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    Iren, no profit CDP conferma rating climate change “A-“

    (Teleborsa) – CDP, organizzazione no-profit indipendente che a livello globale raccoglie, analizza e diffonde dati sulle performance ambientali di imprese, città, stati e regioni, ha confermato per il gruppo Iren il rating “A-” per le prestazioni connesse al cambiamento climatico.Il risultato, spiega la multiservizi quotata su Euronext Milan, conferma l’impegno continuo, anche in questo contesto di elevata volatilità dello scenario energetico, nella proposta di iniziative legate agli asset green, come ad esempio la crescita delle rinnovabili, che nel 2022 ha visto l’avvio di progetti per lo sviluppo di impianti fotovoltaici per circa 210 MW di nuova capacità installata, e nel perseguimento di importanti obiettivi di decarbonizzazione validati da Science Based Target initiative. Sono migliaia le organizzazioni che partecipano alla rilevazione annuale delle proprie emissioni di gas effetto serra e analizzano i rischi e le opportunità legate al climate change attraverso CDP, che detiene il più grande database internazionale sulle politiche di gestione del cambiamento climatico attuate dalle più importanti organizzazioni mondiali. Nel 2022 sono state oltre 15.000 le aziende che hanno partecipato alla survey, e circa 330 sono quelle incluse nelle Top List. LEGGI TUTTO

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    ENEA, Antartide: base Concordia, inizia campagna di ricerca estiva 2022-2023

    (Teleborsa) – Prende il via nella base antartica italo-francese di Concordia la campagna di ricerca estiva 2022-23 del Programma Nazionale di Ricerche in Antartide (PNRA), finanziato dal Ministero dell’Università e Ricerca (MUR) e gestito da ENEA per la pianificazione logistica e dal Cnr per la programmazione scientifica. Con l’arrivo del primo gruppo di tecnici della nuova spedizione – fa sapere ENEA in una nota – si conclude il lungo periodo di isolamento per i 13 invernanti del 18esimo winterover che hanno portato avanti attività di ricerca e di manutenzione della base, rimasta irraggiungibile per nove mesi a causa di temperature esterne fino a -80°C.Fino al prossimo febbraio 45 ricercatori – 27 italiani e 18 francesi – si avvicenderanno nella stazione a oltre 3mila sul plateau antartico orientale per lavorare a 30 progetti di ricerca nell’ambito di astronomia, scienze della terra, fisica e chimica dell’atmosfera, climatologia e medicina. Tra questi progetti, 17 saranno a cura del PNRA, 11 dell’Istituto polare francese Paul Emile Victor (IPEV) e 2 gestiti congiuntamente. Inoltre, dal prossimo febbraio i 13 nuovi invernanti del 19esimo winterover – 6 italiani, 6 francesi e 1 medico tedesco dell’Agenzia Spaziale Europea (ESA) – si faranno carico per i successivi 9 mesi del mantenimento dell’infrastruttura e delle attività di ricerca invernali, tra cui 9 progetti di biomedicina in collaborazione con ESA.A supporto dei diversi progetti di ricerca, a Concordia saranno presenti anche 35 tecnici del PNRA e dell’IPEV, impegnati in attività di gestione della base e di carico e scarico dei voli che trasportano personale, cibo e strumentazione scientifica. Inoltre, gestiranno le operazioni legate alle traverse, i lunghi convogli trainati da slitte che muovono combustibile e materiali pesanti dalla costa alla stazione di Concordia.La stazione Concordia darà inoltre supporto al campo remoto di Little Dome C, distante circa 40 chilometri, dove è in corso il progetto europeo Beyond Epica Oldest Ice, il più grande studio sui cambiamenti climatici, che mira a estrarre a una profondità di circa 3 mila metri il nucleo di ghiaccio più antico della Terra per ricavare informazioni sul clima terrestre fino a 1,5 milioni di anni fa.”Questo inizio di stagione a Concordia è fortemente condizionato dalle temperature ancora molto basse, che rimangono per gran parte della giornata al di sotto dei -45°C, circa 5°C in meno rispetto a quelle degli anni passati – spiega Rocco Ascione dell’ENEA, station leader di Concordia –. In queste condizioni il lavoro all’esterno diventa estremamente difficoltoso: anche nelle giornate poco ventose il personale è stato esposto a un windchill[1] fino a -65°C, percependo temperature parecchio inferiori a quelle reali. Le basse temperature stanno limitando anche il normale impiego dei mezzi meccanici. Siamo comunque riusciti a riportare in superficie le attrezzature e i mezzi di trasporto dal loro ricovero invernale, costruito sotto il ghiaccio dove la temperatura si mantiene costante intorno ai -50°C anche durante il lungo inverno antartico”. LEGGI TUTTO

