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    Mutui: con tagli BCE rate in calo di 18 euro. Aumenta la richiesta di finanziamenti (+17%)

    (Teleborsa) – Se giovedì prossimo in occasione della riunione della BCE venisse confermato un taglio dei tassi di 25 punti base, il calo per un mutuo variabile medio potrebbe essere di 18 euro. Questa la stima che emerge da un’analisi di Facile.it. In meno di due anni chi ha sottoscritto un mutuo medio, 126mila euro in 25 anni (LTV 70%) ha visto aumentare la rata di oltre il 60%. Per assistere ad un calo significativo – sottolinea Facile.it – bisognerà attendere ancora un po’ di tempo. Analizzando l’andamento dei Futures sugli Euribor si scopre che la rata, arrivata a maggio 2024 a 747 euro, potrebbe scendere, complessivamente, di circa 37 euro entro la fine dell’anno e di 55 euro entro giugno 2025, arrivando così a 692 euro tra 12 mesi. “Alla luce di questi dati, il consiglio per chi non vuole attendere il calo è di valutare una surroga; le condizioni presenti oggi sul mercato sono favorevoli ed è possibile passare dal variabile al fisso ottenendo un tasso migliore”, spiegano gli esperti di Facile.it.L’andamento delle richieste di mutuo e l’offertaSe i tassi variabili sono ancora alti, quelli fissi offerti dalle banche godono di condizioni favorevoli e, anche grazie a questo, secondo l’osservatorio di Facile.it le richieste di finanziamenti sono tornate a crescere del 17% nei primi 4 mesi del 2024. Guardando alle migliori offerte disponibili online per un mutuo standard da 126mila euro in 25 anni (LTV 70%), i tassi fissi – rileva Facile.it – partono da un TAN pari al 2,87%, vale a dire una rata mensile di 589 euro. Indici ancora più vantaggiosi per i cosiddetti mutui green a tasso fisso (per immobili in classe A o B): in questo caso i tassi partono da un tasso TAN pari a 2,65% con una rata mensile di 574 euro.Il calo dei fissi degli ultimi mesi, come detto, – evidenzia l’analisi di Facile.it – rappresenta un’opportunità anche per chi vuole provare a surrogare il finanziamento; i migliori tassi surroga partono da 3,05% pari ad una rata di 600 euro (che scende a 578 euro in caso di surroga green). Ipotizzando il mutuo medio variabile preso in esame, arrivato a maggio 2024 a 747 euro, un’operazione di surroga consentirebbe di abbassare la rata di 147 euro al mese. LEGGI TUTTO

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    USA, ordini industria aprile in aumento come atteso

    (Teleborsa) – Salgono come atteso gli ordinativi all’industria statunitensi. Secondo il Department of Commerce del Bureau of the Census, nel mese di gennaio gli ordini hanno evidenziato una variazione positiva dello 0,7% come a marzo ed in linea con quanto stimato dal consensus.Al netto del settore dei trasporti, gli ordini sono saliti dello 0,7% dopo il +0,4% del mese precedente, mentre al netto del settore difesa sono rimasti invariati come a marzo. LEGGI TUTTO

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    Smart working, Italia tra ultime in classifica in Paesi Ue

    (Teleborsa) – Nel 2023 solo il 4,4% dei lavoratori e delle lavoratrici italiane hanno potuto svolgere, per almeno la metà del monte ore settimanale, la propria attività lavorativa in modalità di lavoro agile. La media Ue è del 9%. Secondo i dati Eurostat il nostro Paese è tra gli ultimi nella classifica dei Paesi Ue per quanto riguarda l l’utilizzo del lavoro da remoto. Primato che va invece alla Finlandia con un 22,4% di lavoratori e lavoratrici che svolgono più della metà della settimana in smart workingSmart working che, tra l’altro, aiuta l’ambiente: due giorni a settimana di lavoro da remoto evitano, infatti, l’emissione di 480 chilogrammi di Co2 all’anno a persona grazie alla diminuzione degli spostamenti e il minor uso degli uffici.Non solo vantaggi, ovviamente. Lavorare da casa implica, infatti, un maggiore utilizzo degli elettrodomestici e la necessità di avere ambienti ben riscaldati per tutta la giornata, in inverno con un aggravio piuttosto consistente sulle bollette di luce e gas. LEGGI TUTTO

