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    Beni culturali, rivive in 3D la più antica farmacia d'Europa

    (Teleborsa) – Scoprire il fascino, la bellezza e i segreti della più antica farmacia d’Europa attraverso la realtà virtuale. Un team internazionale di ricercatori di Italia, Spagna e Portogallo è riuscito a ricostruire in 3D la farmacia di Santa Maria della Scala a Roma, la cosiddetta “Farmacia dei Papi”, scrigno di tesori risalente al XVI secolo, dove sono custodite ricette antichissime, sostanze provenienti da tutti i continenti e strumenti utilizzati per pozioni e rimedi che servivano a curare i Pontefici. Grazie alla realtà virtuale questo luogo finora visitabile solo da ristretti gruppi di persone potrà essere ammirato anche dal grande pubblico. Per mesi i ricercatori di Enea, Università Ca’ Foscari di Venezia, Laboratorio Hercules dell’Università di Évora (Portogallo), EASD – Escola d’Arti Superior de Disseny di Valencia e Università di Valencia (Spagna) hanno utilizzato laser, fotogrammetria per rilievi non distruttivi e svolto analisi fisiche, chimiche e storiche per caratterizzare i farmaci, valutare lo stato di conservazione e pianificare gli interventi di recupero. Attività possibili grazie al progetto Roma Hispana, coordinato da Maria Luisa Vazquez de Ágredos dell’Università di Valencia e finanziato dalla Conselleria de Innovación, Universidades, Ciencia y Sociedad Digital – Generalitat Valenciana (2020-2021) e dall’azienda Aboca.”Santa Maria della Scala rappresenta un immenso patrimonio per la conoscenza del farmaco nel Mediterraneo e anche per questo motivo i risultati del progetto sono di importanza fondamentale per i progressi delle conoscenze nel campo delle scienze farmaceutiche – sottolinea Vazquez de Ágredos –. Grazie a Roma Hispana riusciamo a caratterizzare i farmaci, a studiarne e comprenderne l’evoluzione nel tempo ma anche a consentire la fruizione da remoto di questo gioiello barocco, valorizzando l’opera, promuovendo la conoscenza e arricchendo la documentazione digitale del museo” .La storica spezieria ha operato dalla fine del XVII fino alla metà del secolo scorso sotto l’ordine spagnolo dei Frati Carmelitani Scalzi, che nei secoli XVII e XVIII controllava le rotte commerciali con le Indie orientali e occidentali e acquisiva piante e farmaci provenienti da tutto il Mediterraneo, compreso Egitto e Vicino Oriente, ma anche dalle Americhe e dalle Indie.”Grazie alle tecnologie che abbiamo sviluppato in Enea siamo in grado di mettere a disposizione strumentazione laser, sistemi per fotogrammetria e di monitoraggio per effettuare rilievi non distruttivi e non invasivi al fine di caratterizzare le superfici e acquisire modelli 3D nella sala delle vendite e nell’annesso salone di archivio dove venivano conservati erbari, ricette e altra documentazione – spiega Roberta Fantoni, responsabile divisione Enea di Tecnologie fisiche per la sicurezza e la salute –. Il modello completo avrà anche l’obiettivo di determinare lo stato di conservazione del bene e pianificare eventuali interventi di recupero”. In particolare, il prototipo di laser RGB-ITR sviluppato nei laboratori del centro Enea di Frascati è in grado di operare fino a 33 metri di distanza con una risoluzione submillimetrica. Dopo circa 150 ore di acquisizione dati, la tecnologia ha acquisito l’intera volta e la parte superiore di tutta la sala con una risoluzione dell’ordine del mm. Grazie a sistemi di fotogrammetria, Enea ha inoltre ricostruito in 3D l’armadio situato nella sala adibita alla conservazione degli erbari e delle ricette. Il modello è stato ottenuto in circa quattro ore, a partire da 473 immagini digitali, utilizzando da remoto il codice informatico Metashape, disponibile sull’infrastruttura di Calcolo ICT dell’Enea dedicata al settore beni culturali”.”Attraverso varie tecniche abbiamo analizzato circa 100 campioni della vetrina dei veleni della Spezieria con l’obiettivo di capire se il contenuto di queste boccette corrispondeva a quanto scritto nelle etichette e se si fossero verificate alterazioni nel corso del tempo che potessero aver portato a una minor capacità di trattamento o a un aumento della tossicità di queste sostanze”, ha affermato Catarina Pereira del Laboratorio Hercules.”Il nostro obiettivo – sottolinea Sergio Ferrero dell’EASD – è la digitalizzazione e la virtualizzazione della Spezieria con tour virtuali e tecniche di fotogrammetria e di scansione luminosa volumetrica per superare le barriere architettoniche dello spazio e consentire a tutti di fruire di questa opera sul web, in modo che chiunque possa goderne e visitarla”. LEGGI TUTTO