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    COP27, Meloni dà il via ai bilaterali: vede Sunak e Presidente Etiopia

    (Teleborsa) – La Presidente del Consiglio Giorgia Meloni è arrivata all’International Convention Center di Sharm el-Sheikh, dove viene inaugurata la conferenza su clima COP27, accompagnata dal Ministro dell’Ambiente e della sicurezza energetica Gilberto Pichetto, ed ha subito dato il via ad una serie di bilaterali, alcuni propedeutici ad aumentare le forniture di gas all’Italia. Dopo esser stata accolta dal presidente egiziano Abdel Fattah al-Sisi, con il quale probabilmente ci sarà un delicato faccia a faccia, e dal segretario generale dell’Onu Antonio Guterres, Meloni ha avuto una serie di bilaterali con il presidente dello Stato di Israele, Isaac Herzog, con il Premier del Regno Unito Rishi Sunak e con il Primo ministro della Repubblica federale democratica di Etiopia, Abiy Ahmed.Incontrando il Primo Ministro della Repubblica Federale Democratica d’Etiopia Abiy Ahmed, Meloni ha espresso soddisfazione per la recente conclusione dell’Accordo per una pace duratura attraverso la cessazione delle ostilità tra il Governo etiope ed il Fronte di Liberazione del Popolo Tigrino ed ha discusso delle opportunità di rafforzamento dei legami economici soprattutto in campo energetico. Con il Premier britannico Sunak, Giorgia Meloni si è trovata d’accordo sulla necessità di dare “una risposta unitaria all’aggressione russa all’Ucraina” ed alla cooperazione tra Italia e Regno Unito in ambito G7 e NATO. Al Presidente dello Stato di Israele Isaac Herzog, la Premier italiana ha assicurato forte assonanza sulla difesa dei valori comuni a partire dalla lotta all’antisemitismo. Il segretario generale dell’ONU Antonio Guterres, aprendo i lavori, ha sollecitato un “patto di solidarietà climatica” fra Stati ricchi e Stati emergenti. ricordando che il cambiamento climatico è “la sfida centrale del nostro secolo” e la “stiamo perdendo” perché le emissioni le temperature globali continuano a salire. La COP27 arriva in un momento cruciale, poiché la crisi economica, l’inflazione e la crisi energetica e del commercio internazionale hanno in qualche modo rallentato il passo delle economie Avanzate verso gli obiettivi posti dall’Accordo di Parigi. “Dobbiamo affrontare molte sfide, ma il cambiamento climatico è la più grande. Questa Cop27 dovrà tenere traccia delle promesse fatte”, ha ribadito con un tweet la Presidente della UE Ursula von der Leyen, richiamando l’obiettivo di limitare il riscaldamento climatico entro 1,5 gradi e l’impegno dell’Europa a “mantenere la rotta”. LEGGI TUTTO

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    “BG4SDGs-Time To Change”, la vita sotto i mari al centro del progetto fotografico di Banca Generali e Stefano Guindani

