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    Giornata Mondiale dell'Acqua 2023, IPSOS: “Il 94% degli italiani ha modificato proprie abitudini”

    (Teleborsa) – In Italia l’acqua non può ormai più ritenersi una risorsa certa e scontata, e quello che fino a qualche tempo fa poteva sembrare una problematica a lungo termine – con previsioni che raccontavano di situazioni di stress idrico per la metà del secolo – è diventata oggi un’emergenza estremamente attuale, con le montagne prive di neve, specchio di un inverno molto diverso dal passato. L’ormai costante assenza di precipitazioni, infatti, unita al graduale aumento delle temperature e alle problematiche infrastrutturali tipiche del nostro paese, hanno portato numerose zone della penisola ad essere vittime della siccità, determinando situazioni di difficoltà – come recentemente riportato dal CNR – per una percentuale di popolazione che oscilla tra il 6% e il 15%, costretta ormai a vivere in contesti di siccità severa o estrema. In tale scenario, a causa principalmente della contestuale situazione dovuta all’inflazione, si registra un aumento di attenzione da parte degli italiani ai costi legati ai consumi domestici. È quanto emerge dall’indagine IPSOS realizzata in occasione della Giornata Mondiale dell’Acqua 2023, in programma il prossimo 22 marzo, nell’ambito del progetto “Acqua nelle Nostre Mani” di Finish. Nel dettaglio il 94% degli intervistati ha dichiarato di aver modificato le proprie abitudini domestiche in relazione agli elettrodomestici, riducendo l’uso dei sistemi di riscaldamento (52%), della lavatrice, usandola meno e solo a pieno carico (46%) e prestando allo stesso tempo maggiore attenzione ai consumi: 50% per l’energia e gas e il 38% per l’acqua. Il 62% è preoccupato dai costi di questa risorsa (e li ritiene elevati), contro l’87% in relazione a elettricità e gas.L’impegno dei cittadini italiani verso la tutela dell’acqua si conferma anche quest’anno in aumento, con il 77% degli intervistati che ha dichiarato – in un’ottica di sostenibilità – di provare comunque a ridurre il più possibile lo spreco d’acqua nella propria quotidianità. Questo trend di comportamento è poi confermato dal fatto che, per la prima volta, gli italiani iniziano ad essere effettivamente coscienti della problematica di scarsità dell’acqua nel nostro paese (41%), in netto aumento rispetto al 2022 (25%). Il tutto si è poi tradotto anche in un aumento di consapevolezza rispetto alle aspettative future, con il 31% che oggi si dichiara d’accordo con le previsioni del World Resources Institute (nel 2022 era il 24%), secondo cui l’Italia entro il 2040 vivrà in una condizione di profondo stress idrico.Nel contesto attuale, nel quale l’attenzione e la consapevolezza sul tema sono per la prima volta in crescita dal 2020 – primo anno di svolgimento di questa osservazione – rimangono comunque alcuni aspetti, nel comportamento, da migliorare. A questo proposito, gli italiani si confermano tra i più spreconi in Europa, con 220L giornalieri pro-capite contro i 165L di media europea, a cui si aggiunge una scarsa consapevolezza: solo il 46% è infatti cosciente di questa situazione del nostro paese, con un dato in netto calo rispetto al 2022, quando si attestava al 54%. Ampliando poi l’analisi al consumo medio per famiglia, la fotografia non è sicuramente migliore: tenendo presente un’ampiezza media delle famiglie italiane di 2,3 persone per nucleo, il consumo medio giornaliero in Italia è di circa 500 