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    PIN AI, round da 10 milioni di dollari per trasformare smartphone in assistenti personali AI

    (Teleborsa) – PIN AI, startup statunitense che sta sviluppando un sistema operativo per smartphone basato sull’intelligenza artificiale, ha chiuso un finanziamento pre-seed di 10 milioni di dollari per sviluppare la prima Personal Intelligence Network (PIN) open source al mondo. In collaborazione con Hack VC e a16z CSX (del big del venture capital Andreessen Horowitz), PIN AI ha anche ottenuto finanziamenti da un gruppo di investitori di spicco, tra cui Blockchain Builders Fund (Stanford Blockchain Accelerator), Illia Polosukhin (uno degli autori del documento Transformer; fondatore, NEAR Protocol), Anagram/Lily Liu (presidente, SOL foundation), Symbolic Capital (co-fondatore, Polygon), Evan Cheng (CEO, Mysten Labs/SUI), dcbuilder (Worldcoin Foundation), Foresight Ventures (società madre di Block), Nomad Capital, Tim Shi (co-fondatore, AI unicorn Cresta.ai), Ben Fisch (CEO, Espresso), Scott Moore (co-fondatore, Gitcoin), Alumni Ventures (Top 20 VC secondo CB Insights ’24) e Dispersion Capital (ex direttore di Samsung Next).La piattaforma di PIN AI intende trasformare gli smartphone in assistenti personali AI incentrati sulla privacy. Reindirizzando i profitti generati dai dati degli utenti e l’attenzione lontano dai giganti della tecnologia come Apple e Google, consente agli utenti di riprendere il controllo e monetizzare i propri dati, si legge in una nota. Sfruttando dati personali e crittografia avanzata, la piattaforma distribuisce modelli AI all’avanguardia sul dispositivo per gestire attività su app, come shopping, ordinazione di cibo, gestione patrimoniale e interazione con exchange centralizzati, DeFi e mercati di previsione.Questo assistente unificato basato sull’intelligenza artificiale garantisce una solida privacy e una gestione dei dati controllata dall’utente, sconvolgendo i modelli di distribuzione del traffico ultra redditizi dei giganti del Web2, tra cui il taglio del 30% dei ricavi delle app di Apple (oltre 100 miliardi di dollari) e i tagli dei ricavi degli annunci per dispositivi mobili e degli store Android di Google.”La nostra piattaforma consente agli utenti di monetizzare e controllare i propri dati, offrendo loro i vantaggi che i principali giganti della tecnologia come Apple in precedenza dominavano – ha detto Davide Crapis, co-fondatore e responsabile della ricerca sui protocolli presso PIN AI – A differenza dell’intelligenza di Apple, la nostra piattaforma fornisce l’accesso a una gamma più ampia di agenti AI, sviluppati dalla comunità open source, in grado di gestire attività complesse su una vasta gamma di app popolari utilizzate a livello globale”.”Presto, gli utenti non avranno più bisogno di aprire migliaia di app mobili per completare diverse attività – ha spiegato Bill Sun, co-fondatore e Chief Scientist di PIN AI – Ora, quando gli utenti esprimono un’intenzione come “Voglio comprare dei vestiti nuovi”, “ordinare del buon cibo” o “trovare l’opportunità di investimento in criptovalute più interessante che si adatti alla mia tesi di investimento”, possono semplicemente parlare con il loro assistente AI personale tramite il telefono. Questo assistente non solo comprende le preferenze degli utenti, ma può gestire tutte queste attività in modo efficiente, eliminando la seccatura di dover passare da un’app all’altra”.(Foto: William Hook su Unsplash) LEGGI TUTTO

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    Manovra, Maggioranza: “Priorità a famiglie, imprese, giovani e natalità. Fine a stagione dei bonus”