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    Sace, finanziamento di 1,4 milioni di euro per la realizzazione del film su Carla Fracci

    (Teleborsa) – Sace celebra Carla Fracci, regina delle étoile e ambasciatrice del Made in Italy nel mondo. Con un’operazione di finanziamento la società ha contribuito alla produzione del film “Carla”, diretto da Emanuele Imbucci e realizzato con la consulenza della stessa Carla Fracci, del marito Beppe Menegatti e della storica collaboratrice Luisa Graziadei. La pellicola è stata presentata in anteprima al Teatro alla Scala di Milano che per la prima volta ha aperto le porte a una produzione fiction.Nel dettaglio Sace attraverso Sace FCT, è intervenuta a supporto della società cinematografica Anele con un finanziamento di 1,4 milioni di euro, assistito dal Fondo Centrale di Garanzia, destinato alla realizzazione del film “Carla” – liberamente ispirato all’autobiografia dell’étoile “Passo dopo passo. La mia storia” – che ripercorre il percorso umano e professionale dell’icona della danza mondiale definita dal New York Times “prima ballerina assoluta”.”Siamo felici di aver dato il nostro contribuito alla realizzazione di ‘Carla’, film che si promette di celebrare Carla Fracci, la grande étoile che ha mosso i suoi primi passi nell’accademia di danza del Teatro milanese, portando poi con la sua classe l’immagine e la cultura del nostro Paese nei cinque continenti – ha dichiarato Paolo Alfieri, direttore generale di Sace FCT –. L’industria cinematografica, particolarmente provata dalle restrizioni dell’ultimo anno, ha saputo rinnovarsi affermandosi ancora una volta come settore d’eccellenza italiano. Con questa operazione confermiamo la nostra piena disponibilità a supportare la crescita e le potenzialità dell’Italia in questo settore”. LEGGI TUTTO

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    Intesa Sanpaolo, alle Gallerie d'Italia “Venezia, che impresa! La grande veduta prospettica di Jacopo de' Barbari”

    (Teleborsa) – Dal 22 ottobre 2021 al 18 aprile 2022 le Gallerie d’Italia di Intesa Sanpaolo a Vicenza propongono al pubblico la mostra dossier “Venezia, che impresa! La grande veduta prospettica di Jacopo de’ Barbari”, che intende porre l’accento sulla straordinarieta` e unicita` dell’impresa culturale del de’ Barbari come sintesi del Rinascimento veneziano. La mostra, […] LEGGI TUTTO

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    CNR, Galleria Borghese inaugura nuova modalità di ingresso aumenta numero biglietti

