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    ABI: “Agevolazioni a viticoltori Abruzzo per danni da peronospora”

    (Teleborsa) – “L’ABI, con una lettera del vice direttore generale vicario Gianfranco Torriero, ha appena dato riscontro alle rappresentanze del mondo vitivinicolo abruzzese che hanno evidenziato le difficoltà delle imprese del comparto a seguito dei danni causati dall’infezione di peronospora”. È quanto fa sapere l’Associazione bancaria italiana in una nota. L’ABI – prosegue la nota – “fornisce la piena disponibilità del mondo bancario operante in Abruzzo per sostenere le imprese danneggiate e a dare tempestiva attuazione agli interventi agevolativi del Fondo di solidarietà nazionale, quando saranno emanati i provvedimenti attuativi regionali per il riconoscimento dei contributi” e “si impegna a dare tempestiva e opportuna informazione alle banche sullo stato di attuazione delle misure di agevolative”. LEGGI TUTTO

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    Transizione energetica, Consorzio ATS: al via progetto per nuova microturbina a impatto zero

    (Teleborsa) – Il consorzio ATS, composto da Ansaldo Green Tech (Capofila del consorzio) e dalle aziende Maps Group, SIMCO e SIGE, si è aggiudicato il finanziamento, da parte di Regione Liguria attraverso la sua Finanziaria FILSE, con i fondi di Coesione F.E.S.R. (Fondo Europeo di Sviluppo Regionale) per realizzare una nuova microturbina che possa rispondere in maniera adeguata alle sfide della transizione energetica. Gli obiettivi di neutralità climatica posti dall’Unione Europea mettono in evidenza la necessità di ridurre le emissioni climalteranti del 55% entro il 2030 e del 90% nel 2040. Le tecnologie come le microturbine a cogenerazione o tri-generazione, alimentate da e-fuels CO2 neutrali, possono svolgere un ruolo fondamentale per la produzione di energia elettrica rinnovabile ed energia termica nel contesto di comunità energetiche. In questo scenario si inserisce il progetto che il consorzio guidato da Ansaldo Green Tech porterà avanti, insieme ai suoi partner, per studiare e sviluppare un prototipo di microturbina che renda fruibili le caratteristiche già esistenti della macchina per ampliarne l’uso con combustibili a impronta carbonica neutra e per poterla inserire in micro-reti e comunità energetiche. L’applicazione di nuove tipologie di combustibili a zero-emissioni (come l’idrogeno) richiedono, infatti, un’analisi approfondita della tecnologia, con particolare attenzione ai materiali utilizzabili per la realizzazione dei componenti, dell’impatto ambientale prima durante e dopo l’utilizzo al fine di garantirne la completa compatibilità e dell’utilizzo in sicurezza. Inoltre, l’applicazione della microturbina in contesti ancora nuovi, come le micro-reti, con possibili carichi variabili non programmabili, rende necessario uno studio approfondito per la progettazione del nuovo sistema di generazione stesso. All’interno del contesto progettuale, Maps Group metterà a disposizione la piattaforma ROSE per monitorare e coordinare l’utilizzo della nuova microturbina in contesti caratterizzati da carichi energetici variabili e non programmabili, dati dalla presenza di fonti rinnovabili, in cui è necessaria la presenza di sistemi intelligenti in grado di gestire e ottimizzare il sistema nel suo complesso. Parte e conclusione del progetto è la realizzazione presso la sede di Ansaldo Energia di un primo nucleo di micro-rete, che utilizzi sia il fotovoltaico (installato dal 2012 sui tetti dello stabilimento e degli uffici) sia la nuova microturbina, successivamente alle implementazioni tecnologiche che emergeranno al termine dello studio e dello sviluppo del nuovo prototipo. LEGGI TUTTO

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    RiminiWellness 2024: le novità fitness della nuova edizione

