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    Energia, ENEA: al via progetto “e-SHyIPS” per promuovere l’utilizzo dell’idrogeno nel settore marittimo

    (Teleborsa) – Sviluppare un quadro normativo per consentire l’utilizzo dell’idrogeno nel trasporto marittimo. È questo l’obiettivo del progetto e-SHyIPS, che conta su un finanziamento europeo di oltre 400 mila euro e al quale partecipa anche l’Italia con ENEA, all’interno del consorzio Atena, insieme a Politecnico di Milano (coordinatore) e Cineca per complessivi 14 partner provenienti da 7 Paesi Ue.”Il progetto e-SHyIPS si inserisce in uno scenario europeo che vede ancora una scarsa diffusione delle imbarcazioni alimentate a idrogeno e l’assenza di una regolamentazione riconosciuta e condivisa a livello internazionale che disciplini l’adozione dell’idrogeno a bordo – spiega Viviana Cigolotti, responsabile della Divisione ENEA di Tecnologie e vettori per la decarbonizzazione –. Dato che risultano insufficienti le linee guida dell’International Maritime Organization (IMO) sulle celle a combustibile alimentate a idrogeno per la propulsione navale, e-SHyIPS intende definire un processo di certificazione che integri le attività di ricerca sugli standard con simulazioni ed esperimenti di laboratorio, al fine di passare dalla teoria all’applicazione”.Esperti di livello internazionale aggiorneranno il Codice IGF (International Code of Safety for Ships using Gases or other Low-flashpoint Fuels) delle navi passeggeri alimentate a idrogeno, ovvero il Codice di sicurezza per le imbarcazioni che usano gas o altri combustibili a basso punto di infiammabilità. In parallelo, sarà definita la tabella di marcia per la promozione dell’economia dell’idrogeno in ambito marittimo.Negli ultimi anni la ricerca – spiega l’Enea – ha messo in evidenza i benefici potenziali delle celle a combustibile a idrogeno per il settore marittimo, mentre IMO ha rivisto recentemente la propria strategia puntando su uno scenario a zero emissioni entro il 2050. “Con le emissioni di gas serra del comparto che continuano a crescere, la decarbonizzazione del settore marittimo diventa una priorità e l’idrogeno rappresenta un’alternativa energetica promettente. Grazie al progetto e-SHyIPS acquisiremo conoscenze per accelerare i processi autorizzativi che ne consentano l’utilizzo”.Nell’ambito del progetto, si è svolto recentemente a Bruxelles un workshop internazionale sulla decarbonizzazione del settore marittimo con l’obiettivo specifico di individuare le principali barriere all’uso dell’idrogeno come combustibile navale. Nell’occasione, gli armatori hanno evidenziato il costo dell’idrogeno ancora elevato, mentre le autorità portuali hanno messo in rilievo le criticità legate alla trasformazione dei porti in hub energetici. Inoltre, durante i lavori è stata sottolineata l’importanza di un programma di investimenti pubblici che offra all’Europa l’opportunità di assumere un ruolo di leadership nel settore dell’idrogeno in ambito marittimo. LEGGI TUTTO

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    ABI, nominati sei Vicepresidenti dopo la conferma di Patuelli