litri, e questo dato è riconosciuto solo dal 4% degli italiani. Oltre il 68% è invece convinto che il consumo medio giornaliero per famiglia sia inferiore ai 100 litri.Tra i comportamenti che gli italiani mettono in atto per provare a ridurre il proprio impatto sull’acqua e contribuire pertanto alla sua tutela figurano chiudere i rubinetti quando non necessario (68%), utilizzare la lavastoviglie solo a pieno carico (71%), fare docce più brevi (53%), preferire la doccia alla vasca (60%). Comportamenti che garantiscono un doppio vantaggio: da un lato contribuiscono alla tutela delle risorse naturali, come l’acqua, e dall’altro al controllo oculato delle spese domestiche.Molte di queste attenzioni, al netto dell’impatto che la contestuale situazione geopolitica ed economica può avere sui nostri comportamenti e stili di vita, derivano sicuramente dagli effetti che il cambiamento climatico e l’assenza costante di precipitazioni hanno determinato nel nostro paese, con situazioni di preoccupante siccità e desertificazione che investono ormai oggi tutta Italia. Proprio in riferimento a questo, Finish – nell’ambito del progetto Acqua nelle Nostre Mani – ha recentemente presentato la prima Guida Turistica ai Deserti d’Italia, realizzata in collaborazione con il fotografo di fama internazionale Gabriele Galimberti, vincitore nel 2021 del World Press Photo e da tempo collaboratore di National Geographic. L’iniziativa, nata con la volontà di stimolare una forte reazione della collettività circa il fenomeno della desertificazione in Italia, ha permesso di raccogliere fotografie e interviste di grande impatto rispetto alla situazione in cui versano effettivamente molti luoghi del nostro paese: “mete turistiche” anomale, in via di desertificazione, dove i fiumi sono diventati sentieri da trekking e i laghi si sono ridotti ad aride distese. Paesaggi che nessuno si aspetterebbe di vedere e che, purtroppo, sono oggi reali. A questo proposito, dalla ricerca realizzata da Ipsos per Finish emerge un aumento della preoccupazione sul tema da parte degli italiani, con la percentuale che si attesta al 66%, in crescita rispetto al 62% del 2022. A preoccupare, e stupire, maggiormente (83% degli intervistati) è il fatto che gli effetti della desertificazione non riguardano solamente le regioni centro-meridionali del paese, ma sono visibili anche nelle regioni settentrionali, con particolare riferimento alle aree montane, così come attestato e riportato anche dalla Guida Turistica ai Deserti d’Italia. Trovandosi di fronte al confronto tra le fotografie del progetto di Finish ritraenti il Lago di Montespluga (SO) e il Lago Trasimeno (PG) e fotografie degli stessi luoghi di circa due anni prima, la reazione degli intervistati è stata molto distante dalla realtà. Quasi il 20%, in entrambi i casi, ha infatti stimato un lasso di tempo di circa 10 anni tra le due fotografie e solo l’11% (Montespluga) e il 9% (Trasimeno) è riuscito a individuare la corretta collocazione temporale. Le zone fotografate, oltre a quelle già menzionate, hanno poi riguardato anche Sicilia, Abruzzo, Marche, Toscana, Emilia-Romagna e Molise.Il progetto vivrà inoltre, tra il 20 e il 26 marzo, con un’attivazione a cielo aperto a Milano in piazza Gae Aulenti che porterà i cittadini a riflettere sulle conseguenze della siccità per il nostro paese e sui piccoli accorgimenti utili che ciascuno di noi può intraprendere nella sua quotidianità per contribuire alla tutela della risorsa idrica. LEGGI TUTTO

