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    USA, stoccaggi gas ultima settimana +22 BCF

    (Teleborsa) – Aumentano più delle attese gli stoccaggi settimanali di gas negli USA. Secondo l’Energy Information Administration (EIA), divisione del Dipartimento dell’Energia americano, gli stoccaggi di gas nella settimana terminata il 19 luglio 2024 sono risultati in crescita di 22 BCF (billion cubic feet).Il dato si rivela superiore al consensus (+13 BCF). La settimana prima si era registrato un incremento di 10 BCF.Le scorte totali si sono dunque portate a 3.231 miliardi di piedi cubici, risultando in aumento dell’8,4% rispetto a un anno fa (quando erano pari a 2.982) e in crescita del 16,4% rispetto alla media degli ultimi cinque anni di 2.775 BCF. LEGGI TUTTO

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    G7, Giorgetti e Panetta presiedono la riunione: al centro Ucraina, tassazione internazionale e IA

    (Teleborsa) – Sostegno all’Ucraina, aggiornamenti sull’intelligenza artificiale, frammentazione geo-economica, tassazione internazionale. Questi – fa sapere il Mef in una nota – gli argomenti principali trattati nella riunione del G7 Finanze e governatori Banche Centrali a Rio de Janeiro presieduta dal ministro dell’economia Giancarlo Giorgetti e dal governatore di Bankitalia Fabio Panetta, alla quale si è collegato anche il ministro Sergii Marchenko. Dalla riunione arriva la conferma di un supporto adeguato e forte all’Ucraina per tutto il tempo necessario, visto il protrarsi dell’aggressione russa. È anche importante – ha sottolineato Giorgetti che ha invitato Marchenko alla prossima riunione del FMI a Washington – che l’Ucraina si concentri sulle riforme da adottare.Il capitolo sull’IA, già al centro del G7 Finanze di Stresa, è stato approfondito riguardo alle conseguenze e potenzialità in diversi settori, compresi quelli macroeconomici e come strumento utile per la sostenibilità e stabilità finanziaria. Il G7 si è detto d’accordo nel costituire un gruppo di Esperti per approfondire l’influenza dell’IA e dei possibili rischi nei diversi ambiti di applicazione.Per quanto riguarda la questione della frammentazione del commercio internazionale, il G7 ha evidenziato la necessità di evitare azioni unilaterali a protezione degli scambi internazionali in particolare a fronte dell’enorme capacità industriale cinese anche in settori d’importanza strategica.Sulla tassazione internazionale Giorgetti ha sottolineato che senza un accordo multilaterale si creerebbe un difficile contesto da gestire e ha auspicato, in accordo anche con le Nazioni Unite, il superamento delle difficoltà. Infine, rispetto alla proposta brasiliana di una tassazione per i cosiddetti super ricchi, Giorgetti ha evidenziato che è strettamente connessa con la soluzione dei due pilastri della tassazione internazionale nell’agenda del G20. LEGGI TUTTO

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    BDO in Italia, fatturato dell’esercizio 2023/2024 sale a 142 milioni di euro

    (Teleborsa) – BDO in Italia, parte di una delle principali organizzazioni internazionali di revisione e consulenza aziendale che nel nostro paese conta oltre 1.200 professionisti, ha chiuso al 30 giugno 2024 l’anno fiscale 2023/2024 con un fatturato pari a 142 milioni di euro, in aumento del 14,5% rispetto all’anno fiscale precedente.”Abbiamo chiuso l’anno fiscale in linea con gli obiettivi previsti dal piano di sviluppo aziendale e in alcune divisioni siamo anche riusciti a superare le previsioni – ha commentato Simone Del Bianco, Managing Partner di BDO in Italia – Siamo quindi orgogliosi dei risultati economici raggiunti e del percorso di crescita intrapreso dai nostri professionisti che ci permette di affrontare il nuovo anno ponendoci obiettivi sempre più ambiziosi e sfidanti”.La volontà di sviluppo di BDO in Italia, si legge in una nota, è testimoniata dalla nomina di 10 nuovi soci: Cristiano Carrozzo, Vito De Laurentis, Annarosa Disarlo, Roberto Panigada e Federica Pucci nella divisione Audit & Assurance; Carmela Bisesti, Massimo Pellecchia e Andrea Trainotti nella divisione Tax; Lucio Finatti nella divisione Digital e Fabio Magnoni nella divisione Sustainability.A queste nomine si aggiunge un nuovo programma di assunzioni, che prevede 350 nuove entrate nel prossimo anno fiscale, volte a rafforzare le diverse divisioni e a offrire così un servizio sempre più strategico sul territorio italiano.(Foto: Towfiqu barbhuiya on Unsplash) LEGGI TUTTO