    (Teleborsa) – Il Consiglio dell’ABI, presieduto dal rieletto Presidente Antonio PATUELLI, ha nominato come Vicepresidenti Gian Maria GROS-PIETRO, vicario, (Presidente Intesa Sanpaolo), Giampiero MAIOLI (Amministratore Delegato Crédit Agricole Italia), Nicola MAIONE (Presidente Banca Monte dei Paschi di Siena), Mario Alberto PEDRANZINI (Consigliere Delegato e Direttore Generale Banca Popolare di Sondrio), Massimo TONONI (Presidente Banco BPM), Camillo VENESIO (Amministratore Delegato e Direttore Generale Banca del Piemonte).Sono stati eletti componenti del Comitato esecutivo – oltre al Presidente ed ai Vicepresidenti – Stefano BARRESE (Responsabile Divisione Banca dei Territori Intesa Sanpaolo), Gerhard BRANDSTÄTTER (Presidente Cassa di Risparmio di Bolzano), Angelo CAMPANI (Direttore Generale Credito Emiliano), Giuseppe CASTAGNA (Amministratore Delegato Banco BPM), Claudia CATTANI (Presidente BNL – Gruppo BNP Paribas), Saverio CONTINELLA (Amministratore Delegato e Direttore Generale Banca Agricola Popolare di Ragusa), Ilaria Maria DALLA RIVA (Head of Administrative Office UniCredit), Vito Lorenzo Augusto DELL’ERBA (Presidente Federcasse), Nicola FIORAVANTI (Chief Governance, Operating and Transformation Officer Intesa Sanpaolo), Giorgio FRACALOSSI (Presidente Cassa Centrale Banca – Credito Cooperativo Italiano), Elena Patrizia GOITINI (Amministratore Delegato BNL – Gruppo BNP Paribas), Stefano LADO (Presidente Banco di Desio e della Brianza), Vittorio Corrado LOMBARDI (Amministratore Delegato CSE – Consorzio Servizi Bancari), Stefano LUCCHINI (Chief Institutional Affairs & External Communications Officer Intesa Sanpaolo), Giuseppe MAINO (Presidente Iccrea Banca – Istituto Centrale del Credito Cooperativo), Carlo MESSINA (Consigliere Delegato e CEO Intesa Sanpaolo), Andrea ORCEL (Amministratore Delegato UniCredit), Pietro Carlo PADOAN (Presidente UniCredit), Alberto PALMA (Presidente Cassa di Risparmio di Fermo), Gianni Franco PAPA (Amministratore Delegato BPER Banca), Roberto PARAZZINI (Presidente e Consigliere Delegato Deutsche Bank), Leonardo PATRONI GRIFFI (Componente del Comitato di Presidenza Associazione Nazionale fra le Banche Popolari), Guido ROSA (Presidente AIBE – Associazione Italiana Banche Estere), Pietro SELLA (Amministratore Delegato e Direttore Generale-CEO Banca Sella Holding), Francesco Saverio VINCI (Direttore Generale e componente del Consiglio di Amministrazione Mediobanca).Il Comitato Esecutivo dell’ABI ha completato la composizione del Comitato di Presidenza, ha nominato il Presidente del Comitato Affari Sindacali e del Lavoro (Casl), Ilaria Maria DALLA RIVA (Head of Administrative Office UniCredit); ha nominato il Presidente del Comitato ristretto Piccole Banche, Vito Lorenzo Augusto DELL’ERBA (Presidente Federcasse).Inoltre, ha stabilito che il Comitato di Presidenza – di cui fanno parte Antonio PATUELLI e Marco Elio ROTTIGNI, Presidente e Direttore Generale dell’Abi, i Vicepresidenti, Gian Maria GROS-PIETRO, vicario, Giampiero MAIOLI, Nicola MAIONE, Mario Alberto PEDRANZINI, Massimo TONONI, Camillo VENESIO – vedrà la partecipazione anche di Gerhard BRANDSTATTER (Presidente Cassa di Risparmio di Bolzano), Ilaria Maria DALLA RIVA (Presidente Comitato Affari Sindacali e del Lavoro di ABI), Vito Lorenzo Augusto DELL’ERBA (Presidente Comitato ristretto Piccole Banche), Nicola FIORAVANTI (Chief Governance,Operating and Transformation Officer Intesa Sanpaolo), Elena Patrizia GOITINI (Amministratore Delegato BNL – Gruppo BNP Paribas), Pietro Carlo PADOAN (Presidente UniCredit), Gianni Franco PAPA (Amministratore Delegato BPER Banca), Guido ROSA (Presidente Associazione Italiana Banche Estere), Maurizio SELLA (Presidente Banca Sella Holding). LEGGI TUTTO

