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    Ucraina, Trump: deluso da parole di Putin su Zelensky, dazi su petrolio russo se non rispetta accordi

    (Teleborsa) – Il presidente Usa, DonaldTrump, si è detto deluso dalle dichiarazioni del presidente russo Vladimir Putin sul presidente ucraino Vladimir Zelensky ma “dovrebbe fare un accordo con lui, che gli piaccia o non gli piaccia”. In un’intervista a Nbc News Trump ha affermato di essersi “infuriato” dopo aver saputo delle critiche di Putin alla credibilità della leadership del presidente ucraino, aggiungendo che i commenti “non vanno nella giusta direzione”. Trump secondo quanto riportato da Bloomberg si è detto comunque convinto che Putin “non si rimangerà la parola”.”Se io e la Russia non saremo in grado di trovare un accordo per fermare lo spargimento di sangue in Ucraina, e se riterrò che sia colpa della Russia – cosa che potrebbe non essere – ma se riterrò che sia colpa della Russia, metterò delle tariffe secondarie sul petrolio, su tutto il petrolio che esce dalla Russia”, ha minacciato Trump. “Ci sarà una tariffa del 25% su tutto il petrolio, una tariffa da 25 a 50 punti su tutto il petrolio”. Nella stessa intervista Trump ha fatto sapere che prevede di parlare con Putin in settimana. Il presidente americano non ha risparmiato critiche nemmeno su Zelensky accusandolo di di volersi “ritirare dall’intesa sulle terre rare”. “Se lo fa – ha avvertito – avrà dei grossi problemi”.Per quanto riguarda i dazi, invece, Trump ha fatto sapere che sta lavorando a dazi universali a partire dal 2 aprile. Imposte che – ha precisato – colpiranno tutti i Paesi e non solo i cosiddetti “dirty 15”, quelli cioé con i maggiori squilibri commerciali con gli Stati Uniti. LEGGI TUTTO

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    Germania, prezzi import febbraio +0,3 m/m +3,6% a/a

    (Teleborsa) – Risultano in crescita oltre le attese i prezzi import in Germania a febbraio 2025. Il dato, comunicato l’Ufficio Federale di Statistica della Germania (DESTATIS), ha registrato una variazione pari a +0,3% su mese, contro il +0% atteso dagli analisti e dopo il +1,1% di gennaio. Su base annuale si registra un incremento del 3,6% a fronte del +3,1% del mese precedente e rispetto al +2,7% atteso.Al netto dei prodotti petroliferi e minerari, i prezzi sono saliti del 4,4% su base annua e dello 0,4% su base mensile.Per quanto riguarda i prezzi alle esportazioni, si è registrato un incremento del 2,5% su anno e un aumento dello 0,3% rispetto al mese precedente. LEGGI TUTTO

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    Germania, vendite al dettaglio migliori delle attese a febbraio

    (Teleborsa) – Sorprende il commercio al dettaglio in Germania. Le vendite in termini reali hanno registrato a febbraio 2025 un incremento dello 0,8% su mese, superiore al valore invariato atteso, dopo il +0,7% registrato il mese precedente. Secondo l’Ufficio Federale di Statistica tedesco (DESTATIS), la variazione annua si attesta a +4,9% dal +3,3% rilevato a gennaio.(Foto: Markus Winkler on Unsplash) LEGGI TUTTO

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    Giappone, vendite dettaglio salgono meno delle attese a febbraio

    (Teleborsa) – Crescono meno delle attese le vendite al dettaglio in Giappone. Secondo quanto reso noto dal Ministero del Commercio Internazionale e dell’Industria (METI), le vendite a febbraio 2025, su base mensile, sono salite dello 0,5% contro il +1,2% del mese precedente. Le vendite sono salite dell’1,4% su base annuale, dopo il +4,4% di gennaio e contro il 2,4% atteso dagli analisti.Quanto alle vendite all’ingrosso, riportano un +1,5% su anno e un +0,2% su mese. Le vendite totali hanno evidenziato così un incremento dell’1,5% tendenziale e dello 0,5% su mese.(Foto: Photo by Andre Benz on Unsplash) LEGGI TUTTO

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    Giappone, produzione industriale rimbalza più delle attese a febbraio

    (Teleborsa) – In aumento più delle attese la produzione industriale giapponese a febbraio 2025. Secondo il Ministero del Commercio Internazionale e dell’Industria giapponese (METI), l’indice della produzione industriale destagionalizzato ha registrato un incremento del 2,5% su base mensile, dopo il -1,1% registrato a gennaio. Le stime degli analisti erano per una crescita dell’1,9%. L’indice grezzo ha segnato un incremento su base annuale dello 0,3%.All’aumento della produzione contribuisce la crescita delle consegne (+3% su mese) mentre diminuiscono le scorte (-1,7%). La ratio delle scorte è pari a -3,5%. LEGGI TUTTO

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    Ucraina, Zelensky: Putin vuole prolungare la guerra