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    ZES, l’ira delle imprese: Fitto contro l’Agenzia delle Entrate

    (Teleborsa) – La situazione attuale del credito di imposta per la Zona Economica Speciale (ZES) Unica del Mezzogiorno ha provocato un’ondata di proteste tra le imprese, mentre le opposizioni attaccano il Ministro per gli Affari Europei, il Sud, le Politiche di Coesione e il PNRR, Raffaele Fitto. La polemica si concentra sulla drastica riduzione della percentuale del contributo a causa delle risorse limitate, nonostante il successo della misura che ha visto un numero di domande quasi quadruplicato rispetto all’anno precedente.Il ministro Fitto ha accusato l’Agenzia delle Entrate di aver adottato un provvedimento sbagliato, dichiarando che “le domande presentate per il tax credit sono significativamente maggiori di quelle registrate in passato, pari quasi a quattro volte il dato del 2023”. “Occorre – prosegue Fitto – capire se tale dato è il frutto dell’applicazione del criterio della prenotazione, e dunque sovrastimato, oppure se rappresenta un ammontare di investimenti effettivi. In ogni caso, questa valutazione richiede un lavoro dettagliato che si sta già svolgendo, ma che avremmo potuto anticipare se solo il Direttore dell’Agenzia delle Entrate avesse condiviso i dati e le valutazioni prima di adottare il provvedimento”.Fitto ha inoltre ricordato che il credito d’imposta Sud, nato nel 2016 con uno stanziamento di 617 milioni di euro all’anno, è stato progressivamente aumentato fino a raggiungere 1,8 miliardi di euro per il 2024, la cifra più alta mai stanziata per incentivare gli investimenti nel Sud. “Il Governo Meloni ha deciso di stanziare maggiori risorse, pari a 1,8 miliardi di euro, per incentivare gli investimenti al Sud”, ha sottolineato il ministro.Secondo Fitto, il provvedimento adottato dall’Agenzia delle Entrate, che fissa l’entità dell’aiuto concesso a circa il 17%, è stato preso senza un adeguato confronto. “Il termine per adottare quel provvedimento era meramente ordinatorio, non perentorio”, ha dichiarato Fitto, aggiungendo che il successo della misura è evidenziato dalla grande partecipazione che conferma l’attenzione per il Sud, del Governo e delle imprese.Il ministro ha anche precisato che l’estensione della Zona Economica Speciale a tutto il Mezzogiorno, riforma voluta dal Governo, ha rafforzato l’agevolazione aumentando l’intensità massima dell’aiuto concedibile dal 45% al 60% e incrementando le risorse a disposizione da 1,4 a 1,8 miliardi di euro. “Su richiesta del Ministero dell’economia e delle finanze, il nuovo credito d’imposta ZES viene erogato con il meccanismo della prenotazione, con un tetto massimo di spesa per evitare imprevedibili effetti finanziari sul bilancio dello Stato,” ha spiegato Fitto.In base ai dati acquisiti, su 9,4 miliardi di euro di domande da parte delle imprese, solo 250 milioni di euro corrispondono a investimenti già realizzati e certificati. “È evidente che ci troviamo di fronte a un dato che dovrà essere attentamente verificato dal Governo,” ha concluso Fitto. Tuttavia, il grande interesse sollevato dalla misura, con oltre 9 miliardi di euro di investimenti incentivabili nel Mezzogiorno, rappresenta un successo significativo. LEGGI TUTTO

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    Giappone, prezzi servizi in aumento a giugno

