More stories

  • in

    Leone Film, Intesa alza target price: sblocca valore con JV su library “non current”

    (Teleborsa) – Intesa Sanpaolo ha incrementato a 2,00 euro per azione (dai precedenti 1,92 euro) il target price su Leone Film Group (LFG), società quotata su Euronext Growth Milan e attiva nella produzione e distribuzione di prodotti audiovisivi, confermando la raccomandazione “Buy” sul titolo visto l’upside del 48%.Sebbene, secondo Intesa, i risultati del primo semestre del 2025 siano stati modesti, il broker considera la vendita parziale della library “non-current” un’operazione positiva e ben concepita: 1. LFG migliorerà la propria struttura finanziaria, creando anche le condizioni per concentrarsi maggiormente sulla produzione; 2. LFG si affiderà a un partner importante per ottimizzare l’utilizzo del patrimonio cinematografico più datato attraverso strategie di distribuzione secondaria più efficaci; 3. La nuova società potrebbe fungere da hub per le library audiovisive nazionali e internazionali, migliorando così il contributo ai ricavi del gruppo.Intesa Sanpaolo ha rivisto al ribasso le stime per l’esercizio 2025/2026 in termini di fatturato e redditività a seguito dei risultati del primo semestre del 2025, ipotizzando un calo del fatturato sia da parte della divisione Produzione che di quella Distribuzione, e ha incluso nell’esercizio 2026 i primi impatti dell’operazione, che prevede saranno più consistenti nei prossimi anni.(Foto: Krists Luhaers on Unsplash) LEGGI TUTTO

  • in

    Radici Pietro, CFO SIM incrementa target price e conferma Buy

    (Teleborsa) – CFO SIM ha incrementato a 2,30 euro per azione (dai precedenti 2,00 euro) il target price su Radici Pietro Industries & Brands, società quotata su Euronext Growth Milan e attiva nel settore della pavimentazione tessile di alta gamma e nei rivestimenti tessili di alto contenuto tecnologico, confermando la raccomandazione “Buy” sul titolo visto l’upside potenziale del 121%.Gli analisti scrivono che Radici Pietro ha riportato risultati del primo semestre con un calo del fatturato mid-single-digit, dovuto principalmente al forte calo del settore Automotive. Tuttavia, nonostante le difficili prospettive, gli altri segmenti hanno registrato una buona performance. Le previsioni di budget 2025 per ricavi ed EBITDA sono confermate, supportate da un solido portafoglio ordini, mentre la vendita di alcuni stabilimenti industriali e commerciali dovrebbe accelerare il processo di ridimensionamento dell’azienda.A seguito della pubblicazione dei risultati del primo semestre 2025, CFO SIM ha aggiornato le stime tenendo conto di 1) un leggero aumento del fatturato, ora più vicino all’obiettivo di budget, pur mantenendo sostanzialmente invariate le proiezioni per il 2026-27, 2) una revisione degli oneri di ammortamento e degli interessi passivi e 3) l’incasso previsto dalla vendita dell’immobile commerciale di Bergamo. Il risultato combinato è un aumento medio dell’1,7% e dell’1,2% rispettivamente nelle stime di ricavi totali ed EBITDA nel periodo 2025-27, insieme a un miglioramento del 4,9% dell’indebitamento netto nello stesso periodo. LEGGI TUTTO

  • in

    Carel, Akros avvia copertura con “accumulate”

    (Teleborsa) – Gli analisti di Akros hanno avviato la copertura sul titolo Carel con giudizio “accumulate”. Il target price è stato fissato a 25 euro.Le azioni di Carel scambiano al momento con con una variazione percentuale dell’1,10%.Su base settimanale, il trend del titolo è più solido rispetto a quello del FTSE Italia Mid Cap. Al momento, quindi, l’appeal degli investitori è rivolto con più decisione al fornitore di sistemi di controllo e umidificazione per il condizionamento e la refrigerazione dell’aria rispetto all’indice di riferimento.Allo stato attuale lo scenario di breve di Carel Industries rileva una decisa salita con obiettivo individuato a 23,1 Euro. In caso di momentanea correzione fisiologica il target più immediato è visto a quota 22,6. Le attese sono tuttavia per un innalzamento della curva fino al top 23,6. LEGGI TUTTO

