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    USA, ADP: crescita occupati settore privato delude attese

    (Teleborsa) – Sotto le attese l’andamento dei nuovi posti di lavoro nel settore privato statunitense ad agosto 2024. Gli occupati del settore privato hanno registrato infatti un aumento di soli 99 mila posti di lavoro, dopo i 111 mila del mese precedente (dato rivisto da un preliminare di 122 mila). Le attese dagli analisti indicavano un aumento di 144 mila unità. È quanto indica il report della Automated Data Processing (ADP), che ogni mese pubblica questo report sul mercato del lavoro sulla base dei dati aggregati pervenuti dal settore privato non agricolo. Tale report precede quello ufficiale del Dipartimento del Lavoro che verrà pubblicato domani 6 agosto 2024.La crescita maggiore è quella del settore dei servizi, in particolare nel settore Education e salute (+29 mila posti). A livello dimensionale, le piccole imprese hanno registrato un aumento degli occupati di 3 mila, mentre le imprese di medie dimensioni registrano un incremento di 32 mila e l’industria di grandi dimensioni di 42 mila. LEGGI TUTTO

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    USA, licenziamenti Challenger in forte aumento in agosto

    (Teleborsa) – In forte aumento i licenziamenti negli Stati Uniti nel mese di agosto 2024. Secondo il rapporto Challenger, Gray & Christmas, le principali società statunitensi hanno rilevato un taglio di 75.891 posti di lavoro. Il dato rivela un aumento del 193% rispetto al mese precedente, quando si erano registrati 25.885 licenziamenti, e un aumento dell’1% rispetto allo stesso periodo del 2023.Da inizio anno si sono registrati 536.421 licenziamenti (-3,7% rispetto al pari periodo del 2023). LEGGI TUTTO

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    Agroalimentare, Istat: “Confermato il primato italiano per riconoscimenti Dop, Igp e Stg”

