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    Zignago Vetro, Intesa abbassa target price e conferma Neutral

    (Teleborsa) – Intesa Sanpaolo ha abbassato a 8,5 euro per azione (dai precedenti 9,3 euro) il target price su Zignago Vetro, produttore di contenitori in vetro cavo quotato su Euronext STAR Milan, confermando la raccomandazione “Neutral” sul titolo.Gli analisti hanno scritto che la debolezza del mercato è proseguita nei primi nove mesi del 2025 e il nuovo scenario tariffario e le tensioni geopolitiche potrebbero continuare a influenzare la domanda e la concorrenza nei prossimi trimestri. Tuttavia, dopo aver ridotto le scorte di oltre 22 milioni di euro nel primo semestre del 2025, Zignago Vetro dovrebbe aver guadagnato flessibilità per bilanciare i prezzi di vendita con i costi di produzione, beneficiando anche della normalizzazione dei costi energetici, della riduzione dei costi del vetro e dell’aumento della capacità produttiva.L’obiettivo di Zignago Vetro per i prossimi trimestri è consolidare il miglioramento del margine EBITDA e della generazione di cassa osservati nel secondo e terzo trimestre del 2025.Intesa Sanpaolo ha rivisto le stime per il periodo 2025-2026 per incorporare i risultati dei primi nove mesi del 2025 e le prospettive del management, con una riduzione media dell’EBITDA per l’esercizio 2025-2026 di circa il 9% e dell’utile per azione (EPS) di circa il 30%. LEGGI TUTTO

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    Tesmec, vola allo Star in scia all’upgrade di Intermonte

    (Teleborsa) – Seduta in vetta al FTSE Italia Star (+0,76%) per il titolo Tesmec, che avanza del 14,26% a 0,1282 euro. Andamento sostenuto dall’upgrade di Intermonte a valle dei conti dei primi nove mesi dell’anno.Gli analisti, infatti, hanno confermato il giudizio di Outperform alzando al contempo il target price a 0,17 euro, dal precedente 0,08 euro.”Oltre a trend di conto economico favorevoli che suggeriscono una crescente attenzione alla qualità dei ricavi e alla redditività”, il broker nota che la “riduzione del debito è un fattore chiave per la valutazione di Tesmec, dato che la componente debitoria rappresenta circa 2/3 del valore della produzione”.Il management di Tesmec ha confermato le indicazioni di crescita di ricavi ed EBITDA nell’esercizio 2025, con un’ulteriore riduzione dell’indebitamento netto rispetto a settembre 2025.Intermonte ha affinato le stime di conto economico per l’esercizio 2025 e aumentato i ricavi degli esercizi 26-27 del +3% e l’EBITDA dell’8%. Ha inoltre migliorato significativamente le ipotesi di generazione di cassa, con un indebitamento nettomigliorato di 8 milioni nell’anno fiscale 2025, attestandosi a 136 milioni (in linea con il dato dei primi 9 mesi del 2025) e di 15 milioni nel 2026 (rispetto a un’attuale capitalizzazione di mercato di 69 milioni) attestandosi a 126 milioni.Tesmec, hanno aggiunto gli esperti, “è esposta ai mercati finali in crescita dell’energia (ora il business più importante del gruppo) e del settore ferroviario (internazionalizzazione delle sue tecnologie diagnostiche), supportando le prospettive di crescita anche nei prossimi anni. La debolezza nel settore delle macchine trencher viene affrontata concentrandosi su regioni strategiche (Stati Uniti e Medio Oriente) e applicazioni (energia e minerario)”.Inoltre, “la chiusura dell’operazione con OT Engineering (deconsolidamento del debito di Marais è diventato definitivo) e il rifinanziamento del debito da 55 milioni di euro annunciato a ottobre supportano l’orientamento positivo”. LEGGI TUTTO

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    Ascopiave, Mediobanca alza target price: titolo ancora sottovalutato