    (Teleborsa) – La Galleria Borghese aumenta del 20% il numero di biglietti disponibili per turno di visita e inaugura una nuova modalità di ingresso. I visitatori potranno accedere ogni ora (la visita resta di due ore e la prenotazione è obbligatoria), in un flusso continuo che agevola la fluidità della visita e migliora l’esperienza. Questa nuova modalità, frutto della collaborazione con l’Istituto per le Applicazioni del Calcolo “Mauro Picone” del Consiglio Nazionale delle Ricerche, nell’ambito di una lunga tradizione di studi sul comportamento delle folle, consentirà di ridurre considerevolmente le file alla biglietteria e all’ingresso del museo, oltre che a tutti i servizi correlati (bookshop e guardaroba), e di migliorare il livello di conservazione delle opere.”Il progetto si basa su una intensa sperimentazione condotta negli ultimi mesi, ma – spiega la direttrice della Galleria Borghese, Francesca Cappelletti – è cominciato con una indagine condotta tempo fa su un campione di visitatori della Galleria. Credo che sia un grande risultato in vista della riapertura totale. Ancora una volta abbiamo utilizzato questo periodo per la ricerca, in questo caso orientata verso il miglioramento della visita in uno spazio straordinario come quello della Galleria. La visita ha bisogno del tempo lento della concentrazione e della meraviglia e combinare questa esigenza con i turni obbligati non è facile”. Per arrivare al risultato il team di ricerca sulla dinamica delle folle guidato da Emiliano Cristiani (CNR-IAC) – con, tra i principali collaboratori, Alessandro Corbetta (Eindhoven University of Technology), Sara Suriano (Sapienza Università di Roma), Elia Onofri (Università Roma Tre & CNR-IAC) e Pietro Centorrino (Sapienza Università di Roma) – ha creato un gemello digitale del museo che ha reso possibile simulare il movimento delle persone e misurare l’occupazione delle varie sale in ogni istante. “Il progetto di ricerca è partito presso Galleria Borghese nel 2019 – racconta Cristiani – dove abbiamo raccolto dati sugli spostamenti e i tempi di permanenza nelle sale mediante un sistema di ricevitori Bluetooth, dislocati in tutte le aree del Museo, e di trasmettitori distribuiti ai visitatori”. L’infrastruttura temporanea di rilevatori, così costruita all’interno della Galleria Borghese, ha permesso di tracciare in tempo reale il comportamento naturale dei fruitori del museo. “L’analisi dei dati – continua il ricercatore del Cnr-Iac – ci ha permesso di capire quali fossero i tempi di permanenza in ogni sala, i percorsi più seguiti e le sale più affollate”. Il team di ricerca ha poi creato un gemello digitale del museo che rende possibile simulare il movimento delle persone e misurare l’occupazione delle varie sale in ogni istante. Il simulatore permette di variare il numero di visitatori per turno di visita, la durata della visita, gli scaglioni di ingresso e la scelta delle entrate/uscite del museo. Un algoritmo di ottimizzazione ha, infine, calcolato i valori ottimali di tutti i parametri per massimizzare il numero di visitatori giornalieri, evitando però gli affollamenti eccessivi in ogni sala.”I vantaggi dell’uso di questo algoritmo per la Galleria Borghese – spiega il Cnr – saranno molteplici: diminuiranno le code in entrata nel Museo e si potrà aumentare il numero di biglietti disponibili per turno di visita. Questa nuova modalità di ingresso, grazie alla tecnologia messa a disposizione dal progetto di ricerca, tiene conto dei valori ottimali di tutti i parametri di accesso, permette di trovare il corretto bilanciamento tra numero di visitatori in entrata e presenza contemporanea nelle varie sale, evitando anche problematiche relative alla sicurezza. Il flusso continuo, ma ottimizzato, di visitatori, eviterà, inoltre, le fluttuazioni termoigrometriche dovute alla chiusura e apertura dei turni di ingresso nelle sale museali, contribuendo così ad una migliore conservazione delle opere e delle sale”. LEGGI TUTTO

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    FS Italiane insieme ad Accademia Nazionale di Santa Cecilia per la stagione musicale 2021/2022

    (Teleborsa) – Ferrovie dello Stato Italiane torna al fianco dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia anche per la stagione musicale 2021/2022. Il Gruppo FS Italiane, socio fondatore dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, – si legge in una nota – conferma anche quest’anno l’impegno per la valorizzazione del patrimonio culturale nazionale. Per l’occasione, Luigi Ferraris, amministratore delegato del Gruppo consegnerà il Premio FS al Maestro Jakub Hruša, appena nominato direttore Ospite Principale dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia con un incarico di durata triennale. Il Maestro Hruša dirigerà il concerto di apertura della stagione sinfonica che si terrà giovedì 7 ottobre che vede il Gruppo FS Italiane partner unico dell’evento. “La collaborazione, tra FS Italiane e l’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, a testimonianza della sinergia tra le due Istituzioni, – sottolinea il Gruppo – prosegue in una serata speciale dall’alto valore simbolico, in quanto dedicata alla ripartenza. Per questo motivo, è stata scelta la Sinfonia n. 2 ‘Resurrezione’ di Gustav Mahler”. LEGGI TUTTO