    (Teleborsa) – Nel 2022 i produttori certificati nel settore agroalimentare di qualità sono circa 81.400, in lieve aumento rispetto al 2021 (+0,4%). Tra i settori in crescita per numero di produttori figura, in particolare, quello delle carni fresche. L’Italia mantiene il suo primato tra i Paesi UE per riconoscimenti nel comparto del cibo. In crescita i produttori nel Mezzogiorno. Questo il quadro tracciato dall’Istat nel Report 2022 su “Prodotti agroalimentari di qualità Dop, Igp e Stg”. Cresce la presenza italiana nel panorama internazionale dei prodotti di qualitàNel 2022 il prestigio e la qualità italiane nel comparto agroalimentare del cibo certificato mantengono costante il primato per numero di riconoscimenti, con 319 eccellenze riconosciute dall’Unione Europea (UE); seguono Francia (262) e Spagna (205). Nell’intera UE i prodotti di qualità nel comparto agroalimentare del cibo erano 1.466(1); nel 2012 (ad esclusione del Regno Unito) erano 1.079. Le denominazioni agroalimentari di qualità italiane si rafforzano crescendo di dimensione nel panorama internazionale. Tra il 2012 e il 2022 il numero dei riconoscimenti segna, infatti, una crescita del 28,6% (da 248 a 319). In particolare, cresce il settore degli ortofrutticoli e cereali con un incremento, in termini assoluti, di 23 nuove denominazioni e quelli dei formaggi e degli olii extravergine di oliva, con l’ingresso, rispettivamente, di 11 e 6 nuovi marchi di qualità. Nel decennio 2012-2022 i produttori aumentano dell’8,3% (da 75.148 del 2012 a 81.403 del 2022); i trasformatori crescono, invece, del 6,8% (da 7.015 a 7.492). La lettura congiunta della variazione per ripartizione e per settore evidenzia come nel Nord siano in flessione i produttori del settore lattiero-caseario, della preparazione di carni e degli olii extravergine di oliva. Nel Mezzogiorno si registrano segni positivi in tutti i settori, mentre nel Centro la variazione è negativa per la preparazione di carni e per gli oli extravergine di oliva.La vocazione territoriale, definita oltre che dalle caratteristiche del territorio stesso anche dai vincoli imposti dai disciplinari di produzione, si traduce in una forte localizzazione dei produttori, che nel 2022 per il 41,5% si trovano tra il Sud (14,4%) e le Isole (27,1%), il 19,4% nella sola Sardegna (seguita dal Trentino-Alto Adige con il 13,9% e dalla Toscana con il 13,8%). Il 40,4% dei trasformatori opera invece nel Nord del Paese. Nel 2012 le quote per i produttori erano, rispettivamente, dell’8,4% per il Sud e del 20,8% per le Isole, mentre nel Nord era presente il 46,6% dei trasformatori. Nel tempo si sta quindi assistendo a una crescita di produttori operanti nella filiera di qualità nelle aree meridionali del Paese e, in misura minore, di trasformatori.Cresce il peso dei produttori tra il 2012 e il 2022 nel MezzogiornoIl confronto regionale nella composizione percentuale deiproduttori nei vari settori tra il 2012 e il 2022 mostra come l’ingresso di nuovi prodotti, peculiari di determinati territori, unito alle dinamiche del mercato, abbia parzialmente ridefinito la geografia dei settori. È il caso dei formaggi, dove i produttori erano territorialmente meno polarizzati nel 2012 rispetto al 2022. Nell’arco temporale di riferimento, infatti, la quota della Sardegna aumenta di oltre dieci punti percentuali (salendo dal 34,7% del 2012 al 44,8% del 2022), mentre, parallelamente, perdono peso alcune regioni del Nord: in particolare la Lombardia (-4,5 punti percentuali) e il Veneto (-3,4 punti).Nello stesso periodo anche le carni fresche vedono aumentare la propria quota di produttori in Sardegna (che sale dal 46,4% al 55,3%).Al Nord, i produttori del settore preparazione di carni aumentano la loro quota relativa in Piemonte, anche se in termini assoluti il saldo della regione è negativo. Perdono peso relativo la Lombardia (che scende dal 42,1% al 40,9% del 2022) e l’Emilia-Romagna. Sono invece sostanzialmente stabili le altre ripartizioni geografiche.In direzione opposta si muove il settore ortofrutticolo e cerealicolo che, tra il 2012 ed il 2022, vede crescere la quota relativa di produttori, in particolare, in Piemonte, in Sicilia ed Emilia-Romagna e, parallelamente, registra una flessione del suo peso in Trentino-Alto Adige (dal 64,5% del 2012 al 49,7% del 2022).Il settore olivicolo oleario si contrae in Toscana (tra il 2012 e il 2022 perde 17 punti percentuali, passando dal 58,5% al 41,5%) e, contemporaneamente, cresce soprattutto in Puglia e in Sicilia. Nel complesso, – rileva l’Istat – le suddette dinamiche dei produttori delineano, ad esclusione del Piemonte, tendenze opposte tra Nord e Sud, mentre il Centro si divide, da un lato, tra l’Umbria e la Toscana, che registrano una flessione del loro peso percentuale tra il 2012 e il 2022 e, dall’altro lato, il Lazio. Nelle Marche la situazione appare, invece, pressoché invariata.Nel Centro oltre due terzi dei produttori è nel settore olivicolo oleario Tra il 2021 e il 2022 si assiste a un lieve aumento dei produttori (+0,4%) e a una parallela flessione dei trasformatori (-0,9%). Nel complesso, questi operatori segnano una variazione del +0,3%. L’aumento dei produttori interessa le regioni del Sud (+2,8%) e delle Isole (+3,1%), mentre la flessione dei trasformatori non è compensata dalla loro lieve crescita nelle zone settentrionali del Paese (+0,4%). Nel 2022 oltre l’80% dei produttori si ripartisce tra i formaggi (28,9%), gli olii extravergine di oliva (28,6%) e il settore degli ortofrutticoli e cereali (25,1%). La lettura per settore mostra come, sempre nel 2022, il 44,8% delle aziende agricole operanti nel settore lattiero-caseario sia localizzato in Sardegna. Nella stessa regione è presente oltre la metà dei produttori delle carni fresche. Nella preparazione di carni spiccano regioni del Nord-ovest (Lombardia in testa seguita dal Piemonte con il 24,4% dei produttori del settore). Il settore ortofrutticolo si concentra prevalentemente in Trentino-Alto Adige (49,7%), mentre in Toscana è presente soprattutto una tradizione legata all’olivicoltura.Nel dettaglio territoriale, il 43,8% dei produttori presenti nel Nord-ovest è nel settore dei formaggi, nel Nord-est il 61,2% è legato al settore ortofrutticolo e cerealicolo. Nel Centro, il 66,4% delle aziende è nell’olivicoltura. Sempre con riferimento all’olivicoltura, circa la metà dei produttori presenti nel Sud è legato a questa attività, mentre nelle Isole il 48,1% nel settore dei formaggi. LEGGI TUTTO

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    Maltempo, il Mit monitora le conseguenze su strade e ferrovie

