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    GB, dal 2025 visti a pagamento Eta obbligatori per cittadini Ue

    (Teleborsa) – Il governo britannico ha annunciato l’estensione, a partire dal 2 aprile del 2025, del sistema di visti elettronici a pagamento denominato Eta (Electronic Travel Authorisation) ai cittadini dell’Unione europea che vogliono entrare nel Regno Unito e non hanno un visto di lavoro o non sono residenti oltremanica. Il meccanismo, che implica la necessità di compilare un modulo online e di pagare una modesta somma di denaro (10 sterline), – come si legge nel comunicato diffuso dal ministero dell’Interno – punta a rendere gli ingressi dei viaggiatori occasionali più efficienti e più sicuri e allo stesso tempo “a prevenire gli abusi del nostro sistema di immigrazione”. L’entrata in funzione del nuovo sistema, simile al modello Esta americano per chi viaggia per turismo negli Usa, è prevista da tempo, anche per i soggiorni di breve durata di vacanzieri provenienti dall’Ue, non più coperti dalla libertà di movimento automatica entro i confini britannici in base alle restrizioni del dopo Brexit. L’Home Office ha affermato inoltre che per i cittadini Ue sarà possibile richiedere l’Eta, semplicemente utilizzando l’app per smartphone chiamata Uk Eta, a partire dal 5 marzo del 2025. Per i viaggiatori non europei invece l’obbligatorietà scatta prima, dall’8 gennaio dell’anno prossimo.(Foto: © Tomas Marek/123RF) LEGGI TUTTO

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    Ferrovie, circolazione tornata regolare dopo ripercussioni guasto nodo Roma

    (Teleborsa) – La circolazione ferroviaria presso il nodo d Roma è tornata regolare dopo l’intervento dei tecnici di RFI. Lo fa sapere Trenitalia, società del Gruppo FS, in un aggiornamento a seguito dei ritardi fino a 60 minuti registrati nel corso della mattinata, per un guasto tecnicofra le stazioni di Termini e Prenestina. I treni Alta Velocità, Intercity e Regionali hanno registrato maggiori tempi di percorrenza fino a 60 minuti. I treni Alta Velocità in transito sulla Roma – Napoli sono stati instradati sulla linea convenzionale via Cassino e hanno registrato maggiori tempi di percorrenza fino a 60 minuti. Il solo treno FR 9503 Firenze Santa Maria Novella (6:00) – Napoli Centrale (9:13) ha registrato un ritardo di 105 minuti.I treni Alta Velocità e Regionali hanno subito variazioni e limitazioni di percorso. I treni Regionali hanno subito anche cancellazioni.Il treno FR 9607 Torino Porta Nuova (5:50) – Napoli Centrale (11:38), il treno FR 9403 Venezia Santa Lucia (6:26) – Napoli Centrale (11:48), il treno FR 9605 Milano Centrale (6:35) – Napoli Centrale (11:03), il treno FR 9611 Torino Porta Nuova (6:50) – Napoli Centrale (12:33) ed il treno FR 9520 Napoli Centrale (7:45) – Milano Centrale (12.50) non si sono fermati a Roma Termini, ma a Roma Tiburtina. LEGGI TUTTO

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    Carburanti, al Mimit è ancora fumata nera: sulla riforma posizioni distanti con i gestori