    (Teleborsa) – Il piano strutturale di medio termine, introdotto dalla riforma delle regole del Patto di stabilità e crescita che l’Italia dovrà presentare alla Commissione europea entro il 20 settembre prossimo, e la Legge di Bilancio per il 2025. Questi i temi al centro del pranzo di lavoro svoltosi oggi a Palazzo Chigi fra il presidente del Consiglio Giorgia Meloni, i vicepremier Matteo Salvini e Antonio Tajani, il leader di Noi Moderati Maurizio Lupi e il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti. Giorgetti – si legge in una congiunta dei leader del centrodestra – ha illustrato ai leader del Centrodestra la situazione dei conti pubblici ad oggi e le nuove procedure di bilancio alla luce del nuovo Patto europeo. L’incontro di oggi si configura come un appuntamento che si punta a far diventare di routine, almeno ogni due settimane fino alla chiusura della legge di bilancio, per coordinare a livello politico l’iter della manovra.”È stata ribadita – prosegue la nota – la volontà di proseguire nel solco di una politica di bilancio seria ed equilibrata, confermare quanto di buono è stato fatto e verificare cosa di nuovo può essere attuato concentrando tutte le risorse a disposizione sulle priorità già indicate (famiglie, imprese, giovani e natalità), mettendo definitivamente la parola fine alla stagione dei bonus che hanno dimostrato non produrre alcun risultato”.Tra le ipotesi di intervento cui il governo non intende rinunciare in primis il taglio del cuneo contributivo (dal costo di 10,7 miliardi) e poi un intervento a sostegno dei redditi medi, riducendo dal 35% al 33% la seconda aliquota Irpef. Il costo dell’operazione si aggira attorno a 2,2 miliardi. “Vogliamo lavorare sulle aliquote Irpef, passando dal 35 al 33% fino a 60mila euro di reddito – ha riferito stamattina Tajani – alzando dunque il tetto minimo di chi trae beneficio. Riteniamo necessaria una zona ‘zero tasse’ fino ai 12mila euro”. Sembra tramontata la possibilità di un intervento sulle pensioni anticipate come quota 41 mentre lo stesso Tajani insiste “sempre trovando le coperture” su “un ulteriore intervento sulle pensioni minime”. Il governo sarebbe orientato anche a reperire fondi, si punta ad almeno due miliardi, per aumentare le risorse del fondo per il servizio sanitario nazionale. Sul fronte delle coperture oltre alla fine dei bonus certificata dal governo sono in arrivo una rimodulazione dell’assegno unico che probabilmente sarà ridotto per i redditi più alti a vantaggio di interventi a sostegno delle fasce più deboli e l’attesa revisione delle detrazioni fiscali. Resta in piedi anche l’ipotesi di una rivalutazione solo parziale degli assegni pensionistici più alti. Rinviata a un altro incontro (secondo quanto riferito da più fonti) la questione delle nomine Rai. LEGGI TUTTO

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    Tax credit Zes: approvato il nuovo modello per le comunicazioni integrative