    (Teleborsa) – “Il vicepremier e ministro Matteo Salvini sta seguendo con particolare attenzione le conseguenze del maltempo sulle infrastrutture e le ricadute sui trasporti. In particolare, le strade Anas e le ferrovie sono minuziosamente monitorate”. È quanto fa sapere il Mit in una notaalla luce della forte ondata di maltempo che sta investendo l’Italia. LEGGI TUTTO

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    Spazio, Urso: “Lancio vega un nuovo successo italiano ed europeo”

    (Teleborsa) – “Un nuovo successo italiano ed europeo nel settore dello spazio che ci riempie di orgoglio. Il lancio di stanotte del vettore Vega, realizzato dalla nostra Avio Group, conferma la leadership dell’Italia nell’assicurare l’accesso autonomo dell’Europa allo spazio, compiendo un altro passo decisivo nel progresso dell’osservazione della terra. Italia sempre più protagonista”. Lo scrive su X il ministro delle Imprese e del made in Italy, Adolofo Urso commentando il lancio del terzo satellite Sentinel-2 del programma Copernicus avvenuto oggi a bordo dell’ultimo razzo Vega dallo spazioporto europeo nella Guyana francese. Sentinel-2C è stato lanciato in orbita oggi, 5 settembre, alle 3.50 ora italiana, e si è separato dal razzo Vega intorno alle 4.48. Circa 14 minuti dopo, alle 5.02, l’Agenzia spaziale europea ha ricevuto il segnale cruciale che indicava che il satellite era in orbita in sicurezza.Sentinel-2C continuerà a fornire dati ad alta risoluzione essenziali per Copernicus, il principale programma europeo di osservazione della Terra. “Sono entusiasta del successo del lancio di Sentinel-2C, – ha dichiarato Costantin Mavrocordatos, Project Manager di Sentinel-2 presso l’Esa – una pietra miliare resa possibile solo grazie alla dedizione e al duro lavoro del nostro straordinario team. Insieme, abbiamo compiuto un altro decisivo passo nel progresso dell’osservazione della Terra e nel sostegno di applicazioni fondamentali per la salvaguardia del nostro pianeta”. “Siamo estremamente entusiasti di celebrare il successo del lancio di Sentinel-2C, una nuova pietra miliare nella consolidata collaborazione tra l’Esa e la Commissione Europea – ha commentato la direttrice dei Programmi di Osservazione della Terra dell’Esa, Simonetta Cheli –. Questa missione conferma ulteriormente il ruolo di Copernicus come programma di riferimento nella lotta contro i cambiamenti climatici e nel fronteggiare le sfide ambientali globali, garantendo al contempo la continuità di dati fondamentali per sostenere l’agricoltura, la silvicoltura, il monitoraggio marittimo e numerosi altri settori. Insieme, stiamo rafforzando l’impegno dell’Europa verso un futuro sostenibile, fornendo ai decisori gli strumenti necessari per proteggere il nostro pianeta”. “Il razzo europeo Vega – ha dichiarato il direttore dei Trasporti Spaziali dell’Esa, Toni Tolker-Nielsen – ha lanciato i due precedenti satelliti Sentinel-2 nel 2015 e nel 2017. Questo lancio rappresenta, quindi, un congedo appropriato per un razzo di così grande successo. I team stanno già preparando il prossimo lancio di Vega, l’aggiornato Vega-C, previsto entro la fine dell’anno. Il lancio di oggi è stato il ventesimo successo di Vega nei suoi 12 anni di servizio. Addio Vega, lunga vita a Vega-C!”. La missione Copernicus Sentinel-2 fornisce immagini ottiche ad alta risoluzione per una vasta gamma di applicazioni, tra cui il monitoraggio delle terre, delle acque e dell’atmosfera. La missione si basa su una costellazione di due satelliti identici che orbitano nello stesso percorso ma distanziati di 180°: Sentinel-2A e Sentinel-2B. Insieme, coprono tutte le terre e le acque costiere della Terra ogni cinque giorni. L’ingresso in orbita di Sentinel-2C comporterà la sostituzione di Sentinel-2A, dopo un breve periodo di osservazioni congiunte. Sentinel-2D subentrerà poi a Sentinel-2B. LEGGI TUTTO

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    Eurozona, modesto recupero vendite dettaglio luglio

    (Teleborsa) – Crescita modesta per le vendite al dettaglio dell’Eurozona a luglio. Secondo l’Eurostat, le vendite sono salite dello 0,1% su base mensile, risuotando in linea con il consensus, recuperando il calo dello 0,4% registrato il mese precedente (rivisto da -0,3%). Su base annua, le vendite registrano una variazione negativa dello 0,1% rispetto al -0,4% del mese precedente e al +0,1% indicato dal consensus. LEGGI TUTTO

