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    A2A sponsor di 360 LIFE II: il nuovo fondo per startup dedicate alla transizione ecologica

    (Teleborsa) – Al via “360 LIFE II” il nuovo fondo con obiettivo di raccolta 200 milioni di euro per investimenti in startup early-stage a livello europeo. A2A, in qualità di anchor investor e sponsor industriale guiderà l’iniziativa in partnership con 360 Capital, primario operatore finanziario in ambito Venture Capital con oltre 25 anni di esperienza. 360LIFE II – spiega A2A in una nota – prevede la partecipazione del Gruppo e di investitori istituzionali e industriali e mira a divenire il più grande fondo di settore climate-tech nazionale e fra i principali in Europa per dotazione e rilevanza.Il progetto individuerà soluzioni e tecnologie pionieristiche per favorire la transizione energetica e l’economia circolare, i due pilastri strategici confermati nel nuovo piano industriale 2024-2035 di A2A. È inoltre classificato come fondo “Articolo 9″ e pertanto focalizzato su obiettivi di risultato legati a criteri ESG, come da regolamentazione SFDR (Sustainable Finance Disclosure Regulation).”Questa iniziativa raccoglie l’esperienza positiva del nostro programma di Corporate Venture Capital e la rilancia con un impegno ancora più ampio, in linea con il nuovo Piano Industriale al 2035 del Gruppo – commenta Patrick Oungre, head of Innovation & Corporate Venture Capital di A2A –. Questo progetto è caratterizzato da un approccio sistemico: l’innovazione è infatti una leva strategica trasversale a tutti i business di A2A. Lo sviluppo di nuove soluzioni dedicate alle rinnovabili, al settore ambientale e alle reti può accelerare questo percorso. Insieme ai partner del fondo siamo pronti a sostenere le startup con l’obiettivo comune di convertire gli investimenti in progetti concreti e sostenere lo sviluppo dell’ecosistema dell’innovazione”.Il nuovo fondo nasce in continuità con il precedente “360LIFE I” lanciato dal Gruppo nel 2020 che ha realizzato investimenti in casi di successo sia in Italia con Energy Dome, Sinergy Flow e Circular Materials, sia all’estero con Greyparrot, Enspired, Pallon, Beem e Siteflow.A2A rafforza quindi il proprio programma di Corporate Venture Capital, che mira a confermare il suo ruolo di attore chiave nell’ecosistema dell’innovazione italiano ed europeo anche grazie alla strategia di Open Innovation, che comprende un modello sinergico di programmi di scouting, corporate venture building e corporate venture capital. LEGGI TUTTO

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    USA, Fed Richmond: migliora a maggio settore manifatturiero

    (Teleborsa) – Migliora a maggio l’indice Fed di Richmond sullo stato del settore manifatturiero. L’indicatore che sintetizza lo stato dell’attività del distretto si porta a 0 punti dai -7 di aprile e contro i -6 punti delle aspettative. Il dato, pubblicato dal Distretto Fed della capitale della Virginia, evidenzia un miglioramento anche della componente delle consegne che si porta a +13 punti dai -10 del mese precedente, mentre quella dei servizi sale e si porta a +3 da -13 punti. LEGGI TUTTO

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    Giornata Altagamma 2024, Focus sui Talenti Manifatturieri: fabbisogno di 276mila profili