    (Teleborsa) – Un carico di energia e novità attende il grande pubblico di sportivi e appassionati alla 18esima RiminiWellness. L’evento internazionale di riferimento per fitness, sport e benessere in movimento di Italian Exhibition Group, in programma dal 30 maggio al 2 giugno in fiera a Rimini e sulla Riviera, torna con numerose discipline innovative pronte a sorprendere e coinvolgere.LE NUOVE FRONTIERE DEL FITNESS FEMMINILE Curves e Extreme Training di Vida Macura Maglica, sono le prime novità pensate per il benessere femminile. Curves è una rete di palestre riservate alle donne con un programma di allenamento a circuito di 30 minuti, mirato a combinare resistenza e cardio. Vida Macura Maglica, ambasciatrice internazionale di RW, propone per la prima volta in Italia Extreme Training, un programma che promette risultati straordinari in sole 2 settimane di allenamento – 1 ora, 3 volte a settimana – grazie al movimento fisico e senza l’uso di attrezzature.ALTA INTENSITÀ E SFIDE SPORTIVEDue workout diversi, intensi e coinvolgenti: HYROX e Metafit. Dopo il suo debutto italiano nel ’23, HYROX torna con nel weekend 1-2 giugno, invitando atleti di tutte le capacità, nel segno dell’inclusività. Combina 8 km di corsa con 8 esercizi funzionali in un formato di gara che promuove sia la partecipazione sia l’eccellenza fisica in categorie individuali, a coppie, a staffetta. Metafit propone un regime HIIT di 30 minuti che mixa esercizi come squat-jump e burpee con tecniche di recupero derivate dal Pilates. E poi il ritorno di Italian Showdown, il primo evento di CrossFit, in Italia per la quarta volta a RW. la competizione si presenta con un format di gara rinnovato per categorie e workout. NUOVE TENDENZE SUL TRAMPOLINO E IN ACQUADivertimento garantito con Jill Cooper, nota per aver ideato il SuperJump, che a RW presenta la nuova variante, The Softer Side of SuperJump: Fluid & Core Stability: alta intensità degli allenamenti brucia grassi e tecniche ispirate a ginnastica artistica, yoga e pilates. Tornano protagoniste anche le attività in piscina con Aqua Zumba che trasporta l’energia e il divertimento della Zumba tradizionale in acqua, con un allenamento tra danza e musica caraibica in un ambiente che riduce lo stress sulle articolazioni.DISCIPLINE EMERGENTI PER MIGLIORARE LE PERFORMANCE DEI CESTISTI E PER LA MOBILITÀ PSICOFISICA Arrivano le novità Flyboard Basket Ball e Mobilitation, che uniscono allenamento fisico e mentale con un approccio innovativo. La prima, sviluppata da Gennaro Setola e Simona Ferroli, combina basket e esercizi su Flyboard per migliorare equilibrio, coordinazione e funzioni cognitive, mentre Mobilitation, ideato da Jairo Junior, fonde esercizi per la flessibilità articolare con meditazione per aumentare l’elasticità mentale.OVER 80 PIÙ ENERGICI CHE MAIBig Ball and Small Ball Fitness for Senior è una disciplina creata per persone di età più avanzata, focalizzata su equilibrio, forza muscolare, flessibilità e coordinazione. Un metodo terapeutico utile nella prevenzione di patologie e nel contrasto alla china funzionale del passare degli anni. Gli esercizi sono sicuri, efficaci e progettati per essere divertenti e stimolanti. Durante il FIF Village, si terrà una Special Class con la Rita Valbonesi, che presenterà per la prima volta i suoi allievi “Over 80”.GLI AMBASCIATORI DEL FITNESS E DEL BENESSERE DI QUESTA EDIZIONELe novità a RW sono garantite da esperti impegnati a condividere le loro esperienze con il pubblico. Oltre all’International Ambassador, Vida Macura Maglica, troviamo per la sana alimentazione Davide Campagna, fondatore di Cotto al dente, e Sara Bigatti, creatrice del progetto La Scimmia Yoga, strumento per il benessere fisico e mentale. E poi due esperti di fitness di rilievo, Daniele Vecchioni e Lisa Alborghetti con la passione per l’attività fisica e uno stile di vita attivo e salutare. E ancora, Laura Crugnola con preziosi consigli sulla relazione tra alimentazione equilibrata e salute. A RW24 anche la Wellness Ambassador Stefania Susca, nota per il Metodo GoGirl, e la Health Ambassador Silvia Fascians, entrambe impegnate a promuovere una visione olistica del benessere. LEGGI TUTTO

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    TIM Enterprise, Schiavo: “Accompagniamo trasformazione digitale della PA”

