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    FS, Donnarumma a Bruxelles: “Investimenti, internazionalizzazione e innovazione per l’Alta Velocità europea”

    (Teleborsa) – A Bruxelles, presso la Residenza dell’Ambasciatore d’Italia nel Regno del Belgio, S.E. Federica Favi, l’Amministratore Delegato e Direttore Generale del Gruppo FS, Stefano Antonio Donnarumma, ha presentato le linee guida della strategia di sviluppo in linea con il Piano Industriale 2025-2029. Al centro del dibattito”Lo sviluppo delle infrastrutture e l’espansione internazionale del Gruppo FS: i piani per un’alta velocità europea” più investimenti, una presenza internazionale sempre più forte e un’attenzione costante a innovazione e sostenibilità.”FS è una delle maggiori aziende ferroviarie europee, con quasi 100 mila dipendenti — di cui oltre 12 mila all’estero — e un fatturato vicino ai 17 miliardi di euro, destinato a crescere fino a 20 miliardi l’anno. Ogni anno trasportiamo 570 milioni di passeggeri in Italia e 230 milioni all’estero”, ha dichiarato Donnarumma intervistato da Donato Bendicenti, responsabile RAI di Bruxelles. “Il Gruppo Ferrovie dello Stato rappresenta oggi un simbolo della capacità italiana di agire con decisione, visione e responsabilità nel contesto europeo: i progetti internazionali in cui è impegnato in modo crescente in Europa ne fanno un’assoluta eccellenza”, ha sottolineato Favi.L’incontro ha visto la partecipazione di stakeholder internazionali e autorevoli rappresentanti delle istituzioni italiane ed europee: il Vicepresidente Esecutivo della Commissione Europea, Raffaele Fitto, i Vicepresidenti del Parlamento Europeo, Antonella Sberna e Pina Picierno, il Rappresentante Permanente Aggiunto d’Italia presso l’Unione Europea, Ambasciatore Marco Canaparo e il Ministro belga della Mobilità Jean-Luc Crucke. L’evento è stato una preziosa occasione per riunire il sistema Italia presente a Bruxelles attorno ai temi dell’espansione dell’AV e degli investimenti del Gruppo FS in Europa. Tra gli altri, erano presenti all’iniziativa l’Ambasciatore permanente d’Italia presso la NATO, Alessandro Azzoni, Stefano Sannino, Direttore Generale della Direzione per il Medio Oriente e Nord Africa presso la Commissione Europea, Oana Gherghinescu, Direttore esecutivo dell’Agenzia ferroviaria europea, Giorgio Travaini, direttore esecutivo della partnership ferroviaria Europe’s Rail, numerosi Europarlamentari, i capi di Gabinetto del Vicepresidente esecutivo Fitto e del commissario Tzitzikostas, membri di gabinetto, direttori, e capi unità della Commissione Europea. Frecciarossa sotto la Manica e nuove tratte europeeTra gli obiettivi più ambiziosi, portare il Frecciarossa nel tunnel sotto la Manica, collegando Londra e Parigi, una delle tratte più frequentate d’Europa, dove la domanda supera spesso l’offerta. “Siamo interessati a operare tra Londra e Parigi, anche perché i nostri treni già arrivano nella capitale francese partendo dall’Italia”, ha spiegato Donnarumma. Un altro progetto riguarda la Germania, dove FS intende entrare nel mercato dell’Alta Velocità, con possibili collegamenti tra Milano e Monaco, e in futuro Berlino.FS è già presente in diversi Paesi: Francia con Trenitalia France; Spagna con i treni iryo; Grecia con Hellenic Train; Germania con Netinera Deutschland (trasporto regionale) e TX Logistik (trasporto merci, secondo operatore del Paese); Paesi Bassi con Qbuzz, terzo operatore di trasporto pubblico locale; Romania con Rom-Rail; Regno Unito con Trenitalia UK. Attraverso Italferr, il Gruppo esporta competenze ingegneristiche in oltre 30 Paesi di tutto il mondo, dal Medio Oriente al Nord Africa, fino all’Asia-Pacifico e alle Americhe. “In questo modo il nostro know-how può contribuire allo sviluppo di infrastrutture ferroviarie sostenibili a livello globale”, ha aggiunto Donnarumma.Nuovi modelli di investimento e infrastrutture strategicheDurante l’incontro, Donnarumma ha illustrato anche il possibile utilizzo del modello RAB (Regulatory Asset Base) come strumento alternativo di finanziamento delle infrastrutture, capace di coniugare sostenibilità economica e beneficio collettivo, favorendo la partecipazione di capitali privati e riducendo il ricorso ai fondi pubblici. FS sta attualmente portando avanti grandi opere come Napoli–Bari, Terzo Valico, Milano–Venezia e Salerno–Reggio Calabria, molte delle quali finanziate in parte dal PNRR. “Il modello RAB potrebbe rappresentare una chiave per completare queste infrastrutture strategiche”, ha sottolineato Donnarumma.Sicurezza e modernizzazione della reteNegli ultimi anni il Gruppo FS ha avviato un vasto piano di manutenzione e aggiornamento della rete ferroviaria. “Le prime linee AV italiane hanno oltre 25 anni: è il momento di aggiornarle con tecnologie di controllo più avanzate e manutenzione continua. La nostra infrastruttura è la più sicura d’Europa, ma va costantemente potenziata” ha detto Donnarumma.Verso un sistema ferroviario europeo integratoLa visione del Gruppo FS guarda oltre i confini nazionali, puntando a una maggiore integrazione delle reti europee per costruire un sistema di trasporti più connesso e sicuro. “La mobilità del futuro sarà sempre più integrata e sostenibile e le ferrovie avranno un ruolo decisivo nel renderla possibile”, ha concluso Donnarumma. LEGGI TUTTO