    (Teleborsa) – In Italia saranno 276mila le persone ricercate tra il 2024 e il 2028 nelle filiere dell’alto di gamma nei settori Motori, Alimentare, Ospitalità, Moda e Design. È quanto emerge dai dati elaborati dalla Fondazione con Unioncamere, relativi alla previsione dei fabbisogni occupazionali e professionali in Italia a medio termine, presentati oggi durante la Giornata Altagamma. Si stima che le imprese in circa il 50% dei casi avranno difficoltà a reperire le figure professionali di cui hanno bisogno, pur in un contesto di disoccupazione giovanile che si attesta intorno al 20%. “Alla luce del fabbisogno occupazionale di 276.000 profili per i prossimi cinque anni, la formazione di nuovi talenti dev’essere la priorità per tutto il comparto manifatturiero italiano, un patrimonio di cultura imprenditoriale, Saper Fare artigianale e tecnologico, bellezza e italianità che vogliamo preservare – ha commentato Matteo Lunelli, presidente di Altagamma –. L’obiettivo comune di Imprese, Associazioni e Istituzioni deve essere quello di costruire un ecosistema virtuoso in cui il lavoro manifatturiero diventi un’ambizione per i giovani e in cui il sistema formativo sia in grado di assicurare le corrette competenze e le soft skill”.Il fabbisogno stimato al 2028 di 276mila persone è in crescita rispetto alla prima stima elaborata nel 2019, quando si prevedevano per i successivi 5 anni 236mila unità, evidenziando una crescita sul medio periodo. Una crescita dovuta all’espansione economica del comparto, all’impatto positivo atteso delle risorse del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) e che tiene conto delle necessità di turnover.Nel dettaglio, per le filiere caratteristiche dell’alto di gamma, sul fronte Motori il fabbisogno nel quinquennio è di 80mila unità. La stima di occupati nel 2028 è di 752mila unità; Alimentare: il fabbisogno nel quinquennio è di 60mila unità. La stima di occupati nel 2028 è di 495mila unità; Ospitalità: il fabbisogno nel quinquennio è di 32mila unità. La stima di occupati nel 2028 è di 230mila unità; Moda: il fabbisogno nel quinquennio è di 75mila unità. La stima di occupati nel 2028 è di 483mila unità; Design: il fabbisogno nel quinquennio è di 29mila unità. Per raggiungere uno stock occupazionale nel 2028 di 240mila unità. A fronte di questi fabbisogni, le imprese mostrano difficoltà nel reperire il personale ricercato nel 45% dei casi, soprattutto per la mancanza di candidati. Nel 2023 i settori che hanno denunciato le maggiori difficoltà sono stati quello del Design (57%) e dei Motori (55.9%), seguono Ospitalità (47,7%) e Moda (47,5%) e Alimentare(38,9%). LEGGI TUTTO

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    Terzo Settore, 120mila Enti iscritti al RUNTS

