri, che cercano sempre più il contatto con la terra e il soggiorno in ambienti primordiali e selvaggi come i glamping ricavati dalla roccia. Cambia così anche l’orientamento della spesa: nel 2024 l’88% degli europei, infatti, sceglierà di acquistare esperienze in luogo di beni materiali. Sul fronte ospitalità aumentano gli stranieri che scelgono l’hotel anche in base alla presenza di frutta e verdura di stagione nei menù e all’attenzione a ridurre lo spreco alimentare.L’estate 2024 promette dunque molto bene. Il 62% degli hotel – secondo i dati di Area38 per Italy Family Hotels – stima di arrivare a un’occupazione media superiore al 90% con un incremento di fatturato annuo del 5% rispetto al 2023 e del 10% se confrontato con il 2019, l’anno prima del Covid. C’è dunque grande voglia di vacanza, con il 30% delle famiglie che prevede di viaggiare di più dello scorso anno e con il 40% che dichiara la propria ambizione di effettuare tre o più viaggi.Il mare supera i laghi e la montagna. E le località che alla fine della stagione dovrebbero riuscire a creare una maggiore ricchezza legata direttamente al turismo sono quelle famose per antonomasia: Rimini, Cavallino-Treporti, San Michele al Tagliamento, Jesolo, Caorle, Lignano, Lazise, Cesenatico, Riccione, Cervia e Sorrento (Stime Sociometrica su dati Istat 2023 da Il Sole 24 Ore). Come confermano anche gran parte delle ricerche di settore, quest’anno un italiano su due vorrebbe concedersi esperienze legate ai viaggi, con gli eventi, le competizioni sportive e la visita alle mostre a farla da padrone (fonte: Mastercard).Di pari passo cresce l’attenzione al wellness con le attività maggiormente svolte nella destinazione turistica: ricreazione fisica (sport, +4,7%), soft hiking (escursioni e camminate, +5,1%) e sport acquatici, in aggiunta alle classiche esperienze spa e food (fonte: Mabrian). Ottime performance per l’incoming del turismo delle radici: l’87% dei visitatori di origini italiane consiglia all’estro un viaggio nel Belpaese all’estero. “I turisti delle radici” si rivelano veri e propri ambassador della destinazione Italia e del made in Italy. Al rientro portano con sé prodotti enogastronomici, artigianali, di moda e libri. Non si fermano alla visita delle terre d’origine (dedicano il 55% del tempo alla visita di altri luoghi italiani) e spendono in media 3.100 euro a persona per la permanenza di 2 settimane (fonte: Confcommercio con SWG, Traa Consulting e Italyrooting Consulting). LEGGI TUTTO

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    Digitale, Butti: “Da inizio anno 23 milioni di accessi a servizi online Pa”