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    Tecnologi Alimentari: alla Camera dei Deputati il 25esimo anniversario dell’Ordine

    (Teleborsa) – “Le Tecnologie Alimentari per lo Sviluppo Sostenibile”: è questo il titolo del convegno che si è svolto presso la Sala della Regina della Camera dei Deputati, in occasione del 25esimo anniversario del Consiglio Nazionale dell’Ordine dei Tecnologi Alimentari (OTAN). All’evento sono intervenuti autorevoli esponenti del mondo accademico, scientifico e istituzionale, che si sono confrontati sul ruolo fondamentale che i Tecnologi Alimentari svolgono per tutelare la qualità, la sicurezza e la sostenibilità degli alimenti che arrivano ogni giorno sulle tavole degli italiani. Un contributo di conoscenza e di sapere che, attraverso la scienza, la tecnologia, la ricerca e l’innovazione, ha accompagnato lo sviluppo della società verso un cibo più sicuro e accessibile. Il ruolo dei Tecnologi Alimentari è quello di rispondere alle sfide di un mondo in continua evoluzione, guidando i cittadini verso una consapevolezza sempre maggiore: la sicurezza di poter consumare alimenti controllati, sani e di qualità. Nel corso dell’evento è stato presentato il libro, edito da oVer Edizioni, a cura di Giorgio Donegani, “Dal botulino alla surgelazione. Scienza, innovazione e sicurezza per nutrire il mondo di ieri, oggi e domani”, un’opera che parla direttamente ai consumatori, per porre le basi di una riflessione comune volta a un dialogo non impostato su basi ideologiche, ma fondato sulla conoscenza dei fatti, dei dati e delle evidenze scientifiche. Il libro è utile alla comprensione di come la tecnologia alimentare non sia un “nemico nascosto”, ma un alleato silenzioso della nostra salute, della sicurezza e, in ultimo, anche del gusto. Infatti, è grazie all’opera dei Tecnologi Alimentari che si garantisce cibo di qualità, sicuro e sostenibile. Così è stato per le generazioni passate, e così è e sarà per le generazioni presenti e future.”Il cibo ben fatto, sicuro, di qualità e accessibile a tutti è sempre più una priorità nelle agende dei Governi. Nell’ultimo G7 Agricoltura che si è tenuto in Sicilia, i grandi della Terra nelle conclusioni – ha affermato Francesco Battistoni, Segretario di Presidenza della Camera – hanno ribadito questa necessità: soddisfare la domanda crescente di cibo proveniente dai Paesi in via di sviluppo integrando fra loro le dimensioni ambientale, sociale ed economica. Questo compito è delegato alle industrie alimentari e ai Tecnologi. È grazie alla scienza e alla tecnologia applicate agli alimenti che si permette ai cittadini di poter accedere a cibi sani, controllati e sostenibili. Difendere il valore del cibo come elemento di sviluppo e di crescita sociale è il presupposto per favorire il benessere della collettività e delle nostre società. I Tecnologi sono i guardiani e i difensori di questo valore”.”Il 25esimo anniversario di OTAN – ha detto Ugo Cappellacci, Presidente della Commissione Affari Sociali della Camera – rappresenta una tappa importante per riflettere sulle profonde trasformazioni che hanno interessato il mondo agroalimentare. Oggi la sfida della salute si gioca soprattutto sul terreno della prevenzione, in un’ottica One Health: un approccio integrato che tiene conto della pluralità dei fattori in gioco, tra questi l’alimentazione riveste un ruolo primario. È indispensabile promuovere maggiore consapevolezza e ascoltare le istanze di chi opera in prima linea, rappresentando un presidio fondamentale delle buone pratiche già in atto. La Manovra è il momento giusto per avviare una riflessione strutturata su questi temi. Quella dei Tecnologi Alimentari è una professione che, a pieno titolo, dovrebbe essere riconosciuta come professione sanitaria. Ogni occasione di confronto contribuisce a progredire nella giusta direzione”.”L’innovazione tecnologica nel settore agricolo non è in contrasto con la tradizione, ma anzi rappresenta una spinta fondamentale per il suo sviluppo. In un momento storico in cui la popolazione mondiale continua a crescere, la tecnologia può e deve essere uno strumento per incrementare la produttività agricola di qualità, senza però consumare nuovo suolo. È fondamentale investire nella ricerca per sviluppare piante più resilienti e resistenti ai cambiamenti climatici e agli agenti atmosferici, sempre più estremi e imprevedibili. In questo senso, la ricerca scientifica nel campo agricolo è non solo benvenuta, ma di importanza strategica per il futuro del nostro pianeta” ha sottolineato Giorgio Salvitti, Membro della Commissione Ambiente, transizione ecologica, energia, lavori pubblici, comunicazioni, innovazione tecnologica del Senato, delegato dal Ministro dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida”La competenza è la chiave del futuro. Stiamo vivendo sfide e transizioni di grande impatto, e la competenza – ha affermato Marta Schifone, Membro della Commissione Affari Sociali della Camera – rappresenta un fattore determinante sia per le risorse umane già impegnate nel mondo del lavoro, sia per i giovani che devono essere orientati e formati. Abbiamo lavorato molto per la valorizzazione delle competenze