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    BEI, Vigliotti: non solo credito a banche, hanno bisogno di prodotti innovativi

    (Teleborsa) – “Siamo una banca che raccoglie fondi sul mercato, e li raccoglie con un buon vantaggio finanziario essendo un’istituzione con tripla A e per il fatto che non puntiamo a fare profitti ma a trasferire i vantaggi ai nostri clienti, sia imprese che intermediari finanziari. Questi ultimi sono importanti perché non possiamo rintracciare le PMI sul territorio e quindi dobbiamo trovare intermediari che condividono i nostri stessi valori”. Lo ha affermato Gelsomina Vigliotti, vicepresidente della Banca europea per gli investimenti (BEI), alla conferenza stampa di presentazione degli accordi da 650 milioni di euro per sostenere l’erogazione di credito a PMI e Mid Cap.”È sempre più nostro interesse sostenere non solo la competitività di queste imprese, ma anche il bisogno di investire in innovazione e sostenibilità, e sempre più quando entriamo in partnership con gli intermediari chiediamo di sviluppare programmi che aiutano i destinatari a essere più sostenibili, che non è un vincolo ma un’opportunità”, ha spiegato.”La capillarità di BPER, anche nel Mezzogiorno, è per noi un asset fondamentale, che ci permetterà di raggiungere il maggior numero di clienti, e di promuovere processi di innovazione tecnologica, di sostenibilità e coesione”, ha detto Vigliotti, sostenendo che “le banche hanno bisogno non solo di linee di credito, ma anche di prodotti più innovativi, come la garanzia “Linked Risk Sharing”, che permette di liberare parte del capitale e promuovere sempre più attività”.Vigliotti ha detto che “Il ruolo di BEI è anticiclico, quindi il nostro supporto è in momenti di rallentamento dell’economia o tassi alti, o con difficoltà di accesso al credito, e questo vale soprattutto per le PMI. Nello scenario futuro andremo incontro a un periodo di nuovi tassi, ma non sappiamo se l’economia sarà in crescita o meno. Il nostro supporto è sempre disponibile, e mediamente abbiamo vantaggi competitivi perché siamo un grande emittente sovranazionale con rating tripla A, quindi i nostri tassi sono molto positivi, e riusciamo a fare passare parte del vantaggio agli intermediari”.”Al di là della componente finanziaria, ci sono altri aspetti importanti della partnership che sono la promozione di alcuni obiettivi, come la sostenibilità e l’allineamento con la tassonomia europea, e quindi la nostra azione è davvero un’azione di partnership, che spesso si sostanzia anche in attività di advisory e consulenza. Non nel caso di BPER, che è grande e può andare avnati da sola, ma offriamo anche consulenza che prescinde il puro vantaggio finanziario”. LEGGI TUTTO

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    BPER, Mazzarella: siamo gruppo importante, non solo credito ma ruolo consulenziale

    (Teleborsa) – Quella siglata oggi con la Banca europea per gli investimenti (BEI) è “una partnership importantissima” per BPER Banca, che “arriva in contesto macroeconomico in continua evoluzione – con andamento dei tassi ancora molto elevato, guerre in corso, problemi nel Mar Rosso e costo delle materie prime in molte situazioni ancora molto elevato – quindi come gruppo bancario abbiamo grande sensibilità al mondo delle piccole e medie imprese, alle quali abbiamo vogliamo e abbiamo la necessità di affiancarci, con un ruolo consulenziale che vada oltre il credito”. Lo ha affermato Flavia Mazzarella, presidente di BPER Banca, alla firma degli accordi per complessivi 650 milioni di euro per sostenere l’erogazione di credito a PMI e Mid Cap.Dopo l’acquisizione degli sportelli Intesa-UBI e di Banca Carige, “siamo diventati un gruppo importante e questa crescita trova un’ottima corrispondenza sul tessuto produttivo, con le imprese che ci cercano come partner affidabili. Anche sulla sostenibilità siamo molto attenti, e infatti proprio alla sostenibilità abbiamo dato ampio spazio nel piano industriale, con risultati che possono essere misurabili”.I finanziamenti di BEI a BPER contribuiranno infatti a mobilitare investimenti per oltre 1,4 miliardi di euro nell’economia reale, di cui circa il 30% dedicato a progetti che contribuiscono agli obiettivi ambientali, e circa il 40% dedicato a progetti sviluppati nelle regioni del Mezzogiorno. LEGGI TUTTO

