More stories

  • in

    L'amarezza di Greta alla vigilia delle elezioni in Svezia

    (Teleborsa) – “Siamo ancora qua ma la crisi climatica è ancora assente dal dibattito”.Lo ha scritto l’attivista Greta Thunberg, su Twitter mentre si avvicinano le elezioni politiche in Svezia. Il prossimo 11 settembre, infatti, gli svedesi voteranno infatti per il rinnovo del parlamento e dei consigli regionali e comunali. “Stiamo ancora correndo nella direzione sbagliata” e “stiamo spendendo cifre astronomiche in distruzione (ambientale)”, aggiunge.Quattro anni fa, ad agosto del 2018 una ragazzina di Stoccolma, iniziò a non andare a scuola il venerdì per chiedere ai politici svedesi di affrontare il tema del cambiamento climatico. Era il periodo elettorale e dopo poche settimane vinse nuovamente la coalizione social democratica con i Verdi.Oggi Greta ha milioni di follower su Twitter ed è famosa in tutto il mondo, ma la sua protesta, purtroppo, non sembra aver sortito effetti concreti.Lo scorso febbraio, la Thunberg si era recata nell’Artico Svedese per unirsi ad una protesta della popolazione indigena Sámi che si oppone all’apertura di una miniera nel territorio che usano per far pascolare le renne. Quando a marzo il governo ha deciso di dare l’ok alla miniera, Greta ha accusato il governo di Stoccolma di “razzismo e colonialismo” nei confronti degli indigeni. LEGGI TUTTO

  • in

    Maltempo, Confagricoltura: “A rischio tenuta imprese agricole”

    (Teleborsa) – “La concentrazione di eventi climatici di eccezionale portata mette a rischio la tenuta delle imprese agricole. Siccità, nubifragi, grandine, trombe d’aria, ma anche incendi, spesso di natura dolosa, hanno conseguenze devastanti per il settore primario. È evidente che la gestione del rischio climatico è diventata una questione di primo piano per il futuro dell’agricoltura italiana, ma anche europea”. È quanto ha affermato il presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti, commentando la concentrazione di fenomeni meteorologici che stanno interessando tutta la Penisola.Il quadro, sottolinea la Confederazione, tuttora in evoluzione, evidenzia danni ingenti in Toscana, Liguria, Emilia Romagna, Sardegna, Lazio, Veneto e Friuli, concentrati in alcune province dove i nubifragi hanno spazzato via frutteti, sradicato piante, allagato campi, scoperchiato serre, stalle e danneggiato gravemente le strutture. “La pioggia tanto attesa, laddove caduta, è arrivata in quantità abbondante in troppo poco tempo, senza permettere ai campi di essere assorbita. Raffiche di vento e grandine hanno dato il colpo di grazia. Confagricoltura – sottolinea la Confederazione in una nota – è al lavoro per monitorare gli eventi, segnalando le criticità che necessitano di interventi straordinari, anche alla luce della situazione di difficoltà che sta vivendo il settore primario, a causa della siccità e dell’aumento dei costi produttivi”.”I danni sono pesanti e la disponibilità finanziaria dell’apposito fondo ristori è inadeguata – dichiara Giansanti – nonostante l’aumento di 200 milioni disposto dal governo con il DL Aiuti Bis. La normativa in vigore risulta inadeguata, troppo complessa e lenta. Gli interventi pubblici devono essere più veloci per assicurare, oltre all’indennizzo dei danni, la ripresa dell’attività produttiva. Quest’anno abbiamo registrato eventi climatici eccezionali che in passato capitavano nell’arco di un decennio. E la situazione si è registrata anche in altri Stati europei. Non si tratta più di episodi sporadici. È necessario – conclude il presidente di Confagricoltura – un nuovo approccio alla questione, che comprenda la cura e la gestione del territorio con tutti i soggetti coinvolti, sfruttando anche le ricerche in materia di intelligenza artificiale e di elaborazione sempre più puntuale di modelli previsionali per contrastare, anche con forme di difesa attive, i fenomeni meteorologici estremi”. LEGGI TUTTO