    (Teleborsa) – Cresce sempre più l’utilizzo della Carta d’identità elettronica (Cie) per accedere ai servizi online della Pubblica amministrazione. È quanto conferma il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega all’innovazione tecnologica Alessio Butti. “I risultati della campagna ‘Cie Già’ sono incoraggianti – dichiara Butti – e dimostrano un uso crescente dei 44 milioni di Carte d’Identità elettronica rilasciate. La conferma arriva anche dai 23 milioni di accessi ai portali della Pa nei primi 4 mesi dell’anno (nell’intero 2023 erano stati 36 milioni). Rispetto al primo quadrimestre del 2023 quest’anno registriamo un notevole +130%. Aumentano anche le Pa (sono 9.635 per un +65% rispetto a un anno fa) che sui loro portali istituzionali presentano il bottone ‘Entra con CIE’ e abilitano i servizi con la Carta d’Identità Elettronica tramite l’App Cie Id”.”Continueremo a promuovere l’uso dell’app Cie Id nei prossimi mesi, sottolineandone anche l’utilità ricorrente negli appuntamenti che i cittadini hanno nei confronti della PA, partendo dalle scadenze fiscali e arrivando alle iscrizioni a scuola o alla prenotazione delle visite mediche” ha aggiunto Butti alla luce della crescente sensibilità degli italiani all’utilizzo di un’unica Identità digitale e nel rispetto del cronoprogramma per traguardare l’avvento dell’ItWallet. Positivo, ad oggi, il bilancio della campagna di comunicazione istituzionale del Dipartimento per la Trasformazione digitale della Presidenza del Consiglio dei ministri per promuovere l’utilizzo della Carta d’Identità Elettronica (Cie) – abilitata dall’app CieID – come strumento per accedere in maniera semplice e soprattutto sicura ai servizi digitali della Pubblica amministrazione. Dopo il flight della campagna a metà aprile risultano essere quasi 17 milioni e mezzo i download dell’app CieID. Al contempo sono state quasi 5,5 milioni le attivazioni dell’App per un incremento del 13% nel periodo di on-air della campagna (da inizio 2024 alla data di partenza degli spot l’incremento è stato in media dello 0,5% a settimana). Il confronto con i dispositivi attivi ad aprile 2023 segna un significativo +55% di attivazioni di Cie Id (Fonte Google Play Console + App Store Connect). Le visite al portale cartaidentita.interno.gov.it durante il mese di campagna sono state oltre 14 milioni, a testimoniare il crescente interesse dei cittadini per uno strumento chiave per accedere ai servizi della Pubblica amministrazione. Numeri importanti raggiunti anche grazie alla capillare diffusione sui principali social media dove le impression sono state circa 12,5 milioni per oltre 2 milioni di visualizzazioni (Fonte Ministero dell’Interno e Dipartimento Informazione ed Editoria). LEGGI TUTTO

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    “Open Fiber la scelta che ti premia” a Dovadola e Modigliana

    (Teleborsa) – La fibra ottica di Open Fiber è arrivata nei comuni di Dovadola e Modigliana (in provincia di Forlì-Cesena). Famiglie, professionisti e imprese – fa sapere la società in una nota – “possono già accedere alla migliore connettività disponibile sul mercato, da oggi con una opportunità in più: vincere un buono regalo grazie all’iniziativa ‘Open Fiber la scelta che ti premia’”. Tutti gli utenti residenziali che attiveranno una connessione ultraveloce attraverso gli operatori partner di Open Fiber entro il 31 ottobre, infatti, potranno ricevere un voucher di 100 euro da convertire in un Buono Regalo Amazon, una gift card di MediaWorld o in un buono carburante. Il termine ultimo per la richiesta dei premi è fissato al 31 dicembre.La rete ultraveloce oggi disponibile a Dovadola e Modigliana raggiunge oltre 4.030 unità immobiliari attraverso la tecnologia FTTH (Fiber-to-the-home, la fibra ottica stesa fino all’interno degli edifici), unica soluzione in grado di garantire velocità di connessione a 10 Gigabit al secondo. Si tratta di un investimento strategico per la digitalizzazione del territorio che non grava sul bilancio dei comuni interessati. L’infrastruttura tecnologica, infatti, è stata finanziata con fondi regionali e statali nell’ambito del Piano Banda Ultra Larga (BUL) gestito da Infratel Italia, società del Ministero delle Imprese e del Made in Italy, con il coordinamento della Regione Emilia-Romagna. La nuova rete è e resterà di proprietà pubblica.”Grazie alla rete FTTH e al progetto di cablaggio di Open Fiber, i due comuni della provincia di Forlì-Cesena oggi sono dotati di una rete ultra broadband in grado di erogare volumi di traffico dati sempre maggiori, consentendo di fare un uso veloce e abilitante dei collegamenti per lo smart working, lo streaming dei contenuti in HD, gli acquisiti online e l’accesso ai servizi da remoto della Pubblica amministrazione”, afferma Manuel Balestra, Regional Manager di Open Fiber in Emilia-Romagna. Open Fiber è il principale operatore italiano di fibra ottica FTTH e tra i leader in Europa. Essendo un operatore wholesale only non vende servizi in fibra ottica direttamente al cliente finale, ma mette la sua infrastruttura a disposizione di tutti gli operatori interessati a parità di condizioni. LEGGI TUTTO