    (Teleborsa) – È stato approvato il nuovo modello per l’invio delle comunicazioni integrative relative al tax credit “Zona Economica Speciale per il Mezzogiorno”, previsto dal Decreto Legge 113/2024. Il provvedimento, firmato dal direttore dell’Agenzia delle Entrate, Ernesto Maria Ruffini, introduce nuove regole per l’invio delle comunicazioni, modificando quanto indicato nel provvedimento dell’11 giugno 2024. In base a queste modifiche, non verranno prese in considerazione le comunicazioni integrative già inviate secondo le precedenti disposizioni.Gli operatori economici potranno utilizzare il modello, che sarà disponibile sul sito dell’Agenzia delle Entrate dal 18 novembre al 2 dicembre 2024, per attestare l’avvenuta realizzazione degli investimenti entro il 15 novembre. Tali investimenti erano già stati comunicati all’Agenzia a partire dal 12 giugno scorso.Il modello per la comunicazione integrativa sarà disponibile sul sito dell’Agenzia delle Entrate e dovrà essere trasmesso esclusivamente in modalità telematica, utilizzando il software “ZES UNICA INTEGRATIVA”, che sarà reso disponibile gratuitamente. Il beneficiario o il soggetto incaricato che ha inviato la comunicazione riceverà, nella sua area riservata, una ricevuta oppure una notifica di scarto dall’Agenzia.Nel caso in cui l’invio sia stato effettuato entro i termini previsti, ma sia stato scartato dal sistema telematico, sarà considerato tempestivo se ritrasmesso entro cinque giorni solari successivi al termine indicato.L’articolo 16 del Decreto Legge 124/2023 ha istituito un contributo sotto forma di credito d’imposta a favore delle imprese che investono in beni strumentali destinati a strutture produttive esistenti o di nuova attivazione nella Zona Economica Speciale per il Mezzogiorno (ZES unica). Il credito, riconosciuto fino a un massimo di 100 milioni di euro per ciascun progetto di investimento, è commisurato all’ammontare degli investimenti realizzati dal primo gennaio 2024 al 15 novembre 2024. Gli investimenti di costo inferiore a 200.000 euro non sono agevolabili.(Foto: Photo by John Schnobrich on Unsplash) LEGGI TUTTO

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    Top Manager Reputation: ad agosto Descalzi, Orcel e Messina sul podio

    (Teleborsa) – Agosto in finanza viene definito un mese “sottile”, si registra infatti una diminuzione del 13,7% dei contenuti online sui top manager nella classifica della reputazione. Questo rappresenta un’opportunità: a parità di comunicazione si ha un maggiore impatto. Nella Top Manager Reputation stilata da Reputation Manager S.p.A S.B, che da oltre dieci anni monitora la reputazione online delle figure apicali delle principali aziende in Italia, Claudio Descalzi (82.45) si conferma al primo posto: l’AD di Eni annuncia risultati superiori alle aspettative e spinge sui piani di sviluppo in Indonesia e Angola, centrali per crescita e sostenibilità. Grande accelerazione per Andrea Orcel (81.40) che guadagna tre posizioni e conquista l’argento: il capo di Unicredit, premiato da Euromoney come “Banker of the Year”, segna una trimestrale record a 2,7 miliardi e investe 370 milioni sul banking cloud di Vodeno e Aion Bank. Torna sul podio, guadagnando una posizione, l’AD di Intesa Sanpaolo: Carlo Messina (80.41), forte dei risultati semestrali, rivede al rialzo le previsioni 2025 e stringe con Acea il primo accordo in Italia per la gestione della risorsa idrica, per 20 miliardi di investimenti. Quarto posto per Pier Silvio Berlusconi (79.41) e quinto per Renato Mazzoncini (78.52). Sale di quattro al sesto Matteo Del Fante (76.64), che porta a casa un primo semestre da 6,2 miliardi, l’apertura del servizio passaporti in alcune città e il rinnovo del contratto ai dipendenti. A seguire Brunello Cucinelli (76.55) al settimo e Urbano Cairo (75.88) all’ottavo. Luigi Ferraris (74.39) e Giorgio Armani (73.82), sono rispettivamente in nona e decima posizione. Stabili Alessandro Benetton (69.94) e Luca de Meo (69.76). Al tredicesimo Cristina Scocchia (69.57) che sale di tre, seguita da Renzo Rosso (68.02) e Pietro Labriola (67.62). Al sedicesimo la falcata di Francesco Milleri (67.28), che scala ben sette posizioni, grazie a importanti acquisizioni internazionali come Supreme e all’interesse espresso da Meta a entrare nel capitale di ExilorLuxottica. Chiudono la top 20: Marina Berlusconi (66.88), Stefano Venier (65.31) in crescita di uno, Pierroberto Folgiero (65.18) e Luca Dal Fabbro (64.70). In crescita verso la Top 20 anche il CEO di Banca Generali, Gian Maria Mossa (60.14), che guadagna due posizioni arrivando in 24sima. In Top 100 crescite rilevanti di: Roberto Cingolani (30esimo,+13), Maximo Ibarra (38esimo,+14), L’osservatorio di Reputation Manager sulla reputazione online dei top manager (47esimo,+7), Paolo Arrigoni (64esimo,+5), Luigi Cantamessa (67esimo,+5), Patrizio Bertelli (81esimo,+11). LEGGI TUTTO