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    Kuhn (BPER): con accordi BEI credito a 500 aziende a tassi più convenienti

    (Teleborsa) – Gli accordi per complessivi 650 milioni di euro siglati oggi a Milano dalla Banca europea per gli investimenti (BEI) e da BPER Banca per sostenere l’erogazione di credito a PMI e Mid Cap “sono un momento importate perché per la seconda volta BPER è il primo istituto italiano a mettere a terra prodotti innovativi”. Lo ha affermato Stefano Vittorio Kuhn, Chief Retail & Commercial Banking Officer di BPER Banca, riferendosi alla garanzia denominata “Linked Risk Sharing”, che coprirà fino al 50% dei prestiti alle imprese.Si tratta infatti della seconda volta che BEI sceglie BPER come banca pilota per l’Italia per i suoi strumenti in garanzia, e il Linked Risk sharing arriva dopo il Life 4 energy, prodotto di finanziamento per l’efficienza energetica che BPER ha gestito in esclusiva dal 2017 al 2023.”Sia la possibilità di utilizzare la provvista BEI che la garanzia ci consentiranno di proporre tassi positivamente più mitigati per le aziende”, ha sottolineato Kuhn, aggiungendo che “i finanziamenti raggiungeranno circa 500 aziende in Italia, sulla base della dimensione media di prestiti che vediamo sul territorio”.”BPER ha una storia di banca di prossimità, con finanziamenti del taglio di qualche milione di euro – ha spiegato il manager in conferenza stampa – In uno scenario di tassi alti, saremo in grado di offrire condizioni sensibilmente più convenienti rispetto alle condizioni di mercato”. LEGGI TUTTO

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    BEI e BPER, accordo da 650 milioni di euro per sostenere credito a PMI e Mid Cap

    (Teleborsa) – Supportare la crescita economica e la transizione ecologica delle imprese italiane, con particolare attenzione a progetti basati nel Mezzogiorno e alla transizione climatica. Sono questi gli obiettivi principali degli accordi per complessivi 650 milioni di euro siglati oggi a Milano da Gelsomina Vigliotti, Vicepresidente BEI, e Flavia Mazzarella, Presidente di BPER Banca. A fronte di questo intervento finanziario della BEI, le due realtà stimano che verranno attivati investimenti nell’economia per oltre 1,7 miliardi di euro, di cui un terzo nelle regioni del Mezzogiorno. L’accordo permette alle imprese accesso a finanziamenti a condizioni vantaggiose sotto forma di tassi di interesse ridotti, scadenze più lunghe, e minori requisiti di garanzie.Nel dettaglio, la BEI fornirà un finanziamento diretto al Gruppo BPER Banca (BPER Banca e Banco di Sardegna) fino a 500 milioni di euro nei prossimi tre anni, di cui la prima tranche da 200 milioni firmata oggi, e un contratto di garanzia da 150 milioni di euro.Quest’ultimo rappresenta il primo accordo firmato in Italia sotto forma di garanzia diretta BEI prestito per prestito su nuova finanza concessa a Mid Cap. La garanzia, denominata Linked Risk Sharing, coprirà fino al 50% del nuovo prestito, ovvero finanziamenti per investimenti e sostegno al capitale circolante di Mid Cap italiane, ossia quelle imprese che impiegano da 250 a 3.000 addetti.”La fiducia accordata dalla BEI a BPER, anche attraverso la firma per la prima volta in Italia di un’intesa sotto forma di garanzia diretta, rafforza ulteriormente il nostro impegno nel sostenere le Pmi e le Mid Cap, giocando un ruolo cruciale nel favorire la competitività e nello stimolare lo sviluppo sostenibile – ha affermato Mazzarella – Vogliamo infatti rafforzare ulteriormente il nostro ruolo chiave nella promozione della coesione economica e di importante partner e consulente delle imprese, impegnandoci a fornire soluzioni finanziarie su misura per le esigenze di quelle aziende che desiderano svilupparsi in un ambiente economico in rapida evoluzione”. È la seconda volta che BEI sceglie BPER come banca pilota per l’Italia per i suoi strumenti in garanzia, il Linked Risk sharing arriva dopo il Life 4 energy, prodotto di finanziamento per l’efficienza energetica che BPER ha gestito in esclusiva dal 2017 al 2023.Il finanziamento da 200 milioni di euro rappresenta invece la prima tranche di un limite di credito più ampio, fino a 500 milioni di euro, che mira a finanziare il fabbisogno di investimenti e capitale circolante delle piccole e medie imprese (PMI) italiane. Le risorse della BEI verranno veicolate a favore delle imprese attraverso le reti e le filiali di BPER Banca e Banco di Sardegna, e di Sardaleasing, fabbrica prodotto del Gruppo BPER. L’operazione contribuirà a mobilitare investimenti per oltre 1,4 miliardi di euro nell’economia reale, di cui circa il 30% dedicato a progetti che contribuiscono agli obiettivi ambientali, e circa il 40% dedicato a progetti sviluppati nelle regioni del Mezzogiorno.”Gli accordi siglati oggi contribuiscono a rafforzare ulteriormente la relazione con BPER e dimostrano la vicinanza della BEI alle piccole e medie imprese italiane, che sosteniamo ogni anno in media con circa 3 miliardi di euro – ha commentato Vigliotti – La collaborazione con il sistema bancario è fondamentale per raggiungere il maggior numero di imprese sul territorio e promuovere i due grandi obiettivi trasversali della BEI, ovvero l’azione climatica e la coesione economica”. LEGGI TUTTO