  • in

    Inflation Reduction Act, Biden firma piano da 750 miliardi

    (Teleborsa) – “Una delle leggi più significative della nostra storia, l’anima dell’America è vibrante, il futuro dell’America è luminoso e la promessa dell’America è vera ed è appena iniziata”. Queste le parole pronunciate dal presidente degli Stati Uniti Joe Biden in occasione della firma, ieri nella State Dining Room della Casa Bianca, dell’Inflation Reduction Act. La legge prevede investimenti da oltre 750 miliardi di dollari per la lotta al cambiamento climatico, la riduzione dell’inflazione e dei costi della sanità. Si tratta di una misura fortemente voluta dall’amministrazione e di una vittoria importante del presidente e del partito democratico in vista delle elezioni di Midterm a novembre. Il testo prevede una serie di incentivi finanziari per far evolvere l’economia americana nella direzione delle energie rinnovabili e limita i prezzi di alcuni farmaci.Nel pacchetto 370 miliardi di dollari per ridurre le emissioni di gas a effetto serra del 40% entro il 2030: il più grande investimento mai effettuato negli Usa per il clima.Sul fronte della sanità la legge prevede misure per correggere le diseguaglianze nell’accesso alle cure mediche negli Usa, in particolare abbassando il prezzo dei medicinali. Per finanziare questi investimenti l’Inflation Reduction Act istituisce un’aliquota fiscale minima, pari al 15%, per le grandi imprese i cui profitti superano il miliardo di dollari. Una misura che, secondo le previsioni, nei prossimi 10 anni arriverà a generare ricavi per oltre 258 miliardi di dollari per lo Stato federale. LEGGI TUTTO

  • in

    Clima, Biden in pressing sul Congresso annuncia pacchetto da 2,3 miliardi dollari

    (Teleborsa) – Il Presidente americano Joe Biden torna in pressing sul Congresso, per portare avanti un pacchetto di misure finalizzato a combattere il cambiamento climatico, in un momento in cui la morsa del caldo torrido e della siccità sta colpendo gli Stati uniti e l’Europa. Il pacchetto vale 2,3 miliardi di dollari – il “più grande investimento di sempre” lo definisce il leader statunitense durante una visita ad una ex centrale a carbone convertita in parco eolico in Massachusetts – e sarà impiegato per realizzare infrastrutture utili a resistere a tutti i disastri provocati dal cambiamento climatico (caldo estremo, inondazioni, siccità, uragani, tornado). Lo stanziamento sarà impiegato per il controllo delle inondazioni e la ristrutturazione di edifici, ma anche per aiutare le famiglie a basso reddito a coprire i costi di riscaldamento e raffreddamento.”Il Congresso non sta agendo come dovrebbe”, denuncia Biden, affermando che il cambiamento climatico è un “pericolo chiaro e immediato” ed una “minaccia esistenziale” per gli USA ed il resto del mondo e mette a repentaglio la sicurezza nazionale e l’economia.”Come Presidente userò i miei poteri esecutivi per combattere la crisi climatica in assenza di un’azione del Congresso”, assicura il leader USA, aggiungendo “farò tutto ciò che è in mio potere per pulire l’aria e l’acqua, per proteggere la salute dei cittadini e per conquistare un futuro di energia pulita”. LEGGI TUTTO