STEM, ma nell’opinione pubblica è ancora difficile trasmettere pienamente l’importanza di queste discipline. Scegliere le materie scientifiche significa aprirsi a grandi opportunità nel mercato del lavoro. La politica deve interrogarsi su come colmare il deficit comunicativo che esiste su questi temi, così come sul gap di genere che ancora persiste. La competenza dei tecnologi è oggi strategica e fondamentale: restiamo convinti che tutelando i professionisti italiani, tuteliamo e difendiamo i cittadini italiani”.”L’agricoltura industriale – ha detto Silvia Fregolent, Vicepresidente della Commissione Industria, commercio, turismo, agricoltura e produzione agroalimentare del Senato – rappresenta una leva fondamentale per permettere al nostro Paese di competere sui mercati internazionali. La tecnologia alimentare garantisce la sicurezza e la qualità dei nostri prodotti, rendendoli gustosi e sicuri per i consumatori di tutto il mondo. Oggi, casi come il botulino o altri rischi legati alla conservazione degli alimenti sono rarissimi proprio grazie ai progressi dell’industria agroalimentare. Per questo siamo contrari al recente decreto che vieta il congelamento del latte di bufala: una misura che rischia di penalizzare le nostre imprese e di ridurre la capacità di esportazione, soprattutto in un momento in cui Paesi come la Germania continuano a dominare la produzione di latte vaccino. L’Italia ha compiuto passi da gigante nel settore agroalimentare, ma non possiamo permetterci di tornare indietro. È necessario trovare un equilibrio tra tradizione e innovazione, tra la valorizzazione dei piccoli produttori e l’utilizzo delle tecnologie più avanzate. Solo unendo agricoltura e tecnologia potremo continuare a far crescere e a tutelare l’eccellenza del nostro patrimonio agroalimentare nel mondo”.”Celebrare i 25 anni della nascita dell’Ordine professionale dei Tecnologi Alimentari – ha dichiarato Laura Mongiello, Presidente del Consiglio Nazionale dell’Ordine dei Tecnologi Alimentari – è un riconoscimento importante per tutti noi che ogni giorno, con competenza e dedizione, lavoriamo per garantire la sicurezza, la qualità e la sostenibilità del cibo che arriva sulle nostre tavole. Amiamo definirci ‘Custodi del valore del cibo’, quel valore che si produce con la professionalità e l’impegno di tutti gli attori della filiera agroalimentare. Una filiera importante per l’economia e il benessere del nostro Paese. La scienza e la tecnologia alimentare non sono solo strumenti di produzione, ma pilastri della salute pubblica, della qualità della vita e della sostenibilità ambientale. La conoscenza scientifica e l’innovazione tecnologica possono essere di grande supporto nell’orientare le scelte politiche contrastando sul nascere eventuali teorie antiscientifiche o pericolosi preconcetti alimentari che potrebbero causare danni allo sviluppo del nostro Paese. Non esiste progresso senza scienza. La scienza degli alimenti svolge da sempre un ruolo cruciale sull’evolversi della società e il ruolo dei Tecnologi Alimentari è quello di saper coniugare scienza, etica e servizio pubblico per il benessere della società e della collettività”.”La celebrazione del 25esimo anniversario del Consiglio Nazionale dell’Ordine – ha sottolineato Giorgio Donegani, Portavoce di OTAN – è l’occasione per aprire finalmente un dialogo diretto tra i Tecnologi Alimentari e la popolazione, nel segno comune della chiarezza, della fiducia e della trasparenza. L’obiettivo è quello di lavorare insieme per affrontare, con la giusta consapevolezza e il necessario protagonismo critico, le sfide presenti e future, tenendo saldamente in primo piano la sicurezza alimentare, la salute dei consumatori e quella dell’ambiente”.”Celebrare i 25 anni di OTAN – ha detto Marco Defila, Segretario Generale Federalimentare – significa rendere omaggio a un’eccellenza italiana nel campo delle tecnologie alimentari. Il settore dell’agrifood è uno dei grandi motori del nostro Paese: l’Italia, più che una superpotenza militare, è una superpotenza alimentare, riconosciuta in tutto il mondo per la qualità, la sicurezza e l’innovazione dei suoi prodotti. L’Ordine dei Tecnologi Alimentari rappresenta un presidio fondamentale di questa eccellenza, un punto di incontro tra competenza scientifica, cultura del gusto e tutela della salute. Le sinergie tra il mondo delle tecnologie alimentari e quello della produzione agroalimentare sono sempre più strategiche, soprattutto grazie all’uso delle nuove tecnologie cognitive, dall’intelligenza artificiale alla digitalizzazione dei processi. Questi strumenti possono contribuire a rendere il nostro sistema produttivo più efficiente, sostenibile e competitivo, migliorando non solo la qualità del cibo ma anche quella dell’ambiente in cui viviamo. I 25 anni di OTAN sono dunque una tappa importante di un percorso che guarda con fiducia al futuro”.All’evento hanno preso parte Vincenzo Lenucci, Direttore Politiche di Sviluppo Economico delle Filiere Agroalimentari – Centro Studi Confagricoltura, Dino Mastrocola, Presidente della Società Italiana di Scienze e Tecnologie Alimentari (SISTAL) e Agostino Macrì, Unione Nazionale Consumatori (UNC). LEGGI TUTTO