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    Superbonus, maggioranza spaccata: polemica Tajani-Giorgetti

    (Teleborsa) – Sale la tensione nella maggioranza mentre si attende in Commissione finanze al Senato l’emendamento del governo annunciato dal ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, al dl superbonus. La Commissione tornerà a riunirsi martedì alle 9,30 e alle ore 18 di lunedì 13 maggio scade il termine per i subemendamenti. Al centro c’è la rateizzazione dei crediti in 10 anni che riguarderà l’anno finanziario 2024. Nel testo anche l’estensione ad altri territori che hanno subito sismi o alluvioni della possibilità della cessione del credito ma con un tetto, un tetto di spesa sarà previsto anche per gli interventi sugli immobili del terzo settore. Qualche modifica riguarderà la remissione in bonis per pratiche che hanno avuto errori importanti ma di carattere materiale, come errori di trasmissione o di compilazione. Nel decreto sarà introdotta anche una norma, approfondita in Commissione, volta a coinvolgere i Comuni nei controlli sul campo dei cantieri del superbonus con un ristoro per gli enti intorno al 50% di quanto viene recuperato. Un altro emendamento, che porterà la firma del relatore – secondo quanto si apprende – conterrà una norma interpretativa che definisce l’intervento da parte dell’Agenzia delle Entrate in linea con lo Statuto del contribuente. Ma, dopo l’allarme lanciato da banche e imprese che quantificano in almeno 16 miliardi i lavori interessati, l’obbligo di spalmare i crediti del Superbonus su 10 anni spacca anche la maggioranza. “Ho qualche perplessità sulla retroattività dell’ultima proposta del ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti – ha commentato il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani parlando alla platea del Family Business Forum di Lecco –. Come Forza Italia vogliamo ascoltare le imprese e le banche per capire se ci sono dei danni o se bisogna intervenire in Parlamento per fare delle proposte, fermo restando l’intervento indispensabile per fermare i danni del superbonus”. Tajani si è mostrati dubbioso anche sul passaggio dei rimborsi da quattro-cinque a dieci anni: “forse sono troppi”.”Aspettate i testi, non le fantasie” è stata la risposta del ministro dell’Economia e delle Finanze Giancarlo Giorgetti, a margine di un incontro organizzato da Confindustria Lombardia e Politics sull’Europa. “Aspettate l’emendamento, stiamo parlando di fantasie che leggo sui giornali, sui siti che io non conosco. Lo dite voi”, ha aggiunto rispondendo ai cronisti che gli chiedevano un commento sull’emendamento al Superbonus atteso da parte dell’esecutivo. “Anche io faccio l’interesse degli italiani. È una proposta di Giorgetti, non è una proposta del governo, perché io non sono mai stato consultato. Valuteremo i contenuti – ha replicato Tajani –. Voglio vedere il testo, ma non c’è nessuna polemica. Soltanto uno può avere dei dubbi, perché se è una decisione collegiale, ma una decisione individuale si valuta e si discute”.La linea del Mef è circoscrivere la norma alle spese sostenute nell’esercizio del 2024: quindi una retroattività “limitata”. Non abbastanza, però, da attenuare le preoccupazioni delle imprese. L’Ance, sulla base delle dichiarazioni di Giorgetti in Parlamento secondo cui l’emendamento è finalizzato a recuperare almeno 2,4 miliardi nel 2025-2026, stima che saranno interessati “almeno 16 miliardi di lavori attualmente in corso”. Per capire che il 110% era “uno sfascio della finanza pubblica” non si doveva aspettare la primavera del 2024, osserva il presidente dell’Abi Antonio Patuelli, cui non va giù che si debba “pagare delle tasse in termini retroattivi, senza certezza del diritto”. Federcostruzioni prevede “danni pesantissimi” per la filiera. E l’Unione dei piccoli proprietari immobiliari stima che l’80% dei condomini sia a rischio causa. LEGGI TUTTO