  • in

    Siccità, via libera a stato emergenza per cinque Regioni

    (Teleborsa) – Via libera nella serata di ieri in CdM allo stato di emergenza per siccità per Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lombardia, Veneto e Piemonte. A quanto si apprende da fonti ministeriali, sono previsti 10,9 milioni per Emilia Romagna, 4,2 milioni per il Friuli Venezia Giulia, 9 milioni per la Lombardia, 7,6 milioni per il Piemonte e 4,8 milioni Veneto.”Lo stato di emergenza è un primo passo per andare incontro a questa ennesima emergenza, quella della siccità. All’interno di questo decreto sono già stati stanziati oltre 35 milioni da ripartire tra le cinque regioni coinvolte. Il governo non si fermerà qui, ci saranno altre misure e siamo concentrati sulla messa a terra delle risorse del Pnrr dedicate a questa tematica”. Lo afferma la ministra per gli Affari regionali e le Autonomie Mariastella Gelmini, a margine della riunione del Consiglio dei ministri.”Noi siamo stati i primi in Italia, precisamente il 21 aprile, a chiedere lo stato di emergenza per la siccità perché già due mesi fa gli indicatori erano evidenti. Ben venga dunque la scelta del governo di concederci lo stato di emergenza. Ora attendiamo di capire i dettagli e aspettiamo la nomina del commissario e degli eventuali sub commissari affinché si possa essere operativi con interventi veloci. C’è poi un aspetto, quello finanziario, che riteniamo fondamentale per dare ristori a chi ha subito danni”. Lo ha detto all’Ansa il governatore del Veneto Luca Zaia. “Spero inoltre – ha sottolineato – che si rivedano alcuni capitoli del PNRR e si approfitti dei fondi europei, ad esempio, per la pulizia degli invasi di montagna, per la creazione di nuovi invasi magari da cave dismesse, per aiutare l’agricoltura affinchè utilizzi forme di irrigazione non colabrodo dato che la canalizzazione a cielo aperto ha una dispersione della risorsa idrica paurosa LEGGI TUTTO

  • in

    Siccità, Umbria chiede stato emergenza

    (Teleborsa) – L’Umbria ha chiesto lo stato d’emergenza per la siccità. Lo ha annunciato la Presidente della Regione Donatella Tesei. Lo ha fatto – ha spiegato in una nota -“dopo avere già posto nei giorni scorsi, durante la Conferenza Stato-Regioni, il tema degli interventi governativi urgentissimi per la siccità in Umbria, e in particolare per il lago Trasimeno”. La richiesta di stato d’emergenza è stata avanzata oggi al Governo e alla Protezione civile nazionale.”Conseguentemente – ha spiegato – ho rappresentato ai Ministeri competenti la necessità di far rientrare il nostro bacino lacustre nel redigendo Decreto siccità”.La presidente ha annunciato anche di avere “dato la disponibilità nel ricoprire per l’Umbria il ruolo di vice Commissario per l’emergenza, sulla base dell’esperienza della ricostruzione post sisma, così da poter gestire al meglio una serie di interventi ordinari e straordinari di cui il Trasimeno necessita”.Per ciò che concerne il lago Trasimeno, la relazione tecnica allegata alla richiesta avanzata dalla Regione – si legge in un suo comunicato – tende a sottolineare la stretta connessione di interscambio idrico tra il lago di Chiusi, inserito nello stato di crisi, e il Trasimeno, sollecitando che quest’ultimo possa, nonostante non abbia prelievi di carattere potabile ma proprio per l’interconnessione, avvalersi del provvedimento emergenziale. LEGGI TUTTO