    (Teleborsa) – “Come TIM Enterprise vogliamo accompagnare il percorso di trasformazione digitale della Pubblica Amministrazione perché crediamo che c’è un domani da creare. E lo facciamo attraverso la più grande piattaforma ICT italiana che si avvale di competenze specialistiche e di tecnologie avanzate come Cloud, IoT, Cybersecurity e Intelligenza Artificiale”. È quanto ha dichiarato Elio Schiavo, chief Enterprise and Innovative Solutions Officer di TIM in occasione della sua partecipazione al Forum PA 2024 che si è aperto oggi a Roma al Palazzo dei Congressi e che ha come filo conduttore il rapporto tra Intelligenza Artificiale e pubbliche amministrazioni.”L’AI, argomento centrale di questi giorni, – ha proseguito Schiavo – è un fortissimo acceleratore per innovare amministrazioni locali e aziende. Un esempio virtuoso che abbiamo sviluppato è la piattaforma TIM Urban Genius, una soluzione avanzata per la gestione delle Smart City che integra le migliori tecnologie proprietarie e i contributi di startup, scaleup e del mondo dell’innovazione. La mettiamo a disposizione dei Sindaci per realizzare il modello di città evoluta, sostenibile e sicura, analizzando i dati e gestendo le aree urbane in tempo reale, per far sì che queste soluzioni, insieme all’AI, siano capaci di rispondere alle esigenze dei cittadini e di valorizzare il ricco patrimonio culturale ed artistico del nostro Paese. Grazie poi alla nostra rete dei 16 Datacenter e in qualità di capofila del Polo Strategico Nazionale, mettiamo a disposizione servizi cloud affidabili e sicuri”. LEGGI TUTTO

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    Fisco, torna il Redditometro: redditi presunti sotto la lente

    (Teleborsa) – Dalle spese per l’auto a quelle per la casa, dal costo delle utenze a quelle per il possesso di barche: il fisco torna a mettere sotto la lente le capacità di spesa dei contribuenti per risalire ai loro redditi. Scatta di nuovo il possibile utilizzo del redditometro, uno strumento che il fisco utilizza per risalire al reddito presunto dei contribuenti-persone fisiche. Era stato sospeso nel 2018 e il decreto che lo riattiva a partire dai redditi 2016 è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale e firmato da vice ministro all’Economia, Maurizio Leo. Ma Forza Italia si sfila dicendosi “da sempre contro il redditometro”.E’ quanto rispondono fonti del partito interpellate sul possibile utilizzo del redditometro. Tra gli azzurri trapela perplessità sulla misura e i dirigenti azzurri, a quanto si apprende, stanno verificando cosa sia successo con il governo per capire il motivo di questa misura. Misura che, spiegano le stesse fonti, “confliggerebbe con il provvedimento del concordato preventivo contenuto nella delega fiscale”.Fratelli d’Italia però tira dritto. Il redditometro “non credo sia una svolta epocale. È un aggiornamento di alcuni parametri. Non annacqua né intacca la riforma fiscale né l’atteggiamento del governo Meloni. Certo, è un parametro che esiste e va aggiornato. Ed è anche una risposta a chi dice che non ci occupiamo di evasione fiscale”, dice Marco Osnato, Fdi, presidente della Commissione Finanze della Camera. “Forse fa ‘scalpore’ perché siamo in campagna elettorale…”Nel dettaglio: il provvedimento indica “le informazioni utilizzabili per determinare gli elementi indicativi di capacità contributiva presenti negli archivi in possesso dell’amministrazione finanziaria”. Si procederà alla determinazione sintetica del reddito sulla base sia delle spese presuntivamente attribuibili al contribuente”. Le disposizioni “si rendono applicabili alla determinazione sintetica dei redditi e dei maggiori redditi relativi agli anni d’imposta a decorrere dal 2016”.I redditi dei contribuenti saranno esaminati secondo diverse tipologie: il decreto indica ad esempio 11 tipologie per i nuclei familiari e 5 diverse aree del Paese. Saranno presi in considerazione le quote di risparmio che si sono accumulate negli anni e le spese effettivamente sostenute così come risultano dall’Anagrafe tributaria. “Le spese, distinte per gruppi e categorie di consumi del nucleo familiare di appartenenza del contribuente, – si legge nel testo che cita Ansa – sono desunte dall’indagine annuale sulle spese delle famiglie compresa nel Programma statistico nazionale, effettuata su campioni significativi di contribuenti appartenenti a undici tipologie di nuclei familiari, distribuite nelle cinque aree territoriali in cui è suddiviso il territorio nazionale”. Si considerano “sostenute dal contribuente, le spese effettuate dal coniuge e dai familiari fiscalmente a carico”. LEGGI TUTTO

