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    Clima, monito ONU: siamo fuori strada

    (Teleborsa) – Nuovo record di gas serra nell’atmosfera lo scorso anno, con un tasso di incremento annuo superiore alla media del periodo compreso fra il 2011 e il 2020, e questa tendenza è continuata nel 2021.Lo afferma l’Organizzazione meteorologica mondiale (OMM), agenzia delle Nazioni Unite, nel Bollettino annuale sui gas serra (anidride carbonica, metano e protossido di azoto) che intrappolano il calore. L’aumento delle concentrazioni di gas serra mette a rischio gli obiettivi di temperatura dell’accordo di Parigi sul clima, mette in guardia il segretario generale dell’OMM, Petteri Taalas, avvertendo: “Siamo davvero fuori strada”.”Il Greenhouse Gas Bulletin – aggiunge Taalas – contiene un chiaro messaggio scientifico per i negoziatori del cambiamento climatico alla Cop26. All’attuale tasso di aumento delle concentrazioni di gas serra, entro la fine di questo secolo assisteremo a un aumento della temperatura di gran lunga superiore agli obiettivi dell’Accordo di Parigi da 1,5 a 2 gradi Celsius al di sopra dei livelli preindustriali”. La quantità di Co2 nell’atmosfera ha superato il traguardo di 400 parti per milione nel 2015, ricorda il segretario generale dell’Omm rimarcando che “solo cinque anni dopo, ha superato le 413 ppm. Questo è più di una semplice formula chimica e cifre su un grafico. Ha importanti ripercussioni negative per la nostra vita quotidiana e il nostro benessere, per lo stato del nostro pianeta e per il futuro dei nostri figli e nipoti”, ha aggiunto. “L’anidride carbonica rimane nell’atmosfera per secoli e nell’oceano ancora più a lungo – ha spiegato Taalas – L’ultima volta che la Terra ha sperimentato una concentrazione simile di Co2 è stato 3-5 milioni di anni fa, quando la temperatura era di 2-3 gradi centigradi più calda e il livello del mare era di 10-20 metri più alto di adesso. Ma allora non c’erano 7,8 miliardi di persone”, ha detto Taalas. “Molti paesi – ha proseguito – stanno fissando ora obiettivi carbon neutral e si spera che la Cop26 vedrà un consistente aumento degli impegni. Ma dobbiamo trasformare il nostro impegno in azioni che avranno un impatto sui gas che causano il cambiamento climatico. Dobbiamo rivedere i nostri sistemi industriali, energetici e di trasporto e l’intero stile di vita. Le modifiche necessarie sono economicamente accessibili e tecnicamente possibili. Non c’è tempo da perdere”, ha detto infine Taalas.L’OMM ha espresso anche preoccupazione per la capacità degli ecosistemi terrestri (come le foreste) e degli oceani di fungere da “serbatoi” di anidride carbonica: c’è il timore che questa capacità possa diventare meno efficace in futuro a causa ad esempio di forte siccità e incendi boschivi, riducendo la funzione di cuscinetto contro un ulteriore aumento della temperatura. Lo segnala l’Omm nel Bollettino annuale sui gas serra ricordando che circa la metà della Co2 emessa con le attività umane rimane nell’atmosfera mentre l’altra metà è assorbita dagli oceani e dagli ecosistemi terrestri. LEGGI TUTTO

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    Clima, Visco: per transizione più ambizione e coordinamento globale