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    Patuelli (ABI): condivido incoraggiamento Panetta a utilizzare buon 2023 per rafforzarne patrimonio

    (Teleborsa) – “Io sono veramente molto soddisfatto. Questo è un discorso da Assiom Forex, ma anche da inizio mandato, in quanto un discorso monografico e di grandissimo rilievo. Di rilievo innanzitutto macroeconomico, per quello che riguarda le decisioni che dovrà prendere la BCE. I tre punti indicati metodologicamente mi sembrano solidissimi e in più – nell’ultima pagina – vi è scritto che bisogna stare attenti a non arrivare in ritardo a iniziare a ridurre i tassi. Tutto questo mi conforta molto, perché è qualche settimana che sono sintonizzato su questa chiave”. Lo ha affermato Antonio Patuelli, presidente dell’Associazione Bancaria Italiana (ABI), commentando l’intervento di Fabio Panetta, Governatore della Banca d’Italia, al congresso annuale di Assiom Forex.”Per quello che riguarda le banche, l’incoraggiamento a utilizzare il buon anno 2023 per rafforzarne il patrimonio è da me assolutamente condiviso – ha spiegato – Così come la valutazione dei rischi di rimbalzi di momenti reccessivi in altri paesi, e di difficoltà che possano derivare da effetti imprevedibili – o anche prevedibili – come la crisi del canale di Suez, che è quella economicamente più forte e su cui siamo come Italia i più vulnerabili in questo momento”.L’invito a usare il capitale in eccesso per rafforzarsi “è a testata multipla. È rivolto esplicitamente al mondo bancario, a ognuno per il suo perché non bisogna mai sottovalutare l’importanza di soglie sempre più alte di carattere patrimoniale. Poi teniamo conto che il 2025 è bancariamente domani, con l’inizio dell’applicazione di Basilea III. E quindi è una previsione indispensabile”.”Ma lasciate ipotizzare al sottoscritto che sia anche una sottolineatura molto importante della trasformazione iniziale dell’imposta straordinaria sui ricavi bancari in opzione anche per rafforzare fortemente la solidità patrimoniale delle banche, quindi la solidità patrimoniale delle banche è un valore strategico prioritario – ha aggiunto – Questo mi sembra che sia un dato fortemente strategico e che fa parte della tradizione della Banca d’Italia e delle innovazioni della Banca centrale europea e di quasi dieci anni di unione bancaria europea, che ha portato come prima misura un fortissimo innalzamento delle soglie minime patrimoniali, che prima dell’unione bancaria erano assolutamente più basse”.A una domanda sull’aspettativa che il governo possa ripresentare tassa sugli extra profitti, ha risposto: “No, perché ieri l’altro in Parlamento è stato respinto – in una importante commissione – un emendamento teso a ripresentare la stessa misura evoluta poi nel 2023”.Sul Ddl Capitali e la riforma dei mercati, ha detto che “è un disegno di legge delega, non è un disegno di legge e non è una legge esaustiva. I disegni di legge delega hanno molte possibilità di applicazione e hanno anche un tempo di elaborazione su cui è incardinato il governo e successivamente vengono presentati in Parlamento per pareri obbligatori ancorché non vincolanti, e quindi il percorso è molto lungo e non è concluso per nulla”.”Ho una riserva di metodo costituzionale sulle leggi deleghe, perché io sono per il diritto positivo, ovverosia per norme che siano esplicitamente chiare e definitive fin dall’inizio. Quando ci sono i disegni di legge delega la discussione vera non è solo sui principi iniziali che sono per forza generici, ma la discussione vera è sulle bozze dei decreti delegati, che sono bozze, perché non vengono emanate esclusivamente dal governo, ma hanno un ulteriore iter parlamentare, e questa è la mia opinione su tutti quelli che sono i disegni di legge delega, anche quelli in materia fiscale”. LEGGI TUTTO