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    Lavoro: nasce l’Osservatorio “Giovani Autotrasporto e Logistica” di ANITA

    (Teleborsa) – Trovare soluzioni concrete alla carenza di autisti e addetti che minaccia il comparto dell’autotrasporto merci e della logistica. Co questo obiettivo ANITA, l’Associazione di Confindustria che rappresenta le imprese del settore, ha presentato presso il proprio stand al Transpotec Logitec 2024 l’Osservatorio “Giovani Autotrasporto e Logistica”. L’Associazione ha messo a fuoco una vera e pro-pria emergenza nell’ambito dell’iniziativa grazie allo studio di Unioncamere – Excelsior presentato da Antonello Fontanili, direttore di Uniontrasporti, che ha evidenziato come nel periodo compreso tra il 2019 e il 2023 si sia registrata una crescita del mismatch tra domanda e offerta di lavoro pari a oltre 15 punti percentuali, dal 15,1% al 30,6%. Lo scorso anno, infatti, la figura dell’autista si è attestata al secondo posto della classifica per numero maggiore di assunzioni di difficile reperimento, mentre il 73% delle imprese nazionali attive nel segmento ha programmato assunzioni nello stesso periodo. Un andamento consolidato secondo Unioncamere – Excelsior, che nel primo semestre 2024 evidenzia come le assunzioni riusciranno a coprire meno della metà del fabbisogno reale di 65.430 posti di lavoro.Per questo motivo, ANITA ha promosso la creazione dell’Osservatorio “Giovani Autotrasporto e Logistica” nato con obiettivi diversi che mirano ad incoraggiare l’accesso alla professione: conoscere le aspettative professionali delle nuove generazioni; sostenere l’uguaglianza di genere, favorendo l’inclusività e l’empowerment femminile; offrire un indirizzo informato alla forza lavoro di domani, creando un punto di incontro fra il sistema imprenditoriale e gli studenti; sensibilizzare le istituzioni nazionali rispetto alla mancanza di autisti, a beneficio del sistema economico e della collettività. L’Osservatorio – spiega ANITA in una nota – intende agire in proposito su 3 livelli differenti: avviando un’indagine su base empirica rispetto alla percezione della professione nei giovani provenienti dagli Istituti Tecnici Superiori diffusi sul territorio e aderenti al sistema nazionale di istruzione; informando gli stessi rispetto alle potenzialità del settore che, oltre gli stereotipi, vuole porsi in uno spazio aperto e inclusivo per offrire possibilità concrete di occupazione senza ostacoli di genere; stimolando la promozione di politiche attive per il lavoro che, in maniera strutturale, possano garantire il futuro del comparto. All’iniziativa, moderata dal direttore di Uomini e Trasporti, Daniele Di Ubaldo e aperta dal vicepresidente ANITA e referente per l’Area Formazione, Natale Mariella, hanno partecipa-to Serafino Negrelli, professore ordinario di Sociologia dei processi economici e del lavoro presso l’Università degli Studi di Milano Bicocca; Antonello Fontanili, direttore di Uniontrasporti; Roberto Di Marco, vicepresidente dell’Albo dell’Autotrasporto e Orazio Maurizio Diamante, segretario nazionale FIT-CISL. “L’Osservatorio vuole rappresentare uno spartiacque capace di ridimensionare il fenomeno della carenza di personale nel settore. Nel nostro ruolo di osservatore privilegiato, – ha spiegato Mariella – vogliamo metterci al servizio dell’industria dell’autotrasporto merci, della logistica e delle istituzioni per individuare soluzioni, creare sinergie e suggerire politiche utili ad intraprendere un percorso che possa portare le imprese ad attrarre i giovani in un ambiente informato, equo e inclusivo, capace di accoglierli quale elemento fondamentale per il comparto”. Negrelli ha proposto un focus rispetto al disallineamento tra il mondo del lavoro e le aspettative dei lavoratori oggi. “Con riferimento al settore dell’autotrasporto, le imprese – ha detto Negrelli – devono riorientare le loro politiche di miglioramento della qualità del lavoro per attrarre i giovani verso la professione. Devono quindi incoraggiare l’avvicinamento al mondo dei trasporti e della logistica, per mezzo di iniziative e attivi-tà capaci di ridisegnare la percezione che il settore esprime all’esterno”.”Per permettere ai giovani di avvicinarsi al settore le imprese – ha detto Diamante – devono ripensare e potenziare il proprio concetto di welfare”. Di Marco ha invece sottolineato come l’Istituzione si stia impegnando per ricostruire l’immagine del conduttore di mezzi pesanti attraverso campagne di comunicazione, come ‘Insieme per guidare il futuro’ lanciata nell’estate 2023. “Accanto alle iniziative che mirano ad incidere sul percepito – ha precisato Di Marco – compaiono le azioni di sensibilizzazione: tra queste, il bando per accedere alle borse di stu-dio fino a 2mila euro per il conseguimento delle patenti CE e di CQC; la campagna di formazione che propone moduli teorici e pratici per una guida sicura e ecosostenibile di mezzi per-formanti e sempre più simili ad astronavi. Inoltre, ci tengo a ricordare l’impegno per realizzare nuove aree di sosta sicure, con finanziamenti fino a 13 milioni di euro”. “Per favorire l’inclusività e la presenza femminile – ha concluso Mariella – occorre incoraggiare la cultura aziendale facendo ricorso a progetti di formazione che possano accrescere uguaglianza e cooperazione, portando a riconoscere la diversità di genere come un arricchimento complessivo per l’azienda. Pro-muovere merito e competenze è un altro strumento che porta a ridurre la disparità di genere. L’Osservatorio che abbiamo costituito potrà dare un grande contributo sul gender gap, poiché attraverso le attività di ricerca e monitoraggio sulla condizione della parità di genere nel settore potrà indirizzare le imprese ad adottare buone pratiche, potrà promuovere la formazione, la conoscenza e la cultura delle pari opportunità. Per noi l’Osservatorio dovrà contribuire a eliminare gli stereotipi di genere nel settore dell’autotrasporto e della logistica, facendo emergere tutte quelle positività che derivano dal lavoro al femminile anche nei confronti delle istituzioni”. LEGGI TUTTO

