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    Brunello Cucinelli, Berenberg conferma “buy”

    (Teleborsa) – Frazionale ribasso per Brunello Cucinelli, che scambia con una perdita dello 0,87%.Gli analisti di Berenberg confermano il giudizio “Buy” e il target price a 125 euro rispetto ai 98 euro delle attuali quotazioni.La scorsa settimana il gruppo ha annunciato la chiusura del primo semestre con un utile netto di 76,7 milioni, in rialzo del 16% sullo stesso periodo del 2024. I ricavi sono stati pari a 684,1 milioni (+10,2% a cambi correnti, +10,7% a cambi costanti) mentre l’EBIT di 113,8 milioni è in aumento dell’8,8%.Il movimento del re del cachemire, nella settimana, segue nel bene e nel male l’andamento del FTSE MIB, rendendo il titolo fortemente influenzato dal mercato di riferimento e meno da notizie inerenti alla società stessa.Il quadro tecnico di Brunello Cucinelli segnala un ampliamento della linea di tendenza negativa con discesa al supporto visto a 96,83 Euro, mentre al rialzo individua l’area di resistenza a 99,55. Le previsioni sono di un possibile ulteriore ripiegamento con obiettivo fissato a 95,69. LEGGI TUTTO

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    ERG, upgrade a Buy da Bank of America con proposta unica da “yieldco”

    (Teleborsa) – Bank of America ha migliorato a “Buy” la raccomandazione su ERG, società quotata su Euronext Milan e attiva nella produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili, con un target price di 23 euro per azione (+18%).L’upgrade arriva all’interno di un report sul settore europeo, dove viene sottolineata “la proposta esclusiva dell’azienda, caratterizzata da un basso indebitamento e da un reddito più elevato, presenta un profilo “yieldco” che gli investitori dovrebbero trovare interessante con il calo dei tassi europei. Inoltre, il profilo di crescita è ora quotato a un prezzo interessante e dovrebbe beneficiare della ripresa delle risorse eoliche fino al 2026, piuttosto che della crescita degli asset e/o dei guadagni derivanti dalla rotazione degli asset.In generale, il sentiment per le energie rinnovabili europee è migliorato, dopo essersi rivelato un investimento doloroso per molti investitori negli ultimi anni. I pure player hanno sovra-performato il settore di oltre 27 punti percentuali dall’annuncio dei dazi statunitensi.Bank of America ritiene che il mercato stia pagando troppo per gli asset e la pipeline di Acciona Energia (downgrade a Underperform) ed EDPR (Underperform confermato), o sottostimando le passività. Un indebitamento troppo elevato e l’assenza di un chiaro miglioramento dei fondamentali del settore continuano a limitare il profilo di crescita, con un’elevata dipendenza dalle rotazioni degli asset. Sebbene un’uscita da parte di una delle due società madri, Acciona o EDP, rappresenti un rischio (entrambi i management mantengono aperte tutte le opzioni), ciò è improbabile, vista la recente ripresa del prezzo delle azioni. Rating “Underperform” anche per Orsted, con l’imminente aumento di capitale che rappresenta un ostacolo nel breve termine.La banca d’affari statunitense continua a privilegiare Grenergy (Buy confermato) come prima scelta, in base alla sua eccellente esecuzione e al potenziale di maggiori ambizioni (guidance conservativa), nonché a un interessante contesto tematico nello storage, sempre più richiesto in Europa e oltre. Tra le altre cose, ritiene che il rapporto rischio-rendimento sia incerto per Solaria, con buone aspettative sui data center (downgrade a Neutral). LEGGI TUTTO

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    Prysmian, Jefferies conferma Buy con upside dei dazi sul rame

