More stories

  • in

    UE autorizza acquisizione di KIKO da parte di L Catterton

    (Teleborsa) – La Commissione europea ha approvato, ai sensi del regolamento UE sulle concentrazioni, l’acquisizione del controllo esclusivo dell’italiana KIKO da parte della statunitense L Catterton. L’operazione, annunciata ad aprile, riguarda principalmente la produzione e la vendita di prodotti cosmetici.La Commissione ha concluso che l’operazione notificata non solleverebbe problemi sotto il profilo della concorrenza, date le limitate posizioni di mercato delle società derivanti dall’operazione proposta. L’operazione notificata è stata esaminata secondo la procedura semplificata di esame della concentrazione. LEGGI TUTTO

  • in

    USA, Biden insiste: “non lascio, uniti per battere Trump”

    (Teleborsa) – Il Presidente Joe Biden non ne vuole sapere di abbandonare la corsa alla Casa Bianca e continua a respingere gli inviti – sempre più insistenti – a lasciare. In una lettera ai democratici, il presidente ribadisce che non correrebbe se non credesse di essere la persona migliore a battere Donald Trump.Anzi esorta il partito a ritrovare unità e mettere fine al dramma in atto, perché qualsiasi mancanza di determinazione e chiarezza non fa altro che aiutare Trump.”Mancano 42 giorni alla convention e 119 alle elezioni. Una determinazione indebolita e una mancanza di chiarezza aiuterà Trump e ci indebolirà. È il momento di unirsi, andare avanti come un partito unito e battere Trump”, incalza Biden che si dice “fermamente convinto a restare in corsa e a correre fino alla fine e battere Donald Trump”, Dal canto suo, Donald Trump prevede che Joe Biden resisterà alle richieste dei democratici di abbandonare la corsa alla Casa Bianca.”Potrebbe benissimo restare: ha un ego e non vuole mollare”, afferma l’ex presidente americano all’emittente Fox News. I dem e i media “continuano a coprirlo, ma ora sta diventando molto difficile farlo”, dice Trump un’intervista al conduttore tv Sean Hannity. Il tycoon prevede inoltre che se Biden dovesse ritirarsi la vicepresidente Kamala Harris diventerebbe la candidata dei democratici alle elezioni Usa di novembre. “Penso che sarà lei: sono molto preoccupati per il voto, titubanti. Non vogliono farlo in nessun altro modo. Penso di essere davvero arrivato a credere che è questo quello che faranno”, afferma il Tycoon. LEGGI TUTTO

  • in

    Ex Ilva, Sindacati in pressing sul Governo: convocare tavolo

    (Teleborsa) – “In queste ore un profluvio di dichiarazioni sull’ex Ilva non corrisponde alla realtà dei fatti. È ora che il confronto negoziale si tenga nelle sedi istituzionali opportune, a partire dalla convocazione del tavolo alla Presidenza del Consiglio dei Ministri come richiesto unitariamente da Fim, Fiom, Uilm già da molti giorni. E il Ministro Adolfo Urso convochi il tavolo che affronti il tema della siderurgia nazionale ed europea nel suo complesso”. Lo dichiara in una nota Loris Scarpa, coordinatore nazionale siderurgia per la Fiom-Cgil.”Questa situazione sta determinando conseguenze negative per gli impianti, i lavoratori e i cittadini che stanno pagando un prezzo inaccettabile. È necessario un piano di ripartenza concreto – aggiunge – con tempi certi sul ritorno delle persone al lavoro, servono le risorse per le produzioni, per le manutenzioni, per la messa in sicurezza dei lavoratori e dell’ambiente. Oggi, il Ministro Urso aveva annunciato che un’impresa canadese si aggiunge alle due imprese indiane, Vulcan Green Steel e Steel Mont, e all’ucraino-olandese Metinvest: “Ci sono altri soggetti industriali che hanno chiesto anch’essi di visitare gli impianti di quella che era l’ex Ilva. Oltre ai tre soggetti che lo hanno fatto nelle ultime settimane, in questo caso è un’impresa canadese, uno dei grandi Paesi del G7″. Lo afferma il ministro delle Imprese, Adolfo Urso, a margine dell’assemblea di Unioncamere.”Vuol dire che – ha detto Urso – i maggiori player hanno capito che il polo siderurgico dell’ex Ilva può risorgere, ovviamente con tecnologia green”.”Ogni giorno ne sentiamo una nuova ma mi pare molto complicato mettere Ilva sul mercato. Mai visto un acquirente per un’azienda in quelle condizioni, con gli impianti arrugginiti e solo un altoforno e mezzo in funzione – il commento, piuttosto scettico, di Rocco Palombella, segretario generale della Uilm.”Sarebbe interessante capire cosa mettono sul mercato. Sono sei mesi che chiediamo quale sia il piano non dico industriale, ma di risalita e ancora non abbiamo visto nulla”. LEGGI TUTTO