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    La mostra Amazonia di Salgado al MAXXI di Roma

    (Teleborsa) – La mostra Amazonia di Sebastiao Salgado approda al MAXXI di Roma, unica tappa italiana di un tour che porterà le fotografie dell’artista a Londra, San Paolo, Avignone e Rio de Janeiro. Ospitata presso il Museo nazionale delle arti del XXI secolo, fino al 13 febbraio 2022, la mostra è curata da Lelia Wanick Salgado, compagna di viaggio e di vita del fotografo.Giovanna Melandri, Presidente della Fondazione MAXXI ha voluto dare il suo personale ed istituzionale benvenuto all’artista, ricordando che la mostra si tiene un un momento molto particolare, in concomitanza con gli incontro della pre-COP26 e Youth4Climate. “Attraverso le immagini e l’arte di Salgado vogliamo lanciare un grido d’allarme”, ha affermato, richiamando la ricerca di nature secondo cui oggi l’Amazzonia produce più CO2 di quanta ne assorbe. Zurich è partner globale della manifestazione e dei coniugi Salgado, con i quali condivide i valori e l’impegno contro il cambiamento climatico. La sponsorizzazione della mostra di Salgado rientra infatti nel più ampio impegno di Zurich di sensibilizzare sull’urgenza di azioni concrete per l’ambiente. Viene così estesa la partnership consolidata con l’Istituto Terra dei coniugi Salgado, sfociata nel progetto Zurich Forest, per il rimboschimento mirato e sostenibile del Brasile e la riconversione di terreni agricoli sterili in foreste autoctone ricche di vita vegetale ed animale.”Crediamo che attraverso la fotografia si possa promuovere la consapevolezza e l’urgenza delle tematiche legate al climate change”, ha sottolineato Alessio Vinci, Group Chief Communications Officer di Zurich Insurance Group, ricordando che la compagnia “è impegnata concretamente essendo anche fra i firmatari del Gglbal Compact e dei Principles for Responsible Investments (PRI) delle Nazioni Unite”.La mostra è composta di circa 200 scatti, realizzati nell’arco di un periodo di sette anni, che fanno vivere un’esperienza immersiva e testimoniano gli effetti del cambiamento climatico sul Pianeta. La mostra è divisa in due parti: una incentrata sui paesaggi (la foresta, i fiumi volanti, le tempeste tropicali); l’altra concentrata sulle popolazioni indigene. Per guidare lo spettatore fra le sensazionali fotografie una traccia audio composta appositamente per la mostra da Jean-Michel Jarre ed ispirata ai suoni della foresta (fruscio degli alberi, scroscio dell’acqua, canto degli uccelli e versi degli animali).”Questa mostra è il frutto di sette anni di vissuto umano e di spedizioni fotografiche compiute via terra, acqua ed aria”, ha spiegato Sebastiao Salgado, aggiungendo “queste immagini vogliono essere la testimonianza di ciò che resta di questo patrimonio immenso che rischia di scomparire”.Attirando l’attenzione sulla bellezza incomparabile dell’Amazzonia, Salgado vuole accendere i riflettori sulla necessità e l’urgenza di proteggere, assieme ai suoi abitanti, il polmone verde del mondo. La foresta infatti è un ecosistema fragile, che nelle aree protette dove vivono le popolazioni indigene, non ha subito quasi alcun danno. LEGGI TUTTO

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    Teatro Ringhiera di Milano, da Intesa Sanpaolo e Fondazione Cariplo un milione e 750mila euro per rifunzionalizzazione