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    Assegno di inclusione, INPS: “Accolte 698mila domande”

    (Teleborsa) – Al 30 giugno 2024 sono state accolte quasi 700mila domande relative all’Assegno di inclusione (ADI), domande che fanno riferimento ad altrettanti nuclei familiari e che coinvolgono circa 1,7 milioni di cittadini. Per quanto riguarda il Supporto Formazione Lavoro (SFL), sono state 96mila le persone a cui è stata accolta la domanda ed erogata la prestazione. Questi alcuni dei dati che emergono dal primo report dell’Osservatorio statistico dell’INPS dedicato a queste nuove prestazioni.Nel dettaglio, l’Osservatorio contiene un report con la sintesi del quadro normativo delle due misure e le principali evidenze quantitative, accompagnate da una serie di tavole statistiche. L’arco temporale di riferimento abbraccia il periodo che va dal primo mese di operatività della misura (settembre 2023 per SFL / gennaio 2024 per ADI) e, per i pagamenti, fino a maggio 2024 (ultimo mese in cui i dati possono ritenersi statisticamente consolidati).In particolare, nel mese di maggio 2024 il numero di nuclei beneficiari di ADI è stato pari a 625mila, mentre l’importo medio erogato mensilmente è pari a 618 euro. La fotografia dell’INPS restituisce la seguente composizione dei 625mila nuclei presi in considerazione nello studio: ?in 260mila sono presenti minori; in 239 mila sono presenti disabili; in 297mila sono presenti persone di almeno 60 anni di età; ?in 6mila ci sono persone in condizioni di “svantaggio”.Per quanto riguarda SFL, i beneficiari tra settembre e dicembre 2023 erano 33mila aumentando a 93mila tra gennaio e maggio 2024. Complessivamente, le domande accolte per SFL fino al 30 giugno 2024 sono state 96mila, di cui il 57% donne e il 50% persone tra i 50 e i 59 anni.L’Assegno d’Inclusione (ADI) è una misura nazionale di contrasto alla povertà, alla fragilità e all’esclusione sociale delle fasce deboli attraverso percorsi di inserimento sociale, nonché di formazione, di lavoro e di politica attiva del lavoro condizionata al possesso di requisiti di residenza, cittadinanza e soggiorno, alla prova dei mezzi sulla base dell’ISEE, alla situazione reddituale del beneficiario e del suo nucleo familiare e all’adesione a un percorso personalizzato di attivazione e di inclusione sociale e lavorativa.Il Supporto Formazione Lavoro (SFL) è invece una misura di attivazione al lavoro tramite la partecipazione a progetti di formazione e accompagnamento al lavoro, qualificazione e riqualificazione professionale, politiche attive del lavoro, comunque denominate, progetti utili alla collettività, servizio civile universale. Rappresenta una misura dinamica e innovativa che ha l’obiettivo di accompagnare e preparare i partecipanti all’ingresso nel mercato del lavoro, evitando di lasciarli soli nel momento in cui le loro competenze non risultano ancora allineate con le richieste del settore. Piuttosto che considerarla come un semplice sussidio, SFL va visto come una politica attiva strutturale volta a facilitare l’ingresso nel mondo del lavoro, riflettendo la necessità di un approccio integrato tra formazione e occupazione in un contesto economico in evoluzione. LEGGI TUTTO

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    Nasuni valutata 1,2 miliardi di dollari in round guidato da Vista

