More stories

  • in

    UE, ispezione antitrust su società di consulenza per indagine su settore pneumatici

    (Teleborsa) – La Commissione europea sta effettuando ispezioni senza preavviso presso la sede di una società di consulenza in due Stati membri. La Commissione teme che la società possa aver violato le norme antitrust dell’UE che vietano i cartelli e le pratiche commerciali restrittive, si legge in una nota.Le ispezioni odierne vengono condotte nel contesto di un’indagine per la quale la Commissione aveva effettuato ispezioni all’inizio del 2024. La Commissione teme che la società di consulenza possa aver facilitato o istigato il presunto coordinamento dei prezzi tra i produttori di pneumatici, che presumibilmente hanno utilizzato anche canali di comunicazione pubblici per colludere.I funzionari della Commissione erano accompagnati dai loro omologhi delle competenti autorità nazionali garanti della concorrenza degli Stati membri in cui sono state effettuate le ispezioni.Le ispezioni senza preavviso costituiscono una fase investigativa preliminare su sospette pratiche anticoncorrenziali. Il fatto che la Commissione svolga tali ispezioni non significa che le società siano colpevoli di comportamenti anticoncorrenziali, né pregiudica l’esito dell’indagine stessa. LEGGI TUTTO

  • in

    Superbonus, ANCE: “Ha permesso crescita Italia. Ora 7 miliardi di lavori fermi”

    (Teleborsa) – “Ci sono già 7 miliardi di lavori fermi che rischiano di lasciare scheletri urbani”. È questo l’allarme lanciato dalla presidente dell’Ance, Fedeerica Brancaccio, in occasione della Assemblea nazionale della Associazione dei costruttori edili facendo il punto sulla situazione dei lavori legati al Super Bonus che ha visto molteplici cambiamenti normativi in corso d’opera per gli effetti pesanti sul debito pubblico per spese sfuggite ai controlli. “Il più grande indiziato di sperpero pubblico degli ultimi anni è stato il Superbonus 110%. Sono stati usati toni aspri e talvolta poco istituzionali – ha evidenziato Brancaccio – che hanno evidenziato solo gli aspetti negativi di una misura che nel biennio 2021-2022 ha consentito all’Italia di crescere a ritmi superiori a quelli della Cina (+12,3 Pil contro il loro +11,3). A che prezzo si dirà. Certo troppo alto e con grandi sprechi che però potevano essere evitati se fossimo stati ascoltati. Il resto è storia recente di continui interventi legislativi che hanno portato a un guazzabuglio normativo, per giunta retroattivo, e siamo ancora in attesa di capire come andrà a finire per i contratti già stipulati. E intanto ci sono già 7 miliardi di lavori fermi che rischiano di lasciare scheletri urbani. Con gravi ripercussioni economiche e sociali sulla vita di cittadini e imprese. Pensiamo a cosa accadrebbe se i contratti che regolano vita e lavoro di ognuno di noi potessero essere stravolti in continuazione senza il nostro assenso: dormiremmo sonni tranquilli?”. Positivo il giudizio dell’Ance sulla direttiva europea Case green. “La direttiva Case green, appena approvata in Europa, offre una opportunità. Dobbiamo saperla cogliere senza timore. Bene certo ha fatto l’Italia a spingere per una revisione della proposta iniziale che appariva velleitaria e ideologica – ha sottolineato Brancaccio in occasione della assemblea nazionale –. Il testo definitivo è un buon compromesso sul quale dobbiamo lavorare tutti. L’obiettivo è comune, ambizioso e necessario. Portarlo a termine è un impegno che abbiamo preso con le prossime generazioni”.Pollice alzato anche per quanto riguarda il Piano casa voluto dal ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini. “È giusto – ha detto la presidente dell’Ance – pensare a soluzioni per aiutare le famiglie a migliorare le proprie abitazioni come fa il Decreto salva casa voluto dal Ministro Salvini. Ci auguriamo che il costo che i cittadini sosterranno per sanare queste piccole irregolarità sia destinato a interventi a favore della casa e della rigenerazione urbana. Un primo passo al quale speriamo segua presto una politica che in Italia manca da quasi 70 anni. Dobbiamo rinnovare il patrimonio edilizio esistente, sostituendo vecchi edifici, demolendo e ricostruendo: unico modo, questo, per recuperare nuovi spazi urbani e contrastare gli effetti della crisi climatica in atto. Interventi che devono diventare ordinari e non eccezionali”. L’appello rivolto al Governo è quello – ha detto Brancaccio – di “promuovere un Programma nazionale di lungo respiro, le cui priorità dovranno essere considerate dall’Europa ‘fattori rilevanti’, così come avviene ora solo per le spese militari, in modo da non incidere sui vincoli contabili. Un nuovo Piano strategico che dovrà occuparsi di mobilità, connessione, sostenibilità, inclusione e servizi alla persona. E che consenta di prevenire il rischio idrogeologico e sismico, in tempi adeguati e nel rispetto dei territori coinvolti. Il ddl sulla ricostruzione – ha evidenziato la presidente dell’Ance – può fornire un importante strumento in tal senso, grazie anche alla preziosa esperienza quotidiana dei Commissari. Il momento giusto per lanciarlo è ora così che possa diventare la colonna portante del prossimo Def che si definirà dopo l’estate. Un Piano che parta da una visione per le nostre città, per l’efficientamento energetico e la sicurezza degli edifici, per la sistemazione del territorio, per una rete sempre più efficiente di infrastrutture materiali e immateriali. Obiettivi che vanno perseguiti con costanza e con misure adeguate, da qui ai prossimi 10, 20 anni. Bisogna “prendere atto che le risorse pubbliche non basteranno: le necessità saranno superiori alle disponibilità. Non abbiamo quindi altra strada se non quella di coinvolgere i privati che possono fornire la spinta necessaria a far partire tanti progetti di sviluppo”. LEGGI TUTTO