    (Teleborsa) – Fumata nera al tavolo sul ddl Carburanti che si è ministero delle Imprese e del made in Italy. Dai sindacati hanno fatto sapere che le posizioni sono ancora distanti tra organizzazioni dei gestori e governo al tavolo di riforma del settore. I gestori degli impianti di vendita dei carburanti hanno chiesto correzioni “sostanziali” al testo di riforma o si arriverà allo sciopero. In una nota congiunta al termine dell’incontro con il ministroUrso hanno infatti confermato “lo stato di agitazione della categoria, con assemblee tenute in tutto il paese, e lo studio per avviare le iniziative politico/sindacali, compreso lo sciopero nazionale, necessarie a contrastare il testo del ddl cosiddetto carburanti, già portato in Consiglio dei Ministri, seppure non ancora approvato”. Le organizzazioni di categoria hanno poi fatto sapere al Governo “che non assisteranno inerti al tentativo dei petrolieri di sottoporre una intera categoria di lavoratori al ricatto di contratti del tutto precari, sia in termini regolatori che economici. Né accetteranno in alcun modo la prassi ormai consolidata di sottrarsi alla contrattazione collettiva imposta dalle leggi vigenti”.I gestori hanno poi chiesto al governo “una vera riforma, che preveda la chiusura certa di almeno 7.000 impianti oggettivamente inefficienti, l’imposizione di criteri regolatori più stringenti per i titolari degli impianti esistenti (non solo per i nuovi) per combattere l’altissimo livello di illegalità e la presenza della criminalità organizzata, nonché, allo stesso modo, l’introduzione progressiva ma vincolante di nuovo energie non fossili presso gli impianti già in funzione, perché la rete distributiva possa partecipare efficacemente alla transizione energetica”.Dal Ministero hanno riferito che entro 48 ore sarà convocata una nuova riunione ristretta per affrontare in maniera più tecnica i temi oggetto della riforma con l’obiettivo di giungere ad una conclusione entro dieci giorni. Improbabile che il testo del ddl di riforma possa approdare già al prossimo Consiglio dei Ministri. Al nuovo tavolo parteciperanno i rappresentanti dei gestori, delle società petrolifere ed i tecnici del Ministero quindi non sarà un tavolo politico ma prettamente tecnico. È stato chiesto alle sigle dei gestori di trovare una sintesi delle loro posizioni da portare al tavolo dove saranno affrontati tutti i temi. LEGGI TUTTO

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    Banche, Fed riduce l’aumento dei requisiti di capitale

    (Teleborsa) – La Federal Reserve rivede la sua proposta per l’aumento dei requisiti di capitale delle grandi banche americane, dopo le reazioni del settore finanziario. La banca centrale guidata da Jerome Powell propone ora un aumento delle riserve del 9% rispetto al 20% ipotizzato inizialmente.Ad annunciare l’iniziativa è stato il vicepresidente Michael Barr. Secondo le grandi banche di Wall Street la proposta precedente avrebbe danneggiato l’economia e indebolito le banche americane nei confronti di quelle straniere. LEGGI TUTTO

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    Tesoro, asta BTP 30 anni: rendimento al 4,359%

    (Teleborsa) – La prima tranche del nuovo BTP a 30 anni da 8 miliardi di euro, emesso dal Tesoro tramite prestito sindacato, è stato collocato al prezzo di 99,789 corrispondente ad un rendimento lordo annuo all’emissione del 4,359%. Lo comunica il Ministero dell’Economia. Il titolo ha scadenza 1° ottobre 2054, godimento 17 settembre 2024 e tasso annuo del 4,3%, pagato in due cedole semestrali.Il regolamento dell’operazione è fissato per il 17 settembre. LEGGI TUTTO

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    Italiaonline, primo semestre in forte crescita: ricavi +5,7%, ebitda +26,4%

    (Teleborsa) – Italiaonline chiude il primo semestre dell’anno con risultati in forte crescita. Nel dettaglio, i ricavi sono cresciuti del 5,7% a 143,4 milioni di euro, rispetto allo stesso periodo del 2023. Di questi, i ricavi da servizi digitali sono pari a 139,1 milioni di euro, in aumento di 9,1 milioni di euro rispetto al 2023 (+7%). Un ottimo risultato, trainato principalmente dai servizi Web & Media (+4,1 milioni di euro ovvero +4,8%) e dal settore Publishing & ADV (+4,6 milioni di euro ovvero +12,3%). L’EBITDA ha registrato un incremento di 4,5 milioni di euro rispetto allo stesso periodo del 2023, con un aumento del 26,9%, grazie alla crescita dei ricavi e alla riduzione dei costi. Un incremento significativo che si riflette anche a livello di Risultato Netto per 3,2 milioni di euro.La maggiore profittabilità e il miglioramento nella gestione del capitale circolante hanno consentito di migliorare la Posizione Finanziaria Netta che raggiunge i -73,4 milioni di euro rispetto i -79,7 milioni di euro nel primo semestre 2023, con un miglioramento del 7,9% ovvero 6,3 milioni di euro.I risultati del primo semestre 2024, spiega la internet company nella nota dei conti, evidenziano la “capacità di sviluppare il business digitale in ogni mercato in cui Italiaonline è player, dal Publishing alle soluzioni digitali per piccole come per grandi aziende, fino alle online directories che da cartacee si sono trasformate in prodotto digitale e marketplace. La crescita del primo semestre 2024 è il punto di partenza per una conferma dei risultati positivi anche a fine anno e per una Italiaonline sempre più attenta alle opportunità di crescita e merger & acquisiton”. LEGGI TUTTO