    (Teleborsa) – Fondazione Cariplo e Intesa Sanpaolo hanno definito il sostegno congiunto al progetto di rigenerazione urbana del Comune di Milano legato al Teatro Ringhiera situato in via Boifava 17, alla periferia sud della città, nella zona “Gratosoglio” da sempre caratterizzata da difficoltà e fragilità sociali, attraverso contributi in regime di Art Bonus, il programma governativo che favorisce il mecenatismo culturale.”Il nuovo Teatro Ringhiera – spiega Intesa Sanpaolo in una nota – sarà un luogo moderno, bello e accogliente. L’obiettivo è fare del teatro un vero e proprio ‘Punto di comunità’ che mette al centro il teatro e la cultura, ma che si propone di andare oltre, con una gestione affidata a soggetti di ambito culturale e sociale e trasformare in un polo di servizi e di aggregazione in un quartiere estremamente difficile della città”.L’intervento di manutenzione straordinaria e rifunzionalizzazione prevede l’ammodernamento e la messa a norma degli spazi destinati al teatro, degli uffici, della sala prova, del magazzino foyer falegnameria, della caffetteria e degli spazi formazione. Con i lavori iniziati diversi mesi fa è stato rimosso l’amianto, sono state effettuate le demolizioni. Oggi si stanno costruendo le strutture in cemento armato e programmando il rifacimento degli impianti. Intesa Sanpaolo e Fondazione Cariplo contribuiranno a coprire una parte significativa dell’importo indicato come necessario nello studio di fattibilità tecnico-economica realizzato dalla Fondazione: Cariplo ha recentemente deliberato un contributo di 500mila euro; Intesa Sanpaolo si è impegnata a destinare all’intervento 625mila euro nel 2021 e altrettanti nel 2022. Ora si apre una fase di raccolta rivolta a tutti per raggiungere l’obiettivo del fabbisogno complessivo di 2,5 milioni. Il teatro rappresenta un importante presidio territoriale nella periferia sud di Milano, grazie alle proposte culturali e aggregative che sono state costantemente attivate, aperte a tutta la cittadinanza e soprattutto agli abitanti del quartiere. È un luogo che ha assunto negli anni una fondamentale importanza per la zona di riferimento, potendo offrire alla cittadinanza – in prima battuta agli abitanti del quartiere – proposte culturali e aggregative, volano di inclusione per le categorie più fragili di residenti quindi con una rilevante valenza socio-culturale. La chiusura ha certamente rappresentato un duro colpo per l’azione aggregatrice in funzione della comunità locale.Oltre al sostegno deliberato in questi giorni, l’impegno di Fondazione Cariplo nei confronti del teatro e della comunità a cui esso si rivolge, si era già concretizzato in una fase iniziale e cruciale del progetto, quando – dopo la chiusura – si era alla ricerca di una soluzione fattibile e sostenibile. In accordo con il Comune, Fondazione Cariplo ha innanzitutto promosso la realizzazione di uno studio specifico per definire una proposta di rifunzionalizzazione dell’intero edificio in linea con le più innovative esperienze di rigenerazione urbana a base culturale. Lo studio è stato affidato a KCity srl. La proposta progettuale emersa dallo studio, che contemplava diversi scenari alternativi, ha contributo ad attivare una rete di attori accomunati dall’interesse per salvare il Ringhiera. È stato quindi commissionato a B&B Progetti la redazione del progetto di fattibilità tecnico economica. Entrambe queste attività sono state sostenute da Fondazione Cariplo, con un budget di 100mila euro, come contributo fattivo verso la riapertura.Le analisi tecniche avevano, inoltre, messo in luce la necessità di alcuni interventi di consolidamento strutturale necessari per porre rimedio ad alcune debolezze dell’edificio, emerse in un secondo tempo. Gli interventi – con costi intorno ai 600mila euro, interamente a carico dell’amministrazione comunale – sono stati avviati nell’estate 2020.”In questo momento – ha commentato Giovanni Fosti, presidente Fondazione Cariplo – emerge sempre più chiaramente il bisogno di avere luoghi in cui sia possibile incontrarsi e fare esperienze di bellezza, di senso condiviso e di relazione. La riqualificazione del Teatro Ringhiera nasce con l’idea di riconsegnare alla comunità uno spazio innovativo che diventi punto di snodo e luogo generativo nella vita del quartiere. La Fondazione Cariplo ha condiviso questa visione e creduto fin da subito in questo progetto, finanziando studi di fattibilità e contribuendo al sostegno dei lavori di rifunzionalizzazione del teatro, insieme a Intesa Sanpaolo e al Comune di Milano. Il Teatro Ringhiera tornerà così ad essere un luogo vivo e attrattivo dove, a partire dalla cultura, sia possibile valorizzare le potenzialità e le energie delle associazioni del territorio, aprendo nuove opportunità per le persone del quartiere e per tutta la città”. “La combinazione tra impegno culturale e crescita sociale – ha dichiarato Michele Coppola, executive director Arte, Cultura e Beni Storici di Intesa Sanpaolo – si rinnova in questa importante iniziativa che dimostra, ancora una volta, come la cultura sia motore di rigenerazione urbana e fattore determinate di sviluppo del Paese. In continuità con quanto realizzato negli anni dal Progetto Cultura di Intesa Sanpaolo, la convinta partecipazione alla riqualificazione del Teatro Ringhiera è un’occasione per sottolineare la vicinanza della Banca alle persone, alle città e ai territori in cui opera”. “Servizi, cultura, futuro. Sono questi – ha dichiarato l’assessore alla Cultura del Comune di Milano, Filippo Del Corno – gli obiettivi del progetto di riqualificazione del Centro di via Boifava e in particolare del nuovo Teatro Ringhiera, che Fondazione Cariplo e Intesa Sanpaolo hanno sposato da subito, diventando così non solo partner fondamentali per la sua fattibilità, ma anche, e soprattutto, co-protagonisti della crescita culturale di questa città. Rifunzionalizzare gli spazi interni per allargare gli orizzonti esterni, creare spazi sicuri in cui le energie possano canalizzarsi in modo libero, aprire nuove possibilità di incontro in luoghi lontani dal centro: sono tutti obiettivi che questa amministrazione ha sempre perseguito, trovando sempre più spesso l’alleanza di privati lungimiranti, capaci di investire sul benessere della comunità”. LEGGI TUTTO