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    Petrolio, il prezzo basso spinge l’Opec+ a valutare di rimandare l’aumento di produzione

    (Teleborsa) – Le preoccupazione per i bassi prezzi del petrolio sta spingendo i membri dell’OPEC+ a valutare di ritardare l’aumento della produzione che sarebbe dovuto scattare il mese prossimo. A riferirlo i delegati dell’alleanza dei produttori secondo quanto riportato dal Wall Street Journal. I prezzi sono scesi fino a circa 73 dollari al barile: si tratta del livello più basso da nove mesi. Tale crollo dei prezzi è stato causato dalla deboledomanda e dalla mancanza di importanti sconvolgimenti geopolitici. La produzione libica è stata brevemente interrotta negli ultimi giorni a causa di una disputa sui pagamenti del governo prima di essere rapidamente ripristinata. Secondo gli analisti l’Arabia Saudita ha bisogno di prezzi a 85 dollari per finanziare la sua trasformazione economica. LEGGI TUTTO

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    Ita Airways, Fit Cisl conferma lo sciopero del 7 settembre: ancora poche certezze

    (Teleborsa) – Il sindacato Fit Cisl ha confermato lo sciopero del 7 settembre per i lavoratori Ita Airways. La decisione è arrivata dopo la riunione del dipartimento nazionale Trasporto Aereo del sindacato per esaminare l’attuale situazione della compagnia aerea a seguito dell’approvazione dell’Unione Europea per l’acquisizione del 41% dell’azienda da parte di Lufthansa, sia in termini di evoluzionestrategica sia dei cosiddetti remedies indicati dalla stessa Commissione Europea, al momento non ancora definiti, dichiara in una nota la Federazione dei Trasporti della Cisl. “L’unica certezza che abbiamo è che proprio dai remedies che la Ue dovrà validare si determineranno le sorti future della compagnia, il suo ruolo all’interno del mercato del trasporto aereo e, conseguentemente, le condizioni del personale che non dovrà subire alcuna penalizzazione, come già avvenuto dopo la sottoscrizione dell’accordo del 4 luglio scorso che Ita ha sottoscritto solo con alcune organizzazioni sindacali e che la Fit-Cisl, insieme a Ugl Trasporto Aereo, ha ritenuto non firmare poiché iniquo e fortemente svantaggioso sul piano economico per la generalità delle lavoratrici e dei lavoratori”, si legge nella nota. “Il piano industriale a suo tempo predisposto da Ita dovrà essere riesaminato e ridefinito in coerenza con le decisioni dell’Unione Europea e le strategie del gruppo tedesco subentrato come nuovo azionista, alla luce di una inaspettata quanto positiva e gradita ripresa del traffico dei passeggeri negli aeroporti italiani. Così come abbiamo sempre sostenuto – ha sottolinea la Fit-Cisl – il piano industriale dovrà prevedere un incremento della flotta e l’ampliamento dell’offerta commerciale che consentiranno un riassorbimento nel ciclo produttivo del personale ancora in cassa integrazione”. “Si tratta di circa 2.200 risorse fra personale di terra, staff, manutenzione, piloti e assistenti di volo i quali, secondo gli affidamenti aziendali, avrebbero e devono avere la priorità di ingresso in azienda rispetto a candidature che non provengono da Alitalia Cityliner e Alitalia SAI”, ha aggiunto.”Non possiamo sottacere, inoltre, le fragilità già da tempo segnalate sul piano gestionale dal punto di vista dell’organizzazione, a titolo esemplificativo dell’assegnazione turni di lavoro, che hanno ricreato una condizione di malessere tra il personale difficilmente superabile in assenza di discontinuità rispetto all’attuale gestione. Problematiche alla base della vertenza che ha portato alla proclamazione dello sciopero sabato 7 settembre e che al momento rimane confermato – ha spiegato il sindacato –. In assenza di una immediata riattivazione del tavolo delle trattative da parte dei vertici di Ita Airways, la mobilitazione, nostro malgrado, continuerà con azioni più incisive ma sempre nel rispetto delle norme che regolamentano l’esercizio del diritto di sciopero, a tutela e in difesa dei diritti contrattuali delle lavoratrici e dei lavoratori, per una maggiore qualità dell’offerta commerciale e una più alta soddisfazione dei passeggeri”. LEGGI TUTTO