    (Teleborsa) – Jefferies ha confermato la raccomandazione Buy e il target price a 84 euro per azione su Prysmian, società quotata su Euronext Milan e attiva nel settore dei sistemi in cavo per energia e telecomunicazioni, spiegando di ritenere possibile un aumento dei margini nell’I&C a seguito dei dazi sul rame, con le importazioni che coprono un quarto della domanda di cavi statunitense. “Sebbene non si prevedesse alcuna variazione nei costi per gli operatori locali dopo i dazi, gli importatori necessiteranno di un aumento dei prezzi del 35% per compensare i dazi – si legge nella ricerca – Gli operatori locali hanno già iniziato ad attuare aumenti di prezzo durante l’estate, di conseguenza, e l’indice dei prezzi alla produzione del filo di rame sta raggiungendo livelli record”.Jefferies pensa che i maggiori benefici siano attribuibili ai dazi su cavi e vergella di rame per l’elettrificazione. I 3 principali produttori di cavi (Southwire, Prysmian e Cerro Wire) possiedono tutti un laminatoio per vergella di rame e sono probabilmente localizzati quasi al 100% negli Stati Uniti, quindi il vantaggio deriverebbe piuttosto dal 23% del mercato statunitense dei cavi importato. Questi operatori registrerebbero un aumento del prezzo dei cavi del 35% ipotizzando un contenuto di rame del 70%, contro lo zero per gli operatori locali.Viene previsto che gli operatori locali, tra cui Prysmian, stimoleranno l’utilizzo a livelli elevati, contribuendo alla leva operativa e spingendo anche all’aumento dei prezzi. Viene notato che gli operatori locali statunitensi hanno già annunciato aumenti di prezzo negli Stati Uniti dopo l’annuncio dei dazi sul rame. Viene osservata una situazione simile con i dazi sull’alluminio (quota del 40% delle importazioni), a vantaggio sia della divisione Elettrificazione, sebbene l’esposizione sia ridotta, sia, soprattutto, della divisione Reti Elettriche. LEGGI TUTTO

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    Banca Sistema, Intesa abbassa target price e conferma Neutral

    (Teleborsa) – Intesa Sanpaolo ha abbassato a 1,94 euro per azione (dai precedenti 2,20 euro) il target price su Banca Sistema, quotata su Euronext STAR Milan e specializzata nell’acquisto di crediti commerciali verso la PA e di crediti fiscali, confermando la raccomandazione “Neutral”, con un upiside potenziale del 13%.Gli analisti hanno scritto che Banca Sistema ha registrato solidi risultati nel secondo trimestre, sebbene leggermente inferiori alle previsioni a causa di maggiori accantonamenti. La crescita dei ricavi ha rallentato, riflettendo gli sforzi per ridurre i crediti past due, mentre i coefficienti patrimoniali sono migliorati, con il CET1 in aumento di 140 punti base al 13,8%. Il management ha rilasciato previsioni positive per il secondo semestre, considerando i 2,3 miliardi di euro di fatturato factoring raggiunti nel primo semestre del 2025 come un risultato solido e prevedendo un aumento dell’attività supportato dal ricostituito buffer di capitale.Viene ricordato che, il 30 giugno, CF+ ha annunciato un’offerta pubblica di acquisto volontaria (OPA) sulle azioni di Banca Sistema, al prezzo di 1,8 euro per azione. L’offerta consiste in 1,382 euro in contanti e 0,418 euro in azioni Kruso Kapital, queste ultime soggette a un rapporto di frazionamento di 1:98. Il principale azionista e AD di Banca Sistema, Gianluca Garbi, ha accettato di offrire la sua partecipazione del 24,86%. Il board fornirà un parere sull’offerta a tempo debito.”Sebbene l’azienda abbia compiuto notevoli progressi nella riduzione dei prestiti past due, e nel ripristino delle riserve di capitale, ciò ha rallentato la crescita dei ricavi”, viene sottolineato nella ricerca. LEGGI TUTTO

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    Spindox, Intermonte consiglia di aderire all’OPA: poche possibilità di rilancio