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    Agroalimentare, ISMEA: “Rete mercati all’ingrosso asset strategico”

    (Teleborsa) – Snodi centrali nel commercio di prodotti freschi e freschissimi, con un importante ruolo nella valorizzazione delle produzioni locali e stagionali, nella tracciabilità di filiera e nella sicurezza igienico-sanitaria, i mercati all’ingrosso stanno evolvendo verso un modello di hub multifunzionale capace di offrire una molteplicità di servizi in aggiunta alla tradizionale funzione di intermediazione commerciale, logistica e stoccaggio delle merci. Secondo l’indagine “I Mercati all’Ingrosso nella Filiera Agroalimentare” condotta da ISMEA presso il network di riferimento di Italmercati, partner dell’iniziativa, in Italia operano 137 strutture (numero sei volte superiore a quello di Spagna e Francia) da cui transita circa il 50% dell’offerta ortofrutticola complessiva, il 33% di quella ittica e il 10% delle carni, quote che, ad eccezione dell’ortofrutta, risultano significativamente inferiori a quelle di analoghe realtà di altri paesi Ue. Il sistema italiano dei mercati all’ingrosso – come emerge dal Rapporto presentato oggi al Cnel – è una realtà molto composita e frammentata, dove alla maggiore densità di strutture rispetto ai partner europei corrisponde un giro d’affari più contenuto, ma con un potenziale ruolo cruciale nel favorire un riequilibrio nella distribuzione del valore lungo la filiera agroalimentare.”In una congiuntura difficile per le imprese, con ricadute soprattutto sulla tenuta dei redditi, schiacciati dagli alti costi di produzione, – ha commentato il direttore generale di ISMEA Maria Chiara Zaganelli – i mercati all’ingrosso possono assumere un importante ruolo di stimolo per favorire un processo virtuoso, indirizzato a una più equa ripartizione del valore lungo la filiera e meno penalizzante per le imprese agricole, l’anello strutturalmente più debole. Su questo fronte la nostra indagine ha messo in evidenza i fattori di criticità che non consentono di garantire la presenza diretta degli agricoltori nei mercati all’ingrosso. Rispetto a questa esigenza i mercati potrebbero fornire servizi di supporto e di facilitazione ai piccoli produttori, anche con una diversa programmazione degli orari di apertura, un aspetto, quest’ultimo, segnalato anche da altri operatori”.Lo studio di ISMEA presso il network di Italmercati, costituito da una rete di 22 strutture, distribuite in 14 regioni italiane, quantifica un giro d’affari di 115 milioni di euro, un valore che raggiunge la ragguardevole cifra di 11 miliardi se si considerano anche le attività delle 4.000 realtà economiche operative nei mercati, tra distributori, aziende agricole, bar, ristoranti, facility provider e servizi accessori, con il coinvolgimento quotidiano di 26 mila addetti.Come si evince dall’indagine, un asset strategico delle strutture aderenti a Italmercati è la loro ubicazione rispetto agli snodi logistici: tutte operano nelle immediate vicinanze di uno svincolo autostradale, oltre la metà nei pressi di un aeroporto, il 50% vicino a uno scalo merci ferroviario, quasi un quinto in prossimità di un porto commerciale. Una collocazione favorevole anche rispetto alle produzioni commercializzate, con molte strutture che operano all’interno di distretti agroalimentari o di areali di produzione di qualità riconosciuta (a marchio Dop-Igp), a riprova dello stretto legame con le imprese del settore primario.L’origine del prodotto che transita da questi hub commerciali è prevalentemente nazionale, con una quota rilevante di produzioni locali, provenienti cioè da una distanza massima di 100 km, ad eccezione delle carni, costituite per lo più da prodotti d’importazione. Più in