    (Teleborsa) – Nasuni, società statunitense attiva nel campo dell’hybrid cloud, ha annunciato un investimento strategico guidato da Vista Equity Partners, società di investimento globale focalizzata su aziende di software e dati. Vista sarà affiancata da TCV e KKR nel nuovo investimento, che valuta Nasuni circa 1,2 miliardi di dollari. Altri termini della transazione non sono stati resi noti.Nasuni ha un tasso di crescita costante del 30% in un mercato in rapida espansione con l’avvento del cloud ibrido e dell’intelligenza artificiale, si legge in una nota. La piattaforma dati di Nasuni è utilizzata da oltre 850 aziende in 70 paesi ed è utilizzata da alcune delle più grandi imprese nei settori manifatturiero, dei beni di consumo e dell’energia.”La piattaforma di Nasuni offre un approccio altamente differenziato al consolidamento, alla protezione e alla gestione dei dati su larga scala con prestazioni fondamentali per supportare le applicazioni di intelligenza artificiale e altri casi d’uso di dati ad alto volume”, ha affermato Martin Taylor, co-responsabile del Foundation Fund di Vista e Senior Managing Director.(Foto: Sigmund su Unsplash) LEGGI TUTTO

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    Luce, Besseghini (ARERA): offerte mercato libero più alte rispetto a tutelato

