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    Fineco, Wellington Management ha quota potenziale del 5,075%

    (Teleborsa) – Wellington Management, uno dei principali asset manager indipendenti a livello mondiale, ha una quota potenziale pari al 5,075% nel capitale di Fineco, banca inclusa nell’indice FTSE MIB. È quanto emerge dalle comunicazioni della CONSOB relative alle partecipazioni rilevanti, dove viene segnalato che l’operazione risale al 3 ottobre 2023 e la quota è detenuta come “indiretta gestione non discrezionale del risparmio”.In particolare, il 5,060% sono diritti di voto riferibili ad azioni, mentre lo 0,015% è costituito da azioni oggetto di contratti “Equity Swap” con data di scadenza tra il 05/05/2028 al 20/05/2033. LEGGI TUTTO

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    Pop Sondrio, Unipol non intende acquistare altre azioni nei prossimi 6 mesi

    (Teleborsa) – Unipol non intende acquisire ulteriori azioni di Banca Popolare di Sondrio nei prossimi sei mesi, né esercitare il controllo, anche di fatto, sulla banca. È quanto emerge da un documento inviato alla CONSOB in occasione dell’aggiornamento della partecipazione detenuta nell’istituto lombardo, dopo essere salita dal 9,5% al 19,7% attraverso una procedura di reverse accelerated bookbuilding.Inoltre, Unipol non intende proporre l’integrazione o la revoca degli organi amministrativi o di controllo di Banca Popolare di Sondrio attualmente in carica, riservandosi di valutare se proporre eventualmente propri candidati alla naturale scadenza di detti organi. LEGGI TUTTO

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    BFF Bank, J.P. Morgan ha una partecipazione del 3,027%

    (Teleborsa) – J.P. Morgan Asset Management ha una partecipazione pari al 3,027% nel capitale sociale di BFF Bank, società attiva nella finanza specializzata e quotata su Euronext Milan.È quanto emerge dalle comunicazioni della CONSOB relative alle partecipazioni rilevanti, dove viene segnalato che l’operazione risale 28 settembre 2023 e che la quota è detenuta come “indiretta gestione non discrezionale del risparmio”.Del 3,027%, lo 0,159% è detenuto da J.P. Morgan Asset Management Inc, mentre il 2,868% è detenuto da J.P. Morgan Asset Management (UK) Limited. LEGGI TUTTO

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    BFF Bank incrementa Programma EMTN a 2,5 miliardi di euro

    (Teleborsa) – BFF Bank, società attiva nella finanza specializzata e quotata su Euronext Milan, ha annunciato l’aggiornamento del proprio programma di obbligazioni a medio e lungo termine (Programma EMTN) e il contestuale incremento del plafond a 2,5 miliardi di euro. La Central Bank of Ireland ha approvato in data odierna il Prospetto di Base per il Programma EMTN.L’aggiornamento del Programma EMTN – si legge in una nota – rappresenta un ulteriore passo avanti nella diversificazione delle fonti di finanziamento da parte di BFF e nell’accesso a una base di investitori più ampia e profonda. I Titoli emessi nell’ambito del Programma EMTN possono essere Titoli Senior Preferred, Titoli Senior Non Preferred o Titoli Subordinati (Tier 2).Intesa Sanpaolo ha agito in qualità di Arranger e Sole Dealer dell’operazione. White & Case ha agito in qualità di consulente legale dell’emittente e Clifford Chance Studio Legale Associato ha agito in qualità di consulente legale di Intesa Sanpaolo. LEGGI TUTTO

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    Mediobanca, SGR e istituzionali depositano lista a 3 per rinnovo CdA

    (Teleborsa) – SGR e investitori istituzionali hanno depositato liste di minoranza di soli candidati indipendenti per il rinnovo del consiglio di amministrazione e del collegio sindacale di Mediobanca previsto nella prossima assemblea ordinaria dei soci. Le liste sono state composte con il supporto di Heidrick & Struggles International, advisor esterno e indipendente. I gestori che hanno presentato le liste sono titolari di oltre il 2,1% delle azioni ordinarie della società.La lista presentata per il consiglio di amministrazione è composta da: Angela Gamba; Marco Annunziata; Sévérine Melissa Harmine Neervoort.La lista presentata per il collegio sindacale è composta da: Sindaci effettivi Ambrogio Virgilio, Elena Pagnoni, Angelo Riccaboni; Sindaci supplenti Anna Rita de Mauro, Vieri Chimenti, Stefano Sarubbi. Lo comunicano i vice-coordinatori del Comitato dei gestori, Oriana Bastianelli e Armando Carcaterra, per conti di: Amundi Asset Management SGR, Anima SGR, Arca Fondi SGR, Bancoposta Fondi SGR, BNP Paribas Asset Management, Epsilon SGR, Eurizon Capital SGR, Eurizon Capital SA, Fideuram Asset Management (Ireland), Fideuram Intesa Sanpaolo Private Banking Asset Management SGR, Interfund Sicav, Fineco Asset Management, Kairos Partners SGR e Legal & General Assurance (Pensions Management) Limited. LEGGI TUTTO

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    Banche, studio: casi di greenwashing in aumento 70% nell’ultimo anno