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    Manovra, Pubblica Amministrazione: over 67 al lavoro fino a 70 anni

    (Teleborsa) – Le amministrazioni pubbliche potranno individuare e trattenere in servizio, con il consenso del lavoratore, personale oltre l’età pensionabile, ma non oltre i 70 anni, per svolgere attività di tutoraggio, affiancamento o altre funzioni essenziali non altrimenti gestibili. Questa disposizione, contenuta in una bozza del ministero della Pubblica Amministrazione, limita il trattenimento al 10% delle capacità assunzionali.La decisione di prolungare il servizio non sarà solo del lavoratore, ma dovrà essere concordata con l’amministrazione. Questa misura è considerata necessaria per garantire ai neoassunti il supporto del personale più esperto, facilitando il trasferimento di competenze e mantenendo elevati standard di efficienza. Inoltre, trattiene il personale più anziano, riducendo così la spesa previdenziale nel periodo di servizio prolungato.La norma intende bilanciare l’accesso dei giovani nella Pubblica Amministrazione con la conservazione delle competenze esistenti. In pratica, il limite del 10% si riferisce al budget delle assunzioni: trattenendo un dirigente ben pagato, si rinuncerà a nuove assunzioni di pari costo per lo Stato. È quindi necessario stabilire un tetto per consentire alle amministrazioni di pianificare adeguatamente le assunzioni, evitando che la permanenza in servizio sia decisa solo dal lavoratore. La disposizione non aumenta il budget assunzionale, ma anzi, riduce la spesa previdenziale per il periodo di trattenimento in servizio. LEGGI TUTTO

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    Bonus psicologo, online le graduatorie 2024: accolte 3.325 domande

    (Teleborsa) – “Sulla base dei fondi al momento stanziati per l’anno 2023, le domande per l’anno 2024 attualmente accolte sono pari a 3.325”. È quanto fa sapere l’Inps annunciando la pubblicazione online delle graduatorie 2024 del Bonus psicologo, il contributo per sostenere le spese relative a sessioni di psicoterapia. Le graduatorie, distinte per regione e provincia autonoma di residenza dei richiedenti, sono state elaborate tenendo conto del valore ISEE più basso e, a parità di valore dell’ISEE, dell’ordine cronologico di presentazione delle domande nei limiti dell’ammontare delle risorse indicate all’articolo 1 del decreto interministeriale 24 novembre 2023, come ripartite nella Tabella 1 allegata al medesimo D.I. Tali risorse ammontano a dieci milioni di euro per il 2023 e altrettanti per il 2024. Al 31 maggio 2024, termine ultimo per richiedere il bonus psicologo, erano giunte – fa sapere l’Inps – 400.505 domande dunque non tutti coloro che hanno fatto richiesta sono rientrati. In caso di domanda “accolta” al beneficiario, in possesso dei requisiti di accesso alla misura, è riconosciuto l’intero importo spettante da utilizzare entro 270 giorni dalla data di pubblicazione del messaggio n. 2584 dell’11 luglio 2024. Se la domanda è “parzialmente accolta” al beneficiario, in possesso dei requisiti di accesso alla misura, ultimo di ogni graduatoria regionale o delle Province autonome, è riconosciuto in misura parziale l’importo spettante fino a concorrenza delle risorse economiche assegnate alla Regione/Provincia autonoma. Nel caso siano stanziate o si rendessero disponibili ulteriori risorse (ad esempio, nel caso in cui non venisse interamente utilizzato da parte di altri beneficiari, nel termine previsto di 270 giorni, l’intero importo del voucher), potrà essere erogata la somma residua fino a concorrenza dell’intero importo spettante. La domanda può essere, infine, “non accolta provvisoria”. In tal caso ai richiedenti, in possesso dei requisiti di accesso alla misura, non può essere assegnato l’importo spettante per incapienza delle risorse economichemesse a disposizione delle Regioni/Province autonome. Nel caso si rendessero disponibili ulteriori risorse o nel caso in cui non venissero utilizzate le risorse assegnate nel termine previsto di 270 giorni, potranno essere individuati, nel rispetto dell’ordine dellagraduatoria regionale o provinciale, nuovi beneficiari con i medesimi criteri previsti per la prima assegnazione.”Dieci milioni di euro per il bonus psicologo – commenta David Lazzari, presidente del Consiglio nazionale dell’Ordine degli psicologi (Cnop) ai microfoni dell’Adnkronos Salute – è la stessa cifra finanziata nella passata legge di bilancio, noi chiaramente crediamo, vista l’importanza che ha avuto, che si dovrebbe andare oltre e aumentare i fondi previsti nella prossima manovra. Voglio ricordare che le richieste arrivate sono state 400mila quest’anno e purtroppo non tutti coloro che ne avevano necessità sono rientrati. È un misura che va incontro ai bisogni degli italiani, e abbiamo visto come siano cresciuti i disturbi psicologici, che non possono permettersi le terapie psicologiche”. LEGGI TUTTO