    (Teleborsa) – Il presidente ucraino VolodymyrZelensky ha risposto al presidente Vladimir Putin che aveva suggerito la possibilità di un governance temporanea in Ucraina sotto gli auspici delle Nazioni Unite. Zelensky ha accusato Putin di cercare di prolungare la guerra. “Tutto ciò che sta facendo è ritardare qualsiasi possibilità (…) di negoziazione” per “porre fine alla guerra”, ha commentato Zelensky in una conferenza stampa a Kiev.Il presidente russo Vladimir Putin aveva ipotizzato colloqui “con gli Stati Uniti e persino con i Paesi europei, oltre che con i nostri partner e amici” sulla “possibilità di una governance temporanea in Ucraina sotto gli auspici delle Nazioni Unite” che consenta al Paese di tenere le elezioni e “insediare un governo che goda della fiducia del popolo”. Un governo con cui “poi avviare i negoziati su un trattato di pace, firmare documenti legittimi che saranno riconosciuti in tutto il mondo e saranno affidabili e stabili”. La Casa Bianca ha subito respinto la proposta avanzata da Putin.Il presidente ucraino ha dichiarato che potrebbe accettare di parlare con qualcuno della Russia se ha una visione di come porre fine alla guerra, ma non con Putin, che trova costantemente una ragione o un’altra per non porre fine alla guerra e ha paura dei negoziati con l’Ucraina.Zelensky ha poi dichiarato che consegnerà agli Stati Uniti le prove della violazione da parte della Russia della moratoria sugli attacchi alle infrastrutture energetiche. “La questione più importante è il monitoraggio. Oggi ho chiesto al Ministro della Difesa ucraino di consegnare agli Stati Uniti tutte le prove della violazione di questi impegni, che gli Stati Uniti hanno assunto come garante e mediatore. Fino a quando non ci saranno Paesi terzi responsabili del monitoraggio, gli Stati Uniti sono il nostro contatto”, ha spiegato durante un briefing. “Abbiamo appreso che gli Stati Uniti terranno consultazioni sia con la Turchia che con l’Arabia Saudita sulla loro disponibilità a condurre il monitoraggio. Non conosco ancora i risultati di questi colloqui”, ha aggiunto. LEGGI TUTTO

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    Fisco, emendamento lega per correggere acconti Irpef

    (Teleborsa) – Con un emendamento la Lega chiede di intervenire sugli acconti Irpef per rimediare al problema del mancato allineamento al taglio delle aliquote. L’emendamento, a prima firma del presidente della commissione Attività produttive, Alberto Gusmeroli, è stato presentato al Dl sulla Pubblica amministrazione, all’esame delle Commissioni Affari costituzionali e Lavoro della Camera. “Al fine di non penalizzare i lavoratori dipendenti e pensionati, con particolare riguardo al settore del pubblico impiego, – si legge nella proposta di modifica – a decorrere dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto legge, gli acconti Irpef per il 2025 sono calcolati sulla base dei dati reddituali e di imposta riferiti all’anno solare 2024”. La Cgil aveva denunciato che, nonostante il passaggio a tre aliquote Irpef, quest’anno si sarebbero comunque dovuto pagare gli acconti con il vecchio regime a quattro scaglioni, “nettamente superiori agli attuali”. LEGGI TUTTO

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    Aumento dei costi orari del lavoro nell’UE e nell’area dell’euro nel 2024

    (Teleborsa) – Nel 2024, i costi orari medi del lavoro nell’intera economia sono stati stimati in 33,5 euro nell’UE e 37,3 euro nell’area dell’euro, in aumento rispetto ai 31,9 euro e 35,7 euro, rispettivamente, nel 2023. Queste stime provengono dai dati sui livelli dei costi del lavoro pubblicati oggi da Eurostat. I costi orari del lavoro più bassi in Bulgaria, i più alti in LussemburgoI costi orari medi del lavoro mostrano divari significativi tra i paesi dell’UE, con i costi orari del lavoro più bassi registrati in Bulgaria (10,6 euro), Romania (12,5 euro) e Ungheria (14,1 euro) mentre i più alti in Lussemburgo (55,2 euro), Danimarca (50,1 euro) e Belgio (48,2 euro).I costi medi orari del lavoro nell’industria erano di 33,9 euro nell’UE e di 39,8 euro nell’area dell’euro. Nelle costruzioni, erano rispettivamente di 30 euro e 33,4 euro. Nei servizi, i costi orari del lavoro variavano tra 33,3 euro nell’UE e 36,4 euro nell’area dell’euro. Nell’economia prevalentemente non commerciale (esclusa la pubblica amministrazione) erano rispettivamente di 34,2 euro e 37,5 euro.Le due componenti principali dei costi del lavoro sono salari e stipendi e costi non salariali (ad esempio, contributi sociali dei datori di lavoro). La quota di costi non salariali nei costi del lavoro totali per l’intera economia era del 24,7% nell’UE e del 25,5% nell’area dell’euro. Le quote più basse di costi non salariali nell’UE sono state registrate in Romania (4,8%), Lituania (5,4%) e Malta (5,8%) e le più alte in Francia (32,2%) e Svezia (31,6%).I costi orari del lavoro sono aumentati del 5% nell’UE tra il 2023 e il 2024Nel 2024, rispetto al 2023, i costi orari del lavoro a livello dell’intera economia espressi in euro sono aumentati del 5,0% nell’UE e del 4,5% nell’area dell’euro.All’interno dell’area dell’euro, i costi orari del lavoro sono aumentati in tutti i paesi. Gli aumenti maggiori sono stati registrati in Croazia (+14,2%), Lettonia (+12,1%) e Lituania (+10,8%) e il più basso in Repubblica Ceca (+1,3%), seguito da Finlandia (+1,8%) e Lussemburgo (+2,1%).Per i paesi dell’UE al di fuori dell’area dell’euro, i costi orari del lavoro espressi in valuta nazionale sono aumentati nel 2024 in tutti i paesi, con gli aumenti maggiori registrati in Romania (+14,2%), Bulgaria (+13,9%), Ungheria (+13,6%) e Polonia (+12,8%). Sono aumentati meno in Svezia (+3,6%).(Foto: Carrie Allen www.carrieallen.com on Unsplash) LEGGI TUTTO