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    Disoccupazione giovanile al 19,2% e 1,4 mln di NEET: il problema irrisolto della transizione scuola-lavoro

    (Teleborsa) – Per molti giovani italiani la ricerca di un’occupazione somiglia sempre più a una professione: inviare candidature, partecipare a colloqui, stage, incassare i “no” e ricominciare. I numeri fotografano una situazione complessa. Il tasso di disoccupazione giovanile (15–24 anni) in Italia ad aprile 2025 è risultato pari al 19,2% (ISTAT). Anche la quota di NEET (giovani 15–29 anni né impiegati né inseriti in percorsi di istruzione o formazione) resta elevata: l’Italia è tra i Paesi con i livelli più alti di NEET in Europa e con una percentuale superiore alla media UE nel 2024 (Eurostat — Statistics on young people neither in employment nor in education or training). Un’esclusione che nel nostro Paese riguarda 1,4 milioni under 30 anni, e che pesa sulle casse dello Stato 15,7 miliardi di euro (Censis, 58esimo Rapporto sulla situazione sociale del Paese – 2024).Dunque come preparare i giovani ad inserirsi nel mondo del lavoro? “Premessa dolorosa: smettiamo di illuderci che bastino un profilo perfetto sui portali di ricerca di lavoro, una bella foto e un CV curato – spiega Marco D’Oria, direttore della Business School Digital Campus e dottorando in Neuroscienze comportamentali presso l’Università IULM di Milano –. Quelle non sono armi, sono prerequisiti. È necessario approcciare in modo strategico, puntando su creatività, relazioni e impegno pratico. A un colloquio presentarsi con idee concrete, mostrando cosa si potrebbe migliorare e come contribuire all’azienda. Allo stesso tempo, costruire relazioni genuine, non solo candidature: molte opportunità passano attraverso il network e le connessioni dirette. Valutare, inoltre, la possibilità di lavorare gratis per un periodo. Mi rendo conto quanto risulti impopolare ma, nelle negoziazioni, chi ha un minor bagaglio professionale deve ‘overdeliverare’. Questo consente di accrescere la propria preparazione, aumentare il proprio valore sul mercato e acquisire maggiori competenze”. Proprio le soft skill rappresentano un elemento centrale: resilienza, capacità di adattamento e apprendimento continuo sono imprescindibili. Il passaggio dall’istruzione al lavoro richiede infatti competenze trasversali fondamentali per una transizione efficace (Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico – OECD, 2017), Comunicazione, capacità di prendere decisioni e collaborazione sono considerate “key soft skills” per orientarsi professionalmente e migliorare l’occupabilità dei giovani (Sustainability, rivista accademica), risultando determinanti per il successo nella carriera (RPD Unibo, 2018).”La transizione scuola-lavoro non può basarsi solo su programmi teorici: servono esperienza pratica, mentoring, stage professionalizzanti e un continuo aggiornamento. I giovani che sanno imparare dai fallimenti e adattarsi rapidamente hanno un vantaggio competitivo reale”, sottolinea D’Oria.Il tema non riguarda solo il singolo. Le imprese stanno cambiando le richieste: profili flessibili, abili nel lavoro di squadra e capaci di aggiornarsi continuamente sono sempre più ricercati, soprattutto in settori soggetti a veloce innovazione tecnologica (dall’AI al digital marketing). Al contempo, il mercato del lavoro italiano continua a mostrare fragilità strutturali: non basta creare posti di lavoro, occorre che i percorsi formativi producano occupabilità reale e sostenibile nel tempo. (Reuters, report su dati ISTAT e dinamiche occupazionali 2025).”Il lavoro non è più lineare – continua D’Oria – se da un lato migliaia di occupazioni sono a rischio per l’avvento dell’AI dall’altro molte posizioni specializzate rimangono vuote per mancanza di risorse. Occorre lavorare per colmare il GAP”.Come affrontare dunque il divario tra formazione e lavoro? Percorsi di alternanza scuola-lavoro (work-based learning) favoriscano lo sviluppo di competenze applicative e connesse al mondo del lavoro. Allo stesso tempo, la formazione digitale è strategica: l’Italia, con una copertura di competenze digitali di base al 45,8% rispetto alla media UE del 55,6%, deve rafforzare le azioni di sviluppo delle competenze e definire indicatori misurabili (Digital Skills Jobs Platform Europa). “In questo orizzonte, la conoscenza dei meccanismi comportamentali – attenzione, motivazione, bias cognitivi, mantenere un continuo dialogo con le aziende, – può aiutare a progettare percorsi formativi più efficaci e aderenti alla realtà del lavoro”, conclude D’Oria. LEGGI TUTTO

