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    Goldman Sachs, utili 3° trimestre in calo del 33%. Pesano svalutazioni

    (Teleborsa) – Goldman Sachs Group ha riportato ricavi netti di 11,82 miliardi di dollari (-1% rispetto allo stesso periodo 2022) e utili netti di 2,06 miliardi di dollari (-33%) per il terzo trimestre 2023. L’utile per azione (EPS) è stato di 5,47 dollari, rispetto a 8,25 dollari per il terzo trimestre del 2022 e 3,08 dollari per il secondo trimestre del 2023. Il ROE è stato del 7,1% e il ROTE del 7,7%.Gli analisti si aspettavano in media, secondo dati LSEG, un utile per azione di 5,31 dollari su ricavi per 11,19 miliardi di dollari.”Continuiamo a compiere progressi significativi nell’attuazione delle nostre priorità strategiche e siamo fiduciosi che il lavoro che stiamo svolgendo ora ci fornisca una piattaforma molto più forte per il 2024 – ha commentato il CEO David Solomon – Mi aspetto anche una ripresa continua sia dei mercati dei capitali che dell’attività strategica se le condizioni rimangono favorevoli. In qualità di leader nella consulenza su fusioni e acquisizioni e nella sottoscrizione di azioni, una ripresa dell’attività sarà senza dubbio un vantaggio per Goldman Sachs”.Le spese operative sono state di 9,05 miliardi di dollari per il terzo trimestre del 2023, il 18% in più rispetto al terzo trimestre del 2022, riflettendo maggiori spese per compensi e benefici, una svalutazione di beni immateriali di 506 milioni di dollari relativi a GreenSky e svalutazioni di 358 milioni di dollari relative a investimenti immobiliari. I ricavi netti nella divisione Global Banking & Markets sono stati di 8,01 miliardi di dollari, il 6% in più rispetto al terzo trimestre del 2022. All’interno di essa, i ricavi netti in FICC sono stati di 3,38 miliardi di dollari, il 6% in meno, mentre i ricavi netti in Equities sono stati di 2,96 miliardi di dollari, l’8% in più.I ricavi netti nella divisione Asset & Wealth Management sono stati di 3,23 miliardi di dollari, inferiori del 20% rispetto al terzo trimestre del 2022. LEGGI TUTTO

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    BNY Mellon, trimestrale sopra le attese grazie ad aumento tassi

    (Teleborsa) – Bank of New York Mellon ha chiuso il terzo trimestre del 2023 con un fatturato totale di 4,4 miliardi di dollari, in aumento del 2% rispetto allo stesso periodo del 2022, con ricavi netti da interessi in crescita del 10% ed entrate derivanti dalle commissioni sono rimaste stabili. L’utile netto rettificato è stato pari a 992 milioni di euro, in crescita dell’1%. L’EPS rettificato è stato di 1,27 dollari, in aumento del 5% e superiore agli 1,15 dollari attesi dal mercato (secondo dati LSEG).”BNY Mellon ha ottenuto solide prestazioni finanziarie e continui progressi nella costante trasformazione della nostra società – ha commentato il CEO Robin Vince – Abbiamo generato un return on tangible common equity del 20% su 4,4 miliardi di dollari di ricavi, in crescita del 2% su base annua, e un margine ante imposte del 29% nel terzo trimestre”.”I nostri risultati finanziari evidenziano ancora una volta l’efficacia del nostro prudente e proattivo asset- e liability-management – ha aggiunto – In un ambiente operativo in rapida evoluzione, abbiamo continuato a offrire redditività e rendimenti di capitale interessanti ai nostri azionisti, rafforzando ulteriormente il nostro capitale regolamentare e i nostri coefficienti di liquidità”. LEGGI TUTTO

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    Fineco, Equita taglia target price e conferma Buy

    (Teleborsa) – Equita ha abbassato a 16,5 euro per azione (-7%) il target price su Fineco, banca inclusa nell’indice FTSE MIB, confermando la raccomandazione sul titolo a “Buy” in vista della pubblicazione dei risultati per il terzo trimestre 2023, attesa per il prossimo 7 novembre.Gli analisti hanno effettuato un aggiornamento del modello, riducendo le stime di raccolta sui depositi 2023 (ora a -3,3 miliardi di euro da precedenti -2,8 miliardi di euro) e la raccolta netta AUM per il 2023 (a 2,9 miliardi di euro da 4 miliardi di euro). L’impatto sul 2023 è contenuto (meno dell’1% a livello di utile netto, a 592 milioni di euro), mentre riducono del 3% le stime 2024-25 (portandole a 597-609 milioni di euro) anche per incorporare il venir meno della remunerazione della riserva obbligatoria da 4Q23.Confermando il Buy, Equita scrive che il momentum sul fronte mix dei flussi presenta ancora delle sfide nel breve, con il mese di ottobre che è caratterizzato dal collocamento del BTP Valore agli investitori retail. Nonostante ciò, il broker ritiene che la piattaforma mantenga una base solida, con una valutazione del titolo particolarmente attraente a 11x il P/E 2023 rispetto a media storia e peer. LEGGI TUTTO