    (Teleborsa) – “Per gestire la transizione ambientale occorrono “piani più ambiziosi, insieme a un coordinamento globale più stretto”. Lo ha detto il Governatore di Banca d’Italia Ignazio Visco aprendo il dibattito conclusivo del convegno “The macro-financial impacts of climate change and the net-zero transition”, organizzato in collaborazione con la Bank of England.”Una transizione riuscita richiede piani più ambiziosi, insieme e a un coordinamento globale più stretto” ha detto Visco. “Agire in ritardo potrebbe essere molto costoso e inefficace”. Il Governatore ha ricordato che il cambiamento climatico comporta “situazioni socioeconomiche molto diverse in in diverse Paesi”, ma “il coordinamento globale è essenziale” e “vanno superate” le difficoltà “a livello politico”.Se il consenso accademico è che “la tecnologia e l’innovazione sono la chiave per raggiungere una net zero economy, le politiche economiche e gli incentivi al settore privato per l’innovazione sono ancora insufficienti”, ha aggiunto. “Servono più finanziamenti devono venire anche dal settore pubblico” ha detto Visco. “Le stime ci suggeriscono che gli investimenti verdi sono in realtà diminuiti negli ultimi anni, quindi ci servono investimenti per una politica ottimale sul clima servono carbon pricing e incentivi pubblici”. LEGGI TUTTO

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    Clima, ONU: “Nel 2020 quintuplicato valore dei beni distrutti”

    (Teleborsa) – “Lo scorso anno a causa del cambiamento climatico sono aumentati gli eventi estremi, e si è moltiplicato per 5 il valore dei beni distrutti, portando il 2020 al secondo posto nella storia per entità dei danni”. Questo l’allarme lanciato dall’inviato speciale delle Nazioni Unite per il clima, Mark Carney, intervenuto oggi in teleconferenza al convegno “Insurance Summit” dell’Ania, l’associazione italiana delle imprese assicuratrici.Carney ha tuttavia rilevato anche un dato positivo. Al contempo – ha affermato inviato speciale dell’Onu per il clima – “è aumentato lo slancio del mercato finanziario verso la decarbonizzazione, segno che la lotta al cambiamento climatico è vista come la più grande opportunità commerciale del nostro tempo”. In tale scenario – ha proseguito Carney – “servono fondi pubblici per adeguare le infrastrutture al cambiamento climatico, ma anche fondi privati. E questi fondi sono quasi disponibili. Gli impegni stanno crescendo, sempre più imprese adottano piani per arrivare alle zero emissioni nette. L’obiettivo della Cop26 di Glasgow è creare un sistema finanziario pubblico e privato che metta al centro la lotta al cambiamento climatico”. Tra gli strumenti necessari a portare avanti la transizione ecologica, secondo l’inviato dell’Onu, figurano “la rendicontazione climatica, con la fissazione di standard comuni a tutte le imprese, il rinnovamento della governance e il financial planning, per individuare le straordinarie opportunità degli investimenti per la decarbonizzazione”. Secondo Carney “occorre creare mercati finanziari che si colleghino per soddisfare la domanda di investimenti, soprattutto dei paesi in via di sviluppo. Da 3 a 5 migliaia di miliardi di dollari di investimenti per la decarbonizzazione – ha concluso l’inviato Onu – riguarderanno questi paesi”.(Foto: © designua/123RF) LEGGI TUTTO

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    Clima, von der Leyen: presto nuove regole sulla trasparenza per investimenti sostenibili anti Greenwashing

    (Teleborsa) – La presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, ha ricordato che l’Ue è impegnata a mobilitare almeno mille miliardi di euro in investimenti sostenibili entro il 2030. “Per raggiungere obiettivi climatici dobbiamo investire l’equivalente del 2,5% del PIL globale ogni anno solo nel sistema energetico”, ha sottolineato al Summit sugli investimenti sostenibili dell’Ue. Per von der Leyen per attirare più investimenti verso il green “servono regole per creare un rapporto di fiducia tra investitori e imprenditori”. “COP26 a Glasgow sarà un momento della verità per la comunità mondiale. Biden ha già promesso di raddoppiare i contributi Usa per i Paesi in via di Sviluppo. L’Ue continuerà ad essere impegnata con il più alto livello di ambizione: l’Ue resta il più grande donatore in fatto di cambiamento climatico”, ha aggiunto.La presidente della Commissione Ue ha rimarcato come la Commissione abbia proposto specifici standard per i Green bond: “solo gli investimenti con un impatto ambientale chiaramente positivo possono ottenere i Green bond europei”, aggiungendo che l’Ue sta mettendo in campo “nuove regole sulla trasparenza per il settore privato”. “Una famiglia nella lotta al cambiamento climatico cerca una chance di investimento di cui ci si può completamente fidare e non vuole essere ingannata dal Greenwashing”, ha dichiarato.”COP26 a Glasgow sarà un momento della verità per la comunità mondiale. Biden ha già promesso di raddoppiare i contributi Usa per i Paesi in via di Sviluppo. L’Ue continuerà ad essere impegnata con il più alto livello di ambizione: l’Ue resta il più grande donatore in fatto di cambiamento climatico”. LEGGI TUTTO