  • in

    BPER, Jefferies conferma buy e tp a 10 euro

    (Teleborsa) – BPER ha firmato accordi sintetici che coprono il 9,99% delle proprie azioni, che, secondo quanto comunicato dalla società, potrebbero essere utilizzate per riacquisti di azioni proprie. La principale implicazione, “a nostro avviso, è l’impegno ad abbassare il target CET1 a un livello inferiore alle aspettative del mercato (e nostre), il che è musica per le nostre orecchie e in linea con l’ottimo risultato di BPER nei recenti risultati dello stress test della BCE”.E’ quanto scrivono in un report gli analisti di Jefferies in cui confermano la raccomandazione “buy” sul titolo BPER e il prezzo obiettivo a 10 euro.Le azioni BPER confermano a metà seduta la buona performance dell’avvio mostrando un rialzo del 6,13%.Il confronto del titolo con il FTSE MIB, su base settimanale, mostra la maggiore forza relativa dell’istituto di credito emiliano rispetto all’indice, evidenziando la concreta appetibilità del titolo da parte dei compratori.Allo stato attuale lo scenario di breve di BPER rileva una decisa salita con obiettivo individuato a 10,32 Euro. In caso di momentanea correzione fisiologica il target più immediato è visto a quota 9,94. Le attese sono tuttavia per un innalzamento della curva fino al top 10,69. LEGGI TUTTO

  • in

    Banca Akros premia Danieli: target price rivisto a 53 euro

    (Teleborsa) – Gli esperti dell’ufficio studi di Akros hanno rivisto al rialzo il target price sul titolo Danieli e allo stesso tempo confermato il giudizio “Accumulate”. Il prezzo obiettivo è stato portato a 53 euro dai 42,50 indicati in precedenza. Al momento il titolo Danieli mostra una tenuta pari a +0,1% a fronte delle vendite generalizzate che hanno colpito l’intero listino milanese.A livello comparativo su base settimanale, il trend della multinazionale friulana evidenzia un andamento più marcato rispetto alla trendline del FTSE Italia Mid Cap. Ciò dimostra la maggiore propensione all’acquisto da parte degli investitori verso Danieli rispetto all’indice.Lo scenario di medio periodo è sempre connotato positivamente, mentre la struttura di breve periodo mostra qualche cedimento, letto dai relativi indicatori, per l’opposizione della resistenza stimata a quota 49,03 Euro. Funzionale il controllo della situazione di breve offerta dai supporti a 47,68. E’ concreta la possibilità di una continuazione della fase correttiva verso quota 46,82. LEGGI TUTTO

  • in

    MPS, Jefferies avvia copertura con Buy: mercato sottovaluta sinergie con Mediobanca

    (Teleborsa) – Jefferies ha avviato la copertura su Banca Monte dei Paschi di Siena (MPS) con raccomandazione “Buy” e target price di 9,3 euro per azione, sottolineando che il mercato sottovaluta il ??potenziale sinergico dell’integrazione con Mediobanca.La complementarietà tra Mediobanca e MPS “aumenta la diversificazione, ma accresce la dipendenza dalle sinergie di fatturato”, si legge nella ricerca. La valutazione più elevata di Mediobanca rispetto a MPS implica una diluizione iniziale dell’EPS/TNAV, ma “questo è storia passata”. Guardando al futuro, “crediamo che l’operazione offra un chiaro potenziale di crescita: Mediobanca può ampliare le proprie capacità su una base più ampia, mentre la forza retail di MPS rafforza il franchise di Mediobanca”. La prevista rivalutazione delle imposte differite attive (DTA) entro il 2025 migliora la qualità degli utili e la traiettoria del capitale. Jefferies ritiene che l’obiettivo di sinergie di 700 milioni di euro sia raggiungibile, supportando un rendimento da dividendi best-in-class oltre il 12%/14% nel 2027/2028.Il corporate e investment banking è un’area di forza per Mediobanca. Jefferies stima che Mediobanca generi 1,8 euro di commissioni per ogni 100 euro di prestiti in questa divisione, rispetto agli 1,2 euro di MPS. Estendere la maggiore efficienza ai clienti di MPS potrebbe generare circa 320 milioni di euro di ricavi aggiuntivi. Nel segmento Consumer, MPS è sotto-penetrata. Sfruttare i prodotti e le competenze di Mediobanca nel segmento Consumer potrebbe anche generare un aumento dei ricavi (un’opportunità fino a 700 milioni di euro, nel lungo termine). Dal lato della raccolta, gli analisti calcolano che si potrebbero ottenere risparmi di 100 milioni di euro ottimizzando il MREL e riducendo la liquidità in eccesso. LEGGI TUTTO