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    Banche, Panetta: capitale può essere rafforzato attingendo da reddito eccezionale 2023

    (Teleborsa) – “In vista dei rischi che si delineano per l’attività bancaria, va salvaguardata la solidità del capitale”. Lo ha affermato Fabio Panetta, Governatore della Banca d’Italia, durante il congresso annuale di Assiom Forex, l’associazione degli operatori dei mercati finanziari, in corso a Genova.”Dal 2020 l’aumento dei coefficienti patrimoniali è stato guidato dal calo delle esposizioni a rischio – il denominatore dei coefficienti – essenzialmente per effetto dell’erogazione di prestiti garantiti dallo Stato, che stanno via via scadendo. L’ammontare del patrimonio è al contempo diminuito – ha sostenuto – La dinamica del capitale può essere invertita attingendo all’eccezionale reddito di esercizio dello scorso anno, rafforzando così la capacità delle banche di assorbire eventuali perdite future”.”Al di là della prospettiva microprudenziale, per consentire alle banche di sostenere l’economia in caso di shock esterni al sistema finanziario sono necessarie riserve patrimoniali macroprudenziali – ha aggiunto – Queste possono essere costituite dagli intermediari utilizzando il capitale in eccesso, senza raccoglierne di nuovo”.Panetta ha affermato che “la Banca d’Italia ha avviato una riflessione sull’orientamento della politica macroprudenziale in Italia. I risultati verranno resi noti nelle prossime settimane”. LEGGI TUTTO

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    Panetta: Genova è città importante per sistema finanziario e Banca d’Italia

    (Teleborsa) – “A Genova c’è l’origine della Borsa Italiana. Il Banco di San Giorgio divenne sede della prima Borsa Merci della penisola, perché l’Italia ancora non c’era. La Borsa Merci nacque a Genova nel 16° secolo, mentre nel 1840 sempre a Genova nacque la prima Borsa Valori. Poi sappiamo che si è sviluppata e ha operato fino alla crisi finanziaria, fino a primi del Novecento”. Lo ha raccontato Fabio Panetta, Governatore della Banca d’Italia, durante il congresso annuale di Assiom Forex, l’associazione degli operatori dei mercati finanziari, in corso a Genova.”A Genova ebbe anche origine la Banca d’Italia – ha proseguito – Per volere di Cavour, a metà dell’ottocento la Banca di Sconto di Genova, l’istituto di emissioni più importanti della penisola, si fuse con la Banca di Sconto di Torino e nacque la Banca Nazionale degli Stati Sardi. Dopo 40 anni, questa – che aveva nel frattempo cambiato denominazione in Banca Nazionale nel Regno d’Italia – si fuse con due istituti di emissioni toscani e nacque nel 1893 la Banca d’Italia.”Quindi sono particolarmente contento di iniziare il mio percorso di Governatore in una città bella, ospitala e così importante per il sistema finanziario e per la Banca d’Italia”, ha sottolineato.Il Governatore ha fatto un breve riferimento anche alle vicende più recenti, “perché Genova evoca anche lo sforzo che è stato fatto da molti – anche la Banca d’Italia – per mantenere in vita, un motore creditizio e finanziario per la città di Genova, per la Liguria e per l’Italia. E oggi siamo ospiti del gruppo che comprende la banca a cui faccio riferimento”. Panetta, senza nominarlo, si è riferito al salvataggio di Banca Carige da parte del Gruppo BPER Banca. LEGGI TUTTO