    (Teleborsa) – Crescono i prezzi del settore servizi in Giappone a giugno. Il dato, comunicato dalla Bank of Japan, indica un incremento del 3%, rispetto al +2,7% del mese precedente e contro il +2,6% stimati dagli analisti. Su base mensile, il dato registra una variazione nulla come nel mese precedente. LEGGI TUTTO

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    Sanremo 2024, AGCM sanziona RAI

    (Teleborsa) – La Commissione per i servizi e i prodotti dell’Agcom ha approvato una sanzione di euro 206.580,00, pari a venti volte il minimo edittale, alla Rai per la violazione delle disposizioni relative alla corretta segnalazione dei messaggi pubblicitari durante la “74ª edizione del Festival della canzone italiana di Sanremo”.La violazione accertata riguarda la pubblicità occulta di un noto marchio di scarpe nel corso dell’esibizione di John Travolta insieme ad Amadeus, conduttore del Festival.L’Autorità – spiega una nota – ha ritenuto “di estrema gravità l’episodio, in quanto l’esposizione del prodotto è avvenuta nel corso del principale programma televisivo della Rai in termini di audience e durante l’esibizione di un ospite di chiara fama internazionale, con notevoli effetti pregiudizievoli a danno dei telespettatori”.Nel determinare la sanzione l’Autorità ha tenuto conto della reiterazione della condotta da parte della Rai, già sanzionata per episodi di pubblicità occulta nel corso della passata edizione del Festival di Sanremo. “Bene, ottima notizia. La pubblicità deve essere sempre trasparente, palese e chiaramente riconoscibile come tale” afferma Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori sottolineando che “è bene che sia stato ribadito il principio che non si può fare pubblicità occulta”. LEGGI TUTTO

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    Zes unica, commercialisti: “Rivedere meccanismo che assegna risorse destinate a credito d’imposta per le imprese”

    (Teleborsa) – “Rivedere il meccanismo di assegnazione delle risorse destinate al credito d’imposta destinato alle imprese che effettuano investimenti nella ZES unica del Mezzogiorno perché con quello attualmente previsto il bonus fruibile si riduce al 17,6% della percentuale spettante prevista dalla norma. Per questo motivo, fermo restando il credito di imposta spettante, è necessario prevedere per il credito effettivo una soglia minima oltre la quale non si dovrebbe scendere”. La richiesta arriva direttamente dal Consiglio nazionale dei commercialisti in seguito al provvedimento con cui l’Agenzia delle Entrate ha determinato in 17,6668% la percentuale del credito d’imposta effettivamente fruibile dalle imprese che effettuano investimenti dal 1 gennaio al 15 novembre 2024, specificamente per l’acquisizione di beni strumentali destinati a strutture produttive situate nella ZES unica. Al contempo, secondo i commercialisti, “è anche necessario aumentare le risorse messe a disposizione, attualmente fissate a 1.670 milioni di euro, che allo stato attuale si sono rivelate completamente insufficienti”.Secondo i calcoli della Fondazione Nazionale Ricerca dei commercialisti, infatti, una piccola impresa collocata in Calabria, Campania, Puglia e Sicilia, a cui spetterebbe un credito d’imposta del 60% sugli investimenti effettuati, ha diritto ad un credito d’imposta effettivo del 10,60% (il 17,6% del 60%). Invece, una media impresa collocata in Basilicata, Molise e Sardegna, a cui spetterebbe un credito del 40%, ha diritto ad un credito effettivo del 7,06% (il 17,6% del 40%). La situazione peggiora soprattutto per le grandi imprese collocate in Abruzzo che, a fronte di un credito spettante del 15%, ottengono con l’attuale meccanismo un credito effettivo del 2,65% (il 17,6% del 15%).Il meccanismo di ripartizione prevede una prima prenotazione delle risorse con riparto a favore di tutti i richiedenti che hanno realizzato gli investimenti. A febbraio 2025, le imprese che continueranno ad investire potranno contare su nuove risorse derivanti da future rinunce.”È assolutamente necessario rivedere il meccanismo di assegnazione delle risorse e, fermo restando il credito di imposta spettante, prevedere una soglia minima oltre la quale il credito effettivo non dovrebbe scendere – sottolinea Elbano de Nuccio, presidente del Consiglio nazionale dei commercialisti –. Le imprese hanno programmato gli investimenti nella ZES unica contando in buona parte sulle risorse derivanti dal credito d’imposta ed ottenere un credito effettivo tanto inferiore rispetto a quello spettante costringe ad una rivisitazione della programmazione finanziaria predisposta. Attendere l’ulteriore ripartizione del credito, che avverrà il prossimo anno e di cui si disconosce l’importo, non aiuterà le imprese in tal senso. Per questo motivo, auspichiamo il miglioramento di un intervento finalizzato allo sviluppo economico e sociale del Paese”.”A causa dell’elevato numero di richieste da parte delle imprese che hanno effettuato investimenti nella ZES unica, il credito di imposta si è ridotto in maniera significativa e le risorse messe a disposizione si sono rivelate insufficienti – afferma Antonio Repaci, consigliere nazionale dei commercialisti delegato alla Finanza aziendale –. Auspichiamo che il governo possa aumentare le risorse attualmente disponibili per andare incontro alle esigenze degli imprenditori che investono in uno strumento fondamentale per il rilancio economico del Mezzogiorno”. LEGGI TUTTO