    (Teleborsa) – Mediobanca ha incrementato a 3,80 euro per azione (dai precedenti 3,75 euro) il target price di Ascopiave, gruppo quotato su Euronext STAR Milan e uno dei principali operatori nazionali nel settore della distribuzione del gas naturale, confermando la raccomandazione “Outperform”.Gli analisti ricordano che Ascopiave è una delle società a cui sono stati assegnati gli asset di distribuzione gas di proprietà di Italgas nell’ambito della procedura di cessione imposta dall’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM) a seguito dell’acquisizione di 2i Rete Gas da parte di Italgas. Ad Ascopiave sono stati assegnati gli asset di distribuzione gas di Italgas nelle concessioni Padova 2 e Padova 3. Durante la conference call, il management di Ascopiave ha spiegato che la società ha acquisito circa 30.000 PDR con una RAB di circa 22 milioni di euro. Mediobanca stima che l’acquisizione comporterebbe un cash-out per la società di circa 30 milioni di euro. Il closing dell’operazione è previsto entro febbraio/marzo 2026.Il management ha sottolineato che sono in corso discussioni per accelerare le gare del gas. La società ha espresso parere negativo sul possibile aumento delle dimensioni degli ATEM, in quanto ciò creerebbe un settore monopolistico, penalizzando così sia gli operatori che i consumatori. D’altro canto, ha sostenuto che la possibile estensione delle concessioni sarebbe positiva in quanto incentiverebbe gli investimenti.Mediobanca ribadisce l’opinione che l’acquisizione delle concessioni di distribuzione del gas da A2A, unita all’esercizio delle opzioni put sulle restanti quote di EstEnergy e HeraComm, abbia notevolmente semplificato il portafoglio di attività della società e migliorato la visibilità sul valore del titolo. “Riteniamo che il titolo rimanga sottovalutato – si legge nella ricerca – Anche dopo la performance positiva degli ultimi trimestri, l’attuale prezzo delle azioni implica uno sconto rispetto al valore della RAB di circa l’8%, il che, a nostro avviso, non è giustificato. I principali peers scambiano con un premio a due cifre rispetto alla RAB”. LEGGI TUTTO

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    Generalfinance, Intesa alza target price: molto avanti sul piano

    (Teleborsa) – Intesa Sanpaolo ha incrementato a 22,1 euro per azione (dai precedenti 20,7 euro) il target price su Generalfinance, società quotata su Euronext STAR Milan e intermediario finanziario specializzato nel factoring alle PMI distressed, confermando la raccomandazione “Buy” visto l’upside potenziale del 12%.Gli analisti scrivono che Generalfinance ha registrato solidi risultati nel terzo trimestre del 2025, con il miglior utile netto trimestrale dalla quotazione, superiore alle aspettative, trainato da una robusta crescita dei ricavi (+59,4% su base annua) e da una solida performance del margine di interesse (NII). I costi operativi sono stati ben controllati, portando a un rapporto costi/ricavi inferiore al 30%. La società ha alzato la guidance sull’utile netto per il 2025 a oltre 27 milioni di euro, riflettendo il forte slancio commerciale.A seguito dei solidi risultati dei primi nove mesi del 2025 e considerando la guidance aggiornata per il 2025, Intesa ha rivisto le stime per il periodo 2025-27, aumentando i ricavi per il 2025 dell’8% e adeguando al contempo gli accantonamenti per perdite su crediti a 4 milioni di euro. Aumentato l’utile per azione rettificato per il 2025 del 6%, con una correzione media del -2% per il periodo 2026-27, a seguito dei maggiori costi di funding.(Foto: Towfiqu barbhuiya on Unsplash) LEGGI TUTTO

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    SIT, Intesa incrementa target price: volumi ed esecuzione restano essenziali