  • in

    Siccità, emergenza si sposta al Centro: le regioni più a rischio

    (Teleborsa) – Lieve incremento di portata per il Po, grazie alle piogge cadute abbondanti in questi giorni in Valle d’Aosta. A Pontelagoscuro (Ferrara), è risalita a 200 metri cubi al secondo, quando comunque l’allarme cuneo salino scatta già a 450 mc/sec e l’ingressione marina è ormai segnalata a 30 chilometri dalla foce. “L’incremento di portata non risolve il problema del gravissimo deficit idrico nel Grande Fiume, ma scongiura, per ora, lo stop ai prelievi, che comporterebbe enormi danni all’agricoltura”, spiega l’Osservatorio Anbi. Dopo le piogge, che non hanno allentato la morsa sul bacino padano, l’epicentro della siccità si sposta e si estende verso il centro Italia.Coinvolte, in particolare, le Marche, “dove ormai si rischia il razionamento degli approvvigionamenti idrici”. A soffrire maggiormente, le zone di Ascoli Piceno e Fermo, per la perdurante assenza dell’80% delle piogge; i volumi d’acqua, trattenuti negli invasi, calano di un milione di metri cubi a settimana per riuscire a dissetare le campagne e tutti i fiumi hanno portate inferiori alle annate scorse (record storico negativo per il livello del Sentino: -38 centimetri).In Toscana il Bisenzio ha 0,30 metri cubi di portata al secondo contro una media di 2,42 mc/sec) e l’Ombrone è oramai trasformato in un rigagnolo da 500 litri al secondo, quando il Deflusso Minimo Vitale è indicato in 2 mc/sec. Nel Lazio l’Aniene è praticamente dimezzato rispetto alla portata media, il Tevere registra livelli più bassi anche del ‘siccitosissimo’ 2017, Liri e Sacco segnano il dato più basso in anni recenti, il lago di Nemi è di oltre un metro più basso del 2021 e Bracciano è a -32 centimetri dal livello dello scorso anno.In Campania, tutti i fiumi sono in deficit rispetto allo scorso anno (portata odierna del Liri-Garigliano: 36 mc/sec 36; nel 2021: 100 mc/sec), mentre in Abruzzo è la zona di Chieti a soffrire maggiormente per la mancanza d’acqua. LEGGI TUTTO

  • in

    Clima, Giovannini all'OCSE: audacia e strategia per contrastare cambiamenti

    (Teleborsa) – “Dobbiamo essere più audaci. Il contrasto al cambiamento climatico richiede coraggio, visione, strategia e politiche incisive. Occorre agire subito per recuperare il tempo perduto”. Lo ha detto il Ministro delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili, Enrico Giovannini, intervenendo alla ministeriale OCSE a Parigi.Il Ministro ha anche ricordato che “il Recovery and Resilience Plan è un’importante occasione per virare verso lo sviluppo sostenibile e un forte aiuto per raggiungere l’obiettivo di decarbonizzazione entro il 2050, sebbene il contesto ci costringa a fare i conti con l’elevato debito pubblico e l’inflazione. In questo percorso – ha aggiunto Giovannini – è necessario che si mobilitino anche i capitali privati puntando su investimenti che riducano drasticamente le emissioni climalteranti e accelerino la transizione ecologica e digitale”. Il ministro ha ribadito la necessità di accelerare affinchè il rilancio economico dell’Italia sia sostenibile dal punto di vista economico, sociale e ambientale, a partire dal modo di progettare e costruire infrastrutture e sistemi di mobilità sostenibili e resilienti. “L’azione del ministero – ha proseguito – è sempre più coerente con il cambio del nome, da ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti a ministero delle Infrastrutture e della Mobilita’ Sostenibili, e oltre il 70% dei progetti del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr) possono essere classificati come contributo alla lotta contro la crisi climatica”.Raggiungere gli obiettivi di sviluppo sostenibile dell’agenda 2030 dell’Onu e rispettare gli impegni presi con gli accordi di Parigi sul cambiamento climatico richiede un’accelerazione dell’impegno finanziario a favore dei paesi in via di sviluppo e i Foreign Direct Investment (FDI) possono giocare un ruolo importante in questa direzione, dato che si stima che sia necessario mobilitare ogni anno 4 trilioni di dollari di investimenti pubblici e privati per raggiungere gli Obiettivi dell’Agenda 2030. “Le risorse non saranno mai sufficienti se nel frattempo non si migliora la qualità degli investimenti verso lo sviluppo sostenibile e non si aumenta la resilienza del sistema economico e sociale in vista di future crisi. Occorre superare il concetto di esternalità ovvero di misure successive per mitigare gli effetti negativi di scelte di corto respiro”, ha concluso Giovannini, richiamando l’importanza del ruolo dell’Ocse. “L’Organizzazione dà un forte e decisivo contributo, non solo in termini di orientamento delle politiche, ma anche in quanto fornitore di eccellenti basi di dati e di informazioni a supporto delle riforme e delle politiche di investimento orientate alla decarbonizzazione, all’aumento della qualita’ del lavoro, all’uguaglianza di genere, alla produttività e all’innovazione”. LEGGI TUTTO