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    Misitano & Stracuzzi, Intermonte conferma Buy: risultati confermano solida crescita

    (Teleborsa) – Intermonte ha confermato la raccomandazione “Buy” e il target price di 5,40 euro per azione sul titolo Misitano & Stracuzzi, società quotata su Euronext Growth Milan e attiva nel campo delle essenze agrumarie, dopo solidi risultati del primo semestre 2024 che hanno mostrato un forte impulso alla redditività.Gli analisti evidenziano che il gruppo non fornisce indicazioni quantitative, ma il management ha fornito prospettive qualitative in cui era fiducioso sugli obiettivi strategici stabiliti, sia in termini di completamento degli investimenti pianificati sia in termini di performance aziendale.Alla luce della confermata evoluzione del business, il broker ha rivisto leggermente le stime per includere la solida performance del primo semestre, in particolare in termini di redditività. Ora vede vendite a 65,9 milioni di euro nel 2024 (rispetto ai precedenti 63,2 milioni) e EBITDA in aumento del +21% anno su anno (rispetto al +16% anno su anno precedente) a 15,7 milioni di euro (15,1 milioni prima).(Foto: © Veerasak Piyawatanakul) LEGGI TUTTO

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    Cy4Gate, Intermonte abbassa target price e conferma Buy

    (Teleborsa) – Intermonte ha abbassato a 7,00 euro per azione (dai precedenti 8,70 euro) il target price su Cy4Gate, società quotata su Euronext STAR Milan e attiva nel mercato cyber intelligence e security, confermando la raccomandazione “Buy” dopo la pubblicazione dei risultati semestrali e la call con la comunità finanziaria.Gli analisti scrivono che, secondo il management, la pipeline commerciale rimane promettente e diversificata ma è ancora soggetta a un’elevata stagionalità, con un impatto più forte come al solito previsto nel 4° trimestre. Tuttavia, nonostante l’andamento negativo nel 1° semestre, la società ha confermato la sua guidance sui ricavi per il 2024 a 84-90 milioni di euro, con 64-67 milioni di euro garantiti da backlog e ricavi ricorrenti, mentre il resto (20-23 milioni di euro) dovrebbe concretizzarsi dalla conversione della sua pipeline da 122 milioni di euro; mentre la visibilità è stata migliore sul settore della difesa e sui clienti aziendali, il 60-70% della pipeline riguarda attività sul mercato international forensic, dove le condizioni di mercato sono ancora difficili. Il margine EBITDA rettificato è ora visto a circa il 25%, nella fascia bassa della guidance, con sforzi di ottimizzazione come la riduzione dei costi e la centralization previsti per il 2° semestre. Debito netto previsto stabile a circa 19 milioni di euro.”Prevediamo che il titolo si rivaluti non appena l’esecuzione delle stime di consenso diventerà più prevedibile – si legge nella ricerca – Inoltre, l’annuncio di nuovi contratti su larga scala potrebbe suscitare un interesse più costruttivo verso il titolo”.(Foto: Carrie Allen www.carrieallen.com on Unsplash) LEGGI TUTTO

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    Trevi, Alantra avvia copertura con Buy e TP di 0,45 euro

    (Teleborsa) – Alantra ha avviato la copertura sul titolo Trevi, società quotata su Euronext Milan e attiva nell’ingegneria del sottosuolo, con una raccomandazione “Buy” e un target price di 0,45 euro per azione (per un upside potenziale del 60%).Gli analisti affermano che Trevi si è ristrutturata con successo dopo gravi sfide, realizzando 607 milioni di euro di ricavi nel 2023, con oltre il 90% di vendite all’estero e il 12% di EBITDA. La sua strategia 2023-27 si concentra sulla crescita sostenibile e sulla redditività, puntando a settori come le infrastrutture di trasporto e i lavori marittimi. Alantra prevede una crescita costante per Trevi nel 2023-26, con ricavi totali in aumento a un CAGR del 3,6%, passando da 607 nel 2023 a 676 milioni di euro entro il 2026. Questa crescita è supportata dal solido backlog di progetti di 789 milioni di euro a giugno 2024, con progetti infrastrutturali chiave in regioni promettenti come Arabia Saudita, Europa, Nord America e APAC. La divisione Soilmec, che si sta riprendendo dalle sfide passate, contribuirà positivamente, concentrandosi su prodotti ad alto margine come idromulini compatti e tecnologie a basse emissioni. Il broker prevede che l’EBITDA crescerà da 72 a 87 milioni di euro, con margini dal 12% al 13% entro il 2026, guidati dal controllo dei costi e dalle economie di scala. Gli sforzi di deleveraging dovrebbero ridurre la leva finanziaria di Trevi da 2,7x a 2,0x nel 2023-26, aiutati da una gestione disciplinata del CF e da un’efficienza WC migliorata.”Dopo un’inversione di tendenza e un’uscita di successo dal petrolio e dal gas, Trevi ora si concentra su settori ad alto margine come infrastrutture di trasporto e lavori marittimi – si legge nella ricerca – Con un ROCE previsto a oltre il 12%, un FCF Yield del 24% e un forte posizionamento competitivo, Trevi rappresenta un’interessante opportunità di investimento a lungo termine”. LEGGI TUTTO