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    Credem, Fitch conferma rating “BBB” con outlook stabile

    (Teleborsa) – Fitch Ratings ha confermato il Long-Term Issuer Default Rating (IDR) di Credem a “BBB” con outlook stabile. Fitch ha inoltre confermato il Viability Rating (VR) di Credem a ‘bbb’. Gli analisti dell’agenzia scrivono che i rating di Credem riflettono principalmente la sua posizione di mercato come banca second-tier in Italia, sebbene il suo modello di business abbastanza diversificato e la qualità degli attivi superiore alla media abbiano portato a una generazione di utili più stabile rispetto alla maggior parte dei peer negli ultimi dieci anni.Inoltre, la banca emiliana ha tradizionalmente integrato le attività commerciali tradizionali con attività di gestione patrimoniale, assicurazioni e prestiti specializzati (factoring, leasing e credito al consumo), determinando un mix di ricavi più diversificato rispetto alla maggior parte delle banche nazionali di medie dimensioni.L’esposizione ai rischi di mercato viene descritta come gestibile e adeguatamente tenuta sotto controllo. Tuttavia, la sua propensione al rischio sovrano italiano è superiore a quella delle banche nazionali con rating simile, il che aumenta il rischio di concentrazione, sebbene il rischio di tasso di interesse sia ben gestito sul portafoglio obbligazionario della banca.Il rapporto crediti deteriorati di Credem, pari al 2,1% a fine giugno 2023, è tra i più bassi a livello nazionale e si confronta bene con le medie europee. Anche la copertura dei crediti deteriorati pari al 67% è adeguata. “Ci aspettiamo che la percentuale dei prestiti deteriorati aumenti leggermente nei prossimi due anni a causa del rallentamento economico e delle pressioni sull’accessibilità del debito, ma che rimanga ben al di sotto dei picchi passati e facilmente gestibile”, si legge nel report.Fitch crede che la redditività abbia raggiunto il picco ciclico. L’NII probabilmente diminuirà nei prossimi due anni poiché si prevede che i tassi di interesse di mercato diminuiranno mentre la remunerazione dei depositi, che è in ritardo rispetto ai tassi di mercato, probabilmente aumenterà leggermente. La redditività di Credem dovrebbe comunque stabilizzarsi su livelli strutturalmente superiori a quelli dell’ultimo decennio e continuare ad essere sostenuta dalla diversificazione delle attività della banca, purché i tassi di interesse rimangano stabilmente al di sopra dei minimi storici. LEGGI TUTTO

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    Compass (Mediobanca) completa l’acquisizione di HeidiPay Switzerland

    (Teleborsa) – Compass, la società di credito al consumo del Gruppo Mediobanca, ha perfezionato l’acquisizione del 100% di HeidiPay Switzerland, fintech elvetica specializzata nel Buy Now Pay Later (BNPL). L’operazione siglata lo scorso giugno rafforza la partnership con HeidiPay, holding specializzata nello sviluppo di piattaforme fintech a supporto del BNPL nel mondo dell’e-commerce e per i punti vendita fisici, di cui Compass già detiene il 19,5% dall’agosto 2022.L’acquisizione rappresenta inoltre il primo passo del percorso di diversificazione geografica di Compass che, grazie alla licenza distributiva in capo a HeidiPay Switzerland è oggi a tutti gli effetti un nuovo operatore di credito al consumo sul territorio svizzero, si legge in una nota.La società elvetica vanta infatti oltre 500 accordi commerciali con distributori, marchi di lusso ed operatori di tecnologia che saranno la base per l’espansione internazionale di PagoLight, la soluzione proprietaria full digital di BNPL di Compass. LEGGI TUTTO

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    Intesa Sanpaolo finanzia la serie tv americana “Those about to die”