dettaglio, le merci locali sono oltre la metà dei prodotti florovivaistici, un terzo degli orticoli e degli ittici, un quinto della frutta. Queste realtà, accanto alle attività strettamente connesse al core business, contribuiscono anche alla produzione di energia rinnovabile, con il 60% delle strutture che ha investito in questo settore con l’installazione di impianti in parte finanziati dal PNRR. La previsione è di arrivare, entro il 2026, a una quota di energia autoprodotta pari a quasi la metà del fabbisogno. La sostenibilità è ulteriormente rafforzata dal comune impegno nella lotta agli sprechi, attraverso il recupero di prodotti invenduti, donazioni a enti caritatevoli e vendita diretta ai cittadiniTra i clienti dei mercati, la quota più consistente è rappresentata dai dettaglianti del circuito tradizionale (37%), seguiti dai retailer della distribuzione moderna (18%) e dei mercati rionali (17%). Rilevante anche la partecipazione di intermediari ed esportatori nazionali (11%) ed esteri (7%) e operatori del canale Horeca (6%), in particolare ristoratori, questi ultimi in crescita insieme a quelli della distribuzione moderna.”La frammentazione del settore dei mercati all’ingrosso in Italia ha portato molte di queste strutture a perdere rilevanza e strategicità per il Paese e ha fatto perdere la visione d’insieme del settore. La rete di Italmercati nasce proprio dalla sentita esigenza di porre rimedio a tale frammentazione, per fare sistema e lavorare in sinergia con medesime caratteristiche e visione futura – dichiara il presidente di Italmercati Fabio Massimo Pallottini –. Per uno sviluppo del settore, è fondamentale infatti che le azioni politiche investano nei mercati all’ingrosso strategici del Paese: la nostra proposta cerca di individuare un numero – magari ridotto – di Mercati strategici che garantiscano un sistema più efficace ed efficiente, non tralasciando i principali requisiti alla base di queste strutture: garantire ai consumatori servizi di tracciabilità e sicurezza alimentare”.Lo sviluppo futuro dei mercati, infatti, deve essere accompagnato da un percorso di aggregazione delle realtà esistenti in strutture moderne, più grandi ed efficienti, con evidenti ricadute positive, quali un efficientamento della catena logistica e una minor dispersione degli investimenti, come indicato anche dal ministero dell’Agricoltura e della Sovranità alimentare e delle foreste. Inoltre, in un contesto in cui gli strumenti della attuale PAC non bastano più ad assicurare un adeguato sostegno agli agricoltori, diventa cruciale il ruolo equilibratore dei Mercati all’Ingrosso nell’ambito della filiera agroalimentare per renderla più efficiente più equa e meno penalizzante per i produttori agricoli.Da queste premesse – spiega l’ISMEA – nasce la proposta illustrata nel corso della giornata da Pallottini, già pronta ad essere implementata e condivisa con le Istituzioni ed in particolar modo con il MASAF: creare un network con cui condividere le Politiche di settore sia a livello regionale che nazionale che possa accedere a linee di finanziamento che ne garantiscano l’evoluzione, sia delle strutture stesse che di chi ne opera all’interno; rafforzare il ruolo dei Mercati come operatori della filiera, aumentando coinvolgimento e integrazione nel Sistema della Grande Distribuzione Organizzata e la loro collaborazione con le Organizzazioni di Produttori; aprire un tavolo di lavoro sulla logistica; potenziare il settore ittico in sofferenza dal momento che, a differenza di altri Paesi europei, il legame tra Mercati all’Ingrosso ed il mondo della pesca in Italia risulta inefficiente. 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    Ita-Lufthansa, nozze (im)possibili? A che punto siamo