    (Teleborsa) – Sono 120mila gli Enti del Terzo settore iscritti al RUNTS al 31 dicembre 2023. Un universo che continua a crescere (a fine aprile gli ETS sono già 126mila) perché – stando a una indagine campionaria effettuata sui 25mila enti non trasmigrati da altri registri, nati negli ultimi due anni – iscriversi conviene: apre a opportunità economiche, a partire dall’accesso al 5×1000, migliora i rapporti con la PA e consente un maggiore accesso a fondi. Sono alcuni degli elementi che emergono dall’analisi effettuata grazie all’Osservatorio del RUNTS, promosso dal Ministero del Lavoro e da Unioncamere sulla base di un Accordo istituzionale. Il Registro unico del Terzo settore è stato istituito nel 2021 dal Ministero del Lavoro con il supporto tecnico di InfoCamere, la società di informatica del sistema camerale, mentre le analisi dello Osservatorio sono curate del Centro Studi delle Camere di Commercio Guglielmo Tagliacarne.”Oggi, questo primo rapporto restituisce un importante patrimonio informativo di dati riguardo a un settore rilevante della nostra struttura economica e sociale qual è il mondo del Terzo Settore – afferma Maria Teresa Bellucci, viceministro del Lavoro e delle Politiche sociali –. La pubblicità e la messa in trasparenza degli enti sono elementi centrali per rafforzare quell’imprescindibile legame fiduciario che questo settore deve avere con tutte le parti coinvolte, cittadini, decisori politici e istituzioni, base fondante per la crescita sociale e solidaristica delle nostre comunità. Sono convinta che questa sia la strada giusta da percorrere per ottenere sempre più importanti risultati. Il Governo ha lavorato e continua a lavorare per la riforma di un settore a cui vuole restituire un protagonismo che mai ha avuto prima d’ora, attribuendogli il ruolo centrale e strategico che gli compete e prestando attenzione anche agli enti di dimensioni più piccole che rappresentano un patrimonio di enorme importanza per tutto il tessuto sociale ed economico italiano”.”La costituzione del Registro unico del Terzo Settore è un passo fondamentale verso il riconoscimento e la valorizzazione del ruolo delle organizzazioni che lo compongono – sottolinea il presidente di Unioncamere, Andrea Prete –. Il RUNTS costituisce un concreto dispositivo di economia sociale, attraverso il quale gli Enti del Terzo settore potranno contarsi, promuoversi, relazionarsi con gli altri soggetti a partire dalla PA in un contesto di trasparenza”.Al 31 dicembre 2023, i 120mila enti registrati nel RUNTS sono in netta prevalenza Associazioni di promozione sociale (oltre 52mila, pari al 43,7%), Organizzazioni di volontariato (circa 37mila, pari al 30,7%) e Imprese sociali (quasi 24 mila, pari al 19,9%). Complessivamente, quindi, queste tre tipologie di ETS rappresentano il 94,3% del totale degli enti registrati. Sono inferiori le quote relative agli Altri enti del terzo settore (5,4%) e residuali quelle riferite agli altri soggetti.Dal Registro risultano più di 2,5 milioni i volontari che prestano la propria opera negli ETS, la maggior parte dei quali operanti nelle ODV (65,5%, corrispondenti a quasi un milione e settecentomila unità) e nelle APS (23,9%, oltre 600mila unità). A questi si aggiungono quasi 55 mila lavoratori, concentrati per il 43,3% nelle ODV, 27,5% nelle APS e 26,4% negli Altri enti, mentre nelle imprese sociali si stima ci siano quasi 470mila lavoratori.Se la concentrazione di ETS è elevata nel Mezzogiorno (31,6%), seguito da Nord-Ovest (23,3%), Centro (23,2%) e Nord-Est (21,9%), i dati rapportati alla popolazione residente evidenziano una presenza relativa più significativa nell’Italia orientale (237,6 ETS per 100mila abitanti) e in quella centrale (227,6), con il Mezzogiorno a seguire (190) e infine il Nord-Ovest (176,4).Le prime tre posizioni sono occupate da Bolzano (433,6 enti ogni 100mila abitanti), Rieti (362,9) e Trento (350,6), seguite da Firenze, Terni e Biella (con valori compresi tra i 309,5 e i 301 enti ogni 100mila abitanti). Solo una provincia del Sud è presente nella top ten: Isernia, con 295,3 enti ogni 100mila abitanti.Oltre un quarto degli enti opera nelle Attività ricreative e di socializzazione (26,5%). Altri ambiti particolarmente rappresentativi sono: Assistenza sociale e protezione civile (23,2%); Attività culturali e artistiche (19,8%) e Sanità (13,1%).Per quanto riguarda le imprese sociali i principali settori di operatività sono Assistenza sociale e protezione civile (48,7%), Sviluppo economico e coesione sociale (30,7%) e Istruzione e ricerca (10,1%). Il 5×1000 rappresenta una straordinaria opportunità di finanziamento per il Terzo Settore: il 40,4% degli ETS (al netto delle imprese sociali) ha dichiarato di essere accreditato al 5×1000, soprattutto Enti filantropici (73,3%), Reti associative (71,4%), Altri enti del terzo settore (61,0%) e ODV (48,3%).Dall’analisi campionaria su 25mila ETS non iscritti nei registri preesistenti (a cui si sommano alcune imprese sociali di nuova iscrizione) emerge che per questi operatori i problemi finanziari e di reperimento fondi sono fondamentali (li segnala il 45,8% degli intervistati), con l’autofinanziamento che diventa la scelta principale per il 63,6% degli ETS. Anche il reperimento di volontari rappresenta una nota dolente (34,7%, ma diventa 57,1% per gli ODV), seguito dalla complessità degli adempimenti burocratici (lo segnala il 34,4% del totale).C’è poi il problema delle competenze oggi necessarie per assicurare continuità ai progetti. Per molto più della metà degli ETS (58,5%), è fondamentale sviluppare competenze di progettazione, soprattutto per l’accesso ai bandi pubblici e reperimento fondi. Al secondo posto vengono segnalate le competenze per la gestione della comunicazione e dei social media (37,9%). Seguono competenze tecnico-operative (32,4%) e relazionali (27,3%).Secondo i due terzi dei “nuovi” Ets l’iscrizione al RUNTS è una opportunità più che un semplice adempimento. L’accesso al 5×1000 emerge in assoluto come il beneficio maggiormente percepito dagli ETS di nuova iscrizione. L’accesso a forme di collaborazione, convenzionamento e/o contratti riservati con Pubbliche Amministrazioni, altro beneficio esplicitato dagli intervistati, riguarda il 17,0% del totale degli enti, a cui segue la possibilità di collaborazione con altri ETS (14,9%). LEGGI TUTTO