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    Sicurezza stradale, Oliveri (Aspi): “Tecnologia e campagne informative fondamentali per ridurre incidenti”

    (Teleborsa) – “La sicurezza stradale è valore fondante del nostro Gruppo. La sensibilizzazione di tutti al rispetto delle regole della strada è una attività in cui ASPI è impegnata da tanti anni. In estate l’anno scorso abbiamo lanciato l’ultima campagna con il claim ‘non chiudere gli occhi’. Sappiamo che l’incidentalità stradale è la prima causa di morte tra i ragazzi di età compresa tra i 15 e i 17 anni. Noi guardiamo oltre al sedime autostradale, guardiamo ai ragazzi”. È quanto ha affermato la presidente di Autostrade per l’Italia, Elisabetta Oliveri in occasione dell’evento “Svolte. sulla strada della sicurezza”, promosso da Qn Quotidiano nazionale e SpeeD.”Ci siamo detti – ha proseguito Oliveri – dobbiamo andare oltre, dobbiamo andare a parlare con i giovani: sempre a fianco della polizia stradale abbiamo incontrato moltissimi ragazzi nelle scuole e abbiamo portato i risultati di un sondaggio operato da Skuola.net. È venuto fuori che 1 giovane su 5 si distrae alla guida, il 70 % ha confessato di mettersi alla guida molto stanco, 4 ragazzi su 10 ci hanno detto di aver prodotto contenuti multimediali mentre erano alla guida, 4 su 5 hanno affermato di essere saliti su un’auto dove il conducente non era in grado di guidare; quindi, questi dati devono portare i nostri giovani e anche noi a riflettere. Il dato più importante è che soltanto il 14% ha affermato di aver parlato approfonditamente a scuola della sicurezza stradale. C’è un obiettivo europeo, ‘Vision Zero’, di arrivare al 2050 senza incidenti, ed è chiaro che è un obiettivo che dobbiamo drasticamente anticipare. La tecnologia è uno strumento fondamentale, motivo per cui Aspi sta investendo moltissimo. Il tutor ha abbattuto notevolmente la mortalità sulle tratte in cui è presente, sui tratti autostradali l’incidentalità si è drasticamente ridotta. Oggi sono nove dispositivi a cui ne aggiungeremo altri quattro nel corso dell’anno. L’obiettivo è quello di estendere il tutor a tutte le autostrade, non soltanto a quelle sotto la gestione Aspi. Stiamo andando verso una prospettiva di guida autonoma: la stiamo sperimentando con il Politecnico di Milano. Sui tratti autostradali l’incidentalità e il tasso di mortalità si è drasticamente ridotto, certamente la tecnologia non potrà mai sostituire quello che è il comportamento umano”. LEGGI TUTTO

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    Servizi finanziari: l’85% dei CEO punta a migliorare capacità tecnologiche e di innovazione

