More stories

  • in

    Giappone, indice servizi maggio -0,4% m/m

    (Teleborsa) – Risultano in calo il settore servizi giapponese. L’indice sull’attività del settore terziario, elaborato dal Ministero dell’economia e dell’industria, ha registrato a maggio 2024 una variazione negativa dello 0,4% su base mensile dopo l’aumento del 2,2% di aprile e contro la crescita dello 0,1% stimata dagli analisti.Il dato registra su base annua un incremento dell’1,1%.(Foto: Photo by Andre Benz on Unsplash) LEGGI TUTTO

  • in

    Inflazione, Powell: fatti alcuni progressi su ritorno a target (ma non si sbilancia)

    (Teleborsa) – Sul ritorno dell’inflazione al livello obiettivo della Federal Reserve negli Usa, “abbiamo fatto alcuni buoni progressi, abbiamo avuto buone letture. Quello che abbiamo detto è che non pensiamo che sia appropriato allentare i tassi finché non abbiamo maggiore fiducia che l’inflazione vada in modo sostenibile verso il 2%. E direi che non abbiamo guadagnato fiducia nel primo trimestre, ma le ultime letture hanno aggiunto una certa fiducia”.Lo ha affermato il presidente della Federal Reserve, Jerome Powell durante un evento a Washington, senza sbilanciarsi sull’ipotesi su cui ora scommettono i mercati di un taglio dei tassi a settembre. “Decideremo volta per volta in base all’evolversi dei dati – ha ribadito, al bilancio dei rischi”, positivi e negativi e “unicamente su quello”, ha puntualizzato: senza essere influenzati dal quadro politico.Sull’attentato a Donald Trump: “è stato un giorno veramente molto triste per il nostro Paese. Una persona è morta in un comizio, altre due sono rimaste ferite gravemente ferito e sono grato che non siano state più gravi le ferite” dell’ex presidente Usa.”La violenza politica non trova posto nella nostra società e la condanno con la massima fermezza” ha continuato Powell sottolinenado che “un uomo è morto durante una manifestazione politica e altre due persone sono rimaste gravemente ferite”. Il presidente della Fed ha ribadito: “È semplicemente un giorno triste e devo dire che sono grato che le ferite dell’ex presidente non siano state così gravi”. LEGGI TUTTO

  • in

    Azzone (Acri): soddisfazione per rinnovi e conferme all’interno del CdA di CDP

    (Teleborsa) – “Le Fondazioni di origine bancaria azioniste di CDP esprimono soddisfazione per i rinnovi e le conferme all’interno del CdA di Cassa Depositi e Prestiti”. Lo ha affermato il presidente di Acri, Giovanni Azzone, dopo il rinnovo del Consiglio di amministrazione di Cassa Depositi e Prestiti.”L’allargamento del Consiglio, al fine di integrare le competenze indispensabili per guidare un’istituzione rilevante come Cassa, è positivo e siamo soddisfatti che sia stato garantito l’irrinunciabile presidio del genere meno rappresentato”, ha aggiunto.”Siamo convinti che il Consiglio appena insediato proseguirà nella positiva direzione intrapresa in questi anni sotto la guida del presidente Giovanni Gorno Tempini e dell’amministratore delegato Dario Scannapieco – ha sostenuto Azzone – Le Fondazioni esprimono, infatti, pieno apprezzamento per i risultati conseguiti dalla Cassa nell’attuazione del Piano strategico 2022-2024 e per il perdurante impegno di CDP a servizio dei territori e sul fronte della promozione dello sviluppo sostenibile del Paese, frutto anche del dialogo costruttivo e fecondo con le Fondazioni”.”Un ringraziamento sentito va a tutto il Consiglio uscente e alla struttura di Cassa, per l’ottimo lavoro svolto in questi anni – ha concluso – Ai nuovi consiglieri vanno i nostri migliori auguri di buon lavoro”. LEGGI TUTTO