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    Cambiamenti climatici, COP28: intesa Italia-Emirati per garantire successo

    (Teleborsa) – Rafforzare la collaborazione tra i due Paesi per garantire il successo della Cop28 sui cambiamenti climatici, che si terrà dal 30 novembre al 12 dicembre negli Emirati Arabi. Questo l’obiettivo della dichiarazione di intenti siglata oggi da Italia ed Emirati Arabi Uniti.”Un testo – commenta il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica Gilberto Pichetto – che mette in evidenza tante possibili connessioni tra i Paesi nell’importante snodo rappresentato dalla prossima Conferenza delle Parti”. Nell’intesa è riconosciuta l’importanza dell’azione globale per affrontare la sfida del climate change e si ritiene “urgente accelerare gli sforzi per raggiungere gli obiettivi di lungo termine dell’Accordo di Parigi, incluso l’obiettivo di zero emissioni nette entro il 2050”. In evidenza nell’atto congiunto, che per l’Italia reca la firma del ministro degli Esteri Antonio Tajani, vi è l’importanza del primo “Global Stocktake” per monitorare i progressi nella riduzione delle emissioni di gas serra, l’impegno a limitare l’aumento della temperatura globale a 1,5 gradi centigradi rispetto ai livelli preindustriali, la finanza per il clima e la necessità di indirizzare i sistemi energetici verso fonti rinnovabili. Entrambi i Paesi hanno inoltre riconosciuto l’importanza di lavorare insieme per migliorare la resilienza globale e sostenere l’adattamento. In particolare, nell’accordo si sottolinea l’importanza di trovare soluzioni per la sicurezza alimentare e idrica, la salute e la protezione degli ecosistemi naturali. In vista della COP28, i due Paesi continueranno a impegnarsi per nuove modalità di finanziamento, come il fondo per assistere i Paesi in via di sviluppo, particolarmente vulnerabili, alle perdite e al danno, fondamentali per l’obiettivo collettivo di aumentare i finanziamenti per il clima, nonché raggiungere gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile. Infine, la dichiarazione riconosce e applaude gli sforzi dei giovani di tutto il mondo nella lotta alla crisi climatica e ribadisce la volontà a rafforzarne il coinvolgimento nella COP28, sulla base dei risultati raggiunti dall’iniziativa Youth4Climate. LEGGI TUTTO

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    Carbon Disclosure Project, Atlantia ottiene rating “A-” per strategia climatica e decarbonizzazione

    (Teleborsa) – Atlantia ha ottenuto il rating “A-” da Carbon Disclosure Project (CDP), organizzazione internazionale che valuta la capacità di circa 19mila aziende di attivare strategie virtuose sul fronte della lotta al cambiamento climatico e della tutela delle risorse naturali. Il rating della holding è dunque sensibilmente migliorato, rispetto al precedente “B”, in una scala dove “D-” rappresenta il punteggio minimo e “A” il massimo. All’upgrade del rating di CDP – ricorda la società in una nota – si aggiunge il recente inserimento di Atlantia nel Sustainability Yearbook 2023 di S&P Global, uno dei maggiori database globali sulla sostenibilità aziendale che copre oltre 7.800 aziende in 61 settori e che include soltanto il 9% delle migliori imprese a livello globale. La società è inoltre new entry della classifica stilata da Morningstar Sustainalytics, che l’ha inserita nella Top Rated ESG Companies List 2023, analizzando oltre 15mila aziende in 41 settori. Si tratta di risultati che certificano l’impegno e il track record di Atlantia nell’attuazione di strategie e iniziative che coniugano crescita sociale ed economica con la tutela delle risorse ambientali: già lo scorso ottobre l’agenzia di rating internazionale Moody’s ESG, specializzata nella valutazione degli aspetti ambientali, sociali e di governance, aveva assegnato alla holding il livello massimo del rating, collocandola nella fascia dell’1% delle migliori imprese valutate a livello globale, su un totale di circa 5mila imprese monitorate. Atlantia nel 2022 è stata pioniere per l’Italia anche rispetto alla programmazione trasparente delle iniziative per contrastare il cambiamento climatico, sottoponendo al voto degli azionisti il proprio piano di decarbonizzazione (cd. “Say on Climate”, approvato con il 98% dei voti), che punta ad azzerare le emissioni dirette di CO2 entro il 2040.Dal prossimo 1 marzo, Atlantia aderirà anche al World Economic Forum, avviando una collaborazione sul fronte delle forme di mobilità del domani. Si tratta di una iniziativa finalizzata a favorire la creazione di modelli di mobilità che sappiano far fronte alla sostenuta crescita demografica al 2050 con modelli di mobilità sicuri, sostenibili e inclusivi. Anche su questo fronte Atlantia è in prima linea, avendo ad esempio investito tramite la sua controllata Aeroporti di Roma nello sviluppo del primo vertiporto italiano, presso il quale è già stato effettuato il primo volo pilota di un velivolo elettrico a decollo verticale (eVTOL), che si prevede entrerà in funzione con il servizio commerciale nel 2024. LEGGI TUTTO