    (Teleborsa) – Il 57% dei C-suite italiani del settore dei servizi finanziari prevede una crescita moderata del risultato economico del proprio business rispetto allo scorso anno, anche se permane preoccupazione per i conflitti geopolitici e le possibili conseguenti tensioni commerciali (60%). Nonostante questo, prevale un cauto ottimismo per le prospettive macroeconomiche del Paese: il 65% degli intervistati prevede una sostanziale stabilità. È quanto emerge dalla prima edizione dello studio “Financial Services Strategic Outlook 2024″, realizzato da EY in collaborazione con SWG, intervistando il top management delle più importanti banche, assicurazioni e società di wealth & asset management del Paese, sulle loro aspettative per i prossimi 12 mesi, nonché sulle loro strategie per la creazione di valore a lungo termine.L’analisi evidenzia quali fattori di rischio maggiormente percepiti nell’attuale fase di mercato: la disruption legata alla trasformazione digitale e le connesse tematiche di cyber security (84%) e le evoluzioni regolamentari (69%). A fronte di ciò, quasi 1 C-level su 2 (46%) dichiara che nei prossimi 12 mesi adotterà un approccio attendista, esaminando le potenziali opportunità sul mercato con l’obiettivo di essere pronto ad agire una volta terminata la situazione di incertezza, e soltanto il 19% degli intervistati dichiara che intraprenderà azioni di derisking oasset disposal per aumentare la liquidità e le riserve di capitale.”In questa fase – commenta Stefano Battista, Financial Services leader di EY in Italia – si evidenzia una forte focalizzazione degli investimenti sulle opportunità di crescita e sviluppo (65%) e sui fattori legati alla sostenibilità (42%). Se il 77% degli intervistati dichiara che le iniziative di sostenibilità sono già parte integrante delle priorità di investimento aziendale, il principale ambito di sviluppo è quello legato all’innovazione e alle tecnologie. Particolare attenzione viene posta all’intelligenza artificiale e alle sue applicazioni, considerate dal 73% dei manager una forza positiva e un potenziale punto di svolta nei processi di trasformazione del business e dell’operatività aziendale”.Non tutti però ritengono che nel 2024 l’adozione dell’AI sarà essenziale per rimanere competitivi (42%), probabilmente stante ancora il grado di bassa maturità dell’adozione di tali tecnologie. La crescita organica appare la decisione preponderante per conseguire lo sviluppo aziendale (58%) sebbene le opportunità di acquisizioni si rilevino comunque importanti per estendere e/o diversificare il proprio business (42%). Tra gli ambiti di sviluppo principali si punta a migliorare le capacità tecnologiche (85%) e a rinnovare l’offerta di prodotti e servizi (50%). La costruzione di ecosistemi, alleanze e partnership (39%) e l’integrazione della sostenibilità nei prodotti e servizi (39%) costituiscono elementi importanti per gli sviluppi futuri.A fronte di un’ipotesi di scenario di futura riduzione dei tassi, gli intermediari finanziari prevederebbero di puntare sulla ricerca di altre iniziative per incrementare i ricavi (54%) e sulla ridefinizione del mix di prodotti e servizi (50%); non appare invece così rilevante rivedere le strategie di prezzo (27%).L’adozione di nuove tecnologie per abilitare nuovi business viene considerata la principale leva di diversificazione delle fonti reddituali (50%) seguita dallo sviluppo dei servizi di bancassurance (42%) che potrebbe rappresentare la tendenza di una maggiore integrazione tra il sistema bancario e assicurativo.”Il 34% degli intermediari – dichiara Andrea Ferretti, Markets & Business Development leader per i Financial Services di EY in Italia – ritiene che mantenere il proprio ruolo di provider tradizionale di servizi finanziari sia la soluzione di business in prospettiva, evolvendo al limite verso servizi diversificati cross-industry (31%). Soltanto il 27% crede che modificare il proprio ruolo in una logica di finance as a service possa costituire elemento rilevante di trasformazione. In tale contesto, la trasformazione digitale e l’integrazione con l’ecosistema FinTech, InsurTech e Digital Banking rappresentano non solo sfide, ma anche opportunità significative per rinnovare l’approccio ai servizi finanziari tradizionali”. LEGGI TUTTO

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    Autonomia differenziata, italiani divisi: al nord favorevoli e al sud contrari