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    Usa, Hassett: report occupazione ottobre sarà pubblicato senza la lettura del tasso di disoccupazione

    (Teleborsa) – Il rapporto sull’occupazione di ottobre sarà pubblicato senza la lettura del tasso di disoccupazione, ha dichiarato giovedì il principale consigliere economico del presidente Donald Trump.”L’indagine sulle famiglie non è stata condotta a ottobre, quindi avremo metà del rapporto sull’occupazione”, ha dichiarato Kevin Hassett, direttore del Consiglio Economico Nazionale, a Fox News. “Avremo la parte sull’occupazione, ma non il tasso di disoccupazione, e questo solo per un mese”.Il rapporto sull’occupazione di ottobre, originariamente previsto per il 7 novembre, è stato uno dei tanti comunicati economici non pubblicati durante la chiusura delle attività governative.Le agenzie di statistica e gli altri dipartimenti governativi stanno lentamente riprendendo a funzionare da quando Trump ha firmato una legge che ripristina i finanziamenti per riaprire il governo dopo lo shutdown durato 43 giorni, il più lungo nella storia degli Stati Uniti.La portavoce della Casa Bianca, Karoline Leavitt, ha dichiarato mercoledì che il rapporto sull’occupazione di ottobre e l’indice dei prezzi al consumo “probabilmente non saranno mai” pubblicati. Tuttavia, non ha chiarito se si riferisse all’intero rapporto sull’occupazione o solo a una parte di esso.(Foto: by Lucas Sankey on Unsplash) LEGGI TUTTO

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    Stipendi e professioni 2026, Michael Page: “AI, sostenibilità e nuove competenze guidano opportunità di carriera”