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    Superbonus, Enea: fermi a 119,5 miliardi di euro gli investimenti ammessi a detrazione

    (Teleborsa) – Il numero delle asseverazioni relative al Superbonus 110%, per interventi di efficientamento energetico, presentate attraverso l’invio della domanda all’Enea al 31 agosto 2024 era complessivamente pari a 496.315 (erano 496.194 a fine luglio). È quanto emerge dall’ultimo bollettino diffuso dall’Enea sulle asseverazioni in Italia e per singole regioni.Gli investimenti ammessi a detrazione a livello nazionale erano pari a circa 119,5 miliardi, sostanzialmente in linea con quelli registrati al 31 luglio. Per quanto riguarda invece le detrazioni che riguardano lavori già conclusi ammontano a quasi 123 miliardi, anche in questo caso poche decine di migliaia di euro in più rispetto alla fine del mese precedente.Complessivamente, al 31 agosto, si sono registrate 133.902 asseverazioni relative a condomini, per un investimento di 79,3 miliardi, pari al 66,5% del valore complessivo ammesso a detrazione, 245.034 asseverazioni relative a edifici unifamiliari per un totale di 28,7 miliardi di investimento, pari al 23,9% dell’investimento complessivo, e 117.371 asseverazioni per lavori in unità immobiliari indipendenti (investimento pari a 11,5 miliardi pari al 9,7% del totale). LEGGI TUTTO

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    Carte di credito gratuite: vantaggi, svantaggi e opportunità

    (Teleborsa) – Le carte di credito gratuite rappresentano un’opzione interessante per chi desidera evitare i costi di mantenimento associati a questo tipo di strumento di pagamento. Solo poche banche italiane offrono carte di credito a costo zero, spesso subordinate a specifiche condizioni. Tuttavia, optare per una carta gratuita comporta compromessi minimi rispetto alle carte “classic” a pagamento.La carta di credito è uno strumento sempre più diffuso, spesso accompagnato a carte di debito e prepagate. Per ottenere una carta di credito, le banche richiedono specifici requisiti reddituali o patrimoniali, variabili in base all’istituto e alla tipologia della carta. Nella maggior parte dei casi, è previsto un costo fisso annuale, ma esistono anche carte di credito gratuite con canone zero o azzerabile, a condizione di rinunciare ad alcuni benefici tipici delle carte a pagamento.Una carta di credito gratuita presenta un canone zero, o azzerabile rispettando determinate condizioni bancarie, come il raggiungimento di una soglia minima di spesa annuale. Tuttavia, non tutte le carte senza canone sono realmente gratuite. Alcune banche richiedono l’apertura di un conto corrente premium, che comporta comunque dei costi. Le carte revolving, pur senza canone, non rientrano nella definizione di carta gratuita a causa dei costi di rimborso rateale.Secondo l’Osservatorio SOStariffe.it, ottenere una carta di credito gratuita non è semplice. Solo il 32% delle banche italiane offre carte senza canone, mentre il 38% richiede il rispetto di condizioni per azzerare i costi. Le carte gratuite offrono un plafond medio di 1.008 euro al mese, ma un eventuale incremento del limite potrebbe comportare l’applicazione di un canone mensile. Inoltre, il 62% delle carte gratuite offre l’opzione revolving, che permette di rateizzare le spese, ma con l’applicazione di interessi.Le carte di credito gratuite, pur rappresentando una valida alternativa alle carte a pagamento, hanno alcune limitazioni, come la mancanza di servizi premium, assicurazioni e programmi fedeltà. Chi necessita di un plafond elevato dovrà inevitabilmente optare per una carta a pagamento, con una maggiore flessibilità di utilizzo. LEGGI TUTTO