    (Teleborsa) – L’Italia non è uguale per tutti: non lo è nelle prestazioni del welfare, né sul piano sociale ed economico. Se il 70% dei residenti nel Nord promuove i servizi pubblici nel proprio territorio, il dato si riduce al 39% nel Sud e nelle Isole, dove il 61% dei cittadini è del tutto insoddisfatto. Una doppia visione di Paese a seconda di dove si vive, che emerge con più forza quando si parla di autonomia differenziata. Per più di 1 italiano su 2 al Nord è una misura “necessaria e urgente” (solo il 14% al Sud). Per il 66% degli italiani che vivono al Nord l’attuazione dell’autonomia differenziata è una misura positiva, l’opposto avviene al Sud con l’81% che vede negativamente l’attuazione. E la grande stagione del PNRR sembra un’occasione mancata: ma – questa volta – senza differenze fra Sud e Nord. Alla vigilia delle Elezioni Europee, meno di un quinto degli italiani confida che le risorse del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza saranno spese in modo efficace per far ripartire il Paese. E il 53% degli italiani che non hanno votato negli ultimi anni indica come motivazione la delusione e la sfiducia nei partiti. Sono alcuni dei dati emersi dall’indagine promossa dalla e condotta dall’Istituto Demopolis su un campione di oltre 4mila intervistati, i cui risultati sono stati presentati oggi dal presidente della Fondazione Con il Sud Stefano Consiglio e dal direttore di Demopolis Pietro Vento. Lo studio ha analizzato l’opinione pubblica nazionale rilevando le dimensioni problematiche che gravano sulla quotidianità e sul futuro del Paese, i divari territoriali e di cittadinanza percepiti dagli italiani, ma anche le propensioni degli intervistati su temi caldi del dibattito politico come la riforma dell’Autonomia differenziata.”Deve far riflettere che l’80% degli italiani, al Nord come al Sud, siano preoccupati dalla fragilità della sanità pubblica – ha commentato Consiglio –. Da questo clima di sfiducia e scettiscismo verso il Pnrr che, in teoria, dovrebbe essere la principale leva di profondo cambiamento positivo emerge un’attesa: che, nella pianificazione dello sviluppo territoriale, lo Stato ascolti e coinvolga realmente imprese e terzo settore. Un elemento cruciale anche per recuperare fiducia tra i cittadini e, forse, la speranza che il Pnrr non sia completamente un’occasione mancata. Dopotutto – ha proseguito Consiglio – 8 italiani su 10 ritengono che il ritardo economico e sociale del Sud blocca la crescita complessiva del Paese. Ma ne usciamo soltanto insieme, nei fatti e non a parole”.Servizi pubblici e Welfare oggi in ItaliaNon è solo una faccenda di velocità; le “Italie” sono almeno 2 per una questione di servizi essenziali. E dopo le crisi sistemiche innescate dalla pandemia e dalla deriva inflazionistica che ha sferzato duramente l’Italia nell’ultimo biennio, le disuguaglianze si sono acuite e si sono ulteriormente dilatati i divari di cittadinanza. “Meno di un quinto degli italiani – ha spiegato Vento – ritiene che il Welfare pubblico garantisca oggi tutte le prestazioni di cui c’è bisogno nella propria regione di residenza. I servizi sociali, la sanità, la scuola sono garantiti nella dimensione strettamente essenziale, nella percezione del 43%. Ma il 38% afferma che non sono più garantiti oggi neanche i servizi fondamentali del Welfare, con un dato che a Sud sale al 58%”. A livello nazionale, il 58% degli italiani promuove i servizi pubblici, ma con nette differenziazioni territoriali: in un’ideale pagella scolastica, le prestazioni sui territori ottengono almeno la sufficienza per il 70% dei cittadini residenti a Nord, dato che si riduce al 57% fra quanti vivono nel Centro Italia e si assottiglia al 39% nel Sud e nelle Isole.Su tutte le possibili ipoteche al futuro del Paese – secondo l’indagine Demopolis per Fondazione CON IL SUD – è la sanità a rappresentare la dimensione più problematica nella percezione dei cittadini: per l’84%, dopo le crisi che si sono susseguite negli ultimi anni, il problema che peserà maggiormente sul futuro dell’Italia è la fragilità della sanità pubblica. La deriva inflattiva e l’aumento del costo della vita, con la riduzione del potere d’acquisto delle famiglie, sono citati dai due terzi degli intervistati, mentre il 62% richiama le carenze nel welfare e il 59% l’insicurezza urbana e la criminalità. Ma esistono questioni che si sollevano ben oltre la quotidianità nazionale e che iniziano a minacciare il futuro, nella percezione degli italiani: lo spopolamento e la denatalità, con la riduzione delle nascite e l’invecchiamento della popolazione, citati dal 58%, ma anche gli effetti del cambiamento climatico (53%), che il Paese inizia ad esperire con frequenza sempre maggiore, nelle forme degli eventi estremi, dalle alluvioni alle ondate di calore smodato e di siccità.L’occasione PNRR e la sfiducia degli italianiSu un dato, esiste davvero un’unica Italia: la percezione di inefficacia dei fondi Pnrr. Solo