  • in

    Cassa Depositi e Prestiti, nominato il nuovo CdA. Presenti 5 donne

    (Teleborsa) – L’assemblea degli azionisti di Cassa Depositi e Prestiti (CDP), dopo aver approvato alcune modifiche dello Statuto, ha nominato il nuovo Consiglio di Amministrazione per tre esercizi, con scadenza alla data di approvazione del Bilancio al 31 dicembre 2026. La nomina è arrivata dopo quattro rinvii, in quanto le forze di maggioranza non erano riuscite a trovare un’intesa sui nominativi, esprimendo per lo più profili di uomini (non rispettando quindi lo statuto).Sono stati nominati amministratori: Giovanni Gorno Tempini (Presidente), Dario Scannapieco (designato alla carica di Amministratore Delegato), Matilde Bini, Maria Cannata, Stefano Cuzzilla, Luisa D’Arcano, Francesco Di Ciommo, Luigi Guiso, Giorgio Lamanna, Valentina Milani, Flavia Mazzarella.Le modifiche statutarie approvate in sede straordinaria riguardano l’incremento del numero dei membri che compongono il Consiglio di Amministrazione da 9 a 11 e il rinvio al rispetto della normativa in materia di equilibrio tra i generi nella composizione degli organi sociali (sia per il CdA in composizione ordinaria e separata, sia per il Collegio sindacale), nonché la conseguente revisione dei quorum costitutivi e deliberativi rafforzati. LEGGI TUTTO

  • in

    Professioni, Cataldi (Ungdcec): “Serve cambiamento reale, nuove normative su governance aziendale impongono cambio di passo”

    (Teleborsa) – “Abbiamo la consapevolezza di dover cambiare. Iniziamo confrontandoci con imprese e istituzioni, per dare un volto sempre più competitivo alla nostra professione. Commercialisti sempre più preparati in grado di vincere le nuove sfide del mercato. Il commercialista è da sempre al fianco delle imprese sui temi della finanza agevolata e dei processi di crescita. Oggi, con le nuove normative sulla governance aziendale, dovremo cambiare le nostre competenze fino a ricoprire il ruolo di temporary manager per affrontare all’interno dei cda delle aziende le diverse fasi di crescita. La politica ha un ruolo determinante per questo cambiamento culturale: chiediamo che lo agevoli con tutti gli strumenti possibili premiando le imprese virtuose”. Sono le parole di Francesco Cataldi, presidente dell’Ungdcec, nel corso del XVIII Forum nazionale “CambiaMenti” promosso dall’Unione nazionale dei giovani dottori commercialisti ed esperti contabili, in collaborazione con la Fondazione Centro Studi Ungdcec e Iuya e la partecipazione di Giovani Imprenditori Confindustria e Ance Giovani, svoltosi a Roma presso il Carpegna Palace hotel. “Abbiamo voluto mettere insieme – ha detto Roberto Gennari, consigliere dell’Ungdcec – i tre interlocutori fondamentali nel mondo della finanza agevolata: i commercialisti, le istituzioni e il mondo imprenditoriale. Lavorare insieme, sulla programmazione delle misure e delle risorse, sarà essenziale per essere maggiormente efficaci. La Finanza Agevolata è a tutti gli effetti una specializzazione, che richiede studio, esperienza e una conoscenza approfondita delle norme vigenti”.Secondo Carolina Rumboldt, consigliera dell’Ungdcec, “occorre attuare un cambiamento culturale che non si limiti solo alla gestione del rischio e quindi orientata alla struttura interna, ma che abbia il coraggio di andare oltre coinvolgendo tutti. Si deve partire proprio dalla necessità di saper trasformare l’obbligatorietà in opportunità, comprenderne l’importanza e soprattutto non considerarlo solo un costo. Oggi più che mai è importante che noi giovani partecipiamo al dibattito pubblico ed al confronto con le istituzioni”.Parlando di specializzazioni, secondo Roberto Bonomo, consigliere dell’Ungdcec, “quello dei manager a tempo è un modello che risponde a più esigenze: quelle delle aziende che cercano competenze di livello da inserire nei loro team e quelle dei professionisti che, cercano un modo diverso di mettere a disposizione le proprie competenze. Crediamo nell’introduzione di un meccanismo che incentivi il conferimento di incarichi di Temporary Management a soggetti qualificati come i Commercialisti e intendiamo lavorare ad una proposta di legge a tutela delle imprese, degli investitori e dell’intero sistema Paese”.La risposta della politica alla sollecitazione del presidente Cataldi è stata espressa da Antonio Misiani, vicepresidente della commissione Bilancio al Senato. “Stiamo attraversando – ha detto Misiani – una fase di profonde trasformazioni. Pensiamo all’impatto della transizione ecologica e digitale su famiglie e imprese. I commercialisti devono ripensare la loro vocazione con una specializzazione crescente e la capacità di essere ancora più vicini alle imprese. La politica deve fare la sua parte ripensando gli strumenti per favorire gli strumenti per la crescita delle pmi. La finanza agevolata è un nodo cruciale”. L’impegno del governo per imprese e professioni è stato evidenziato da Paola Ambrogio, Commissione Bilancio a Palazzo Madama. “Il ruolo del commercialista – ha affermato Ambrogio – è fondamentale, grazie alla professionalità e alla competenza che gli consente di guidare imprese e famiglie in questa delicata fase. La politica cerca di essere al loro fianco. Abbiamo messo in campo una quantità di incentivi che non si era mai vista prima. Poi dobbiamo ascoltare le richieste della categoria e i suggerimenti. Lo abbiamo fatto in commissione Finanze rispetto ad alcuni temi che poi si sono trasformati in decreti. Bisogna infine procedere con la semplificazione dei processi”. “La politica ha avuto grande attenzione per i commercialisti. La stessa riforma fiscale – ha detto Luigi Marattin, Commissione Bilancio a Montecitorio – è stata realizzata con il supporto dei professionisti. C’è bisogno di un forte cambio di mentalità. Tante aziende nel passaggio generazionale cadono vittime di grandi fondi di private equity che hanno obiettivi diversi da quelli della crescita di lungo periodo. C’è dunque bisogno di consulenti strategici che siano in grado di favorire il rafforzamento delle realtà imprenditoriali, la crescita delle pmi e il radicamento di una cultura imprenditoriale più forte”. La sinergia tra istituzioni e professionisti è prioritaria per Ylenja Lucaselli, Commissione Bilancio della Camera. “C’è bisogno di cambiamento perché i professionisti – ha affermato Lucaselli – sono i primi interpreti delle modifiche normative e di quelli relativi alla società. Le libere professioni sono l’anello di congiunzione tra istituzioni e cittadini e per primi devono interpretare questa voglia di innovazione che è frutto anche dell’evoluzione a livello scientifico-tecnologico. Ecco perché il supporto alle istituzioni da parte dei commercialisti risulta sempre più indispensabile”. LEGGI TUTTO