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    Italia nella morsa dell'inverno: neve e disagi da Nord a Sud

    (Teleborsa) – Italia stretta nella morsa gelida dell’inverno: da Nord a Sud si registrano forti nevicate che stanno creando non pochi disagi. In molti Comuni, nelle zone più in difficoltà, soprattutto in Sardegna, si sta predisponendo la chiusura delle scuole. Con l’abbassamento delle temperature è arrivata la neve anche alle porte di Roma, in particolare ai Castelli Romani. Rocca di Papa, comune a pochi chilometri dalla Capitale, si è svegliata con le strade imbiancate. Il Comune ha attivato tutte le misure precauzionali con la Protezione Civile presente sul posto. “Al momento – comunica l’amministrazione – non si sono registrati problemi significativi e tutte le strade principali sono state sgombrate e rese percorribili in sicurezza. Il personale del Comune è stato allertato e pronto ad intervenire in caso di necessità”. Qualche problema di viabilità per il ghiaccio sulle strade è stato registrato nel comune limitrofo di Rocca Priora. Anche qui è caduto qualche fiocco di neve. stessa situazione ad Albano, Velletri e nei comuni che insistono sui Castelli Romani. Più copiose le nevicate ad alta quota e nelle zone montane come il Terminillo.Cima del Vesuvio imbiancata dalla neve e temperature in deciso calo è ciò che hanno trovato al loro risveglio anche i napoletani, e con loro i residenti dei comuni alle pendici del vulcano, come conseguenza del brusco calo delle temperature. La Protezione Civile in Campania ha emanato allerta meteo arancione dalle 12 di oggi fino alle 8 di sabato con possibili mareggiate lungo le coste e neve sopra i 400 metri.Anche Venezia tornerà a fare i conti con un’acqua alta rilevante: per questo è stata annunciata la messa in campo del sistema Mose, le paratoie a difesa della città. Per le 9.55, in base alle previsioni del Centro maree del Comune, è prevista una massima di 115 centimetri. Le temperature minime: nella notte ha nevicato anche a quote collinari. In montagna, comprese le prealpi, il pericolo di valanghe è marcato di grado ‘3’ su una scala fino a ‘5’. LEGGI TUTTO

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    Clima: S&P, aumenti temperatura più dannosi per economie in via di sviluppo

    (Teleborsa) – Un aumento della temperatura media annua di 1 grado Celsius per un solo anno risulta più dannoso per i mercati emergenti e le economie in via di sviluppo che per le economie avanzate. Lo rivela un’analisi condotta da S&P Global Ratings sui dati di 190 Paesi. Lo studio S&P ha rilevato che sette anni dopo tale aumento, il PIL pro capite è inferiore di 0,6-0,7 punti percentuali nei Paesi con temperature medie annue attuali di 22-24 gradi (principalmente nei mercati emergenti e nelle economie in via di sviluppo) rispetto a quelli con temperature medie di 15 gradi (Paesi con economie avanzate), a parità di altre condizioni. Inoltre, S&P ha riscontrato perdite permanenti di reddito dovute alla riduzione della produttività e degli investimenti, con il settore agricolo che subisce un impatto a lungo termine. Quando le temperature annue sono in media di 24°C, il PIL pro capite dei Paesi meno pronti ad affrontare il cambiamento climatico rimane inferiore di 2 punti percentuali, mentre i Paesi più pronti non registrano perdite durature, a sette anni dallo shock termico di 1°C.Negli ultimi decenni le economie si sono parzialmente adattate ai singoli aumenti di temperatura: la sensibilità del PIL agli shock termici è diminuita di circa il 30% negli ultimi 20 anni. Anche le risposte di politica macroeconomica di sostegno hanno aiutato le economie a riprendersi dagli shock climatici; una politica monetaria restrittiva sembra amplificare lo shock, mentre i bassi tassi di interesse reali sono associati a pochi danni.(Foto: © designua/123RF) LEGGI TUTTO