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    Giustizia, riforma “soft” oggi in CdM

    (Teleborsa) – Una riforma più morbida rispetto a quanto prospettato all’inizio ma anche più decisa ad eliminare il rischio delle correnti interne alla magistratura con l’ipotesi del ‘sorteggio secco’ sull’elezione dei togati al Csm: il Governo trova la quadra sulla riforma della Giustizia e presenta al Quirinale un dossier, quello sull’annunciato provvedimento per la separazione delle carriere dei magistrati, che potrebbe essere quasi definitivo. Il disegno di legge costituzionale per la separazione delle carriere dei magistrati sarà esaminato in Consiglio dei ministri.Intanto esulta Antonio Tajani che dedica il disegno di legge a Silvio Berlusconi, che nella sua vita politica aveva sempre rincorso questo obiettivo: “Siamo finalmente in dirittura d’arrivo per la riforma. Ogni imputato avrà la possibilità di avere l’accusa e la difesa sullo stesso piano”, dice il vicepremier. Al Colle il ministro della Giustizia Carlo Nordio e il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano, sono stati in queste ore ricevuti da Sergio Mattarella dopo un incontro con Ugo Zampetti, segretario generale della Presidenza della Repubblica. Al capo dello Stato è stato illustrato lo schema della riforma costituzionale, anche per recepire eventuali pareri e rilievi del Presidente. Il ddl non prevede modifiche all’articolo 112 della Costituzione, ovvero quello che riguarda l’obbligatorietà dell’azione penale, ma resta il nodo sulla composizione del nuovo Consiglio superiore della magistratura, composto dai magistrati requirenti e quelli giudicanti, con carriere separate e ben distinte: resterà uno solo con due sezioni oppure ci saranno due distinti Csm (ipotesi più accreditata). Quel che sembra certo è che in entrambi i casi a presiedere resterà comunque il presidente della Repubblica.Le nuove regole annunciate però non piacciono all’Anm, il sindacato delle toghe, che ha confermato la sua contrarietà anche al recente congresso di Catania e dopo l’incontro a via Arenula con il Guardasigilli. LEGGI TUTTO

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    Germania, indice GFK giugno migliora a -20,9 punti

    (Teleborsa) – Attesa in miglioramento la fiducia dei consumatori tedeschi nel mese di giugno 2024. L’indice GFK, in base al sondaggio condotto questo mese, evidenzia un valore pari a -20,9 punti, rispetto al -24 di maggio (dato rivisto da un preliminare di -24,2). La lettura è migliore delle attese degli analisti che stimavano una risalita del sentiment fino a -22,5 punti.Migliorano le aspettative sulla situazione economica, con l’indicatore che sale di 9,1 punti a quota +9,8. Cresce di 0,3 punti l’indicatore sulla propensione all’acquisto che si attesta a -12,3 punti. Quello sulle aspettative dei redditi sale di 1,8 punti e si posiziona a +12,5 punti.”Il calo dei tassi di inflazione combinato con notevoli aumenti salariali rafforza il potere d’acquisto dei consumatori. Ciò stimola le aspettative di reddito e riduce anche l’incertezza dei consumatori, che era responsabile della disponibilità relativamente elevata al risparmio nei mesi precedenti – spiega Rolf Bürkl, esperto di consumatori presso NIM – Tuttavia sembra esserci ancora incertezza tra i consumatori tedeschi. Ciò è dovuto alla mancanza di chiare prospettive future nel Paese, che mina la certezza della pianificazione al momento degli acquisti. Le persone dovranno riconquistare questa certezza prima di essere disposte a investire il loro crescente potere d’acquisto in acquisti più grandi”. LEGGI TUTTO

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    Cina, l’FMI alza le previsioni sulla crescita. Problemi su immobiliare e commercio