    (Teleborsa) – Intesa Sanpaolo ha sostenuto finanziariamente, attraverso un’innovativa operazione di finanziamento in pool con Comerica Bank, la produzione della serie televisiva americana “Those About To Die”. La serie TV, per la regia di Roland Emmerich, che vede tra gli interpreti principali Sir Anthony Hopkins, Tom Hughes e David Wurawa, è stata interamente girata in Italia, grazie al supporto logistico degli studi di Cinecittà. La produzione, ormai alle fasi finali, – fa sapere Intesa Sanpaolo in una nota – è realizzata dalla Accelerated Global Content, LLC, Studios indipendente americano fondato nel 2018 dal produttore Stuard Ford,premiato nell’ultimo Festival di Cannes 2023 da Variety come “Billion Dollar Producer”.La struttura innovativa dell’operazione – originata dal Desk Media & Cultura ed eseguita dalla Filiale di New York del gruppo bancario italiano – trae spunto dall’esperienza maturata dalla Banca in questi anni in tale ambito e in particolare dall’intervento a sostegno del film di Michael Mann su Enzo Ferrari, perfezionato in Co-Funding con la stessa Comerica Bank. Questa nuova modalità operativa – frutto della collaborazione delle Divisioni di Intesa Sanpaolo, Banca dei Territori e IMI Corporate & Investment Banking guidate rispettivamente da Stefano Barrese e Mauro Micillo – intende supportare le produzioni indipendenti americane che vogliono girare in Italia, agevolando, in tal modo, un’importante attività di incoming cui fa seguito una positiva ricaduta sul territorio nazionale, in termini economici e occupazionali, nonché la crescita del settore e la promozione internazionale del territorio con positivo ritorno in ambito turistico.Intesa Sanpaolo, attraverso il Desk specialistico Media & Cultura, è leader nel mercato nazionale dell’audiovisivo con oltre 2,5 miliardi di euro erogati a favore del settore dal 2009 e ha finanziato oltre 750 tra produzioni cinematografiche e audiovisive. Attraverso la propria filiale di New York, inoltre, il Gruppo supporta oltre 600 aziende italiane negli Stati Uniti e diverse multinazionali americane, finanziando, fra l’altro, grandi progetti infrastrutturali e di energia rinnovabile.Quest’anno il Gruppo ha destinato nuove risorse per ulteriori 5 miliardi di euro al settore nel quadro del complessivo supporto di 410 miliardi di euro per il sostegno alla realizzazione degli obiettivi del PNRR.Proprio in linea con l’obiettivo Cultura 4.0 del PNRR, il primo gruppo bancario italiano punta a favorire il percorso di consolidamento dell’industria audiovisiva italiana a livello internazionale, a valorizzare i progetti culturali che promuovono temi sociali ed inclusivi, a sostenere lo sviluppo economico delle filiere dirette ed indirette connesse al settore che possono beneficiare del cinema quale vettore di immagine e di cultura italiana all’estero e strumento di valorizzazione del made in Italy e dell’eccellenza italiana.”Il cinema rappresenta un potente catalizzatore economico per numerosi settori produttivi ed è unico nel raccontare l’Italia per immagini, contribuendo a costruire la percezione del Paese nel mondo, della nostra offerta culturale, turistica e industriale, di attrarre visitatori e operatori con ricadute sui territori e sulle economie locali – spiega Barrese –. Facendo leva sui modelli operativi sinergici del nostro Gruppo, stiamo posizionandoci come banca di riferimento per il settore e sviluppiamo collaborazioni con primarie case di produzione sia autonomamente che in pool con altri intermediari strategici, come Comerica Bank. Il nostro desk specialistico Media e Cultura ha infatti la competenza e la capacità di sostenere con soluzioni innovative anche le produzioni internazionali, grazie all’azione congiunta con la Divisione Imi Corporate & Investment Banking ed alla presenza del Gruppo negli USA con la filiale di New York. Il supporto finanziario congiunto con primari partner internazionali rappresenta quindi una nuova e innovativa modalità operativa a sostegno delle produzioni straniere che vogliono girare film in Italia, con benefici sull’indotto per il nostro territorio in termini occupazionali, di promozione dell’Italia e del Made in Italy e di crescita del settore audiovisivo”.”Siamo molto soddisfatti – sottolinea Miguel Palos, COO e Co-Founder di Accelerated Global Content (AgC) – di aver aperto la strada a un prodotto creditizio con Comerica e Intesa Sanpaolo per consentire ai produttori di Hollywood di ottenere un prestito a fronte del credito d’imposta italiano e dell’IVA, in una struttura con cui abbiamo familiarità. Questo sicuramente attirerà sempre più studi indipendenti a produrre i loro film e serie tv in Italia. Non vediamo l’ora di portare molte altre produzioni AGC in Italia e di lavorare conComerica e Intesa Sanpaolo, per affinare e perfezionare il processo con ogni nuova produzione”. LEGGI TUTTO