  • in

    Redelfi, Banca Finnat alza target price: accelera nello sviluppo delle pipelines italiane

    (Teleborsa) – Banca Finnat ha confermato la raccomandazione (Buy) e incrementato il target price (a 17,4 euro per azione dai precedenti 14,1 euro) sul titolo Redelfi, management company con focus sulla transizione energetica e quotata su Euronext Growth Milan.Gli analisti ricordano che la semestrale 2025 ha registrato un valore della produzione di 15,9 milioni di euro, rispetto a 10,4 milioni del corrispondente periodo 2024 (+54%) e ai 26,9 milioni stimati per fine anno. Il margine operativo lordo (Ebitda) si è attestato a 10,4 milioni di euro (+83% sul 1H2024 e rispetto ai 13,3 milioni preventivati sull’intero 2025) per una marginalità, sul valore della produzione, cresciuta al 65,4% dal precedente 55,1%. Il risultato operativo netto (Ebit) si è portato a 9,6 milioni di euro (5,5 milioni al 30.06.2024) mentre il risultato netto di Gruppo ha raggiunto 3,5 milioni di euro da 2,9 milioni della semestrale 2024 e a fronte di 6,1 milioni stimati per il consuntivo 2025.Alla luce della semestrale e dell’accelerazione nello sviluppo delle 2 principali pipelines italiane (Bright Storage e Redelfi 1), entrambe, sostanzialmente, a Gate 5, Banca Finnat ha rivisto al rialzo le intere stime per il periodo 2025/2028, con un Cagr sul Valore della Produzione portato al 38%, sull’Ebitda al 49% e sull’Utile di Gruppo al 54%.(Foto: Towfiqu barbhuiya on Unsplash) LEGGI TUTTO

  • in

    Lemon Sistemi, Banca Finnat taglia target price: risultati ben inferiori alle attese

    (Teleborsa) – Banca Finnat ha abbassato a 3,5 euro per azione (dai precedenti 4,6 euro) il target price su Lemon Sistemi, società quotata su Euronext Growth Milan e attiva nella progettazione, fornitura e posa di impianti fotovoltaici, termoidraulici, di accumulo e della progettazione di soluzioni per l’efficientamento energetico, confermando la raccomandazione “Buy” sul titolo.Gli analisti hanno scritto che i risultati semestrali, pur considerando l’avvio in execution nel secondo semestre 2025 di alcuni contratti già sottoscritti, hanno evidenziato ricavi e valore della produzione (su base tendenziale) ben inferiori rispetto alle precedenti previsioni. Hanno quindi rivisto le aspettative in termine di top line per riflettere gli elementi che hanno portato a tale divergenza tra risultati e stime, tra cui: i) la transizione verso un modello di business incentrato sull’attività dei parchi fotovoltaici, ii) ritardi nello sviluppo dei BESS, iii) rallentamento generalizzato del settore fotovoltaico. Il broker ha quindi rivisto al ribasso l’impatto atteso del BESS, a causa dei continui ritardi che rischiano di provocare una perdita di interesse da parte degli investitori, e ha adeguato prudenzialmente le stime di ricavo dei parchi fotovoltaici alla pipeline attuale. “Pur mantenendo una view positiva sulle prospettive di crescita del business e sui possibili miglioramenti in termini di redditività, la riduzione del valore della produzione e la conseguente diminuzione dei principali margini lungo l’intero arco di piano ci ha spinto a rivedere al ribasso il fair value del titolo”, si legge nella ricerca.Nel dettaglio, i risultati al 30 giugno hanno evidenziato una temporanea contrazione del valore della produzione il quale si è attestato a 4,1 milioni di euro (-6,3% a/a), inferiore rispetto alle attese di 18,4 milioni. Sebbene questa riduzione abbia comportato margini operativi inferiori rispetto a quanto preventivato, nel corso del semestre Lemon Sistemi ha recuperato una buona redditività operativa, con un Ebitda positivo per 1 milione di euro a fronte di una perdita di 420 mila euro registrata nel primo semestre 2024.(Foto: Zbynek Burival on Unsplash ) LEGGI TUTTO