    (Teleborsa) – Dopo un anno di instabilità, il mercato si prepara a una svolta. AI, sostenibilità e nuove competenze guideranno le opportunità di carriera. È quanto emerge dalla Salary Survey 2026 di Michael Page, che fotografa i settori più dinamici e le competenze che guideranno la trasformazione del mercato del lavoro.”Il mercato del lavoro – afferma Tomaso Mainini, amministratore delegato di Michael Page Italia – sta attraversando una profonda trasformazione. Il 2026 si preannuncia come un anno estremamente dinamico, con l’evoluzione delle competenze e delle retribuzioni al centro. Flessibilità, riconoscimento e prospettive di crescita saranno le priorità dei talenti, mentre le aziende dovranno ripensare le proprie strategie di attrazione e retention per restare competitive”. Trasparenza retributiva: una rivoluzione in arrivo. La nuova direttiva UE sulla trasparenza salariale cambierà il modo in cui le aziende comunicano gli stipendi: le fasce retributive dovranno essere indicate già negli annunci, con criteri chiari e accessibili. Secondo un’indagine Michael Page, il 32% dei dipendenti italiani percepisce un divario retributivo tra uomini e donne, e il 66% delle aziende non ha una struttura salariale trasparente. L’evoluzione normativa, le pressioni inflazionistiche e le nuove aspettative dei candidati – sempre più attenti a benessere e valori – stanno trasformando i pacchetti retributivi. Le imprese sono chiamate a rivedere le proprie offerte per attrarre e trattenere i migliori talenti, in un contesto in continua evoluzione.I settori più dinamici Finance: competenze ibride e AI spingono la trasformazione. Il settore finanziario si conferma tra i più dinamici, trainato da investimenti privati e operazioni straordinarie come fusioni e acquisizioni. Nel 2025, l’adozione dell’AI ha rivoluzionato anche la pianificazione strategica e il forecasting, abilitando decisioni più rapide e data-driven. Cresce la domanda di profili ibridi, capaci di unire competenze tecniche e digitali: tra i più richiesti, controller esperti nell’analisi di grandi dataset, contabili con skill digitali e CFO con forte orientamento al business e capacità relazionali.Banking: nuove strategie e tecnologie per un settore in evoluzione. Il settore bancario continua a trasformarsi, con l’ingresso di nuovi player internazionali e operazioni di fusione tra gruppi. Crescono i pacchetti retributivi per i ruoli strategici e specialistici, mentre le aziende investono sempre più in tecnologie avanzate, in particolare nell’intelligenza artificiale. I comparti più promettenti per il 2026 includono Fintech, Pagamenti Digitali, Infrastrutture, Energy, Real Estate e Insurance Tech, mentre Retail Banking e assicurazioni tradizionali sono meno dinamici. Tra i profili più richiesti spiccano i controller e i tecnici di business con competenze in programmazione e analisi dati. L’accelerazione sugli asset digitali e sulle stablecoin sta ridisegnando il mercato del lavoro, riducendo la domanda di ruoli operativi tradizionali e aprendo nuove opportunità per professionisti specializzati in finanza digitale.Industria e manifattura: tra solidità, innovazione e nuove competenze. Il settore industriale mostra segnali di stabilità, con il Food & Beverage in testa grazie alla domanda costante e alla spinta verso sostenibilità e innovazione lungo tutta la filiera, dall’automazione al packaging. Le energie rinnovabili continuano a crescere, e il 2026 potrebbe segnare un’accelerazione su progetti legati a fotovoltaico, eolico e idrogeno. La manifattura evolve verso lo smart manufacturing, con investimenti in AI, cybersecurity e cloud. Le aziende cercano profili lean, automation engineer, ESG specialist e project manager infrastrutturali, ma cresce anche la domanda di manager con visione trasversale, capaci di integrare competenze tecniche e soft skill, con focus su dati, normative e tecnologie emergenti.Trasporti e automotive: nuove figure per nuove sfide. Il comparto automotive risente ancora degli effetti dei dazi e dell’instabilità geopolitica, con ritardi negli investimenti e pochi nuovi progetti. Anche il mercato dei trasporti ha subito una contrazione, generando però nuove esigenze commerciali. Due figure emergono come strategiche per il 2026: il Solution Designer Logistica, cruciale per ottimizzare processi e costi e il Commerciale Trasporti Internazionali, fondamentale per espandere la rete clienti e sviluppare nuove opportunità di business.Healthcare e pharma: innovazione, benessere e nuove competenze. Nel settore sanitario cresce la richiesta di profili con competenze in AI, robotica, genomica e medicina preventiva. In forte crescita anche la medicina estetica e della longevity, con alta richiesta di medici anti-aging, mentre calano le richieste per ruoli generici come operatori di laboratorio e marketing. Il comparto farmaceutico mostra segnali di crescita, trainato dal mercato dei biosimilari – dove l’Italia detiene la quota più alta in Europa per volumi – e dall’adozione di soluzioni digitali come telemedicina, e-health e digital therapeutics. Tuttavia, il settore soffre una carenza di talenti, soprattutto nei ruoli regolatori. Anche i Medical Devices registrano una crescita stabile, sostenuta da investimenti in R&D, cloud computing e genAI. Le figure più richieste includono esperti in qualità e regolatorio, profili R&D e Sales con competenze specifiche sui canali e prodotti di riferimento.Hospitality: crescita trainata da eventi globali e turismo esperienziale. Il settore dell’ospitalità italiana è in forte espansione, trainato da eventi come le Olimpiadi Milano-Cortina e il Giubileo 2025. L’offerta evolve verso strutture di fascia alta, con una crescente presenza di catene internazionali. La domanda turistica cresce, sostenuta dal turismo esperienziale e dall’interesse per borghi e aree interne, in particolare in Puglia, Sicilia e Umbria. La tecnologia gioca un ruolo chiave: strumenti digitali, AI e realtà aumentata stanno trasformando l’esperienza del cliente e migliorando l’efficienza operativa.ICT: intelligenza artificiale e cybersecurity guidano il cambiamento. Nel 2026, intelligenza artificiale e tecnologie predittive guideranno la trasformazione del mercato del lavoro. Cresce la domanda di profili flessibili, orientati ai progetti e capaci di adattarsi a contesti complessi. Secondo il report Talent Trends 2025, la soddisfazione professionale e retributiva dei profili Tech è in crescita (57%, +4 punti), spingendo molti a valutare con più cautela nuove opportunità. Le aziende, consapevoli della scarsità di talenti, rafforzano le strategie di retention puntando su cultura, valori e sviluppo interno. La cybersecurity è l’ambito in maggiore crescita, con particolare interesse nell’area dell’OT Security, ossia l’insieme di pratiche e tecnologie volte a proteggere sistemi industriali e infrastrutture critiche da minacce informatiche. Il mercato IT italiano mostra un trend positivo, trainato da AI, automazione, cloud ed appunto cybersecurity, con un approcciosempre più skill-first.Cresce, inoltre, la richiesta di figure in ambito Sales con picchi sul mondo servizi, del commercio, del digitale, del retail e dell’hospitality. Le motivazioni risiedono nell’ampliamento della domanda di servizi, nella trasformazione digitale e dei canali di vendita, nella gestione e fidelizzazione dei clienti in uno scenario sempre più dinamico, competitivo e sfidante.”Il 2026 – conclude Mainini – sarà un anno di svolta per il mercato del lavoro. Le aziende dovranno investire in trasparenza, tecnologia e cultura organizzativa per attrarre e trattenere i migliori talenti, mentre i professionisti cercheranno ambienti capaci di valorizzare competenze, crescita e benessere”. (Foto: Carrie Allen www.carrieallen.com on Unsplash) LEGGI TUTTO