    (Teleborsa) – Come nel 2022, anche nella prima parte del 2023 i prezzi dell’energia elettrica in Italia e in Europa hanno risentito, seppur senza registrare i picchi dell’anno precedente, delle tensioni internazionali sui mercati all’ingrosso. I rialzi si sono riflettuti sulle bollette dei clienti domestici, nonostante le proroghe degli interventi pubblici da parte dei governi di molti Paesi europei, tra cui l’Italia. La tendenza dell’anno è stata, comunque, quella di un ritorno a una “nuova normalità” caratterizzata da mercati più reattivi e globalizzati, in cui i prezzi si sono assestati su livelli più alti del passato. Lo rileva l’ARERA, l’Autorità per l’Energia, le reti e l’ambiente nella sua Relazione annuale al Parlamento sottolineando che i prezzi medi dell’energia elettrica per i consumatori domestici nel 2023 fanno registrare aumenti del +6% in Italia (con prezzi medi finali pari a 38,64 c€/kWh) ben lontani dal +40% dell’anno precedente. Si è mantenuta pressoché stabile, invece, la variazione nell’Area euro che nel 2023 ha segnato un +12,6% (31,45 c€/kWh) rispetto al +13% del 2022.I consumi di energia elettrica si sono ridotti del 2,9%, la flessione ha interessato quasi tutti i settori con cali più rilevanti nell’agricoltura (-6,5%), nell’industria (-4%) e nel terziario (-2,1%), nel domestico (-3%), nonché nel comparto residuale “altro” (-10,5%), mentre trasporti e pesca hanno segnato aumenti, rispettivamente, del 5,6% e 5,2%.La domanda nazionale è stata soddisfatta per poco meno dell’84% dalla produzione nazionale e per il 16,8% dal saldo con l’estero (il valore più alto dall’inizio del secolo). Questi valori si confrontano con quelli del 2022 (87,2%) e del 2021 (87,5%) e confermano il calo osservato negli ultimi anni (nel 2020 era del 90,2%). La produzione nazionale lorda è scesa del 6,9% e si attesta a 264,3 TWh (284 TWh nel 2022) soprattutto per effetto del -19,3% nella produzione termoelettrica solo parzialmente compensato dal +15,6% delle fonti rinnovabili.Nel 2023 il consumo netto di gas naturale è diminuito di 7 miliardi di metri cubi, attestandosi a 60,3 miliardi di metri cubi (-10,4% rispetto al 2022), principalmente a causa della discesa di 5,2 mld mc del settore termoelettrico (-18,5%), oltre che a una diminuzione di 2,4 mld m3 del settore domestico (-12,9%), mentre i consumi del settore industriale sono scesi di 0,6 mld m3 (-4,6%). Questo il dato complessivo per l’anno scorso reso noto dall’Autorità per l’Energia, le reti e l’ambiente nella sua Relazione al Parlamento. “In controtendenza è risultato soltanto il settore del commercio e servizi, i cui consumi in aumento di 1,1 mld m3 (+18,3%) hanno parzialmente attutito il calo complessivo. La produzione nazionale di gas naturale ha registrato l’ennesima diminuzione (-12,2% decisamente superiore a quella del 2,4% registrato nel 2022) attestandosi a 2.728 mln mc; in calo anche le importazioni nette scese a 8,8 mld m3 (-12,9% rispetto al 2022) a causa della discesa delle importazioni lorde diminuite di 10,8 mld m3 (-14,8% rispetto al 2022), solo parzialmente compensata dalla riduzione delle esportazioni (-2 mld m3) che nel 2022 erano in crescita”. Il livello di dipendenza dall’estero è diminuito: nel 2023 il 96,3% del gas disponibile in Italia è arrivato dall’estero (era il 99% nel 2022)”. A seguito delle sanzioni imposte dall’Ue, le importazioni di gas dalla Russia si sono quasi azzerate nell’arco degli ultimi due anni: dai 29,2 mld mc del 2021, infatti, nel 2023 si sono ridotte a 2,9 mld mc. La quota di gas russo nella copertura del fabbisogno nazionale è passata dal 40% del 2021 al 4,7% nel 2023. La sostituzione del gas russo – spiega Arera – è avvenuta in parte aumentando i quantitativi di gas che giungono in Italia via tubo dagli altri paesi con cui l’Italia è collegata (principalmente quelli dall’Algeria e dall’Azerbaigian) e in parte accrescendo la quota di gas naturale liquido che arriva in Italia attraverso le navi metaniere. Le importazioni di Gnl, infatti, sono aumentate quasi del 70% in due anni.”A oggi le offerte disponibili sul mercato libero appaiono poco attraenti rispetto ai diversi servizi regolati, essendo caratterizzate da prezzi normalmente più alti”, ha evidenziato il presidente dell’Arera, l’utorità per l’energia, le reti e l’ambiente, Stefano Besseghini nella sua relazione al Parlamento, facendo il punto sul passaggio al mercato libero dell’energia con la fine del meccanismo di tutela per il gas e l’energia elettrica rispettivamente da gennaio e dal primo luglio scorsi. Besseghini ha evidenziato come, per quanto riguarda il gas, il mantenimento per i clienti non vulnerabili dell’offerta con il proprio fornitore con una tariffa definita Placet, in parte regolata ha comportato comunque “aumenti di spesa compresi tra il 3,7% e il 12,5%”. Diverso il caso dell’elettricità per il quale oltre al mantenimento della tariffa regolata per i clienti vulnerabili è stato introdotto il meccanismo a tutele graduali, applicato a chi non ha scelto alcun fornitore diverso da quello del sistema di tutela, con asseganzione degli operatori a secondo dalle zone, mediante asta. “Al di là dei tecnicismi, il risultato delle aste ha determinato un vantaggio per il consumatore che è transitato nel servizio a tutele graduali di circa 113 euro/anno a parità di tutti gli altri costi”. Riassumendo, la situazione a oggi vede i clienti elettrici italiani divisi in quattro categorie: i clienti vulnerabili serviti in tutela (circa 3,6 milioni) o sul mercato libero (circa 8,4 milioni), che possono in qualunque momento passare dal servizio al mercato e viceversa e manterranno questa prerogativa indefinitamente. “I clienti non vulnerabili, transitati automaticamente nel Servizio a tutele graduali (circa 3,6 milioni) oppure serviti sul mercato libero (circa 14,7 milioni), che potranno compiere qualunque scelta verso o all’interno del mercato libero ma non potranno scegliere di tornare nei servizi di tutela, salvo il caso in cui (per qualunque motivo) divengano vulnerabili o restino senza fornitore”.Dal rapporto Arera emerge anche che nel corso del 2023 l’innalzamento a 15.000 euro della soglia Isee ha consentito di beneficiare del meccanismo automatico di sconto a circa 1 milione e mezzo di famiglie, che avevano ottenuto un’attestazione Isee superiore a 9.530 euro, ma entro la nuova soglia di 15.000. Di conseguenza, sono stati riconosciuti 4,6 milioni di bonus elettrici e 3 milioni di bonus gas a clienti diretti, ossia titolari di forniture individuali di gas naturale: l’importo stimato corrispondente ai bonus riconosciuti è pari a circa 1.427 milioni di euro per i primi e a circa 716 milioni di euro per i secondi. Sono le cifre contenute nella Relazione dell’Arera al Parlamento. Al 31 dicembre 2023 i nuclei familiari con bonus attivo per disagio fisico erano 64.828 (+24% rispetto al 2022). A fine 2023 è terminato il sistema di rafforzamento del bonus sociale in vigore negli ultimi 2 anni, che ne aveva esteso la platea dei beneficiari, tornando nel 2024 ai normali valori Isee (seppure aggiornati all’inflazione) per poterne usufruire. È invece proseguito il contributo straordinario crescente con il numero dei componenti familiari e applicato in automatico a chi già riceve il bonus elettrico, come previsto nella Legge di Bilancio 2024. LEGGI TUTTO