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    Clima, Cingolani: serve partnership pubblico-privata molto forte

    (Teleborsa) – “Il raggiungimento degli obiettivi di riduzione delle emissioni, gli investimenti infrastrutturali richiedono “una partnership pubblico-privato molto forte. E serve un piano: devi sapere dove vuoi andare”.Lo ha affermato Roberto Cingolani, ministro per la transizione ecologica intervenendo ad un panel della conferenza internazionale D20-Ltic, organizzata da CdP sul tema degli investimenti infrastrutturali. Piano che però “cambia da paese a paese e quello che è buono per noi – ha rilevato – può non esserlo per altri”. Più in generale “chiaramente tra G7 e G20 ci sono delle differenze, ma onestamente non sono così ampie – ha detto – da giustificare una road map diversa” su questi temi, e auspicabilmente “si andrà verso una road map unica”.Commentando i rialzi attesi delle bollette su cui il Governo è intervenuto con un decreto da 3,5 miliardi, “bisogna dire ai cittadini – ha detto Cingolani – di risparmiare molto e stare molto attenti all’efficientamento”. Questo l’invito del Ministro a margine della presentazione della Relazione Annuale dell’Autorità dell’energia. “Questa questione del gas noi la dobbiamo guardare a livello europeo. E’ chiaro che soluzioni contingenti se ne possono trovare ma c’è da vedere una questione europea perchè tutte le questioni dovranno essere stabilite a livello europeo. Sono convinto che Draghi abbia detto la cosa giusta, un po’ come successo con i vaccini”, ha detto. Sull’ipotesi di una centrale di acquisto, Cingolani ha aggiunto: “questo non lo so ma ci deve essere una cosa europea”. LEGGI TUTTO

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    Clima, tornano nelle piazze i giovani Fridays for Future

    (Teleborsa) – Cortei in oltre 70 piazze d’Italia, da Roma a Genova passando per Venezia e Torino, contro i cambiamenti climatici. Dopo un’estate tropicale, la sesta più calda dal 1800 con una temperatura superiore di 1,55 gradi rispetto alla media, tornano a manifestare in tutto il mondo i giovani di Fridays for Future per lo Sciopero Globale per il Clima sotto l’hashtag #UprootTheSystem, “sradica il sistema”. Centinaia di giovani si sono dati appuntamento oggi in piazza Cairoli a Milano in vista della Youth ForClimate e la Pre-Cop 26, i due grandi eventi internazionali che, per cinque giorni, trasformeranno la città nella capitale mondiale del dibattito sul clima. Marta Comparelli, una delle sei portavoce dei Fridays for Future Italia ha annunciato per il primo ottobre un grande sciopero con Greta Thunberg in piazza a Milano.A 48 ore dalle elezioni tedesche, i ragazzi di Fridays for future si sono riversati anche in diverse città tedesche e a Berlino, dove è attesa Greta Thunberg, per aumentare il pressing sui politici che assumeranno la responsabilità del post Merkel. LEGGI TUTTO

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    Clima, Draghi: “Non c'è più tempo, emergenza come pandemia”