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    Giappone, frenano i prezzi alla produzione in ottobre

    (Teleborsa) – Frenano i prezzi alla produzione in Giappone nel mese di ottobre. Secondo la Bank of Japan, i prezzi di fabbrica hanno registrato un incremento del 2,7% su base annua, rispetto al +2,8% del mese precedente.Su base mensile, i prezzi all’industria hanno registrato una salita pari a +0,4% contro il +0,5% rivisto di settembre.I prezzi import hanno segnato un incremento del 2,5% su base mensile ed un calo dell’1,5% su base tendenziale. I prezzi export sono saliti del 2,5% su base mensile e del 2,4% su base annuale. LEGGI TUTTO

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    Superbonus, Enea: investimenti superbonus salgono a 122,8 miliardi

    (Teleborsa) – Il numero delle asseverazioni relative al Superbonus 110%, per interventi di efficientamento energetico, presentate attraverso l’invio della domanda all’Enea al 31 ottobre 2025 era complessivamente pari a 501.348 (erano 500.927 a fine settembre). È quanto emerge dall’ultimo bollettino diffuso dall’Enea sulle asseverazioni in Italia e per singole regioni.Gli investimenti ammessi a detrazione a livello nazionale erano pari a circa 122,8 miliardi di euro. Per quanto riguarda invece le detrazioni che riguardano lavori già conclusi ammontano a poco più di 118,2 miliardi di euro.Complessivamente, al 31 ottobre, si sono registrate 138.719 asseverazioni relative a condomini, per un investimento di 84,4 miliardi, pari al 68% del valore complessivo ammesso a detrazione, 245.237 asseverazioni relative a edifici unifamiliari per un totale di 28,7 miliardi di investimento, pari al 22,8% dell’investimento complessivo, e 117.387 asseverazioni per lavori in unità immobiliari indipendenti (investimento pari a 11,5 miliardi pari al 9,2% del totale). LEGGI TUTTO

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    Rilancio di Piazza Italia: oltre 1.000 assunzioni e una filiera più sostenibile