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    Tendercapital, Zani: “Favorire stabilità dei conti pubblici e rilancio della domanda interna”

    (Teleborsa) – “La stabilità dei conti pubblici e la moderata crescita del PIL in un contesto globale caratterizzato da numerose incertezze appaiono segnali incoraggianti. Sono pertanto condivisibili le valutazioni del Ministro Giorgetti in relazione alla solidità e alla resilienza dell’economia italiana”. Lo ha dichiarato Moreno Zani, presidente di Tendercapital, tra i player internazionali indipendenti più attivi nel settore dell’asset management, in merito all’intervento del ministro dell’Economia e delle Finanze Giancarlo Giorgetti all’Assemblea ABI 2024.”Gli investimenti pubblici e privati e le risorse del PNRR – ha detto Zani – rimangono le leve fondamentali nel medio e lungo periodo. Politiche economiche mirate e una stabilizzazione dei mercati finanziari potrebbero altresì contribuire a migliorare la situazione economica nei prossimi mesi. Come rilevato dal ministro Giorgetti il taglio del cuneo fiscale sul lavoro ha contenuto l’aumento dell’inflazione frenando la spirale di crescita dei prezzi. Al contempo, è auspicabile una graduale discesa dei tassi d’interesse, al fine di supportare la domanda interna e favorire i consumi delle famiglie. In vista della prossima Manovra di Bilancio sarà necessario adottare una politica fiscale prudente e garantire un sostegno al settore privato, nella prospettiva di accelerare una ripresa economica, che seppur moderata, potrebbe avere un impatto favorevole sull’andamento dei titoli di Stato italiani”. LEGGI TUTTO

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    UE autorizza acquisizione di Greenergy da parte di Trafigura

    (Teleborsa) – La Commissione europea ha approvato, ai sensi del regolamento UE sulle concentrazioni, l’acquisizione del controllo esclusivo della britannica Greenergy da parte di Trafigura, uno dei maggiori trader di materie prime al mondo. La transazione riguarda principalmente la fornitura di biodiesel, etanolo e bioetanolo.La Commissione ha concluso che l’operazione notificata non solleverebbe problemi sotto il profilo della concorrenza, data la limitata posizione combinata di mercato delle società derivante dall’operazione proposta. L’operazione notificata è stata esaminata secondo la procedura semplificata di esame della concentrazione. LEGGI TUTTO

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    Beni di largo consumo, CPS GfK: Mulino Bianco è il marchio principale scelto dagli italiani