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    Aeroporto di Bologna, Intesa lima target price e conferma Hold

    (Teleborsa) – Intesa Sanpaolo ha abbassato a 8 euro per azione (dai precedenti 8,2 euro) il target price su Aeroporto Guglielmo Marconi di Bologna, società quotata su Euronext STAR Milan che gestisce lo scalo aeroportuale bolognese, confermando la raccomandazione “Hold” sul titolo visto il potenziale upside del 2%.Gli analisti scrivono che la società sta sfruttando molto la forte domanda di traffico aereo e quest’anno il traffico supererà ampiamente il livello pre-Covid, con largo anticipo rispetto a quanto previsto in passato. Tuttavia, i ritardi strutturali dell’azienda nell’implementazione dell’espansione della capacità necessaria per far fronte all’evoluzione del mercato stanno creando un collo di bottiglia, con implicazioni negative sulla crescita del traffico, in particolare l’anno prossimo, che potrebbe estendersi anche agli anni successivi, se non eseguirà l’ambizioso piano di capex annunciato di recente.Viene anche evidenziato che la società sta gradualmente recuperando la sua redditività storica (40,6% nel 2019), riequilibrando il mix di traffico verso il traffico meno incentivato e i contratti più favorevoli con le principali vettori low-cost come Ryanair e Wizz Air (circa il 65% del traffico totale). Tuttavia, “riteniamo che lo sconto medio rispetto alla media del settore sia ancora meritato (-27% FY24/FY25 EV/EBITDA), dato il divario in termini di dimensioni e redditività”, si legge nella ricerca. LEGGI TUTTO

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    UniCredit, Barclays: payout policy sarebbe mantenuta anche dopo fusione con Commerzbank

    (Teleborsa) – UniCredit sarebbe in grado di mantenere la sua attuale politica di distribuzione ordinaria dopo un’eventuale proposta di fusione con Commerzbank e, anche se rimangono diverse domande senza risposta in questa fase, la logica dell’accordo sarebbe chiara: creare valore per gli azionisti rafforzando il nuovo franchising tedesco. Ne è convinta Barclays, che ha analizzato il potenziale deal a seguito dell’acquisto del 9% del capitale della banca tedesca da parte dell’istituto guidato da Andrea Orcel.Gli analisti affermano che UniCredit sarebbe in grado di pagare a Commerzbank (con un premio del 30% sul prezzo delle azioni Commerzbank del 10 settembre) fino al 45% in contanti, utilizzando quasi tutto il suo attuale capitale in eccesso per massimizzare l’accrescimento dell’EPS e mantenere comunque il rapporto CET1 al 13%. Tuttavia, per fornire un accrescimento dell’EPS positivo mantenendo buffer di capitale più grandi, UniCredit potrebbe prendere in considerazione di pagare meno in contanti.In particolare: l’accrescimento dell’EPS rimane positivo (+3% anno 1 a +7% anno 3) con il 30% dell’accordo Commerzbank finanziato in contanti (portando a un rapporto CET1 del 13,6% o al 13,3% al netto della stima degli oneri di integrazione). In ogni caso, le considerazioni in tutti questi scenari suggeriscono la capacità di UniCredit di mantenere anche l’attuale politica di pagamento ordinaria dopo una combinazione, anche se pagata parzialmente in contanti.Barclays cita anche potenziali ostacoli: oltre alle approvazioni normative standard, ci sono infatti alcuni aspetti chiave in sospeso da considerare per quanto riguarda qualsiasi combinazione: 1) Un potenziale accordo sarebbe amichevole? Il tono di UniCredit suggerisce la possibilità di trovare accordi con Commerzbank, mentre la posizione di quest’ultima non è ancora chiara. 2) Il governo tedesco sosterrà UniCredit? Si potrebbe sostenere che c’è stata un’apertura dato che UniCredit ha acquisito una quota in Commerzbank direttamente dal governo, ma non c’è ancora alcuna garanzia che il governo sosterrebbe una quota maggiore o addirittura una fusione completa. 3) La prima reazione degli azionisti di Commerzbank è stata “positiva” (prezzo delle azioni Commerzbank in aumento del +4% dall’annuncio rispetto a Commerzbank +25% e indice bancario +3%): questo è rilevante in quanto qualsiasi accordo sarebbe soggetto all’approvazione sia degli azionisti UniCredit che di Commerzbank.Guardando al settore bancario italiano, secondo Barclays “nulla cambia nel breve termine” per Banco BPM, MPS (e BPER). “L’interesse di UniCredit nelle banche italiane a media capitalizzazione non è sembrato elevato, a nostro avviso, e i prezzi di mercato di queste banche non hanno incorporato un premio M&A significativo – si legge nella ricerca – In effetti, tutte queste banche italiane hanno basato la loro strategia su elevati rendimenti di capitale (o la baseranno nel caso di BPER, pensiamo, nel prossimo piano aziendale) e hanno un ampio capitale in eccesso”. LEGGI TUTTO