il 16% degli italiani (il 17% al Nord, il 14% al Sud) ritiene che le risorse del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, assegnate all’Italia dall’Unione Europea, saranno spese in modo efficace per far ripartire il Paese. Secondo l’analisi condotta dall’Istituto Demopolis per la Fondazione CON IL SUD, gli italiani individuano due principali problemi che gravano su Comuni e Amministrazioni pubbliche per avviare i progetti del Pnrr: le lentezze della burocrazia e l’insufficienza di figure specializzate nella PA (78%), ma anche la bassa qualità o improvvisazione di molti progetti (60%). Un dato che evidenzia come vi sia una percezione consapevole nell’opinione pubblica sui limiti concreti della messa a terra dei progetti del Pnrr, come conferma anche un recente studio promosso dalla Fondazione CON IL SUD e condotto dal Prof- Gianfranco Viestidell’Università di Bari da cui emerge come, soprattutto al Sud, vi sia un forte carenza di dipendenti e personale qualificato nelle PA. E su alcuni mancati obiettivi più che su altri si rivelano le claudicanti prestazioni del Piano. Il 43% degli intervistati immagina che il Pnrr riuscirà a dotare il Paese di infrastrutture all’avanguardia, ma meno di un quarto confida che possa diminuire il divario tra Settentrione e Mezzogiorno, e appena un quinto degli intervistati immagina che il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza possa contenere l’emigrazione delle giovani generazioni verso il Nord o l’Estero.L’Autonomia differenziata Mentre avanza l’iter parlamentare sul DDL varato dal Governo, la Riforma dell’Autonomia differenziata ottiene nel Paese valutazioni in chiaroscuro. Il Disegno al vaglio delle Camere prevede il trasferimento di diverse competenze statali alle Regioni, che potranno trattenerne il gettito fiscale, non più distribuito su base nazionale. Malgrado la riforma preveda livelli minimi essenziali di prestazione nei servizi, il 53% degli italiani ritiene che sia inopportuna e sbagliata, perché favorirebbe solo le regioni più ricche. È del 35% il segmento che la ritiene necessaria e urgente, perché aiuterebbe tutte le regioni. Nell’analisi condotta dall’Istituto Demopolis per la Fondazione CON IL SUD, sulle valutazioni dei cittadini la variabile “area di residenza” ha un’incidenza marcatissima: la maggioranza assoluta dei residenti a Nord, il 53%, è convinta dell’urgenza della Riforma, ma il dato si contrae al 29% nel Centro, per ridursi ulteriormente al 14% nel Sud e nelle Isole.A pesare sui giudizi degli intervistati è innanzi tutto la percezione di quanto l’attuazione dell’Autonomia differenziata possa incidere sulla qualità dei servizi erogati nella regione di residenza. I due terzi degli intervistati a Nord prevedono un impatto positivo della Riforma, ma è solo il 38% ad ipotizzarlo per il Centro Italia ed appena l’11% per il Mezzogiorno.Il divario tra Nord e SudEsiste un divario di sviluppo in Italia che, a differenza di quanto accaduto in altri Paesi europei, non è mai stato colmato e si è addirittura progressivamente aggravato. E le forme di sostegno, le risorse speciali, i fondi di coesione destinati per decenni alle aree in deficit di sviluppo, poco hanno inciso sulla trasformazione socio-economica del Mezzogiorno e sulla reale unità del Paese. E gli italiani ne sono consapevoli. Considerando le differenze Nord-Sud, appena il 18% degli italiani ritiene che oggi, sul piano sociale ed economico, l’Italia sia unita. Non lo è per l’82%. Inoltre, il 45% sostiene che il divario si sia aggravato negli ultimi 5 anni, con una percezione che fra i residenti a Sud e nelle Isole sale al 60%. L’analisi delle motivazioni dell’insanato divario si mantiene aperta e policentrica. Un primo elemento di riflessione emerge dall’indagine promossa dalla Fondazione CON IL SUD: i cittadini meridionali (69%) ritengono che il Mezzogiorno abbia inciso poco o per niente nelle scelte della politica nazionale. Per l’80% degli italiani il ritardo economico e sociale del Sud blocca la crescita complessiva dl Paese. Un ulteriore dato Demopolis-Fondazione Con il Sud, alla vigilia delle Elezioni Europee, conferma le dinamiche di sfiducia istituzionale alla base dell’incremento dell’astensionismo: chi ha scelto di non votare, nelle ultime tornate elettorali, lamenta di certo delusione verso i partiti (53%), ma anche una complessiva sfiducia nella capacità della politica di incidere sulla vita reale delle famiglie (38%) e nella possibilità, votando, di cambiare la gestione della cosa pubblica (36%). In questo contesto, dall’indagine emerge l’attesa di un approccio rinnovato alle politiche di sviluppo. Per la schiacciante maggioranza degli italiani (65%), ad occuparsi di pianificare lo sviluppo sui territori dovrebbe ancora essere lo Stato, purché con l’ascolto e il coinvolgimento di imprese e cittadini anche in forma organizzata, affinché l’assunzione delle scelte di interesse collettivo abbia un respiro condiviso. LEGGI TUTTO