    (Teleborsa) – Mulino Bianco è in vetta alla classifica di quest’anno dei marchi di beni di largo consumo scelti con maggiore frequenza dagli acquirenti italiani. È quanto emerge dal Brand Footprint Europe Report 2024 di CPS GfK. Il rapporto analizza in che modo i consumatori di tutto il continente acquistano i marchi di beni di largo consumo. Ogni acquisto di beni di largo consumo prevede un momento decisionale: quando l’acquirente sceglie di acquistare una marca anziché un’altra. I dati CPS GfK evidenziano quali sono i marchi meglio performanti in quel “momento della verità” grazie al criterio dei “Consumer Reach Points” o CRP. Il CRP viene calcolato moltiplicando tre numeri: popolazione di famiglie, penetrazione (percentuale di famiglie che acquistano un determinato marchio) e scelta del consumatore (frequenza di acquisto di un determinato marchio). Il CRP rivela la forza di un marchio in base a quanto riescono a coinvolgere i consumatori (quanti consumatori scelgono il prodotto e quante volte lo acquistano).L’analisi evidenzia che Mulino Bianco è il marchio scelto con maggiore frequenza in Italia, davanti al marchio del cioccolato Kinder e al gigante delle bibite Coca-Cola. Classifica di CPS GfK dei 10 marchi di largo consumo scelti più di frequente in Italia (CRP in milioni): Mulino Bianco (382 CRP); Kinder (228 CRP); Coca-Cola (175 CRP); San Benedetto (159 CRP); Barilla (159 CRP); Granarolo (142 CRP); Divella (108 CRP); Aia (108 CRP); Müller (89 CRP); Findus (87 CRP). “Il CPS GfK Brand Footprint Europe Report – commenta Lenneke Schils, Global Insights Director di CPS GfK – fornisce indicazioni sul panorama dinamico delle preferenze degli acquirenti in tutto il continente. Capire come si comportano i consumatori di beni di largo consumo nel momento dell’acquisto è un dato essenziale per distributori e produttori. Identificando i marchi maggiormente scelti in ogni paese, forniamo informazioni preziose alle aziende che desiderano capire e lavorare in diversi mercati”.”Questi risultati – afferma Roberto Borghini, Country Lead Italy di GfK CPS – evidenziano non solo la qualità e l’affidabilità dei marchi, ma anche la loro capacità di rimanere rilevanti e di interesse per i consumatori in un contesto di mercato sempre più competitivo. L’analisi del Brand Footprint Europe Report di CPS GfK offre una visione dettagliata dei comportamenti di acquisto, fornendo informazioni cruciali che aiutano le aziende a comprendere meglio le dinamiche di mercato e a interagire con le esigenze dei consumatori”. CPS GfK e YouGov – L’opinione incontra il comportamentoA seguito dell’acquisizione di CPS GfK da parte di YouGov nel gennaio 2024, il Brand Footprint Europe Report di quest’anno include per la prima volta i dati di YouGov BrandIndex, il tracker giornaliero di YouGov di marchi e concorrenti. I dati di YouGov rivelano che Kinder, il marchio di proprietà di Ferrero al secondo posto nella classifica di quest’anno per l’Italia nonché al secondo posto nella classifica europea dietro a Coca-Cola e davanti a Dr. Oetker/Cameo, con un +4,2% nel CRP europeo, ha visto un costante miglioramento e un recupero nei punteggi di Integrity e Consideration del marchio dopo l’epidemia di salmonella nel 2022 che aveva portato al ritiro dei prodotti. Grazie alla forte reputazione di lungo termine del marchio, ha goduto di una veloce ripresa e la Consideration è ora persino superiore al periodo precedente al ritiro dei prodotti. Questo sviluppo positivo si registra soprattutto tra gli intervistati di età compresa tra i 30 e i 44 anni. I dati di BrandIndex mostrano che la Consideration tra gli intervistati più senior, di età superiore ai 65 anni, è diminuita dopo la vicenda pubblica del 2022. In generale, i dati mostrano che le consumatrici considerano Kinder più spesso rispetto agli uomini, sia prima che dopo l’epidemia di salmonella. LEGGI TUTTO