  • in

    Siglato al Mimit accordo quadro tra ASI e RSE per future applicazioni spaziali a fini energetici

    (Teleborsa) – È stato firmato oggi a Palazzo Piacentini, alla presenza del ministro delle Imprese e del Made in Italy con delega alle Politiche Spaziali e Aerospaziali, Adolfo Urso, l’accordo quadro tra l’Agenzia Spaziale Italiana (ASI) e Ricerca sul Sistema Energetico (RSE). È quanto si legge in una nota del Mimit. L’accordo, che è stato sottoscritto dal presidente di ASI, Teodoro Valente, e dall’amministratore delegato di RSE, Franco Cotana, mira a perseguire obiettivi comuni nel campo spaziale e aerospaziale, dedicati a tutte le applicazioni energetico-ambientali, in particolare rivolto allo sviluppo di soluzioni e strumenti più accurati per la mappatura delle fonti energetiche rinnovabili (idroelettrico, solare, biomasse, geotermico) e per una accurata informazione dinamica sui sistemi e sulle infrastrutture energetiche. Le iniziative, le attività e i programmi saranno realizzati congiuntamente e in maniera coordinata. Nello specifico, la collaborazione riguarderà il monitoraggio della distribuzione di impianti energetici esistenti e l’individuazione di aree idonee allo sviluppo di impianti di generazione da rinnovabili. L’osservazione della Terra dallo spazio sarà utilissima non solo ai fini della pianificazione energetica, ma anche per gli aspetti ambientali, per la misura e il monitoraggio dell’albedo terrestre e il controllo della radiazione solare e infrarossa, ai fini della mitigazione dei cambiamenti climatici, mediante la realizzazione congiunta e coordinata di iniziative, attività e programmi. “Questo accordo si inquadra perfettamente nella nuova politica sullo spazio che il governo Meloni sta realizzando fin dall’inizio della legislatura – ha sottolineato il ministro Adolfo Urso -. Abbiamo destinato infatti risorse significative all’Agenzia Spaziale Europea, cosi’ come all’Agenzia Spaziale Italiana, destinando nel complesso 7,3 miliardi di euro per i programmi spaziali fino al 2026. La legge quadro sullo Spazio, che è ora all’attenzione del Parlamento, pone l’Italia all’avanguardia in Europa nelle nuove realtà spaziali e consentirà alle imprese del nostro Paese di cogliere al meglio le opportunità di sviluppo che ci sono nella Space Economy. Questo accordo siglato oggi tra ASI e RSE – sono le parole del Ministro – riveste una particolare importanza perchè mira a perseguire obiettivi comuni nel campo spaziale e aerospaziale, con particolare attenzione alle applicazioni energetiche di ultima generazione, allo sviluppo di soluzioni alternative per la mitigazione dei cambiamenti climatici e al monitoraggio delle risorse”. L’osservazione della terra dallo Spazio, ha aggiunto Urso “diventa uno strumento indispensabile per sviluppare una politica sostenibile e rendere più competitive le nostre imprese, in riferimento anche ai progetti di cooperazione-scientifico tecnologica con i paesi del Nord Africa, in piena sintonia con il Piano Mattei”. “La firma di oggi rappresenta una ulteriore conferma del ruolo delle attività spaziali come elemento di sviluppo e crescita in differenti settori della società e dell’economia – ricorda il presidente dell’ASI, Teodoro Valente -. Risulta sempre più strategico far ricorso ai dati di osservazione della Terra per lo sviluppo di servizi utili al monitoraggio delle risorse, all’implementazione di piani di servizio per la gestione e individuazione di siti idonei per l’uso e lo sfruttamento delle materie prime. Con il partner RSE lavoreremo insieme non solo per un miglior controllo della distribuzione delle reti, ma metteremo a frutto le nostre competenze per una cooperazione che tenga conto di attività attente al tema del cambiamento climatico e all’ottimizzazione delle risorse idriche. Non di minore importanza è poi il tema delle energie rinnovabili: lo spazio, e l’Italia con i propri campioni nazionali, nell’uso di energie alternative ha dato una forte impulso allo sviluppo di celle solari altamente performanti, utilizzabili anche a terra”. “La collaborazione con ASI rappresenta un passo significativo verso l’integrazione delle tecnologie spaziali nelle soluzioni energetiche del futuro. Unendo le reciproche competenze e il know-how – ha dichiarato Franco Cotana, amministratore delegato di RSE – potremo sviluppare soluzioni innovative per affrontare le sfide energetiche e ambientali del nostro tempo, sviluppando e implementando progetti innovativi per la transizione del Paese, che contribuiranno anche alla mitigazione dei cambiamenti climatici. Il nostro obiettivo comune è creare sinergie che conducano a un futuro più sostenibile e tecnologicamente avanzato”. LEGGI TUTTO