    (Teleborsa) – Intesa Sanpaolo ha incrementato a 3,1 euro per azione (dai precedenti 2,1 euro) il target price su SIT, società quotata su Euronext Milan e attiva nella produzione di soluzioni intelligenti per il controllo delle condizioni ambientali e la misurazione dei consumi, confermando la raccomandazione “Buy” visto l’upside potenziale del 19%.Gli analisti scrivono che i risultati dei primi nove mesi del 2025 hanno “chiaramente segnato una svolta dopo due anni difficili”. Secondo loro, SIT sta entrando nell’esercizio 2026 con ottimismo, un anno in cui si prevede che l’azienda trarrà beneficio dai volumi, dall’effetto di trascinamento delle efficienze già implementate e da ulteriori azioni volte a consolidare la redditività. “Riteniamo che l’esecuzione e la resilienza dei volumi a livello di fatturato rimangano i fattori chiave per soddisfare le nostre aspettative”, viene sottolineato nella ricerca. LEGGI TUTTO

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    Elica, Intermonte alza target price con accelerazione dei ricavi

    (Teleborsa) – Intermonte ha incrementato a 1,80 euro per azione (dai precedenti 1,60 euro) il prezzo obiettivo su Elica, società quotata su Euronext STAR Milan e attiva nella produzione di cappe e piani aspiranti da cucina, confermando la raccomandazione “Neutral”.Gli analisti scrivono che i risultati del terzo trimestre hanno portato buone notizie, mostrando una significativa accelerazione dei ricavi rispetto ai trimestri precedenti, nonostante un mercato di riferimento che rimane piuttosto debole, evidenziando così i benefici ottenuti dalle recenti misure gestionali.Intermonte ha aggiornato le stime per riflettere la nuova guidance, aumentando i ricavi del 2025 di circa l’1,2% e riducendo leggermente le previsioni per gli anni successivi per tenere conto dei tassi di cambio aggiornati, tenendo presente che circa il 15% dei ricavi di Elica proviene dalle Americhe. Le maggiori previsioni di fatturato portano a un modesto miglioramento dell’EBIT rettificato, con un margine previsto per il 2025 sostanzialmente in linea con la performance dei primi nove mesi. Tuttavia, questo beneficio è compensato da oneri finanziari superiori alle precedenti ipotesi. Nel complesso, ora prevede un utile netto del 2025 inferiore di circa 0,5 milioni di euro rispetto a prima. “Siamo lieti che le misure adottate dal management stiano iniziando a dare i loro frutti, nonostante un mercato di riferimento difficile, e crediamo che non appena il mercato si stabilizzerà, l’azienda avrà tutto il necessario per uscire più forte dalla tempesta”, si legge nella ricerca. LEGGI TUTTO

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    Amplifon sale in Borsa con analisti che apprezzano esecuzione del piano e ripresa della crescita

    (Teleborsa) – Amplifon, società leader nelle soluzioni uditive che fa parte del FTSE MIB, spicca nella seduta odierna a Piazza Affari, con gli investitori che digeriscono i conti pubblicati negli scorsi giorni.Sul fronte degli analisti, Barclays – pur riducendo le stime e il target price (a 19,5 euro dai precedenti 20,5) – conferma la raccomandazione Overweight e sottolinea il miglioramento del trend dei ricavi dell’azienda in Europa e in America nel terzo trimestre rispetto al secondo trimestre, continuando a considerare la società la propria preferita nel settore hearing aid con una visione ottimista nel lungo periodo. “Con l’incertezza del mercato a breve termine persistente, siamo costruttivi sulla storia a lungo termine e continuiamo a preferire il nome in un settore degli apparecchi acustici in difficoltà”, si legge nella ricerca.Ieri invece Intermonte ha alzato il target price di Amplifon da 16,5 a 19 euro per azione, migliorando anche la raccomandazione a Overweight da Neutral sulla base della ripresa in Europa e dell’esecuzione del piano di miglioramento della performance Fit4Growth. “Il terzo trimestre ha segnato il primo punto di svolta positivo in EMEA e i trimestri successivi dovrebbero beneficiare di comparazioni più semplici, di un forte incremento dei clienti di ritorno dalla ripresa post-Covid del 2021 (ipotizzando un ciclo di vita dell’HA di circa 5 anni) e dei primi benefici del piano Fit4Growth – si legge nella ricerca – Combinati con un potenziale rilascio della domanda repressa, questi fattori potrebbero gradualmente riportare la crescita ai livelli storici”.Amplifon si attesta a 14,91 euro, con un aumento dell’1,29%. Operativamente le attese sono per un proseguimento della giornata in senso positivo con resistenza vista a quota 15,06 e successiva a 15,42. Supporto a 14,7. LEGGI TUTTO