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    Banca di Credito Popolare, Bankitalia impone commissari per ripristinare sana e prudente gestione

    (Teleborsa) – Banca d’Italia ha adottato una misura di intervento precoce nei confronti di Banca di Credito Popolare (BCP) con sede a Torre del Greco (NA). Lo si legge in una nota dell’istituto di credito, la quale spiega che è stata disposta la nomina di Francesco Fioretto e Dino Donato Abate in qualità di commissari in temporaneo affiancamento al consiglio di amministrazione attualmente in carica, a far data dal 10 maggio 2024.I due commissari coadiuveranno gli organi sociali nella “realizzazione delle iniziative funzionali al pieno ripristino di un’operatività improntata ai principi di sana e prudente gestione”. La gestione della Banca di Credito Popolare rimane affidata agli organi aziendali, con l’istituto che prosegue la propria attività.Lo scorso 6 maggio l’assemblea dei soci ha approvato il bilancio 2023, chiuso con un totale dell’attivo che si è attestato a 3,5 miliardi di euro, in aumento del 3% rispetto ai 3,4 miliardi del 2022. I ricavi da attività caratteristica hanno superato gli 86 milioni circa con il margine di interesse che si è attestato a 76,6 milioni (+11,42%) e il margine di intermediazione pari a 96,9 milioni in aumento del 23,20%.L’esercizio è stato caratterizzato da interventi una tantum e a carattere non ricorrente di riclassificazione contabile e di svalutazione di alcuni titoli in portafoglio, che hanno rideterminato i saldi di apertura di attività, passività e patrimonio netto per l’esercizio 2023; in ragione di ciò il bilancio 2023 ha chiuso con un risultato netto negativo per 16,6 milioni di euro e un patrimonio netto di 166 milioni di euro. LEGGI TUTTO