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    Appennini, almeno 50 milioni danni diretti da carenza neve

    (Teleborsa) – Ammontano almeno a 50 milioni di euro i danni “diretti” delle attività legate alla montagna che le cinque regioni coinvolte nella crisi dovuta alla mancanza di neve sugli Appennini lamentano al tavolo organizzato dalla ministra Daniela Santanchè con le regioni e le categorie di settore. “Ma potrebbero addirittura triplicare se verranno considerati anche i danni indiretti”, specifica il presidente della Toscana Eugenio Giani. Il governo “darà risposte entro breve, 2-3 settimane”, perché “il tempo è una categoria per gli imprenditori fondamentale: perdere tempo vuol dir fare chiudere aziende e far perdere posti di lavoro”, ha assicurato Santanchè. “Ci hanno parlato di 50 milioni, ma ho chiesto alle Regioni singolarmente di fare delle stime precise, perché i danni potrebbero essere maggiori”, ha, appunto, spiegato la ministra. LEGGI TUTTO

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    Lotta al cambiamento climatico, CDP conferma rating A- per A2A

    (Teleborsa) – L’organizzazione no-profit CDP (ex Carbon Disclosure Project), che detiene il piu` grande database internazionale sulle performance ambientali delle piu` importanti organizzazioni mondiali, ha confermato il rating A- per le prestazioni legate al cambiamento climatico di A2A. L’edizione di quest’anno vede il Gruppo ottenere uno dei punteggi piu` elevati nella classifica relativa al Climate Change e per l’assessment Water Security, dove A2A si posiziona con il rating A- in testa alle quasi 300 aziende italiane monitorate.Il percorso intrapreso da A2A prevede il raggiungimento del Net-Zero entro il 2040, in anticipo di dieci anni rispetto agli obiettivi comunitari. Inoltre, viene confermato il target di riduzione delle emissioni approvato dalla Science Based Targets Initiative (SBTI) con orizzonte 2030, che mira a limitare l’innalzamento delle temperature globali al di sotto dei 2°C. Per quanto riguarda la transizione energetica, a piano sono previsti investimenti prevalentemente focalizzati su sviluppo delle rinnovabili, flessibilita` ed elettrificazione dei consumi: il traguardo al 2030 e` di raggiungere i 9 TWh di produzione di energia elettrica da fonti green. Nell’ambito dell’economia circolare, il Gruppo prevede di accrescere la capacita` di trattamento e valorizzazione dei rifiuti e il suo posizionamento nel segmento del mercato del biometano. LEGGI TUTTO

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    Iren, no profit CDP conferma rating climate change “A-“

    (Teleborsa) – CDP, organizzazione no-profit indipendente che a livello globale raccoglie, analizza e diffonde dati sulle performance ambientali di imprese, città, stati e regioni, ha confermato per il gruppo Iren il rating “A-” per le prestazioni connesse al cambiamento climatico.Il risultato, spiega la multiservizi quotata su Euronext Milan, conferma l’impegno continuo, anche in questo contesto di elevata volatilità dello scenario energetico, nella proposta di iniziative legate agli asset green, come ad esempio la crescita delle rinnovabili, che nel 2022 ha visto l’avvio di progetti per lo sviluppo di impianti fotovoltaici per circa 210 MW di nuova capacità installata, e nel perseguimento di importanti obiettivi di decarbonizzazione validati da Science Based Target initiative. Sono migliaia le organizzazioni che partecipano alla rilevazione annuale delle proprie emissioni di gas effetto serra e analizzano i rischi e le opportunità legate al climate change attraverso CDP, che detiene il più grande database internazionale sulle politiche di gestione del cambiamento climatico attuate dalle più importanti organizzazioni mondiali. Nel 2022 sono state oltre 15.000 le aziende che hanno partecipato alla survey, e circa 330 sono quelle incluse nelle Top List. LEGGI TUTTO