    (Teleborsa) – Giorni decisivi per le nozze tra Ita e Lufthansa con novità attese a stretto giro. I conti di ITA Airways stanno andando bene e c’è molto interesse attorno alla compagnia. Ci aspettiamo una decisione a breve sull’operazione con Lufthansa. Lo ha detto il presidente di Ita Airways, Antonino Turicchi, presidente di Ita Airways, interpellato da askanews a margine dell’80esimo Iata Agm in corso a Dubai. “Abbiamo riscontrato molto interesse sia per la situazione del mercato interno, in questo momento molto positiva, sia per Ita. Stiamo andando bene sui conti. E poi si vuole sapere quando questa operazione con Lufthansa sarà decisa” ha affermato Turicchi.Una decisione che dovrebbe prescindere dall’esito delle elezioni europee previste per il prossimo fine settimana: “Ci attendiamo che la decisione delle autorità a Bruxelles sia indipendente dall’esito delle elezioni europee visto che è oramai un anno che stiamo discutendo di questa operazione. Questa settimana o la prossima, penso che la decisione venga presa a breve. Il termine finale, ricordo, è il 4 luglio. Noi – ha confermato Turicchi – abbiamo fornito tutte le indicazioni che ci sono state chieste, e abbiamo risposto anche alle ultime richieste arrivate per cui ci attendiamo che la Commissione prenda la decisione”. No comment della Commissione europea sulle previsioni di tempistiche imminenti (questa settimana) per una decisione sul dossier Ita-Lufthansa, attribuite all’amministratore delegato del vettore tedesco, Carstens Spohr. “Temo di non poter commentare queste dichiarazioni”, ha risposto una portavoce della Commissione, interpellata sul caso durante l’incontro stampa di metà giornata. “E’ realistico arrivare ad una soluzione questa settimana”, aveva detto nelle scorse ore l’amministratore delegato della compagnia tedesca, Carsten Spohr, mostrandosi ottimista in vista della decisione di Bruxelles sull’accordo tra i due vettori.Parlando ai giornalisti a Dubai, dove è in corso l’assemblea annuale della Iata, Spohr ha detto che mira a ottenere “qualche indicazione questa settimana”.”Siamo in una fase molto costruttiva del dialogo e per questo la considererò la fase finale di un processo di dialogo costruttivo”, ha aggiunto secondo quanto riportato da Bloomberg. LEGGI TUTTO

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    Energia rinnovabile in Italia, Ue approva regime aiuti