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    Banca Generali e Stefano Guindani: progetto fotografico sull'Agenda ONU 2030

    (Teleborsa) – Banca Generali e il fotografo Stefano Guindani uniscono le forze per dare vita a “BG4SDGs – Time to Change”, progetto fotografico dedicato a esplorare il mondo della sostenibilità attraverso la matrice universale dei 17 SDGs (gli obiettivi di sviluppo sostenibile) che compongono l’Agenda Onu 2030. Attraverso la lente del proprio obiettivo, Guindani da un lato punta a evidenziare l’azione negativa dell’uomo sull’ambiente e sulla comunità, dall’altro come lo stesso genere umano abbia invece una straordinaria capacità di recupero attraverso soluzioni innovative e sostenibili.Nella sua ricerca, Guindani spazierà oltre i confini italiani ricercando casi critici e situazioni di eccellenza anche all’estero: Brasile, Norvegia e Australia, ma anche Stati Uniti e Sudafrica. Le fotografie saranno pubblicate sui canali Instagram di Banca Generali e dell’artista stesso, con un calendario che prevede il racconto di un SDG per ciascun mese, per una durata totale di 17 mesi. A fine 2022, gli scatti più rappresentativi saranno oggetto di una mostra fotografica itinerante e di un catalogo dedicato.”Sono molto orgoglioso di prendere parte a questo progetto e spero che le mie immagini siano in grado di attirare l’attenzione su un tema tanto importante – ha dichiarato Guindani – Lo scopo di BG4SDGs – Time to Change non è solo quello di puntare i riflettori sulle ben note problematiche che affliggono il nostro pianeta, ma è soprattutto quello di suggerire possibili soluzioni”.”L’Agenda ONU 2030 rappresenta una bussola imprescindibile per Banca Generali, tanto che siamo stati tra i primi operatori a credere nel modello di consulenza ESG all’interno della nostra rosa d’offerta per consentire ai nostri private banker di costruire portafogli declinati secondo gli SDGs che stanno maggiormente a cuore ai clienti – ha commentato Gian Maria Mossa, AD di Banca Generali – Ci auguriamo che il percorso costruito insieme a Stefano possa avvicinare e sensibilizzare ai temi degli SDGs che stanno tracciando le linee guida su cui lo sforzo di istituzioni e privati si sta indirizzando per guidare la ripresa verso un futuro più sostenibile”. LEGGI TUTTO