    (Teleborsa) – Nel 2022 l’arcipelago delle Maldive festeggia un giubileo molto particolare: il Golden Jubilee del turismo. Correva infatti il 1972 quando gli italiani furono i primi turisti a mettere piede su questo piccolo Stato-paradiso dislocato su 26 atolli e più di 1000 isole coralline, seguiti aruota da viaggiatori provenienti da ogni parte del mondo. Oggi il turismo rappresenta oltre il 35% del PIL delle Maldive e contribuisce significativamente allo sviluppo economico del Paese. Questo sviluppo, però, non è privo di conseguenze. Gli oltre 1,3 milioni di visitatori l’anno portano con sé abitudini e comportamenti che impattano in maniera significativa uno degli ecosistemi marini più delicati di tutto il Pianeta. Ecco perché oggi è fondamentale intervenire prima che i danni del turismo siano irreparabili. La vita sotto i mari nelle acque delle Maldive è al centro del racconto del nono capitolo di BG4SDGs – Time to Change, il progetto di Stefano Guindani con Banca Generali per approfondire lo stato dell’arte del processo di raggiungimento dei 17 obiettivi dell’Agenda ONU 2030. In questa occasione, l’obiettivo di Guindani – spiega Generali in una nota – si è soffermato ad indagare la situazione relativa al Sustainable Development Goal (SDG) numero 14 “Conservare e utilizzare in modo sostenibile gli oceani, i mari e le risorse marine per lo sviluppo sostenibile”. Per analizzare la situazione, il fotografo è andato ad esplorare alcuni angoli delle Maldive lontani dai grandi circuiti dei viaggi organizzati, per scoprire progetti di cooperazione finalizzati a preservare la fauna e la flora marina. A, Dharavandoo, ad esempio, il Manta Trust è una associazione che si adopera per la conservazione dei mobulidi, specie fortemente minacciata dai rifiuti presenti nei mari. A Dhigurah, invece, il Whale Shark Research Program tutela gli squali balena, specie autoctona che rischia l’estinzione a causa del cambiamento degli ecosistemi marini maldiviani. L’intensivo sfruttamento delle spiagge, invece, sta riducendo sempre più gli spazi per le tartarughe che non sanno dove deporre le uova, ma un aiuto arriva dall’Olive Ridley Project a Dhuni Kholu che si occupa di queste specie prima che diventino a rischio.”Da questo significativo viaggio, – ha dichiarato Guindani – spero di portare una testimonianza forte, un appello a preservarela vita sotto i mari, che compongono il 70% dell’intero pianeta. Ho visto tartarughe mutilate dalla plastica gettata in mare, squali balena minacciati dal surriscaldamento globale, mante costrette a modificare le loro rotte migratorie: creature da sempre padrone del loro habitat, messe in breve tempo in pericolo dai nostri comportamenti sconsiderati. Da questo viaggio mi porto immaginisuggestive di un mondo da tutelare, da proteggere a tutti i costi”. Il turismo, però, non è l’unico problema che le Maldive devono affrontare. Un’altra grande sfida per l’arcipelago è rappresentata dal cambiamento climatico. Il rapido scioglimento dei ghiacciai – testimoniato nel progetto anche da BG4SDGs alle Svalbard, in Norvegia – sta rapidamente innalzando il livello degli oceani. Si tratta di una vera e propria minaccia di estinzione per lo Stato al più basso livello sul mare al Mondo. Non a caso, il presidente Ibrahim Solih ha dichiarato che teme che le Maldive possano sparire entro la fine del secolo in corso. Uno scenario apocalittico che i maldiviani stanno provando a evitare a tutti i costi, anche attraverso la cooperazione internazionale, con progetti come il Modular Artificial Reef Structure (MARS), una iniziativa che prevede la creazione di corallo da trapianto creato con stampa 3D che favorisce la crescita di coralli bionici. Un modo intelligente e a impatto zero per creare barriere naturali contro l’innalzamento dei mari.Presentato lo scorso 15 settembre 2021 a Milano, BG4SDGs – Time to Change proseguirà ora per altri 8 mesi al fine di approfondire tutti i 17 SDGs dell’Agenda ONU 2030. Per ciascuno di essi, la chiave adottata dal fotografo sarà duplice: da un lato si punta ad evidenziare l’azione negativa dell’uomo sull’ambiente e sulla comunità, dall’altro come lo stesso genere umano abbia invece una straordinaria capacità di recupero attraverso soluzioni innovative e sostenibili. Nella sua ricerca, Guindani spazierà oltre i confini italiani ricercando casi critici e situazioni di eccellenza anche all’estero: Brasile, Norvegia e Australia, ma anche Stati Uniti, Turchia e Sudafrica. Ad affiancarlo c’è un accompagnatore d’eccezione come Alberto Salza, antropologo tra i più apprezzati a livello internazionale, che curerà i testi del progetto e suggerirà alcuni dei progetti da monitorare.L’SDG numero 14 “Conservare e utilizzare in modo sostenibile gli oceani, i mari e le risorse marine per lo sviluppo sostenibile” è il nono obiettivo presentato in questa serie. Tutte le foto del progetto BG4SDGs sono consultabili anche sul sito internet di Banca Generali e sui profili ufficiali di Banca Generali su Facebook, Instagram, Twitter, LinkedIn e YouTube. LEGGI TUTTO