    (Teleborsa) – “L’Intergovernmental Panel on Climate Change delle Nazioni Unite ci ha detto tre cose: che la nostra azione dovrebbe essere immediata, rapida e su larga scala. E se non agiamo per ridurre le emissioni di gas serra, non saremo in grado di contenere il cambiamento climatico al di sotto di 1,5 gradi”.Così il Presidente del Consiglio Mario Draghi intervenendo all’evento Climate Moment a New York. “È vero che stiamo ancora lottando contro la pandemia, ma questa è un’emergenza di uguale entità e non dobbiamo assolutamente ridurre la nostra determinazione ad affrontare i cambiamenti climatici”, aggiunge Draghi assicurando che “l’Italia farà la sua parte. Siamo pronti ad annunciare un nuovo impegno economico per il clima nelle prossime settimane”.”Molti Paesi – come l’Italia – hanno deciso di porre al centro dei loro piani di ripresa e resilienza un modello di crescita più verde e inclusivo. Tuttavia, sappiamo già che è necessario fare di più. Noi siamo senz’altro un Paese che sostiene con convinzione il ruolo guida dell’Unione europea nell’affrontare i cambiamenti climatici. Siamo determinati a porre l’Ue sulla giusta traiettoria per ottenere una riduzione delle emissioni del 55% entro il 2030, e per azzerare le emissioni nette entro il 2050″, insiste Draghi per il quale è necessario “rafforzare gli sforzi comuni nell’accelerare la graduale eliminazione del carbone sia a livello nazionale che internazionale. E dobbiamo davvero prendere il nostro destino nelle nostre mani su questo aspetto”. E ancora: “Gli investimenti pubblici dedicati alla ricerca e sviluppo devono diventare priorità per ambiti strategici come elettrificazione, idrogeno, bioenergia, cattura, utilizzo e stoccaggio del carbonio, che oggi ricevono solo circa un terzo del finanziamento pubblico. La fissazione del prezzo del carbonio può essere uno degli strumenti per accelerare la transizione verde”.”Serve un’azione decisa ora per evitare la catastrofe climatica. Perciò abbiamo bisogno di solidarietà. Salvare questa e le generazioni future è una responsabilità comune”: questo il messaggio che il segretario generale dell’Onu Antonio Guterres ha inviato al vertice sul clima all’inizio dell’Assemblea Generale. “Il mondo – ha detto – è su un percorso catastrofico verso 2,7 gradi di riscaldamento globale, la scienza ci dice che qualsiasi cosa al di sopra di 1,5 gradi sarebbe un disastro. Se non cambiamo collettivamente rotta, c’è un alto rischio di fallimento della Cop26”. LEGGI TUTTO

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    Transizione ecologica, Cingolani: cruciale la collaborazione pubblico-privato

    (Teleborsa) – Il ministro Roberto Cingolani ha dichiarato che per la transizione ecologica è fondamentale la collaborazione tra pubblico e privato. “Il pubblico fa la scintilla ma è il privato che deve fare da motore principale”, detto nel suo intervento alla chiusura della tre giorni del Salone del Risparmio. “Credo che voi le idee su dove andare a mirare le avete, ci sono molte cose da fare e la collaborazione tra pubblico e privato diventa cruciale, da soli non si va da nessuna parte”, ha aggiunto rivolgendosi alla platea. Per il ministro Cingolani, infatti, “è un momento di transizione talmente grande che senza il privato il pubblico non ce la può fare, in nessuna parte del mondo”. Quanto al cambiamento climatico, Cingolani ha sottolineato che “i danni sono sotto gli occhi di tutti, c’è urgenza. Le parole d’ordine sono mitigare, adattare. Mi piacerebbe aggiungere prevenire e non si previene se non ci sono investimenti. Non esiste un intervento solo pubblico che possa risolvere la situazione”. Il ministro ha messo in evidenza anche il fatto che oggi la transizione ecologica riguarda i paesi del G7 e G20 mentre il resto del mondo non rientra in questi piani, resto del mondo che coinvolge 3 miliardi persone. “È fondamentale che la finanzia etica, più innovativa, aiuti gli Stati più avanzati a portarsi dietro questa parte del pianeta”, è stato il messaggio lanciato. “Avete gli strumenti – ha sottolineato Cingolani – per accelerare la riduzione delle diseguaglianze del pianeta e se non lo fate voi difficile che lo facciano gli Stati che hanno contingenze diverse”. LEGGI TUTTO