  • in

    Vertici Ue, slitta intesa ma von der Leyen resta favorita

    (Teleborsa) – “Abbiamo una direzione giusta ma in questo momento non c’è accordo”: tocca al presidente del Consiglio Europeo Charles Michel mettere nero su bianco che il primo euroconclave chiamato a scegliere i vertici nella nuova legislatura finisce – come previsto – con una fumata nera. al termine della cena dei leader. “È nostro dovere concludere entro la fine del mese”, ha poi rassicurato. Come detto, non era prevista nessuna decisione formale, si puntava però quantomeno ad una intesa di massima perché la rosa di nomi proposti per i top jobs era giudicata sostanzialmente solida.Schema che prevede Ursula von der Leyen confermata alla Commissione sulle ali del trionfo alle elezioni del Ppe, il socialista portoghese Antonio Costa al Consiglio, la liberale estone Kaja Kallas al ‘ministero degli Esteri’ Ue. La conferma di Roberta Metsola al Parlamento – che però sceglie in autonomia – completa il quadro.I Popolari, poco prima dell’inizio del vertice informale, hanno avanzato però la richiesta di cambiare il colore politico della casella al Consiglio a metà mandato, come accade per l’Eurocamera. Mossa che potrebbe complicare le cose ma che andrebbe letta nella logica delle trattative sull’intero esecutivo blustellato, con le vicepresidenze comprese. Insomma, pensare di poter chiudere la partita prima di essere giocata era eccessivo. “Non è mio compito convincere Meloni, abbiamo già una maggioranza con Ppe, liberali, socialisti e altri piccoli gruppi, la mia sensazione è che sia già più che sufficiente”, aveva sottolineato il premier polacco Donald Tusk (uno dei due negoziatori popolari) a chi gli chiedeva se ci fossero altri equilibri di cui dover tenere conto.”È chiaro che in Parlamento non deve esserci alcun sostegno per il presidente della Commissione che si basi su partiti di destra e populisti di destra”: alza il muro invece il cancelliere tedesco Olaf Scholz, secondo cui le elezioni europee “hanno portato una maggioranza stabile” delle stesse forze politiche “che finora hanno lavorato a stretto contatto in Parlamento. “Viviamo in tempi difficili ed è importante sapere presto cosa succederà in Europa”, LEGGI TUTTO