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    Italia, cambiamento climatico è costato 35 miliardi di euro in 10 anni

    (Teleborsa) – Il cambiamento climatico ha causato nell’Unione europea (UE) perdite economiche per oltre 145 miliardi di euro nell’ultimo decennio. Lo comunica Eurostat, che ha rielaborato stime dell’Agenzia Europea dell’Ambiente, sottolineando come la situazione stia peggiorando. La media mobile trentennale delle perdite economiche legate al clima mostra infatti “una chiara tendenza, aumentando di quasi il 2% all’anno nell’ultimo decennio”.Le perdite economiche legate al clima misurano le perdite economiche dovute a eventi meteorologici e climatici. Gli eventi meteorologici e climatici sono definiti come eventi meteorologici (tempeste), eventi idrologici (inondazioni, movimenti di massa) ed eventi climatologici (ondate di calore, ondate di freddo, siccità, incendi boschivi).Nel 2020, le perdite economiche totali legate al clima sono state di 12 miliardi di euro. La perdita totale più alta è stata registrata nel 2017 (27,9 miliardi di euro), più del doppio rispetto al 2020, a causa delle ondate di caldo registrate in Europa che hanno prosciugato il terreno e causato incendi. La perdita totale più bassa è stata osservata nel 2012 (3,7 miliardi di euro).Nel 2020, le perdite economiche legate al clima sono state di 27 euro per abitante dell’UE. Lo Stato membro con la perdita per abitante più elevata (quasi tre volte superiore alla media dell’UE) è stata la Grecia (91 euro per abitante), seguita dalla Francia (62 euro) dall’Irlanda (42 euro). Le perdite più basse per abitante sono state registrate in Bulgaria (0,7 euro per abitante), Slovenia e Slovacchia (entrambe 4 euro).Le perdite per l’Italia, nell’ultimo decennio, sono state superiori a 35 miliardi di euro, con un picco di 11,9 miliardi di euro nel 2017 e il valore più basso di 625 milioni di euro nel 2013. Nel 2020 sono state pari a quasi 2,5 miliardi di euro, pari a 41 euro pro capite (cifra che piazza l’Italia al quarto posto in UE nel confronto per abitante).(Foto: Photo by Matt Palmer on Unsplash) LEGGI TUTTO

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    ONU, Draghi ai giovani: “Dobbiamo fare presto e meglio sul clima”