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    SAF, Airbus investe in LanzaJet per incrementare produzione di carburante sostenibile

    (Teleborsa) – Airbus sta investendo in LanzaJet, azienda leader nella tecnologia dei carburanti sostenibili e nella produzione di carburanti, in linea con la sua ambizione di agire come catalizzatore per lo sviluppo globale dei carburanti sostenibili per l’aviazione (SAF). L’investimento sosterrà lo sviluppo del percorso Alcohol-to-Jet (ATJ), un passaggio importante necessario per produrre SAF su larga scala, consentendo a LanzaJet di espandere ulteriormente la propria capacità di scalare la tecnologia proprietaria di trasformazione dell’etanolo in carburante sostenibile per l’aviazione. “I carburanti sostenibili per l’aviazione sono una delle leve più importanti per decarbonizzare il trasporto aereo, ma la loro produzione è ancora limitata. La nostra partnership con LanzaJet dimostra l’impegno di Airbus a collaborare con i principali fornitori di tecnologie energetiche per esplorare percorsi di produzione innovativi e scalare la produzione SAF – ha dichiarato Julie Kitcher, Chief Sustainability Officer di Airbus –. L’importante partnership con LanzaJet sottolinea l’importanza delle nuove tecnologie e della collaborazione intersettoriale per raggiungere emissioni nette di CO2 pari a zero entro il 2050″.”LanzaJet ha intenzionalmente sviluppato un portafoglio diversificato di investitori strategici composto da aziende leader a livello mondiale per garantire l’ecosistema necessario a scalare l’industria del SAF – ha dichiarato Jimmy Samartzis, Chief Executive Officer di LanzaJet –. Questo importante investimento da parte di Airbus sostiene la crescita della nostra azienda, consentendo a LanzaJet di scalare la produzione e la distribuzione di SAF per continuare a lavorare per raggiungere gli obiettivi di decarbonizzazione dell’aviazione e sviluppare un’industria più sostenibile”.La tecnologia di LanzaJet utilizza etanolo a basso contenuto di carbonio per creare un SAF che riduce le emissioni di gas serra di oltre il 70% rispetto ai combustibili fossili in base al ciclo di vita, e può ridurre ulteriormente le emissioni grazie a una serie di tecnologie di riduzione del carbonio. Il SAF prodotto con la tecnologia ATJ di LanzaJet è un carburante drop-in approvato e compatibile con i motori degli aeromobili esistenti e le relative infrastrutture.LanzaJet sta avviando la prima produzione commerciale al mondo di etanolo- a-SAF presso il LanzaJet Freedom Pines Fuels. Situato negli Stati Uniti, l’impianto produrrà SAF e diesel rinnovabile da etanolo sostenibile e a basse emissioni di carbonio e servirà come modello per scalare la produzione di SAF. Con progetti che abbracciano 25 Paesi e 5 continenti, LanzaJet sta lavorando per scalare la produzione di etanolo – a – carburante per l’aviazione a livello globale, collaborando con i principali attori della catena di valore del SAF. LEGGI TUTTO