  • in

    Commercio estero, Istat: nel 2023 in Italia esportazioni stabili

    (Teleborsa) – Nel 2023 il commercio mondiale di beni, misurato in dollari ed espresso a prezzi correnti, registra una diminuzione del 4,6% rispetto al 2022. Questo risultato è sintesi di una contrazione dei valori medi unitari (-4,0%) – dopo il forte incremento rilevato nel 2022 (+9,7%) – e di una contenuta diminuzione dei volumi scambiati (-0,6%). Il valore nominale dell’interscambio mondiale di servizi registra un aumento del 9,0% mentre si riducono gli investimenti diretti esteri (-1,8%). Nel 2023, il valore in euro delle esportazioni di merci dell’Italia è rimasto invariato, da un lato, sostenuto dalle maggiori vendite di beni strumentali e beni di consumo non durevoli, dall’altro frenato dalla contrazione delle esportazioni di beni intermedi ed energia; il valore delle merci importate si è ridotto del 10,4%. Per effetto diqueste dinamiche, il saldo commerciale, negativo per 34 miliardi di euro nel 2022, è tornato positivo nel 2023 per 34,4 miliardi. È quanto emerge dall’Annuario statistico “Commercio estero e attività internazionali delle imprese”, frutto della collaborazione fra l’Istat e l’ICE (Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane).Un contributo importante all’avanzo commerciale – rileva il report – deriva dal minore deficit energetico (-64,3 miliardi di euro, da -110,9 miliardi nel 2022) a seguito della flessione dei prezzi dei prodotti energetici, in particolare del gas naturale. Al netto della componente energetica l’avanzo commerciale è pari a +98,7 miliardi, in deciso aumento rispetto al 2022 (+76,9 miliardi). La stazionarietà delle esportazioni italiane in valore nel 2023 riflette una crescita dei valori medi unitari (+5,3%) e una riduzione, di analoga entità, dei volumi (-5,1%). Per le importazioni la riduzione in valore è spiegata principalmente dalla flessione dei valori medi unitari (-9,0%); in volume le importazioni si riducono dell’1,5%. Nel 2023 la quota di mercato dell’Italia sulle esportazioni mondiali di merci (misurata in dollari) registra una lieve crescita (2,85%, da 2,64% nel 2022).La quota dell’Italia sulle esportazioni mondiali è aumentata in tutte le aree geografiche, in particolare in Asia Centrale (da 1,42% a 1,70%), Unione europea (da 4,63% a 4,84%), America Settentrionale (da 1,97% a 2,17%) e Medio Oriente (da 2,75% a 2,92%). Incrementi della quota si rilevano anche per Asia Orientale (da 0,75% a 0,89%) e Altri Paesi Africani (da 1,18% a 1,32%). Nel 2023 i flussi con l’estero di servizi registrano ampi aumenti (+12,4% per le esportazioni, +8,7% per le importazioni). Nel 2023 gli investimenti italiani all’estero si dimezzano rispetto all’anno precedente e scendono a 21,3 miliardi. Anche quelli esteri in Italia calano a 26,2 miliardi, dai 59,1 miliardi del 2022. Malgrado la contrazione della domanda tedesca di merci italiane, nel 2023 la Germania si conferma il principale mercato di sbocco delle esportazioni italiane, con una quota dell’11,9% dell’export nazionale. Stati Uniti e Francia si collocano al secondo e al terzo posto tra i paesi partner, con quote pari, rispettivamente, al 10,7% e al 10,1%; seguono Spagna (5,3%), Svizzera (4,9%) e Regno Unito (4,2%). Tra i principali paesi, i mercati di sbocco più