  • in

    ITA-Lufthansa: Giorgetti scommette sulle nozze

    (Teleborsa) – Sulle “tanto sospirate nozze” tra Ita e Lufthansa, “tutto può accadere.. però io oggi a Cremona, in questo momento alle 16.06, credo che convoleremo a nozze, però tutto può essere… Sono convocati sposa e testimoni, però potrebbe anche non presentarsi il Don Abbondio della situazione”. Così il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, interpellato a margine dell’incontro con l’Associazione industriali Cremona. “In questi giorni si è lavorato ancora molto intensamente, duramente. Diciamo che la data è fissata, sono convocati sposi e testimoni”, ha proseguito.A chi gli chiedeva a quanto potesse ammontare la correzione nei conti pubblici alla luce della procedura d’infrazione, il titolare del Tesoro ha risposto così: “Noi ovviamente aspettiamo le indicazioni che arrivano dalla Commissione europea, abbiamo fatto diversi scenari e quindi siamo pronti a ogni tipo di evenienza. Quindi, con grande senso di responsabilità, faremo le cose giuste”.”Sono un inguaribile ottimista e realista, e quindi non immagino il peggiore dei casi”, ha proseguito. “Non è un caso, infatti, che l’Italia vada economicamente meglio di altri e questo in qualche modo ci potrà dare una mano”. “La procedura d’infrazione – ha sottolineato Giorgetti – nasce in virtù del vecchio patto, che prevedeva che i Paesi che stavano sopra il 3% vadano in procedura d’infrazione. Il nuovo Patto non c’entra niente”. LEGGI TUTTO

  • in

    Dl Coesione: arrivano altri 18,4 milioni di euro per l’integrazione cig Alitalia

    (Teleborsa) – Arrivano altri 18,4 milioni di euro per finanziare la prestazione integrativa della cassa integrazione dei lavoratori di Alitalia e Alitalia Cityliner. È quanto prevede un emendamento dei relatori al decreto coesione depositato in Commissione bilancio del Senato. La norma aumenta da 5,8 a 24,2 milioni di euro le risorse a disposizione del Fondo di solidarietà per il settore del trasporto aereo per garantire che il trattamento complessivo riconosciuto ai lavoratori “sia pari al 60 per cento della retribuzione lorda di riferimento”. L’intervento, si legge nella relazione illustrativa allegata all’emendamento, si è reso necessario visto che le domande di accesso alla prestazione integrativa perventute all’INPS “risultano di importo complessivo pari ad euro 24.168.520” e “lo stanziamento previsto” dal decreto 10 agosto 2023 “pari a 5,8 milioni non risulta, pertanto, sufficiente”. L’esame del decreto coesione riprenderà domattina in Commissione bilancio del Senato con le votazioni sugli emendamenti sui quali sono già stati acquisiti i pareri. LEGGI TUTTO

  • in

    Board dei governatori Mes, in agenda revisione strumento

    (Teleborsa) – Sarà presentata giovedì al consiglio dei governatori del Mes una relazione sulla revisione del Meccanismo quanto al “volume massimo di prestito, adeguatezza dell’autorizzazione del capitale sociale e strumenti di assistenza finanziaria”. E’ quanto emerge dall’ordine del giorno. Nel consiglio dei governatori siedono i venti ministri delle Finanze dell’Eurozona, aderenti allo strumento, e giovedì a Lussemburgo verrà approvata anche la relazione annuale. Non è, invece, in agenda un punto sulla ratifica mancante da parte dell’Italia al Mes ma, da quanto si apprende, l’attesa è che verranno fatte domande al riguardo al ministro Giancarlo Giorgetti. La relazione sulla revisione del Mes era stata richiesta al personale del Meccanismo un anno e mezzo fa, nel 2022, con l’idea di avviare una riflessione complessiva sullo strumento anche a valle del trattato aggiornato che avrebbe dovuto introdurre dall’inizio del 2024 il backstop, il ‘paracadute finanziario’ da attivare nel caso in cui il Fondo di risoluzione unico finanziato dalle banche dei Paesi dell’Eurozona si trovi a finire fondi per aiutare le banche europee in difficoltà. Il backstop è però rimasto congelato dalla mancata ratifica del nuovo trattato da parte dell’Italia, con la bocciatura in Parlamento a dicembre, ma è proseguito comunque il lavoro sulla revisione del Mes.(Foto: © Michael Novelo / 123RF) LEGGI TUTTO