    (Teleborsa) – “Sono pienamente consapevole delle vostre aspettative e della vostra grande fame di cambiamento. Entrambi sono estremamente benvenuti: dobbiamo fare di meglio, più velocemente”. È quanto ha affermato il presidente del Consiglio Mario Draghi nell’intervento di saluto al secondo appuntamento del Youth4Climate, che riunisce 150 giovani da tutto il mondo, a margine dell’assemblea generale dell’Onu a New York.”Contiamo su di voi per aiutarci a raggiungere gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile e ad attuare l’Accordo di Parigi. La vostra connessione con le comunità, la vostra capacità di trovare soluzioni innovative, la vostra determinazione a costruire società più sostenibili – ha aggiunto Draghi – sono oggi più che mai necessarie. Sulla scia del successo dello scorso anno, abbiamo deciso di rendere l’incontro un evento annuale, in stretta collaborazione con le Nazioni Unite. Sono orgoglioso di annunciare che l’Italia co-guida l’hub d’azione globale Youth4Climate, in collaborazione con il Programma di sviluppo delle Nazioni Unite. Sarà un ottimo modo – ha sottolineato il premier – per connettere i giovani leader del clima con i responsabili politici, per assicurarvi di continuare a svolgere un ruolo attivo nelle discussioni politiche sul cambiamento climatico. Miriamo anche a creare nuove opportunità per voi per espandere la vostra rete, sviluppare le vostre idee, far crescere i vostri progetti”. Agire senza “ambiguità” davanti alle autocrazie e perseguire la pace in Ucraina continuando a difendere il suo popolo sono alcuni dei messaggi lanciati da Draghi nelle prime 24 ore a New York. Ricevendo il premio come “statista dell’anno” dalla Appeal of Conscience Foundation del rabbino Arthur Schneier, davanti a un parterre di rappresentanti delle istituzioni e del mondo finanziario, Draghi ha sottolineato la necessità di mantenere saldo l’asse euroaltantico della collocazione internazionale dell’Italia e di contribuire a dare quelle risposte globali alle crisi che abbiamo davanti: la guerra, l’energia, il cibo, il clima.Alle 21 circa di oggi, ora locale, (le 3 di notte italiane) al Palazzo di Vetro dell’Onu a New York è atteso l’intervento di Draghi. Quello pronunciato all’Assemblea generale delle Nazioni Unite sarà il suo ultimo discorso da premier italiano. LEGGI TUTTO

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    Smart cities, Mims: firmato Protocollo d'intesa con nove città selezionate dalla Commissione Ue

    (Teleborsa) – Rafforzare la collaborazione tra il Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili (Mims) e le Amministrazioni delle nove città italiane (Bergamo, Bologna, Firenze, Milano, Padova, Parma, Prato, Roma e Torino) selezionate dalla Commissione europea nell’ambito delle cento città che partecipano alla missione Climate-neutral & smart cities. Questo è l’obiettivo del Protocollo d’intesa firmato oggi dal ministro Enrico Giovannini e dai sindaci delle città coinvolte nell’iniziativa. Lanciata nel 2021 dalla Commissione Ue, la missione – spiega il Mims in una nota – si propone di raggiungere la neutralità climatica entro il 2030, azzerando le emissioni di gas serra o riducendole compensando quelle rimanenti. Il Mims, con le sue competenze in materia di infrastrutture e mobilità sostenibili, edilizia residenziale e politiche per le aree urbane, svolge un ruolo di primo piano nell’elaborare, insieme ai Comuni, proposte e progetti volti al raggiungimento degli obiettivi della missione.”Con la firma del Protocollo d’Intesa – ha spiegato Giovannini – poniamo le basi per una più stretta collaborazione tra Amministrazioni locali e Amministrazione dello Stato per centrare gli obiettivi europei destinati a rendere le città più sostenibili e resilienti per rispondere alle sfide climatiche, sociali ed economiche che ci aspettano da qui al 2030 e migliorare la qualità della vita delle persone”. Le nuove e più estese competenze attribuite al Ministero con l’avvio del Governo Draghi nel campo delle politiche urbane, nonché i finanziamenti del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr) hanno consentito al Ministero di avviare nell’ultimo biennio numerosi e importanti progetti per la transizione ecologica delle città, tra cui investimenti sulla mobilità sostenibile con l’eliminazione degli autobus più inquinanti, il potenziamento delle infrastrutture di trasporto, comprese le metropolitane, le busvie e le tranvie, l’estensione delle piste ciclabili, il Programma Innovativo Nazionale per la Qualità dell’Abitare, il miglioramento degli acquedotti per ridurre le perdite idriche. “La dimensione urbana e metropolitana è fondamentale per il perseguimento degli Obiettivi dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite e del Green Deal europeo – ha aggiunto il Ministro – imponendo un approccio alle politiche che coniughi decarbonizzazione, riduzione delle disuguaglianze tra centri e periferie, sviluppo economico e maggiore inclusione sociale. Le esperienze che matureranno i nove comuni italiani selezionati dalla Commissione europea potranno essere utili per tutto il Paese: per questo, auspico che altri Comuni, specialmente del Mezzogiorno, sottoscrivano presto questo protocollo, anche per contribuire con le loro idee alla transizione ecologica di tutte le città italiane, indipendentemente dalla selezione operata dalla Commissione europea”.La collaborazione tra il Mims e le nove città è finalizzata a elaborare soluzioni utili per conseguire la missione, superare eventuali criticità, operative e normative, che possano impedire o ostacolare la sua realizzazione, promuovere la cooperazione per lo sviluppo di progetti specifici, anche attirando fondi privati, individuare eventuali risorse aggiuntive per il finanziamento degli interventi. Inoltre, per favorire un processo di sensibilizzazione sugli obiettivi di neutralità climatica dell’iniziativa europea, il Mims e le Amministrazioni firmatarie dell’accordo – conclude la nota – potranno raccogliere e condividere buone pratiche e le progettualità sviluppate con l’obiettivo di creare una base di conoscenze utile anche per altri Comuni o altre amministrazioni pubbliche. LEGGI TUTTO