    (Teleborsa) – La quota di ampia maggioranza che Progressio deterrà prima del lancio dell’OPA su Spindox, sufficiente a garantirle il controllo dell’assemblea ordinaria e straordinaria, “riduce significativamente le possibilità di un rialzo del prezzo offerto”. Lo evidenziano gli analisti di Websim Corporate Research (Intermonte), sottolineando che i soci che scegliessero di non aderire si esporrebbero al rischio di eventuali operazioni potenzialmente diluitive, come fusioni con veicoli controllanti.Anche alla luce della revisione delle stime, Websim ritiene quindi opportuno raccomandare agli azionisti di minoranza di aderire all’offerta obbligatoria che Progressio sarà tenuta a promuovere nell’autunno 2025.Il 31 luglio 2025 i principali azionisti di Spindox hanno siglato un accordo vincolante per la cessione del 74,12% del capitale sociale a Progressio SGR, ad un prezzo per azione pari a 13 euro cum dividend, equivalente ad un corrispettivo complessivo di 57,8 milioni di euro. Il closing è atteso per ottobre e comporterà il lancio di un’OPA obbligatoria totalitaria alle medesime condizioni. Progressio SGR, primario operatore indipendente di private equity attivo nel mid-market italiano da oltre vent’anni, sosterrà lo sviluppo della società affiancando il management, che reinvestirà una quota rilevante dei proventi incassati e continuerà a guidare la gestione operativa. L’eventuale delisting di Spindox da Euronext Growth Milan sarà subordinato al livello di adesioni registrato in OPA.Nel primo semestre del 2025 Spindox ha registrato un valore della produzione di 54,8 milioni di euro (-3,1% a/a), penalizzato dalla cessazione di un’attività non ricorrente a bassa marginalità e dalla debolezza dell’automotive; al netto di tali effetti, i volumi negli altri settori sono rimasti stabili. Il 2Q25 ha confermato la stessa dinamica, con VoP a 26,8 milioni di euro (-2,3% a/a, -4,3% t/t) e EBITDA Adj. a 2,5 milioni di euro. A livello semestrale, l’EBITDA Adj. si è attestato a 5,1 milioni di euro (+8,6% a/a), con margine al 9,4% (vs 8,4% nel 1H24), in costante miglioramento grazie a maggiore efficienza operativa e focus su servizi a più alto contenuto tecnologico. La PFN è positiva per 2,1 milioni di euro (vs 5,9 milioni di euro a fine 2024), il management si attende un progressivo miglioramento nei prossimi trimestri.Websim ha rivisto le stime dal 2025 in avanti, riducendo i ricavi attesi del 9%, 12% e 13% nei tre anni di riferimento e di conseguenza l’EBITDA/EBIT dell’8-15%, a riflesso di una dinamica di crescita più selettiva. Al 2027 stima un Valore della Produzione di 132 milioni di euro, con un CAGR EBITDA 25-27 del +16% e una marginalità in progressivo miglioramento (EBITDA al 10,5%, EBIT al 7,7%). La PFN per il 2025 è attesa positiva per 6,6 milioni di euro, con un ulteriore rafforzamento nei periodi successivi. LEGGI TUTTO

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    illimity, Intesa: urgenza per Banca Ifis di avviare processo di riorganizzazione e derisking

    (Teleborsa) – La perdita significativa di illimity per il primo semestre 2025 “era già stata annunciata e non rappresenta una sorpresa”, ma “i risultati annunciati hanno mostrato una performance operativa molto debole”. Lo scrivono gli analisti di Intesa Sanpaolo, ritenendo che Banca IFIS abbia “urgenza di avviare il processo di riorganizzazione e derisking, al fine di conseguire le sinergie pianificate e ripristinare una redditività positiva”.Viene ricordato che, a inizio agosto, illimity ha pubblicato i risultati del secondo trimestre 2025, con una perdita netta di 118 milioni di euro, confermando il dato preliminare pubblicato il 4 agosto (perdita di circa 120 milioni di euro). La perdita è principalmente attribuibile all’esito delle attività di valutazione effettuate su attività ed esposizioni creditizie, che hanno portato all’iscrizione di ulteriori accantonamenti e svalutazioni su crediti per 106 milioni di euro. Escludendo gli accantonamenti straordinari, la società ha registrato una perdita anche a livello pre-accantonamenti (-4 milioni di euro), a seguito di un calo dei ricavi (-18% su base trimestrale), penalizzato da una flessione del margine di interesse (-19% su base trimestrale), e di costi in aumento (+16% su base trimestrale, in parte influenzati da effetti non ricorrenti).La tempistica prevista per il completamento del consolidamento di illimity da parte di Banca Ifis prevede: il 29 agosto la conclusione del periodo di sell-out; a settembre il delisting di illimity; il 25 settembre l’assemblea degli azionisti per la nomina dei nuovi organi sociali di illimity; a dicembre il completamento della due diligence su illimity richiesta dalla BCE.”Ci aspettiamo che il nuovo piano industriale di Banca IFIS, la cui pubblicazione è prevista per il primo semestre del 2026, fornisca ulteriore chiarezza sul percorso per realizzare sinergie, semplificare e ridurre i rischi della struttura di illimity, nonché sull’attivazione della strategia di co-investimento in NPL, con l’obiettivo di mitigare l’impatto del calendar provisioning sui nuovi portafogli acquisiti”, si legge nella ricerca. LEGGI TUTTO