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    USA, scorte ingrosso luglio +0,2% m/m, vendite +1,1% m/m

    (Teleborsa) – Sono aumentate le scorte di magazzino negli Stati Uniti. Nel mese di luglio 2024, secondo quanto comunicato dal Bureau of Census statunitense, si è registrato un aumento dello 0,2% a 903,5 miliardi di dollari, appena sotto il +0,3% delle attese, rispetto al +0,2% del mese precedente. Su base annua si registra una crescita dello 0,4%.Nello stesso periodo le vendite sono salite dell’1,1% su base mensile a 671 miliardi di dollari dopo il -0,3% registrato a giugno. Su anno si è registrato un aumento del 2,9%.La ratio scorte/vendite è pari all’1,35 contro l’1,38 di un anno prima.(Foto: Photo by Hannes Egler on Unsplash) LEGGI TUTTO

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    AAST Terni ferma uno dei due forni elettrici: “Costi dell’energia insostenibili”

    (Teleborsa) – Nel corso di un incontro con le rappresentanze sindacali tenutosi oggi la Direzione Aziendale di AAST, Arvedi Acciai Speciali Terni, ha comunicato il fermo di uno dei due forni elettrici dell’acciaieria. “La decisione – fa sapere la società in una nota – è stata presa a causa del perdurare degli alti costi energetici che non consentono all’azienda di essere competitiva nei confronti delle crescenti importazioni dall’Asia a prezzi stracciati”. L’Azienda prevede, al momento, di fermare un forno elettrico per una settimana a fine Settembre. “Il livello del costo dell’energia elettrica in Italia, tre volte superiore a quello di altri paesi europei dove sono basati i concorrenti di AAST, – prosegue la nota – sta condizionando il piano di rilancio dello stabilimento umbro, vanificando gli sforzi di efficientamento fin qui compiuti ed i benefici degli ingenti investimenti già realizzati dalla gestione Arvedi”.”Nonostante l’adozione di misure drastiche, come l’acquisto di bramme asiatiche per compensare l’incremento dei costi, il divario di competitività – spiega la nota – permane non solo nei confronti dei produttori asiatici ma anche verso gli altri produttori siderurgici europei che beneficiano di costi energetici sensibilmente più bassi. Lo stabilimento di Terni dal primo gennaio al 31 luglio ha dovuto versare mediamente 97 euro per megawattora contro i 21 in Francia, i 32 in Germania, i 35 in Finlandia e i 62 in Spagna pagati dai produttori di acciaio inox concorrenti di Acciai Speciali. Ciò comporta una forte distorsione della concorrenza con conseguenze pesanti per il più importante produttore italiano di acciaio inossidabile. La fermata del forno elettrico ne è la riprova. L’Azienda si sta battendo sui tavoli nazionali ed europei, con il supporto della Regione Umbria, per ottenere un costo equo dell’energia. Le preoccupazioni vengono costantemente condivise con i rappresentanti dei lavoratori e con tutti i dipendenti. Venerdì scorso è stato collocato sul principale piazzale interno allo stabilimento di Terni un maxicartellone che mette in evidenza i ‘numeri’ della sperequazione in termini di costi che AAST deve subire rispetto agli altri concorrenti europei. Come