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    Grave siccità ha colpito l'Europa: condizioni critiche anche in agosto

    (Teleborsa) – In Europa si conferma ad agosto una situazione di grave siccità, che sta minando l’agricoltura e mettendo a repentaglio il patrimonio ambientale. E’ quanto emerge dall’ultimo rapporto “Drought in Europe – August 2022″ del Centro europeo di ricerca della Commissione che tiene conto dei dati e delle analisi del Osservatorio sulla siccità. Guardando all’evoluzione della prolungata siccità in UE, si conferma la situazione preoccupante di luglio con il 47% dei territori ancora in stato di pre-allerta, il che significa che le precipitazioni sono state inferiori al normale e l’umidità del suolo è carente, ed il 17% dell’UE in una situazione di allerta, che si verifica quando anche la vegetazione e le colture mostrano gli effetti negativi della siccità. Complessivamente, il 64% dell’Europa è in una situazione di pre-allerta o allerta, il che contribuisce anche alla diffusione degli incendi,”La combinazione di una grave siccità e ondate di calore ha creato uno stress senza precedenti sulle risorse idriche in tutta l’UE. Attualmente stiamo notando una stagione degli incendi sensibilmente al di sopra della media e un impatto importante sulla produzione delle colture”, ha commentato la Commissaria europea Mariya Gabriel, aggiungendo “il cambiamento climatico è indubbiamente più evidente ogni anno”.”La Commissione Europea e i suoi scienziati stanno lavorando per mappare e studiare questa crisi con le migliori tecnologie disponibili, dallo spazio e dal suolo, per proteggere il nostro ambiente ed i nostri cittadini dalle emergenze”, ha concluso.Peggiorano anche le prospettive di resa dei raccolti in UE, che indicano per il mais, i semi di soia e di girasole rendimenti rispettivamente del 16%, 15% e 12% inferiori ala media dei 5 anni. Un grave deficit di precipitazioni ha colpito quasi tutti i fiumi in Europa, colpendo a catena anche il settore energetico sia per la generazione di energia idroelettrica che per i sistemi di raffreddamento delle centrali elettriche, nonché il trasporto fluviale. Diversi Stati membri dell’UE hanno adottato misure per razionare l’acqua e le forniture potrebbero essere ancora compromesse nelle prossime settimane. È probabile che nei prossimi mesi si verificheranno condizioni più calde e più secche del solito nella regione Euromediterranea Occidentale, almeno sino al mese di novembre 2022. LEGGI TUTTO