    (Teleborsa) – UniCredit, con varie istituzioni finanziarie, consolida il proprio ruolo guidando un’operazione strategica nel settore retail-fashion: il family buy out di Alma S.p.A. – Piazza Italia, con cui Luigi Bernardo acquisisce il controllo dell’intero capitale del gruppo, aprendo una nuova fase di crescita industriale, occupazionale e internazionale per uno dei protagonisti del retail italiano. UniCredit al timone agisce come sole global coordinator, sole bookrunner e loan agent, con una quota complessiva pari al 43,5% del finanziamento. L’operazione, strutturata in pool tra la capofila UniCredit e altri cinque istituti – BNL BNP Paribas e Banca Monte dei Paschi di Siena in qualità di mandated lead arrangers, Cdp, Mediocredito Centrale e Banco di Desio come lead arrangers – prevede due linee distinte: un term loan a favore di LB Holding S.p.A. per l’acquisizione della quota paritetica del fratello Antonio Bernardo e una back-up facility dedicata a Piazza Italia S.p.A. entrambe saranno finalizzate a sostenere la nuova fase di sviluppo operativo e commerciale della società. Il nuovo piano industriale 2025-2030 di Piazza Italia prevede circa 200 nuove aperture, metà dirette e metà in franchising, tra Italia, Balcani, Grecia, Medio Oriente, Sud America e Nord Africa, e avrà un impatto diretto sull’occupazione con oltre mille nuove assunzioni previste in cinque anni tra sede e rete retail. Nel 2025 il gruppo si appresta a chiudere il miglior esercizio della sua storia, con un volume d’affari complessivo – tra rete diretta e franchising – pari a 485 milioni di euro, ricavi netti per 350 milioni e un Ebitda di 50 milioni, corrispondente a un margine del 14,3%. Un risultato che conferma la solidità economica del gruppo e la sua capacità di creare valore anche in un contesto altamente competitivo.La sede di Nola (Na) diventerà hub strategico per le funzioni digital, retail operations, supply chain e sviluppo internazionale, confermando il contributo del Sud alla crescita del gruppo e dell’intero settore moda italiano.Un ruolo centrale nel rilancio e nella definizione del piano di sviluppo è stato assunto da Arnaldo Bernardo, co–amministratore delegato di Piazza Italia e primogenito del fondatore Luigi, che ha guidato in prima persona l’operazione finanziaria e supervisionato il nuovo piano di crescita e sviluppo del gruppo. Piazza Italia ha inoltre definito un piano Esg integrato che coniuga crescita, responsabilità e filiera corta: incremento delle produzioni in Italia e nell’area euro-mediterranea, riduzione della dipendenza dal far east, uso di materiali a minore impatto ambientale, processi distributivi più efficienti e circolari e programmi di formazione per i giovani talenti. “La nostra famiglia rafforza la governance e la capacità di investire nel lungo periodo – commenta Luigi Bernardo, Ceo Piazza Italia –. Puntiamo su prossimità produttiva, digitalizzazione e formazione per costruire un modello competitivo e sostenibile che continui a creare lavoro e valore in Italia e all’estero”.”UniCredit conferma il proprio ruolo di banca capace di accompagnare le imprese italiane nei passaggi strategici di crescita, sostenendo la modernizzazione della filiera e la creazione di nuova occupazione qualificata, in particolare nel Sud – dichiara Ferdinando Natali, Regional Manager Sud UniCredit –. Piazza Italia è un esempio virtuoso di impresa familiare che guarda ai mercati globali senza perdere le proprie radici”. “Territorio, vicinanza al cliente e accompagnamento sia nelle esigenze aziendali sia nei progetti di crescita sono le nostre leve a sostegno dell’economia e delle realtà produttive del Paese – evidenzia Fulvio Egidi, Head of Large Corporate BNL BNP Paribas and Head of Structured Finance BNL BNP Paribas – confermando il nostro impegno verso la sostenibilità e l’innovazione”.”Con questa operazione Cdp conferma la propria vicinanza ai progetti di crescita delle imprese familiari italiane che investono su innovazione e occupazione. Piazza Italia rappresenta un caso virtuoso radicato nei territori e proiettato verso nuovi mercati” aggiunge Carlo Francesco Maria Anzilotti responsabile relazioni business Imprese Centro Adriatica e Sud di Cassa Depositi e Prestiti.”Il progetto di Piazza Italia pone l’accento su due aspetti per noi fondamentali: la valorizzazione di importanti realtà italiane, in particolare quelle del Mezzogiorno, e la promozione di modelli di crescita e sviluppo sostenibili, responsabili e rispettosi dell’ambiente”, dichiara Piero Ferettini, Responsabile Commerciale di Mediocredito Centrale.”Abbiamo aderito con entusiasmo a un progetto che coniuga crescita e responsabilità – afferma Luisa Gilardi head of corporate di Banco di Desio –. La capacità di Piazza Italia di radicarsi nei territori e innovare la propria catena del valore è perfettamente coerente con la nostra mission di banca di prossimità da sempre vocata al servizio delle persone e delle imprese”. LEGGI TUTTO