    (Teleborsa) – Semaforo verde della Commissione europea ad un regime italiano di aiuti di Stato a sostegno della produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili per una nuova capacità complessiva di un totale di 4.590 MW. Il regime di aiuti contribuisce al conseguimento degli obiettivi strategici dell’Ue relativi al Green Deal europeo, accelerando la transizione verde e aiutando nello stesso tempo a porre fine alla dipendenza dai combustibili fossili russi, rileva la Commissione in una nota. La misura, che rimarrà in vigore fino al 31 dicembre 2028, sarà finanziata mediante un prelievo dalle bollette elettriche dei consumatori finali.”Questo regime consente all’Italia di sostenere la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili a partire da diverse tecnologie, comprese quelle innovative. La misura aiuta l’Italia a raggiungere gli obiettivi relativi alla riduzione delle emissioni e alla produzione di energia elettrica. Contribuirà inoltre al conseguimento degli obiettivi del Green Deal europeo, limitando nello stesso tempo le possibili distorsioni della concorrenza”, ha commentato nella nota la vicepresidente esecutiva della Commissione responsabile per la Concorrenza, Margrethe Vestager. Il sostegno, spiega Bruxelles in una nota, riguarderà la costruzione di nuove centrali che utilizzano tecnologie innovative e non ancora mature, quali l’energia geotermica, l’energia eolica offshore (galleggiante o fissa), l’energia solare termodinamica, l’energia solare galleggiante, le maree, il moto ondoso e altre energie marine, oltre al biogas e alla biomassa. A seconda della tecnologia, il termine per l’entrata in funzione delle centrali varia da 31 a 60 mesi. Il regime di sostegno assumerà la forma di un “contratto bidirezionale per differenza” per ogni kWh di energia elettrica prodotta e immessa in rete, e sarà versato per una durata pari alla vita utile delle centrali. I progetti che usufruiranno dell’aiuto saranno selezionati mediante una procedura di gara trasparente e non discriminatoria, in cui i beneficiari presenteranno un’offerta relativa alla tariffa incentivante (il prezzo di esercizio) necessaria per realizzare ogni singolo progetto. Il prezzo di riferimento per l’energia elettrica sarà calcolato come il prezzo zonale orario, vale a dire il prezzo dell’energia elettrica al momento dell’immissione dell’energia nella rete e nell’area di mercato in cui è ubicata la centraleI contratti bidirezionali per differenza, introdotti dalla recente riforma del mercato elettrico per le energie rinnovabili e per il nucleare, prevedono che, quando il prezzo di riferimento è inferiore al prezzo di esercizio, i beneficiari avranno diritto a ricevere pagamenti pari alla differenza tra i due prezzi; mentre se il prezzo di riferimento è superiore al prezzo di esercizio, i beneficiari dovranno invece versare la differenza alle autorità italiane. “Il regime di sostegno garantirà la stabilità dei prezzi a lungo termine per i produttori di energia rinnovabile, garantendo un livello minimo di rendimento; nello stesso tempo i beneficiari non saranno sovra-compensati per i periodi in cui il prezzo di riferimento è superiore al prezzo di esercizio”, sottolinea la Commissione. LEGGI TUTTO

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    FederlegnoArredo: gennaio-febbraio export stabile. A marzo mobili in calo (-13,8%)

    (Teleborsa) – La filiera legno-arredo nel periodo gennaio-febbraio ’24 ha segnato un calo delle esportazioni pari al 1,3% rispetto agli stessi mesi del ’23, confermando il trend negativo registrato anche a gennaio. È quanto evidenziano gli Infodata elaborati su dati Istat dal Centro Studi di FederlegnoArredo. “Per un settore votato all’export come il nostro non si tratta di un dato incoraggiante ma, allo stesso tempo, contestualizzato in una congiuntura economica negativa e in un quadro geopolitico altamente instabile, è corretto dire che sarebbe stato improbabile aspettarsi numeri diversi – commenta il presidente di FederlegnoArredo, Claudio Feltrin –. È anzi più corretto interpretare il dato come elemento di tenuta e di assestamento del settore, alla luce del contesto generale”.Gli Infodata di FederlegnoArredo evidenziano infatti come continuino a pesare sul dato finale le performance negative di due Paesi da sempre sul podio per le esportazioni dei prodotti della filiera: Francia che segna -4% (519 milioni) e Germania addirittura a -8,1%. “Unica nota positiva che al momento lascia un po’ di respiro al nostro Made in italy è la ripresa del mercato statunitense che – anticipa Feltrin – performa un +11,9%. Nella top 5 ancora segno negativo anche per il Regno Unito (-10,8%) mentre la Spagna può dirsi stabile a +0,8%”.La doccia fredda arriva però dai dati sul Commercio estero di Istat. I mobili (marzo ’24 su marzo ’23) toccano -13,8%, mentre nei due mesi precedenti la situazione poteva dirsi stabile (-0,7%) . A conferma di questo, la produzione industriale a marzo torna a calare (-7,3%) come a gennaio (-7,1%) dopo un febbraio che aveva invece registrato lo stesso dato del ’23, arrivando così a un dato cumulato del primo trimestre pari a -4,9% per il mobile. Sul fronte legno il calo della produzione di marzo è a -2,9%, che porta al cumulato del primo trimestre a -3,3%.”La nostra sensazione – conclude Feltrin – è che proprio marzo rappresenti il punto più basso della discesa della curva, a cui seguiranno alcuni mesi di stabilizzazione che anticiperanno il rialzo della seconda metà del ’24 in cui crediamo torni il sereno”. Ipotesi che sembrerebbe trovare riscontro nei dati sul clima di fiducia: le aziende del mobile, per i prossimi tre mesi (maggio-luglio), prevedono una situazione di stabilità, ma le attese sugli ordini raggiungono un saldo positivo (+5%) che, affiancato alle attese sulla produzione stazionarie, fanno intravedere un secondo trimestre almeno stabile per il mobile, che potrebbe preannunciare una fase di risalita nel secondo semestre ’24. Rimane più critica la situazione per il legno con giudizi sugli ordini ad aprile in peggioramento, ma anche qui, le attese espresse per i prossimi mesi hanno un saldo positivo (+7%). LEGGI TUTTO

