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    Osservatorio del Mercato Immobiliare: in Italia due case ogni tre abitanti

    (Teleborsa) – In Italia ci sono circa due case ogni tre abitanti, secondo il rapporto “Statistiche catastali 2023” dell’Osservatorio del mercato immobiliare. Con 35,6 milioni di abitazioni per quasi 59 milioni di persone, ciò significa una casa ogni 1,6 abitanti.Le province con la maggiore concentrazione di case per abitante sono Aosta, Sondrio e Savona, dove le abitazioni superano il numero di residenti. Tuttavia, le città con il maggior numero di case in assoluto rimangono le metropoli di Milano, Roma e Torino.Le abitazioni costituiscono il 54% del totale degli immobili, e nel 2023 il catasto ha registrato un incremento di 86.000 unità rispetto all’anno precedente. La casa media italiana ha una superficie di 118 metri quadrati e conta 5,5 stanze.(Foto: Tumisu / Pixabay) LEGGI TUTTO

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    Eurostat, Gentiloni: “Numeri che fanno pensare”

    (Teleborsa) – “Numeri che fanno pensare”. Così il Commissario per l’Economia, Paolo Gentiloni, commenta sul suo profilo X i dati diffusi da Eurostat sui neodiplomati e neolaureati che nel 2023 avevano già un’occupazione. Nel rilanciare che nel 2023, il tasso di occupazione complessivo dei neolaureati era pari o superiore all’80% in 22 paesi dell’Ue, Gentiloni riprende il fatto che l’Italia è il fanalino di coda (67,5%) preceduta da Grecia (72,3%) e Romania (74,8%). Mentre in testa ci sono Malta (95,8%), Paesi Bassi (93,2%) e Germania (91,5%). LEGGI TUTTO

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    USA, numeri occupati non agricoli rivisti pesantemente al ribasso

    (Teleborsa) – Il mercato del lavoro USA si è indebolito più del previsto. Lo conferma la revisione dei dati sugli occupati non agricoli sino a marzo 2024, pubblicata oggi dal Dipartimento del Lavoro americano, che ha corretto al ribasso la crescita occupazionale di -818 milaunità. La revisione dei numeri sulle buste paga appare al di sopra delle stime di consensus, che indicavano una revisione di 800mila unità, mentre gli analisti di Goldman Sachs avevano indicato un range fra 600mila e 1 milione per il periodo da marzo 2023 a marzo 2024. La revisione più consistente si è registrata nel settore privato con 819mila occupati in meno rispetto alle stime iniziali, mentre nel manifatturiero si registra una correzione di 115mila buste paga in meno.Certamente, questi dati saranno valutati attentamente dalla Fed, che si prepara ad annunciare a settembre il suo primo taglio dei tassi. Questo pensiero sta supportando il mercato statunitense, che prosegue con una intonazione positiva.(Foto: © Brian Jackson/123RF) LEGGI TUTTO

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    Eurostat, Italia ultima per neodiplomati e neolaureati già occupati

    (Teleborsa) – Nel 2023, l’83,5%dei neodiplomati e neolaureati nell’Ue era occupato, segnando un aumento di 1,1 punti percentuali rispetto al 2022 (82,4%). Lo rileva uno studio di Eurostat che individua invece l’Italia come il paese con il tasso di occupazione più basso (67,5%), preceduta da Grecia (72,3%) e Romania (74,8%). Il tasso di occupazione complessivo dei neolaureati era pari o superiore all’80% in 22 paesi dell’Ue. Malta era in testa con il 95,8%, seguita dai Paesi Bassi (93,2%) e dalla Germania (91,5%).Le stime fanno riferimento ai neolaureati di età compresa tra 20 e 34 anni, che hanno completato i loro studi negli ultimi 1-3 anni a livello di istruzione media o terziaria (laurea o master universitari).Negli ultimi 10 anni, si è registrato un aumento del tasso di occupazione dei neolaureati. Nel 2013, il tasso era del 74,3% e da allora è in costante aumento. L’eccezione è stata il 2020 colpito dalla pandemia (78,7%), quando è stata osservata una diminuzione di 2,3 pp rispetto al 2019 (81,0%). Nel 2023 si è registrato un divario di 9,6 punti percentuali nel tasso di occupazione dei neolaureati con titolo di studio terziario (87,7%) rispetto a quelli con titolo di studio medio (78,1%). LEGGI TUTTO

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    Pensioni, CNEL: non è stato predisposto alcun testo riforma

    (Teleborsa) – Con riferimento a quanto apparso stamani su alcune testate giornalistiche, come peraltro già chiarito con un comunicato diramato a giugno scorso, “nessun testo di legge di riforma delle pensioni è stato predisposto a oggi dal Cnel, né esistono tantomeno documenti ufficiali ascrivibili al Consiglio nazionale dell’economia e del lavoro”. Lo ribadisce una nota del Cnel, precisando come l’iniziativa di costituire un gruppo di lavoro sulla previdenza sia stata assunta autonomamente nel febbraio 2024 per decisione unanime del Consiglio di presidenza nell’ambito del programma di attività approvato dall’assemblea, anche a seguito dell’audizione resa a dicembre 2023 dal presidente del Cnel, Renato Brunetta, su invito apposito rivolto dalla competente Commissione parlamentare di controllo sull’attività degli enti gestori di forme obbligatorie di previdenza e assistenza sociale.Il gruppo di lavoro di elevata qualificazione, composto da accademici, esperti del settore e delle parti sociali, si è impegnato nell’approfondimento delle quattro macroaree del sistema di welfare pensionistico: previdenza obbligatoria, quella delle casse professionali, quella complementare e il regime di contribuzione obbligatoria con i connessi problemi di evasione. L’istruttoria preliminare ha anche evidenziato le criticità di natura giuridica ed economico-finanziaria dell’attuale sistema previdenziale, coerentemente a quanto già prospettato da Brunetta, nell’audizione alla Commissione parlamentare di controllo sull’attività degli enti gestori di forme obbligatorie di previdenza e assistenza sociale.”Le risultanze degli approfondimenti di natura tecnica posti in essere dal gruppo di lavoro saranno trasmesse alla competente commissione istruttoria permanente del Cnel per le opportune valutazioni di merito ai fini dell’esame da parte dell’assemblea, così come usualmente previsto per ogni atto deliberativo del Consiglio nazionale dell’economia e del lavoro, in conformità alle attribuzioni di cui all’articolo 99 della Costituzione – afferma Brunetta – Solo allora si potrà parlare di una eventuale pronuncia o posizione del Cnel in merito alla riforma del sistema previdenziale e pensionistico”. LEGGI TUTTO