dinamici (incremento della quota sulle esportazioni nazionali superiore a 0,2 punti percentuali rispetto al 2022) sono Cina e Stati Uniti; all’opposto, quelli meno dinamici, per i quali si registrano le più ampie riduzioni della quota sull’export nazionale, sono Belgio e Germania. Per effetto dei divieti di esportazione previsti nei diversi pacchetti sanzione verso la Russia adottati dall’Ue, si riduce ulteriormente la quota delle esportazioni italiane verso la Russia (0,7%), dopo la caduta rilevata nel 2022, quando la quota era scesa allo 0,9% dall’1,6% dell’anno precedente. Con riguardo ai raggruppamenti principali di industrie, nel 2023, oltre alla netta diminuzione del deficit nell’interscambio di prodotti energetici si rileva un deficit minore anche nell’interscambio di beni intermedi (-10,8 miliardi, da -26,4 miliardi nel 2022), mentre per beni di consumo non durevoli, beni strumentali e beni di consumo durevoli si registrano incrementi dei saldi positivi (rispettivamente pari a +3,9 miliardi, +1,5 miliardi e +0,8 miliardi nel 2023). Tra i gruppi di prodotti manifatturieri in cui l’Italia detiene nel 2023 le maggiori quote sulle esportazioni mondiali di merci si segnalano: materiali da costruzione in terracotta (22,40%); cuoio conciato e lavorato, articoli da viaggio, borse, pelletteria e selleria, pellicce preparate e tinte (13,46%); pietre tagliate, modellate e finite (13,34%); prodotti da forno e farinacei (12,75%); prodotti vegetali di bosco non legnosi (11,32%); articoli in pelle, escluso abbigliamento, e simili (10,32%); tubi, condotti, profilati cavi e relativi accessori in acciaio, esclusi quelli in acciaio colato (10,02%) e altri prodotti della prima trasformazione dell’acciaio (9,88%). Rispetto al 2022 gli incrementi maggiori della quota sulle esportazioni mondiali si registrano per pietre tagliate, modellate e finite (da 12,04% a 13,34%) e macchine per la formatura dei metalli e altre macchine utensili (da 8,64% a 9,63%); i cali più ampi riguardano tabacco (da 7,27% a 6,40%) e navi e imbarcazioni (da 9,43% a 8,58%).La stazionarietà in valore dell’export nel 2023 è sintesi di andamenti divergenti tra le regioni italiane: gli incrementi più marcati riguardano Campania (+29,2%), Calabria (+22,7%) e Molise (+21,0%); all’opposto, i cali maggiori si segnalano per Sardegna (-24,2%), Valle d’Aosta (-21,5%) e Sicilia (-16,6%). L’aumento delle esportazioni è molto sostenuto per l’Italia meridionale (+16,9%), più contenuto per l’Italia nord-occidentale (+2,4%), mentre si registra una flessione per l’Italia nord-orientale (-0,8%) e l’Italia centrale (-3,1%) e una netta contrazione per l’Italia insulare (-19,2%). La provenienza territoriale delle vendite sui mercati esteri si conferma fortemente concentrata nelle regioni del Centro-nord, da cui proviene l’87,7% dell’export nazionale, mentre il Mezzogiorno ne attiva il 10,9%. Nel 2023 la quota della Lombardia sulle esportazioni nazionali è del 26,1%; seguono Emilia-Romagna (13,6%), Veneto (13,1%), Piemonte (10,2%) e Toscana (9,1%). Rispetto al 2022 l’incidenza sul totale dell’export nazionale aumenta per il Sud (da 6,5% a 7,6%) e il Nord-ovest (da 37,2% a 38,1%), mentre si riduce per le Isole (da 4,1% a 3,3%), il Centro (da 18,4% a 17,9%) e il Nord-est (da 32,0% a 31,7%). LEGGI TUTTO