  • in

    Stellantis: ambizione 1 milione veicoli ma serve stabilità domanda

    (Teleborsa) – “Le difficoltà del mercato automobilistico ci sono e ci obbligano a operare con unità di intenti e visione, attraverso aiuti diretti e indiretti, per competere a livello internazionale”. Lo sottolinea Stellantis, commentando il report Fim-Cisl pubblicato oggi. “Stellantis Italia – si legge – è pienamente consapevole dell’impatto che l’andamento del mercato italiano, e più in generale Europeo, sta avendo sulla produzione nazionale, con particolare riferimento ai veicoli elettrici e, nel caso di Mirafiori, alla 500e”. In Stellantis, aggiunge la casa automobilistica, “siamo impegnati a mitigare questo impatto con nuove iniziative e progetti con ricadute occupazionali tra cui, proprio a Torino, il Mirafiori Automotive Park 2030, che è al centro di una riqualificazione per diventare un polo che riunisce funzioni centrali, sviluppo tecnologico, produzione e attività di economia circolare. Per questo la sua profonda trasformazione, con otto nuove attività assegnate a Torino dalla creazione di Stellantis (tra cui ad esempio il Battery Technology Center, l’Economia Circolare, l’eDCT, etc.), richiede attenzione, formazione e investimenti con cui continuare a offrire veicoli, tecnologie e servizi che possano conquistare clienti in tutto il mondo”, prosegue la nota del gruppo.Commentando sempre il report, Stellantis aggiunge che “è tutta l’Italia al centro della nostra attenzione come dimostrano gli investimenti a Melfi e Cassino per l’implementazione rispettivamente delle piattaforme STLA Medium e STLA Large o il prolungamento della produzione della Fiat Panda a Pomigliano, senza trascurare il rinnovamento dell’intera gamma dei veicoli commerciali ad Atessa o l’impianto di Modena. Elementi – chiosa il gruppo valorizzati anche nel report della FIM-Cisl”Abbiamo l’ambizione condivisa con il Governo italiano di raggiungere un milione di veicoli prodotti in Italia entro il 2030 ma c’è la necessità di superare le incertezze dell’elettrificazione e di una maggiore stabilità della domanda”, sottolinea infine Stellantis che rivendica di essere stata “sempre disponibile a un confronto con tutte le parti coinvolte nell’interesse dell’azienda, dei suoi lavoratori e del territorio”. LEGGI TUTTO

  • in

    Ponte sullo Stretto: arrivano le critiche su costi, procedure e tempi di realizzazione

    (Teleborsa) – Guido Signorino, presidente del Comitato ‘Invece del ponte’, stamani in audizione davanti alla commissione Ambiente della Camera, ha definito le disposizioni del decreto legge Infrastrutture sul Ponte sullo Stretto di Messina una “forzatura procedurale” e ha criticato l’indeterminatezza dei costi e delle fasi costruttive. In particolare, secondo Signorino, la norma che rivede il termine del 31 luglio 2024 per l’approvazione del progetto esecutivo del Ponte, con l’introduzione di una “indeterminata possibilità” anche per fasi costruttive, “non ha le caratteristiche per essere inserita costituzionalmente in un decreto legge, in quanto non è né necessaria né urgente”. “L’ipotesi di procedere per fasi costruttive – ha spiegato – può concretizzarsi nel caso in cui i progetti di cui si discute sia articolati in lotti funzionali”.Anche la sindaca di Villa San Giovanni, Giusy Caminiti, e Michele Azzola della Cgil hanno espresso timori su cantieri incompiuti e lievitazione dei costi. Sulla realizzazione del Ponte sullo Stretto di Messina c’è “l’assoluta incertezza temporale sulla fase costruttiva” e la “paura” dei territori è che i cantieri finiscano “per rimanere lì come ecomostri e incompiute”, ha detto stamani la sindaca di Villa San Giovanni. Sul Ponte sullo stretto di Messina “occorre accendere un faro, perché rischiamo di costruire una cattedrale nel deserto”, prosegue Michele Azzola, coordinatore dell’area politiche industriali della Cgil nazionale. Secondo Azzola il provvedimento, in tema di ponte sullo Stretto, introduce “una procedura assai anomala, che scardina il meccanismo che prevedeva la presentazione del progetto esecutivo entro il 31 luglio”, introducendo progetti esecutivi “anche per fasi costruttive successive”.Anche per Irene Pata della Uil il rischio è “che i prezzi possano lievitare nel tempo rispetto a quelli prefissati”. E’ quindi “indispensabile”, ha detto intervenendo anche lei in audizione, “una supervisione costante per evitare esplosioni incontrollate del costo dell’opera”. Infine riguardo al ponte sullo Stretto, “si è capito che il termine del 31 luglio 2024, inizialmente fissato come termine per l’approvazione del progetto esecutivo è naturalmente irrealistico e va procrastinato. Però nel decreto viene totalmente cancellato e sarebbe opportuno fissare un termine: averlo è essenziale per valutare lo svolgimento dell’opera”. Così il presidente dell’Anac, Giuseppe Busia, ascoltato in commissione Ambiente.In merito all’approvazione del progetto esecutivo che si prevede per fasi costruttive differenti” Busia ha sottolineato che “proprio un’opera come il ponte sullo Stretto” deve avere “un progetto esecutivo unitariamente considerato, altrimenti si rischierebbe di approvare singole fasi del progetto senza essere certi che queste fasi vadano a collegarsi l’una con l’altra. Bisogna avere una visione unitaria”.Replica l’amministratore delegato della Stretto di Messina, Pietro Ciucci: ” Non ci sono dubbi sulla certezza delle fasi costruttive del ponte sullo Stretto, né indeterminatezza sui costi. Non c’è un rischio di incompiuta, il progetto è assolutamente fattibile ed è stato aggiornato nelle modalità previste per legge”. LEGGI TUTTO