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    CGIL, oltre 500mila firme digitali per referendum autonomia differenziata

    (Teleborsa) – “In sole tre settimane abbiamo raggiunto mezzo milione di firme digitali, il numero previsto dalla Costituzione per promuovere il referendum abrogativo dell’Autonomia differenziata. Un risultato davvero straordinario, e per certi versi inaspettato per la sua rapidità, peraltro conseguito in pieno agosto, un mese per nulla favorevole a questo genere di iniziative”. Lo ha reso noto il Comitato referendario per l’abrogazione della legge sulla autonomia differenziata. “Contrariamente a quanto sostiene qualche mal informato esponente del governo, che ci ricorda la difficoltà nel chiedere e validare tutti i certificati elettorali dei firmatari, per le sottoscrizioni on line la procedura è automatica, grazie al collegamento della piattaforma con l’anagrafe nazionale”, si legge nella nota diffusa dalla Cgil. A queste “vanno aggiunte le centinaia di migliaia di firme raccolte nei banchetti che abbiamo organizzato capillarmente in tutte le Regioni, queste sì da certificare una per una, cosa che ovviamente faremo con il massimo rigore”.Secondo il Comitato quello appena compiuto è “solo il primo passo. Abbiamo ancora un mese a disposizione e intendiamo utilizzarlo per intero. Proseguirà quindi il nostro impegno nell’invitare le persone a firmare sia sul web che nelle piazze, nelle feste di partito, nei luoghi di lavoro. Contemporaneamente, moltiplicheremo le iniziative per spiegare le ragioni della nostra mobilitazione e i pericoli che corriamo a causa di una legge profondamente sbagliata, che aumenterà inevitabilmente i divari territoriali e le diseguaglianze sociali, minerà alle fondamenta il nostro welfare universalistico, danneggerà allo stesso tempo lavoratori e imprese”. E ancora: “Siamo convinti che, se adeguatamente informati, gli elettori respingeranno il tentativo di dividere e indebolire irrimediabilmente il Paese, compromettendone la coesione sociale e le prospettive di sviluppo. Decisioni di questa portata non possono essere assunte in una logica di scambio tra forze politiche e al riparo da una discussione e un confronto pubblici, che invece devono coinvolgere il numero più ampio possibile di cittadine e cittadini, nelle cui mani va restituito il futuro dell’Italia”. LEGGI TUTTO

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    Lavoro, Calderone: approccio nuovo con assegno inclusione e supporto formazione

    (Teleborsa) – “Esiste un elemento sostanziale da tenere sempre presente: assegno di inclusione e supporto per la formazione e il lavoro sono strumenti diversi, complementari, che insieme sono subentrati al reddito di cittadinanza partendo da un approccio nuovo e differente al sostegno per le persone in condizione di fragilità sociale e/o lavorativa”.A spiegarlo è il ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Marina Elvira Calderone, in una intervista a Il Sussidiario.net nel giorno del suo intervento al Meeting di Rimini. “Non a caso – spiega – vanno entrambi sotto il comune denominatore di ‘misure di inclusione’, e mettono insieme l’azione proattiva del richiedente e il sostegno dello Stato verso un obiettivo. Benché sia necessario monitorare la messa a terra degli strumenti, la valutazione della loro efficacia reale nel contrasto alla povertà, e nel ricollocamento, ha necessità di tempo”.”La stessa Commissione europea, lo scorso maggio, ha affermato di aspettarsi che le misure intraprese aiutino l’Italia a muoversi nella giusta direzione, e lo stesso ragionamento vale per le riforme e gli investimenti per le politiche attive del lavoro, le politiche sulla famiglia e sulla tassazione del lavoro, e le azioni che riguardano il sistema della formazione continua”, conclude Calderone. LEGGI TUTTO

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    UE autorizza acquisizione di AffiniPay da parte di Genstar e TA Associates

    (Teleborsa) – La Commissione europea ha approvato, ai sensi del Regolamento sulle concentrazioni dell’UE, l’acquisizione del controllo congiunto di AffiniPay da parte di Genstar Capital Partners e TA Associates Management, tutte società degli Stati Uniti. AffiniPay è un fornitore di software per soluzioni di pagamento e software per la gestione di studi legali.La Commissione ha concluso che la transazione notificata non solleverebbe preoccupazioni in materia di concorrenza, dato che AffiniPay ha solo attività trascurabili nello Spazio economico europeo. La transazione notificata è stata esaminata ai sensi della procedura di revisione semplificata delle concentrazioni. LEGGI TUTTO