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    UniCredit-Commerzbank, Equita: operazione sfidante, ma con spazio per creazione valore

    (Teleborsa) – Una possibile acquisizione di Commerzbank da parte di UniCredit è “un’operazione sfidante, ma con spazio per creazione di valore”. Ne è convinta Equita, che ha analizzato il potenziale deal a seguito dell’acquisto del 9% del capitale della banca tedesca da parte dell’istituto guidato da Andrea Orcel.Gli analisti ritengono lo scenario di business combination come quello più probabile, mentre considerano improbabile un rilancio da parte di altri player: non sarebbero nella condizione di presentare offerte migliorative rispetto a quella di UniCredit , mantenendo un livello di capitale adeguato e realizzando una soddisfacente EPS accretion.Assumendo una transazione dove i) UniCredit riconosce una valutazione di Commerzbank pari a circa 20 milioni di euro (30% premio sul prezzo undisturbed, 10% sui prezzi attuali), ii) un’operazione 45% cash/55% paper, iii) sinergie lorde per 600-650 milioni di euro, gli analisti vedono: i) potenziale per EPS accretion in area double-digit (circa il 15%) con sinergie a run-rate, ii) ROIC a circa il 17%, iii) CET1 in area 13% e iv) mantenimento della politica di remunerazione della banca.”A nostro avviso, UniCredit potrebbe spingersi fino a un premio del 40% per continuare a realizzare un’EPS accretion soddisfacente senza sacrificare la solidità patrimoniale e la distribuzione. Sebbene una potenziale business combination UniCredit-Commerzbank presenti elementi di complessità (sottolineiamo tra gli altri rischi politici, di integrazione, di generazione di sinergie…), a nostro avviso gli aspetti positivi superano quelli negativi, lasciando spazio alla creazione di valore”, si legge nella ricerca.Tra gli aspetti positivi vengono citati: l’acquisizione di una posizione di leadership in Germania, con spazio per generazione di efficienze difficilmente raggiungibili da HVB standalone e per cogliere maggiori opportunità di crescita; la possibilità per UniCredit di estendere il proprio catalogo prodotti su una rete internazionale più ampia; potenziale miglioramento del credit rating, con spazio per un’ulteriore riduzione dei costi di finanziamento istituzionali. LEGGI TUTTO

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    Avio, analisti: conti in linea con le attese in attesa del ritorno al volo del Vega C