    (Teleborsa) – Un numero crescente di aziende sia quotate che private sono state collegate a comunicazioni ingannevoli su questioni ambientali, con il rischio di greenwashing che nell’ultimo anno è aumentato in Europa e nelle Americhe, e vede i settori delle banche e dei servizi finanziari come “particolarmente esposti”. È quanto emerge da uno studio pubblicato da RepRisk, società specializzata in ricerche e analisti sui rischi ESG.Nell’ultimo anno (settembre 2022 – settembre 2023), un episodio di rischio ESG legato al clima su quattro è stato legato al greenwashing, in aumento rispetto a uno su cinque del rapporto precedente. I settori delle banche e dei servizi finanziari hanno registrato un aumento del 70% nel numero di incidenti di greenwashing legati al clima nell’ultimo anno, rispetto all’anno precedente.ltre il 50% di questi incidenti legati al rischio di greenwashing legati al clima menzionavano i combustibili fossili o collegavano un istituto finanziario a una compagnia petrolifera e del gas.Secondo il rapporto, nell’ultimo anno 1.850 aziende sono state collegate a un incidente rischioso che comportava una comunicazione ingannevole, di cui 1.160 (63%) associate al problema per la prima volta. Dai dati emerge che il rischio greenwashing non si limita alle società quotate e sono esposte anche le aziende private. Nonostante il rischio legato alle aziende private, le aziende quotate maggiormente monitorate vedono questo rischio con maggiore frequenza: il 12% delle aziende quotate con almeno un episodio di rischio nell’ultimo anno è stato collegato a comunicazioni ingannevoli, rispetto al 3% delle aziende private.Per le aziende europee, asiatiche e nordamericane, il clima è una questione critica con circa il 54% degli incidenti a rischio di greenwashing lo scorso anno legati al cambiamento climatico, alle emissioni di gas serra e all’inquinamento globale. Per le aziende con sede in America Latina e nei Caraibi, la distribuzione delle problematiche appare leggermente diversa, con solo il 27% dei rischi di greenwashing dello scorso anno legati al clima.(Foto: toppercussion | 123RF) LEGGI TUTTO

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    Mediobanca, Delfin deposita lista a cinque guidata da Panizza e Pucci. “cambiamento costruttivo in CdA”

    (Teleborsa) – Panizza e Pucci aprono la lista depositata da Delfin per il rinnovo del consiglio di amministrazione di Mediobanca. La lista, che si compone di cinque nomi, si apre con Sandro Panizza, ex chief risk officer di Generali, Sabrina Pucci, ex consigliera di Generali, che entreranno dunque nel board.Seguono, nell’ordine, Cristina Scocchia, AD di Illy Caffé e consigliera di Essilux, Massimo Lapucci, ex segretario generale della Fondazione Crt, Jean-Luc Biamonti, presidente di Covivio, che entreranno a far parte del prossimo CdA di piazzetta Cuccia soltanto se la lista della holding della famiglia Del Vecchio (maggior azionista con il 19,8% del capitale) sarà la più votata nell’assemblea del 28 ottobre.”La lista” di Delfin per il CdA di Mediobanca “viene proposta con l’obiettivo di collaborare con tutti i membri del consiglio e offrire un contributo alla realizzazione del piano industriale. La lista di minoranza non ha intenti competitivi nei confronti della lista di maggioranza del management, ma avrà l’obiettivo di portare il valore di un cambiamento costruttivo all’interno del board”. Lo afferma la holding della famiglia Del Vecchio nella nota con cui annuncia la candidatura di Sandro Panizza, Sabrina Pucci, Cristina Scocchia, Massimo Lapucci e Jean Luc Biamonti per il CdA e dei sindaci effettivi Mario Matteo Busso e Barbara Tadolini e di quello supplente Angelo Rocco Bonissoni. LEGGI TUTTO

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    Popolare di Sondrio, piccoli soci preoccupati che Unipol punti a M&A

    (Teleborsa) – L’operazione di incremento della partecipazione del gruppo Unipol nel capitale di Banca Popolare di Sondrio dal 9,5% fino al limite del 20%, “è stata effettuata rapidamente e quindi apparentemente da tempo preparata con modalità di acquisto fuori dal mercato e manifestamente senza rispetto delle esigenze di tutela dei piccoli azionisti”. Lo afferma in una nota il Comitato per l’autonomia e l’indipendenza della Banca Popolare di Sondrio che “non è ostile alla crescita di un socio importante in questa misura anche se considera con preoccupazione le modalità con le quali la stessa è stata effettuata”. Il Comitato “confida che Unipol concordi sulla necessità di preservare l’identità di una banca molto profittevole, molto ben gestita, e con un modello di gestione e di business unico, il cui valore andrebbe in gran parte disperso qualora fosse inglobata in realtà con storie e modelli di gestione completamente differenti”.Allo stesso tempo, si dice “preoccupato che questa operazione sia preliminare a operazioni di aggregazioni bancarie come parte della stampa ha interpretato” e la raccomandazione del Comitato e l’impegno dello stesso è di “sollecitare, accanto alla presenza nel capitale sociale della componente finanziaria (fondi di investimento) e della componente soci maggiori, con il rischio di ulteriori insensate aggregazioni bancarie, anche il rafforzamento di una terza componente significativa del capitale sociale che si proponga l’obiettivo di rispettare i principi dello Statuto, nell’interesse di tutti gli azionisti, compresi gli azionisti minori, e dei territori ove la banca è presente”.Raccomandazione che “è rivolta soprattutto all’Associazione “Insieme per la Popolare”, che raggruppa e già rappresenta il 4% del capitale sociale, affinché aumenti la sua presenza nel capitale sociale almeno al 10% in modo da rafforzare anche la presenza nel capitale dei soci minori e dei soci privati che vogliono sostenere l’autonomia e l’indipendenza della BPS, nonché difendere la sua identità e la sua storia”. LEGGI TUTTO