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    FNM, Intesa aumenta target price e conferma Buy

    (Teleborsa) – Intesa Sanpaolo ha incrementato a 0,69 euro per azione (dai precedenti 0,66 euro) il target price su FNM, società quotata su Euronext Milan e attiva nella mobilità integrata in Lombardia, confermando la raccomandazione “Buy” sul titolo visto l’upside potenziale del 64%.Gli analisti scrivono che i risultati del secondo trimestre del 2025 hanno superato le aspettative, in parte sostenuti da componenti straordinarie positive nei settori Mobilità e Servizi e Infrastrutture Ferroviarie. L’utile netto è aumentato del 78% su base annua, principalmente grazie a una plusvalenza da rivalutazione di 7,7 milioni di euro su TE. La società ha ottenuto un rifinanziamento di 1 miliardo di euro, estendendo la scadenza del debito al 2031 a un costo inferiore al previsto. Le previsioni sull’EBITDA per l’esercizio 2025 sono state confermate, con una revisione delle previsioni sulla PFN che riflette il miglioramento della performance del flusso di cassa. LEGGI TUTTO

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    BofA rivede target su asset gatherer italiani. Top picks sono Fineco e Mediolanum

    (Teleborsa) – Bank of America ha rivisto al rialzo i target price sui principali asset gatherer italiani, ribadendo le precedenti raccomandazioni. Confermati i Buy su FinecoBank (TP a 21,5 euro da 20,8) e Banca Mediolanum (TP a 18,5 euro da 16) dopo i risultati del secondo trimestre 2025, poiché le valutazioni rimangono interessanti, rispettivamente a 18x e 13x il rapporto prezzo/utili (PE) del 2026, mentre prosegue il forte slancio dei flussi. L’utile per azione (EPS) aumenta del 3% in tutto il settore, con Banca Mediolanum di più.Con riguardo a FinecoBank, viene sottolineato che l’attività di brokerage si normalizzerà dopo l’elevata volatilità nel primo semestre del 2025, ma viene previsto il supporto di un aumento degli investitori attivi e di una maggiore domanda di BTP/ETF. FinecoBank ha un CMD nel primo trimestre del 2026, che dovrebbe concentrarsi su intelligenza artificiale, intermediazione e offshore.Su Banca Mediolanum viene ricordato che la cessione della quota di Mediobanca libera 150 milioni di euro di capitale, che ora viene ipotizzato vengano utilizzati per un DPS speciale di 0,20 euro. Complessivamente, BofA prevede un DPS totale di 1,00 euro nel 2025, per un rendimento del 6%.BofA mantiene il rating Neutral su Azimut Holding (TP a 31 euro da 30), data l’incertezza sullo spin-off di TNB (redditività, utilizzo dei proventi), ma prevede maggiore chiarezza al Capital Markets Day di novembre. Il CMD del 6 novembre dovrebbe infatti presentare le nuove guidance per il 2029 e la politica di restituzione del capitale. Vi è il potenziale per maggiori pagamenti dopo le esigenze normative/di seeding, poiché Azimut è ora priva di debiti. Detto questo, Azimut ha storicamente utilizzato la liquidità in eccesso per M&A, si legge nella ricerca.(Foto: © Veerasak Piyawatanakul) LEGGI TUTTO