  • in

    Illimity SGR, Antitrust non avvia istruttoria su acquisizione Noberasco

    (Teleborsa) – L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM) ha deliberato di non avviare l’istruttoria con riguardo all’operazione che consiste nell’acquisizione del controllo congiunto di Noberasco da parte di Illimity SGR e di Noberasco Holding.Tra le altre cose, è previsto un aumento del capitale sociale di Noberasco, a esito del quale il capitale sociale di Noberasco sarà ripartito come segue: a) determinate azioni di categoria A, prive di valore nominale, rappresentative di una partecipazione pari a circa l’89,33% del capitale sociale, saranno detenute, in piena proprietà, da Noberasco Holding; b) determinate azioni di categoria B, prive di valore nominale, rappresentative di una partecipazione pari al 10% del capitale sociale, saranno detenute, in piena proprietà, da Illimity SGR.Sotto il profilo merceologico, i mercati che rilevano nell’operazione in esame sono quelli in cui opera la società oggetto di acquisizione, ossia della produzione e commercializzazione: (i) dei prodotti semilavorati a base di frutta secca e disidratata e (ii) dei prodotti e integratori alimentari per esigenze di benessere e dieta.L’Antitrust afferma che l’operazione non è tale da determinare alcun effetto di rilievo sotto il profilo concorrenziale in quanto non dà luogo a sovrapposizioni orizzontali o integrazione verticale di rilievo. L’operazione, infatti, comporta il passaggio da controllo esclusivo a controllo congiunto, con l’introduzione di un socio non attivo nei mercati in cui è attiva la target, e non appare idonea a modificare alcuna dinamica concorrenziale. LEGGI TUTTO

  • in

    Ue, ok a regime italiano aiuti di Stato per ridurre emissioni nei porti

    (Teleborsa) – La Commissione europea ha approvato, ai sensi delle norme dell’UE sugli aiuti di Stato, un regime italiano da 570 milioni di € per incentivare le navi a utilizzare l’elettricità erogata da reti elettriche terrestri quando sono ormeggiate nei porti marittimi. La misura -spiega la nota ufficiale diffusa da Bruxelles – contribuisce a ridurre le emissioni di gas a effetto serra e l’inquinamento atmosferico e acustico, conformemente agli obiettivi del Green Deal europeo.L’Italia ha notificato alla Commissione l’intenzione di adottare un regime da 570 milioni di euro per incentivare gli operatori navali a collegarsi alle infrastrutture elettriche terrestri quando le navi sono ormeggiate nei porti marittimi per alimentare i servizi, i sistemi e le attrezzature a bordo. Il regime sarà in vigore fino al 31 dicembre 2033.Nel quadro del regime, l’aiuto assume la forma di una riduzione fino al 100 % dei cosiddetti “oneri generali di sistema”. Questi oneri sono inclusi nel prezzo dell’energia elettrica per finanziare determinati obiettivi di politica pubblica, tra cui le energie rinnovabili. La riduzione si tradurrà in un calo del prezzo dell’energia elettrica per gli operatori navali quando si riforniscono dell’energia elettrica erogata da reti elettriche terrestri e renderà competitivo il costo di questa energia elettrica rispetto al costo di quella prodotta a bordo utilizzando motori alimentati da combustibili fossili. Riducendo, per le navi, il costo dell’energia elettrica erogata da reti elettriche terrestri, la misura incentiverà gli operatori navali a optare per una fornitura di energia elettrica più rispettosa dell’ambiente, evitando così emissioni significative di gas a effetto serra, inquinanti atmosferici ed emissioni di rumore.Inizialmente la riduzione coprirà il 100 % degli oneri generali di sistema. L’Italia si è impegnata a istituire un meccanismo di monitoraggio annuale per verificare la differenza tra i costi effettivi di acquisto di energia elettrica erogata da reti elettriche terrestri e quelli dell’autoproduzione di elettricità alimentata da combustibili fossili a bordo e adeguerà di conseguenza il livello dell’aiuto. LEGGI TUTTO