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    Moncler, Jefferies conferma l’Hold e TP a 49 euro (downside potenziale del 9%)

    (Teleborsa) – Jefferies ha confermato il giudizio Hold sul titolo Moncler e ribadito il target price di 49,00 euro, che incorpora un downside potenziale del 9% rispetto al prezzo di chiusura del 27 ottobre 2025, pari a 53,8 euro.Una conferma che giunge a valle della pubblicazione dei ricavi dei primi nove mesi del 2025. I dati chiave, secondo gli analisti, includono: 1) Il marchio Moncler nel terzo trimestre ha registrato un -1% ex fx (cons -2%) con DTC/wholesale invariato/-4% rispetto al consensus +0%/-7%; gli esperti ritengono che gli investitori prevedessero un DTC del 2-3% dopo i recenti report dei competitor del lusso. 2) A livello regionale, il marchio di punta ha registrato un andamento APAC/RoW invariato ex fx (in linea con il secondo trimestre); EMEA a -4% (da -8% nel secondo trimestre), date le pressioni ancora negative, ma in calo, sui viaggiatori, soprattutto americani; e +5% nelle Americhe (+5% nel secondo trimestre). 3) Stone Island nel terzo trimestre è rimasto complessivamente invariato ex fx (consensus -2%), con un’ulteriore razionalizzazione del wholesale (-8% rispetto a consensus -9%).Dalla conference call è emerso che, richiamano gli analisti: “1) La stima del margine EBIT FY di Consensus del 28,3% (JEFe 28,0%) richiederà una ‘buona crescita’ nel quarto trimestre (presumiamo coerente con i cons evidenziati di seguito); Apparentemente la performance da ottobre ad oggi è stata coerente con tale esigenza (con l’avvertenza che la base comparabile si inasprisce considerevolmente a dicembre). 2) Il gruppo sembra aver esaminato più attentamente gli sforzi sui costi per migliorare la tradizionale equazione di guadagni like-for-like mid-single-digit richiesti per mantenere il margine stabile; tuttavia, la possibilità di un contributo in termini di spazio previsto per il prossimo anno sarà probabilmente determinata in gran parte dalla tempistica esatta dell’apertura del nuovo flagship store di New York. 3) Il prezzo del marchio Moncler per l’autunno/inverno è destinato a moderarsi a low-single-digit (piuttosto che mid-single-digit come nella primavera/estate) nonostante le crescenti sfide del mercato dei cambi; l’entità esatta di low-single-digit deve ancora essere definita, e con essa l’interazione tra trazione del marchio e conservazione del Gross Margin, soprattutto negli Stati Uniti. 4) Le previsioni per la vendita all’ingrosso dell’anno fiscale per il marchio Moncler dovrebbero ora essere più vicine a mid-single-digit piuttosto che all’high-single-digit precedentemente indicato (a causa di un sell-out migliore del previsto)”.Alla luce di ciò Jefferies ha mantenuto le proprie stime praticamente invariate, affermando che “la valutazione scontata di Moncler probabilmente persisterà”.Ora prevede un DTC del marchio MONC del quarto trimestre stabile, e del +5% nel 2026 (rispetto a +2,3% e +6,6% dei conti correnti). L’ipotesi di Ebit margin per il secondo semestre del 2025 è di -139 punti base al netto delle variazioni della cadenza di marketing (-54 punti base al netto di queste variazioni, rispetto a -1 punto base al netto dei conti correnti), e di -5 punti base al netto delle variazioni del marketing nel 2026 (rispetto a +35 punti base dei conti correnti). L’EBIT di gruppo per il 2025 e il 2026 sono attesi a 848 milioni e 864 milioni rispettivamente, inferiore del 3% e del 7% rispetto alle stime di consensus, che si attestano a 871 milioni e 926 milioni. LEGGI TUTTO