    (Teleborsa) – Gli analisti rimangono positivi sul titolo Avio, società quotata su Euronext STAR Milan e attiva nella realizzazione e nello sviluppo di lanciatori spaziali e sistemi di propulsione, vedendo una buona visibilità sulle guidance e guardando al ritorno al volo del Vega C previsto entro il 4Q24, in attesa dello sviluppo del business della propulsione tattica in USA (potenzialmente rilevante, ma i cui benefici sono diluiti nel lungo termine).Intermonte, che ha una raccomandazione “Outperform” e un target price di 14 euro per azione, afferma che la società ha riportato risultati del 2Q sostanzialmente in linea con l’anno precedente, con un fatturato in leggero aumento anno su anno (+4% a 101,8 milioni di euro) grazie alla crescita dell’attività di sviluppo e dell’attività di produzione per il business Tactical Propulsion e un Adj. EBITDA a 7,2 milioni di euro (7,8 milioni di euro nel 2Q23).Viene evidenziato che il focus principale della conference call è stato sulle recenti partnership siglate negli Stati Uniti. Sebbene i dettagli forniti siano limitati dati gli accordi di riservatezza, i commenti del management sono coerenti con le aspettative iniziali in termini di tempistiche: è stato chiarito che, sebbene l’azienda si impegnerà a comprimere il più possibile i tempi di sviluppo, sfruttando l’esperienza maturata negli anni, è difficile immaginare che la produzione possa entrare a pieno regime prima di 3 o 4 anni (CAMM-ER ha impiegato più o meno 5 anni).”Confermiamo la nostra visione positiva sul titolo basata sull’aspettativa di un graduale e costante miglioramento dei numeri e di una continuazione del solido slancio di acquisizione ordini, in particolare nella propulsione tattica, la cui crescente importanza dovrebbe ridurre la dipendenza dall’attività di lancio, che può rivelarsi irregolare come visto nel recente passato – si legge nella ricerca di Intermonte – Il primo importante traguardo dell’anno è stato raggiunto con il volo inaugurale di successo di Ariane 6. Il prossimo passo fondamentale sarà ora la ripresa dei voli Vega C, programmati per il 4Q24, che è fondamentale per sbloccare il pieno potenziale dell’azienda e consentire l’esecuzione del corposo portafoglio ordini”.Equita, che ha una raccomandazione “Hold” e un target price di 12,3 euro per azione, sottolinea che la mancanza di leva operativa nel 1H24 (a fronte del fatturato in crescita del 14,5% YoY l’adj. EBITDA è cresciuto solo dell’1% YoY) è imputabile al mix di prodotto che siprevede migliori nel 2H. Inoltre, per centrare la guidance FY24 di order intake sono necessari ordini per 300-350 milioni di euro nel 2H legati a sviluppo del Vega C e propulsione tattica. Sul fronte statunitense, il broker riporta che il processo di qualifica dei prodotti sia per Raytheon che la US Army richiede 3-4 anni per arrivare a full speed production.Dalla call è anche emerso che non c’è nessun coinvolgimento di Avio nelle discussioni in corso tra Leonardo e Thales al fine di allargare la loro collaborazione industriale e forse il perimetro delle attività condivise nello Spazio (attualmente produzione di satelliti e gestione di servizi satellitari). LEGGI TUTTO

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    Seco, Mediobanca abbassa target price e conferma Neutral

    (Teleborsa) – Mediobanca ha abbassato a 2,60 euro per azione (da 4,10 euro) il prezzo obiettivo su Seco, società quotata su Euronext STAR Milan e attiva nel campo dell’innovazione tecnologica e dell’Internet of Things, e ha mantenuto il giudizio sul titolo a “Neutral”, dopo la diffusione dei conti del primo semestre 2024, che sono stati più deboli del previsto, evidenziando un calo netto del fatturato con una redditività inferiore.Per quanto riguarda le prospettive, il management prevede ricavi FY24 di oltre 180 milioni di euro, il che implica una continuazione della crescita negativa delle vendite nel 2H, con un margine di profitto lordo superiore al 50% (53% nel 1H24) e un margine EBITDA rettificato 2H in linea con il 1H (16,6%). Il management ha menzionato i primi segnali di normalizzazione dell’assunzione di ordini nel Q3, pur avvertendo che la visibilità aziendale rimane limitata. Guardando al FY25, il management prevede un ritorno alla crescita del 15%+ e un recupero della redditività supportato dalla ripresa del mercato e dalla pipeline aziendale.Il broker ha rivisto le stime per tenere conto delle prospettive più deboli, tagliando l’EBITDA/EPS rettificato FY24-26 del 27%/52%. Nel 2024 ora viene previsto che i ricavi raggiungeranno i 184 milioni di euro, in calo del 12% anno su anno, il che implica un calo del 10% nel 2H24. Si aspetta che il margine EBITDA rettificato si contragga al 16,5% dal 24,1% nel 2023, a causa della leva operativa negativa e della stabilizzazione del GPM.”Riconosciamo che il 2024 è destinato a essere un anno di transizione con lo slancio aziendale negativo di fondo potenzialmente vicino al suo punto di svolta – si legge nella ricerca – In questo contesto, apprezziamo gli sforzi del management per costruire una ricca pipeline che includa nuovi prodotti, sviluppi di mercato e partnership per capitalizzare la prossima ripresa aziendale. Tuttavia, crediamo che sia necessaria un’ulteriore visibilità sui tempi e sulla forza della prossima ripresa della domanda per diventare più costruttivi sulla storia”.(Foto: © Veerasak Piyawatanakul) LEGGI TUTTO