  • in

    UE, Valean e Sinkevicius lasciano la Commissione per il Parlamento

    (Teleborsa) – La Commissaria Adina Valean e il Commissario Virginijus Sinkevicius hanno informato la Presidente von der Leyen di aver deciso di dimettersi dalla Commissione per assumere il loro seggio al Parlamento europeo, al quale sono stati eletti. Si sono dimessi, rispettivamente, il 15 e il 16 luglio. Al fine di garantire la continuità dei lavori della Commissione, la Presidente ha deciso di assegnare temporaneamente le responsabilità per l’Ambiente, gli oceani e la pesca al Vicepresidente esecutivo Sefcovic, in aggiunta al suo attuale portafoglio. Per lo stesso motivo, la Presidente ha anche deciso di assegnare temporaneamente le responsabilità per i Trasporti al Commissario Hoekstra, oltre al suo attuale portafoglio. LEGGI TUTTO

  • in

    Gruppo BPER, 1 miliardo di euro per “Transizione 5.0”

    (Teleborsa) – Il Gruppo BPER lancia, con un plafond dedicato di un miliardo di euro, il servizio per le imprese “Transizione 5.0″, riservato a cogliere le opportunità del piano Industria 5.0 promosso dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy per supportare la transizione delle imprese italiane verso sistemi innovativi, digitali e sostenibili. Il servizio, offerto da BPER Banca, BPER Leasing e Banco di Sardegna, si compone di un supporto finanziario tramite prodotti di finanziamento e leasing strumentale e di una consulenza specialistica offerta grazie agli accordi con società leader di mercato. Il Gruppo BPER intende così dare ulteriore impulso agli investimenti delle aziende che vogliono cogliere le sfide rappresentate dalle transizioni globali in corso: trasformazione digitale e dei processi produttivi per ridurre i consumi energetici a beneficio dell’ambiente.Le agevolazioni introdotte da Industria 4.0 hanno stimolato l’adozione di tecnologia e incrementi di produttività. Transizione 5.0 pone l’accento su un’interazione armoniosa tra uomo e macchina, con un forte impegno verso la sostenibilità e l’ecologia. L’obiettivo è quello di creare un equilibrio tra tecnologie avanzate e competenze umane, sfruttando l’intelligenza artificiale, la robotica collaborativa e le tecnologie verdi per sviluppare processi produttivi più efficienti e rispettosi dell’ambiente.Il Piano Transizione 5.0 è una misura portante del nuovo PNRR e rappresenta uno strumento essenziale sia per migliorare la sostenibilità e la digitalizzazione delle imprese italiane, sia, nel breve periodo, per rafforzare la crescita economica, attraverso un deciso sostegno agli investimenti.”Il ruolo di BPER a sostegno delle imprese è fondamentale – ha dichiarato Stefano Vittorio Kuhn, chief retail & commercial banking officer di BPER –. Vogliamo essere un partner strategico nei piani di sviluppo e di transizione digitale ed ecologica delle aziende. Siamo preparati per individuare insieme ai nostri clienti le opportunità più interessanti e, attraverso questo nuovo servizio, possiamo affiancare i nostri clienti nell’ottenimento del credito d’imposta, nella corretta predisposizione delle certificazioni e nella realizzazione del loro piano di investimenti”.”Il nuovo credito d’imposta previsto nell’ambito del Piano Transizione 5.0 – ha aggiunto Marco Meulepas, co-managing partner PwC TLS, partner di BPER – rappresenta una significativa opportunità per le imprese italiane di investire in innovazione e digitalizzazione. La misura, incentivando la modernizzazione dei processi produttivi, di fatto favorisce la competitività del nostro tessuto industriale a livello internazionale. PwC dispone delle competenze necessarie per determinare il corretto beneficio ritraibile da questo incentivo, guidando le imprese attraverso le complesse normative fiscali”.”La nostra collaborazione con il Gruppo Bper nel Piano Transizione 5.0 – ha dichiarato Carlo Spagliardi, ceo CDR Italia, partner di BPER – permette alle imprese di accedere a strumenti finanziari e consulenziali d’avanguardia. Il nostro impegno è infatti focalizzato nel fornire alle aziende supporto concreto per affrontare le sfide della digitalizzazione, dell’innovazione e della sostenibilità. Con il nostro expertise e insieme a Bper desideriamo aiutare le aziende a implementare soluzioni innovative per migliorare la loro efficienza operativa e ridurre il loro impatto ambientale”. LEGGI TUTTO