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    Auto, in meno di 9 ore esauriti gli incentivi per le auto elettriche

    (Teleborsa) – Ieri sono terminati in meno di nove ore i circa 200 milionidi euro messi a disposizione dal ministero delle Imprese e del Made in Italy per l’acquisto di auto elettriche nuove. Più lente, invece, le prenotazioni delle auto ibride plug-in (21-60 grammi al km di CO2) e delle ibride (61-135 grammi al km di CO2): per le prime sono stati utilizzati 7 milioni su 125,7 disponibili, per le seconde 64 milioni su oltre 276,6. Da ieri è infatti aperta piattaforma Ecobonus 2024 gestita da Invitalia per prenotare gli incentivi.”Con questo piano incentivi sosteniamo le famiglie nell’acquisto di un’auto ecologica rinnovando il parco auto e nel contempo stimolando la produzione nazionale. E’ un Piano Italia, per la famiglie e per il lavoro italiano”, ha dichiarato il ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso. “Stupisce favorevolmente l’interesse per le elettriche dovuta sicuramente all’entità degli incentivi, ma auspicabilmente anche a un accresciuto interesse per questo tipo di auto. E stupisce anche la relativa modestia della quota di prenotazioni per le auto endotermiche con emissioni non superiori a 135 grammi al chilometro di CO2, vetture queste per le quali in passato gli stanziamenti per gli incentivi si esaurivano in pochissimo tempo”, ha commentato il presidente del Centro Studi Promotor, Gian primo Quagliano. “Ci aspettiamo che nei prossimi mesi si possa invertire il trend delle immatricolazioni di vetture ricaricabili, in flessione dallo scorso gennaio, sostenendo la domanda di tecnologie green e al contempo i ritmi di rinnovo del parco circolante, anche grazie anche all’estensione della misura a tutte le persone giuridiche con l’eccezione dei concessionari”, ha dichiarato Roberto Vavassori, presidente dell’Anfia. L’Unrae, invece, ha fatto notare che “non sono stati resi disponibili tutti i fondi” e che “sarà necessaria l’emanazione di un Dpcm apposito nel più breve tempo possibile per evitare l’ennesimo periodo di incertezza che si prospetta per il mercato”. L’attesa degli incentivi ha frenato le vendite di auto in Italia. A maggio le immatricolazioni sono state 139.581, il 6.6% in meno dello stesso mese del 2023. Resta positivo il bilancio dei primi cinque mesi che chiudono con un segno positivo (+3,45%), anche se – sottolinea il centro Studi Promotor – il mercato è in calo del 20,3% sullo stesso periodo del 2019. Lo scorso mese male le vendite di auto elettriche pure che hanno perso mezzo punto e si sono fermato al 3,6% in termini di quota di mercato (al 2,9% ingennaio-maggio), le ibride plug-in hanno perso 1,3 punti percentuali rispetto a un anno fa attestandosi al 3,3% (3,2% nei 5mesi). LEGGI TUTTO