    (Teleborsa) – Il Fondo Monetario Internazionale (FMI) prevede ora che l’economia cinese crescerà del 5% nel 2024 e del 4,5% nel 2025. Ciò riflette revisioni al rialzo di 0,4 punti percentuali per entrambi gli anni rispetto alle proiezioni di aprile, guidate dai forti dati sul PIL del primo trimestre e dalle recenti misure politiche. Inoltre, l’FMI prevede che l’inflazione core aumenterà ma resterà bassa poiché la produzione resterà al di sotto del potenziale.Nel medio termine, prevede che la crescita rallenterà al 3,3% entro il 2029 a causa dell’invecchiamento e del rallentamento della crescita della produttività. Inoltre, i rischi sono orientati al ribasso, tra cui un aggiustamento del settore immobiliare maggiore o più lungo del previsto e crescenti pressioni sulla frammentazione.”L’attuale correzione del mercato immobiliare, necessaria per indirizzare il settore verso un percorso più sostenibile, dovrebbe continuare – ha commentato Gita Gopinath, First Deputy Managing Director dell’FMI – Le autorità hanno implementato varie misure gradite per guidare la transizione del mercato immobiliare, compresi i recenti annunci politici riguardanti il ??sostegno ai prestiti per alloggi a prezzi accessibili. Un pacchetto politico più completo faciliterebbe una transizione efficiente e meno costosa, tutelando al tempo stesso dai rischi al ribasso”.Secondo l’economista, “le politiche macroeconomiche a breve termine dovrebbero essere orientate a sostenere la domanda interna e mitigare i rischi al ribasso. La politica fiscale dovrebbe dare priorità al sostegno finanziario una tantum del governo centrale al settore immobiliare. Escludendo il pacchetto una tantum sul settore immobiliare, una politica fiscale neutrale nel 2024 bilancerebbe i compromessi tra il sostegno della domanda interna, la mitigazione dei rischi di deflazione e la gestione delle dinamiche del debito sfavorevoli. L’allentamento della politica monetaria attuato finora nel 2024 è positivo, ma data l’inflazione contenuta e la produzione inferiore al potenziale, c’è margine per un ulteriore allentamento. Una maggiore flessibilità del tasso di cambio ridurrebbe i rischi di deflazione e aiuterebbe ad assorbire gli shock esterni”.Il Fondo Monetario Internazionale suggerisce che il raggiungimento di una crescita di elevata qualità richiederà riforme strutturali per contrastare gli ostacoli e affrontare gli squilibri sottostanti. Le priorità chiave includono il riequilibrio dell’economia verso il consumo rafforzando la rete di sicurezza sociale e la liberalizzazione del settore dei servizi per consentirgli di aumentare il potenziale di crescita e creare posti di lavoro.”L’uso da parte della Cina delle politiche industriali per sostenere i settori prioritari può portare a un’errata allocazione delle risorse nazionali e potenzialmente influenzare i partner commerciali – ha detto Gopinath – Ridimensionare tali politiche e rimuovere le restrizioni al commercio e agli investimenti aumenterebbe la produttività interna e allenterebbe le pressioni sulla frammentazione. In questo contesto, la Cina dovrebbe continuare i suoi sforzi per rafforzare il sistema commerciale multilaterale, in particolare il WTO”.(Foto: Christian Lue on Unsplash) LEGGI TUTTO

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    Giappone, fiducia consumatori maggio cala a 36,2 punti

    (Teleborsa) – Peggiora il sentiment dei consumatori giapponesi. Secondo quanto comunicato dall’Istituto di ricerca economica e sociale del Cabinet Office giapponese, l’indice di fiducia a maggio 2024 si è attestato a 36,2 punti, dai 38,3 di aprile, e al di sotto dei 39,1 punti stimati dal connsensus. All’andamento dell’indice hanno contribuito il calo delle attese sulla situazione occupazionale (-2,2 punti), le intenzioni di spesa di beni durevoli (-2,8 punti) e quelle sui redditi (-1,2 punti) quelle sullo stile di vita (-2,2 punti).L’indice resta ancora al di sotto della soglia di 50 punti, evidenziando la persistenza di un clima negativo fra le famiglie del Sol Levante.(Foto: Photo by Alexander Smagin on Unsplash) LEGGI TUTTO