  • in

    Ex Ilva, Urso: “interesse di una azienda canadese”

    (Teleborsa) – Un’impresa canadese che si aggiunge alle due imprese indiane, Vulcan Green Steel e Steel Mont, e all’ucraino-olandese Metinvest: “Ci sono altri soggetti industriali che hanno chiesto anch’essi di visitare gli impianti di quella che era l’ex Ilva. Oltre ai tre soggetti che lo hanno fatto nelle ultime settimane, in questo caso è un’impresa canadese, uno dei grandi Paesi del G7”. Lo afferma il ministro delle Imprese, Adolfo Urso, a margine dell’assemblea di Unioncamere. “Vuol dire che – ha detto Urso – i maggiori player hanno capito che il polo siderurgico dell’ex Ilva può risorgere, ovviamente con tecnologia green”.”Ogni giorno ne sentiamo una nuova ma mi pare molto complicato mettere Ilva sul mercato. Mai visto un acquirente per un’azienda in quelle condizioni, con gli impianti arrugginiti e solo un altoforno e mezzo in funzione – ha commentato Rocco Palombella, segretario generale della Uilm.”Sarebbe interessante capire cosa mettono sul mercato. Sono sei mesi che chiediamo quale sia il piano non dico industriale, ma di risalita e ancora non abbiamo visto nulla”. LEGGI TUTTO

  • in

    Orban prosegue il “tour”: dopo Mosca fa tappa a Pechino

    (Teleborsa) – “Missione di pace 3.0”: con queste parole sul suo profilo X il primo ministro ungherese Viktor Orban ha annunciato, questa mattina, di essere arrivato a Pechino, pubblicando una foto. Nell’immagine, Orban viene accolto all’aeroporto dalla portavoce del Ministero degli Esteri cinese Hua Chunying. Il dicastero di Pechino ha dichiarato da parte sua che il premier ungherese, il cui Paese detiene la presidenza di turno dell’Ue, incontrerà Xi per discutere “questioni di reciproco interesse”.E secondo quanto riporta l’agenzia di stampa Xinhua, è in corso l’incontro tra il primo ministro ungherese Orban e il presidente cinese Xi Jinping. Appena qualche giorno fa Orban, infatti, aveva fatto tappa a Mosca per incontrare il Presidente russo Vadimir Putin, dopo aver incontrato anche il presidente ucraino Volodymyr Zelensky a Kiev nei giorni precedenti. Una mossa, quella della visita a Mosca, che le istituzioni europee non vedono di buon occhio.La presidenza di turno dell’Ue non ha il mandato di impegnarsi con la Russia per conto dell’Unione”, ha precisato il presidente del Consiglio europeo Charles Michel, commentando le notizie sul presunto viaggio di Orban a Mosca e ricordando “il Consiglio europeo è chiaro: la Russia è l’aggressore, l’Ucraina è la vittima. Nessuna discussione sull’Ucraina può aver luogo senza l’Ucraina”. LEGGI TUTTO