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    Banche, Panetta: prudenza nella classificazione prestiti, realismo su raccolta

    (Teleborsa) – “I principali indicatori di bilancio offrono un’immagine positiva del sistema bancario italiano. Il capitale è salito al 15,8 per cento delle attività a rischio, in linea con le altre banche europee. I prestiti deteriorati in rapporto a quelli complessivi sono scesi all’1,4 per cento, completando il processo di risanamento avviato da quasi un decennio. I coefficienti di liquidità superano ampiamente i requisiti regolamentari”. Lo ha affermato Fabio Panetta, Governatore della Banca d’Italia, durante il congresso annuale di Assiom Forex, l’associazione degli operatori dei mercati finanziari, in corso a Genova.”Anche la redditività è migliorata: il rendimento del capitale sfiora il 13 per cento, un valore mai rilevato dopo la crisi finanziaria – ha spiegato – Parte di questo irrobustimento riflette i guadagni di efficienza conseguiti sul fronte dei costi e nella gestione del rischio di credito, oltre che gli effetti positivi delle riforme regolamentari e di un’incisiva azione di vigilanza. Ma riflette anche fattori di natura eccezionale. Le banche hanno infatti beneficiato delle politiche macroeconomiche intraprese per contrastare la crisi e delle inusuali condizioni di mercato dello scorso biennio, caratterizzate da un’ampia offerta di liquidità e tassi di interesse in rapida crescita”.Panetta si è soffermato sul tema della liquidità e della raccolta: “In una fase in cui l’Eurosistema sta riassorbendo la liquidità in eccesso, i piani di raccolta delle banche vanno definiti con realismo ed eseguiti per tempo. Occorre evitare di incorrere nel problema della fallacia della composizione: difficilmente tutti gli intermediari saranno in grado di rivolgersi al mercato contemporaneamente e a basso costo”.Inoltre, “la liquidità aggregata si ridurrà gradualmente, ma non si può escludere che la capacità di reperire risorse liquide sul mercato subisca variazioni discontinue a mano a mano che si assottiglieranno le riserve in eccesso detenute dalle banche o in presenza di turbolenze sui mercati”.Sul fronte del crediti deteriorati, ha evidenziato che “l’esperienza passata indica che un aumento dei tassi di interesse ha effetti positivi sui bilanci bancari nel breve periodo, ma che su orizzonti estesi finisce spesso per ripercuotersi negativamente sulle condizioni finanziarie di famiglie e imprese, con effetti di retroazione sul credito. Secondo nostre stime la qualità dei prestiti peggiorerebbe nel prossimo biennio. L’incidenza dei crediti deteriorati si manterrebbe ben inferiore ai picchi raggiunti dopo la crisi dei debiti sovrani, ma eventi imprevisti potrebbero condurre a scenari più sfavorevoli”.”Alle banche – ha sostenuto – è richiesta prudenza nella classificazione dei prestiti e una scrupolosa applicazione dei principi contabili internazionali, secondo cui occorre riconoscere le perdite attese ed effettuare le relative rettifiche di valore anche quando le perdite non si sono ancora materializzate. Laddove i modelli non fossero in grado di cogliere appieno gli effetti di nuovi fattori di rischio sulla probabilità di insolvenza, gli intermediari sono chiamati a effettuare specifici aggiustamenti. Questo tipo di interventi è utilizzato da alcune banche, ma in modo eterogeneo. La Banca d’Italia sta conducendo approfondimenti per diffondere le migliori pratiche sotto questo profilo”.Lo sguardo non è però rivolto sono alle banche, che negli scorsi anni hanno significativamente ripulito i propri bilanci dagli NPL. “La Banca d’Italia sta intensificando i controlli sui soggetti che operano nel recupero dei crediti, i cosiddetti master servicers – ha detto Panetta – Sono emerse carenze organizzative che richiedono di rafforzare i controlli e migliorare la gestione dei rischi e le strategie di recupero, soprattutto laddove queste ultime siano affidate a terzi”.”La sfida più difficile, e quella che più rileva per i suoi effetti sull’economia reale, rimane la gestione dei finanziamenti a clienti in difficoltà ma con prospettive di ripresa – ha aggiunto – Per poter definire efficaci piani di risanamento dei debitori, gli operatori di questo segmento dovranno rafforzare le proprie capacità gestionali, finanziarie e consulenziali”. LEGGI TUTTO