si spiega nell’affissione, una soluzione è a portata di mano: consentire ad Acciai Speciali Terni di ripristinare le condizioni originali di autoproduzione grazie al collegamento diretto, giá esistente, con la centrale ENEL di Galleto. AAST vedrebbe in questo modo ristabilite le condizioni che hanno permesso la nascita di un sito produttivo capace di grandi successi industriali, in grado di superare i più gravi periodi di crisi. Eloquente il titolo che accompagna l’affissione: ‘Abbiamo il diritto morale di avere le nostre centrali o di essere pagati da chi le ha espropriate’. Un tema – conclude la nota – verrà condiviso a breve anche con il territorio: c’è infatti la data per la mostra ‘La Grande Opera’ che accenderà i riflettori su una delle più importanti realizzazioni idrauliche della storia, testimonianza del grande contributo dato dalle acciaierie ternane allo sviluppo energetico del Paese”.”Si è tenuta questa mattina una riunione all’Ast di Terni tra la proprietà Arvedi e le organizzazioni sindacali territoriali in cui ci è stata comunicata la necessità di una settimana di cassa integrazione in area fusione. La cassa, a detta dell’azienda, si rende necessaria per per abbassare i costi di produzione troppo alti a causa del costo dell’energia che rispetto ad altri paesi europei in Italia resta molto alto – commenta il segretario nazionale della Fim-Cisl, Valerio D’Alò –. Proprio l’energia rappresenta il nodo per la firma dell’accordo di programma, accordo che è propedeutico alla realizzazione degli 800 milioni di euro d’investimento previsti per realizzare il piano industriale di Ast di questi, 200 milioni di investimento sono stati già realizzati, ora serve la programmazione per realizzare gli interventi previsti per altri 600 milioni che hanno come obiettivo l’aumento dell’attuale produzione e inteverventi di carattere ambientale. Tutte cose – sottolinea D’Aò – determinanti per proiettare Ast in maniera più forte nel panorama degli acciai speciali l’Ast in una condizione di competizione europea e internazionale”. Per farlo, però, “serve un giusto prezzo dell’energia – spiega – oggi le aziende pagano 4 volte di più al MWH rispetto alla Francia e 3 volte di più rispetto alla Germania e Finlandia. Un costo che determina uno squilibrio competitivo per le aziende del nostro Paese e ancora di più, per aziende energivore come quelle siderurgiche. Serve anche lavorare a livello Europeo per garantire una produzione dei rottami di ferro e acciaio. A due anni e mezzo di distanza dall’acquisizione di Ast da parte del gruppo Arvedi serve mettersi in condizione di ottenere fino l’ultimo centesimo dell’investimento previsto per il sito ternano e poter così garantire un futuro industriale sostenibile in una delle produzioni strategiche come quella degli Acciai Speciali. Restiamo in attesa che il piano per la siderurgia annunciato dal ministro Urso, di cui si è tenuto un primo incontro il 5 agosto scorso, possa fornire risposte a tutti i problemi e le difficoltà che il settore siderurgico italiano sta affrontando rispetto agli altri competitor intenazionali”. LEGGI TUTTO