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    Citigroup, utili trimestrali stabili grazie ad attività investment banking

    (Teleborsa) – Citigroup ha riportato un utile netto per il terzo trimestre 2023 di 3,5 miliardi di dollari, ovvero 1,63 dollari per azione, su ricavi di 20,1 miliardi di dollari. Ciò si confronta con un utile netto di 3,5 miliardi di dollari, o 1,63 dollari per azione, su un fatturato di 18,5 miliardi di dollari per il terzo trimestre 2022.I ricavi sono aumentati del 9% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, in gran parte guidati dalla forza di Services e di Markets nell’area Institutional Clients Group (ICG) e del Personal Banking statunitense all’interno dell’area Personal Banking and Wealth Management (PBWM), nonché dalla crescita nel Banking in ICG. Questo aumento è stato parzialmente compensato da una riduzione dei ricavi derivante dalle uscite e dalle liquidazioni all’interno di Legacy Franchises.I risultati includono impatti legati alle cessioni di 299 milioni di dollari di utili al lordo delle imposte, guidati principalmente da una plusvalenza sulla vendita dell’attività consumer di Taiwan, registrata in Legacy Franchises. Escludendo questi impatti, l’utile per azione è stato di 1,52 dollari.”Nonostante i venti contrari, le nostre cinque attività principali e interconnesse hanno registrato ciascuna una crescita dei ricavi, con una crescita complessiva del 9% – ha commentato la CEO Jane Fraser – Services, il nostro business in più rapida crescita, è cresciuto del 13% e Treasury and Trade Solutions ha registrato il miglior trimestre degli ultimi dieci anni. Markets sono aumentati del 10% grazie alla forza del reddito fisso. Banking ha giocato a favore del nostro mix ed è cresciuto del 17%, sostenuto da una ripresa delle emissioni di debito e da alcuni segnali di vita nei mercati dei capitali azionari. Anche il Personal Banking statunitense ha registrato una crescita dei ricavi a due cifre, mentre il continuo rallentamento della spesa indica un consumatore sempre più cauto. E i ricavi di Wealth sono cresciuti mentre l’azienda continua ad acquisire nuovi mandati e ad acquisire nuovi clienti”.I ricavi dell’area Institutional Clients Group (ICG), pari a 10,6 miliardi di dollari, sono aumentati del 12% (inclusi gli utili/perdite sulle coperture di prestiti), guidati dalla crescita in Services, Markets e Banking, parzialmente controbilanciata da un impatto netto di circa 180 milioni di dollari derivante dalla svalutazione della valuta in Argentina sugli investimenti netti nel paese. LEGGI TUTTO

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    Wells Fargo, terzo trimestre in crescita grazie a proventi da interessi

    (Teleborsa) – Wells Fargo, la quarta più grande banca statunitense, ha registrato un utile netto di 5,767 miliardi di dollari, o 1,48 dollari per azione, nel terzo trimestre del 2023, rispetto ai 3,592 miliardi di dollari, o 86 centesimi per azione, di un anno fa. I ricavi totali sono aumentati del 7% a 20,86 miliardi di dollari.Il margine di interesse è aumentato dell’8% a 13,11 miliardi di dollari, principalmente a causa dell’impatto dei tassi di interesse più elevati, parzialmente controbilanciati dai minori saldi dei depositi.L’accantonamento per perdite su crediti nel terzo trimestre includeva un aumento di 333 milioni di dollari nell’accantonamento per perdite su crediti principalmente per prestiti ad uffici immobiliari commerciali, nonché per maggiori saldi di prestiti con carta di credito, parzialmente compensato da un accantonamento inferiore per prestiti auto.”I nostri risultati del terzo trimestre sono stati solidi, con un utile netto di 5,8 miliardi di dollari e un fatturato di 20,9 miliardi di dollari – ha commentato il CEO Charlie Scharf – La nostra crescita dei ricavi rispetto a un anno fa includeva sia un reddito netto da interessi più elevato che un reddito non da interessi in quanto abbiamo beneficiato di tassi più alti e degli investimenti che stiamo facendo nelle nostre attività. Le spese sono diminuite rispetto a un anno fa a causa delle minori perdite operative”. “Sebbene l’economia abbia continuato a mostrare resilienza, stiamo assistendo all’impatto del rallentamento dell’economia con i saldi dei prestiti in calo e gli addebiti che continuano a peggiorare modestamente”, ha aggiunto.(Foto: Nick Sarvari su Unsplash) LEGGI TUTTO